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C - LA MASSERIA<br />
Come si potrà notare la figura<br />
contiene gli elementi principali dello<br />
stemma della famiglia Vitulli, il<br />
vitello e l’albero nonché le tre stelle a<br />
otto punte.<br />
L’altare della Maddalena, databile<br />
intorno al 1612, presenta però già il<br />
vitello che “rampa” verso l’albero.<br />
Sono quindi portato a pensare che<br />
siamo proprio in presenza di un ramo<br />
laterale, collegato in qualche modo<br />
alla famiglia principale, quello della<br />
casa “palazziata”, ma poi senza<br />
sviluppo nel tempo.<br />
Un’altra ipotesi che giustifica la<br />
mancanza della figura “rampante”<br />
potrebbe essere quella di un<br />
affrescatore di scarse qualità, non in<br />
grado di realizzare un animale che si<br />
slancia verso l’alto.<br />
Abbiamo visto che attorno al 1760 Giovanni Antonio Vitulli si sposa con Elisabetta de Nigris.<br />
Questa porta in dote al marito la proprietà agricola della Masseria de Nigris.<br />
La coppia ebbe una unica figlia Maria Giuseppa. Anche per far rimanere nella famiglia la<br />
Masseria, Donato Antonio, fratello di Giovanni, si unisce in matrimonio con la nipote Maria<br />
Giuseppa (vedere il capitolo 2 sulla storia della famiglia).<br />
Nel secolo XVIII la Masseria consisteva in un edificio per il massaro e in una chiesetta di<br />
campagna. Importanti lavori furono eseguiti attorno al 1750 dal padre di Elisabetta cioè Antonio<br />
de Nigris, come risulta da una lapide inserita nel fabbricato del massaro.<br />
Attorno agli edifici la memoria storica degli “anziani” parla di una estensione della campagna<br />
intorno alle 350 opere, ovvero almeno 110 ettari.<br />
Le colture erano essenzialmente alberi di ulivo, mandorli, carrube. Personalmente ho anche<br />
visitato una vasta porzione piantumata con alberi di fico.<br />
Nei tempi recenti sotto le piante ad alto fusto viene fatta la coltivazione di verdure con<br />
l’opportuna irrigazione, il che rende più redditizia questo tipo di campagna.<br />
Nel secolo XIX i Vitulli amavano passare lunghi periodi alla Masseria e fecero quindi costruire<br />
un secondo edificio detto padronale.<br />
Come abbiamo visto i figli nascevano alla Masseria e venivano quindi battezzati e registrati a<br />
Polignano, nel cui territorio è ubicato il complesso.