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di <strong>Mola</strong>. Questa via ha avuto diversi nomi nel tempo: strada della Piazza nella ipotesi di<br />
ricostruzione toponomastica di G. Berlingerio (7), via della Chiesa nel censimento fatto nel 1810<br />
(5) (Palazzo Vitulli era al numero 46), attualmente è denominata via Vittorio Veneto.<br />
Nel suo libro (7) G. Berlingerio in merito ai Vitulli (pag 455) riporta che era “antica e ricca<br />
famiglia presente a <strong>Mola</strong> già dal secolo XVI, il cui palazzo sito in via V. Veneto è stato abbattuto<br />
negli anni intorno al 1960; frammenti dell’antico portale sono sparsi nel parco giochi di<br />
Portecchia”; è proprio vero il verso famoso che parla dell’”alterna onnipotenza delle umane sorti”.<br />
Sempre G. Berlingerio (7) riporta che “di questa famiglia non si conoscono con precisione le<br />
origini e l’anno di concessione dello stemma, di certo si sa che già nella prima metà del secolo<br />
XVII abitava in casa palazzata ed aveva un altare patronale con stemma e lapide nella Chiesa della<br />
Maddalena (primo altare a sinistra per chi entra)”.<br />
Alla luce dei manoscritti riguardanti la famiglia Vitulli, ritrovati dal cugino Maurizio Modugno<br />
nella Biblioteca de Gemmis di Bari, e di cui si parlerà in dettaglio nel capitolo 6, possiamo dire che<br />
le origini della famiglia Vitulli non sono dimostrabili tramite documenti conservati e tramandati<br />
sino al secolo XVII, a causa dell’incendio del Palazzo avvenuto nel 1647 ad opera del popolo<br />
molese, che nell’occasione uccise il capofamiglia Giovanni Vitulli. Questa difficoltà nella<br />
produzione di documenti la ritroveremo nel 1782, quando i Vitulli furono invitati dal re di Napoli a<br />
dimostrare l’appartenenza a un ceto elevato e nobile, tale da giustificare la concessione della<br />
Commenda di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, la maggiore<br />
onorificenza cavalleresca dell’allora Regno di Napoli, poi regno delle due Sicilie.<br />
Si informa che molte delle note storiche che seguono sono tratte dal manoscritto del 1782 relativo<br />
alla indagine sulla famiglia Vitulli eseguito dal Conte di Bitonto de Ildaris per conto dei delegati<br />
napoletani del S.M.O. Costantiniano cavalieri Francesco Blanco e Caparelli. Manoscritto C