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Scarica l'e-book - Dedicato a Mola

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Elisabetta, per me zia Bettina, era una donna particolarmente bella. Alta, capelli lunghi neri, occhi<br />

azzurri, bei lineamenti, colpiva gli interlocutori al primo impatto. Io l’ho conosciuta a fondo in<br />

quanto abbiamo passato insieme decine di estati in quel paradiso per vacanze di sole, mare e<br />

campagna che è la Masseria di Pozzovivo.<br />

La masseria era stata ereditata dalle due sorelle Introna, Gaetana e Bettina. Intorno al 1960 la<br />

divisione fu resa effettiva con dei lavori di ristrutturazione.<br />

Il piazzale però, detto “piazzino”, rimane un luogo di vita comune, dove nel secondo pomeriggio,<br />

dopo la pennichella imposta dalla calura, e la sera dopo cena, si fanno assieme lunghe e piacevoli<br />

chiacchierate.<br />

Foto della Masseria Introna a Pozzovivo eseguita negli anni ’60 quando si era circondati dall’uva<br />

Regina. Foto dell’autore.<br />

Faccio una parentesi con alcuni ricordi su quella che è stata la nostra vita estiva a Pozzovivo negli<br />

anni ’50 e ‘60.<br />

ACQUA dalle terrazze si raccoglieva l’acqua piovana che confluiva nelle cisterne sotterranee,<br />

chiamate “fontane”, poi con delle pompe a mano si alzava l’acqua nei cassoni in modo che potesse<br />

cadere dai rubinetti; gli addetti al pompaggio erano i più giovani, cioè noi ragazzi. Ai piani superiori<br />

per lavarsi si usavano i bacili riforniti da brocche d’acqua. Oggi l’acqua viene immessa direttamente<br />

tramite i tubi dell’impianto di irrigazione, che copre l’intera tenuta. Una autoclave elettrica fa<br />

arrivare l’acqua all’impianto.

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