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2009 - Anno III N.7 - Forno

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Gennaio <strong>2009</strong><br />

Il Pensiero Spazio giovani<br />

Ora, quando penso agli immigrati<br />

che sbarcano a Lampedusa, vedo<br />

le loro facce.<br />

Vedo Mohammed e i suoi amici<br />

che mi insegnano l’ alfabeto<br />

arabo.<br />

Siamo andati al campo profughi<br />

di Marina di Carrara per proporre<br />

il nostro piccolo spettacolo che<br />

avevamo preparato durante l’<br />

estate, e siamo stati presi dalla<br />

loro semplicità, dalle loro storie.<br />

Io e un gruppo di amici dell’<br />

ambito parrocchiale ci siamo<br />

presentati a loro una domenica<br />

di settembre con le nostre<br />

chitarre, il nostro balletto da<br />

ragazzi occidentali e loro si sono<br />

aperti a noi con i loro volti segnati<br />

e le loro “avventure”.<br />

Sono circa un centinaio e<br />

vengono dal Darfur, dall’ Eritrea,<br />

dalla Somalia e sono quei numeri<br />

che sentiamo al telegiornale, sono<br />

le ombre nere che affollano i<br />

gommoni a largo delle coste<br />

siciliane, alcuni di loro sono<br />

laureati e professori che ti<br />

Di sicuro qualche amante dei Modena City<br />

Ramblers starà canticchiando tra sé e sé la<br />

canzone a cui ho rubato, o meglio, preso<br />

in prestito, il titolo per questo articolo.<br />

E, di sicuro, non capirà perché da una frase<br />

del genere, simbolo di speranza, di voglia<br />

di cambiare il mondo, di migliorarlo.. finirò<br />

a parlare di GdR.<br />

GdR, sì, Giochi di Ruolo.<br />

Perché è questo che sta cambiando il<br />

mondo, a braccetto con la tecnologia.<br />

Parlo infatti di giochi virtuali grazie ai<br />

raccontano con un inglese veloce<br />

ed estremamente corretto,<br />

fissandoti negli occhi, di quando<br />

hanno pensato che la loro unica<br />

opportunità era quel canotto e<br />

quando, come dice Mohammed<br />

“I gave my life to God”, ho<br />

abbandonato la mia anima a Dio<br />

e gli ho detto di fare ciò che<br />

voleva, oppure, “in the desert<br />

there’s no road, the desert is like<br />

the sea”, nel deserto non ci sono<br />

strade, il deserto è come il mare:<br />

e come rispondere noi a simili<br />

affermazioni? La nostra risposta<br />

è stato l’ impegno di parlarne, di<br />

portare testimonianza di loro, dire<br />

che sono loro la realtà, certo<br />

esistono le eccezioni ma la loro<br />

accoglienza (perché in quella<br />

occasione la minoranza eravamo<br />

noi) è stata più emozionante e<br />

sincera di quello che si poteva<br />

immaginare.<br />

Siamo tornati da loro alcune<br />

settimane dopo, ci siamo seduti<br />

a fare “lezione di italiano”…noi,<br />

studenti italiani privi di<br />

congiuntivo, a fare lezione di<br />

italiano! Ci siamo presentati,<br />

ripresentati, abbiamo ripetuto con<br />

loro i pronomi personali, con<br />

degli uomini di 18 o 25 anni che<br />

ne dimostrano almeno 35, uomini<br />

che ti portano orgogliosi il loro<br />

quaderno scritto in caratteri<br />

incerti come quelli di un<br />

bambino, e ti chiedono di<br />

indicargli su una cartina fatta da<br />

loro, dove siano Roma, Milano,<br />

Torino e si lanciano in una<br />

discussione calcistica sul<br />

campionato italiano.<br />

Poi è stato il nostro turno,<br />

abbiamo ripetuto noi i pronomi<br />

personali in arabo, il verbo essere,<br />

e tra risate generali ci siamo<br />

salutati con la promessa di tornare<br />

per passare un altro pomeriggio<br />

con loro stavolta, magari, a fare<br />

sport.<br />

Loro sono qui, e noi dobbiamo<br />

essere con loro.<br />

quali, comodamente seduti davanti allo<br />

schermo di un pc, è possibile diventare per<br />

qualche ora (o per tutto il giorno) elfi maghi<br />

o orchi guerrieri.<br />

Facciamo un passo indietro: il GdR è un<br />

gioco in cui ognuno sceglie un personaggio<br />

da interpretare, ne inventa il passato (Back<br />

Ground, BG) e, in base a questo, lo fa agire<br />

per proseguire la sua storia.<br />

E per fare questo, qualche sagace lettore<br />

potrebbe obiettare, non serve un pc.<br />

Infatti noi tutti abbiamo “giocato di ruolo”,<br />

Irene Bertelloni VB<br />

Liceo Classico Rossi<br />

anche più di una volta, nella nostra vita.<br />

Tornate per un momento all’asilo. Le<br />

femminucce, eccole lì, non le vedete giocare<br />

“alle mamme”? “alle maestre”? E i maschietti,<br />

tutti intenti a spararsi in un immaginario Far<br />

West, non ve li ricordate?<br />

Ecco, ora non potete che darmi ragione, avete<br />

“giocato di ruolo” anche voi, da bambini.<br />

Ma c’è una differenza fondamentale tra i GdR<br />

della nostra infanzia e quelli della nostra<br />

adolescenza (o dell’età adulta di molte persone).<br />

Da bambini interpretavamo personaggi adulti,<br />

con un lavoro e un compito: le mamme e le<br />

maestre erano per noi punti di riferimento da<br />

imitare, che magari speravamo “da grandi” di<br />

eguagliare. E le aspettative, la voglia di crescere<br />

e scoprire, si riflettevano nei nostri giochi di<br />

bimbi.<br />

I ragazzi (e, ripeto, spesso anche gli adulti) non<br />

giocano più a fare i grandi, o almeno non i<br />

grandi di razza umana.<br />

Un’intera società parallela si è sviluppata accanto<br />

a noi, una società popolata da elfi, fate, folletti,<br />

orchi e creature fantastiche ognuna con<br />

caratteristiche fisiche, abilità razziali (skills) e<br />

indoli ben definite.<br />

Ogni creatura ha una sua storia, verosimile e<br />

lineare, ma completamente distaccata da quella<br />

che è la vita reale.<br />

Sembra che, crescendo, il bambino abbia perso<br />

la fiducia nell’adulto che lo spingeva a giocare<br />

da piccolo e si sia a poco a poco convinto che<br />

la società reale non è quella che gli interessa.<br />

I ragazzi sono spinti a rifugiarsi in qualcosa di<br />

diverso, accattivante, che forse li stimola più<br />

di quanto non facciano le piccole sfide<br />

quotidiane che ognuno di noi è costretto ad<br />

affrontare.<br />

Ovviamente non parlo di tutti i ragazzi che<br />

giocano, quando dico che hanno perso la<br />

curiosità verso il futuro e la voglia di costruirsi<br />

il proprio con le maniche rimboccate.<br />

Tanti di loro, anzi, tanti di noi non sono così.<br />

La Parola al Cittadino 17<br />

Da questo mese una nuova rubrica ci accompagnerà. Una rubrica fresca, dedicata alle scuole<br />

del territorio, dove gli studenti possono trovare un confronto aperto ed un dialogo con la città<br />

Esperienza al campo profughi: conoscenza e solidarietà<br />

Livia Chiani IIC - Liceo Classico Rossi<br />

ANOTHER WORLD IS POSSIBLE!<br />

..Sì ma.. Abitato da chi?<br />

Esperienza al campo profughi<br />

Anche a me piace giocare e diventare, un’ora<br />

ogni tanto, un’elfa alchimista che vive nel<br />

medioevo, ma semplicemente come svago,<br />

come modo per staccarmi ogni tanto dai<br />

problemi reali.<br />

Ma in realtà non mancano di certo i momenti<br />

per confrontarsi su temi d’attualità: ogni GdR<br />

virtuale ha una bacheca suddivisa in due parti<br />

principale: la parte ON (on game), dedicata a<br />

problematiche strettamente legate al gioco, e la<br />

parte OFF (off game), spazio aperto a ogni<br />

discussione possibile , in cui ogni giocatore può<br />

tornare se stesso e confrontarsi con persone di<br />

ogni parte del paese su temi interessanti e lontani<br />

dal GdR.<br />

Tante volte mi è capitato di parlare, o meglio,<br />

chattare, con ragazzi di Roma o Napoli,<br />

specialmente in questo periodo di agitazioni<br />

studentesche. E così anche il GdR diventa un<br />

modo per coordinare la lotta di questo caldo<br />

autunno…<br />

Tornando alla “vita ON” dei GdR virtuali, in<br />

cui ogni personaggio (pg) deve scrivere la sua<br />

azione e mandarla in una sorta di chat, è<br />

interessante notare l’aiuto che il GdR dà a<br />

migliorare l’ortografia e la sintassi con cui<br />

scriviamo: i gestori dei Giochi sono severissimi,<br />

non ammettono errori o linguaggio abbreviato<br />

da sms!<br />

Tra tanti fattori positivi, l’unico problema<br />

consiste in quelle persone che vivono “solo”<br />

per il gioco, non usandolo come svago ma come<br />

impegno fisso.<br />

Io credo che ognuno di noi debba impegnarsi<br />

per costruire il proprio futuro e cambiare il<br />

mondo sempre in meglio verso l’altro possibile<br />

di cui si parlava. E ogni modo può essere buono,<br />

anche il gioco può servire.<br />

Ma chi passa ore al computer a muovere un<br />

personaggio immaginario cosa crede, che “l’altro<br />

mondo possibile” sia abitato da elfi e folletti?<br />

Valentina Consolo I B<br />

Liceo Classico Rossi<br />

Il liceo classico Pellegrino Rossi… riscopre il fondo antico della biblioteca d’istituto<br />

MASSA - Il Liceo Classico Pellegrino Rossi<br />

riscopre il Fondo Antico della Biblioteca<br />

dell’Istituto. . E così nei<br />

giorni scorsi è stata organizzata anche una<br />

visita guidata al Fondo Antico della biblioteca<br />

del Liceo Rossi.<br />

La manifestazione, voluta dal Preside Luigi<br />

Bianchi, è iniziata con una breve conversazione<br />

sul Fondo della docente di Storia dell’Arte,<br />

Luisa Passeggia, responsabile del progetto<br />

della Biblioteca insieme alle Professoresse<br />

Anna Paola Tavarellli e Carla Marchini, seguita<br />

da una esposizione di alcuni dei testi più<br />

pregiati del Fondo. Agli intervenuti è stato<br />

donato un Cd illustrativo della parte più antica<br />

del Fondo realizzato dagli studenti del Liceo.<br />

Eleonora Prayer

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