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Volume dello Studio - Provincia di Venezia

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iosi deposti successivamente dalla Brenta Secca,<br />

proseguono anche ad est <strong>di</strong> quest’ultima; nella<br />

zona della Caltana; intorno al Musone Vecchio<br />

fino ad oltre l’abitato <strong>di</strong> Salzano; tra Mirano e<br />

Spinea; ad est <strong>di</strong> S. Liberale (tenuta Zuccarello);<br />

lungo la Triestina, <strong>di</strong>etro l’aereoporto in corrispondenza<br />

<strong>di</strong> Ca’ Noghera.<br />

Il sistema litologico in esame si ritrova inoltre a<br />

costituire gli argini dei paloalvei o dei paleocanali<br />

sui se<strong>di</strong>menti lagunari bonificati ritrovati nella<br />

zona <strong>di</strong> Mira (a sud dell’Idrovia) e nella zona <strong>di</strong><br />

Altino – Tenuta Veronese.<br />

Alcune plaghe <strong>di</strong> modesta <strong>di</strong>mensione sono<br />

state trovate isolate, probabilmente lembi relitti<br />

<strong>di</strong> qualche tracciato fluviale oramai non più riconoscibile.<br />

Il litotipo in esame in molti casi è in realtà ottenuto<br />

dal rimescolamento <strong>di</strong> terreni in prevalenza<br />

sabbiosi (anche <strong>di</strong> dosso fluviale, magari molto<br />

antico) con quelli più fini sottostanti o laterali a<br />

causa delle lavorazioni agricole. Esso sembra in<br />

ogni caso essere in qualche modo legato ai corsi<br />

d’acqua estinti.<br />

6.4.1.5 Limi, limi sabbioso-argillosi, sabbie limosoargillose,<br />

sabbie argillose e argille sabbiose<br />

alluvionali <strong>di</strong> colore marron oliva, appartenenti<br />

alla zona <strong>di</strong> transizione tra i dossi<br />

fluviali ed i catini interfluviali (N° 1).<br />

Si tratta <strong>di</strong> terreni a tessitura molto variabile<br />

(limi, limi sabbioso-argillosi, sabbie limoso-argillose,<br />

sabbie argillose e argille sabbiose) con colori<br />

pure variabile ma rientranti sempre nel campo<br />

del marron oliva.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista tessiturale corrisponde grossomodo<br />

alle classi U.S.D.A “franco fini” (FFI) e<br />

“limoso grossolana” (LGR), per quella granulometrica,<br />

e “franco-limosa”, “franco-sabbioso-argillosa”<br />

o “franca ” (FL, FSA, F), per quella tessiturale.<br />

Raramente e solo localmente ha tessitura<br />

anche “franco-sabbiosa” (FS).<br />

In pratica presentano generalmente contenuti<br />

in sabbia fino al 50% con contenuto in argilla<br />

inferiore al 30% e contenuto in limo superiore<br />

al 30%. Con contenuti in limo inferiori al 30%,<br />

il contenuto in sabbia può arrivare anche al 70%<br />

40<br />

(spesso si tratta <strong>di</strong> sabbia fine o molto fine) e contenuto<br />

in argilla sempre superiore al 20%<br />

Il sistema litologico è identificato dagli agricoltori<br />

come “terreni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o impasto argillosi”,<br />

“terreni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o impasto forti o pesanti”, “terra<br />

lea” (nella zona <strong>di</strong> Vigonovo). Sono terreni lavorabili<br />

senza particolari <strong>di</strong>fficoltà, hanno buone<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ritenzione idrica. Il drenaggio è<br />

più lento rispetto ai sistemi litologici precedenti<br />

a causa delle con<strong>di</strong>zioni morfologiche, della<br />

soggiacenza della falda e delle con<strong>di</strong>zioni della<br />

bonifica. Il sistema <strong>di</strong>pende inoltre anche dalle<br />

percentuali <strong>di</strong> sabbia e argilla e dalla stratigrafia<br />

superficiale.<br />

Il litotipo assume significati e caratteristiche<br />

lievemente <strong>di</strong>versi da zona a zona. Questo perché<br />

esso deriva dal rimescolamento <strong>di</strong> più strati in<br />

successione verticale (sono frequenti i casi <strong>di</strong> sabbia<br />

ricoperta <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti fini limosi o argillosi, il<br />

tutto rimescolato in superficie) o in eteropia laterale<br />

(rimescolamento <strong>di</strong> sabbie con limi e argille<br />

laterali).<br />

Questo sistema litologico appare molto <strong>di</strong>ffuso<br />

in tutta l’area in stu<strong>di</strong>o con <strong>di</strong>mensioni areali anche<br />

notevoli; è ubicato nelle zone <strong>di</strong> transizione<br />

tra i dossi fluviali sabbiosi e le zone limose ed argillose<br />

assumendo principalmente il significato <strong>di</strong><br />

termine <strong>di</strong> passaggio tra ambienti <strong>di</strong> deposizione<br />

alluvionale a <strong>di</strong>versa energia.<br />

6.4.1.6 Limi, limi sabbioso-argillosi, sabbie limosoargillose,<br />

sabbie argillose e argille sabbiose<br />

in aree soggette ad impaludamento o a ristagno<br />

d’acqua nei tempi storici per cause<br />

antropiche e successivamente bonificate, <strong>di</strong><br />

colore marron grigiastro più o meno scuro<br />

in relazione allo stato <strong>di</strong> ricchezza organica,<br />

umi<strong>di</strong>tà e trasformazione in seguito a lavori<br />

<strong>di</strong> bonifica (N° 3).<br />

Questo sistema litologico dal punto <strong>di</strong> vista<br />

tessiturale non si <strong>di</strong>fferenzia molto dal precedente.<br />

Si tratta <strong>di</strong> terreni a tessitura molto variabile<br />

(limi, limi sabbioso-argillosi, sabbie limosoargillose,<br />

sabbie argillose e argille sabbiose)<br />

corrispondenti grossomodo alle classi U.S.D.A

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