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2009 - Anno III N.7 - Forno

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4<br />

La Parola al Cittadino<br />

Eaton: trovato un primo accordo<br />

Cassa straordinaria per i 345 operai<br />

MASSA - Non resteranno carta morta,<br />

finalmente. I contenuti del verbale stipulato<br />

a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo<br />

Economico, lo scorso 17 novembre,<br />

verranno rispettati: allo smantellamento<br />

della Eaton dovrà seguire una<br />

reindustrializzazione effettiva, da<br />

raggiungersi tramite un accordo di<br />

programma. Ognuno agirà secondo le<br />

rispettive competenze: amministrazioni<br />

locali, governo, sindacati e proprietà. Già<br />

questo mese potrebbero arrivare le prime,<br />

significative novità.<br />

Entro il 31 gennaio c’è la volontà di<br />

sottoscrivere un protocollo d’intesa che<br />

definisca le linee guida delle azioni future,<br />

almeno secondo quanto è emerso dalla<br />

tavola rotonda svoltasi in Comune. Nel<br />

frattempo, la dirigenza darà l’incarico ad<br />

una società di scouting per individuare una<br />

realtà industriale interessata all’acquisto<br />

produttivo dell’area, attraverso un<br />

programma preciso e che garantisca il<br />

riassorbimento delle maestranze. Un<br />

risultato salutato positivamente dal sindaco<br />

Roberto Pucci, che in questi mesi di<br />

estenuanti rincorse e smentite ha sempre<br />

tenuto alta la guardia contro eventuali<br />

frammentazioni e compromessi al ribasso.<br />

Ad addolcire, almeno in parte, il Natale dei<br />

345 operai gettati in pasto all’esercito della<br />

disoccupazione è stata la concessione di<br />

una cassa integrazione straordinaria di 24<br />

mesi. E 750 euro il mese per ogni singolo<br />

lavoratore. Si interrompe così il viaggio<br />

nell’abisso, con il pericolo del maxi<br />

licenziamento scongiurato in extremis: il<br />

23 dicembre avrebbe dovuto scadere il<br />

periodo di mobilità (75 giorni). Non è tutto,<br />

però: altri 10mila euro saranno stanzati da<br />

Eaton come incentivo all’esodo, per lasciare<br />

il posto di lavoro entro tre mesi. La parti<br />

sindacali hanno espresso moderata<br />

soddisfazione, sottoscrivendo l’accordo e<br />

promettendo comunque massima attenzione<br />

sugli sviluppi ancora da scrivere. Un ruolo<br />

decisivo spetterà ai governi regionali e<br />

nazionali, chiamati a trovare giuste modalità<br />

di cooperazione. Perché non potranno essere<br />

ancora i<br />

dipendenti a<br />

pagare sulla<br />

propria pelle lo<br />

scotto della<br />

recessione<br />

mondiale. Il<br />

messaggio è<br />

stato ribadito con<br />

forza durante lo<br />

sciopero<br />

g e n e r a l e<br />

promosso il 12<br />

dicembre scorso<br />

dalla Cgil, che ha<br />

fatto sfilare per<br />

le vie del centro<br />

4mila persone.<br />

Senza Cisl e Uil,<br />

ma insieme a<br />

tanti volti, vecchi<br />

e nuovi, della<br />

crisi. Il lieto fine<br />

non arriva per<br />

tutti, però. Non<br />

Nudi per la Eaton<br />

MASSA - Giocano davanti all’obiettivo,<br />

ammiccano con leggero imbarazzo e<br />

sorridono con pudore. Sono gli operai di<br />

Eaton , protagonisti di tante battaglie per la<br />

riconquista del loro posto di lavoro e adesso<br />

anche di un calendario. Dove appaiono<br />

“desnudi” o quasi, coperti dai macchinari<br />

da lavoro e pochi altri indumenti. Dodici<br />

uomini immortalati dal fotografo Roberto<br />

Dalle Luche, che gratuitamente si è messo<br />

a disposizione del progetto, nato<br />

“casualmente” da un’idea dello stesso<br />

professionista e di Mario Maestrelli, tuta<br />

blu e presidente dell’associazione culturale<br />

Aics. “Naturalmente abbiamo prima parlato<br />

con le organizzazioni sindacali”, spiega<br />

Maestrelli, “per accertarci di avere un parere<br />

positivo unanime”. Era il 15 novembre, ed<br />

ancora si attendevano i responsi di un tavolo<br />

istituzionale fino a quel momento avaro di<br />

soddisfazione. Trenta giorni più tardi, l’inizio<br />

del lavoro sul set che avrebbe dovuto essere<br />

proprio la fabbrica di Via Aurelia: ad<br />

impedirlo, il diniego dei vertici aziendali.<br />

Ecco quindi spuntare l’officina di Marco<br />

Pasquali, che in due giorni è diventata il<br />

laboratorio artistico di una causa sociale<br />

solo prestata al mondo dell’immagine. Ci<br />

ha creduto subito l’assessore provinciale<br />

alla cultura Lara Venè: “Queste persone<br />

hanno compiuto gesti coraggiosi. Non<br />

dimentichiamoci che anche il calendario è<br />

una forma di protesta, utile per aumentare<br />

l’interesse dell’opinione pubblica sulla<br />

questione”. Sulla scelta dei partecipanti,<br />

Maestrelli ironizza: «All’inizio c’erano 50<br />

nominativi, poi siamo rimasti in dodici<br />

precisi, tra gelosia delle mogli ed imbarazzi<br />

vari». Nei dodici scatti c’è quasi una sfida<br />

verso la multinazionale, che prima li ha<br />

esaltati e poi, all’ululare del vento della<br />

recessione, li ha lasciati davvero in maniche<br />

di camicia. L’idea è destinata a riscuotere<br />

molto successo: lo confermano gli applausi<br />

divertiti alla conferenza stampa di<br />

presentazione, dove è stato perfino proiettato<br />

il backstage. La versione definitiva del<br />

calendario, invece, dovrebbe uscire entro i<br />

primi giorni del mese: ne verranno stampate<br />

2000 copie, vendute a cinque euro l’una.<br />

Le distribuiranno personalmente gli operai,<br />

che contano di trovare appoggio anche sulla<br />

pubblicità di alcuni periodici nazionali. Il<br />

ricavato sarà naturalmente destinato al fondo<br />

comune dei lavoratori Eaton.<br />

Questi i nomi dei 12 operai ritratti dal<br />

fotografo Riccardo Dalle Luche: Giancarlo<br />

Taddeucci, Simone Caselli, Massimo<br />

Cantucci, Pietro Magnani, Angelo Nari,<br />

Cristian Zurlini, Franco Balloni, Gino<br />

Palmentieri, Enzo Lazzoni, Gianni Rustighi,<br />

Massimo Ristori, Giuseppe Lazzini.<br />

per le cuoche della mensa, che lo scorso<br />

numero ci avevano raccontato il loro<br />

dramma, parallelo eppure invisibile rispetto<br />

a quello dei colleghi di Eaton. Stessa sorte<br />

per i 16 della Nicma, che dovranno<br />

guardarsi in torno con la speranza di trovare<br />

un impiego in loco per mantenere famiglie<br />

e figli. «Dobbiamo lottare», ha sintetizzato<br />

dal palco di Piazza Mercurio Walter<br />

Schiavella, leader della Fillea. Sarà ancora<br />

questo il filo conduttore del <strong>2009</strong>.<br />

Alessio Orsingher<br />

Operaio Eaton<br />

L’organizzazione è stata curata da Mario<br />

Maestrelli. Lo stesso che ha confezionato il<br />

video di backstage, insieme ad Alessandra<br />

Berti (vicepresidente dell’associazione Aics),<br />

Andrea Bongiorni ed il già citato Dalle<br />

Luche.<br />

Alessio Orsingher<br />

Gennaio <strong>2009</strong><br />

L’ITALIA DEI VALORI SULLA CRISI<br />

DELLA ZONA INDUSTRIALE<br />

APUANA: RIPENSARE IL FUTURO<br />

Alla luce del disastro attuale<br />

e degli errori del passato<br />

La dolorosa e traumatica vicenda della<br />

chiusura della Eaton è un sintomo<br />

eclatante dell’agonia di un modello<br />

economico e di consumo non più<br />

sostenibile, perchè in conflitto<br />

irrimediabile con i limiti del pianeta su<br />

cui viviamo. In futuro, anche solo per<br />

sopravvivere, questo sistema economico<br />

dovrà cambiare profondamente, mettere<br />

sul mercato meno automobili, molto più<br />

durevoli e risparmiose nei consumi,<br />

molto più rispettose dell’ambiente e<br />

totalmente costruite con materiali<br />

riciclabili. Puntare tutte le carte sulla<br />

reindustrializzazione e contro l’uso<br />

speculativo delle aree dismesse è, allora,<br />

assolutamente<br />

corretto e necessario,<br />

ma non sufficiente a<br />

garantire uno<br />

sviluppo duraturo.<br />

Invece di limitarsi ad<br />

assecondare gli<br />

interessi contingenti<br />

del mercato la<br />

politica deve avere la<br />

cultura e il coraggio<br />

di prevedere e<br />

prevenire il futuro;<br />

altrimenti non si<br />

capisce quale sia la<br />

sua utilità.<br />

Una cultura politica<br />

consapevole dei limiti<br />

oggettivi del nostro<br />

pianeta avrebbe<br />

chiara una<br />

prospettiva di<br />

reindustrializzazione,<br />

su due settori<br />

strategici:<br />

1-la produzione di<br />

tecnologie per il<br />

risparmio energetico<br />

e lo sfruttamento<br />

delle energie pulite e<br />

rinnovabili;<br />

2-il riciclo dei materiali recuperati dai<br />

rifiuti attraverso la raccolta differenziata.<br />

Nonostante la cieca e assurda politica<br />

del governo Berlusconi l’ENEL sta<br />

cercando spazi nell’Italia centro<br />

meridionale dove aumentare la<br />

produzione delle sue tecnologie<br />

energetiche pulite e rinnovabili, perchè<br />

è consapevole che in quella direzione va<br />

il futuro dell’energia nel mondo.<br />

Perchè nessuno dei politici che<br />

governano questo territorio ha pensato<br />

di contattare i dirigenti dell’ENEL o,<br />

comunque, di altre aziende impegnate<br />

in queste produzioni, che sono accessibili<br />

anche ad unità produttive molto meno<br />

importanti di una multinazionale?<br />

Perchè non si organizzano dei corsi di<br />

riqualificazione professionale su questi<br />

settori per i lavoratori, che, purtroppo,<br />

verranno espulsi per la crisi dell’attuale<br />

sistema produttivo?<br />

Perchè nel sistema formativo tecnico<br />

professionale non si aggiornano i<br />

programmi della didattica in maniera da<br />

far crescere dei tecnici capaci di<br />

rispondere adeguatamente alle esigenze<br />

del sistema produttivo di un futuro assai<br />

prossimo?<br />

Queste sono le domande di fondo alle<br />

quali deve dare risposte positive una<br />

politica che sia realmente consapevole<br />

della profondità della crisi dell’attuale<br />

sistema economico e della necessità di<br />

avviare un nuovo modello di sviluppo<br />

che sia realmente sostenibile.<br />

Italia dei Valori di Massa Carrara<br />

Coordinamento Provinciale

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