Scarica l'e-book - Dedicato a Mola
Scarica l'e-book - Dedicato a Mola
Scarica l'e-book - Dedicato a Mola
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Allora a distanza di due mesi don Brunettone si presentò a casa della fidanzata con un metro,<br />
perché voleva misurare le lenzuola, le tovaglie e voleva vedere i ducati che gli davano. Mio nonno<br />
diventò una belva. “Non è mia sorella che vuoi, tu vuoi le sue lenzuola e i suoi ducati. Esci fuori!”<br />
E lo cacciò fuori.<br />
Zia Teresina ebbe un trauma. La rimandarono alla Masseria e fecero in modo di trovarle un<br />
fidanzato. E lo trovarono a Turi: era un Notaio( di cognome Giannini), grasso, tondo e piccolo, ma<br />
lei (Angela d’Aprile) imperava.<br />
ZIO GIULIO e ZIO CICCIO<br />
Poiché i due preti sprecavano con le perpetue, la nonna d’Aprile fece fare loro un vitalizio, che<br />
dovevano pagare il nonno Peppino e le zio Raffaele, per evitare così di mettere a rischio le<br />
proprietà.<br />
A <strong>Mola</strong> chi non era figlio di Don Giulio? Quello si, quello pure. Lui viveva nella casa di un<br />
figlio.<br />
Zio Giulio veniva spesso a casa nostra. Quando vedeva che mia madre riscuoteva gli affitti, le<br />
diceva “mo ste bbune”.<br />
Quando vennero i bombardamenti a <strong>Mola</strong> (guerra 1915-18) ce ne andammo tutti alla Masseria.<br />
Zio Ciccio continuava con le sue perpetue; stava nell’altro stabile della Masseria; diceva Messa<br />
nella chiesetta della Masseria; le perpetue erano tante.<br />
ZIO RAFFAELE<br />
Era uno dei figli di Michele Vitulli e si era laureato in farmacia a Napoli.<br />
Perse la moglie per il tifo pochi mesi dopo il matrimonio.<br />
Non si risposò. Anziché esercitare la professione preferì vivere alla Masseria e interessarsi dei<br />
lavori da fare nella grande proprietà. Morì nel 1929.<br />
Alla Masseria c’era pure il ritratto di Zio Raffaele e quello di sua moglie, una bella donna, che<br />
morì di tifo dopo tre mesi di matrimonio.<br />
Erano in dieci, diceva il Nonno, attorno al letto di quella poveretta. C’erano diversi medici,<br />
ognuno con un parere diverso, era tifo.<br />
Questa morì. Zio Raffaele rimase vedovo, non mise in piedi una farmacia e non volle più<br />
sposarsi.<br />
Aiutava la madre a condurre quella grande estensione di terra intorno alla Masseria: erano tra<br />
le 300 e le 400 opere (più di cento ettari).<br />
Come i due fratelli Don Giulio e Don Ciccio, anche Zio Raffaele andava di fiore in fiore.<br />
L’ultima donna che ebbe, Luigia, gli fece un tranello che per caso Michelino (il marito di zia<br />
Bettina) scoprì.<br />
ZIO RAFFAELE – UN CERTO DON COSIMETTO<br />
Zio Raffaele diceva sempre: “quello che è dei Vitulli andrà ai Vitulli”.<br />
Lui aveva comprato dei mandorleti, delle altre terre. Ora era diventato vecchio.