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Assemblea Internazionale 2011 DISCORSI - Rotary International

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Rafforzare le famiglie, edificare le comunità<br />

Adélia A. Villas<br />

Governatore distrettuale emerito<br />

Mi è stato chiesto di parlarvi della famiglia. Vorrei cominciare accennando a come questa<br />

istituzione sociale mi abbia aiutato a crescere, dal punto di vista personale e professionale.<br />

Sono nata nel Brasile meridionale e sono cresciuta in una famiglia di origine italiana, con<br />

mio padre Olympio e mia madre Lucia, che sfortunatamente non sono più con noi, mia<br />

sorella Alice – oggi governatore distrettuale – e i miei due fratelli Augusto e João. Sin dalla<br />

prima infanzia ci siamo resi conto di che cosa volesse dire vivere in una struttura patriarcale<br />

e matriarcale. Mio padre era un uomo forte, di buon carattere e di grande cultura sebbene<br />

non avesse molta fortuna nelle sue attività commerciali. Invece la mia nonna materna,<br />

Helena, aveva un’azienda agricola ben avviata – e la presunzione di voler comandare nella<br />

famiglia della sua unica figlia. Se c’è una cosa che mia madre ci ha insegnato è il rispetto<br />

per gli adulti, e il fatto che avremmo potuto imparare molto dalla difficile relazione tra mio<br />

padre e sua suocera. La nostra era una vera famiglia italiana.<br />

Sebbene mancassero i mezzi finanziari per permetterci una vita di società, a tutti venne<br />

data un’ottima educazione. Frequentammo buone scuole, che ci aiutarono a crescere intellettualmente.<br />

Mia nonna non era d’accordo. Diceva: “Le ragazze devono imparare a cucire<br />

e a ricamare; devono frequentare dei giovani in modo da sposarsi il più presto possibile”.<br />

Infatti per il nostro quindicesimo compleanno ci regalò una macchina da cucire.<br />

Gli anni della nostra infanzia e adolescenza furono molto felici, sia in famiglia che nel quartiere<br />

in cui abitavamo. Durante la seconda guerra mondiale passavamo le serate a giocare<br />

a domino e ad altri giochi o ad ascoltare l’opera; dalla radio e dai racconti di nostro padre<br />

venivamo a sapere che cosa succedeva nel mondo.<br />

I nostri genitori ci furono costantemente d’esempio con la loro partecipazione a iniziative<br />

benefiche e culturali. Io fui la prima ragazza a guidare un gruppo di scout nel mio Stato.<br />

La nostra famiglia cantava in cori religiosi e folcloristici e a sedici anni io stessa diressi un<br />

coro di voci maschili. Ebbi la possibilità di frequentare corsi di teatro organizzati dai Gesuiti,<br />

di suonare il pianoforte in una compagnia di danza classica, di prendere lezioni di danza.<br />

Non avevamo molto tempo libero, ma eravamo circondati da parenti e amici ed eravamo<br />

felici. E felice era la comunità in cui vivevamo dove adulti, giovani e bambini svolgevano<br />

ruoli diversi e godevano tutti di rispetto.<br />

Il tema di questa seconda sessione dell’<strong>Assemblea</strong> <strong>Internazionale</strong> non è stato scelto a caso.<br />

Il presidente eletto Banerjee ha voluto richiamare la nostra attenzione sull’importanza di<br />

rafforzare l’istituzione della famiglia – sia essa la nostra famiglia, la famiglia del <strong>Rotary</strong> o la<br />

famiglia formata dai nostri fratelli e sorelle di tutto il mondo.<br />

Come Rotariani siamo invitati a riflettere sul ruolo che possiamo svolgere nei confronti<br />

della famiglia. Come ha detto il presidente emerito Herb Brown: “Quando noi Rotariani ci<br />

occupiamo dei bambini del mondo, ci occupiamo delle loro famiglie. E dato che la famiglia<br />

è il nucleo di ogni comunità, le nostre azioni contribuiscono a rafforzare la comunità locale<br />

e, indirettamente, quella globale”.<br />

Se una comunità non ha accesso a servizi basilari come l’acqua, gli impianti igienici, l’assistenza<br />

medica, l’istruzione, l’avviamento professionale e il lavoro, noi Rotariani perdiamo<br />

la nostra battaglia contro la violenza, la droga, la prostituzione, e gli altri aspetti più tristi<br />

della cosiddetta società moderna. Non è pensabile che la vita del club possa essere separata<br />

da quella della comunità.<br />

6 Discorsi <strong>Assemblea</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>2011</strong>

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