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Gennaio <strong>2009</strong><br />
Il Pensiero Spazio giovani<br />
Ora, quando penso agli immigrati<br />
che sbarcano a Lampedusa, vedo<br />
le loro facce.<br />
Vedo Mohammed e i suoi amici<br />
che mi insegnano l’ alfabeto<br />
arabo.<br />
Siamo andati al campo profughi<br />
di Marina di Carrara per proporre<br />
il nostro piccolo spettacolo che<br />
avevamo preparato durante l’<br />
estate, e siamo stati presi dalla<br />
loro semplicità, dalle loro storie.<br />
Io e un gruppo di amici dell’<br />
ambito parrocchiale ci siamo<br />
presentati a loro una domenica<br />
di settembre con le nostre<br />
chitarre, il nostro balletto da<br />
ragazzi occidentali e loro si sono<br />
aperti a noi con i loro volti segnati<br />
e le loro “avventure”.<br />
Sono circa un centinaio e<br />
vengono dal Darfur, dall’ Eritrea,<br />
dalla Somalia e sono quei numeri<br />
che sentiamo al telegiornale, sono<br />
le ombre nere che affollano i<br />
gommoni a largo delle coste<br />
siciliane, alcuni di loro sono<br />
laureati e professori che ti<br />
Di sicuro qualche amante dei Modena City<br />
Ramblers starà canticchiando tra sé e sé la<br />
canzone a cui ho rubato, o meglio, preso<br />
in prestito, il titolo per questo articolo.<br />
E, di sicuro, non capirà perché da una frase<br />
del genere, simbolo di speranza, di voglia<br />
di cambiare il mondo, di migliorarlo.. finirò<br />
a parlare di GdR.<br />
GdR, sì, Giochi di Ruolo.<br />
Perché è questo che sta cambiando il<br />
mondo, a braccetto con la tecnologia.<br />
Parlo infatti di giochi virtuali grazie ai<br />
raccontano con un inglese veloce<br />
ed estremamente corretto,<br />
fissandoti negli occhi, di quando<br />
hanno pensato che la loro unica<br />
opportunità era quel canotto e<br />
quando, come dice Mohammed<br />
“I gave my life to God”, ho<br />
abbandonato la mia anima a Dio<br />
e gli ho detto di fare ciò che<br />
voleva, oppure, “in the desert<br />
there’s no road, the desert is like<br />
the sea”, nel deserto non ci sono<br />
strade, il deserto è come il mare:<br />
e come rispondere noi a simili<br />
affermazioni? La nostra risposta<br />
è stato l’ impegno di parlarne, di<br />
portare testimonianza di loro, dire<br />
che sono loro la realtà, certo<br />
esistono le eccezioni ma la loro<br />
accoglienza (perché in quella<br />
occasione la minoranza eravamo<br />
noi) è stata più emozionante e<br />
sincera di quello che si poteva<br />
immaginare.<br />
Siamo tornati da loro alcune<br />
settimane dopo, ci siamo seduti<br />
a fare “lezione di italiano”…noi,<br />
studenti italiani privi di<br />
congiuntivo, a fare lezione di<br />
italiano! Ci siamo presentati,<br />
ripresentati, abbiamo ripetuto con<br />
loro i pronomi personali, con<br />
degli uomini di 18 o 25 anni che<br />
ne dimostrano almeno 35, uomini<br />
che ti portano orgogliosi il loro<br />
quaderno scritto in caratteri<br />
incerti come quelli di un<br />
bambino, e ti chiedono di<br />
indicargli su una cartina fatta da<br />
loro, dove siano Roma, Milano,<br />
Torino e si lanciano in una<br />
discussione calcistica sul<br />
campionato italiano.<br />
Poi è stato il nostro turno,<br />
abbiamo ripetuto noi i pronomi<br />
personali in arabo, il verbo essere,<br />
e tra risate generali ci siamo<br />
salutati con la promessa di tornare<br />
per passare un altro pomeriggio<br />
con loro stavolta, magari, a fare<br />
sport.<br />
Loro sono qui, e noi dobbiamo<br />
essere con loro.<br />
quali, comodamente seduti davanti allo<br />
schermo di un pc, è possibile diventare per<br />
qualche ora (o per tutto il giorno) elfi maghi<br />
o orchi guerrieri.<br />
Facciamo un passo indietro: il GdR è un<br />
gioco in cui ognuno sceglie un personaggio<br />
da interpretare, ne inventa il passato (Back<br />
Ground, BG) e, in base a questo, lo fa agire<br />
per proseguire la sua storia.<br />
E per fare questo, qualche sagace lettore<br />
potrebbe obiettare, non serve un pc.<br />
Infatti noi tutti abbiamo “giocato di ruolo”,<br />
Irene Bertelloni VB<br />
Liceo Classico Rossi<br />
anche più di una volta, nella nostra vita.<br />
Tornate per un momento all’asilo. Le<br />
femminucce, eccole lì, non le vedete giocare<br />
“alle mamme”? “alle maestre”? E i maschietti,<br />
tutti intenti a spararsi in un immaginario Far<br />
West, non ve li ricordate?<br />
Ecco, ora non potete che darmi ragione, avete<br />
“giocato di ruolo” anche voi, da bambini.<br />
Ma c’è una differenza fondamentale tra i GdR<br />
della nostra infanzia e quelli della nostra<br />
adolescenza (o dell’età adulta di molte persone).<br />
Da bambini interpretavamo personaggi adulti,<br />
con un lavoro e un compito: le mamme e le<br />
maestre erano per noi punti di riferimento da<br />
imitare, che magari speravamo “da grandi” di<br />
eguagliare. E le aspettative, la voglia di crescere<br />
e scoprire, si riflettevano nei nostri giochi di<br />
bimbi.<br />
I ragazzi (e, ripeto, spesso anche gli adulti) non<br />
giocano più a fare i grandi, o almeno non i<br />
grandi di razza umana.<br />
Un’intera società parallela si è sviluppata accanto<br />
a noi, una società popolata da elfi, fate, folletti,<br />
orchi e creature fantastiche ognuna con<br />
caratteristiche fisiche, abilità razziali (skills) e<br />
indoli ben definite.<br />
Ogni creatura ha una sua storia, verosimile e<br />
lineare, ma completamente distaccata da quella<br />
che è la vita reale.<br />
Sembra che, crescendo, il bambino abbia perso<br />
la fiducia nell’adulto che lo spingeva a giocare<br />
da piccolo e si sia a poco a poco convinto che<br />
la società reale non è quella che gli interessa.<br />
I ragazzi sono spinti a rifugiarsi in qualcosa di<br />
diverso, accattivante, che forse li stimola più<br />
di quanto non facciano le piccole sfide<br />
quotidiane che ognuno di noi è costretto ad<br />
affrontare.<br />
Ovviamente non parlo di tutti i ragazzi che<br />
giocano, quando dico che hanno perso la<br />
curiosità verso il futuro e la voglia di costruirsi<br />
il proprio con le maniche rimboccate.<br />
Tanti di loro, anzi, tanti di noi non sono così.<br />
La Parola al Cittadino 17<br />
Da questo mese una nuova rubrica ci accompagnerà. Una rubrica fresca, dedicata alle scuole<br />
del territorio, dove gli studenti possono trovare un confronto aperto ed un dialogo con la città<br />
Esperienza al campo profughi: conoscenza e solidarietà<br />
Livia Chiani IIC - Liceo Classico Rossi<br />
ANOTHER WORLD IS POSSIBLE!<br />
..Sì ma.. Abitato da chi?<br />
Esperienza al campo profughi<br />
Anche a me piace giocare e diventare, un’ora<br />
ogni tanto, un’elfa alchimista che vive nel<br />
medioevo, ma semplicemente come svago,<br />
come modo per staccarmi ogni tanto dai<br />
problemi reali.<br />
Ma in realtà non mancano di certo i momenti<br />
per confrontarsi su temi d’attualità: ogni GdR<br />
virtuale ha una bacheca suddivisa in due parti<br />
principale: la parte ON (on game), dedicata a<br />
problematiche strettamente legate al gioco, e la<br />
parte OFF (off game), spazio aperto a ogni<br />
discussione possibile , in cui ogni giocatore può<br />
tornare se stesso e confrontarsi con persone di<br />
ogni parte del paese su temi interessanti e lontani<br />
dal GdR.<br />
Tante volte mi è capitato di parlare, o meglio,<br />
chattare, con ragazzi di Roma o Napoli,<br />
specialmente in questo periodo di agitazioni<br />
studentesche. E così anche il GdR diventa un<br />
modo per coordinare la lotta di questo caldo<br />
autunno…<br />
Tornando alla “vita ON” dei GdR virtuali, in<br />
cui ogni personaggio (pg) deve scrivere la sua<br />
azione e mandarla in una sorta di chat, è<br />
interessante notare l’aiuto che il GdR dà a<br />
migliorare l’ortografia e la sintassi con cui<br />
scriviamo: i gestori dei Giochi sono severissimi,<br />
non ammettono errori o linguaggio abbreviato<br />
da sms!<br />
Tra tanti fattori positivi, l’unico problema<br />
consiste in quelle persone che vivono “solo”<br />
per il gioco, non usandolo come svago ma come<br />
impegno fisso.<br />
Io credo che ognuno di noi debba impegnarsi<br />
per costruire il proprio futuro e cambiare il<br />
mondo sempre in meglio verso l’altro possibile<br />
di cui si parlava. E ogni modo può essere buono,<br />
anche il gioco può servire.<br />
Ma chi passa ore al computer a muovere un<br />
personaggio immaginario cosa crede, che “l’altro<br />
mondo possibile” sia abitato da elfi e folletti?<br />
Valentina Consolo I B<br />
Liceo Classico Rossi<br />
Il liceo classico Pellegrino Rossi… riscopre il fondo antico della biblioteca d’istituto<br />
MASSA - Il Liceo Classico Pellegrino Rossi<br />
riscopre il Fondo Antico della Biblioteca<br />
dell’Istituto. . E così nei<br />
giorni scorsi è stata organizzata anche una<br />
visita guidata al Fondo Antico della biblioteca<br />
del Liceo Rossi.<br />
La manifestazione, voluta dal Preside Luigi<br />
Bianchi, è iniziata con una breve conversazione<br />
sul Fondo della docente di Storia dell’Arte,<br />
Luisa Passeggia, responsabile del progetto<br />
della Biblioteca insieme alle Professoresse<br />
Anna Paola Tavarellli e Carla Marchini, seguita<br />
da una esposizione di alcuni dei testi più<br />
pregiati del Fondo. Agli intervenuti è stato<br />
donato un Cd illustrativo della parte più antica<br />
del Fondo realizzato dagli studenti del Liceo.<br />
Eleonora Prayer