Scarica l'e-book - Dedicato a Mola
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I NONNI PEPPINO E CHECCHINA<br />
I nonni Vitulli erano gente chiusa, casalinghi. Lui, Peppino, faceva il medico, ma allora il medico<br />
non guadagnava niente, ma facevano i signori grazie a tutte le proprietà che avevano.<br />
Checchina Donnangelo, mia nonna, era una donna tanto semplice e quieta. Lei era passata<br />
dall’autorità materna (Elisabetta Buttaro) a quella maritale.<br />
Mio nonno Peppino era un uomo duro, era un Vitulli, alto grosso, come sta nella fotografia. La<br />
moglie invece era una donna debole, era stata cresciuta senza padre.<br />
ANGELA VITULLI INCONTRA IL FUTURO MARITO<br />
Quando mia madre diventò una giovinetta andava sempre dalle cugine Fanizza.<br />
La nonna Elisabetta aveva una sorella che si chiamava Concetta Buttaro e sposò un Fanizza. Le<br />
figlie dei Fanizza erano molte. Le sorelle erano Annetta, Bettina, Chiarina, Marianna, ultima<br />
Carlotta.<br />
Mia madre andava sempre dalle cugine Fanizza. La nonna Checchina aveva sempre conservato<br />
affetto verso la zia Concetta, che l’aveva molto aiutata. Mia madre andava con lei dalle Fanizza,<br />
non aveva ancora 17 anni.<br />
Queste si mettevano tutte sul balcone, tutte ben aggiustate. Mia madre era la più piccola e la<br />
tenevano dietro.<br />
Per quella via don Ciccillo (Francesco Introna) passava e spassava con un carrozzino che<br />
proveniva dallo stabilimento del solfuro, vicino alla conceria. Andando a <strong>Mola</strong> passava per la via<br />
di Loreto Francesco Introna con la sciarrette e la bombetta in testa.<br />
Quando arrivava sotto questo balcone fiorito di fanciulle si levava il cappello. Mia madre calava<br />
la testa. Le cugine dicevano: è don Ciccillo Introna, il padrone del palazzo in piazza. Dicevano: chi<br />
sceglierà di noi?<br />
Non potevano immaginare che era il musino di mia madre che lo aveva colpito.<br />
Mio padre incontrò mio nonno al Circolo: allora si usava andare tutti al Circolo. Mio padre era<br />
vedovo. Chiamò il dottore in una stanza e disse: sentite dottore, io sono innamorato di vostra figlia<br />
e ve ne chiedo la mano.<br />
Il nonno rispose: mia figlia è ancora molto giovane; di rimando mio padre: crescerà!<br />
Il nonno disse: devo comunque sentire mia figlia, non posso certo dare una risposta.<br />
Andò alla casa, chiamò la figlia e la moglie e disse loro che don Ciccillo Introna aveva fatto la<br />
domanda di matrimonio per la figlia Angela.<br />
Mia madre disse: chi è don Ciccillo Introna, quello della bombetta, della sciarretta? Disse mio<br />
padre: si. Si, mi piace molto, è un bel giovane, rispose mia madre.