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Riflessioni Coraniche - Dar al-Tarjama

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<strong>Riflessioni</strong><br />

<strong>Riflessioni</strong><br />

<strong>Coraniche</strong> <strong>Coraniche</strong><br />

<strong>Coraniche</strong><br />

(prima parte)<br />

AMR KHALED<br />

Amrkh<strong>al</strong>ed.net© ﻡ ﻟا قﺣ ﻊﺟ<br />

Questo testo potrebbe essere pubblicato e duplicato gratis per ragioni private, a condizione che l’autore<br />

sia menzionato. Per tutte le <strong>al</strong>tre ragioni, si deve prima ottenere un’autorizzazione scritta<br />

d<strong>al</strong>l’amministrazione del website. Per informazioni: management@dar<strong>al</strong>tarjama.com


Dedica<br />

Al nostro amato Profeta, Muhammad (pace e benedizioni su di lui), che ci insegnò<br />

che la nostra dignità e la nostra forza stanno nello stringere con decisione il Sacro<br />

Libro del Corano, il Libro rivelato da Allah, Il Sublime e l’Altissimo, come disse il<br />

Profeta: “Con questo Libro Allah ne eleva <strong>al</strong>cuni e ne umilia <strong>al</strong>tri.” (Fra la gente ci<br />

sono quelli che Allah eleva perché si attengono s<strong>al</strong>damente <strong>al</strong> Corano, e <strong>al</strong>tri che<br />

Allah umilia perché non lo fanno).<br />

Una dedica anche <strong>al</strong> grande compagno “Zaid Ibn Thabet” <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e fu affidata la<br />

missione più grande e più gloriosa della storia, quella di raccogliere in un unico<br />

libro il Corano, quando era ancora in età molto giovane.<br />

E fin<strong>al</strong>mente ai giovani dell’Islam, ai nipoti dei grandi compagni e a coloro che<br />

sono stati chiamati durante le battaglie e momenti di crisi: “O possessori del<br />

Corano, onorate il Corano con le vostre opere”.<br />

Alle genti del Corano, che sono le persone più vicine ad Allah: vi dedico i miei<br />

pensieri sul Corano e le mie meditazioni riguardo agli obiettivi delle Sure.<br />

2<br />

Amr Kh<strong>al</strong>ed


Un segno di le<strong>al</strong>tà e gratitudine<br />

Ai grandi e rispettosi dottori dell’Islam e a tutti quelli che hanno partecipato a<br />

raccogliere e ad organizzare questo materi<strong>al</strong>e, che hanno contribuito con tutta la<br />

loro scienza, forza e tempo, per i qu<strong>al</strong>i Allah Ha preparato la migliore ricompensa.<br />

Amr Kh<strong>al</strong>ed


Sommario<br />

Introduzione ........................................................................................................................... 5<br />

Sura I : “Al-Fâtiha” (L'Aprente) ............................................................................................ 8<br />

Sura II : "Al-Baqara" (La Giovenca) ................................................................................... 15<br />

Sura III : “Âl 'Imrân” (La Famiglia di Imran)...................................................................... 36<br />

Sura IV: “ An-Nisâ' ” (Le donne) ........................................................................................ 52<br />

Sura V: "Al-Mâ’ida ” (La Tavola imbandita).................................................................... 66<br />

Sura VI: “Al-An'âm” (Il Bestiame) ..................................................................................... 80<br />

Sura VII : “Al-A'râf” (Il limbo) ........................................................................................... 91<br />

Sura VIII : “Al-'Anfâl” (Il Bottino) ................................................................................... 104<br />

Sura IX : “At-Tawba” ( Il Pentimento o la Disapprovazione)........................................... 114<br />

Sura X: "Yûnus" (Giona)................................................................................................... 123<br />

Sura XI : "Hûd".................................................................................................................. 133<br />

Sura XII: "Yûsuf" (Giuseppe)........................................................................................... 142<br />

Sura XI: "Ar-Ra'd" (Il Tuono) ........................................................................................... 147<br />

Sura XIV : "Ibrâhîm" (Abramo) ....................................................................................... 152<br />

Sura XV: “Al-Hijr”............................................................................................................ 157<br />

Sura XVI: “An-Nahl” (Le Api).......................................................................................... 162<br />

Sura XVII : Al-Isrâ' (Il Viaggio Notturno) ........................................................................ 172<br />

Sura XVIII : Al-Kahf “La Caverna”.................................................................................. 181<br />

4


Introduzione<br />

“La lode [appartiene] ad Allah, che ha fatto scendere il Libro sul Suo schiavo senza<br />

porvi <strong>al</strong>cuna tortuosità.” (TSC 1 sura XVIII versetto 1)<br />

“La lode [appartiene] ad Allah, che ci ha guidati a ciò! Non saremmo stati guidati, se<br />

Allah non ci avesse guidato.” (TSC sura VII versetto 43)<br />

Questo libro non è una spiegazione dei significati del Corano e neanche mira a spiegare<br />

dettagliatamente i suoi versetti. Chi volesse leggere t<strong>al</strong>i spiegazioni, deve rivolgersi <strong>al</strong>la<br />

nostre biblioteche islamiche ricche di testi fondament<strong>al</strong>i che lo an<strong>al</strong>izzano, come quelli di<br />

“Tabari”, “Ibn Katheer” e tanti <strong>al</strong>tri ... Questo libro, invece, ha un’<strong>al</strong>tra idea e un obiettivo<br />

diverso.<br />

L’idea di questo libro mi è venuta in mente per dieci anni, per essere più preciso, nel mese<br />

di Ramadan di ogni anno… Questo è il periodo in cui tutti i musulmani di tutto il mondo si<br />

preoccupano di leggere non una parte solamente ma l’intero Corano, nell’ arco dei trenta<br />

giorni che compongono questo mese benedetto. Purtroppo sentivo molta tristezza nel<br />

vedere questa grande volontà di leggere il Corano senza capire bene gli obiettivi di ogni<br />

Sura, senza sapere perché furono rivelate e senza comprendere il messaggio di Allah<br />

presente in ogni Sura. Notavo anche che ci sono tante persone che leggono il Corano e<br />

trovano in esso parole strane e incomprensibili, pensando che leggerle sia più importante<br />

che capirle bene.<br />

Alcuni di loro, invece, ne capiscono il significato ma non riescono a cogliere le relazioni<br />

che ci sono tra i versetti della stessa Sura, e dunque non riescono a percepirne l’obiettivo<br />

unico.<br />

Da qui è partita quest’idea: perché non scriviamo un modesto libro per abbattere i limiti e<br />

le barriere che esistono fra i giovani della Ummah ed il Sacro Corano?<br />

Questo libro dimostra a chi legge il Corano che c’è una forte relazione e un legame tra tutti<br />

i versetti di ogni Sura, e che ognuna di esse ha un solo ed unico argomento con un obiettivo<br />

ben preciso. Forse <strong>al</strong>cuni versetti possono sembrare, a prima vista, incongruenti e<br />

incoerenti, ma se vengono letti con attenzione, sapendo l’obiettivo e l’argomento che la<br />

Sura sta affrontando, risulterà subito che c’è una magnifica relazione e connessione fra<br />

1<br />

TSC= traduzione del significato del Corano. Questa è la traduzione del significato concordato fino adesso<br />

del versetto indicato nella Sura. La lettura della traduzione del significato del Corano, con qu<strong>al</strong>siasi lingua,<br />

non può sostituire mai la sua lettura in lingua araba; poiché questa è la lingua in cui è stato rivelato.<br />

5


tutti, e di seguito riuscirai a capire il suo messaggio e il suo obiettivo. Questo rafforzerà e<br />

aumenterà la tua fede e il tuo amore verso il Corano: è esattamente come Allah dice in quel<br />

che può essere tradotto come: “Se provenisse da <strong>al</strong>tri che da Allah, vi avrebbero trovato<br />

molte contraddizioni.” (TSC- Sura IV, versetto 82)<br />

Dunque troviamo che ogni Sura del Corano è una unità completa, che re<strong>al</strong>izza un obiettivo<br />

p<strong>al</strong>ese e preciso, in cui ogni versetto mira a chiarirlo in un modo o in un <strong>al</strong>tro; e ancora, il<br />

nome della Sura ha una relazione con questo obiettivo, quindi possiamo capire per qu<strong>al</strong>e<br />

motivo le Sure sono intitolate in un certo modo: (es.) Al-Baqara (la Giovenca), Al-Imran<br />

(la Famiglia di Imran), Yunus (Giona), An-Naml (Le Formiche), ecc...<br />

Inoltre, dobbiamo sapere che ogni Sura ha un’ assodata e forte relazione sia con quella<br />

precedente che con quella che la segue, perché il loro ordine nel Corano è anch’ esso una<br />

rivelazione da parte di Allah.<br />

Quindi possiamo concludere che tutte le Sure del Corano rappresentano una catena unica e<br />

ben s<strong>al</strong>da, che una volta compresi i suoi obiettivi puoi percepire cosa Allah l’Altissimo ti<br />

vuole dire e qu<strong>al</strong>i sono i Suoi comandamenti, pur non capendo ogni versetto o ogni parola,<br />

perché per capire tutto il Corano è importante capire le idee gener<strong>al</strong>i delle Sure.<br />

Così questo nostro libro può essere utile a tutti, anche <strong>al</strong>le persone semplici e <strong>al</strong> pubblico,<br />

per chiarire i principi e le basi per comprendere il Corano; nello stesso tempo può essere<br />

rivolto a coloro che studiano il Sacro Libro e a chi è interessato <strong>al</strong>la scienza della<br />

spiegazione coranica (tafseer).<br />

Questo è un mio modesto tentativo per mostrare i temi princip<strong>al</strong>i delle Sure; il mio piano<br />

sarà, per esprimere i miei pensieri intorno <strong>al</strong> Corano in questo libro, quello che segue:<br />

precisare e determinare l’obiettivo di ogni Sura;<br />

mostrare e cogliere i versetti affermativi di questo obiettivo;<br />

chiarire la relazione che c’è fra il nome della Sura e il suo obiettivo;<br />

mostrare la relazione della Sura con quella precedente e con quella che la segue;<br />

scegliere <strong>al</strong>cuni versetti per commentarli.<br />

È da chiarire e sottolineare sempre che questo libro non è una spiegazione del Corano, ma è<br />

un solo tentativo ed uno sforzo per aiutare i giovani a comprendere i suoi versetti e la<br />

connessione tra le Sure, facendo notare che non c’è una sola e definitiva spiegazione e che<br />

non è mai facile arrivare <strong>al</strong> tema princip<strong>al</strong>e della Sura, dato che le parole di Allah sono<br />

molto espressive e profonde; oltretutto la capacità di comprensione dell’uomo è sempre<br />

limitata di fronte <strong>al</strong>la potenza e sapienza di Allah...<br />

Allora posso riassumere dicendo che questo libro è uno sforzo svolto da me e da coloro che<br />

mi hanno aiutato nello studio e nel raccogliere materi<strong>al</strong>i, che voglio ringraziare tutti.<br />

6


Dobbiamo ammettere che il vero e il giusto in un libro è una grazia da parte di Allah, ma se<br />

ci sono degli errori <strong>al</strong>lora provengono da noi uomini; e in questa occasione mi ricordo un<br />

detto di “Al Emad Al Asfahany” che disse: “Quando uno di noi scrive un libro, può<br />

capitare che il giorno dopo dica: «Se avessi messo questa parola <strong>al</strong> posto di questa, sarebbe<br />

stato meglio, e se avessi cambiato questa espressione sarebbe stato perfetto... » e si<br />

continua sempre così, a pensare e ripensare e a trovare tante idee migliori rispetto a quello<br />

che si era scritto la volta precedente, il ché mostra l’incapacità e l’incompletezza<br />

dell’uomo e che il suo pensiero, per quanto grande sia, è sempre limitato.”<br />

Dopo questa premessa ti invito, mio caro fratello, ad aprire il Corano con noi e a<br />

partecipare <strong>al</strong>le nostre lezioni coraniche per venire a conoscenza dei miracoli e degli<br />

obiettivi di questo Sacro Libro...<br />

7


Sura I : “Al-Fâtiha” (L'Aprente)<br />

[ ]<br />

1 In nome di Allah , il Compassionevole, il Misericordioso<br />

[ ]<br />

2 La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi,<br />

[ ]<br />

3 il Compassionevole, il Misericordioso,<br />

[ ]<br />

4 Re del Giorno del Giudizio.<br />

. [ ]<br />

5 Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto.<br />

. [ ]<br />

6 Guidaci sulla retta via,<br />

[ ]<br />

7 la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che [sono<br />

incorsi] nella [Tua] ira , né degli sviati.<br />

------------------<br />

Nella recitazione liturgica si aggiunge : "Amin".<br />

Al-Fâtiha (l’Aprente), è una Sura di 7 versetti, rivelata <strong>al</strong>la Mecca, ed è la quinta<br />

nell’ordine della rivelazione.<br />

Qu<strong>al</strong> è il segreto di Al-Fâtiha (l’Aprente)? Perché si trova <strong>al</strong>l'inizio del Corano?<br />

Perché è chiamata anche Madre del Libro e Madre del Corano? Perché la recitiamo<br />

<strong>al</strong>meno diciassette volte di giorno e di notte? Perché la nostra preghiera non può<br />

essere corretta senza recitarla?<br />

La sua importanza<br />

Oltre a tutto questo, il Profeta (pace e benedizione siano su di lui) disse a un suo<br />

compagno: “ti devo dire qu<strong>al</strong> è la sura più eccelsa che ci sia nel Corano”, e questo<br />

rispose: qu<strong>al</strong> è o Inviato di Allah? e il Profeta (pace e benedizione siano su di lui) gli<br />

recitò “La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi, il Compassionevole, il<br />

Misericordioso,”… fino <strong>al</strong>la fine della sura”. Allah (gloria a Lui l'Altissimo),<br />

mostrando la magnificenza del Corano, dice nella sura Al-Hijr quel che può essere<br />

8


tradotto come: “Ti abbiamo dato i sette ripetuti e il Sublime Corano” (TSC 2 - Sura<br />

XV, versetto 87), “i sette ripetuti” sono i sette versetti di Al-Fâtiha che furono<br />

chiamati così per la loro frequente recitazione.<br />

Il Profeta (pace e benedizione siano su di lui) dice: “per Colui nella Cui Mano è<br />

l'anima di Muhammad, Allah l’Altissimo non ha rivelato nel Torah né nella Bibbia né<br />

nel S<strong>al</strong>terio o nel Corano <strong>al</strong> pari di loro; sono i sette ripetuti”. Lo ha trasmesso Imam<br />

Ahmad.<br />

I suoi nomi<br />

Per la sua grazia e la sua nobiltà, a questa sura sono stati dati diversi nomi. Infatti, è la<br />

Madre del Corano, i Sette ripetuti, è la Completa e la Bastevole, poiché è<br />

indipendente d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre sure; anzi da essa queste dipendono e con essa si completano.<br />

Per il credente è la fonte di luce che illumina la sua vita, ed è un bene divino che gli<br />

chiude le porte delle tentazioni e gli apre le porte delle misericordie.<br />

Qu<strong>al</strong>e segreto e qu<strong>al</strong>e grazia contiene questa sura, che tanti musulmani recitano senza<br />

scorgere questi significati e questi messaggi?<br />

Contenitore degli scopi del Corano<br />

Il segreto di Al-Fâtiha è la sua capacità di contenere tutti i significati del Corano.<br />

Ogni concetto nel Corano lo trovi in Al-Fâtiha, e tutti gli scopi del Corano sono stati<br />

riuniti in questi sette versetti.<br />

Come avviene tutto ciò? Vieni con me per vivere degli splendidi momenti con la<br />

prima sura del Corano.<br />

I temi del Corano<br />

Il discorso del Corano si sviluppa su tre temi la cui messa in pratica è pretesa da<br />

coloro che ci credono e lo leggono.<br />

1. Credo (in chi crediamo?).<br />

2. Adorazioni (come adoriamo Colui in cui crediamo?).<br />

3. Stili di vita (lo stile che Allah ha voluto per noi).<br />

Il Corano invita, per prima cosa, <strong>al</strong> corretto credo, ovvero ad avere una sana fede in<br />

Allah l’Altissimo e su delle basi solide. In secondo luogo, chiama <strong>al</strong>l’adorazione<br />

corretta ed <strong>al</strong> compimento dei sacri riti. La sola adorazione però non basta, perché<br />

l’Islam è uno stile di vita completo ed integr<strong>al</strong>e.<br />

Al-Fâtiha contiene questi tre obiettivi. Infatti, trattando il tema del Credo, leggi le<br />

parole di Allah l’Altissimo: “La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi, il<br />

Compassionevole, il Misericordioso, Re del Giorno del Giudizio”. Dunque il<br />

2 TSC= traduzione del significato del Corano. Questa è la traduzione del significato concordato fino<br />

adesso del versetto indicato nella Sura. La lettura della traduzione del significato del Corano, con<br />

qu<strong>al</strong>siasi lingua, non può sostituire mai la sua lettura in lingua araba; poiché questa è la lingua in cui è<br />

stato rivelato.<br />

9


Monoteismo e la Fede nell’esistenza del giorno del Giudizio sono le basi del Credo<br />

del musulmano.<br />

Per quanto riguarda l’adorazione, leggi: “Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto”.<br />

Infine, per lo stile di vita, leggi: “Guidaci sulla retta via, la via di coloro che hai<br />

colmato di grazia, non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira , né degli sviati”.<br />

Tutto il Corano dopo Al-Fâtiha diventa, o una spiegazione della Fede (“La lode<br />

[appartiene] ad Allah, Signore dei mondi, il Compassionevole, il Misericordioso, Re<br />

del Giorno del Giudizio”), o un’illustrazione di come adorare Allah l’Altissimo: (“Te<br />

noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto”), oppure un riferimento ai modelli di vita<br />

terrena e <strong>al</strong>la condotta dei miscredenti e dei vincitori (“Guidaci sulla retta via”).<br />

I fondamenti dell’Islam<br />

Al-Fâtiha ci ricorda i fondamenti dell’Islam ed i suoi grandi significati:<br />

1- Le grazie di Allah l’Altissimo (“La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei<br />

mondi”).<br />

2- La devozione: (“Te noi adoriamo”). Cioè solo Te, Allah l’Altissimo,<br />

adoriamo e nessun <strong>al</strong>tro con Te; e solo a Te chiediamo aiuto: (“e a Te<br />

chiediamo aiuto”).<br />

3- La ricerca della buona compagnia: (“Guidaci sulla retta via, la via di coloro<br />

che hai colmato di grazia”).<br />

4- L’avvertimento d<strong>al</strong>la cattiva compagnia: (“non di coloro che [sono incorsi]<br />

nella [Tua] ira, né degli sviati”).<br />

5- Gli attributi di Allah l’Altissimo, enfatizzando i due attributi: (“il<br />

Compassionevole, il Misericordioso”), perché il rapporto tra Dio e gli<br />

uomini è princip<strong>al</strong>mente un rapporto di misericordia, è la ragione per cui la<br />

menzione di (il Compassionevole, il Misericordioso) è doppia.<br />

6- La rettitudine: (“Guidaci sulla retta via”).<br />

7- La nostra preparazione <strong>al</strong>la vita ultraterrena: (“Re del Giorno del Giudizio”),<br />

(“Guidaci sulla retta via”).<br />

8- L’importanza e le maniere dell’invocazione. Infatti, la sura è conclusa con<br />

un’invocazione.<br />

9- La nostra comunità è un insieme unico, perciò trovi solo il pronome person<strong>al</strong>e<br />

«noi» nell’invocazione di Al-Fâtiha. Anche se qu<strong>al</strong>cuno sta pregando da solo,<br />

la sua preghiera non sarà v<strong>al</strong>ida dicendo: «Te io adoro e a Te chiedo aiuto» o<br />

«Guidami sulla retta via»; deve dire necessariamente “Guidaci” e “ Te noi<br />

adoriamo e a Te chiediamo aiuto”, tutto nel plur<strong>al</strong>e, affinché ognuno si renda<br />

conto di far parte di una comunità e non è da solo in quest’universo.<br />

La condotta con Allah l’Altissimo<br />

Oltre a quanto detto, la sura insegna <strong>al</strong> servo la condotta da seguire nei confronti di<br />

Allah. La sura è divisa in due parti, la prima è un elogio a Dio l’Altissimo mentre la<br />

seconda è una preghiera. L’elogio è chiaro nei versetti: “La lode [appartiene] ad<br />

10


Allah, Signore dei mondi, il Compassionevole, il Misericordioso, Re del Giorno del<br />

Giudizio, Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto”. Dopo, la preghiera con: “Guidaci<br />

sulla retta via, la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che [sono<br />

incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati”.<br />

È curioso il fatto che il numero delle lettere della prima parte (l’elogio) è ugu<strong>al</strong>e a<br />

quello della seconda parte (la preghiera).<br />

Questa sura insegna il modo di comportarsi con Allah l’Altissimo. Infatti, se si vuole<br />

pregare, è preferibile prima di tutto elogiare Allah l’Altissimo (ringraziandoLo e<br />

lodandoLo per poi s<strong>al</strong>utare il Profeta - pace e benedizione siano su di lui-). In seguito<br />

viene la preghiera, che sarà accettata con il permesso di Allah l’Altissimo.<br />

Il Di<strong>al</strong>ogo con Allah l’Altissimo<br />

La lettura di Al-Fatiha concede un grandissimo onore, ovvero il di<strong>al</strong>ogo con Allah<br />

l’Altissimo. Nel discorso santo (Hadith Qudsî) Allah, il Benedetto, l’Altissimo ha<br />

detto: "Ho diviso la preghiera in due parti ugu<strong>al</strong>i tra Me e il mio servo, la prima parte<br />

Mi appartiene, la seconda è la sua e gli concederò quello che Mi chiede". Recitate Al-<br />

Fatiha, proseguì l'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui). Quando il servo dice:<br />

"La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi" Allah dice: "il Mio servo Mi ha<br />

lodato!"; quando il servo dice: "il Compassionevole, il Misericordioso", Allah dice:<br />

" il Mio servo Mi es<strong>al</strong>ta". Quando il servo dice "Re del Giorno del Giudizio"; Allah<br />

dice: "Il Mio servo Mi rende gloria". Quando recita "Te noi adoriamo e a Te<br />

chiediamo aiuto", Allah dice: "Questo versetto è tra Me e il Mio servo, gli concederò<br />

quello che chiede". Quando conclude con: "Guidaci sulla retta via la via di coloro<br />

che hai colmato dei Tuoi doni , non di quelli che sono incorsi nella Tua ira, né<br />

degli sviati", Allah dice: "queste parole appartengono <strong>al</strong> Mio servo e gli concederò<br />

quello che chiede".<br />

Così, senti ogni vola che reciti Al-Fatiha, che Allah l’Altissimo ti risponde. Qu<strong>al</strong>e<br />

onore ottieni in un di<strong>al</strong>ogo in cui il Potente ti chiama Mio servo! E ti ricompensa<br />

esaudendo la tua preghiera pur non avendo detto niente di nuovo o di proprio, poiché<br />

il Benedetto, l’Altissimo merita l’elogio come dici tu e ancora di più.<br />

La sensibilità di Omar<br />

Per questa ragione Omar Ibn Abdel-Aziz - che Allah l’Altissimo sia soddisfatto di lui-<br />

recitava Al-Fatiha versetto per versetto e dopo ogni versetto taceva un momento.<br />

Quando gli hanno chiesto il perché, rispose: «per godere della risposta di Allah<br />

l’Altissimo».<br />

Se ognuno provasse a sentire nel proprio cuore la risposta di Allah l’Altissimo dopo<br />

ogni versetto recitato di Al-Fatiha, impazzirebbe d<strong>al</strong>la gioia.<br />

Il compendio del bene<br />

Hai sentito con me l’importanza di questa sura? Per quanto già detto, Ibn Al-Qayyem<br />

dice: Allah l’Altissimo ha rivelato 104 libri, li ha riassunti tutti in soli tre libri; il<br />

Torah, la Bibbia ed il Corano. Poi, ha riassunto tutti i tre nel Corano, e quest’ultimo in<br />

11


Al-Fatiha, poi tutta Al-Fatiha in questo versetto: "Te noi adoriamo e a Te chiediamo<br />

aiuto".<br />

Questo versetto è diviso in due parti, entrambi necessarie nell’Islam: l’adorazione di<br />

Allah l’Altissimo ovvero la pratica dei sacri riti: "Te noi adoriamo", e servirsi di ciò<br />

che Allah l’Altissimo ha creato su questa terra per riuscire nella vita e nella gestione<br />

della terra secondo i Suoi dettami (come vedremo nella sura seguente, Al-Baqara “La<br />

Giovenca”). E poiché i Compagni dell’Inviato di Allah l’Altissimo capirono<br />

benissimo questo versetto ed hanno ben eseguito entrambi le sue parti nella loro vita,<br />

governarono la terra ed ebbero successo in questa e nell’<strong>al</strong>tra vita.<br />

Nella nostra epoca, ci sono <strong>al</strong>cuni musulmani che eseguono :" Te noi adoriamo", e<br />

capiscono dell’islam soltanto la sua religiosità, e purtroppo, vediamo gli occident<strong>al</strong>i<br />

eseguire : "a Te chiediamo aiuto", e sfruttano ciò che esiste sulla terra per gestirla ed<br />

edificarla. L’islam però, chiama <strong>al</strong>l’equilibrio tra le due cose, ed Al-Fatiha lo mostra<br />

chiaramente.<br />

La chiave del Corano<br />

Perché è stata chiamata Al-Fatiha (l’Aprente)? Ci sono due sensi per questo nome, il<br />

primo è chiaro, ovvero perché è l’inizio del Corano. Il secondo, più profondo, la vede<br />

come la chiave dei significati del Corano. Infatti, ogni sura del Corano si apre con Al-<br />

Fatiha (l’Aprente). Essa contiene tutti i tesori del Corano, e chi capisce Al-Fatiha<br />

capirà tutte le Sure che la seguono.<br />

Tutte le sure del Corano sono concatenate nei significati, negli obiettivi e nei<br />

messaggi, perciò nessuna sura può essere legata che a quella precedente nell’ordine<br />

coranico tranne Al-Fatiha che dà continuità e completezza <strong>al</strong> significato qu<strong>al</strong>unque<br />

sura precedesse. Così noi cominciamo la nostra preghiera con Al-Fatiha e poi<br />

recitiamo qu<strong>al</strong>unque sura senza compromettere la consequenzi<strong>al</strong>ità del contenuto.<br />

Due Sure per due parole<br />

Dobbiamo notare la relazione tra Al-Fatiha e le due Sure che la seguono secondo<br />

l’ordine del Corano, ovvero Al-Baqara (La Giovenca) ed Âl 'Imrân (La Famiglia di<br />

Imran). In Al-Fatiha Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Guidaci sulla retta via” ed <strong>al</strong>l’inizio di Al-Baqara Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i<br />

timorati”, e questo è un cenno che le parole di Allah l’Altissimo “Guidaci sulla retta<br />

via” verranno spiegate in Al-Baqara.<br />

Cosa vuol dire? Allah dice quel che può essere tradotto come: “Non di coloro che<br />

[sono incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati”. Gli incorsi nell’ira e gli sviati sono<br />

gente che ha meritato l’ira di Allah l’Altissimo o sono stati sviati d<strong>al</strong>la retta via,<br />

dunque Al-Baqara spiega “non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira” ed Âl<br />

'Imrân spiega “né degli sviati”.<br />

Una Sura intera con 286 versetti per spiegare “non di coloro che [sono incorsi] nella<br />

[Tua] ira” ed un’<strong>al</strong>tra per spiegare “né degli sviati”.<br />

12


Una straordinaria correlazione negli scopi e nei temi che sarà evidenziata ancora di<br />

più quando prenderemo in esame con dettaglio le due Sure.<br />

Grazia per i mondi<br />

Constatiamo che le parole “il Compassionevole, il Misericordioso” sono ripetute due<br />

volte in “In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso” ed in “il<br />

Compassionevole, il Misericordioso” e questo ci fa sentire la Grazia di Allah<br />

l’Altissimo che permea questa e l’<strong>al</strong>tra vita.<br />

La seconda ripetizione viene dopo “La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei<br />

mondi”; infatti, i mondi e tutta la vita sussistono con la misericordia del nostro Dio,<br />

mentre “il Compassionevole, il Misericordioso” viene seguita da “Re del Giorno del<br />

Giudizio” per indicare che anche il giorno del Giudizio esiste grazie <strong>al</strong>la misericordia<br />

di Allah l’Altissimo.<br />

Quindi questa sura rassicura l’uomo affermando che il principio di fondo<br />

nell’universo è la misericordia di Allah l’Altissimo, che è anche la base della Sua<br />

relazione con i Suoi servitori.<br />

I Mondi…. La Gente<br />

La parola "I Mondi" ci offre una delicata indicazione. Infatti, Al-Fatiha – la prima<br />

sura del Corano – comincia con quel che può essere tradotto come: “La lode<br />

[appartiene] ad Allah, Signore dei mondi”, mentre l’ultima sura del Corano An-<br />

Nâs (Gli Uomini) è conclusa con quel che può essere tradotto come: “che [venga]<br />

dai dèmoni o dagli uomini” (TSC – Sura CXIV, versetto 6).<br />

Il Corano comincia con la parola “I mondi” e finisce con “gli uomini”, come se il<br />

senso fosse che questo Corano non è soltanto per i musulmani ma è una guida per<br />

tutta l’umanità.<br />

Facile guadagno<br />

Questa sura ha una caratteristica peculiare: non contiene nessuna delle difficili regole<br />

di recitazione e questo per rendere facile a tutti la sua lettura anche per quelli che non<br />

parlano l’arabo.<br />

Dunque Al-Fatiha è il nostro passaporto per capire il Corano e la carta d’identità che<br />

ci permette di entrare in intimità con Allah l’Altissimo e di gioire nella sua corte.<br />

Allora, come possiamo essere umili nelle nostre preghiere e sentire tutti i sensi<br />

sopraccitati?<br />

La Bilancia dell’umiltà<br />

Il Profeta (pace e benedizione siano su di lui) dice: “Ogni servo ha della propria<br />

preghiera solo la parte di cui è cosciente”, dunque ti basterebbe che sia accettata solo<br />

la metà o un quarto o un ottavo della tua preghiera? Vieni con me dunque per recitare<br />

insieme L’Aprente e capire i suoi versetti ed i suoi significati.<br />

13


Se, volendo un giorno pregare, sentissi la mancanza di umiltà, <strong>al</strong>lora sappi che stai<br />

dimenticando una grazia divina, e se tu sapessi dire veramente “La lode [appartiene]<br />

ad Allah”, il ricordo delle grazie di Allah ti farebbe invece pregare con umiltà.<br />

Fa in modo che in ogni inchino ti ricordi un favore per il qu<strong>al</strong>e ringrazi Allah<br />

l’Altissimo, d<strong>al</strong> favore dell’Islam e la fede a quello del Corano ed il Profeta<br />

Muhammad (pace e benedizione siano su di lui), dai soldi e la s<strong>al</strong>ute <strong>al</strong>la vista e<br />

l’udito; Allah dice quel che può essere tradotto come: “Se voleste contare i favori di<br />

Allah, non potreste enumerarli" (TSC - Sura XVI, versetto 18).<br />

E quando leggi quel che può essere tradotto come: “Il Compassionevole, il<br />

Misericordioso” ti ricorderai la compassione di Allah l’Altissimo verso i suoi servi,<br />

una compassione che ha compreso questa e l’<strong>al</strong>tra vita, <strong>al</strong>lora chiederai la Sua<br />

misericordia e pregherai con umiltà.<br />

Quando leggerai, invece, quel che può essere tradotto come: “Re del giorno del<br />

Giudizio”, ricorderai il giorno del Giudizio e le sue disavventure e chiederai ad Allah<br />

di <strong>al</strong>leviare la fatica di quel giorno, <strong>al</strong>lora pregherai con umiltà.<br />

Quando leggerai quel che può essere tradotto come: “Te noi adoriamo e a Te<br />

chiediamo aiuto”, sentirai, con la parola “TE”, che la sincerità è rigenerata nel tuo<br />

cuore ogni giorno, che non c’è <strong>al</strong>tro Dio <strong>al</strong>l’infuori di Allah ed è Lui che assiste,<br />

<strong>al</strong>lora pregherai con umiltà.<br />

Questo versetto ha raccolto tutti i concetti contenuti nei libri fatti scendere da Allah<br />

l’Altissimo, come già detto; dunque non sorvolarlo ma lascia che diventi il titolo della<br />

tua vita e rigenera il suo senso nel tuo cuore ogni volta che lo reciti.<br />

E quando leggerai quel che può essere tradotto come: “Guidaci sulla retta via”<br />

sentirai che non c’è nessuno che ti possa guidare e rafforzare sulla retta via, in questa<br />

e l’<strong>al</strong>tra vita, tranne Allah. Così ti sentirai più vicino ad Allah e aumenterà la tua<br />

speranza nella sua misericordia e la tua paura d<strong>al</strong> suo castigo, <strong>al</strong>lora pregherai con<br />

umiltà.<br />

Stai in piedi accanto a loro<br />

Ogni volta che leggerai quel che può essere tradotto come: “la via di coloro che hai<br />

colmato di grazia” ricordati coloro che Allah l’Altissimo ha colmato di grazia prima<br />

di te, per esempio nel primo inchino ricordati il Profeta Abramo, Adamo, Noè e<br />

l’ultimo Profeta Muhammad (pace e benedizione siano su di loro) e prega Allah che ti<br />

guidi sulla loro retta via. E poi, nel secondo inchino, ricordati i grandi personaggi<br />

come Abu Bakr e Omar e il resto dei Compagni (che Allah sia soddisfatto di tutti<br />

loro). Nel terzo, S<strong>al</strong>ah Eddin 3 ed il resto degli eroi dell’Islam. Nel quarto, ricordati i<br />

credenti con cui vivi e della tua buona compagnia e prega Allah l’Altissimo che te la<br />

s<strong>al</strong>vi. Così sara “la via di coloro che hai colmato di grazia” davanti ai tuoi occhi.<br />

3 S<strong>al</strong>adino, il condottiero che ha liberato Gerus<strong>al</strong>emme dai crociati.<br />

14


Quando, invece, leggi ciò che può essere tradotto come: “non di coloro che [sono<br />

incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati”, ti ricorderai dei nemici dell’Islam e dei<br />

miscredenti durante i tempi, coloro che sono sviati ed hanno guadagnato l’ira divina.<br />

Questa grande quantità di significati rinnovabili <strong>al</strong>la fine di Al-Fatiha stampa nella<br />

mente di colui che legge il Corano migliaia di immagini di buoni modelli del passato<br />

e del presente, ed anche, migliaia di <strong>al</strong>tri cattivi. Tutto questo gli dà una meravigliosa<br />

concentrazione nella preghiera e lo avvicina ancora ad Allah l’Altissimo facendolo<br />

aderire sempre di più ai suoi comandamenti, preghiera dopo l’<strong>al</strong>tra. è così che la<br />

nostra diventa una preghiera “viva”.<br />

La chiave per capire il Corano<br />

Questa è l’Aprente, la tua carta d’identità, fratello musulmano, e il tuo passaporto per<br />

capire il Corano.<br />

Dopo aver esaminato <strong>al</strong>cuni aspetti di questa grande sura, e dopo aver acquisito la<br />

chiave per addentrarci nei significati del Corano, vieni con noi nel libro di Allah<br />

l’Altissimo per vivere i suoi versetti e i suoi precetti ed imparare d<strong>al</strong> legame tra i suoi<br />

versetti e sure.<br />

Presentazione della Sura "Al-Baqara"<br />

Sura II : "Al-Baqara" (La Giovenca)<br />

Sura "Al-Baqara" (medinese) è la prima sura rivelata in Madina dopo l’Egira, nel<br />

periodo in cui si formò la società musulmana e la Umma (nazione). Consiste di 286<br />

versetti ed è considerata la Sura più lunga del Corano.<br />

Come puoi temere quando essa è con te nel tuo cuore?<br />

Due Hadith sono stati riportati a favore di questa Sura . Il primo riportato da Muslim e<br />

raccontato da An-Nawwas Ibn Sam’an che ha riferito: “Ho sentito il Messaggero di<br />

Allah (pace e benedizione di Allah siano su di lui) dire: “Nel giorno del giudizio il<br />

Corano e la sua gente, coloro che lo recitavano e si conformavano <strong>al</strong>le sue leggi,<br />

saranno preceduti d<strong>al</strong>le due sure Al-Baqara (La Giovenca) e Al–Imran (la famiglia<br />

d’Imran) che intercederanno per loro”.<br />

Cosi queste due sure difenderanno coloro che le hanno memorizzate e in seguito<br />

coloro che le hanno recitate con regolarità.<br />

In un <strong>al</strong>tra versione troviamo che Abu-Umama disse di aver sentito il Messaggero di<br />

Allah l'Altissimo, pace e benedizione di Allah siano su di lui, dire : "Il giorno della<br />

resurrezione il Corano verrà insieme <strong>al</strong>la sua gente che lo recitava e si conformavano<br />

15


<strong>al</strong>le sue leggi in questo mondo. Le due sure Al-baqara e Al-Imran perché verranno<br />

come due nuvole o due ombre”...<br />

Il c<strong>al</strong>do in questo giorno sarà torrido ed il sole sarà molto vicino d<strong>al</strong>le teste delle<br />

creature, queste due Sure verranno per ombreggiare quelli che le hanno memorizzate<br />

o regolarmente lette o si sono conformati <strong>al</strong>le loro leggi. Meditate dunque sul v<strong>al</strong>ore<br />

di questa Sura.<br />

Il secondo Hadith, riportato da Al-Bukhari, dice: “Satana non entra nella casa in cui la<br />

Sura Al-Baqara viene recitata”. In un’<strong>al</strong>tra versione : "Satana non vi entra per tre<br />

giorni”.Effettivamente, numerosi sono coloro che tengono a recitarla a casa loro per<br />

impedire a satana di entrarci.<br />

Dove sono i detentori di "Al-Baqara"?<br />

Quando la battaglia diviene sempre più difficile, il Profeta (pace e benedizione su di<br />

lui) chiama: "Dove sono i detentori di Al-Baqara"? Molti erano i compagni che<br />

avevano questo titolo, che accoglievano questo appello e lo esaudivano. Oggi noi<br />

invitiamo la gente a detenere Al-Baqara per far parte di questo particolare gruppo in<br />

questo mondo e di quelli che saranno ombreggiati il giorno della resurrezione .<br />

L’obiettivo della sura "Al-Baqara": sei responsabile della terra:<br />

Un discorso a proposito dell’obiettivo di questa sura ci aiuta a capire e conoscere i<br />

legami tra i suoi vari argomenti. Alcuni scolari hanno richiamato l’attenzione sulla<br />

denominazione “sura” 4 data ai capitoli che costituiscono il Corano poiché ognuna<br />

affronta un tema. Hanno detto a questo proposito: "Ogni sura include un tema unico<br />

intorno <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e i versetti formano un recinto che lo circonda e lo serve.”<br />

Ogni sura dunque ha un obiettivo unico, qu<strong>al</strong> è <strong>al</strong>lora quello di Al-Baqara? e qu<strong>al</strong>e è<br />

questo asse che collega 286 versetti nel corso di due sezioni (ju’z) e mezzo del<br />

Corano? 5<br />

L’obiettivo di Al-Baqara è il vicariato sulla terra, la successione dell'uomo sulla terra.<br />

Questo significa semplicemente: “O musulmani siete responsabili della terra”. Voi<br />

che leggerete questa sura dovrete sapere che questa terra appartiene ad Allah che vi<br />

ha creati e ve ne ha resi padroni per dirigerla secondo la sua dottrina.<br />

È felice colui che impara d<strong>al</strong>l’esperienza degli <strong>al</strong>tri<br />

Nel corso della storia, Allah ha dato il vicariato (la responsabilità di dirigere la terra) a<br />

numerose nazioni, <strong>al</strong>cune fra esse hanno portato a termine la loro missione, <strong>al</strong>tre no.<br />

Fin<strong>al</strong>mente adesso tocca a questa Umma assumersi questa responsabilità.<br />

4 Ricorda che la parola ‘sura’ deriva d<strong>al</strong>la parola araba ‘sur’ che significa recinto.<br />

5 un <strong>al</strong>tra suddivisione del Corano, oltre <strong>al</strong>le Sure, consiste nel dividerlo in 30 sezioni di lunghezza<br />

sostanzi<strong>al</strong>mente ugu<strong>al</strong>e.<br />

16


È degno di menzione che Allah l’Altissimo non privilegia nessuno neppure la Umma<br />

di Muhammad (pace e benedizione su di lui ). Se questa dovesse mancare <strong>al</strong>le sue<br />

responsabilità, verrà sostituita come quelle precedenti. Di conseguenza, possiamo<br />

comprendere il perché Al-Baqara fosse la prima sura del Corano dopo Al –Fatiha, in<br />

cui vi è tracciata la linea di condotta. È la sura che descrive la metodologia dell’Islam.<br />

Ciò chiarisce anche il perché Al-Baqara fosse stata la prima ad essere rivelata a<br />

Medina e perché questa rivelazione fosse prolungata per tutti e nove anni del periodo<br />

medinese. Il Profeta (pace e benedizione su di lui ) emigrò da Mecca, dove i<br />

musulmani erano in stato di debolezza e persecuzione, verso Medina dove la<br />

costruzione della Umma doveva avere luogo.<br />

Era dunque norm<strong>al</strong>e che questa sura fosse rivelata durante questo periodo di<br />

fondazione della società islamica, per insegnare a questa Umma come diventare<br />

responsabile della terra. Chi la legge deve capire che ogni versetto gli chiede di<br />

compiere la missione per cui è stato creato e gli dice: "Sei responsabile della terra, del<br />

suo risanamento, della sua costruzione e della sua guida verso il bene. L’essere umano<br />

deve sapere ugu<strong>al</strong>mente che la sua responsabilità gli impedisce il f<strong>al</strong>limento e lo<br />

costringe ad aiutare la gente e riuscire nella sua vita. Tutto ciò viene spiegato nella<br />

sura Al-Baqara.<br />

Le parti di "Al-Baqara"<br />

La Sura Al-Baqara contiene un' introduzione, due parti centr<strong>al</strong>i ed una conclusione.<br />

la prima parte consiste nella prima sezione del Corano, presenta tre modelli di tre<br />

gruppi di persone a cui Allah ha assegnato il vicariato prima di noi. La seconda parte,<br />

che va d<strong>al</strong> versetto 142 fino <strong>al</strong> versetto 283, comporta soprattutto ordini e divieti ai<br />

qu<strong>al</strong>i gli individui della Umma devono conformarsi per ottenere il vicariato.<br />

Il primo juz del Corano<br />

Questa porzione si divide a sua volta in otto quarti (rub’):<br />

il primo presenta i diversi generi di gente su questa terra, a fine di mostrare i<br />

tre gruppi esistenti sulla terra per sceglierne uno che sarà incaricato <strong>al</strong><br />

vicariato<br />

il secondo parla dell’esperienza del primo successore della terra: Adamo (pace<br />

su di lui )<br />

d<strong>al</strong> terzo <strong>al</strong> settimo quarto i versetti parlano di una nazione a cui Allah debbe<br />

per molto tempo, il vicariato e che f<strong>al</strong>lì nella sua missione: i figli di Israele.<br />

l’ottavo ed ultimo quarto cita il vicariato riuscito di Abramo (pace su di lui)<br />

L’ esperienza di Adamo era soltanto preparatoria ed educativa, e il confronto tra lui ed<br />

Iblis (Satana) era per annunciare l’inizio della sua responsabilità e quella dei suoi<br />

discendenti verso la terra.<br />

In seguito viene l’esempio dei Figli di Israele che non sono riusciti ad assumere il<br />

carico della responsabilità e la cui esperienza è f<strong>al</strong>lita.<br />

17


Sura "Al-Baqara" continua a citare i loro errori, non per insultarli, ma per dire <strong>al</strong>la<br />

Umma che verrà dopo loro: "Guardatevi d<strong>al</strong> non commettere gli stessi errori delle<br />

nazione che vi hanno precedute nel vicariato." Allah nell’ultimo quarto ci da<br />

l’esempio dell’esperienza riuscita di una persona <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e ha dato il vicariato della<br />

terra: Abramo (pace su di lui).<br />

L’ordine è cosi logico poiché comincia con Adamo, la prima esperienza, e conclude<br />

con la nazione che è riuscita a sollevare le nostre mor<strong>al</strong>i, e nel mezzo, quella che ha<br />

f<strong>al</strong>lito per evitare i suoi errori e trarne lezione .<br />

La prima divisione: i tre modelli<br />

I primi cinque versetti dell’introduzione descrivono gli attributi degli uomini pii, i due<br />

che seguono quelli degli miscredenti, in seguito vengono i tredici versetti (8-20) che<br />

citano quelli degli ipocriti ed il loro pericolo E come se l’introduzione ci dicesse:<br />

"Questi sono i vari tipi di persone che esistono, scegli quello a cui vorresti appartenere<br />

perché ci sarà soltanto uno solo tipo a cui Allah affiderà la responsabilità della terra.<br />

Osservate: il primo attributo dei credenti è quel che può essere tradotto come "Coloro<br />

che credono nell’invisibile” (TSC- Sura II, versetto 3), è l’attributo più importante<br />

della Umma responsabile della terra, mentre come vedremo più tardi, il più pericoloso<br />

è il materi<strong>al</strong>ismo e pragmatismo eccessivi della nazione precedente.<br />

La prima esperienza del vicariato: Adamo (pace su di lui)<br />

La Sura continua, in seguito, con il resoconto della storia di Adamo (pace su di lui) e<br />

ci troviamo davanti a un versetto capit<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’inizio della prima divisione dopo<br />

l’introduzione, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E quando<br />

il tuo signore disse agli Angeli:”Porrò un vicario sulla terra” (TSC- Sura II,<br />

versetto 30).<br />

-O! uomo sei responsabile della terra come lo era tuo padre Adamo <strong>al</strong>l’origine.<br />

Questa responsabilità, però, non può essere assegnata a quelli lontani da Allah e che<br />

rifiutano la sua dottrina- .<br />

Occorre a questo punto osservare che la risposta degli angeli e la loro domanda non è<br />

una protesta contro la sentenza di Allah (che Allah non lo voglia), sono dovuti <strong>al</strong> loro<br />

timore del cambiamento ed <strong>al</strong> desiderio di discolparsi poiché tutto il loro tempo è<br />

soltanto impiegato nella preghiera ed adorazione .Allah risponde loro, quel che può<br />

essere tradotto come: “In verità Io conosco quello che voi non conoscete …”(TSC-<br />

Sura II, versetto 30).<br />

Allah insegna ad Adamo la tecnologia della vita<br />

Il versetto che segue è anche un versetto significativo. Allah l'Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: "Ed insegnò ad Adamo i nomi di tutte le cose" (TSC-<br />

Sura II, versetto 31).<br />

18


Cosa significa ? Significa che Allah ha insegnato ad Adamo la tecnologia della vita ,<br />

se possiamo esprimerci così. Gli ha insegnato i nomi delle creature come il sole, la<br />

luna, il mare, gli <strong>al</strong>beri, i frutti e i loro rispettivi ruoli.<br />

È anche un avvertimento per i credenti, affinché capiscano che non avranno la<br />

responsabilità della terra senza conoscere la procedura della sua amministrazione. C’è<br />

anche un’osservazione interessante nel versetto 22. Allah l'Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “[Egli è] Colui che della terra ha fatto un letto e del cielo<br />

un edificio, e che d<strong>al</strong> cielo fa scendere l'acqua con la qu<strong>al</strong>e produce i frutti che<br />

sono il vostro cibo.” (TSC- Sura II, versetto 22). Allah ci presenta qui gli strumenti<br />

del vicariato e come sfruttare <strong>al</strong> meglio il cielo, la terra e le piante .<br />

È un avvertimento per non limitare gli insegnamenti di Islam a puri atti di culto,<br />

contro l’idea che l’Islam sia solo preghiera e digiuno. Un musulmano deve cercare la<br />

conoscenza d<strong>al</strong> sussidio di cui lui (o lei) può controllare la vita e la terra. Allah<br />

l’Altissimo ha insegnato ad Adamo che la devozione da sola non è abbastanza. La<br />

scienza e la tecnologie sono mezzi d’amministrazione cruci<strong>al</strong>i.<br />

La disobbedienza è la causa della sostituzione<br />

In seguito viene il versetto 36 che ci mostra l’esperienza di Adamo con Iblis.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ Poi Iblis li fece<br />

inciampare e scacciare d<strong>al</strong> luogo in cui si trovavano .” (TSC- Sura II, versetto<br />

36).<br />

Questa è la prova che la disobbedienza è la causa della sostituzione. Allah l'Altissimo<br />

sostituisce coloro che disubbediscono con coloro che obbediscono.<br />

È come se il versetto si rivolgesse a noi <strong>al</strong> giorno d’oggi per dirci: "O voi Umma di<br />

Muhammad! Siete stati per mille trecento anni responsabili della terra e quello che vi<br />

è successo negli ultimi cento anni, è dovuto <strong>al</strong>la vostra disobbedienza come è<br />

accaduto con vostro padre Adamo (pace su di lui ). Comunque la colpa di Adamo<br />

(pace su di lui) non puo’ essere paragonata ai gravi peccati che accadono oggi giorno,<br />

giorno e notte. Imparate dunque dagli errori precedenti ed evitate i peccati per<br />

ottenere nuovamente il vicariato.<br />

Il resoconto continua con la storia di Adamo fino <strong>al</strong> versetto 38. Allah l'Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: "Dicemmo: Andatevene via tutti [quanti] !Se<br />

mai vi giungerà una guida da parte Mia,coloro che la seguiranno non avranno<br />

nulla da temere e non saranno afflitti” (TSC- Sura II, versetto 38).<br />

E qui ci ricordiamo che la guida scesa da Allah è il Corano, come citato <strong>al</strong>l’inizio di<br />

sura Al-Baqara. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Questo è<br />

il libro su cui non ci sono dubbi ,una guida per i timorati” (TSC- Sura II,<br />

versetto 2).<br />

D’<strong>al</strong>tra parte, preghiamo Allah in Al-Fatiha di farci seguire le sue direttive: Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ Guidaci sulla retta via” (TSC-<br />

19


Sura I, versetto 6). Avete cominciato a sentire la dolcezza del Corano e la<br />

correlazione che esiste tra i suoi versetti?<br />

L’esperienza dei Figli d'Israele<br />

L’esperienza dei Figli d' Israele è citata a partire d<strong>al</strong> versetto 40 in Sura Al-Baqara per<br />

dimostrare il loro f<strong>al</strong>limento nella prova della responsabilità sulla terra.<br />

La porta d’accesso <strong>al</strong>la missione: il ricordo delle grazie<br />

Nel primo versetto in questo contesto, Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come:“ O figli di Israele, ricordate i favori di cui vi ho colmati e rispettate<br />

il Mio patto. E Io rispetterò il vostro. solo Me dovete temere.” (TSC- Sura II,<br />

versetto 40) questo versetto è il primo indirizzato ai figli di Israele, invece il primo<br />

versetto che Allah l'Altissimo ci ha indirizzato è stato ciò che può essere tradotto<br />

come: “La lode [appartiene] ad Allah ,Signore dei mondi” (TSC- Sura I, versetto<br />

2).<br />

È come se il primo dovere della Ummah per essere incaricati della terra sia ricordarsi<br />

delle grazie di Allah l'Altissimo.<br />

Esempi delle grazie che Allah l'Altissimo ha dato ai Figli di Israele<br />

Dopo questo versetto Allah inizia ad enumerare i diversi tipi di grazie che ha<br />

accordato ai figli di Israele. Nel versetto 50, Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come:“ E quando abbiamo diviso il mare per voi ,quindi vi<br />

abbiamo tratti in s<strong>al</strong>vo e abbiamo annegato la gente di Faraone,mentre voi<br />

stavate a guardare” (TSC- Sura II, versetto 50) e nel versetto 52, Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come:“ Ma Noi vi perdonammo:forse ne sareste<br />

stati riconoscenti” (TSC- Sura II, versetto 52). Ancora nel versetto 57,Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ E vi coprimmo con l’ombra di<br />

una nuvola ,e facemmo scendere su di voi la manna e le quaglie :”Mangiate<br />

queste delizie di cui vi abbiamo provvisti “ . Non è a Noi che fecero torto bensi a<br />

loro stessi” (TSC- Sura II, versetto 57).<br />

I successivi versetti citano le grazie e in seguito gli errori della Umma precedente<br />

affinché stiamo in guardia ed evitiamo di cadere negli stessi errori.<br />

Gli errori della Umma precedente<br />

I versetti che parlano degli errori dei Figli di Israele cominciano nel versetto dove<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ e quando diceste: O<br />

Mosé, noi non ti crederemo finché non avremo visto Allah in maniera evidente”<br />

(TSC- Sura II, versetto 55).<br />

Questo ci dimostra che sono una nazione materi<strong>al</strong>ista che crede soltanto a ciò che può<br />

essere toccato con le mani.<br />

20


Il materi<strong>al</strong>ismo assoluto è un peccato mort<strong>al</strong>e che può condurre <strong>al</strong>la sostituzione di<br />

nazioni con <strong>al</strong>tre nazioni. Ciò ci fa pensare <strong>al</strong> primo attributo degli uomini pii nel<br />

versetto 3 dove Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "coloro che<br />

credono nell’invisibile” (TSC- Sura II, versetto 3).<br />

Numerosi resoconti continuano in seguito a proposito dei figli di Israele e dei loro<br />

gravi peccati e atti ignobili come l’assassinio ingiusto dei profeti, la loro<br />

disobbedienza, la loro incredulità ai segni di Allah, l’oltraggio della gente del Sabato<br />

ed il loro inganno ai prodigi di Allah fino <strong>al</strong>la storia molto significativa della<br />

Giovenca.<br />

Perché la Sura di Al-Baqara (La Giovenca) fu nominata cosi?<br />

Forse qu<strong>al</strong>cuno si chiede perché questa Sura fu nominata “Al- Baqara” (La<br />

Giovenca).<br />

Alcuni diranno che questo nome deriva d<strong>al</strong>la storia della Giovenca, menzionata nella<br />

Sura. Ma dato che in questa Sura ci sono <strong>al</strong>tre storie, resta comunque in sospeso la<br />

domanda “perché questa storia e non un'<strong>al</strong>tra”?<br />

La risposta giusta è questa: nella storia della “Giovenca” sono stati menzionati e<br />

raffigurati i grandi errori dei figli di Israele, perciò la Sura fu nominata così affinché<br />

ogni musulmano ricordi bene questi errori e di conseguenza li eviti.<br />

La polemica è la fonte dei m<strong>al</strong>i<br />

Gli errori che commisero i figli d’Israele sono presenti nella Sura iniziando d<strong>al</strong><br />

versetto 67 in cui Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E<br />

quando Mosè disse <strong>al</strong> suo popolo: «Allah vi ordina di sacrificare una giovenca!»<br />

Risposero: «Ti prendi gioco di noi?» «Mi rifugio in Allah d<strong>al</strong>l'essere tra gli<br />

ignoranti.» Dissero: «Chiedi per noi <strong>al</strong> tuo Signore che ci indichi come deve<br />

essere.» Rispose: «Allah dice che deve essere una giovenca né vecchia né vergine,<br />

ma di età media. Fate quello che vi si comanda!» Dissero: «Chiedi per noi <strong>al</strong> tuo<br />

Signore che ci indichi di che colore deve essere.» Rispose: «Allah dice che<br />

dev'essere una giovenca gi<strong>al</strong>la, di un colore vivo che r<strong>al</strong>legri la vista.» Dissero:<br />

«Chiedi <strong>al</strong> tuo Signore che dia maggiori particolari, perché veramente per noi le<br />

giovenche si assomigliano tutte. Così, se Allah vuole, saremo ben guidati.»<br />

Rispose: «Egli dice che deve essere una giovenca che non sia stata soggiogata <strong>al</strong><br />

lavoro dei campi o <strong>al</strong>l'irrigazione, sana e senza difetti.» Dissero: «Ecco, ora ce<br />

l'hai descritta esattamente.» La sacrificarono, ma mancò poco che non lo<br />

facessero!” (TSC- Sura II, versetto d<strong>al</strong> 67 <strong>al</strong> 71 ).<br />

Il nome è stato scelto per una saggia ragione<br />

La storia della giovenca raccontata nella Sura è quella di un uomo dei figli di Israele<br />

che fu ucciso e nessuno sapeva chi fosse l’omicida, per cui tutti si accusarono a<br />

vicenda. Allora Dio gli rivelò di sacrificare una giovenca e di prenderne una parte per<br />

21


colpire il cadavere: Allah resuscitò l’uomo morto per dire chi lo uccise. Allah gli<br />

ordinò di fare questo per esaminare la loro obbedienza. Essi furono molto materi<strong>al</strong>isti<br />

e Allah volle mostrare loro la Sua Onnipotenza e la Sua Grandezza nel riportare in<br />

vita un morto per mezzo di un’<strong>al</strong>tra creatura morta: qu<strong>al</strong>cosa che potesse dimostrargli<br />

che la vita fosse fatta solo di cose materi<strong>al</strong>i.<br />

Così Allah resuscitò il morto, ma i figli di Israele, essendo così materi<strong>al</strong>isti, non<br />

capirono la ragione dietro l’ordine divino e rifiutarono l’ordine del Creatore.<br />

La storia della giovenca racconta gli errori dei figli di Israele a partire d<strong>al</strong> loro<br />

materi<strong>al</strong>ismo, fino <strong>al</strong>la loro polemica, ma soprattutto per la loro disobbedienza sia<br />

verso i profeti che verso Dio. Anche quando eseguirono l’ordine di Dio si sentirono<br />

costretti e lo fecero a m<strong>al</strong>incuore. In questa situazione Allah rivelò il versetto in cui<br />

dice quello che può essere tradotto come: “La sacrificarono, ma mancò poco che<br />

non lo facessero!” (TSC- Sura II, versetto 71).<br />

Questa storia è un avvertimento per tutti noi d<strong>al</strong> non essere materi<strong>al</strong>isti e d<strong>al</strong> non<br />

polemizzare nella religione di Allah l’Altissimo oppure di eseguire i Suoi ordini a<br />

m<strong>al</strong>incuore, è per questo motivo che la Sura fu intitolata “Al-Baqara” (La Giovenca).<br />

Siate distinti anche nel vostro lessico<br />

Si prosegue fino ad arrivare <strong>al</strong> versetto 104 dove Allah parla dei credenti per la prima<br />

volta nella Sura. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che<br />

credete, non dite “râ’inâ” ma dite “undhurnâ” e ascoltate.” (TSC-Sura II,<br />

versetto 104). Questo versetto fu rivelato perché quando gli ebrei parlavano col<br />

Profeta (pace e benedizioni su di lui) gli dicevano la parola “râ'inâ”, che in arabo<br />

significa “sii attento ai nostri affari”, mentre nella loro lingua assume un significato<br />

offensivo. Chi sentiva questa parola pensava che gli ebrei intendevano il primo<br />

significato ma invece loro intendevano sempre il secondo. Perciò Dio ordinò ai<br />

compagni di non usare più questa parola e di usare un’<strong>al</strong>tra equiv<strong>al</strong>ente, cioè<br />

“undhurnâ” quando si rivolgevano <strong>al</strong> Profeta.<br />

Tuttavia “râ'inâ” e “undhurnâ” sono sinonimi: Allah ci ordina di prestare molta<br />

attenzione <strong>al</strong>la scelta dei vocaboli che usiamo. Perciò Allah ci mette in guardia d<strong>al</strong><br />

seguire o persino imitare le nazioni precedenti, cioè gli Israeliti, che caddero in gravi<br />

errori i qu<strong>al</strong>i dobbiamo evitare. Dobbiamo scegliere bene le parole ed essere distinti<br />

nella nostra scelta: qui troviamo una relazione tra l’ordine di Allah e il versetto 7 nella<br />

prima Sura del Corano in cui Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto “la<br />

via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che [sono incorsi] nella<br />

[Tua] ira, né degli sviati.” (TSC- Sura I, versetto 7). Qui il credente prega Dio di<br />

non essere come i figli di Israele.<br />

Oggigiorno i giovani stanno imitando le <strong>al</strong>tre nazioni Occident<strong>al</strong>i anche nelle cose più<br />

vane mentre Allah ci ordina di avere persino il nostro distinto modo di parlare.<br />

Poi ci sono numerosi versetti che ci avvertono di questa imitazione, che comincia con<br />

piccole e vane cose e finisce con cose gravi come l’imitazione nella miscredenza.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Tra la gente del Libro, ci<br />

sono molti che, per invidia, vorrebbero farvi tornare miscredenti dopo che avete<br />

creduto e dopo che anche a loro la verità è apparsa chiaramente! Perdonateli e<br />

22


lasciateli da parte, finché Allah non invii il Suo ordine. In verità Allah è<br />

Onnipotente.” (TSC- Sura II, versetto 109).<br />

L’esperimento riuscito: Abramo (Pace su di lui)<br />

Arriviamo <strong>al</strong>l’ultimo quarto della prima parte della Sura che racconta la storia delle<br />

prove di Abramo. È un’esperienza così riuscita che è stata posizionata proprio in<br />

questo posto, cioè <strong>al</strong>la fine del primo Juz’ 6 della prima parte del Corano per<br />

incoraggiare l’uomo a essere veramente un vicario sulla terra.<br />

Sul Profeta Abramo Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E<br />

Abramo!… Quando il suo Signore lo provò con i Suoi ordini ed egli li eseguì, [il<br />

Signore] disse: «Farò di te un imâm per gli uomini»” (TSC- Sura II, versetto<br />

124). E dobbiamo osservare che il nostro Profeta Abramo non riuscì solo nella prova<br />

ma eseguì gli ordini con la massima perfezione pur avendo passato esperienze dure:<br />

essere messo nel fuoco, le varie emigrazioni, lasciare suo figlio nel deserto, immolare<br />

il figlio ecc… Allah gli disse che avrebbe fatto di lui un imam 7 per gli uomini per aver<br />

obbedito a Dio. Abramo (Pace su di lui) chiese a Dio nel modo che può essere<br />

tradotto: “E i miei discendenti?”, “Il Mio patto, disse [Allah], non riguarda quelli<br />

che prevaricano.” (TSC- Sura II, versetto 124).<br />

Allah vuole farci capire che la Sua benedizione e la Sua soddisfazione dipendono dai<br />

fatti dell’uomo e non d<strong>al</strong>la sua discendenza, lo stesso v<strong>al</strong>e anche per la nazione del<br />

Profeta Muhammad. Abramo disse a Dio di mandare un <strong>al</strong>tro profeta tra i suoi<br />

discendenti, come è indicato nel seguente versetto: “O Signor nostro, suscita tra<br />

loro un Messaggero.” (TSC- Sura II, versetto 129).<br />

È da osservare che tutte e tre le storie nella Sura cominciano con versetti che parlano<br />

dei vicari di Allah sulla terra e che tutte includono prove dure nell’obbedire Allah<br />

l'Altissimo.<br />

Nel primo versetto della storia di Adamo Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “E quando il tuo Signore disse agli Angeli: «Porrò un vicario sulla<br />

terra.»” (TSC- Sura II, versetto 30). La prova di Adamo era l’ordine di Allah di<br />

non mangiare da un certo <strong>al</strong>bero.<br />

Nel primo versetto della storia dei figli di Israele Allah l’Altissimo dice quello che<br />

può essere tradotto come: “O Figli di Israele, ricordate i favori di cui vi ho colmati<br />

e di come vi ho favorito sugli <strong>al</strong>tri popoli del mondo.” (TSC- Sura II, versetto<br />

47). La prova dei figli di Israele era di eseguire gli ordini di Allah e di ringraziaLo per<br />

i Suoi favori.<br />

Nel primo versetto della storia di Abramo Allah l’Altissimo dice quello che può<br />

essere tradotto come: “E Abramo!… Quando il suo Signore lo provò con i Suoi<br />

6 Parte del Corano. Il Corano è diviso in 30 juz<br />

7 guida spiritu<strong>al</strong>e<br />

23


ordini ed egli li eseguì, [il Signore] disse: «Farò di te un imâm per gli uomini.»...”<br />

(TSC- Sura II, versetto 124)<br />

Le prove di Abramo erano la sua sfida contro il padre, contro il suo popolo, l'esserne<br />

gettato nel fuoco, l’emigrazione, l'abbandono del figlio e la moglie nel deserto e infine<br />

l'immolare il figlio.<br />

Sosta per i favori divini<br />

Alla fine viene un versetto meraviglioso che riassume la vita del nostro profeta<br />

Giacobbe (e Israele). Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />

“Forse eravate presenti quando la morte si presentò a Giacobbe ed egli disse ai<br />

suoi figli: «Chi adorerete dopo di me?» Risposero: «Adoreremo la tua divinità, la<br />

divinità dei tuoi padri Abramo e Ismaele e Isacco, il Dio unico <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e saremo<br />

sottomessi.»” (TSC- Sura II, versetto 133).<br />

Qui vediamo come Giacobbe fu così devoto nel trasmettere il messaggio e la<br />

responsabilità del vicariato <strong>al</strong>la sua discendenza, figli di Israele, dai suoi padri<br />

Abramo e Isacco.<br />

Osserva bene la fine del primo Juz’, dopo il racconto delle tre storie, c’è il versetto in<br />

cui Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Dite: «Crediamo in<br />

Allah e in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto<br />

scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e sulle Tribù, e in quello che è<br />

stato dato a Mosè e a Gesù e in tutto quello che è stato dato ai Profeti da parte<br />

del loro Signore, non facciamo differenza <strong>al</strong>cuna tra di loro e a Lui siamo<br />

sottomessi.»” (TSC- Sura II, versetto 136).<br />

Notiamo che questa è una descrizione dettagliata di coloro che Allah ha colmato di<br />

grazia menzionati nella Sura “L’Aprente”; Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Guidaci sulla retta via, la via di coloro che hai colmato di grazia,<br />

non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati.” (TSC- Sura I,<br />

versetto 6 -7)<br />

Ti prego di leggere questa parte col sentimento di chi vuole essere responsabile ed<br />

essere il vicario di Allah sulla terra, colui che impara dagli errori degli <strong>al</strong>tri ed evita il<br />

materi<strong>al</strong>ismo cercando sempre di obbedire Dio e di non agire contro i Suoi ordini.<br />

La seconda parte della Sura “Al-Baqara” (La Giovenca) precisa gli ordini e gli<br />

avvertimenti ai qu<strong>al</strong>i la nazione islamica deve stare attenta per poter essere vicari di<br />

Allah. Tutti questi comandamenti e divieti possono essere riassunti in tre concetti:<br />

1- Obbedire Allah.<br />

2- Essere una nazione distinta.<br />

3- Temere Allah.<br />

Colui che sarà il vicario sulla terra deve avere un piano per organizzare le sue azioni.<br />

Questo piano è evidenziato nella seconda parte della Sura “Al-Baqara”.<br />

Il cambiamento della qibla 8 : una prova di obbedienza e un ordine di distinguersi<br />

8 l'orientamento da prendere durante la preghiera (ovvero la direzione della Mecca).<br />

24


La seconda parte comincia con l’ordine di Allah ai musulmani di cambiare<br />

l’orientamento della qibla d<strong>al</strong>la moschea di Al-Aqsa a Gerus<strong>al</strong>emme verso la Ka’ba 9 ,<br />

e racconta il dubbio degli ebrei di Medina per questo. In questo versetto Allah<br />

l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “E gli stolti diranno: «Chi li<br />

ha sviati d<strong>al</strong>l'orientamento che avevano prima?»” (TSC- Sura II, versetto 142).<br />

Allora che relazione ha questa parte con la parte precedente? Siccome la prima parte<br />

racconta le tre storie di Adamo (Pace su di lui), dei figli di Israele e di Abramo (Pace<br />

su di lui), la cosa in comune fra queste storie è la prova dell’obbedienza verso Allah:<br />

Adamo (Pace su di lui) con l’ordine di non mangiare d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>bero, i figli di Israele con<br />

l’ordine di sacrificare la Giovenca e Abramo (Pace su di lui) con le tante prove<br />

d’obbedienza verso Allah che ha dovuto affrontare.<br />

Dopo che Allah ci aveva informato delle nazioni precedenti a noi, ha voluto elaborare<br />

un piano per la nostra nazione, con l’obbedienza come base. Le tre storie sono state<br />

raccontate con l’obbiettivo di far mettere radici, nel cuore di coloro che sono stati<br />

chiamati a guidare l’umanità, il concetto di obbedienza. Perciò cambiare la direzione<br />

della qibla era un esame pratico per l’obbedienza dei musulmani. Nel seguente<br />

versetto Allah l’Altissimo ci spiega questo significato molto chiaramente dicendo quel<br />

che può essere tradotto come: “...Non ti abbiamo prescritto l'orientamento se non<br />

<strong>al</strong> fine di distinguere coloro che seguono il Messaggero da coloro che si sarebbero<br />

girati sui tacchi...” (TSC- Sura II, versetto 143).<br />

Alcune persone potrebbero credere che la questione fosse facile, ma in re<strong>al</strong>tà non lo<br />

era: gli arabi glorificavano la Ka’ba fin d<strong>al</strong> tempo del nostro Profeta Abramo, perciò<br />

Allah ordinò ai musulmani di orientarsi verso Bait Al-Makdes (Gerus<strong>al</strong>emme) per la<br />

preghiera; poi ordinò di cambiare la direzione verso la Ka’ba per verificare<br />

l’obbedienza dei musulmani.<br />

Notate con me la relazione che c’è fra i quarti della prima parte ed il primo quarto di<br />

questa parte:<br />

- Il settimo quarto prepara la via per l’applicazione dell’abrogazione (cioè il<br />

cambiamento delle regole). Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Non abroghiamo un versetto né te lo facciamo<br />

dimenticare, senza dartene uno migliore o ugu<strong>al</strong>e.” (TSC- Sura II,<br />

versetto 106).<br />

- L’ottavo quarto parla della costruzione della Ka’ba. L’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “E quando Abramo e Ismaele posero le<br />

fondamenta della Casa.” (TSC- Sura II, versetto 127).<br />

- Alla fine di questa fase troviamo la dichiarazione di abrogare una regola che<br />

sarà, in questo caso, la modifica dell’orientamento della qibla. Vedete come<br />

9 La moschea Sacra a Mecca<br />

25


si sono legati i versetti fra di loro!<br />

La distinzione della Umma anche nel suo lessico<br />

Questa parte attira la nostra attenzione a una cosa diversa d<strong>al</strong>la prova dell’obbedienza,<br />

cioè l’importanza nel distinguersi d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre nazioni e nell’uso delle parole, come<br />

abbiamo già detto nella prima parte. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “O voi che credete, non dite “râ’inâ” ma dite “undhurnâ”.” (TSC-<br />

Sura II, versetto 104). La stessa cosa viene applicata nel comando riguardante il<br />

cambiamento dell’orientamento della preghiera.<br />

L’orientamento degli ebrei mentre pregavano era Bait Al-Maqdes (Gerus<strong>al</strong>emme);<br />

Allah <strong>al</strong>lora ordinò ai musulmani di essere differenti e di pregare verso la Ka’ba.<br />

Quindi il messaggio è: la nazione che guiderà l’umanità, dovrà distinguersi da<br />

qu<strong>al</strong>siasi <strong>al</strong>tra nazione per essere degna della responsabilità affidat<strong>al</strong>e da Allah. Perciò<br />

l’ordine di Allah di cambiare l’orientamento doveva essere fatto prima di tutto, perché<br />

essere una Ummah distinta e unica è il primo degli ordini e mai si dovrà imitare le<br />

<strong>al</strong>tre nazioni.<br />

L’equilibrio della distinzione<br />

La seconda parte di questa sezione comincia con il seguente versetto dove Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Safâ e Marwa sono veramente<br />

segni di Allah e non ci sarà m<strong>al</strong>e <strong>al</strong>cuno se coloro che fanno il Pellegrinaggio <strong>al</strong>la<br />

Casa o la Visita, correranno tra questi due [colli]. Allah sarà riconoscente a chi si<br />

sarà imposto volontariamente un’opera meritoria.” (TSC- Sura II, versetto 158).<br />

Alcuni possono capire che il percorso fra questi due colli sia facoltativo; tuttavia<br />

capire bene il vero significato e la ragione dietro la qu<strong>al</strong>e questo versetto è stato<br />

rivelato è importante. I politeisti erano soliti correre fra i due colli di Safâ e Marwa e<br />

avevano messo due dei loro idoli (Aasaf e Naela), uno su ogni colle. Così quando i<br />

compagni avevano ricevuto l’ordine d<strong>al</strong> Corano di essere distinti sia nelle parole che<br />

nell’orientamento della qiblah, sentirono che il loro tawaf 10 tra Safâ e Marwa<br />

contraddiceva il comando di Allah. Perciò Allah rivelò questo versetto per dire ai<br />

compagni che non tutti le azioni dei miscredenti erano sbagliate: infatti l’origine del<br />

tawaf fra i due colli fu un ordine divino sin d<strong>al</strong> tempo del Profeta Abramo. Il<br />

messaggio di Allah è chiaro: bisogna essere equilibrati anche nella nostra distinzione,<br />

perché questa nazione è equilibrata.<br />

In questa sezione è incluso un versetto importantissimo che propone ai musulmani<br />

un’<strong>al</strong>tra regola e dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E<br />

così facemmo di voi una comunità equilibrata, affinché siate testimoni di fronte<br />

ai popoli.” (TSC- Sura II, versetto 143).<br />

Appartieni a una nazione eccezion<strong>al</strong>e! Immagina, nel giorno del Giudizio sarai tu a<br />

10 Percorso tra i colli Safâ e Marwa<br />

26


testimoniare di fronte ai popoli a te contemporanei e dirai dove è la verità e dove è<br />

l’errore: è davvero una grande responsabilità! Continuiamo a leggere il resto della<br />

Sura per sapere esattamente la figura di questa responsabilità.<br />

L’Islam e la riforma gener<strong>al</strong>e<br />

Nel terzo quarto del secondo juz comincia con una serie di ordini gener<strong>al</strong>i per<br />

riformare ogni aspetto della vita della comunità musulmana. Comincia col versetto in<br />

cui Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “La carità non consiste<br />

nel volgere i volti verso l'Oriente e l'Occidente, ma nel credere in Allah e<br />

nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e nei Profeti e nel dare, dei propri<br />

beni, per amore Suo, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti diseredati, ai<br />

mendicanti e per liberare gli schiavi; assolvere l'orazione e pagare la decima.<br />

Coloro che mantengono fede agli impegni presi, coloro che sono pazienti nelle<br />

avversità e nelle ristrettezze, e nella guerra...” (TSC- Sura II, versetto 177).<br />

I predicatori dicono che questo versetto include ogni aspetto dell’Islam; includendo i<br />

principi della fede (credere in Allah e nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e<br />

nei Profeti), gli atti di adorazione (assolvere l'orazione e pagare la decima),<br />

comportamenti e relazioni con gli <strong>al</strong>tri (mantenere fede agli impegni presi) e la<br />

mor<strong>al</strong>ità.<br />

Notate bene come è magnifica la gradu<strong>al</strong>ità e la progressione di questa Sura:<br />

1- Il cambiamento o la modifica dell’orientamento della qiblah (per re<strong>al</strong>izzare la<br />

distinzione). Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Volgiti dunque verso la Sacra Moschea.” (TSC- Sura II, versetto 144).<br />

2- L’equilibrio nella distinzione. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Safâ e Marwa sono veramente segni di Allah e non ci sarà<br />

m<strong>al</strong>e <strong>al</strong>cuno se coloro che fanno il Pellegrinaggio <strong>al</strong>la Casa o la Visita.”<br />

(TSC- Sura II, versetto 158).<br />

3- L’orientamento non è tutto. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “La carità non consiste nel volgere i volti verso l'Oriente e<br />

l'Occidente.” (TSC- Sura II, versetto 177).<br />

Dopo che Allah aveva ben messo nel cuore dei compagni il senso dell’obbedienza e della<br />

distinzione nel primo quarto, gli aveva mostrato e chiarito che la questione non era quella<br />

di una certa direzione o orientamento, ma di una riforma gener<strong>al</strong>e. Quando Allah ordinò<br />

ai musulmani di volgersi verso la Ka’ba o la Sacra Moschea, era solo per esaminare la<br />

loro obbedienza. Il vero obbiettivo era la carità e la rettitudine in tutti i loro aspetti, come<br />

è stato menzionato nel versetto 177.<br />

27


La lingua della riforma comprensiva: Tutti i metodi per il miglioramento<br />

A partire d<strong>al</strong> terzo hizb (quarto) del secondo juzu (parte), una serie di ordini e<br />

proibizioni sono elencati per incorniciare un modo di vivere completo per la Ummah<br />

islamica:<br />

Codici pen<strong>al</strong>i come indicato nei seguenti due versetti:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

"O voi che credete, in materia di omicidio, vi è stato prescritto il<br />

contrappasso"(TSC - Sura II, versetto 178).<br />

"Nel contrappasso c'è una possibilità di vita, per voi che avete intelletto"<br />

(TSC - Sura II, versetto 179)<br />

Leggi di eredità nell'Islam come indicato nel seguente versetto:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Vi è stato<br />

prescritto di far testamento, quando giungete in punto di morte e lasciate<br />

un patrimonio, in favore dei genitori e dei parenti prossimi" (TSC - Sura<br />

II, versetto 180).<br />

Segue la normativa religiosa come indicato nel seguente versetto:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può ٍessere tradotto come: "O voi che credete<br />

vi è stato prescritto il digiuno, come venne prescritto a coloro che vi<br />

hanno preceduto, per farvi diventare timorati"(TSC - Sura II, versetto<br />

183).<br />

La pietà è la luce che ti conduce sulla retta via<br />

Si può ٍnotare che tutte le normative precedentemente scritte si basano<br />

fondament<strong>al</strong>mente sul timore di Dio (gloria a Lui l' Altissimo) e troverai nel verso del<br />

contrappasso: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Nel<br />

contrappasso c'è una possibilità di vita, per voi che avete intelletto, affinché siate<br />

timorati" (TSC - Sura II, versetto 179).<br />

Nei versetti dell'eredità: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"Vi<br />

è stato prescritto di far testamento in favore dei genitori e dei parenti prossimi,<br />

con equità. è un dovere per i timorati " (TSC - Sura II, versetto 180).<br />

La pietà è data ris<strong>al</strong>to nei versetti che prescrivono il digiuno Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può ٍessere tradotto come: "O voi che credete vi è stato prescritto il<br />

digiuno, come venne prescritto a coloro che vi hanno preceduto per, farvi<br />

diventare timorati"(TSC - Sura II, versetto 183).<br />

Alla fine dell'illustrazione di tutte le leggi, Allah l’Altissimo dice quel che puٍò essere<br />

tradotto come: "Così Allah spiega agli uomini i Suoi segni, affinché siano<br />

timorati" (TSC - Sura II, versetto 187).<br />

28


La metodologia di Allah sarà dunque adottata soltanto dai credenti ubbidienti, che si<br />

distinguano dagli <strong>al</strong>tri per la loro unicità e pietà; la gente che desidera guadagnare la<br />

soddisfazione di Allah (gloria a Lui l'Altissimo).<br />

Questi tre perni sono schermi che conservano questa metodologia. Coerentemente<br />

sono presentati in un senso unico, completamente differente d<strong>al</strong> modo umano di<br />

presentare e spiegare le cose.<br />

Fratello musulmano! Più andrai avanti a leggere questa Sura più ti si apriranno gli<br />

occhi e scoprirai le funzioni complete della metodologia di Allah.<br />

Il sacro Corano inizia ٍcon il codice pen<strong>al</strong>e e finisce con la legislazione religiosa..<br />

Alcuni di voi si chiederanno qu<strong>al</strong> è il rapporto tra le due normative?<br />

In re<strong>al</strong>tà, presentare più argomenti indipendenti successivamente nel Sacro Corano<br />

indica che l'Islam li copre tutti. Gli atti di culto sono inseparabili d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre regole<br />

dell' Islam. Questo fatto dà ris<strong>al</strong>to <strong>al</strong>la completezza della metodologia di Allah e <strong>al</strong>la<br />

relativa inclusione di tutte le funzioni di vita.<br />

Lo scudo impenetrabile dell'Islam<br />

La quarta parte si occupa della legislazione di combattimento per la causa di Allah e<br />

le leggi della Jihad 11 .<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può ٍessere tradotto come: "Combattete per la cause<br />

di Allah contro coloro che vi combattono, ma non siate voi gli aggressori! Allah<br />

non ama gli aggressori. Perché se vi aggrediscono siete autorizzati ad ucciderli,<br />

dovunque li troviate, ed a cacciarli da qu<strong>al</strong>siasi luogo da cui vi abbiano<br />

cacciato." (TSC - Sura II, versetti 190 - 191).<br />

Il versetto da’ ris<strong>al</strong>to <strong>al</strong>l'inevitabilità del Jihad per conservare la metodologia di Allah<br />

e lo sforzo sulla necessità di spendere i soldi su Jihad (cioè nella causa di Allah<br />

l'Altissimo).<br />

Dobbiamo combattere per proteggere l’Islam. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come:“ Elargite per la cause di Allah e non gettatevi da soli nella<br />

perdizione.” (TSC - Sura II, versetto 195).<br />

Questa metodologia richiede il combattimento (nella causa di Allah) per proteggere<br />

l'Islam dai relativi nemici ed i nemici che ostacolano il suo progresso; non è una<br />

forma di terrorismo e di massacro.<br />

C’è una regola gener<strong>al</strong>e nel santo Corano: ogni volta che il jihad è accennato, anche le<br />

sue regole sono spiegate. Per esempio, l'ordine di jihad nel versetto 190 è diretto solo<br />

contro gli aggressori. Allah l’Altissimo dice quel che può ٍessere tradotto come:<br />

"Combattete per la causa di Allah, coloro che vi combattono" (TSC - Sura II,<br />

versetto 190). Inoltre il versetto chiarisce l'etica di jihad proibendo la trasgressione,<br />

non bisogna aggredire (Non siate voi aggressori).<br />

11 Letter<strong>al</strong>mente sforzo in questo significato significa combattimento sulla via di Allah<br />

29


Al-Hajj: Il pellegrinaggio, una tappa di rifornimento<br />

Si spostano i versi sul discorso delle regole del pellegrinaggio.<br />

Perché il pellegrinaggio viene menzionato direttamente subito dopo la guerra?<br />

Di fatto, il pellegrinaggio è il primo simbolo pratico di jihad. Quindi, effettuando il<br />

hajj, Allah dà ai musulmani una possibilità per praticare il jihad e cambiare le loro<br />

abitudini difettose (attraverso la preparazione psicologica, fisica e spiritu<strong>al</strong>e).<br />

Nota quanto coerente e strettamente collegati sono i versetti, anche se si occupano di<br />

vari soggetti!<br />

Questo ci ricorda la preghiera del profeta Abramo (pace su di lui) che troviamo<br />

nell'ultima parte del primo juz . Allah l’Altissimo dice quel che puٍò essere tradotto<br />

come:"...Mostraci i riti..." (TSC -Sura II, versetto 128).<br />

Seguono poi i dettagli sul pellegrinaggio nei versetti 196-200:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ E assolvete, per Allah, <strong>al</strong><br />

Pellegrinaggio e <strong>al</strong>la Visita . Se siete impediti a ciò, [inviate] un'offerta di quel<br />

che potete e non rasatevi le teste prima che l'offerta sia giunta <strong>al</strong> luogo del<br />

sacrificio. Se però siete m<strong>al</strong>ati o avete un morbo <strong>al</strong>la testa, vi riscatterete con il<br />

digiuno, con un'elemosina o con offerta sacrific<strong>al</strong>e. Quando poi sarete <strong>al</strong> sicuro,<br />

colui che si è desacr<strong>al</strong>izzato tra la Visita e il Pellegrinaggio deve fare un sacrificio<br />

a seconda delle sue possibilità. E chi non ne ha i mezzi digiuni per tre giorni<br />

durante il Pellegrinaggio e <strong>al</strong>tri sette una volta tornato a casa sua, quindi in tutto<br />

dieci giorni. Questo per chi non ha famiglia nei pressi della Santa Moschea.<br />

Temete Allah e sappiate che Allah è severo nel castigo. Il Pellegrinaggio avviene<br />

nei mesi ben noti . Chi decide di assolverlo, si astenga dai rapporti sessu<strong>al</strong>i, d<strong>al</strong>la<br />

perversità e dai litigi durante il Pellegrinaggio . Allah conosce il bene che fate.<br />

Fate provviste , ma la provvista migliore è il timor di Allah, e temete Me, voi che<br />

siete dotati di intelletto. Non sarà per nulla peccato se cercherete di guadagnarvi<br />

la grazia del vostro Signore. Poi quando lasciate 'Arafa ricordatevi di Allah<br />

presso il Sacro Monumento. E ricordatevi di Lui, di come vi ha mostrato la Via,<br />

nonostante foste fra gli sviati. Fate la marcia da dove la fanno tutti gli <strong>al</strong>tri e<br />

chiedete perdono ad Allah. Allah è perdonatore misericordioso. E quando avrete<br />

terminato i riti, ricordate Allah come ricordate i vostri padri e con maggior<br />

venerazione. Ci sono persone che dicono:"Signore dacci le cose buone di questo<br />

mondo!"Questi non avranno parte nell'<strong>al</strong>tra vita. ” (TSC -Sura II, versetti 196-<br />

200).<br />

I pilastri dell'Islam<br />

Possiamo notare una cosa importante, cioè che i cinque pilastri fondament<strong>al</strong>i<br />

dell'Islam non sono spiegati interamente in modo così dettagliato in nessuna sura<br />

30


quanto in surat Al-Baqara, lo stesso v<strong>al</strong>e per le normative del digiuno, del<br />

pellegrinaggio, così come le normative del digiuno e dell'elargizione. Questa sura<br />

menziona anche che l'Islam è basato sullo sviluppo e la carità non sull’ usura.<br />

Le due testimonianze si trovano tra i primi versetti di questa Sura.<br />

Il primo versetto della sura si riferisce <strong>al</strong> primo pilastro dell’Islam: il Shahadah (la<br />

dichiarazione della fede).<br />

Allah l’Altissimo dice quel che puٍò essere tradotto come: "...Coloro che credono<br />

nell'invisibile.." (TSC -Sura II, versetto 3).<br />

Il secondo pilastro - S<strong>al</strong>at - è considerato lo schermo di sostegno dell’ Islam.<br />

L'argomento del s<strong>al</strong>at (la preghiera) è ripetuto abbastanza spesso in diversi versetti nel<br />

corso della Sura.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:" Eseguite l'adorazione<br />

quotidiana e pagate la decima" (TSC -Sura II, versetto 43).<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "S<strong>al</strong>vaguardate le<br />

preghiere e nella preghiera mediana e, devotamente, state ritti davanti ad Allah"<br />

(TSC -Sura II, versetto 238), questo è l'unico versetto che parla specificatamente<br />

della piu' importante delle cinque preghiere, la preghiera del pomeriggio.<br />

Entrate nella pace della pratica dell'Islam<br />

Dopo che i versetti ci hanno mostrato un vasta varietà di normative arriviamo ad un<br />

versetto fondament<strong>al</strong>e:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: " Oh voi che credete, tutti<br />

entrate nella pace della pratica dell'Islam" (TSC - Sura II, versetto 208) e qui il<br />

significato di pace è Islam.<br />

In questo versetto Allah ordina ai credenti di comportarsi secondo il significato<br />

completo dell'Islam. L'Islam rappresenta tutte le funzioni della metodologia, che<br />

Allah ha incorniciato per i musulmani.<br />

I versetti precedenti hanno indicato le funzioni di questa metodologia. Queste funzioni<br />

includono gli atti di culto, i codici pen<strong>al</strong>i, le leggi dell'eredità, il Jihad, le regole del<br />

hajj e lo spendere soldi nella causa di Allah.<br />

Questo versetto viene in questo contesto particolare per comandare la gente di<br />

abbracciare l'Islam interamante ed aderirsi a tutte le sue regole.<br />

Inoltre avverte la gente contro il comportarsi nell'accordo ad <strong>al</strong>cune di queste regole<br />

ed ignorarne <strong>al</strong>tre, come gli ebrei.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Accettate dunque una<br />

parte del Libro e ne rinnegate un'<strong>al</strong>tra parte ?” (TSC –Sura II, versetto 85).<br />

Quindi, il versetto mira a mettere la Ummah islamica sull'<strong>al</strong>larme, dato che i<br />

musulmani dovrebbero abbracciare l'Islam nel senso più perfetto e più adatto.<br />

Ai musulmani non e’ permesso accettare <strong>al</strong>cune regolazioni islamiche e rifiutarne<br />

<strong>al</strong>tre. Ciò ci ricorda della donna musulmana che osserva le sue preghiere ma rifiuta di<br />

31


indossare il velo, o i musulmani (uomini o donne) che effettuano il qiyam (veglia<br />

notturna) ma nuocciono i loro vicini di casa.<br />

Completando la metodologia: Le regole della famiglia<br />

Oltre due hizb (quarti) del secondo juzu, si occupano in dettagli delle regole che<br />

affrontano la vita di famiglia, il matrimonio, il divorzio, l’<strong>al</strong>lattamento ed il<br />

fidanzamento. Alcuni possono chiedersi perché t<strong>al</strong>i regole sono state menzionate solo<br />

<strong>al</strong>la conclusione della Sura, perché non nell'inizio?<br />

La Sura comincia giustamente con gli ordini imposti ai credenti di obbedire ad Allah,<br />

essere pii, osservare il digiuno ed effettuare il Hajj. Tutti questi mezzi sono requisiti<br />

indispensabili necessari per preparare un buon musulmano <strong>al</strong>l'operazione difficile<br />

della costruzione di una famiglia.<br />

Milioni di regolazioni e di disposizioni religiose potrebbero non riuscire a riformare e<br />

migliorare il comportamento di una persona smarrita d<strong>al</strong>la retta via. Quindi, molti<br />

versetti di questi due quarti si chiudono col ricordarvi del vostro timore di Allah e<br />

della Sua Onnisapienza, e la Sua Onnipresenza.<br />

Questo e’ indicato nei seguenti versetti dove Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come:<br />

- "Sappiate che Allah è Onnisciente" (TSC -Sura II, versetto 231)<br />

- "Sappiate che Allah è osservatore attento di ciò che voi fate" (TSC -Sura<br />

II, versetto 233)<br />

- "Allah è perfettamente informato di ci ٍche fate"(TSC -Sura II, versetto<br />

234)<br />

- "Se rinunciate voi, è comunque più vicino <strong>al</strong>la pietà" (TSC -Sura II,<br />

versetto 237)<br />

- "Anche le divorziate hanno diritto <strong>al</strong> mantenimento, in conformità <strong>al</strong>le<br />

buone consuetudini." (TSC -Sura II, versetto 241)<br />

Poiché la pietà avvolge le regole della famiglia, sia le discipline etiche che pratiche<br />

nell'Islam sono collegate strettamente<br />

Chi arriverà fino <strong>al</strong>la fine?<br />

Nei versetti 246-252 della sura è accennata la storia della guerra tra Lut e G<strong>al</strong>ut.<br />

Questa storia è circa due gruppi di persone israeliane. Il primo gruppo è riuscito nel<br />

dirigere l’ umanità, mentre l'<strong>al</strong>tro non è riuscito a compiere la stessa missione per<br />

parecchi motivi. Il gruppo guastato si e’ <strong>al</strong>lontanato dagli ordini di Allah, si è astenuto<br />

d<strong>al</strong> combattimento, ha disobbedito <strong>al</strong> loro profeta, ha f<strong>al</strong>lito nella prova del bere d<strong>al</strong><br />

fiume ed ha c<strong>al</strong>colato vittorie e sconfitte con puro scopo ven<strong>al</strong>e, con misure<br />

materi<strong>al</strong>istiche.<br />

In breve, questa storia illustra una lotta in cui un partito ha avuto due gruppi di<br />

persone; uno era impaurito dello scontro con il nemico, mentre l'<strong>al</strong>tro ha osato<br />

confrontare il nemico. La storia mira su asserire il fatto che il combattimento è<br />

32


necessario per la protezione della metodologia di Allah. Inoltre dimostra che i<br />

vigliacchi non potranno mai prendere la carica della terra e dell'umanità.<br />

Il Versetto del trono: Il potere e la grandezza di Dio<br />

Ora veniamo <strong>al</strong> versetto più grande nel santo Corano, Ayat Al-Kursi 12 . Questo<br />

versetto descrive Allah l'Altissimo (Gloria a Lui) nel senso più adatto e più<br />

meraviglioso mai conosciuto <strong>al</strong>l’ umanità d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>ba della storia.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:" Allah! Non c'è <strong>al</strong>tro dio<br />

che Lui, il Vivente, l'Assoluto . Non Lo prendono mai sopore né sonno. A Lui<br />

appartiene tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Chi può intercedere presso di<br />

Lui senza il Suo permesso? Egli conosce quello che è davanti a loro e quello che è<br />

dietro di loro e, della Sua scienza, essi apprendono solo ciò che Egli vuole. Il Suo<br />

Trono è più vasto dei cieli e della terra, e custodirli non Gli costa sforzo <strong>al</strong>cuno.<br />

Egli è l'Altissimo, l'Immenso” (TSC -Sura II, versetto 255).<br />

Il versetto seguente ha determinata importanza.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Non ci dev' essere<br />

costrizione nella religione..."(TSC - Sura II, versetto 256).<br />

Ayat Al-Kursi agisce come prova <strong>al</strong>l'umanità che Allah esiste (gloria a Lui<br />

l'Altissimo) e che tutti dobbiamo credere in Allah. Quindi, chiunque preferisce<br />

rinnegare Dio, non deve essere costretto ad abbracciare l'Islam.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Infatti la retta via ben si<br />

distingue d<strong>al</strong> peccato"(TSC -Sura II, versetto 265).<br />

Mentre i musulmani stanno comportandosi in accordo con quella metodologia, loro<br />

hanno bisogno di un'assicurazione che questa metodologia effettivamente è<br />

incorniciata da Allah, che protegge coloro che applica le sue regole. Ecco perché Ayat<br />

Al-Kursi viene nel mezzo della discussione circa questa metodologia.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allah è il patrono di<br />

coloro che credono” (TSC - Sura II, versetto 257).<br />

Le dimostrazioni e le prove<br />

Dopo il versetto del trono seguono tre storie che mostrano tre esempi della vita di<br />

ogni giorno.<br />

La prima storia riguarda il profeta Abramo (pace su di lui), e il Namrud.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"Quando Abramo disse"Il<br />

mio Signore è Colui che dà la vita e dà la morte". rispose:"Sono io che do la vita<br />

e do la morte. Allora Abramo disse: "Allah fa sorgere il sole d<strong>al</strong>l'oriente; tu<br />

prova a farlo sorgere da occidente".Restò confuso il miscredente." (TSC -Sura<br />

II, versetto 258)<br />

12 Versetti del Trono (TSC- Sura II, versetto 255).<br />

33


La seconda storia riguarda Aziz (Ezra). Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: "Oppure di colui che si trovo’ ٍa passare in vicinanza delle rovine di<br />

una loc<strong>al</strong>ità devastata...Facendolo poi resuscitare..."(TSC - Sura II, versetto<br />

259).<br />

La terza storia descrive come i morti sono portati di nuovo a vita.<br />

Allah l'Altissimo comandò Abramo di prendere quattro uccelli, ucciderli e tagliarli in<br />

parti poi mettere una parte di loro su ogni collina. Il Profeta poi li chiamerebbe e<br />

verrebbero a lui in rapidità, da piume e sangue ristabiliti <strong>al</strong> loro origin<strong>al</strong>e stato.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E quando Abramo<br />

disse:"Signore, mostrami come resusciti i morti ", Allah disse:"Ancora non<br />

credi?". "Sí, disse Abramo, ma [fa] che il mio cuore si acquieti". Disse<br />

Allah:"Prendi quattro uccelli e f<strong>al</strong>li a pezzi, poi mettine una parte su ogni monte<br />

e chiam<strong>al</strong>i: verranno da te con volo veloce. Sappi che Allah è eccelso e saggio".<br />

(TSC - Sura II, versetto 260).<br />

Queste storie accertano la potenza di Allah l'Altissimo sui morti ed i viventi, Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"...Allah!Non c'è <strong>al</strong>tro Dio<br />

<strong>al</strong>l'infuori di lui, il Vivente, l'Assoluto." (TSC - Sura II, versetto 255).<br />

Quindi, Ayat Al-Kursi segue i versetti che affrontano la metodologia per rinforzare la<br />

fede dei musulmani e per aumentare la loro fiducia in Allah. Di conseguenza, li<br />

aiuterà a sopportare gli incarichi pesanti di questa metodologia.<br />

Il sistema economico finanziario<br />

I versetti mostrano l' ultimo aspetto della metodologia divina: il sistema economico<br />

finanziario nell'Islam. L’economia islamica e’ basata sull’investimento dei soldi non<br />

l’usura. I seguenti versetti ci avvertono d<strong>al</strong>l’usura: Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come:<br />

-"Allah vanifica l'usura e fa duplicare l'elemosina. Allah non ama nessun ingrato<br />

peccatore." (TSC -Sura II, versetto 276).<br />

-"Oh voi che credete, se siete veramente credenti, temete Allah e rinunciate ai<br />

profitti dell'usura. Se non lo farete vi è dichiarata guerra da parte di Allah e del<br />

Suo Messaggero; se vi pentirete, conserverete il vostro patrimonio. Non fate torto<br />

e non subirete torto"(TSC- Sura II, versetto 278- 279).<br />

Ora, veniamo <strong>al</strong> versetto più lungo del Corano, il versetto tratta dei debiti. Per asserire<br />

l'autenticazione nei rapporti d'affari, questo versetto si occupa delle questioni dei<br />

debiti e come il contrarre un debito dovrebbe essere annotato.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Quando contraete un<br />

debito con una scadenza precisa, mettetelo per iscritto"(TSC -Sura II, Versetto 282).<br />

Per confermare le certezze questo versetto viene dopo la storia del profeta Abramo<br />

(pace su di lui) quando ha chiesto ad Allah l'Altissimo di mostrarli prova che<br />

consoliderebbe la sua credenza.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"E quando Abramo<br />

34


disse:"Oh mio Signore, mostrami come resusciti i morti" Allah rispose:"Ancora<br />

non credi?"."Si, disse Abramo, ma cos ىil mio cuore si tranquillizerà"(TSC -Sura<br />

II, Versetto 260)<br />

Quindi questi due versetti chiariscono dentro di voi che la certezza è il modo di vivere<br />

di ogni Musulmano in tutti gli aspetti di vita. Come potete notare i versetti che<br />

trattano dell'usura sono tra i versetti dell'elargizione e dello sviluppo, per chiarire che<br />

l'Islam non vieta nulla se non da qu<strong>al</strong>cosa che sia migliore.<br />

La Sura “Al-Baqara”: Il biglietto da vista per diventare "principe"<br />

Dopo che abbiamo visto la Sura "Al-Baqara" (La Giovenca) e tutti i dettagli delle<br />

normative dell'Islam, possiamo capire perché il Profeta (pace e benedizione su di lui)<br />

scegliesse come "principe" chi sapesse a memoria questa Sura, perché in questo modo<br />

il "principe" aveva appreso tutte le normative della metodologia.<br />

Questa comprensiva metodologia è rappresentata d<strong>al</strong>la retta via della “Sura Aprente”,<br />

e d<strong>al</strong>la certezza nel versetto del Trono. In più tratta normative del digiuno, e il<br />

pellegrinaggio e l'elemosina, la registrazione dei debiti, il divieto dell'usura e le<br />

normative dei combattimento.<br />

Queste funzioni sono contenute in tre perni: obbedienza, distinzione moderata (cioè<br />

unicità) e pietà<br />

Il sigillo: abbiamo ascoltato e seguito<br />

La Sura "Al-Baqara" (La Giovenca) si conclude con due versetti che sono il tesoro<br />

sotto il trono, con qui Allah (Gloria a Lui l'Altissimo) si complimenta con i Suoi<br />

credenti.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"E dissero:" Abbiamo<br />

ascoltato ed obbediamo. Perdono Signore! è a te che tutto ritorna" (TSC- Sura<br />

II, versetto 285).<br />

Ed il figlio di Israele disse, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come:"Abbiamo ascoltato ma dissobbediamo"(TSC- Sura II, versetto 93).<br />

Noi mondo Musulmano vogliamo che il nostro pensiero sia : "Abbiamo ascoltato ed<br />

obbediamo" in modo da essere responsabili su questa terra.<br />

E dopo di che la preghiera, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come:"Allah non impone a nessun'anima un carico <strong>al</strong> di là delle sue capacità.<br />

Quello che ognuno avrà guadagnato sarà a suo favore e ci ٍche avrà demeritato<br />

sarà a suo danno." Signore, non ci punire per le nostre dimenticanze e i nostri<br />

sbagli. Signore, non caricarci di un peso grave come quello che imponesti a<br />

coloro che furono prima di noi. Signore, non imporci ci ٍper cui non abbiamo la<br />

forza. Assolvici, perdonaci, abbi misericordia di noi. Tu sei il nostro patrono,<br />

dacci la vittoria sui miscredenti."(TSC -Sura II, versetto 286).<br />

Nella sua vita, l'uomo sbaglia mentre cerca di re<strong>al</strong>izzare questa metodologia e si<br />

indebolisce, così la retta via è una grazia di Allah (gloria a Lui l'Altissimo), e quindi<br />

il Musulmano ha bisogno dell' aiuto di Dio, perciò prega per il perdono, l'espiazione e<br />

la compassione.<br />

35


Dunque se i Musulmani iniziano una battaglia contro chi vuole distruggere questa<br />

metodologia e la sua gente, devono chiedere ad Allah (gloria a Lui l'Altissimo) di<br />

aiutarli a sconfiggere i miscredenti, e Allah (gloria a Lui l'Altissimo) risponderà a<br />

queste preghiere dicendo: "Vi ho risposto".<br />

Sura III : “Âl 'Imrân” (La Famiglia di Imran)<br />

Sura Medinese, rivelata dopo la Sura “Al-'Anfâl” il Bottino. È composta di 200<br />

versetti e nel Corano segue “Al-Baqara” La Giovenca.<br />

La sua relazione con la Sura della Giovenca<br />

La Famiglia di Imran e la Giovenca sono due Sure sorelle: così viene detto nei<br />

Hadith 13 dell’inviato di Allah (pace e benedizione su di lui) e sono soprannominate<br />

“le sfavillanti”. Esse, infatti, si somigliano molto nella forma e nel contenuto:<br />

vediamo che entrambe incominciano con “Alif Lâm Mîm” e si concludono con una<br />

invocazione.<br />

Tra le peculiarità del Corano vi è che le sue prime tre Sure si concludono con una<br />

invocazione:<br />

In Al-Fâtiha (L’Aprente); Allah, l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Guidaci sulla retta via...” (TSC – Sura I, versetto 6).<br />

In Al-Baqara (La Giovenca): Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Signore, non ci punire per le nostre dimenticanze e i nostri sbagli”.<br />

(TSC – Sura II, versetto 286).<br />

In Al-'Imrân (La famiglia di Imran): Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “…Signore, perdona i nostri peccati, cancella le nostre colpe e<br />

facci morire con i probi” (TSC – Sura III, versetto 193).<br />

Questo dimostra che l’invocazione è importantissima per il musulmano, il qu<strong>al</strong>e deve<br />

rifugiarsi sempre in essa.<br />

D<strong>al</strong>le rivelazioni delle lettere “Alif Lâm Mîm”<br />

Possiamo dire che la somiglianza più importante tra le due Sure è che ambedue<br />

cominciano con le lettere isolate “Alif Lâm Mîm”: questo indica che ciascun versetto<br />

di entrambe contiene queste tre lettere. Nel Corano ci sono tante Sure che iniziano con<br />

delle lettere isolate (come “Alif Lâm Mîm”, e “Ha Mîm”) come se fossero una<br />

chiave per penetrare nel loro significato.<br />

Da notare anche che le Sure che iniziano con le stesse lettere isolate sono collegate<br />

nel significato e nelle fin<strong>al</strong>ità.<br />

13 Detti del Profeta Mohammad (pbsl).<br />

36


Qu<strong>al</strong>cuno potrebbe chiedersi come mai <strong>al</strong>cune Sure iniziano con queste lettere. In<br />

re<strong>al</strong>tà, i sapienti hanno molte interpretazioni.<br />

Per semplificare le cose e renderle più comprensibili, diciamo che queste lettere (che<br />

si trovano <strong>al</strong>l’inizio di <strong>al</strong>cune Sure) sono una sfida per i miscredenti, come se Allah,<br />

Gloria a Lui l’Altissimo, dicesse loro: “non è questo il vostro <strong>al</strong>fabeto? Non è questa<br />

la materia prima che usate per parlare? Riuscireste a comporre con essa un testo come<br />

il Corano? Infatti, l’uomo può costruire d<strong>al</strong>la materia e dagli atomi un computer o una<br />

macchina, ma non può soffiarci del suo spirito. Ed è lo stesso per le lettere: gli uomini<br />

possono usarle per comporre poesie o racconti ma potranno mai comporvi un Corano<br />

che contiene uno spirito? Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Ed è così che ti abbiamo rivelato uno spirito [che procede] d<strong>al</strong> Nostro ordine”.<br />

(TSC – Sura XLII, versetto 52).<br />

Ed è per questo che nella maggior parte delle Sure che iniziano con queste lettere ci<br />

sono versetti contenenti una glorificazione del Libro (detto anche Corano, o<br />

Rivelazione o Monito).<br />

La perseveranza sul principio<br />

Lo scopo di questa Sura è legato a quello della Sura precedente, la qu<strong>al</strong>e informa i<br />

musulmani sulla loro responsabilità sulla Terra e illustra loro il metodo giusto per il<br />

vicariato. La Sura insiste anche sulla determinatezza su questo metodo, giacché molte<br />

persone - dopo aver letto il metodo e assunto questa responsabilità – deviano, cadono<br />

e si <strong>al</strong>lontanano d<strong>al</strong>la Retta Via, esattamente come colui che si dedica <strong>al</strong>l’adorazione<br />

nel mese di Ramadan e, finito il mese, interrompe. Questa Sura, quindi, si rivolge ai<br />

devoti da più di venti anni e li rafforza nella fede, ma si rivolge anche ai giovani che<br />

hanno ritrovato la strada di Dio dicendo loro di rafforzarsi nella fede e sulla Retta Via,<br />

affinché si renda concreta la successione del musulmano sulla Terra.<br />

Come possiamo persistere sulla verità?<br />

Per rispondere a questa domanda, bisogna prima capire come le persone deviano.<br />

Le persone sono indotte <strong>al</strong>l’errore o tramite idee che confondono le loro convinzioni<br />

di fede, oppure si perdono negli impegni della vita terrena, il che indebolisce le loro<br />

certezze. Di conseguenza le cause della perdita sono ideologiche (interne) o materi<strong>al</strong>i<br />

(esterne), perciò la Sura incoraggia i credenti a rafforzare entrambi gli ambiti e li<br />

mette in guardia da tutto ció che potrebbe essere causa del loro traviamento.<br />

Di conseguenza la Sura si divide in due parti:<br />

1. Prima parte - i versetti (1 – 120):<br />

Riguarda la determinazione del pensiero sulla Verità contro le cause esterne. Questo<br />

avviene tramite il discorso che si svolge sulla gente della Scrittura e il di<strong>al</strong>ogo con<br />

loro: è qui che per la prima volta si parla del di<strong>al</strong>ogo tra le religioni nel Corano.<br />

37


2. Seconda parte - i versetti (120 – 200):<br />

Parla della determinazione sulla Verità conseguita con la pratica, contro le cause<br />

interne. Questo avviene tramite il racconto della Battaglia di Uhud, preso come<br />

esempio delle mancanze che potrebbero accadere e come evitarle.<br />

Ho incominciato parlando delle cause esterne per preparare il musulmano<br />

<strong>al</strong>l’ambiente che lo circonda, poi ho continuato con l’interno.<br />

In re<strong>al</strong>tà la Sura ha trattato queste due dimensioni attraverso il commento di due<br />

episodi avvenuti <strong>al</strong>l’epoca del profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui):<br />

Il primo: l’incontro tra la delegazione dei cristiani del Najrân e l’inviato di Allah<br />

(pace e benedizione su di lui), quando li ha accolti nel Masjid An –Nabawi (la<br />

moschea del profeta) e ha discusso con loro per tre giorni;<br />

Il secondo: la Battaglia di Uhud e la sconfitta contro i miscredenti: ci sono ottanta<br />

versetti che ne parlano, perché la maggior parte dei credenti non erano determinati<br />

nella Battaglia e non obbedirono <strong>al</strong>l’inviato di Allah (pace e benedizione su di<br />

lui), speci<strong>al</strong>mente gli arcieri.<br />

Certamente questi versetti parlano di episodi successi più di 1400 anni fa, ma il<br />

discorso v<strong>al</strong>e per tutti i musulmani in tutti i tempi, per istruirli a rafforzarsi<br />

esternamente e internamente, nel pensiero e nella pratica.<br />

D<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine<br />

La Sura inizia con ciò che può aiutare il musulmano <strong>al</strong>la determinazione e si conclude<br />

con quanto lo rafforza sulla Verità.<br />

All’inizio della Sura, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Alif,<br />

Lâm, Mîm. Allah, non c'è dio <strong>al</strong>l'infuori di Lui, il Vivente, l'Assoluto. Ha fatto<br />

scendere su di te il Libro con la verità, a conferma di ciò che era prima di esso.”<br />

(TSC – Sura III, versetti 1-3).<br />

Dunque il tuo Dio è un Dio unico, ed è Lui che aiuta a rafforzarsi e il Libro è la<br />

Verità, in esso troverai il sentiero per rafforzarti in questa religione.<br />

Nell’ultimo versetto Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi<br />

che credete, perseverate! Incitatevi <strong>al</strong>la perseveranza, lottate e temete Allah, sì<br />

che possiate prosperare”. (TSC – Sura III, versetto 200).<br />

“Perseverate” significa persevera te stesso, ma “incitatevi <strong>al</strong>la perseveranza”<br />

significa che devi aiutare gli <strong>al</strong>tri a perseverare. “lottate” significa che il musulmano<br />

deve essere pronto ad affrontare ogni pericolo che viene d<strong>al</strong>l’esterno. La lotta deve<br />

essere <strong>al</strong>le frontiere per resistere e respingere il nemico esterno, che sia un esercito o<br />

un’idea o un dubbio.<br />

Nella Sura, è stato ripetuto parecchie volte che il Corano è uno dei fattori di<br />

determinazione.<br />

38


Viene poi il settimo versetto per chiarire, infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “E' Lui che ha fatto scendere il Libro su di te. Esso contiene<br />

versetti espliciti, che sono la Madre del Libro, e <strong>al</strong>tri che si prestano ad<br />

interpretazioni diverse. Coloro che hanno una m<strong>al</strong>attia nel cuore, che cercano la<br />

discordia e la [scorretta] interpretazione, seguono quello che è <strong>al</strong>legorico, mentre<br />

solo Allah ne conosce il significato. Coloro che sono radicati nella scienza dicono:<br />

" Noi crediamo: tutto viene d<strong>al</strong> nostro Signore". Ma i soli a ricordarsene sempre<br />

sono i dotati di intelletto.” (TSC- Sura III, versetto 7).<br />

Dunque la giusta comprensione del Corano è tra i più importanti fattori di<br />

rafforzamento del pensiero. Tante persone potrebbero deviare e commettere dei<br />

peccati seguendo le interpretazioni scorrette del Corano. La Sura ci mette in guardia<br />

da questa perdizione, ci esorta ad essere tra i radicati nella scienza e di pregare<br />

chiedendo il rafforzamento: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“ Signor nostro, non lasciare che i nostri cuori si perdano dopo che li hai guidati<br />

e concedici misericordia da parte Tua. In verità Tu sei Colui che dona.” (TSC –<br />

Sura III, versetto 8).<br />

Versetti che esortano <strong>al</strong>la perseveranza<br />

Questo tipo di versetti è numeroso in questa Sura.<br />

Una volta, questo sollecito avviene tramite il ricordo di persone che si sono rafforzate<br />

nello scontro col nemico (il discorso sulla Battaglia di Badr): Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Vi fu certamente un segno nelle due schiere<br />

che si fronteggiavano: una combatteva sul sentiero di Allah e l'<strong>al</strong>tra era<br />

miscredente, li videro a colpo d'occhio due volte più numerosi di quello che<br />

erano. Ebbene, Allah presta il Suo aiuto a chi vuole. Ecco un argomento di<br />

riflessione per coloro che hanno intelletto.” (TSC – Sura III, versetto 13).<br />

Un’<strong>al</strong>tra, tramite il ricordo degli apostoli quando si sono rafforzati tramite il sostegno<br />

della religione di Allah l’Altissimo e la loro sottomissione: Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Quando poi Gesù avvertì la miscredenza in<br />

loro, disse: "Chi sono i miei ausiliari sulla via di Allah?", "Noi, dissero gli<br />

apostoli, siamo gli ausiliari di Allah. Noi crediamo in Allah, sii testimone della<br />

nostra sottomissione”. (TSC– Sura III, versetto 52).<br />

Poi tramite il discorso sulle comunità precedenti, Allah l’Altissimo ci ricorda il patto<br />

dei Profeti, e il loro rafforzamento per l’appoggio dell’Islam: Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “E quando Allah accettò il patto dei Profeti:<br />

"Ogni volta che vi darò una parte della Scrittura e della saggezza e che vi invierò<br />

un messaggero per confermarvi quello che avete già ricevuto, dovrete credergli e<br />

aiutarlo"...” (TSC- Sura III, versetto 81).<br />

Nella Sura della Famiglia di Imran ci sono versetti che esortano a temere Allah e<br />

esortano <strong>al</strong>la determinazione fino <strong>al</strong>la morte: Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “O voi che credete, temete Allah come deve essere temuto e<br />

39


non morite se non musulmani.” (TSC – Sura III, versetto 102). Il versetto dice in<br />

pratica: attento a morire non musulmano!<br />

Ma come faciamo se non sappiamo quando moriremo? La risposta è: se temi Allah e<br />

persisti nella Sua obbedienza, morirai musulmano e ti garantirai una fine onorevole,<br />

con la volontà di Allah.<br />

Nel versetto successivo Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Aggrappatevi tutti insieme <strong>al</strong>la corda di Allah e non dividetevi tra voi.” (TSC –<br />

Sura III, versetto 103).<br />

Dunque, se vuoi rafforzarti sulla verità, devi aggrapparti <strong>al</strong> Corano e accompagnare i<br />

devoti e i compagni pii. E bada a non cadere in conflitto con loro.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E non siate come coloro<br />

che si sono divisi, opposti gli uni agli <strong>al</strong>tri, dopo che ricevettero le prove ...”. (TSC<br />

– Sura III, versetto 105).<br />

I versetti si susseguono per esortare <strong>al</strong>la determinazione in varie situazioni. Osservate<br />

con me quello che dice Allah l’Altissimo parlando della determinazione davanti <strong>al</strong><br />

nemico: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quanti Profeti<br />

combatterono affiancati da numerosi discepoli senza perdersi d'animo per ciò<br />

che li colpiva sul sentiero di Allah, senza infiacchirsi e senza cedere! Allah ama i<br />

perseveranti.” (TSC– Sura III, versetto 146).<br />

Osserva anche questo versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Dicevano loro: "Si sono riuniti contro di voi, temeteli". Ma<br />

questo accrebbe la loro fede e dissero: "Allah ci basterà, è il Migliore dei<br />

protettori". Ritornarono con la grazia e il favore di Allah, non li colse nessun<br />

m<strong>al</strong>e e perseguirono il Suo compiacimento. Allah possiede grazia immensa.”<br />

(TSC– Sura III, versetti 173-174).<br />

Sono numerosi i versetti che invitano i musulmani <strong>al</strong>la determinazione, a non<br />

indebolirsi e a non abbattersi per nessun motivo. Siccome la determinazione è un<br />

punto critico e decisivo la Sura mette in guardia dai fattori che potrebbero scuotere la<br />

fede del credente e indebolire la sua capacità di rafforzamento.<br />

Gli ostacoli <strong>al</strong>la determinazione: le tentazioni e le trasgressioni<br />

Nei primi versetti della Sura Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Abbiamo abbellito, agli [occhi degli] uomini, le cose che essi desiderano: le<br />

donne, i figli, i tesori accumulati d'oro e d'argento, i cav<strong>al</strong>li marchiati, il bestiame<br />

e i campi coltivati; tutto ciò è solo godimento temporaneo della vita terrena,<br />

mentre verso Allah è il miglior ritorno.” (TSC – Sura III, versetto 14).<br />

L’attaccamento ai beni effimeri della vita terrena e le sue passioni passeggere è un<br />

fattore molto pericoloso contro il rafforzamento della comunità.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quanto a quelli di voi<br />

che volsero le sp<strong>al</strong>le il giorno in cui le due schiere si incontrarono, fu Satana a<br />

sedurli e a farli inciampare, per una qu<strong>al</strong>che colpa che avevano commesso...”.<br />

(TSC – Sura III, versetto 155).<br />

40


Questo versetto ci mostra che coloro che avevano ceduto nella Battaglia di Uhud<br />

avevano commesso delle colpe nel passato, e Satana ne approfittò per farli<br />

inciampare, per questo motivo non furono determinati.<br />

Qui vi è un <strong>al</strong>tro versetto con il medesimo significato: Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Quando vi giunge un dispiacere - e già ne avevate<br />

inflitto uno doppio - direte: "Come è successo?". Di': "Viene da voi stessi".”<br />

(TSC – Sura III, versetto 165).<br />

La soluzione: il pentimento<br />

I versetti che invitano <strong>al</strong> pentimento e invitano a farlo <strong>al</strong> più presto possibile si<br />

ripetono: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “che dicono: "O<br />

Signor nostro, abbiamo creduto; perdona i nostri peccati e proteggici d<strong>al</strong> castigo<br />

del Fuoco".” (TSC - Sura III, versetto 16). E anche: “eccetto coloro che poi si<br />

pentiranno e si emenderanno, poiché Allah è perdonatore, misericordioso”.<br />

(TSC– Sura III, versetto 89).<br />

Segue poi questo versetto dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Affrettatevi <strong>al</strong> perdono del vostro Signore e <strong>al</strong> Giardino vasto come i cieli<br />

e la terra che è preparato per i timorati”. (TSC – Sura III, versetto 133).<br />

Che questo versetto sia il motto dei giovani che commettono dei peccati: chiedere<br />

perdono ad Allah e pentirsi rapidamente per rafforzarsi sulla Verità e assicurarsi un<br />

“Giardino vasto come i cieli e la terra”.<br />

Risulta chiaro quindi che la perseveranza nel vero è una qu<strong>al</strong>ità di estrema importanza<br />

e che ci sono tanti ostacoli che impediscono il suo raggiungimento, perciò ci siamo<br />

posti la domanda seguente: qu<strong>al</strong>i fattori possono aiutarci a perdurare nel vero?<br />

Ce ne sono cinque su cui la Sura insiste:<br />

1- Fare ricorso ad Allah<br />

la perseveranza è un dono dell’Altissimo che è l’Unico capace di farci seguire la sua<br />

Via. Infatti, la Sura incita <strong>al</strong>l’invocazione sin d<strong>al</strong> suo inizio, dove Allah l’<strong>al</strong>tissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “Signor nostro, non lasciare che i nostri<br />

cuori si perdano dopo che li hai guidati e concedici misericordia da parte Tua. In<br />

verità Tu sei Colui che dona” (TSC – Sura III, versetto 8).<br />

“Signor nostro, in verità sei Tu che radunerai gli uomini in un Giorno a<br />

proposito del qu<strong>al</strong>e non v'è dubbio <strong>al</strong>cuno"; Allah certamente non manca <strong>al</strong>la<br />

Sua promessa” (TSC – Sura III, versetto 9).<br />

“Dì: " O Allah, Sovrano del regno, Tu dai il regno a chi vuoi e lo strappi a chi<br />

vuoi, es<strong>al</strong>ti chi vuoi e umilî chi vuoi. Il bene è nelle Tue mani, Tu sei<br />

l'Onnipotente” (TSC – Sura III, versetto 26).<br />

Il Corano ci presenta esempi rilevanti di persone illustri e di come si rivolgevano ad<br />

Allah. Un caso è la moglie di 'Imrân che invoca Allah dicendo quel che può essere<br />

tradotto come: “Mio Signore, ho consacrato a Te e solo a Te quello che è nel mio<br />

41


ventre” (TSC - Sura III, versetto 35), e Zaccaria che Lo implora in questi termini:<br />

“O Signor mio, concedimi da parte Tua una buona discendenza”(TSC - Sura III,<br />

versetto 38).<br />

Procedendo, i versetti della Sura raccomandano e incitano <strong>al</strong>l’invocazione di Allah.<br />

Osservate i popoli che ci hanno preceduto come implorano Allah di dare loro la forza<br />

e il coraggio per sconfiggere i loro nemici; infatti Allah dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Solo dissero: "Signore, perdona i nostri errori e gli eccessi che<br />

abbiamo commesso, rins<strong>al</strong>da le nostre gambe e dacci la vittoria sugli infedeli”<br />

(TSC – Sura III, versetto 147). E questa è la preghiera della gente d’intelletto:<br />

“Signore, abbiamo inteso un nunzio che invitava <strong>al</strong>la fede [dicendo]: "Credete<br />

nel vostro Signore!" e abbiamo creduto. Signore, perdona i nostri peccati,<br />

cancella le nostre colpe e facci morire con i probi. Signore, dacci quello che ci hai<br />

promesso attraverso i Tuoi messaggeri e non coprirci di ignominia nel Giorno<br />

della Resurrezione. In verità Tu non manchi <strong>al</strong>la promessa". Il loro Signore<br />

risponde <strong>al</strong>l'invocazione: "In verità non farò andare perduto nulla di quello che<br />

fate, uomini o donne che siate, ché gli uni vengono dagli <strong>al</strong>tri. A coloro che sono<br />

emigrati, che sono stati scacciati d<strong>al</strong>le loro case, che sono stati perseguitati per la<br />

Mia causa, che hanno combattuto, che sono stati uccisi, perdonerò le loro colpe e<br />

li farò entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli, ricompensa questa da parte<br />

di Allah. Presso Allah c'è la migliore delle ricompense” (TSC - Sura III, versetto<br />

193-195).<br />

2- L’adorazione<br />

Allah l'Altissimo dice di Zaccaria quel che può essere tradotto come: “Ogni volta<br />

che egli entrava” (TSC - Sura III, versetto 37), Maria era intenta a pregare nel<br />

santuario perciò egli seguì il suo esempio. Difatti, quando gli angeli lo chiamarono<br />

per annunciargli Giovanni, egli “stava ritto in preghiera nel Santuario” (TSC -<br />

Sura III, versetto 39).<br />

Notiamo come prev<strong>al</strong>e l’atmosfera dell’adorazione in questa Sura che nella sua parte<br />

conclusiva definisce coloro che hanno intelletto appunto con quel che può essere<br />

tradotto come: “che in piedi, seduti o coricati su un fianco ricordano Allah” (TSC<br />

- Sura III, versetto 191).<br />

3- L’invito <strong>al</strong>la via di Allah<br />

Nel cervello umano ci sono due zone, una delle convinzioni e un’<strong>al</strong>tra ancora più<br />

profonda e forte detta dell’identità e dell’appartenenza. Perciò, per spostare un’idea<br />

d<strong>al</strong>la zona delle convinzioni a quella dell’appartenenza bisogna parlarne con gli <strong>al</strong>tri,<br />

bisogna che diventi argomento delle nostre conversazioni. Uno, per esempio, può<br />

essere convinto dell’Islam ma nello stesso tempo non riesce ancora ad averlo come<br />

identità. Quindi, per raggiungere la completa appartenenza <strong>al</strong>la religione e per<br />

consolidare la nostra convinzione dobbiamo parlare spesso della religione con gli<br />

<strong>al</strong>tri. Infatti, l’invito <strong>al</strong>la via di Allah è uno dei più importanti fattori che favoriscono<br />

la perseveranza. È chiaro che il fautore che aiuta la gente a seguire la via di Allah sarà<br />

per primo a perseverare in questa via. Ecco perché la Sura contiene tanti versetti che<br />

incitano il fedele ad invitare <strong>al</strong>la via del Clemente, infatti Egli dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Sorga tra voi una comunità che inviti <strong>al</strong> bene, raccomandi<br />

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le buone consuetudini e proibisca ciò che è riprovevole. Ecco coloro che<br />

prospereranno.” (TSC - Sura III, versetto 104). O ancora: “Voi siete la migliore<br />

comunità che sia stata suscitata tra gli uomini, raccomandate le buone<br />

consuetudini e proibite ciò che è riprovevole e credete in Allah. Se la gente della<br />

Scrittura credesse, sarebbe meglio per loro; ce n'è qu<strong>al</strong>cuno che è credente, ma<br />

la maggior parte di loro sono empi” (TSC - Sura III, versetto 110).<br />

4- La chiarezza dell’obiettivo<br />

Avere un obiettivo chiaro nella vita è un <strong>al</strong>tro fattore della perseveranza.<br />

L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Che in piedi, seduti o coricati<br />

su un fianco ricordano Allah e meditano sulla creazione dei cieli e della terra,<br />

[dicendo]: "Signore, non hai creato tutto questo invano. Gloria a Te! Preservaci<br />

d<strong>al</strong> castigo del Fuoco” (TSC - Sura III, versetto 191).<br />

Dobbiamo capire che quest’universo è stato creato per uno scopo e non certo per caso:<br />

adorare Allah, conoscerLo e assumere la responsabilità di questa terra (come spiega la<br />

Sura della Giovenca).<br />

5- La fratellanza<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Aggrappatevi tutti<br />

insieme <strong>al</strong>la corda di Allah e non dividetevi tra voi” (TSC - Sura III, versetto<br />

103).<br />

La fratellanza tra I musulmani per amore di Allah assicura <strong>al</strong> musulmano la buona<br />

compagnia il che è uno dei più importanti doni di Allah <strong>al</strong>l’uomo, infatti Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “per grazia Sua siete diventati<br />

fratelli” (TSC - Sura III, versetto 103).<br />

Pertanto la Sura ci mette in guardia contro la perdita della fratellanza e contro la<br />

divisione: “E non siate come coloro che si sono divisi, opposti gli uni agli <strong>al</strong>tri,<br />

dopo che ricevettero le prove” (TSC - Sura III, versetto 105).<br />

L’assiduità intellettu<strong>al</strong>e<br />

Abbiamo già detto che la Sura si divide in due parti:<br />

la prima parte (d<strong>al</strong> 1° <strong>al</strong> 120° versetto) discute la fede della gente della Scrittura in<br />

una maniera fine, scientifica e garbata che non mira a ban<strong>al</strong>izzare le loro idee bensì a<br />

consolidare le convinzioni dei fedeli e di liberare il loro pensiero d<strong>al</strong>le incertezze.<br />

Questa discussione ha luogo nella moschea del profeta con la delegazione dei cristiani<br />

di Najran che hanno trascorso tre giorni a Medina per conversare con il profeta di<br />

Allah. Questo fu il primo di<strong>al</strong>ogo del genere fra musulmani e cristiani. È da rilevare a<br />

questo proposito che il di<strong>al</strong>ogo con l’<strong>al</strong>tro e la sua comprensione non significano<br />

assolutamente rinunciare ad una parte della fede, dei v<strong>al</strong>ori oppure dei principi. Ciò si<br />

vedrà chiaro attraverso la conversazione presente nella Sura e attraverso la<br />

meravigliosa e logica divisione che il Corano fa delle sue fasi.<br />

Il rafforzamento della fede dei musulmani prima della discussione<br />

43


Prima della discussione, la Sura consolida la fede dei musulmani. Allah l’Altissimo,<br />

infatti, dice quel che può essere tradotto come: “Allah testimonia, e con Lui gli<br />

Angeli e i sapienti, che non c'è dio <strong>al</strong>l'infuori di Lui, Colui che re<strong>al</strong>izza la<br />

giustizia. Non c'è dio <strong>al</strong>l'infuori di Lui, l'Eccelso, il Saggio. Invero, la religione<br />

presso Allah è l'Islam” (TSC - Sura III, versetti 18-19).<br />

“Desiderano <strong>al</strong>tro che la religione di Allah, quando, per amore o per forza tutto<br />

ciò che è nei cieli e sulla terra si sottomette a Lui e verso di Lui [tutti gli esseri]<br />

saranno ricondotti?” (TSC – Sura III, versetto 83).<br />

.<br />

“Chi vuole una religione diversa d<strong>al</strong>l'Islam, il suo culto non sarà accettato” (TSC<br />

- Sura III, versetto 85).<br />

“Se polemizzano contro di te, dì: " Sottometto ad Allah il mio volto, io e coloro<br />

che mi hanno seguito” (TSC - Sura III, versetto 20).<br />

Trovare i punti di comune accordo<br />

Prima di intavolare qu<strong>al</strong>siasi di<strong>al</strong>ogo bisogna trovare dei punti d’incontro con l’<strong>al</strong>tro<br />

ed è ciò che il Corano ci dimostra nei versetti in cui Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Dì: "O gente della Scrittura, addivenite ad una<br />

dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè] che non adoreremo <strong>al</strong>tri che Allah,<br />

senza nulla associarGli, e che non prenderemo <strong>al</strong>cuni di noi come signori<br />

<strong>al</strong>l'infuori di Allah" Se poi volgono le sp<strong>al</strong>le <strong>al</strong>lora dite: "Testimoniate che noi<br />

siamo musulmani" (TSC - Sura III, versetto 64).<br />

La Sura ricorda la fede che i musulmani hanno in tutti I profeti di Allah l’Altissimo<br />

(inclusi i profeti della gente della Scrittura) come un’<strong>al</strong>tro punto comune : “Dì:<br />

"Crediamo in Allah e in quello che ha fatto scendere su di noi e in quello che ha<br />

fatto scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e le Tribù, e in ciò che, da<br />

parte del Signore, è stato dato a Mosè, a Gesù e ai Profeti: non facciamo <strong>al</strong>cuna<br />

differenza tra loro e a Lui siamo sottomessi” (TSC - Sura III, versetto 84).<br />

Le prove e le dimostrazioni come mezzi di consolidamento del Corano<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “In verità, per Allah Gesù<br />

è simile ad Adamo che Egli creò d<strong>al</strong>la polvere, poi disse: "Sii" ed egli fu” (TSC -<br />

Sura III, versetto 59).<br />

“O gente della Scrittura, perché polemizzate a proposito di Abramo mentre la<br />

Torâh e il Vangelo sono scesi dopo di lui? Non capite dunque? Ecco, già<br />

polemizzate su ciò che conoscete, perché dunque intendete polemizzare su ciò di<br />

cui non avete conoscenza <strong>al</strong>cuna? Allah sa e voi non sapete. Abramo non era né<br />

giudeo né nazareno, ma puro credente e musulmano. E non era uno degli<br />

associatori” (TSC - Sura III, versetti 65-66-67).<br />

Diversi versetti per il convincimento ment<strong>al</strong>e e logico dove Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Non si addice ad un uomo <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e Allah ha<br />

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dato la Scrittura e la saggezza e la dignità di profeta, dire <strong>al</strong>le genti: Adorate me<br />

<strong>al</strong>l'infuori di Allah", ma piuttosto: "Siate veri devoti del Signore, voi che<br />

insegnate il Libro e lo avete studiato. E non vi ordinerà di prendere per signori<br />

Angeli e Profeti. Vi ordinerebbe la miscredenza mentre siete musulmani?”(TSC -<br />

Sura III, versetti 79-80). .<br />

L’Ammonimento contro la sconfessione<br />

Dopo aver esposto le prove ment<strong>al</strong>i e logiche, i versetti trattano <strong>al</strong>tri elementi della<br />

discussione ovvero l’avvertimento e l’intimorimento della gente della Scrittura:<br />

“O gente della Scrittura, perché smentite i segni di Allah mentre ne siete<br />

testimoni?<br />

O gente della Scrittura, perché avvolgete di f<strong>al</strong>so il vero e lo nascondete, mentre<br />

ben lo conoscete?” (TSC - Sura III, versetti 70-71).<br />

“Che accadrà quando li avremo riuniti, in un Giorno sul qu<strong>al</strong>e non c'è dubbio<br />

<strong>al</strong>cuno, e ogni anima riceverà quello che si sarà guadagnata e non verrà fatto<br />

loro <strong>al</strong>cun torto?” (TSC - Sura III, versetto 25).<br />

Dopo di che si accentua la sfida, quando Allah dice quel che può essere tradotto<br />

come: “A chi polemizza con te, ora che hai ricevuto la scienza, di’ solo: “Venite,<br />

chiamiamo i nostri figli e i vostri , le nostre donne e le vostre, noi stessi e voi stessi<br />

e invochiamo la m<strong>al</strong>edizione di Allah sui bugiardi” (TSC - Sura III, versetto 61).<br />

Questo versetto si chiama il versetto dell’invocazione nel senso che i due gruppi si<br />

riuniscono e implorano Allah di far vincere coloro che sostengono il vero e di<br />

m<strong>al</strong>edire i mentitori. Ovviamente i cristiani di Najran non hanno accettato questa sfida<br />

severa.<br />

La giustizia e l’equilibrio nella discussione<br />

Visto che l’Islam è una religione molto raffinata, questo di<strong>al</strong>ogo non si conclude<br />

senza ricordare le opere buone di <strong>al</strong>cuni fra la gente della Scrittura ed incita i<br />

musulmani ad essere giusti nei loro confronti: “Non sono tutti ugu<strong>al</strong>i. Tra la gente<br />

della Scrittura c'è una comunità che recita i segni di Allah durante la notte e si<br />

prosterna” (TSC - Sura III, versetto 113).<br />

“Tra le genti della Scrittura ci sono <strong>al</strong>cuni che, se affidi loro un qintâr 14 , te lo<br />

rendono e <strong>al</strong>tri che se affidi loro un denaro non te lo rendono finché tu non stia<br />

loro addosso per riaverlo” (TSC - Sura III, versetto75).<br />

Quindi il Corano c’insegna che il fatto di non essere musulmani non significa che i<br />

loro comportamenti sono tutti sbagliati o che tutto ciò che fanno è basato<br />

sull’inganno.<br />

O musulmani, imparate d<strong>al</strong>la Sura della Famiglia di Imran la moderazione nel<br />

comportamento con i non musulmani.<br />

14 Misura di peso che corrisponde a 100 libbre.<br />

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Il Corano elogia anche i profeti della gente della Scrittura: “In verità Allah ha eletto<br />

Adamo e Noè e la famiglia di Abramo e la famiglia di 'Imrân <strong>al</strong> di sopra del resto<br />

del creato”(TSC - Sura III, versetto 33). E loda la vergine Maria eleggendola fra<br />

tutte le donne del mondo: “E quando gli angeli dissero: " In verità, o Maria, Allah<br />

ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo” (TSC - Sura<br />

III, versetto 42). È un principio meraviglioso nell’equilibrio e nella giustizia perché<br />

questo versetto non loda la moglie del profeta dell’Islam e neanche sua figlia ma loda<br />

la Vergine pace su di lei.<br />

No <strong>al</strong>l’imitazione <strong>al</strong>la cieca<br />

Nello stesso tempo il Corano ci avverte contro l’imitazione <strong>al</strong>la cieca della gente della<br />

Scrittura dopo averci chiarito le loro credenze: “O voi che credete, se obbedirete ad<br />

<strong>al</strong>cuni di coloro che hanno ricevuto la Scrittura, vi riporteranno <strong>al</strong>la miscredenza<br />

dopo che avevate creduto.<br />

E come potreste essere miscredenti, mentre vi si recitano i segni di Allah e c'è tra<br />

voi il Suo Messaggero? Chi si aggrappa ad Allah è guidato sulla retta via” (TSC -<br />

Sura III, versetti 100- 101).<br />

“Voi li amate mentre loro non vi amano affatto. Mentre voi credete a tutta la<br />

Scrittura loro, quando vi incontrano, dicono: "Crediamo"; ma quando sono soli,<br />

si mordono le dita rabbiosi contro di voi . Dì: "Morite nella vostra rabbia!” (TSC<br />

- Sura III, versetto 119).<br />

“E non siate come coloro che si sono divisi, opposti gli uni agli <strong>al</strong>tri, dopo che<br />

ricevettero le prove. Per loro c'è castigo immenso” (TSC - Sura III, versetto 105).<br />

.<br />

Si nota che i perni di questa discussione si trovano dentro dei versetti intrecciati e<br />

consecutivi: la lode dell’<strong>al</strong>tro, la prova, il punto comune e poi il rafforzamento della<br />

fede (evidente in <strong>al</strong>cune parti per esempio i versetti 79-83).<br />

Non dobbiamo scordarci nel corso di questa discussione della benedetta famiglia di<br />

Imran cui nome Allah l’Altissimo ha usato come titolo per la Sura, a cominciare d<strong>al</strong>la<br />

moglie di Imran, la sua preghiera per Maria e la sua devozione, Zaccaria e la sua<br />

implorazione, e Gesù e sua madre e il suo elevamento in cielo. Prove splendide della<br />

loro elezione e la loro distinzione fra tutta l’umanità!<br />

La conclusione delle parti della Sura con la perseveranza<br />

È un segno chiaro quello della conclusione della prima parte con la perseveranza: “Se<br />

però sarete pazienti e devoti, i loro intrighi non vi procureranno <strong>al</strong>cun m<strong>al</strong>e”<br />

(TSC - Sura III, versetto120), lo è anche la conclusione della seconda parte dove<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete,<br />

perseverate! Incitatevi <strong>al</strong>la perseveranza, lottate e temete Allah, sì che possiate<br />

prosperare” (TSC - Sura III, versetto 200).<br />

La fermezza pratica dopo la fermezza ideologica:<br />

46


Dopo aver fissato la costruzione esterna contro i sospetti e i m<strong>al</strong>intesi, il Corano si<br />

sposta fissandone quella interna e tratta quest’argomento commentando la battaglia di<br />

Uhud.<br />

I musulmani sono rimasti abbattuti d<strong>al</strong>la battaglia, vergognosi della loro<br />

disobbedienza <strong>al</strong> Profeta (Pace e benedizione su di lui) abbandonandolo e per essere<br />

fuggiti d<strong>al</strong> combattimento. Tuttavia il Corano tratta questa faccenda e li consola nel<br />

modo più nobile e più gentile:<br />

1- Far ricordare la grazia di Allah su di loro<br />

I versetti gli ricordano che il trionfo proviene da Allah, rammentandogli della<br />

battaglia di “Badr”. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Quando due vostri clan stavano per ritirarsi...” cioè non persistevano sulla<br />

verità “...nonostante che Allah sia il loro patrono.” (TSC- Sura III, versetto<br />

122), è Lui che li ha resi forti. Allah l’Altissimo inoltre dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Allah già vi soccorse a Badr, mentre eravate deboli.” (TSC-<br />

Sura III, versetto 123).<br />

Notiamo che nello stesso contesto l’enfasi è sulla vittoria che viene da Allah, Egli<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Anzi, se sarete pazienti e<br />

pii, quando i nemici verranno contro di voi, il vostro Signore vi manderà<br />

l’ausilio di cinquemila angeli guerrieri.” (TSC- Sura III, versetto 125).<br />

Osserviamo che la pazienza e il timore di Allah sono ripetuti verso la fine dei<br />

versetti della Sura, menzionando che le due qu<strong>al</strong>ità sono il motivo della discesa<br />

degli angeli e della vittoria dei fedeli.<br />

2- Ordine <strong>al</strong>la penitenza e ritorno ad Allah<br />

Un <strong>al</strong>tro aspetto del fascino del Corano sta nell’educazione e nella consolidazione<br />

della fede. Prima di rimproverarli e menzionare i loro errori, il Corano li richiama<br />

a ritornare a rifugiarsi in Allah. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Affrettatevi <strong>al</strong> perdono del vostro Signore e <strong>al</strong> Giardino vasto come i<br />

cieli e la terra” (TSC- Sura III, versetto 133); “e quelli che, quando hanno<br />

commesso qu<strong>al</strong>che misfatto o sono stati ingiusti nei confronti di loro stessi, si<br />

ricordano di Allah e Gli chiedono perdono dei loro peccati (e chi può<br />

perdonare i peccati se non Allah?), e non si ostinano nel m<strong>al</strong>e<br />

consapevolmente.” (TSC- Sura III, versetto 135).<br />

3- Consolazione<br />

I seguenti versetti fanno parte dei meravigliosi versetti che sollevano il mor<strong>al</strong>e dei<br />

compagni del Profeta e che indirizzano i musulmani di ogni tempo e di ogni luogo<br />

per rafforzarli, m<strong>al</strong>grado i dolori e le disgrazie. Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Non perdetevi d'animo, non vi affliggete: se siete<br />

credenti avrete il sopravvento. Se subite una ferita, simile ferita è toccata<br />

47


anche agli <strong>al</strong>tri. Così <strong>al</strong>terniamo questi giorni per gli uomini...” (TSC- Sura<br />

III, versetti 139-140).<br />

Questi versetti accarezzano dolcemente i dolori dei compagni del Profeta,<br />

rammentandoli che anche gli infedeli hanno avuto sofferenze come loro e hanno<br />

avuto dei morti come loro. Viene poi lo splendido versetto per la costanza, dove<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Pensate forse di<br />

entrare nel Giardino senza che Allah riconosca coloro che lottano, coloro che<br />

sopportano?” (TSC- Sura III, versetto 142).<br />

Quindi, il paradiso è caro e chi lo vuole raggiungere deve sforzarsi e avere<br />

pazienza per meritarselo.<br />

4- Un delicato rimprovero<br />

Dopo aver sollevato il mor<strong>al</strong>e, il Corano inizia a fare un leggero rimprovero. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Vi auguravate la morte prima ancora di incontrarla. Ora l'avete vista<br />

con i vostri occhi” (TSC- Sura III, versetto143).<br />

“Muhammad non è <strong>al</strong>tro che un messaggero, <strong>al</strong>tri ne vennero prima di<br />

lui; se morisse o se fosse ucciso, ritornereste sui vostri passi? Chi<br />

ritornerà sui suoi passi, non danneggerà Allah in nulla e, ben presto,<br />

Allah compenserà i riconoscenti.” (TSC- Sura III, versetto 144).<br />

“Quando ris<strong>al</strong>ivate senza badare a nessuno, mentre <strong>al</strong>le vostre sp<strong>al</strong>le il<br />

Messaggero vi richiamava...” (TSC- Sura III, versetto 153).<br />

Immagina questa scena: i musulmani corrono e non ascoltano nessuno, mentre il<br />

Profeta (Pace e Benedizione su di Lui) era fermo in campo di battaglia<br />

chiamandoli e facendoli ricordare il Giorno del Giudizio. Dopodiché viene<br />

ricordato il comportamento delle nazioni precedente e le loro fermezze; Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Profeti combatterono<br />

affiancati da numerosi discepoli senza perdersi d'animo per ciò che li colpiva<br />

sul sentiero di Allah, senza infiacchirsi e senza cedere! Allah ama i<br />

perseveranti.” (TSC- Sura III, versetto 146) .<br />

5- Consolazione di nuovo<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Dopo la tristezza, fece<br />

scendere su di voi un senso di sicurezza e un sopore che avvolse una parte di<br />

voi...” (TSC- Sura III, versetto 154).<br />

Il cuore del Profeta (Pace e Benedizione su di Lui) si è intenerito nei loro riguardi;<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “È per misericordia di Allah<br />

che sei dolce nei loro confronti! Se fossi stato duro di cuore, si sarebbero<br />

<strong>al</strong>lontanati da te. Perdona loro e supplica che siano assolti. Consultati con<br />

loro sugli ordini da impartire...” (TSC- Sura III, versetto 159).<br />

48


M<strong>al</strong>grado la sconfitta, i versetti ordinano <strong>al</strong> Profeta di non abbandonare la<br />

consultazione con i compagni. Ammirate la bellezza di questa religione che<br />

mescola il rimprovero, la tenerezza e la consolazione nelle circostanze più<br />

difficili.<br />

6- Le cause della sconfitta e l’instabilità<br />

Dopo tutto questo, è indispensabile an<strong>al</strong>izzare le cause della perdita affinché i<br />

musulmani possano usufruire in futuro degli errori passati:<br />

a - La discordia e la disobbedienza: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Allah ha mantenuto la promessa che vi aveva fatto,<br />

quando per volontà Sua li avete annientati...” (TSC- Sura III, versetto<br />

152). Allah l’Altissimo ha mantenuto la promessa a farvi vincere “...<strong>al</strong><br />

momento in cui vi siete persi d'animo...” cioè non vi siete tenuti fermi “...e<br />

avete discusso gli ordini...” cioè eravate in discordia “...e disobbediste...” e<br />

qui segna la pericolosità degli effetti della disobbedienza “...quando<br />

intravvedeste quello che desideravate...” dopo avervi fatto vedere le<br />

avvisaglie del trionfo “...Tra di voi ci sono <strong>al</strong>cuni che desiderano i beni di<br />

questo mondo e ce ne sono <strong>al</strong>tri che bramano quelli dell’<strong>al</strong>tro...” cioè<br />

<strong>al</strong>cuni di voi volevano il profitto dopo la battaglia, cosa che ha provocato la<br />

sconfitta.<br />

b - Le colpe e i peccati: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Quanto a quelli di voi che volsero le sp<strong>al</strong>le il giorno in cui le due schiere<br />

si incontrarono, fu Satana a sedurli e a farli inciampare, per una qu<strong>al</strong>che<br />

colpa che avevano commesso...” (TSC- Sura III, versetto 155).<br />

c - Attaccamento <strong>al</strong>le persone: Quando la gente si attacca <strong>al</strong>le persone più che<br />

<strong>al</strong>l’ideologia, la loro fermezza s’indebolisce. Nella battaglia di Uhud <strong>al</strong>cuni<br />

Compagni hanno gettato le armi appena si era diffusa la f<strong>al</strong>sa notizia<br />

dell’uccisione del Profeta (Pace e Benedizione su di Lui). Perciò il versetto è<br />

venuto a rimproverarli, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Muhammad non è <strong>al</strong>tro che un messaggero, <strong>al</strong>tri ne vennero<br />

prima di lui; se morisse o se fosse ucciso, ritornereste sui vostri passi?”<br />

(TSC- Sura III, versetto 144).<br />

Avvertimento d<strong>al</strong>la discordia:<br />

Notiamo che la Sura si concentra nell’ammonire che la discordia è il motivo<br />

princip<strong>al</strong>e dell’instabilità e del tremore <strong>al</strong>l’interno dello schieramento, sia essa una<br />

discordia ideologica o pratica. Perciò la Sura mette in guardia da:<br />

a- Seguire i versetti che si prestano ad interpretazioni diverse, con lo scopo di<br />

provocare il tumulto e di dare delle scorrette interpretazioni; Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “...Coloro che hanno una m<strong>al</strong>attia<br />

49


nel cuore, che cercano la discordia e la [scorretta] interpretazione...”<br />

(TSC- Sura III, versetto 7).<br />

b- Aver dissensi e discordia sulle questioni secondarie; Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Aggrappatevi tutti insieme <strong>al</strong>la corda di<br />

Allah e non dividetevi tra voi...” (TSC- Sura III, versetto 103) la Sura ci<br />

avverte di non dividerci e di non avere dissensi sui versetti di Allah: “E non<br />

siate come coloro che si sono divisi, opposti gli uni agli <strong>al</strong>tri, dopo che<br />

ricevettero le prove...” (TSC- Sura III, versetto 105).<br />

c- L’usura è una delle cause della discordia fra musulmani; Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non cibatevi<br />

dell’usura che aumenta di doppio in doppio...” (TSC- Sura III, versetto<br />

130).<br />

d- Il fatto di non prendere le opinioni degli <strong>al</strong>tri: i versetti hanno ordinato <strong>al</strong><br />

Profeta (Pace e Benedizione su di Lui) la consultazione di <strong>al</strong>tri musulmani<br />

m<strong>al</strong>grado tutto ciò che era successo. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “...Perdona loro e supplica che siano assolti.<br />

Consultati con loro sugli ordini da impartire; poi, quando hai deciso abbi<br />

fiducia in Allah...” (TSC- Sura III, versetto 159).<br />

L’attinenza della prima parte con la seconda:<br />

1- Non bisogna attaccarsi <strong>al</strong>le persone: la f<strong>al</strong>sa notizia dell’uccisione del Profeta<br />

(Pace e Benedizione su di Lui) ha provocato confusione tra i musulmani,<br />

come la storia dell’ascensione improvvisa di Cristo che ha turbato i Cristiani,<br />

questa confusione li ha condotti ad un traviamento. La Sura Al-Imrân ci incita<br />

ad attaccarci <strong>al</strong>l’ideologia e non <strong>al</strong>le persone, perché esse muoiono e<br />

spariscono, invece l’ideologia e la religione rimangono. O giovani, se volete la<br />

costanza <strong>al</strong>lora non attaccatevi ad un predicatore o ad una persona particolare<br />

scordandovi dell’idea e del messaggio.<br />

2- Importanza dell’obbedienza: nonostante la Sura si è concentrata sul distacco<br />

d<strong>al</strong>le persone, ha mostrato l’importanza dell’obbedienza e della<br />

sottomissione.<br />

- Nella prima parte: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Quando poi Gesù avvertì la miscredenza in loro, disse: «Chi<br />

sono i miei ausiliari sulla via di Allah?», «Noi, dissero gli apostoli,<br />

siamo gli ausiliari di Allah...” (TSC- Sura III, versetto 52). Questo<br />

versetto chiarisce il traguardo “...sulla via di Allah...” ed il metodo e la<br />

strada “...Chi sono i miei ausiliari...”, perciò loro devono essere gli<br />

ausiliari del Profeta.<br />

50


- Nella seconda parte troviamo un versetto gener<strong>al</strong>e che sprona sempre a<br />

seguire i Profeti; l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Quanti Profeti combatterono affiancati da numerosi discepoli senza<br />

perdersi d’animo per ciò che li colpiva sul sentiero di Allah, senza<br />

infiacchirsi e senza cedere! Allah ama i perseveranti.” (TSC- Sura III,<br />

versetto 146). Questo versetto rimprovera i fedeli per non aver seguito e<br />

obbedito <strong>al</strong> Profeta (Pace e Benedizione su di Lui) nella battaglia di<br />

“Uhud”. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Quando ris<strong>al</strong>ivate senza badare a nessuno, mentre <strong>al</strong>le vostre sp<strong>al</strong>le il<br />

Messaggero vi richiamava.” (TSC- Sura III, versetto 153).<br />

Perché questa Sura si chiama “Al-Imrân”?<br />

Qu<strong>al</strong> è la relazione di tutto ciò che si è detto sulla fermezza della fede e “Al-Imrân”?<br />

In questa sura Allah l’Altissimo ha scelto due simboli di fermezza, la moglie di Imran<br />

e Maria, figlia di Imran, raccontando la loro storia in due quarti interi della Sura.<br />

La fermezza di Maria (che Allah si compiaccia di lei) si evidenzia nell’obbedienza,<br />

nell’adorazione ad Allah e nella sua castità, a t<strong>al</strong> punto che è stata menzionata nel<br />

Corano per merito di questa virtù; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “E [ricorda] colei che ha mantenuto la sua castità!” (TSC- Sura XXI,<br />

versetto 91).<br />

Il f<strong>al</strong>limento nel consolidare la fede e mantenere la castità sono le cause princip<strong>al</strong>i che<br />

danneggiano gli individui e le società. Quindi Maria (che Allah sia compiaccia di Lei)<br />

era il simbolo della fermezza in queste due qu<strong>al</strong>ità.<br />

Per quanto riguarda la moglie di Imrân, il suo unico desiderio era che d<strong>al</strong> suo grembo<br />

nascesse un sostenitore della religione di Allah. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Quando la moglie di 'Imrân disse: «Mio Signore, ho<br />

consacrato a Te e solo a Te quello che è nel mio ventre. Accett<strong>al</strong>o da parte mia...”<br />

(TSC- Sura III, versetto 35).<br />

Lei voleva che suo figlio liberasse Gerus<strong>al</strong>emme dagli aggressori Romani. Essa si è<br />

tenuta ferma sulla sua idea, anche dopo aver saputo che il suo neonato era una<br />

femmina; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Poi, dopo aver<br />

partorito, disse: «Mio Signore, ecco che ho partorito una femmina»: ma Allah<br />

sapeva meglio di lei quello che aveva partorito, «Il maschio non è certo simile<br />

<strong>al</strong>la femmina! L'ho chiamata Maria...” (TSC- Sura III, versetto 36). Allah<br />

l’Altissimo ha accettato la sua sincera intenzione, Egli, l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “L'accolse il suo Signore di accoglienza bella, e la fece<br />

crescere della migliore crescita...” (TSC- Sura III, versetto 37).<br />

È davvero sublime che Allah l’Altissimo menziona questi due simboli nella Sura che<br />

discute con la gente della Scrittura: questo è un modo distinto del Corano per<br />

avvicinare le persone. Sebbene il Corano dissente da ciò che la gente della Scrittura<br />

51


crede, <strong>al</strong>lo stesso tempo elogia i grandi personaggi ai qu<strong>al</strong>i credono, come la moglie di<br />

Imrân e Maria.<br />

Il v<strong>al</strong>ore della donna nella Sura<br />

È <strong>al</strong>trettanto avvenente che la Sura parla della fermezza della fede, e Allah l’Altissimo<br />

ha fatto delle due signore un modello di fermezza. La Sura non ha menzionato Imrân,<br />

ma si è foc<strong>al</strong>izzata sulla sincera intenzione di sua moglie per far trionfare la religione<br />

di Allah, come risultato la nascita di Maria e poi di Gesù (che Allah sia compiace di<br />

Lui).<br />

Inoltre, dobbiamo notare che il profeta Zaccaria (che Allah si compiaccia di lui),<br />

nonostante la sua importanza fra i profeti dei Figli d’Israele, ebbene imparava da<br />

Maria. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...L'affidò a<br />

Zaccaria e ogni volta che egli entrava nel santuario trovava cibo presso di lei.<br />

Disse: «O Maria, da dove proviene questo?». Disse: «Da parte di Allah». In<br />

verità Allah dà a chi vuole senza contare. Zaccaria <strong>al</strong>lora si rivolse <strong>al</strong> suo Signore<br />

e disse: «O Signor mio, concedimi da parte Tua una buona discendenza. In verità<br />

Tu sei Colui che ascolta l'invocazione.»” (TSC- Sura III, versetto 37-38).<br />

Quindi, i simboli della fermezza in questa Sura sono le donne. La Sura che viene dopo<br />

“la famiglia di Imran” è la Sura “Le donne”. Questa è una chiara prova che l’Islam<br />

onora la donna e riconosce il suo v<strong>al</strong>ore. O voi giovani, ragazzi e ragazze, restate<br />

fermi sulla fede e sulla Verità, sia nel campo spiritu<strong>al</strong>e che pratico; traete ispirazione<br />

d<strong>al</strong>le due signore che sono state menzionate in questa Sura: la moglie di Imrân e<br />

Maria, figlia di Imrân.<br />

Sura IV: “ An-Nisâ' ” (Le donne)<br />

La Sura An-Nisâ' “Le Donne” è Medinese ed è stata rivelata dopo la Sura Al-<br />

Mumtahana “L’Esaminata”, contiene 176 versetti. Questa è la quarta Sura nell’ordine<br />

coranico e arriva immediatamente dopo la Sura della Famiglia di Imran.<br />

“Le Donne” è la Sura della giustizia e della misericordia, soprattutto verso i deboli.<br />

Dopo che la Sura della Giovenca ha specificato le responsabilità dei musulmani sulla<br />

Terra, esponendo loro il metodo del vicariato, e la Sura della Famiglia di Imran che<br />

richiama l’attenzione sulla perseveranza sulla buona condotta e sulla responsabilità<br />

dei credenti, abbiamo la Sura delle Donne che ci insegna che la persona responsabile<br />

sulla Terra deve avere un senso della giustizia e della misericordia verso ciò che le è<br />

stato affidato; come se la caratteristica che distingue i responsabili sulla Terra fosse la<br />

giustizia…Perciò la Sura delle Donne parla dei diritti dei deboli nella società. Essa<br />

riguarda gli orfani, gli schiavi, i lavoratori domestici, gli eredi, e insiste in modo<br />

particolare sulle donne. Parla anche delle minoranze non musulmane che vivono sotto<br />

52


la protezione dell’Islam e dei loro diritti; in aggiunta si rivolge anche ai deboli stessi<br />

per insegnar loro come si devono comportare nelle varie situazioni. Per di più,<br />

essendo la Sura della misericordia e della giustizia, parla anche dei vagabondi, dei<br />

genitori e della maniera con cui questi ultimi devono essere trattati. In ognuno dei<br />

suoi versetti i deboli, la giustizia e la misericordia sono menzionati ammirevolmente,<br />

cosa che ci mostra l’inimitabilità del Corano nella ripetizione senza dover annoiare il<br />

lettore.<br />

La ragione del titolo: prima la tua famiglia<br />

Il motivo per il qu<strong>al</strong>e la Sura ha preso questo nome è che l’uomo, se tratta sua moglie<br />

con giustizia e misericordia, saprà essere corretto anche con le <strong>al</strong>tre persone deboli.<br />

Questa è la Sura dei deboli e Allah ha scelto le donne, tra le categorie dei deboli, per<br />

chiamare questa Sura a nome loro…Come se Allah ci dicesse che, prima di affidarci<br />

la responsabilità della Terra, dobbiamo mostrarGli la nostra correttezza nei confronti<br />

della nostra famiglia; perché solo comportandoci con giustizia e con misericordia nei<br />

confronti delle nostre famiglie, lo faremo anche nei confronti della società. La<br />

correttezza nei confronti delle donne <strong>al</strong>l’interno delle famiglie è un criterio per<br />

misurare la correttezza dei musulmani sulla Terra. Quindi, dopo tutto ciò, come si può<br />

ancora affermare che l’Islam perseguita la donna e la discrimina?<br />

Queste congetture non possono influire sul lettore del Corano, soprattutto chi legge la<br />

Sura delle Donne, perché questa non fa <strong>al</strong>tro che illustrare l’aspetto della giustizia e<br />

della misericordia nei loro confronti. Ma prima di essa vi è quella della Famiglia di<br />

Imran che narra della Vergine Maria e della moglie di ‘Imran come esempio di<br />

determinatezza. In effetti, anche questa Sura introduce una testimonianza in onore<br />

della donna.<br />

Adesso cari fratelli, andiamo a vivere insieme la bontà di questi onorabili versetti con<br />

l’intenzione di imparare ad essere giusti nei confronti di tutta la gente e soprattutto<br />

con i deboli.<br />

Il Pilastro del vicariato: la giustizia<br />

La Sura inizia illustrando chiaramente il suo obiettivo, Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un<br />

solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e<br />

donne” (TSC- Sura IV, versetto 1). Questo versetto ci informa che l’origine<br />

dell’essere umano è una sola: “da un solo essere” (TSC- Sura IV, versetto 1).<br />

Allora, perché essere ingiusti??<br />

53


Il versetto mostra che le donne sono state create dagli uomini, e in questo vi è una<br />

chiara richiesta ad essere teneri con loro, come segue nella Tradizione profetica: “ Le<br />

donne sono i primi fratelli degli uomini”.<br />

Si nota anche che la Sura inizia con un discorso univers<strong>al</strong>e (Uomini), mentre la Sura<br />

della Tavola Imbandita incomincia rivolgendosi ai credenti (Credenti), e ciò perché la<br />

giustizia é una regola gener<strong>al</strong>e che riguarda tutte le nazioni…Per questo motivo non é<br />

possibile che una nazione regni sulla terra commettendo ingiustizie. La giustizia é la<br />

base del regno, della stabilità e del vicariato. A questo proposito dice Ibn Taymiyya,<br />

che Dio abbia misericordia della sua anima: “le vicende della gente si compiono con<br />

la giustizia che può essere anche accompagnata da diversi tipi di peccati, più di<br />

quanto lo possano essere con l’ingiustizia nei diritti, anche se non sono<br />

accompagnati da peccati. Per questo si dice che Allah appoggia la Nazione corretta<br />

anche se essa è miscredente e non appoggia la Nazione ingiusta anche se essa è<br />

musulmana. E si dice anche che la vita prosegue sotto la giustizia e la miscredenza,<br />

ma si interrompe sotto l’ingiustizia e l’Islam. 146/28 Il Libro delle Fatawa.<br />

Da notare anche, che la Sura delle Donne inizia con lo stesso significato con il qu<strong>al</strong>e<br />

si conclude La Famiglia di Imran, ovvero il timore di Dio e la devozione (At-Taqwa).<br />

Quest’ultima Sura si è conclusa con le parole di Allah l’Altissimo che dice quel che<br />

può essere tradotto come: “…temete Allah, sì che possiate prosperare”(TSC- Sura<br />

III, versetto 200) , mentre quella delle Donne è incominciata con quel che può essere<br />

tradotto come: “Uomini, temete il vostro Signore” (TSC- Sura IV, versetto 1).<br />

Non <strong>al</strong>imentatevi con il fuoco<br />

Il secondo versetto della Sura ci mette in guardia contro un <strong>al</strong>tro tipo di ingiustizia nei<br />

confronti dei deboli, in esso Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Restituite agli orfani i beni loro e non scambiate il buono con il cattivo, né<br />

confondete i loro beni coi vostri, questo è veramente un peccato grande.” (TSC-<br />

Sura IV, versetto 2), dopodiché seguono le parole di Allah l’Altissimo dove dice<br />

quel che può essere tradotto come: “E se temete di essere ingiusti nei confronti<br />

degli orfani” (TSC- Sura IV, versetto 3). Gli Arabi usavano educare l’orfana<br />

mantenendola con i suoi soldi. Una volta diventata grande, il suo tutore se voleva<br />

poteva sposarla senza darle la dote che le spettava di diritto, <strong>al</strong> contrario di quanto<br />

faceva con le <strong>al</strong>tre donne; <strong>al</strong>lora scese il versetto che protegge gli interessi anche di<br />

questa debole categoria di donne. E proprio in questo versetto abbiamo la famosa<br />

regola che definisce il numero delle spose che gli uomini possono avere: l’equità,<br />

l’equità, e ancora l’equità, <strong>al</strong>trimenti una sola. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “...se temete di essere ingiusti, <strong>al</strong>lora sia una sola…” (TSC-<br />

Sura IV, versetto 2) .<br />

La dote: un diritto della sposa concessole di buona voglia<br />

Segue il quarto versetto per stabilire il diritto della donna <strong>al</strong>la dote e l’importanza del<br />

fatto che l’uomo gliela dia con piena volontà, infatti, Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “E date <strong>al</strong>le vostre spose la loro dote. Se graziosamente<br />

54


esse ve ne cedono una parte, godetevela pure e che vi sia propizia.” (TSC- Sura<br />

IV, versetto 4).<br />

Osserva, fratello musulmano, questa misericordia reciproca tra gli sposi che viene<br />

consolidata attraverso il simbolo della dote! Quindi quello che é richiesto <strong>al</strong>l’uomo è<br />

la buona grazia nel dare, mentre la donna ha la scelta tra mantenere il suo diritto o<br />

cedere una parte di esso in onore a suo marito. Questo è uno splendido versetto che<br />

mette insieme la rivendicazione del diritto della sposa <strong>al</strong>la dote e la tenera relazione<br />

degli sposi nel dare reciprocamente di buona voglia.<br />

La giustizia anche con gli incapaci<br />

Inoltre, i versetti si susseguono per indurci ad essere corretti con i vari membri della<br />

società, persino con gli incapaci. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Non date in mano agli incapaci i beni che Allah vi ha concesso per la<br />

sopravvivenza; attingetevi per nutrirli e vestirli e rivolgete loro parole gentili.”<br />

(TSC- Sura IV, versetto 5). Gli incapaci sono coloro che non sono in grado di<br />

amministrare correttamente i loro beni, per cui se li avessero in mano, si<br />

dissiperebbero rapidamente. Quindi anche questa categoria di persone non deve subire<br />

<strong>al</strong>cun torto né essere sfruttata, come fanno <strong>al</strong>cune persone con la scusa che il<br />

proprietario è incapace di intendere o di volere.<br />

Il sesto versetto, invece, stabilisce il diritto degli orfani sui loro beni una volta<br />

raggiunta la maggiore età. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Mettete <strong>al</strong>la prova gli orfani finché raggiungano la pubertà e, se si comportano<br />

rettamente, restituite loro i loro beni. Non affrettatevi a consumarli e a<br />

sperperarli prima che abbiano raggiunto la maggiore età…” (TSC- Sura IV,<br />

versetto 6).<br />

Mentre il settimo versetto stabilisce il diritto della donna <strong>al</strong>l’eredità, diritto che <strong>al</strong>cuni<br />

arabi durante l’età dell’ignoranza 15 le hanno negato. Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Agli uomini spetta una parte di quello che hanno<br />

lasciato genitori e parenti; anche <strong>al</strong>le donne spetta una parte di quello che hanno<br />

lasciato genitori e parenti stretti; piccola o grande che sia, una parte<br />

determinata” (TSC- Sura IV, versetto 7).<br />

L’ottavo versetto unisce la giustizia e la carità, Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Se <strong>al</strong>tri parenti, gli orfani e i poveri assistono <strong>al</strong>la divisione,<br />

datene loro una parte e trattateli con dolcezza”. (TSC- Sura IV, versetto 8).<br />

Proteggi i tuoi figli dopo di te con correttezza<br />

Il nono versetto corregge un concetto sbagliato diffuso tra la gente: Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “E coloro che temono di lasciare una<br />

posterità senza risorse, temano Allah e parlino rettamente.” (TSC- Sura IV,<br />

15 Al jahiliyya, età dell’ignoranza. Così veniva chiamato il periodo in cui vivevano gli arabi prima<br />

dell’avvento dell’Islam.<br />

55


versetto 9). Tanta gente mangia l’illecito e danneggia gli <strong>al</strong>tri con la scusa che teme<br />

per i propri figli dopo la propria morte. Ma la Sura dice proprio il contrario: sii giusto<br />

con gli <strong>al</strong>tri e parla saggiamente, Allah proteggerà i tuoi figli dopo di te.<br />

Abbiamo poi il decimo versetto che ci avverte fortemente contro l’ingiustizia. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “In verità coloro che<br />

consumano ingiustamente i beni degli orfani non fanno che <strong>al</strong>imentare il fuoco<br />

nel ventre loro, e presto precipiteranno nella Fiamma” (TSC- Sura IV, versetto<br />

10).<br />

L’equità nell’eredità<br />

Nell’undicesimo versetto si istituiscono le norme sull’eredità per i figli e le figlie:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ecco quello che Allah vi<br />

ordina a proposito dei vostri figli: <strong>al</strong> maschio la parte di due femmine…” (TSC-<br />

Sura IV, versetto 11). Questa é la giustizia, perché la suddivisione dell’eredità non si<br />

fa in base <strong>al</strong>le preferenze, e nemmeno con una percentu<strong>al</strong>e ugu<strong>al</strong>e per il maschio e la<br />

femmina, ma <strong>al</strong> contrario, si stabilisce sulla base dei doveri e delle responsabilità di<br />

ciascuno di loro. L’uomo, infatti, ha la responsabilità di mantenere i figli e la moglie,<br />

mentre la donna è esonerata da questo dovere. Perciò quando la donna si sposa, la sua<br />

quota d’eredità rimane preservata e l’uomo é tenuto a mantenerla comunque.<br />

Il versetto dodicesimo dà una spiegazione dettagliata su come va suddivisa equamente<br />

l’eredità tra gli sposi. Infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “A voi spetta la metà di quello che lasciano le vostre spose, se esse non<br />

hanno figli…” (TSC- Sura IV, versetto 12). Per riassumere fratello musulmano,<br />

ogni volta che sentirai venir meno il senso dell’equità nella tua vita privata con tua<br />

moglie, la tua famiglia, o con i deboli, dovrai leggere la Sura delle Donne, la Sura<br />

della giustizia, e ti regoli tramite i suoi versetti.<br />

T<strong>al</strong>i sono i limiti di Allah<br />

Dopo seguono due versetti fondament<strong>al</strong>i, il 13 e il 14. Il primo per persuadere <strong>al</strong>la<br />

giustizia e il secondo per dissuadere d<strong>al</strong>l’ingiustizia e d<strong>al</strong>la violazione degli ordini di<br />

Allah, che dice quel che può essere tradotto come: “Questi sono i limiti di Allah.<br />

Chi obbedisce ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero, sarà introdotto nei Giardini dove<br />

scorrono i ruscelli, dove rimarrà in eterno. Ecco la beatitudine immensa. E chi<br />

disobbedisce ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero e trasgredisce le Sue leggi, sarà<br />

introdotto nel Fuoco, dove rimarrà in perpetuo e avrà castigo avvilente” (TSC-<br />

Sura IV, versetti 13 e 14).<br />

Ma cosa accadrebbe se gli uomini commettessero un’ingiustizia? Il versetto 17<br />

risponde direttamente a questa domanda e apre il tema del pentimento. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allah accoglie il pentimento di<br />

coloro che fanno il m<strong>al</strong>e per ignoranza e che poco dopo si pentono: ecco da chi<br />

56


Allah accetta il pentimento. Allah è saggio, sapiente” (TSC- Sura IV, versetto<br />

17).<br />

Lo slogan della sura: comportatevi convenientemente con le donne<br />

I versetti riprendono a parlare della correttezza nei confronti delle donne. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non vi è<br />

lecito ereditare delle mogli contro la loro volontà…” (TSC- Sura IV, versetto 19);<br />

il versetto mette in guardia d<strong>al</strong> fatto di ereditare le donne con la forza, come se fossero<br />

oggetti. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non trattatele<br />

con durezza nell'intento di riprendervi parte di quello che avevate donato, a<br />

meno che abbiano commesso una p<strong>al</strong>ese infamità. Comportatevi verso di loro<br />

convenientemente…” (TSC- Sura IV, versetto 19). Comportatevi<br />

convenientemente con loro non significa solamente non commettere ingiustizia nei<br />

confronti della propria moglie, ma i sapienti hanno detto che il comportarsi<br />

convenientemente vuole anche dire sopportare i suoi danni, avere pazienza con lei e<br />

provare ad ammorbidire il suo cuore finché la rabbia non le passi come faceva il<br />

Profeta (pace e benedizione siano su di lui). Il versetto prosegue dicendo: “Se provate<br />

avversione nei loro confronti, può darsi che abbiate avversione per qu<strong>al</strong>cosa in<br />

cui Allah ha riposto un grande bene.” (TSC- Sura IV, versetto 19).<br />

Hanno ottenuto da voi una stretta <strong>al</strong>leanza<br />

Dopodiché abbiamo il ventesimo versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Se volete cambiare una sposa con un'<strong>al</strong>tra, non<br />

riprendetevi nulla, anche se avete dato ad una un qintâr d'oro: il riprendere<br />

sarebbe un oltraggio e un peccato evidente.” (TSC- Sura IV, versetto 20).<br />

Questi versetti uniscono la giustizia e il re<strong>al</strong>ismo nel comportamento con la donna.<br />

Per prima cosa, bisogna comportarsi convenientemente con lei, poi se si ha<br />

dell’avversione per lei, bisogna portare pazienza, ma se non si può e si vuole averne<br />

un’<strong>al</strong>tra, non bisogna chiedere indietro assolutamente nulla della sua dote, anche se<br />

questa è tanta! Il versetto è molto esplicito a questo riguardo: “il riprendere sarebbe<br />

un oltraggio e un peccato evidente”. Perché evocare l’ingiustizia qui? Perché gli<br />

Arabi quando volevano cambiare le loro mogli, avevano l’abitudine di accusarle<br />

ingiustamente di adulterio per spingerle a restituire tutto quello che avevano ricevuto<br />

come dote. Per questo motivo il versetto 20 ammonisce severamente gli uomini.<br />

Poi interviene uno dei più bei versetti coranici, il qu<strong>al</strong>e da una parte ammorbidisce i<br />

cuori degli sposi e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra dà importanza <strong>al</strong>l’atto del matrimonio; Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “E come lo riprendereste, dopo che vi siete<br />

accostati l'uno <strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tra e dopo che esse hanno ottenuto da voi una stretta<br />

<strong>al</strong>leanza” (TSC- Sura IV, versetto 21). La parola “accostati” mostra la profondità<br />

della relazione tra gli sposi, e quindi ricorda <strong>al</strong> marito i numerosi e bei momenti che<br />

hanno trascorso insieme di notte e di giorno, in camera da letto e in passeggiate, prima<br />

che la loro relazione cominci a guastarsi.<br />

57


La stretta <strong>al</strong>leanza, invece, è quello che costituisce l’atto di matrimonio, quando hai<br />

stretto la mano <strong>al</strong> suo tutore e hai pronunciato “Secondo il libro di Allah e la<br />

Sunnah 16 del suo Messaggero”. E qui vi è un forte avvertimento per tutti gli uomini di<br />

adempiere l’impegno preso e il cui testimone è Allah l’Altissimo. La cosa particolare<br />

è che l’espressione “stretta <strong>al</strong>leanza” è stata menzionata nel Corano solamente tre<br />

volte: una volta con i profeti che hanno adempiuto quest’impegno solenne (Sura<br />

XXXIII, Al-Ahzab (I Co<strong>al</strong>izzati), versetto 7); un’<strong>al</strong>tra volta con i figli d’Israele che<br />

hanno violato l’impegno solenne (Sura IV, An-Nisâ' (Le Donne), versetto 154); e la<br />

terza volta con lo sposo quando sottoscrive l’atto di matrimonio.<br />

Alcuni esempi dove l’Islam onora la donna<br />

La donna attraverso la storia ha subito tante ingiustizie, ma arriva l’Islam con la Sura<br />

delle Donne per restituirle i suoi diritti. Ad esempio, uno dei fenomeni d’ingiustizia<br />

diffusi <strong>al</strong>l’epoca dell’Arabia preislamica, stabiliva che il figlio ereditasse tutti i beni<br />

del padre, non solo i beni ma anche le mogli del padre – eccetto sua madre – per<br />

umiliarle. Scese <strong>al</strong>lora il versetto 22 per impedire questa immor<strong>al</strong>ità: Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non sposate le donne che i<br />

vostri padri hanno sposato - a parte quello che è stato. E' davvero un'infamità,<br />

un abominio e un cattivo costume” (TSC- Sura IV, versetto 22).<br />

I versetti proseguono e parlano di un <strong>al</strong>tro diritto, ovvero quello di sposarsi con le<br />

schiave, in un tempo dove gli schiavi non avevano nessuna legge che tutelasse i loro<br />

diritti. All’epoca, se un uomo, per qu<strong>al</strong>siasi ragione, non poteva sposarsi con una<br />

donna libera, e voleva farlo con una donna schiava, <strong>al</strong>lora Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “…Sposatele con il consenso della gente loro…”<br />

(TSC- Sura IV, versetto 25) ovvero con l’autorizzazione del suo tutore; il versetto<br />

non dice con l’autorizzazione del loro Padrone perché il Corano ha stabilito questa<br />

regola per persuadere <strong>al</strong>la misericordia verso di loro e per rispetto dei loro sentimenti.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…Sposatele con il<br />

consenso della gente loro, e versate la dote in modo conveniente…” (TSC- Sura<br />

IV, versetto 25) cioè date loro la dote che le spetta volentieri, e non imbrogliatele<br />

soltanto perché sono schiave.<br />

Donne rispettabili e non libertine<br />

Dopodiché i versetti si rivolgono <strong>al</strong>le donne. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “…siano donne rispettabili e non libertine o amanti…”<br />

(TSC- Sura IV, versetto 25). Le avverte d<strong>al</strong>le relazioni clandestine con gli uomini,<br />

con la scusa dell’amicizia. La Sura parla della misericordia e della bontà dell’Islam<br />

nei confronti della donna: questa non deve avere un amante perché una volta che<br />

questi l’avrà lasciata si sentirà frustrata, e questo sarà il risultato di ogni relazione<br />

intrapresa in modo illecito…in più la sua reputazione e il suo futuro saranno rovinati.<br />

16 L’insieme delle tradizioni e insegnamenti del Profeta Mohammad, pace e benedizione su di lui<br />

58


In questo caso le donne sono considerate un’<strong>al</strong>tra categoria di persone deboli, perché i<br />

loro cuori sono teneri e i loro sentimenti sono forti. Quindi, a tutte le ragazze io dico:<br />

siete molto care per Allah l’Altissimo e l’Islam protegge i vostri sentimenti dai<br />

giovani irresponsabili e senza scrupoli.<br />

Attenuazione delle pene nei confronti dei deboli<br />

Rimaniamo nel versetto 25 che indica uno dei più begli aspetti della misericordia e<br />

della giustizia dell’Islam verso i deboli: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “…Se dopo il matrimonio commettono un'infamità, abbiano la<br />

metà della pena che spetterebbe <strong>al</strong>le donne libere…” (TSC- Sura IV, versetto<br />

25), in effetti questo è il contrario di quello che vediamo nelle antiche leggi romane e<br />

indiane che prevedevano pene durissime <strong>al</strong>le classi deboli, mentre l’Islam è clemente<br />

nei loro confronti poiché attenua le penitenze per loro.<br />

Seguono i versetti numero 26, 27 e 28 per ricordarci la misericordia e la clemenza di<br />

Allah nei confronti della comunità di Muhammad (pace e benedizione su di lui) e nei<br />

confronti di tutta l’umanità. Anche questo versetto riguarda la misericordia nei<br />

confronti dei deboli avendo Allah l’Altissimo detto quel che può essere tradotto come:<br />

“…l'uomo è stato creato debole…” (TSC- Sura IV, versetto 28); leggete con me i<br />

versetti e contemplate fino a che punto Allah è clemente e giusto con noi e ci ricorda<br />

la nostra debolezza, tra tanti versetti che esortano <strong>al</strong>la clemenza verso i deboli, infatti,<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allah vuole illuminarvi,<br />

mostrandovi il comportamento degli uomini che vissero prima di voi, e accogliere<br />

il vostro pentimento. Allah è sapiente e saggio. Allah vuole accogliere il vostro<br />

pentimento, mentre coloro che seguono le passioni vogliono costringervi su una<br />

china pericolosa. Allah vuole <strong>al</strong>leviare [i vostri obblighi] perché l'uomo è stato<br />

creato debole” (TSC- Sura IV, versetti 26, 27, 28).<br />

L’equità nella gestione dei beni e nei confronti di noi stessi<br />

Dopo che i versetti hanno trattato il tema della correttezza in vari ambiti (nei confronti<br />

della donna, della famiglia, e poi della società), a questo punto parlano dell’onestà e<br />

della correttezza nel commercio e nelle negoziazioni finanziarie. Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non divorate<br />

vicendevolmente i vostri beni, ma commerciate con mutuo consenso” (TSC- Sura<br />

IV, versetto 29). Inoltre, parla anche della giustizia nei confronti della vita umana e<br />

ammonisce a non spargere sangue. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “…e non uccidetevi da voi stessi. Allah è misericordioso verso di voi…”<br />

(TSC- Sura IV, versetto 29).<br />

Non esagerare né trascurare<br />

59


Il versetto 34 cerca di sistemare le regole <strong>al</strong>l’interno della famiglia musulmana,<br />

perché il marito spinto d<strong>al</strong> suo senso di giustizia verso sua moglie tende a diventare<br />

incurante e poco rigido, lasciandola commettere anche cose sbagliate. Questo<br />

versetto, quindi, pone davanti a noi una delle immagini di equilibrio nell’Islam, tra il<br />

rigore e la giustizia . Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

"Gli uomini sono preposti <strong>al</strong>le donne, a causa della preferenza che Allah concede<br />

agli uni rispetto <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne]<br />

virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha<br />

preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei<br />

loro letti, battetele." (TSC- Sura IV, versetto 34).<br />

Secondo la Shariaa (la giurisdizione islamica), per stabilire l’ordine dentro la<br />

famiglia, la donna è obbligata ad obbedire a suo marito, e se sbaglia, nonostante suo<br />

marito rispetti i suoi diritti, non deve lasciarla fare per paura di essere ingiusto. In<br />

questo caso ci vuole sicuramente una certa rigidità. Il versetto ha elencato i vari livelli<br />

di correzione: prima con l’ammonizione, poi con l’abbandono nel letto, infine<br />

"picchiandola" e dobbiamo chiarire che ciò è consentito unicamente in casi estremi<br />

ovvero di disobbedienza tot<strong>al</strong>e che può compromettere l’integrità dell'intera famiglia.<br />

L’atto del picchiarle, quindi, è un caso molto raro che non deve essere un mezzo che il<br />

marito usa quando gli pare con la scusante che il Corano lo permette. Non<br />

dimentichiamo che <strong>al</strong>l'interno del versetto vi sono <strong>al</strong>tre tante regole che mirano tutte<br />

solo a far sentire <strong>al</strong>la moglie la sua colpa e non il dolore.<br />

Abbiamo, comunque, nel Profeta (Pace e benedizione su di lui) il buon esempio in<br />

quanto non ha mai picchiato ne una donna ne un servo.<br />

Non essere ingiusto verso te stesso<br />

Poi i versetti tornano a parlare della giustizia e ad avvertire d<strong>al</strong>l’associare qu<strong>al</strong>cuno ad<br />

Allah. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Adorate Allah e<br />

non associateGli <strong>al</strong>cunché" (TSC- Sura IV, versetto 36), perché la peggior<br />

ingiustizia è l’associare ad Allah qu<strong>al</strong>cuno come è anche riportato nella Sura Luqmân<br />

"Non attribuire ad Allah associati. Attribuirgli associati è un'enorme<br />

ingiustizia" (TSC- Sura XXI, versetto 13),e continua poi il versetto ad elencare le<br />

varie categorie soci<strong>al</strong>i verso le qu<strong>al</strong>i bisogna essere giusti e buoni, soprattutto con<br />

quelle deboli. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Siate buoni<br />

con i genitori", speci<strong>al</strong>mente quando raggiungono un' età avanzata, "i parenti, gli<br />

orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che vi sono estranei, il compagno<br />

che vi sta accanto , il viandante e chi è schiavo in vostro possesso. In verità Allah<br />

non ama l'insolente, il vanaglorioso" (TSC- Sura IV, versetto 36). Hai notato<br />

come si susseguono i versetti, che nonostante i significati diversi, hanno tutti lo stesso<br />

obiettivo e lo stesso fulcro che è quello della giustizia, in tutte le sue forme.<br />

Gli impedimenti della giustizia e della misericordia<br />

Dopo di che, il capitolo parla dei caratteri ripugnati, i qu<strong>al</strong>i, se fanno parte della<br />

person<strong>al</strong>ità di un individuo, avranno un impatto negativo sulla sua capacità di<br />

60


giustizia e di misericordia verso i deboli. Il versetto 37 inizia a parlare dell'avarizia.<br />

Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Coloro che sono avari e<br />

invitano <strong>al</strong>l'avarizia e celano quello che Allah ha dato loro della Sua Grazia" poi<br />

l’ostentazione "coloro che, davanti <strong>al</strong>la gente, spendono con ostentazione ma non<br />

credono in Allah e nell'Ultimo Giorno. Chi ha Satana per compagno ha un<br />

compagno detestabile". (TSC- Sura IV, versetto 37).<br />

Allah non commette ingiustizia nemmeno del peso di un atomo<br />

Dopo tutte queste buone maniere, Allah ci fa ricordare della Sua bontà e come essa<br />

precede la Sua giustizia, quindi come fa l’uomo a rapportarsi con gli <strong>al</strong>tri se non con<br />

la giustizia? Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Invero Allah<br />

non commette ingiustizie, nemmeno del peso di un solo atomo. Se si tratta di una<br />

buona azione, Egli la v<strong>al</strong>uterà il doppio e darà ricompensa enorme da parte Sua"<br />

( TSC- Sura IV, versetto 40).<br />

Il versetto seguente, invece, ci ricorda che il Profeta sarà testimone, nel Giorno del<br />

Giudizio, sulla nostra giustizia. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: "E che avverrà, quando susciteremo un testimone in ogni comunità e ti<br />

chiameremo a testimone contro di loro?" ( TSC- Sura IV, versetto 41).<br />

Come se Allah dicesse <strong>al</strong>l'ingiusto: stai attento perché il Profeta (Pace e benedizione<br />

su di lui), testimonierà contro le tue ingiustizie; e a colui che è giusto: sii felice,<br />

perché il tuo amato Profeta (Pace e benedizione sia su di lui) sarà testimone sulla tua<br />

giustizia.<br />

Poi arriva un versetto molto importante che rappresenta la sostanza del capitolo:<br />

"Allah vi ordina di restituire i depositi ai loro proprietari e di giudicare con<br />

equità quando giudicate tra gli uomini. Allah vi esorta <strong>al</strong> meglio. Allah è Colui<br />

che ascolta e osserva" ( TSC- Sura IV, versetto 58).<br />

L'obbedienza ad Allah e <strong>al</strong> Profeta è la base della giustizia<br />

Questo significato è molto chiaro nel seguente versetto. Allah l'Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: "O voi che credete, obbedite ad Allah e <strong>al</strong><br />

Messaggero e a coloro di voi che hanno l'autorità. Se siete discordi in qu<strong>al</strong>cosa,<br />

fate riferimento ad Allah e <strong>al</strong> Messaggero, se credete in Allah e nell'Ultimo<br />

Giorno. E' la cosa migliore e l'interpretazione più sicura" (TSC- Sura IV,<br />

versetto 59).<br />

Quindi seguire gli ordini di Allah e fare riferimento <strong>al</strong> Corano e <strong>al</strong>la Sunna del Profeta<br />

sono le basi della giustizia e della misericordia nella società, anche se può sembrare<br />

diversamente, perché se il musulmano disobbedisce agli ordini di Allah e del Profeta<br />

commette innanzitutto un'ingiustizia verso se stesso. Dice Allah l'Altissimo quel che<br />

può essere tradotto come: "Se, dopo aver mancato nei loro stessi confronti,<br />

venissero da te e chiedessero il perdono di Allah e se il Messaggero chiedesse<br />

perdono per loro, troverebbero Allah pronto ad accogliere il pentimento ,<br />

misericordioso" (TSC- Sura IV, versetto 64). Come facciamo, quindi, a<br />

61


aggiungere la giustizia tot<strong>al</strong>e? Risponde <strong>al</strong>lora a questa domanda, molto chiaramente<br />

il versetto 65. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "No, per il<br />

tuo Signore, non saranno credenti finché non ti avranno eletto giudice delle loro<br />

discordie e finché non avranno accettato senza recriminare quello che avrai<br />

deciso, sottomettendosi completamente" (TSC- Sura IV, versetto 65). Voi<br />

musulmani, sottoponetevi agli ordini di Allah e del Profeta e accettate il giudizio del<br />

Suo messaggero, e a seguite i suoi ordini senza esitazione né vergogna, se volete che<br />

egli (Pace e benedizione su di lui) testimoni sulla vostra giustizia nel Giorno del<br />

Giudizio.<br />

La battaglia per garantire i diritti dei più deboli<br />

I versetti proseguono fino a completare un quarto di Hisb 17 su questa battaglia, a<br />

partire d<strong>al</strong> versetto 74. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />

"Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena<br />

con l'<strong>al</strong>tra" (TSC- Sura IV, versetto 74). Qu<strong>al</strong> è dunque la relazione fra questo<br />

Quarto e la giustizia? Perché la giustizia persista <strong>al</strong>l'interno della società, è necessaria<br />

"una forza" che garantisce i diritti dei più deboli; la battaglia nell’Islam non è né per<br />

la violenza né è un obiettivo in se stesso, ma è un mezzo per giungere ad una meta<br />

ben precisa, e la prova di questo è il versetto 75. Dice Allah l'Altissimo quel che può<br />

essere tradotto come: "Perché mai non combattete per la causa di Allah e dei più<br />

deboli tra gli uomini, le donne e i bambini che dicono: "Signore, facci uscire da<br />

questa città di gente iniqua; concedici da parte Tua un patrono, concedici da<br />

parte Tua un <strong>al</strong>leato" ?" (TSC- Sura IV, versetto 75).<br />

Vi faccio notare che la maggior parte delle regole, durante il combattimento, sono<br />

citati nel Capitolo delle Donne, perché sono le donne che educano quelli che saranno i<br />

futuri combattenti, e anche perché la donna a sua volta è una combattente <strong>al</strong>l'interno<br />

della sua casa. La donna che resiste <strong>al</strong>le ingiustizie del marito, combatte e subisce il<br />

martirio mille volte <strong>al</strong> giorno. E’ come se queste regole, presenti <strong>al</strong>l'interno della Sura<br />

( Allah è il più Sapiente), fossero un messaggio per la donna per dirle che anche lei è<br />

una combattente, quando è paziente con suo marito e quando protegge la sua famiglia.<br />

L'effetto dei media sulla giustizia<br />

In questo Quarto c’è un versetto molto importante che si rivolge ai giorn<strong>al</strong>isti in tutti i<br />

tempi e in tutti i luoghi, riguardante l’effetto dei media sulla giustizia. Dice Allah<br />

l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Se giunge loro una notizia, motivo<br />

di sicurezza o di <strong>al</strong>larme, la divulgano. Se la riferissero <strong>al</strong> Messaggero o a coloro<br />

che hanno l'autorità, certamente la comprenderebbero coloro che hanno la<br />

capacità di farlo "(TSC- Sura IV, versetto 83). La stampa potrebbe essere un<br />

fattore che fa paura <strong>al</strong> giudice e <strong>al</strong>l’opinione pubblica, essa potrebbe modificare la<br />

17 Hisb = unità frazionaria utilizzata <strong>al</strong>l'interno del Santo Corano, per cui il Corano è diviso in 60 Hizb<br />

ed ogni Hizb in quattro Quarti.<br />

62


comprensione di ciò che ci sta attorno e avere influenze sulla giustizia, perciò bisogna<br />

sempre evitare le notizie f<strong>al</strong>se e chiedere l’opinione dei responsabili e non tirare<br />

subito le conclusioni. È anche un messaggio che invita tutti i musulmani dei nostri<br />

giorni a cercare la verità e verificare quello che si dice nei mass-media.<br />

Il pericolo dell'ipocrisia<br />

Dopo di che, vi è un intero Quarto che tratta del pericolo che gli ipocriti possono<br />

avere sulla società. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />

"Perché vi siete divisi in due fazioni a proposito degli ipocriti? Allah li ha<br />

respinti per quello che si sono meritati" (TSC- Sura IV, versetto 88). Lo scopo<br />

della citazione degli ipocriti sta nell'avvertire che la loro diffusione nella società è la<br />

maggior causa dell’ingiustizia e della perdita dei diritti dei più deboli, perché non<br />

fanno <strong>al</strong>tro che sviare la società, abbandonando così i suoi principi, sopratutto quello<br />

della giustizia.<br />

Dopo, i versetti iniziano a parlare della massima giustizia, cioè quella durante la<br />

battaglia. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: " O voi che<br />

credete, quando vi lanciate sul sentiero di Allah, siate ben certi prima di dire a<br />

chi vi rivolge il s<strong>al</strong>uto: "Tu non sei credente" (TSC- Sura IV, versetto 94).<br />

Invero, queste sono le regole comportament<strong>al</strong>i durante le guerre, a cui l'Islam ha<br />

sempre fatto appello.<br />

Sii positivo per ottenere giustizia<br />

In tutti i precedenti versetti, il Corano si rivolgeva ai potenti e ai responsabili e<br />

ordinava loro di essere giusti con i più deboli e avere pietà di loro . Però nel versetto<br />

97 chiede ai più deboli di essere positivi, di muoversi, non inclinarsi e di non credere<br />

che il loro ruolo sta solo nell'aspettare la giustizia e ricevere pietà dagli <strong>al</strong>tri. Dice<br />

Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Gli angeli, quando faranno<br />

morire coloro che furono ingiusti nei loro stessi confronti, diranno: " Qu<strong>al</strong> era la<br />

vostra condizione?" Risponderanno: "Siamo stati oppressi sulla terra". [Allora<br />

gli angeli] diranno: "La terra di Allah non era abbastanza vasta da permettervi<br />

di emigrare?". Ecco coloro che avranno l'Inferno per dimora. Qu<strong>al</strong> tristo<br />

rifugio" (TSC- Sura IV, versetto 97).<br />

L'abbreviazione della preghiera fa parte della misericordia di Allah verso di noi<br />

Dopo di che, Allah ci ricorda la misericordia con la qu<strong>al</strong>e tratta le sue creature e i suoi<br />

servi, e arriviamo <strong>al</strong> versetto 101 dove si parla dell'abbreviazione della preghiera<br />

durante il viaggio e quella della paura. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere<br />

tradotto come: "Quando siete in viaggio, non ci sarà colpa se abbrevierete<br />

l'orazione" (TSC- Sura IV, versetto 101). In questo versetto Allah attira la nostra<br />

attenzione sulla Sua misericordia verso di noi, in modo che noi a nostra volta siamo<br />

misericordiosi con gli <strong>al</strong>tri.<br />

63


Le minoranze non-musulmane<br />

Alla fine si parla della giustizia nei confronti delle minoranze non musulmane che si<br />

trovano <strong>al</strong>l’interno della società musulmana. Nel tempo del Profeta (Pace e<br />

benedizione su di lui), uno dei musulmani ha rubato e ha accusato un ebreo. Un <strong>al</strong>tro<br />

musulmano dopo aver saputo della faccenda ha testimoniato f<strong>al</strong>samente per<br />

proteggere il primo sotto il nome della fratellanza.<br />

Scesero <strong>al</strong>lora questi versetti rivolgendosi ai musulmani con un tono molto forte. Dice<br />

Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "In verità abbiamo fatto<br />

scendere su di te il Libro con la verità, affinché giudichi tra gli uomini secondo<br />

quello che Allah ti ha mostrato. Non difendere la causa dei traditori" (TSC- Sura<br />

IV, versetto 105). Poi il tono diventa ancora più forte verso l'ingiusto: "Chi<br />

commette una mancanza o un peccato e poi accusa un innocente, si macchia di<br />

c<strong>al</strong>unnia e di un peccato evidente" (TSC- Sura IV, versetto 112). Allah, quindi, ha<br />

testimoniato, da sopra i sette cieli, che l’ebreo era innocente. Tutto ciò per fissare<br />

nell’islam queste regole civili di inter-religiosità.<br />

Il ritorno <strong>al</strong>le donne<br />

Alla fine della Sura possiamo notare che si ritorna a parlare di <strong>al</strong>cune regole che<br />

riguardano le donne, insistendo maggiormente sul concetto di giustizia e di<br />

misericordia. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Ti<br />

interpelleranno a proposito delle donne. Di': "Allah vi risponde a riguardo, e ciò<br />

è recitato nel Libro relativamente <strong>al</strong>le orfane” (TSC- Sura IV, versetto 127).<br />

Notiamo inoltre un <strong>al</strong>tro invito <strong>al</strong>la giustizia nel caso della poligamia. Dice Allah<br />

l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Non potrete mai essere equi con le<br />

vostre mogli anche se lo desiderate. Non seguite però la vostra inclinazione fino a<br />

lasciarne una come in sospeso" (TSC- Sura IV, versetto 127). Non inclinatevi<br />

verso una e lasciando l’<strong>al</strong>tra in sospeso: ne sposata ne divorziata, perché questa è<br />

un’ingiustizia nei suoi confronti ed è un uso sbagliato della facoltà che l'uomo può<br />

usufruire.<br />

Attenetevi <strong>al</strong>la giustizia<br />

Prima della conclusione della Sura possiamo notare il versetto 135 che ci fa ricordare<br />

del suo obiettivo. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "O voi<br />

che credete, attenetevi <strong>al</strong>la giustizia e rendete testimonianza innanzi ad Allah,<br />

foss'anche contro voi stessi, i vostri genitori o i vostri parenti, si tratti di ricchi o<br />

di poveri! Allah è più vicino [di voi] agli uni e agli <strong>al</strong>tri. Non abbandonatevi <strong>al</strong>le<br />

passioni, sì che possiate essere giusti. Se vi destreggerete o vi disinteresserete ,<br />

ebbene Allah è ben informato di quello che fate" (TSC- Sura IV, versetto 135).<br />

L'attenersi <strong>al</strong>la giustizia è una delle forme più <strong>al</strong>te di giustizia, e lo stesso versetto ci<br />

avverte a non seguire le passioni perché è un pericoloso fattore che crea ingiustizia tra<br />

le persone.<br />

64


L’ingiustizia della gente del libro<br />

La Sura inizia poi a commentare <strong>al</strong>cuni errori della Gente del Libro, pur restando in<br />

tema, per mettere i musulmani <strong>al</strong>la guardia. Dice Allah l'Altissimo quel che può<br />

essere tradotto come: "E' per l'iniquità dei giudei che abbiamo reso loro illecite<br />

cose eccellenti che erano lecite" (TSC- Sura IV, versetto 160), a causa della loro<br />

ingiustizia Allah ha ristretto la cerchia delle cose lecite a loro permesse "perché<br />

praticano l'usura - cosa che era loro vietata - e divorano i beni <strong>al</strong>trui. A quelli di<br />

loro che sono miscredenti, abbiamo preparato un castigo atroce" (TSC- Sura IV,<br />

versetto 161). E poi ancora: "O Gente della Scrittura, non eccedete nella vostra<br />

religione e non dite su Allah <strong>al</strong>tro che la verità. Il Messia Gesù, figlio di Maria<br />

non è <strong>al</strong>tro che un messaggero di Allah, una Sua parola che Egli pose in Maria,<br />

uno Spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in Allah e nei Suoi messaggeri.<br />

Non dite "Tre", smettete! Sarà meglio per voi. Invero Allah è un dio unico.<br />

Avrebbe un figlio? Gloria a Lui! A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e<br />

tutto quello che è sulla terra. Allah è sufficiente come garante.<br />

Il Messia e gli Angeli più ravvicinati non disdegneranno mai di essere gli schiavi<br />

di Allah. E coloro che disdegnano di adorarLo e si gonfiano d'orgoglio, ben<br />

presto saranno adunati davanti a Lui" (TSC- Sura IV, versetto 171-172).<br />

Questi due versetti (171-172) trattano del credo sviato dei cristiani. La citazione di<br />

questo fenomeno è per chiarire che il motivo dello sviamento e della f<strong>al</strong>sificazione del<br />

loro libro è stata l’ingiustizia commessa dai romani verso la prima generazione di<br />

cristiani. Quindi il messaggio qui è quello di proteggere la religione e renderla forte<br />

affinché non subisca f<strong>al</strong>sificazioni com’è successo precedentemente con i primi<br />

cristiani.<br />

Dopodiché susseguono due versetti che ci avvertono fortemente d<strong>al</strong>l’ingiustizia. Dice<br />

Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Sì, coloro che sono<br />

miscredenti e sono ingiusti, Allah non li perdonerà e non mostrerà loro <strong>al</strong>tra via,<br />

eccetto la via dell'Inferno dove rimarranno in perpetuo. E ciò è facile ad Allah."<br />

(TSC- Sura IV, versetto 168-169).<br />

Ebbene questa era la Sura delle “DONNE”, il capitolo della giustizia e della<br />

misericordia verso tutti i ranghi presenti <strong>al</strong>l'interno della società.<br />

Una particolarità che eccelle in questo capitolo è la citazione, negli ultimi versetti, dei<br />

nomi di Allah (42 volte). Nomi di sapere, di saggezza (ad esempio Il più Sapiente, il<br />

più Saggio), di potenza, di misericordia e di perdono, e tutti questi per attirare la<br />

nostra attenzione sulla giustizia e la misericordia delle leggi di Allah per stabilire la<br />

giustizia.<br />

Caro fratello, leggi questa Sura con l’intenzione di applicare la giustizia nella tua vita,<br />

nella tua famiglia, soprattutto con tua moglie e i tuoi genitori, e con i tuoi vicini e tutta<br />

65


la gente della società dove vivi, qu<strong>al</strong>unque sia la loro religione o la loro posizione<br />

soci<strong>al</strong>e.<br />

Sura V: "Al-Mâ’ida ” (La Tavola imbandita)<br />

La sura Al-Ma’ida, “la tavola imbandita", è una sura rivelata a Medina, ma <strong>al</strong>cuni suoi<br />

versetti sono stati rivelati a Mecca (dopo il “Pellegrinaggio d’Addio”).<br />

E’ stata rivelata dopo la sura Al-Fath, "La Vittoria", e nell'ordine coranico viene dopo<br />

la sura An-Nisà’, "Le Donne". Il numero dei suoi versetti è 120.<br />

Questa è l'unica sura del Corano che incomincia con il vocativo “O voi che credete”<br />

il qu<strong>al</strong>e viene ripetuto in tutto il Corano ottantotto volte, di cui sedici solo in questa<br />

sura .<br />

Abdu-Allah ibn Mas’ud, che Allah sia soddisfatto di lui, diceva: "quando senti il<br />

richiamo [o voi che credete] ascolt<strong>al</strong>o poiché esso o è un bene che devi eseguire, o è<br />

un m<strong>al</strong>e che devi evitare".<br />

Il significato di “o voi che credete” è: O voi che veramente credete in Allah,<br />

l'Altissimo, o voi che veramente vi compiacete di Lui come Dio, che accettate e<br />

dichiarate Allah, gloria a Lui, come l’Unico adorato, ascoltate e obbedite.<br />

Il suo scopo è il suo richiamo<br />

Lo scopo della sura è chiaro fin d<strong>al</strong> primo richiamo: Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “O voi che credete, rispettate gli impegni”, v<strong>al</strong>e a dire<br />

rispettate i vostri impegni e non violate i patti.<br />

Gli impegni comprendono tutto ciò che impegna l'uomo a partire d<strong>al</strong>la sua<br />

responsabilità sulla terra e la sua nomina da parte di Allah come vicario sulla terra,<br />

fino ad arrivare agli ordini, da parte di Allah, di obbedienza e adorazione come la<br />

preghiera, il velo, rinunciare a tutto ciò che è proibito come bere il vino e mangiare<br />

l'illecito.<br />

E come abbiamo ricordato sopra, questo vocativo “o voi che credete” non è ripetuto<br />

in nessuna sura quanto in questa (sedici volte). La sura Al-Baqara (La Giovenca), ad<br />

esempio, ha dieci richiami nonostante i suoi versetti fossero più numerosi.<br />

Questi richiami costituiscono gli assi della sura.<br />

Ad ogni richiamo c'è un nuovo asse, ogni volta che c’è un richiamo lo segue un nuovo<br />

asse, in cui ci sono i dettagli degli ordini di osservanza su quello che si deve fare o<br />

evitare. Ci sono sedici ordini e la sura ci porta da uno a un <strong>al</strong>tro per raccomandarci di<br />

rispettare gli impegni.<br />

Diceva ‘Aisha, che Allah sia soddisfatto di lei: "Al-Ma’ida era l'ultima sura rivelata,<br />

quello che vi trovate di lecito legittimatelo, e quello che vi trovate di illecito,<br />

proibitelo."<br />

66


Nella Sura troviamo l’ultimo versetto di prescrizioni del Corano:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Oggi ho reso perfetta la<br />

vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per<br />

religione l'Islam” (TSC- Sura V, versetto 3). Questo è uno dei versetti rivelati nel<br />

Pellegrinaggio d’Addio.<br />

Penso che a questo punto lo scopo della sura si stia chiarendo: adesso che la religione<br />

è arrivata <strong>al</strong>la sua completa perfezione, dovete rispettare e mantenere il patto con<br />

Allah l’Altissimo, legittimate tutto quello che Egli ha reso lecito e condannate tutto<br />

ciò che Egli ha proibito. Questa è la sura del Lecito e dell’Illecito nell'Islam. Per<br />

questo motivo nella tradizione profetica si dice: " insegnate ai vostri uomini la sura<br />

della Tavola imbandita e <strong>al</strong>le vostre donne la sura della Luce (An-Nur)”.<br />

Gli Assi della Sura<br />

Come abbiamo ricordato sopra , ad ogni richiamo “O voi che credete”, la sura ci<br />

trasporta ad un nuovo asse e a nuove prescrizioni dettagliate. E’ evidente che tutti i<br />

versetti della sura gravitano attorno a questi assi, i qu<strong>al</strong>i chiariscono e spiegano tanti<br />

precetti e prescrizioni sul lecito e sull’illecito:<br />

1- il cibo, le bevande, la caccia e le immolazioni;<br />

2- la famiglia e il matrimonio;<br />

3- la fede e le espiazioni;<br />

4- le adorazioni;<br />

5- la sentenza, il giudizio, le testimonianze e l’attuazione della giustizia;<br />

6- la formazione delle relazioni tra i musulmani e le <strong>al</strong>tre fedi, speci<strong>al</strong>mente gli ebrei e<br />

i cristiani.<br />

Nella sura c'è una concentrazione per quanto riguarda il lecito e l’illecito nel cibo,<br />

nelle bevande, nella caccia e nelle immolazioni. Questo si adatta <strong>al</strong> titolo della sura<br />

"La Tavola imbandita": infatti il nutrimento è una delle esigenze vit<strong>al</strong>i della vita, ma<br />

nonostante ciò si deve tener conto del lecito e dell'illecito in esso. Questo per quanto<br />

riguarda il cibo, a maggior ragione per le <strong>al</strong>tre cose della vita!<br />

Tra questa accumulazione di prescrizioni sul lecito e l'illecito c’è un’affermazione<br />

continua la qu<strong>al</strong>e dice che solo Allah ha il potere di dettare leggi; Fin d<strong>al</strong> primo<br />

versetto Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allah comanda<br />

quello che vuole” (TSC- Sura V, versetto 1) arrivando poi a tre versetti che<br />

avvertono contro le prescrizioni tramite <strong>al</strong>tro che non sia ciò che Allah ha fatto<br />

scendere, ad esempio il versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: ”Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto<br />

scendere, questi sono i miscredenti”(TSC- Sura V, versetto 44).<br />

La progressione e la compattezza delle sure del Corano<br />

Cerca di prestare attenzione <strong>al</strong>la relazione tra le precedenti sure del Corano e la sura<br />

della Tavola imbandita: dopo che la sura della Giovenca ha annunciato <strong>al</strong>l’uomo la<br />

sua responsabilità sulla terra, è arrivata prima la sura della Famiglia di Imran per<br />

67


stimolare l'uomo <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>dezza di fede, poi la sura delle Donne per informarci che per<br />

restare s<strong>al</strong>di di fede dobbiamo attuare la giustizia e la misericordia con i deboli,<br />

speci<strong>al</strong>mente con le donne. Ed ecco la sura della Tavola Imbandita che ci ordina di<br />

rispettare tutti questi precedenti impegni…<br />

In sintesi possiamo dire che la sura della Tavola imbandita ci ordina di essere equi<br />

con la nostra moglie, i deboli e tutta la gente; e ci ordina inoltre di mantenere la<br />

solidità e la fedeltà <strong>al</strong> metodo che Allah l'Altissimo ha voluto per noi e che ci ha<br />

illustrato nella sura della Giovenca…<br />

Per questa ragione il terzo versetto proclama la conclusione e la perfezione del<br />

metodo.<br />

Da notare anche la progressione delle sure del Corano nei confronti della gente della<br />

Scrittura:<br />

La sura della Giovenca: spiegazione degli errori della gente della Scrittura, con il<br />

solo invito a distinguersi da loro.<br />

La sura della Famiglia di ‘Imran: un tranquillo di<strong>al</strong>ogo dottrin<strong>al</strong>e e il reperimento<br />

dei punti in comune.<br />

La sura delle Donne: critica degli eccessi della gente della Scrittura e dei loro<br />

contrasti nei confronti di Gesù (pace su di lui).<br />

La sura della tavola imbandita: un severo raffronto: Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Sono certamente miscredenti quelli che dicono: « In<br />

verità Allah è il terzo di tre»”(TSC- Sura IV, versetto73).<br />

Il che ci insegna che l’Islam ha un metodo gradu<strong>al</strong>e nel suo di<strong>al</strong>ogo con le <strong>al</strong>tre fedi.<br />

Il primo richiamo (“Rispettate gli impegni”)<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: ”O voi che credete,<br />

rispettate gli impegni. Vi sono permessi gli anim<strong>al</strong>i dei greggi...” (TSC- Sura IV,<br />

versetto 1)<br />

Qu<strong>al</strong> è la relazione tra il rispetto degli impegni e il permesso da parte di Allah di avere<br />

gli anim<strong>al</strong>i dei greggi come immolazione e cibo?<br />

La prima cosa menzionata dopo l'ordine di rispettare gli impegni è una cosa permessa,<br />

il nostro Signore non incominciò con le cose illecite, per non suscitare l'avversione<br />

del lettore; la frase “rispettate gli impegni” suggerisce che il prossimo discorso sarà<br />

severo, ma segue direttamente la frase “vi sono permessi”. Questo è un segno della<br />

misericordia di Allah verso questa Umma. Questo è anche un metodo che i nunzi<br />

dovrebbero seguire per conquistare i cuori, infatti il du’at (messaggero, nunzio) non<br />

deve cominciare l’invito <strong>al</strong>le persone parlando delle cose illecite; la regola princip<strong>al</strong>e<br />

nell’Islam è il permesso, perciò con le persone dovrebbe iniziare trattando le cose<br />

lecite e poi si mettono in guardia da quelle illecite.<br />

Accanto <strong>al</strong>la misericordia e <strong>al</strong>la gentilezza del discorso, nel primo richiamo della sura<br />

vi è un significato sottile: rispettate gli impegni affinché non vi ristringiamo il circolo<br />

del lecito, come era accaduto con gli ebrei.<br />

Si nota chiaramente che questo stesso senso viene indicato nelle sure contigue a<br />

questa: Le Donne e Il Bestiame.<br />

68


Nella sura delle Donne troviamo:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E' per l'iniquità dei<br />

giudei che abbiamo reso loro illecite cose eccellenti che erano lecite” (TSC- Sura<br />

IV, versetto 160).<br />

E nella sura del Bestiame:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ai giudei abbiamo<br />

vietato tutti gli anim<strong>al</strong>i ungolati...” (TSC- Sura VI, versetto 146).<br />

Perché tutte queste proibizioni?<br />

“ […] Così li compensammo della loro ribellione. In verità Noi siamo veridici.”<br />

(TSC- Sura VI, versetto 146)<br />

Loro non hanno rispettato il patto con Allah (gloria a Lui), così Egli ha ristretto loro il<br />

circolo delle cose lecite per punizione; badate, o musulmani, a non commettere lo<br />

stesso loro peccato e ricevere lo stesso castigo.<br />

Il secondo richiamo (non profanate i simboli di Allah)<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non<br />

profanate i simboli di Allah…”(TSC- Sura V, versetto 2).<br />

O voi che credete, non cambiate la religione di Allah l'Altissimo, i Suoi ordini e le<br />

Sue proibizioni.<br />

“…né il mese sacro, né l'offerta sacrific<strong>al</strong>e, né le ghirlande, né quelli che si<br />

dirigono verso la Sacra Casa bramando la grazia e il compiacimento del loro<br />

Signore. Dopo che vi sarete desacr<strong>al</strong>izzati, potrete cacciare liberamente. E non vi<br />

spinga <strong>al</strong>la trasgressione l'odio per quelli che vi hanno scacciato d<strong>al</strong>la Sacra<br />

Moschea. Aiutatevi l'un l'<strong>al</strong>tro in carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e<br />

nella trasgressione.”( TSC- Sura V, versetto 2).<br />

Il primo versetto ha illustrato le necessità della vita (il cibo), e il secondo è<br />

cominciato con l’esposizione e la proclamazione di sublimi principi umani:<br />

- la giustizia (affermando lo scopo della sura precedente delle Donne che è stato<br />

appunto questo). ”E non vi spinga <strong>al</strong>la trasgressione…”.<br />

- la cooperazione e l'aiuto reciproco (anche qui confermando uno dei messaggi della<br />

sura della Famigli di ‘Imran (l'unità e il non essere in opposizione). “Aiutatevi l'un<br />

l'<strong>al</strong>tro in carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e nella trasgressione.”<br />

Il versetto contiene migliaia di figure e di esempi sulle relazioni soci<strong>al</strong>i, i qu<strong>al</strong>i<br />

vengono elencate sotto il titolo dei fatti di bontà, il timore di Allah e la<br />

collaborazione.<br />

- Il Timore di Allah; “Temete Allah, Egli è severo nel castigo”<br />

(Per ricordarci che questo libro è “una guida per i timorati” come è scritto <strong>al</strong>l'inizio<br />

della sura della Giovenca.<br />

Poi nel terzo versetto Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Vi<br />

sono vietati gli anim<strong>al</strong>i morti, il sangue…”( TSC- Sura V, versetto 3).<br />

Quindi il primo impegno da rispettare è quello di mangiare il buon cibo, non è lecito<br />

mangiare del cibo “cattivo”...<br />

Dopo questo arriviamo <strong>al</strong> quinto versetto: “Oggi vi sono permesse le cose buone e vi<br />

è lecito anche il cibo di coloro ai qu<strong>al</strong>i è stata data la Scrittura, e il vostro cibo è<br />

69


lecito a loro . [Vi sono inoltre lecite] le donne credenti e caste, le donne caste di<br />

quelli cui fu data la Scrittura prima di voi”. (TSC- Sura V, versetto 5).<br />

Qui il versetto suggerisce due cose lecite: il buon cibo e le buone donne sia credenti o<br />

della gente della Scrittura, a patto che siano caste e di buona indole.<br />

In questo vi è un gesto di grande rispetto verso la gente della Scrittura, nella stessa<br />

sura in cui si fa un discorso severo nei loro confronti, confutandone le credenze.<br />

Allah, gloria a Lui l'Altissimo, ci ha reso lecite le donne caste siano esse musulmane<br />

che della gente della Scrittura.<br />

Nel terzo versetto vengono le dichiarazioni significative dove Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho<br />

completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islam .”<br />

Questo è un versetto princip<strong>al</strong>e in quanto rappresenta la conclusione degli ordini<br />

coranici. La sua relazione con il tema della sura è che non ci siano impegni se non<br />

dopo la perfezione e la conclusione. Ma adesso che la religione si è conclusa ed è<br />

arrivata <strong>al</strong> culmine della perfezione, o credente, stringi il patto con Allah l’Altissimo,<br />

rispett<strong>al</strong>o e rispetta le Sue leggi divine.<br />

Chissà se un giorno abbiamo sentito questo dono, il dono della perfezione della nostra<br />

fede e se abbiamo ringraziato Allah l’Altissimo per questa grazia!<br />

Un ebreo andò da ‘Umar Ibn <strong>al</strong>-Khattab (che Allah sia soddisfatto di lui) e gli disse:<br />

"O principe dei credenti, voi recitate un versetto nel vostro libro, se fosse sceso su di<br />

noi, avremmo celebrato t<strong>al</strong>e giorno come festa”. ‘Umar chiese: “Qu<strong>al</strong>e versetto?"<br />

L’uomo recitò il versetto sopra e ’Umar disse: "So bene quando e dove è stato<br />

rivelato questo versetto: era un venerdì, ed era il giorno di ‘Arafa e grazie ad Allah,<br />

gloria a Lui l'Altissimo, tutti i due sono nostre feste ."<br />

Qui abbiamo un’<strong>al</strong>tra osservazione da fare: la maggior parte dei versetti della sura si<br />

sono conclusi in modo severo, in particolare i primi come:<br />

“Egli è severo nel castigo”<br />

“In verità Allah è rapido <strong>al</strong> conto”<br />

Tranne il terzo versetto che tratta la norma della necessità e della costrizione<br />

“Se qu<strong>al</strong>cuno si trovasse nel bisogno della fame…” e si è conclusa con la<br />

generosità e la grandezza della misericordia di Allah l'Altissimo “ebbene Allah è<br />

perdonatore, misericordioso”.<br />

Il terzo richiamo (il buono <strong>al</strong>l'anima)<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete!<br />

Quando vi levate per la preghiera, lavatevi il volto, le mani [e gli avambracci]<br />

fino ai gomiti” (TSC- Sura V, versetto 6).<br />

Qu<strong>al</strong>cuno potrebbe domandarsi la ragione di questo versetto in mezzo <strong>al</strong> discorso<br />

sugli impegni e il doverli rispettare.<br />

In re<strong>al</strong>tà i versetti hanno iniziato trattando e ricordando il buon cibo, poi le buone<br />

mogli...sono tutte cose che appartengono <strong>al</strong> piacere della vita terrena. Dopodiché, i<br />

versetti ci spostano ai discorsi sulla bontà d’animo e sulla purificazione dell'anima che<br />

comincia con <strong>al</strong>-Wudu` (l'abluzione)...in questo modo la sura ha trattato tutti i tipi di<br />

piaceri: il piacere spiritu<strong>al</strong>e dell'adorazione e quello profano del cibo e del<br />

matrimonio.<br />

70


Tramite questi versetti possiamo percepire la completezza delle norme dell'Islam:<br />

nella sura le norme comportament<strong>al</strong>i coesistono con quelle dell'adorazione.<br />

C’è un’interessante nota da fare nella sura della Tavola Imbandita: circa ogni dieci<br />

versetti, ne viene uno che ci ricorda l'impegno e il patto con Allah.<br />

Questi vengono ricordati esplicitamente nella sura per ben undici volte; come per dire<br />

ai musulmani:"Ed Ora che il metodo è giunto <strong>al</strong>la perfezione, che il patto è chiaro, lo<br />

rispetterete o no?”. E arriva il settimo versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Ricordate i benefici che Allah vi ha concessi e il Patto<br />

che stringeste con Lui quando diceste: « Abbiamo sentito e obbediamo »...”<br />

(TSC- Sura V, versetto 7).<br />

Qui c'è pure un meraviglioso legame con la sura della Giovenca che nella conclusione<br />

loda i credenti: “E dicono:"Abbiamo ascoltato e obbediamo. Perdono, Signore! E'<br />

a Te che tutto ritorna" (TSC- Sura II, versetto 285).<br />

Mentre la risposta degli ebrei era così: “dissero: "Ascoltiamo ma disobbediamo".”(<br />

TSC- Sura II, versetto 93).<br />

Hai notato come le sure si uniscono e si completano tra di loro nei temi e negli<br />

obiettivi?<br />

Il quarto richiamo (la Giustizia)<br />

Proseguono i versetti finché arriviamo <strong>al</strong> quarto richiamo dove Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, siate testimoni sinceri<br />

davanti ad Allah secondo giustizia. Non vi spinga <strong>al</strong>l'iniquità l'odio per un certo<br />

popolo. Siate equi: l'equità è consona <strong>al</strong>la devozione . Temete Allah. Allah è ben<br />

informato su quello che fate.”(TSC- Sura V, versetto 8).<br />

Dopo che i versetti hanno trattato il rispetto dei patti e degli impegni, nel cibo, nelle<br />

bevande, nel matrimonio e nell'abluzione (wudu’), ci conducono ad un<br />

importantissimo patto: la giustizia, persino con la gente che disprezziamo, persino con<br />

la gente con cui siamo in conflitto. Questo versetto rappresenta una delle più<br />

importanti e princip<strong>al</strong>i regole della tolleranza e della giustizia dell'Islam verso le <strong>al</strong>tre<br />

comunità.<br />

Il quinto richiamo (ricordate i benefici di Allah)<br />

L'undicesimo versetto ci ricorda che Allah l'Altissimo ha protetto i credenti dagli<br />

inganni dei loro nemici, perciò temete Allah, o credenti, e rispettate il patto che avete<br />

stretto con Lui.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete,<br />

ricordate i benefici che Allah vi ha concesso, il giorno che una fazione voleva<br />

<strong>al</strong>zare le mani contro di voi ed Egli arrestò le mani loro…”(TSC- Sura V,<br />

versetto 11).<br />

Allah, Gloria a Lui l'Altissimo, mantiene i Suoi patti con noi, da queste divine e<br />

straordinarie promesse nel nono versetto Allah l’Altissimo ha ricordato quel che può<br />

essere tradotto come: “Allah ha promesso a coloro che credono e compiono il<br />

bene, il perdono e un'immensa ricompensa.”(TSC- Sura V, versetto 9).<br />

71


Dopo tutto questo rispetteremo il nostro impegno e il nostro patto davanti ad Allah<br />

gloria a Lui l’Altissimo?<br />

I figli di Israele e i loro patti<br />

A questo punto, in un quarto intero, la sura ci presenta degli esempi di comunità che non<br />

rispettarono l'impegno e il Patto con Allah l'Altissimo, e non attuarono il seguente<br />

versetto: “abbiamo ascoltato e obbediamo” come fu ordinato da Allah gloria a Lui<br />

l'Altissimo, e questi erano i Figli di Israele. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Allah accettò il Patto dei Figli di Israele e suscitò da loro dodici capi.<br />

Allah disse: « Sarò con voi, purché eseguiate l'orazione e paghiate la decima e<br />

crediate nei Miei messaggeri, li onoriate e facciate un bel prestito ad Allah. Allora<br />

cancellerò i vostri peccati e vi farò entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli. Chi<br />

di voi, dopo tutto ciò, sarà miscredente, si <strong>al</strong>lontana d<strong>al</strong>la retta via».”(TSC- Sura V,<br />

versetto 12).<br />

Qu<strong>al</strong>e era la conseguenza? “Ma essi ruppero l'<strong>al</strong>leanza e Noi li m<strong>al</strong>edicemmo e<br />

indurimmo i loro cuori”(TSC- Sura V, versetto 13).<br />

E’ un versetto d<strong>al</strong> tono duro per avvisarci di badare a non imitarli, per non ricevere,<br />

come era accaduto a loro, l'ira e la m<strong>al</strong>edizione di Allah, gloria a lui l'Altissimo.<br />

La storia di Mosè (pace su di lui) con il suo popolo<br />

I versetti ci trasportano <strong>al</strong>la vicenda di Mosè (pace su di lui) con i Figli di Israele,<br />

quando chiese loro di entrare in Terra Santa (P<strong>al</strong>estina) che Allah destinò loro e gli<br />

promise in essa: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “«O<br />

popolo mio, entrate nella terra santa che Allah vi ha destinata e non volgete le<br />

sp<strong>al</strong>le: vi ritrovereste perdenti ». Dissero: « O Mosè, essa è abitata da un popolo<br />

di tiranni . Noi non vi entreremo finché essi non siano usciti.”(TSC- Sura V,<br />

versetti 21-22).<br />

Rifiutarono e ruppero il Patto con Allah l'Altissimo, perciò giunse il castigo divino.<br />

Dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “ « Ebbene, questo paese<br />

sarà loro vietato per quarant'anni ed essi erreranno sulla terra .”( TSC- Sura V,<br />

versetto 26).<br />

Allah l'Altissimo ha vietato loro l'entrata in Terra Santa per quarant’anni.<br />

Abbiamo accennato che la sura comincia con: “o voi che credete, rispettate gli<br />

impegni, vi sono permessi gli anim<strong>al</strong>i dei greggi....” per esortare <strong>al</strong> rispetto degli<br />

impegni affinché Allah, gloria a Lui l'Altissimo, non renda stretto il circolo del lecito<br />

<strong>al</strong>l'Umma; in questo episodio vediamo come Allah restrinse il circolo del lecito ai<br />

Figli di Israele per come si comportarono. La regola gener<strong>al</strong>e nella sura è: "Se l'uomo<br />

vive rispettando gli impegni, Allah gloria a Lui l'Altissimo lo colma di favori e gli<br />

<strong>al</strong>larga la cerchia del lecito, invece, se rompe i patti, Allah lo mette in ristrettezze e gli<br />

<strong>al</strong>larga la cerchia delle proibizioni”.<br />

Storia dei figli di Adamo su lui la pace<br />

72


Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Racconta loro, in tutta<br />

verità, la storia dei due figli di Adamo , quando offrirono [ad Allah] un sacrificio,<br />

ed ecco che l'offerta di uno fu accettata e quella dell'<strong>al</strong>tro no…”(TSC- Sura V,<br />

versetto 27).<br />

Fu la rabbia, l’invidia e il rancore a spingere il figlio di Adamo a commettere il suo<br />

delitto ed uccidere suo fratello. L’elemento invece che accomuna la storia dei figli di<br />

Adamo su lui la pace e quella dei figli di Israele e il loro ingresso nella Terra Santa è<br />

che entrambe rappresentano un esempio della violazione di un patto divino. I figli di<br />

Israele lo violarono per viltà mentre il figlio di Adamo lo fece per impulsività.<br />

M<strong>al</strong>grado la loro diversità, ambedue le storie esemplificano l’inosservanza del patto<br />

con Allah l’Altissimo, mentre l’Islam incita <strong>al</strong>la moderazione in tutti gli aspetti della<br />

vita.<br />

Come commento <strong>al</strong>la storia segue subito il versetto 32 in cui Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Per questo abbiamo prescritto ai Figli di<br />

Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non<br />

abbia sparso la corruzione sulla terra , sarà come se avesse ucciso l'umanità<br />

intera . E chi ne abbia s<strong>al</strong>vato uno, sarà come se avesse s<strong>al</strong>vato tutta l'umanità”<br />

(TSC – Sura V, versetto 32). Dopo la descrizione della crudeltà dell’atto d’omicidio<br />

nella storia di Adamo su lui la pace, seguono i versetti che portano severe leggi per<br />

abolire la corruzione e per delimitare le libertà e stabilire le pene per il furto e la<br />

corruzione.<br />

È degno di nota che solo nei nostri tempi si è cominciato a parlare di diritto pubblico<br />

in giurisprudenza, mentre il Corano lo stabilì ben 1400 anni fa. Allah spiega<br />

chiaramente in quel che può essere tradotto come: “….chiunque uccida un uomo<br />

che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra,<br />

sarà come se avesse ucciso l'umanità intera” (TSC – Sura V, versetto 32). Difatti,<br />

il crimine non è solamente l’aggressione di un individuo anzi è un pericolo per tutta la<br />

società e quindi giustizia deve essere fatta per recuperare un diritto pubblico.<br />

Il sesto richiamo: il Jihad 18 per la causa di Allah<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, temete<br />

Allah e cercate il modo di giungere a Lui, e lottate per la Sua Causa, affinché<br />

possiate prosperare” (TSC – Sura V, versetto 35).<br />

I versetti sopraccitati hanno esposto il pericolo della corruzione, mentre il versetto 35<br />

ordina ai credenti compiere Il Jihad e di combattere la corruzione.<br />

Notate che tutte le volte che si chiede di fare il Jihad, viene fornita anche la<br />

giustificazione per t<strong>al</strong>e richiesta (come è il caso nella Sura di An-Nisâ (Le Donne)<br />

quando il Jihad venne menzionato per aiutare i deboli); infatti, Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Perché mai non combattete per la causa di<br />

Allah e dei più deboli…”(TSC – Sura IV, versetto 75).<br />

18<br />

La parola araba “Jihad” non significa solo guerra santa con cui viene gener<strong>al</strong>mente tradotta ma<br />

include tutti gli sforzi fatti per la causa dell’Islam. (Nota del traduttore)<br />

73


I richiami 7,8,9: (No <strong>al</strong>l’imitazione <strong>al</strong>la cieca)<br />

La Sura giunge ad una nuovo quarto, con tre nuovi richiami che esortano la Ummah<br />

ad avere la propria identità.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“O voi che credete, non<br />

sceglietevi per <strong>al</strong>leati i giudei e i nazareni, sono <strong>al</strong>leati gli uni degli <strong>al</strong>tri. E chi li<br />

sceglie come <strong>al</strong>leati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di<br />

ingiusti”(TSC – Sura V, versetto 51).<br />

“O voi che credete, se qu<strong>al</strong>cuno di voi rinnegherà la sua religione, Allah susciterà<br />

una comunità che Lui amerà e che Lo amerà, umile con i credenti e fiera con i<br />

miscredenti ”(TSC – Sura V, versetto 54).<br />

“O voi che credete, non sceglietevi <strong>al</strong>leati tra quelli ai qu<strong>al</strong>i fu data la Scrittura<br />

prima di voi, quelli che volgono in gioco e derisione la vostra religione e<br />

[neppure] tra i miscredenti” (TSC – Sura V, versetto 57).<br />

L’obiettivo di questi versetti non è quello di spregiare le <strong>al</strong>tre religioni, ma è quello di<br />

tutelare l’identità del musulmano. È un invito a raggiungere l’appartenenza completa<br />

<strong>al</strong>l’islam. Pertanto la Sura di “Al-Mâ'ida” non interdice di avere a che fare con i<br />

Cristiani oppure gli Ebrei e ne sono prova i sopraccitati versetti. Il versetto 5 dice “…<br />

“vi sono inoltre lecite” …le donne caste di quelli cui fu data la Scrittura prima di<br />

voi” consentendo di contrarre matrimonio con le donne cristiane ed ebree.<br />

Quindi la tolleranza e la compassione per i Cristiani e gli Ebrei è una cosa richiesta<br />

d<strong>al</strong> musulmano, solo che non devono portarlo a perdere la sua identità ed<br />

appartenenza. Difatti, c’è una grande differenza fra il rispetto, la collaborazione<br />

positiva, la clemenza e la tolleranza e fra la fusione nell’<strong>al</strong>tro e la perdita dell’identità.<br />

Per questo i richiami 7 e 9 vietano l’<strong>al</strong>leanza e l’amore verso i miscredenti mentre<br />

l’ottavo ammonisce contro la rinnegazione della propria religione essendo questa la<br />

conseguenza più pericolosa della perdita d’identità.<br />

Osserviamo che i versetti nella parte precedente hanno puntato sull’avvertimento<br />

contro il giudicare la gente non in base a quello che Allah ha fatto scendere, infatti<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Coloro che non<br />

giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono i miscredenti”<br />

(TSC – Sura V, versetto 44).<br />

“Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi<br />

sono gli ingiusti” (TSC – Sura V, versetto 45).<br />

“Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi<br />

sono gli iniqui”(TSC – SuraV, versetto 47).<br />

“È la giustizia dell’ignoranza che cercano? Chi è migliore di Allah nel giudizio,<br />

per un popolo che crede con fermezza?”(TSC – Sura V, versetto 50).<br />

Il nesso fra questi versetti e gli ultimi tre richiami è che l’imitazione <strong>al</strong>la cieca degli<br />

<strong>al</strong>tri è la causa maggiore della trascuratezza di ciò che Allah ha fatto scendere nel<br />

giudicare le persone.<br />

Allora voi giovani adempiete ai vostri patti di non imitare <strong>al</strong>la cieca e di raggiungere<br />

una completa appartenenza <strong>al</strong>la vostra religione senza scordarvi di fare ricorso ai suoi<br />

ordini ed ammonimenti.<br />

74


La dolcezza dell’amore<br />

Fra le arguzie dell’ottavo richiamo è quando Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “ O voi che credete, se qu<strong>al</strong>cuno di voi rinnegherà la sua<br />

religione, Allah susciterà una comunità che Lui amerà e che Lo amerà, umile<br />

con i credenti e fiera con i miscredenti…” (TSC – Sura V, versetto 54).<br />

Il Corano utilizza la dolcezza e l’amore nell’avvertimento contro la più grave delle<br />

cose che uno possa commettere e cioè la rinnegazione della propria religione.<br />

Il versetto non dice “se qu<strong>al</strong>cuno di voi rinnegherà la sua religione, egli sarà castigato<br />

e buttato nell’inferno”. La minaccia qui si fa con l’amore invece che con il fuoco.<br />

Pertanto, questo richiamo così fine fa un effetto particolare nelle anime soprattutto<br />

dopo gli intensi discorsi e severi ammonimenti ricorrenti nella Sura.<br />

Il decimo richiamo (non vietate le cose buone che Allah vi ha reso lecite)<br />

Allah l’<strong>al</strong>tissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non<br />

vietate le cose buone che Allah vi ha reso lecite. Non eccedete. In verità Allah non<br />

ama coloro che eccedono” (TSC – Sura V, versetto 87).<br />

Questo richiamo esorta i credenti a non vietare le cose buone che Allah ha reso lecite,<br />

perché spetta ad Allah e solo a Lui di decidere cosa proibire e cosa permettere. Per di<br />

più, Allah ci ha proibito solo le turpitudini, mentre ci ha permesso tutte le cose buone<br />

e utili, ed è appunto questo che viene confermato nel versetto che segue quando Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Mangiate le cose buone e lecite<br />

che Allah vi ha concesso e temete Allah, Colui nel Qu<strong>al</strong>e credete” (TSC – Sura V,<br />

versetto 88).<br />

Il punto comune fra questo richiamo e il secondo “non profanate i simboli di Allah”<br />

è che il proibirsi il lecito è un atto di disubbidienza nei confronti di Allah l’Altissimo<br />

e un cambiamento delle Sue leggi così come lo è concedersi il proibito.<br />

Notiamo <strong>al</strong>lora che le caratteristiche del lecito e dell’illecito nell’Islam cominciano e<br />

delinearsi pian piano, e che ogni versetto aggiunge una nozione nuova, raggiungendo<br />

in t<strong>al</strong> modo il completamento delle regole per i musulmani prima della conclusione<br />

della rivelazione.<br />

Il richiamo 11 (le bevande illecite)<br />

Dopo le cose buone, si parla nella Sura, delle turpitudini (seguendo lo stesso ordine<br />

presente nei versetti 1 e 2 che iniziano la Sura)<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“O voi che credete, in<br />

verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche, le frecce divinatorie sono<br />

immonde opere di Satana. Evitatele affinché possiate prosperare” (TSC – Sura<br />

V, versetto 90).<br />

Visto che la Sura inizia con l’indicazione del cibo illecito, seguono automaticamente<br />

<strong>al</strong>tre sulle bevande illecite (la Sura s’intitola appunto la Tavola Imbandita) per<br />

ammonire il musulmano contro l’immersione nei piaceri illeciti della vita e ricordargli<br />

75


di osservare il patto. Egli non deve consumare neanche una goccia di vino, perché la<br />

sua consumazione può creare odio e rancore fra la Ummah.<br />

Notiamo da una parte che il versetto tratta severamente l’argomento del vino<br />

collegandolo a quello delle pietre idolatriche e le frecce divinatorie che sono i resti<br />

dell’associazione per biasimare questa pericolosa usanza. D’<strong>al</strong>tra parte, il Corano<br />

utilizza la parola “evitatele” che sarebbe il massimo grado di divieto e di proibizione.<br />

Il richiamo 12-13 (Occhio <strong>al</strong>la prova nel lecito e l’illecito!)<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete!<br />

Allah certamente vi metterà <strong>al</strong>la prova con qu<strong>al</strong>che [capo di selvaggina] che<br />

caccerete con le mani e con le lance. Così Allah riconoscerà chi Lo teme nel<br />

profondo di sé. Chi poi trasgredirà, avrà doloroso castigo!” (TSC – Sura V,<br />

versetto 94).<br />

Questo versetto avverte contro l’esame <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e Allah l’Altissimo sottopone il<br />

musulmano per mettere <strong>al</strong>la prova la sua fede e la sua osservazione del lecito e<br />

dell’illecito.<br />

Il versetto fu rivelato quando i Compagni del Profeta furono in stato di consacrazione<br />

ed Allah li mise <strong>al</strong>la prova vietando loro di cacciare qu<strong>al</strong>siasi selvaggina si trovasse<br />

nei paraggi. Il versetto 95 segue per ribadire lo stesso significato, infatti Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete! Non<br />

uccidete la selvaggina se siete in stato di consacrazione”(TSC – Sura V, versetto<br />

95). È da aggiungere fin<strong>al</strong>mente che il rapporto fra l’inizio della Sura e la sua fine<br />

risulta chiaro, vista la concentrazione di entrambi sulle leggi della caccia.<br />

Il richiamo 14 (Non opprimete voi stessi)<br />

I richiami continuano fino ad arrivare <strong>al</strong> detto di Allah l’Altissimo che può essere<br />

tradotto come: “O voi che credete, non fate domande su cose che, se vi fossero<br />

spiegate, vi dispiacerebbero. Se farete domande in proposito, vi saranno spiegate<br />

dopo che il Corano sarà disceso [per intero]. Allah vi perdonerà, poiché Allah è<br />

perdonatore, paziente”(TSC – Sura V, versetto 101).<br />

Questo versetto rappresenta uno dei regolatori che Allah l’Altissimo ha posto in<br />

materia del lecito e dell’illecito, però tantissimi sbagliano la sua interpretazione.<br />

Infatti, non bisogna chiedere spiegazioni delle cose lecite <strong>al</strong> punto da restringere il<br />

cerchio attorno <strong>al</strong>le persone, ciò potrebbe portare la persona a trascurare le cose con<br />

cui si è oppressa compiendo così un illecito.<br />

Questo versetto invita <strong>al</strong>l’equilibrio perché anche se Allah l’Altissimo ci ha chiesto di<br />

rispettare i patti questo non ci deve indurre ad opprimere noi stessi.<br />

Questi versetti hanno un nesso straordinario con la Sura di “Al-Baqara” (La<br />

Giovenca) e la storia della giovenca dei figli di Israele. Nel versetto 102 Allah<br />

l’<strong>al</strong>tissimo dice quel che può essere tradotto come: “un popolo che vi precedette fece<br />

domande in t<strong>al</strong> senso e poi rinnegò”(TSC – Sura V, versetto 102) riferendosi <strong>al</strong>le<br />

innumerevoli domande che <strong>al</strong>tri popoli ponevano ai loro profeti. Le risposte a quelle<br />

domande portarono ulteriori delimitazioni <strong>al</strong>le regole il che spingeva i detti popoli<br />

<strong>al</strong>la disubbidienza.<br />

76


Nella Sura di “Al-Baqara” Allah dice quel che può essere tradotto come: “La<br />

sacrificarono, ma mancò poco che non lo facessero!” (TSC – Sura II, versetto<br />

71), perché hanno esagerato nel chiedere dettagli sulla natura della giovenca e il suo<br />

colore mentre questo non importava neanche. Di conseguenza l’ordine che era<br />

abbastanza ampio ed assoluto è diventato più ristretto e specifico.<br />

Rimanendo nello stesso contesto, il nostro profeta ed i suoi Compagni ci danno il<br />

buon esempio.<br />

Disse il profeta (pace e benedizione su di lui) un giorno ai suoi Compagni: “Allah vi<br />

ha imposto il pellegrinaggio” <strong>al</strong>lora uno dei Compagni chiese “tutti gli anni O<br />

profeta?”. Il Messaggero di Allah rimase zitto e dopo replicò: “se dicessi di sì<br />

diventerebbe un obbligo”<br />

Quindi nella Sura di “Al-Mâ'ida” c’è un equilibrio fra l’osservazione degli ordini e<br />

dei divieti e il rispetto del patto di Allah e fra il non proibirsi ciò che Allah ha<br />

permesso.<br />

Il richiamo 15 (non essere conformista)<br />

Nel susseguirsi dei versetti giungiamo <strong>al</strong> quindicesimo richiamo che costituisce un<br />

<strong>al</strong>tro dei regolatori del lecito e dell’illecito:<br />

Allah l’<strong>al</strong>tissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete,<br />

preoccupatevi di voi stessi ! Se siete ben diretti, non potrà nulla contro di voi<br />

colui che si è <strong>al</strong>lontanato”(TSC – Sura V, versetto 105).<br />

In uno dei suoi discorsi <strong>al</strong>la gente, Abu Bakr, che Allah sia soddisfatto di lui, disse:<br />

“Interpretate m<strong>al</strong>e questo versetto”. Infatti, la gente ha capito che “… preoccupatevi<br />

di voi stessi !” significa “non guidate nessuno <strong>al</strong>la retta via, chi cerca lo smarrimento<br />

che smarrisca” e ciò portò <strong>al</strong>l’abbandono dell’invito <strong>al</strong>la via di Allah l’Altissimo.<br />

Questo versetto ci insegna che se tutta la gente manomette il lecito e l’illecito e rompe<br />

i patti, voi fedeli dovete preoccuparvi di voi stessi e perseverare con il giusto e non<br />

cambiare le regole della religione. Ciò va di pari passo con il Detto del Profeta (pace e<br />

benedizione su lui): “Che nessuno di voi sia conformista, se la gente fa del bene lo fa<br />

anche lui e se fa del m<strong>al</strong>e fa ugu<strong>al</strong>e, invece se la gente fa del bene fatelo anche voi e<br />

se fa del m<strong>al</strong>e non siate ingiusti”<br />

Quindi la Sura punta nei due richiami 14 e 15 su due regolatori degli ordini e dei<br />

divieti:<br />

-- Non opprimere te stesso<br />

-- Non farti influenzare d<strong>al</strong> tuo “entourage”.<br />

Il richiamo 16 (il lecito e l’illecito nelle testimonianze e nel testamento)<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, se<br />

state per morire e fate testamento, prendete come testimoni due uomini integri<br />

dei vostri”(TSC – Sura V, versetto 106), è il versetto che conclude la serie delle<br />

regole in questa Sura e che conferma l’inclusione dell’Islam di tutti gli aspetti della<br />

77


vita, come il mangiare e il bere, le mogli e i rapporti familiari, le regole del Hudud 19 ,<br />

i rapporti internazion<strong>al</strong>i, le testimonianze e i testamenti.<br />

Rifletti con me di nuovo sulla completezza della religione e la sua inclusione di tutti<br />

gli aspetti della vita. Infatti Allah l’<strong>al</strong>tissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come.“Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia<br />

grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm”(TSC – Sura V, versetto 3) .<br />

Ringrazia Allah per la grazia che ha completato per te in questa religione e le regole<br />

della sua nobile Shari’a (la giurisprudenza islamica).<br />

Le fin<strong>al</strong>ità della Shari’a nella Sura<br />

Poiché “Al-MÂ’IDA” è la Sura del lecito e dell’illecito nell’Islam, essa è l’unica Sura<br />

che ha compreso le cinque fin<strong>al</strong>ità della Shari’a:<br />

La tutela della religione<br />

La tutela della persona<br />

La tutela della mente<br />

La tutela dell’onore<br />

La tutela delle ricchezze<br />

Infatti, la Sura che contiene il detto di Allah l’Altissimo che può essere tradotto come:<br />

“E' la giustizia dell'ignoranza che cercano ? Chi è migliore di Allah nel giudizio,<br />

per un popolo che crede con fermezza?”(TSC – Sura V, versetto 50), vuole<br />

mostrarci che la legge di Allah è la migliore per s<strong>al</strong>vaguardare l’interesse dell’umanità<br />

in questo mondo e nell’<strong>al</strong>dilà, tramite:<br />

La tutela della religione: “O voi che credete, se qu<strong>al</strong>cuno di voi rinnegherà la sua<br />

religione”(TSC – Sura V, versetto 54). La prima cosa <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e si interessa la<br />

Shari’a è la tutela della religione e l’abolizione della miscredenza.<br />

La tutela della persona: “Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che<br />

chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia<br />

sparso la corruzione sulla terra , sarà come se avesse ucciso l'umanità<br />

intera”(TSC – Sura V, versetto 32). Qui si proibisce l’uccisione della persona.<br />

La tutela della mente: “in verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre<br />

idolatriche…”(TSC – Sura V, versetto 90), l’obiettivo della proibizione del vino è<br />

la tutela della mente<br />

La tutela dell’onore: “sposandole, non come debosciati libertini!”(TSC – Sura V,<br />

versetto 5), (la proibizione dei rapporti sessu<strong>al</strong>i fra i due sessi prima di contrarre<br />

matrimonio).<br />

La tutela delle ricchezze: “Tagliate la mano <strong>al</strong> ladro e <strong>al</strong>la ladra”(TSC – Sura V,<br />

versetto 38).<br />

Le cinque fin<strong>al</strong>ità della Shari’a sono stati citati nella Sura di Al-MÂ’IDA per<br />

dimostrarci che gli ordini ed i divieti da osservare servono a tutelare l’interesse delle<br />

persone nell’ambito dei cinque sopra citati perni.<br />

19 pene stabilite d<strong>al</strong> corano<br />

78


Il controllo dei patti durante il giorno del Giudizio<br />

Quando avviene il controllo dei patti? Avviene il giorno della Resurrezione. Si parla<br />

di questo nella magnifica conclusione della Sura.<br />

Allah l’<strong>al</strong>tissimo infatti dice quel che può essere tradotto come: “Il Giorno in cui<br />

Allah radunerà tutti i messaggeri, dirà loro: « Che cosa vi hanno risposto?»;<br />

diranno: « Noi non abbiamo nessuna scienza: Tu sei Colui che conosce<br />

l'inconoscibile”(TSC – Sura V, versetto 109).<br />

Nota la correlazione fra i versetti di questa Sura, <strong>al</strong>l’inizio c’è (rispettate gli<br />

impegni) e a metà: “O Messaggero, comunica quello che è sceso su di te da parte<br />

del tuo Signore”(TSC – Sura V, versetto 67) (per quanto riguarda il lecito e<br />

l’illecito), e <strong>al</strong>la fine conclude con “Il Giorno in cui Allah radunerà tutti i<br />

messaggeri, dirà loro: « Che cosa vi hanno risposto? “(TSC – Sura V, versetto<br />

109).<br />

Alla fine della Sura troviamo il racconto di Gesù e il suo ripudio dei cristiani che non<br />

hanno seguito la sua via. Questo è attinente <strong>al</strong> ripudio dell’imitazione <strong>al</strong>la cieca degli<br />

<strong>al</strong>tri. Allora come fate voi musulmani ad imitarli mentre Gesù stesso su lui la pace gli<br />

ripudierà il giorni del Giudizio.<br />

Infatti, vista l’importanza del menzionare il giorno del Giudizio per incitare la gente a<br />

rispettare i patti, in un versetto splendido Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Ecco il Giorno in cui la verità sarà utile ai veridici” (TSC –<br />

SuraV, versetto 119).<br />

I veridici sono appunto quelli che rispettano i loro patti con Allah e con le persone.<br />

Perché la Sura è stata intitolata Al-MÂ’IDA<br />

Alla fine ci rimane da delucidare la scelta di un t<strong>al</strong>e titolo per la Sura per capire se è<br />

dovuto <strong>al</strong>la menzione della storia della tavola imbandita, e se è il caso, trovare il<br />

rapporto fra questa “tavola” e il rispetto dei patti di cui tratta la Sura:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quando gli apostoli<br />

dissero: « O Gesù, figlio di Maria, è possibile che il tuo Signore faccia scendere<br />

su di noi d<strong>al</strong> cielo una tavola imbandita?» , disse lui: « Temete Allah se siete<br />

credenti» . Dissero: « Vogliamo mangiare da essa . Così i nostri cuori saranno<br />

rassicurati, sapremo che tu hai detto la verità e ne saremo testimoni ». Gesù<br />

figlio di Maria disse: « O Allah nostro Signore, fa' scendere su di noi, d<strong>al</strong> cielo,<br />

una tavola imbandita che sia una festa per noi- per il primo di noi come per<br />

l'ultimo - e un segno da parte Tua. Provvedi a noi, Tu che sei il migliore dei<br />

sostentatori». Allah disse: « La farò scendere su di voi, e chiunque di voi, dopo di<br />

ciò, sarà miscredente, lo castigherò con un tormento che non infliggerò a nessun'<br />

<strong>al</strong>tra creatura! »”(TSC – Sura V, versetti 112 – 115).<br />

L’ultimo è un versetto centr<strong>al</strong>e “Allah disse: « La farò scendere su di voi, e<br />

chiunque di voi, dopo di ciò, sarà miscredente…” cioè Allah ha consentito di<br />

mandare il segno che sarebbe la tavola ma Ha minacciato che chiunque romperà il<br />

patto dopo la discesa della tavola sarà castigato atrocemente, ed è così che si è<br />

79


collegata la storia della tavola a quella della gente che ha chiesto ad Allah l’Altissimo<br />

un segno da parte Sua.<br />

Per quanto riguarda la nostra Ummah, Allah le Ha concesso un <strong>al</strong>tro versetto centr<strong>al</strong>e<br />

in questa Sura in cui dice quel che può essere tradotto come: “Oggi ho reso perfetta<br />

la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per<br />

religione l'Islàm”(TSC – Sura V, versetto 3). Questo versetto è un dono divino<br />

paragonabile a quello dato agli apostoli (la tavola imbandita). Questi hanno osservato<br />

il loro patto, i musulmani invece faranno ugu<strong>al</strong>e?<br />

Per favore, prova durante la lettura della Sura di Al-MÂ’IDA a percepire la<br />

grandiosità della grazia che Allah ha completato per noi rendendo perfetta la nostra<br />

religione, e fai tutto il possibile per rispettare il patto di Allah l’Altissimo in tutti gli<br />

aspetti della tua vita.<br />

Sura VI: “Al-An'âm” (Il Bestiame)<br />

E’ la prima Sura Meccana (scesa a Mecca) nell’ordine Coranico: infatti tutte le sure<br />

da “Al-Baqara” (La Giovenca) a “Al-Maida” (La Tavola Imbandita) sono Medinesi<br />

(scese a Medina). E’ stata rivelata subito dopo Al-Hijr e i suoi versetti sono 165.<br />

Notte Bianca<br />

Molti vantaggi accompagnarono questa Sura. Innanzitutto discese sul cuore del<br />

Profeta, pace e benedizioni su di lui, tutta insieme, in una sola notte, mentre tutte le<br />

<strong>al</strong>tre Sure del Corano scesero poco <strong>al</strong>la volta e in momenti diversi. Una delle cose più<br />

belle che caratterizzano questa Sura, è il fatto che discese accompagnata da<br />

settantamila Angeli che recitavano la lode di Dio con voce t<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>ta che copriva<br />

gli orizzonti. Tutto ciò durante una sola notte… Una scena stupenda e maestosa nel<br />

profondo della notte accompagnava questa Sura, la qu<strong>al</strong>e ha dato tenere ombre che ci<br />

rendono incuriositi per saperne il contenuto e i suoi obiettivi.<br />

L’obiettivo della Sura<br />

All’inizio della Sura Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “La<br />

lode [appartiene] ad Allah che ha creato i cieli e la terra” (TSC- Sura VI,<br />

versetto 1), in modo che ci rendiamo conto, fin d<strong>al</strong>l’inizio della Sura, del suo<br />

obiettivo e di tutto quello che la riguarda, v<strong>al</strong>e a dire credere in Allah come unico Dio<br />

e non avere nel tuo cuore <strong>al</strong>tro che Lui l’Altissimo.<br />

La questione dell’Unicità di Allah e del monoteismo si ripete quarantanove volte nella<br />

Sura, in quarantanove versi, ciò significa nel 30% di tutta la Sura. Per questo motivo<br />

comprendiamo la ragione della maestosità e dei settantamila angeli che la<br />

accompagnarono, così come possiamo anche capire il criterio per cui è stata scelta la<br />

notte: perché è il momento più adatto <strong>al</strong>le spiritu<strong>al</strong>ità.<br />

80


Gli interlocutori della Sura<br />

In mezzo <strong>al</strong>le idee, ai modelli di pensiero e agli stili di vita differenti, che questi si<br />

materi<strong>al</strong>izzino nell’adorazione degli Dei creati d<strong>al</strong>l’uomo o nelle forze della natura,<br />

come ai tempi del Profeta (pace e benedizioni su di lui), o nell’ateismo e nella<br />

negazione dell’esistenza di Dio dei nostri tempi, giunge questa Sura rispondendo a<br />

tutto questo tramite il discorso sull’Onnipotenza di Allah l’Altissimo e la Sua<br />

Grandezza nell’universo. Ciò vuol dire che la Sura si rivolge prima <strong>al</strong> credente, in<br />

modo t<strong>al</strong>e da rafforzare la sua fede e il suo amore in Allah e servirlo con intenzione<br />

più sincera (ikhlas). Non solo ma la Sura gli fornisce anche del materi<strong>al</strong>e utile per<br />

rispondere ai materi<strong>al</strong>isti e a coloro che negano l’esistenza di Dio: tramite i discorsi<br />

sulla capacità di Allah nell’universo e provando l’errore degli atei nel sostenere che la<br />

natura ha creato l’universo, o che l’universo è stato creato accident<strong>al</strong>mente. La<br />

magnificenza e la precisione nell’universo sono le due prove più importanti della<br />

Grandezza del Creatore e della sua Unicità.<br />

La sura si rivolge anche a una terza categoria di gente, ovvero coloro che credono in<br />

Allah ma non mettono in atto questa fede nei loro comportamenti. Essa dimostra loro,<br />

come vedremo menzionato verso la fine, che la fede non è divisibile, ma che deve<br />

percorrere il cuore contemporaneamente <strong>al</strong> comportamento. Con questo si riesce a<br />

comprendere il motivo per cui la sura scese tutta in una volta sola, v<strong>al</strong>e a dire per<br />

ribadire che l’unicità di Dio è strettamente legata <strong>al</strong> credo e <strong>al</strong> comportamento.<br />

Il legame tra le Sure del Corano<br />

Prima di esplorare i versetti della Sura, è necessario notare la concatenazione delle<br />

Sure del Corano nel di<strong>al</strong>ogo con i non musulmani: infatti le Sure della Giovenca, La<br />

famiglia di Imran, Le Donne e La tavola imbandita, hanno di<strong>al</strong>ogato con La Gente del<br />

Libro su diversi punti, mentre la Sura del Bestiame si è speci<strong>al</strong>izzata solo nel di<strong>al</strong>ogo<br />

con miscredenti (speci<strong>al</strong>mente quelli della Mecca, è per questo motivo che la Sura è<br />

meccana).<br />

C’è un’<strong>al</strong>tra notazione di un fatto molto carino nel legame che c’è tra questa Sura e<br />

quella precedente (La tavola imbandita). Infatti <strong>al</strong>la fine della Sura della Tavola<br />

imbandita Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Appartiene ad<br />

Allah la sovranità dei cieli e della terra e di ciò che racchiudono” (TSC- Sura V,<br />

versetto 120) come se fosse l’introduzione <strong>al</strong>la Sura “Il Bestiame” nella qu<strong>al</strong>e Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “La lode [appartiene] ad Allah<br />

che ha creato i cieli e la terra” (TSC- Sura VI, versetto 1).<br />

Due parole riempiono il cuore di amore (“Dì” e “Lui”)<br />

La Sura del Bestiame ha un particolare ordine che la accompagna d<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine,<br />

ovvero quello di ripetere quattro o cinque versetti che parlano dell’Onnipotenza di<br />

81


Allah l’Altissimo nell’universo, e subito dopo seguono <strong>al</strong>tri versetti che affrontano i<br />

materi<strong>al</strong>isti e coloro che negano l’esistenza di Allah e che sostengono la creazione<br />

dell’universo da parte della natura… E così va avanti la Sura d<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine.<br />

La maggior parte dei versetti iniziano con due parole: “Dì” e “Lui”. Come mai questa<br />

ripetizione..?! E qu<strong>al</strong>e legame hanno con il tema della Sura?<br />

Ogni volta che si legge un versetto che incomincia con “Lui”, si nota che esso parla<br />

dell’Onnipotenza di Allah l’Altissimo, come quando Egli dice quel che può essere<br />

tradotto come: “E Lui è Allah nei cieli e sulla terra” ( TSC- Sura VI, versetto 3),<br />

“Nella notte è Lui che vi richiama”(TSC- Sura VI, versetto 60), “Egli è Colui che<br />

domina i Suoi servi” (TSC- Sura VI, versetto 61), “Egli è Colui che ha creato i<br />

cieli e la terra” (TSC- Sura VI, versetto 73).<br />

Mentre <strong>al</strong>cuni versetti che affrontano i miscredenti - e che parlano anche con il<br />

Profeta, pace e benedizione su di lui, (e ogni fedele) e lo guida affinché di<strong>al</strong>ogasse<br />

con loro tramite prove schiaccianti - e iniziano con “dì”: Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “Di': «Qu<strong>al</strong>e testimonianza è più grande? ». Di':<br />

«Allah è testimone tra voi e me » (TSC- Sura VI, versetto 19).<br />

“Dì « Chi vi s<strong>al</strong>verebbe d<strong>al</strong>le tenebre della terra e del mare? InvocateLo<br />

umilmente e in segreto: "Se ci sollevi da ciò, saremo certamente riconoscenti" ».<br />

Di': « Allah vi libererà da ciò e da tutte le angosce. Ciò nonostante [Gli]<br />

attribuite consimili! ». Di': « Egli vi può mandare un castigo d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>to o da sotto i<br />

vostri piedi o confondervi con le divisioni, facendovi provare la violenza degli uni<br />

sugli <strong>al</strong>tri ». Guarda come ripresentiamo continuamente i segni Nostri, affinché<br />

comprendano. (TSC- Sura VI, versetti 63- 65).<br />

Di': « Invocheremo, in luogo di Allah, qu<strong>al</strong>cuno che non può né favorirci né<br />

nuocerci? (TSC- Sura VI, versetto 71).<br />

Come se i versetti chiedessero <strong>al</strong> lettore di percepire dentro di lui Chi è l’Onnipotente<br />

finché il suo cuore non si riempia del Suo amore, e poi potrà affrontare i suoi dubbi<br />

sulla fede tramite la Sua Unicità e la Sua Grandezza. Dopo questa appassionante<br />

introduzione, viviamo ora, fratelli con i versetti che parlano dell’onnipotenza, della<br />

Grandezza e come vengono affrontati i non credenti nella Sura.<br />

L’inizio della Sura: un’ondata di versetti sull’onnipotenza divina<br />

La Sura inizia con tre versetti che mostrano le capacità di Allah l’Altissimo: Allah che<br />

dice quel che può essere tradotto come: “La lode [appartiene] ad Allah che ha<br />

creato i cieli e la terra e ha regolato le tenebre e la luce; eppure i miscredenti<br />

attribuiscono consimili <strong>al</strong> loro Signore! E' Lui che vi ha creati d<strong>al</strong>la terra e ha<br />

stabilito il termine vostro; pure un <strong>al</strong>tro termine è fissato presso di Lui . Eppure<br />

ancora dubitate! Egli è Allah, nei cieli e sulla terra. Conosce quello che<br />

nascondete, quello che p<strong>al</strong>esate e quello che vi meritate” (TSC- Sura VI, versetti<br />

1-3). Dopodiché segue: “Chiamano menzogna la verità che giunge loro. Presto ne<br />

sapranno di più, su ciò di cui si burlavano.” (TSC- Sura VI, versetto 5). Questi<br />

versetti invitano il lettore a percepire dentro di se l’onnipotenza di Allah l’Altissimo.<br />

Infatti se incontra un rifiuto da parte dei miscredenti, percepisce dentro di se la<br />

grandezza del loro peccato e quanto sono arroganti e lontani d<strong>al</strong>la Retta Via, e li<br />

affronta con i questi versetti.<br />

82


Il tempo e il luogo<br />

Nei versetti si nota un significato molto carino, infatti nei versetti dodici e tredici<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Di': « A chi [appartiene]<br />

quello che c'è nei cieli e sulla terra? Rispondi: « Ad Allah! », “A Lui [appartiene]<br />

quello che dimora nella notte e nel giorno.” (TSC- Sura VI, versetti 12-13). Il<br />

primo versetto ricorda che Egli è il Padrone del luogo “i cieli e la terra”, e il secondo<br />

ricorda che Egli è il Padrone del tempo “la notte e il giorno”. Quindi Gloria a Colui<br />

che ha creato il tempo e lo spazio e li ha collocati sotto la Sua potestà.<br />

Qu<strong>al</strong> è il segn<strong>al</strong>e…?!<br />

Dopo aver avuto la certezza e la fede che ad Allah appartiene il tempo e lo spazio, si<br />

leggono i successivi versetti che affrontano i miscredenti. Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “Di': « Dovrei forse scegliere per patrono qu<strong>al</strong>cun<br />

<strong>al</strong>tro oltre ad Allah, il Creatore dei cieli e della terra, Lui che nutre e non ha<br />

bisogno di esser nutrito?». Di': «Mi è stato ordinato di essere il primo a<br />

sottomettermi ». Non siate mai più associatori , Di': « Se disobbedissi <strong>al</strong> mio<br />

Signore, temerei il castigo di un Giorno terribile», In quel Giorno saranno<br />

risparmiati solo quelli di cui Allah avrà misericordia. Ecco la beatitudine<br />

evidente” (TSC- Sura VI, versetti 14-16). I versetti, caro fratello, vogliono che ti<br />

liberi da tutto ciò che potrebbe sembrare un’adorazione <strong>al</strong> di fuori di quella di Allah, o<br />

avere timore di un’<strong>al</strong>tra creatura. Tutto ciò è il segno del sapere e il frutto della fede.<br />

Si nota che “Dì” arriva sempre dopo “Lui”, come se l’obiettivo fosse quello di far<br />

percepire <strong>al</strong> lettore chi è “Lui” a riempire il suo cuore con il Suo amore,<br />

successivamente manifestare questo amore invitando la gente a credere in Lui e<br />

affrontare chiunque Gli associ consimili.<br />

Un episodio pratico nel fronteggiare coloro che non credono<br />

Un gruppo di miscredenti affrontò il Profeta, pace e benedizioni di Allah su di lui, con<br />

le seguenti domande: “Hai delle prove sul tuo Messaggio? Chi prova che sei un<br />

Profeta? E chi prova che il tuo Dio è Uno? Abbiamo chiesto agli Ebrei di te, ma ci<br />

hanno risposto che non hanno prove che tu sia un Profeta...” Così i versetti della Sura<br />

rispondono: Allah L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Di': «Qu<strong>al</strong>e<br />

testimonianza è più grande?». Di': «Allah è testimone tra voi e me. Questo<br />

Corano mi è stato rivelato affinché, per suo tramite, avverta voi e quelli cui<br />

perverrà». Veramente affermate che ci sono <strong>al</strong>tre divinità insieme con Allah?<br />

Di': «Io lo nego!». Di': «In verità Egli è un Dio Unico. Io rinnego ciò che Gli<br />

attribuite»” (TSC- Sura VI, versetto 19). Esiste una testimonianza più grandiosa di<br />

quella di Allah l’Altissimo per il Suo Messaggio e per il Suo Profeta? Anche se la<br />

Sura è diretta a di<strong>al</strong>ogare con i miscredenti, come abbiamo ricordato<br />

precedentemente, ha anche menzionato gli Ebrei nel versetto numero 20, che hanno<br />

negato l’esistenza di prove sulla profezia di Muhammad (pace e benedizione di Allah<br />

su di lui). Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quelli che<br />

83


hanno ricevuto la Scrittura, riconoscono il Messaggero come riconoscono i loro<br />

figli” (TSC- Sura VI, versetto 20).<br />

Scene re<strong>al</strong>i del giorno del giudizio<br />

Molto spesso i versetti danno l’impressione <strong>al</strong> lettore di vedere le scene narrate e<br />

sentire la gente che le popola…<br />

Eccoli in piedi davanti <strong>al</strong>l’Inferno: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Se li potessi vedere, quando saranno presentati <strong>al</strong> Fuoco! Diranno:<br />

«Piacesse <strong>al</strong> cielo che fossimo ricondotti sulla terra! Non smentiremmo più i segni<br />

del nostro Signore e saremmo tra i credenti »” (TSC- Sura VI, versetto 27).<br />

Successivamente i versetti ci spostano a un’<strong>al</strong>tra scena grandiosa e maestosa, una<br />

scena che i miscredenti hanno sempre negato, quella dei miscredenti di fronte<br />

<strong>al</strong>l’Onnipotente Padrone dei cieli e della terra: Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Se li vedessi quando saranno condotti <strong>al</strong> loro Signore. Egli<br />

dirà: «Non è questa la verità?» Diranno: «Sì, per il nostro Signore!» Dirà:<br />

«Gustate il castigo per la vostra miscredenza»” (TSC- Sura VI, versetto 30)”.<br />

Un’<strong>al</strong>tra scena ancora descrive i disgraziati tra i miscredenti con i loro fardelli pesanti,<br />

stanchi… Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quelli che<br />

negano l'incontro con Allah saranno certamente perduti. Quando<br />

improvvisamente verrà l'Ora, diranno: «Disgraziati noi che l'abbiamo<br />

trascurata!» . Porteranno sulla schiena il loro fardello. Che orribile carico!”<br />

(TSC- Sura VI, versetto 31).<br />

La pazienza e la determinazione nel fronteggiare (i miscredenti)<br />

I versetti non si limitano a fornire prove e risposte necessarie <strong>al</strong> Profeta, pace e<br />

benedizione su di lui, contro i miscredenti (e quindi a tutti coloro che invitano la gente<br />

<strong>al</strong>la Retta Via), ma fanno anche da sostegno e lo aiutano ad aver pazienza per lo<br />

screditamento che subisce. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Anche i messaggeri che vennero prima di te furono oggetto di scherno. Quello<br />

di cui si burlavano, oggi li avvolge.” (TSC- Sura VI, versetto 10). E dice anche:<br />

“Già i messaggeri che ti hanno preceduto furono tacciati di menzogna.<br />

Sopportarono con pazienza accuse e persecuzioni, finché non venne loro il<br />

Nostro soccorso.” (TSC- Sura VI, versetto 34).<br />

Ma il massimo del supporto da parte di Dio è illustrato nei seguenti versetti in cui<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Sappiamo bene che<br />

quello che dicono ti addolora, ma non è certamente te che smentiscono: gli<br />

ingiusti negano i segni di Allah.” (TSC- Sura VI, versetto 33). Dio volle dire <strong>al</strong><br />

Profeta Muhammad, pace e benedizione su di lui, che loro non smentivano lui stesso,<br />

ma screditavano Dio e i suoi segni, e che Egli è il suo Protettore.<br />

Parole come le <strong>al</strong>te onde<br />

I versetti della sura proseguono con lo stesso percorso: un versetto che descrive la<br />

capacità e grandiosità di Dio e un <strong>al</strong>tro che affronta i miscredenti.<br />

84


In un <strong>al</strong>tro straordinario versetto che descrive la capacità di Allah l’Altissimo, Allah<br />

dice quel che può essere tradotto come : “Non c'è essere che si muova sulla terra o<br />

uccello che voli con le sue <strong>al</strong>i che non appartenga ad una comunità. Non abbiamo<br />

dimenticato nulla nel Libro. Poi tutti saranno ricondotti verso il loro Signore.”<br />

(TSC- Sura VI, versetto 38).<br />

Quindi se gli increduli smentiscono il Libro di Dio, iniziano i versetti ad affrontarli<br />

pesantemente, infatti Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Di':<br />

«Pensate che, se vi giungesse il castigo di Allah o l'Ora, invochereste qu<strong>al</strong>cun<br />

<strong>al</strong>tro oltre ad Allah? [Ditelo], se siete sinceri!” (TSC- Sura VI, versetto 40).<br />

Non solo ma i versetti li avvertono anche a non affondare nei peccati, affinché non<br />

venga applicata su di loro la disposizione univers<strong>al</strong>e degli esseri umani: Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quando poi dimenticarono<br />

quello che era stato loro ricordato, aprimmo loro le porte di ogni bene. E mentre<br />

esultavano per quello che avevamo donato, li afferrammo <strong>al</strong>l'improvviso ed<br />

eccoli disperati.” (TSC- Sura VI, versetto 44).<br />

Poi abbiamo una nuova ondata dei versetti dell’affronto che incominciano con il<br />

verbo “Di”: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: ”Di':<br />

«Pensate che se Allah vi privasse dell'udito e della vista e sigillasse i vostri cuori,<br />

qu<strong>al</strong>e <strong>al</strong>tro dio <strong>al</strong>l'infuori di Allah ve li potrebbe rendere?». Guarda come<br />

esplicitiamo per loro i Nostri segni, eppure se ne <strong>al</strong>lontanano. Di': « Pensate se vi<br />

cogliesse il castigo di Allah, improvviso o manifesto. Chi farà perire se non il<br />

popolo degli ingiusti?»” (TSC- Sura VI, versetti 46-47).<br />

Il ritmo dei versetti e delle parole intenerisce i sentimenti e rende il cuore desideroso<br />

di avvicinarsi ad Allah.<br />

Nuovo metodo nell’affronto<br />

Dato che i versetti preparano il Profeta (pace e benedizione su di lui) ad invitare la sua<br />

gente <strong>al</strong> Messaggio di Dio, si usa un nuovo metodo nel versetto (57): Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: ”Di': «Mi baso su una prova<br />

chiara da parte del mio Signore - e voi la tacciate di menzogna…” (TSC- Sura<br />

VI, versetto 57). Questi versetti servono a rendere s<strong>al</strong>di i nostri principi di fede, e <strong>al</strong>lo<br />

stesso tempo a sorprendere il nostro interlocutore con la sicurezza in noi stessi. E’ un<br />

Buon metodo che i versetti di questa Sura ci insegnano.<br />

La tot<strong>al</strong>ità della scienza e della potenza<br />

I versetti iniziano con una nuova ondata che mostra la potenza del Creatore, che scuote il<br />

cuore e muove i suoi nervi.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Egli possiede le chiavi<br />

dell'invisibile, che solo Lui conosce. E conosce quello che c'è nella terra e nei mari.<br />

Non cade una foglia senza che Egli non ne abbia conoscenza.Non c'è seme nelle<br />

tenebre della terra o cosa <strong>al</strong>cuna verde o secca che non siano [citati] nel Libro<br />

chiarissimo” (TSC- Sura VI, versetto 59). E’ come se vedessi la foglia che precipita nel<br />

deserto, su una montagna o in fondo <strong>al</strong> mare…<br />

85


E chi è Colui che richiama a Sé le anime? Invero Egli è Allah. Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “è Lui che vi richiama, e sa quello che avete fatto durante<br />

il giorno” (TSC- Sura VI, versetto 60). Come potete associarGli qu<strong>al</strong>cuno?<br />

Chi è Colui che conosce ed enumera il creato? Egli è Allah. Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Egli è Colui che domina i Suoi servi, e manda incontro a<br />

loro i custodi”. (TSC- Sura VI, versetto 61). Ovvero degli angeli che vi proteggono dagli<br />

eventi negativi e registrano le vostre azioni positive e negative.<br />

Chi è colui che s<strong>al</strong>va la gente d<strong>al</strong>le c<strong>al</strong>amità terrestri e marine? Invero Egli è Allah. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Di': « Chi vi s<strong>al</strong>verebbe d<strong>al</strong>le<br />

tenebre della terra e del mare?” (TSC- Sura VI, versetto 63). Come potete associarGli<br />

qu<strong>al</strong>cuno?<br />

E se qu<strong>al</strong>cuno ha qu<strong>al</strong>che dubbio a proposito, questi versetti risponderanno con quel che<br />

può essere tradotto come: “Di': « Egli vi può mandare un castigo d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>to o da sotto i<br />

vostri piedi” (TSC- Sura VI, versetto 65). Chi può sfuggire <strong>al</strong>la Sua potenza e superarLo<br />

nella scienza? Gloria ad Allah l`Altissimo.<br />

Qu<strong>al</strong>i sono le sensazioni del credente che legge la Sura Al-An`am (il Bestiame)?<br />

Egli avverte un’ondata di sentimenti mentre immagina di veder scendere la sura sul<br />

Profeta (spbl) accerchiato da un gruppo di angeli... percepisce la voce degli angeli<br />

mentre lodano Allah per la grandiosità di questa sura… invero, percuote la visione<br />

umana, spazia con l’essere umano per condurlo verso il regno dei cieli e della terra,<br />

del giorno e della notte, della terraferma e del mare, del sole, della luna, delle stelle…<br />

Per mostrargli i Paradisi protetti… ella, invero, lo porta nel regno di Allah Il Potente,<br />

l’Eccelso. Fino a giungere agli <strong>al</strong>tri versetti riguardanti la potenza, Allah l`Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “ Egli è Colui che ha creato i cieli e la terra<br />

secondo verità. Nel giorno in cui dice: "Sii!", è l'essere. La Sua parola è verità. A<br />

Lui [solo] apparterrà la sovranità nel Giorno in cui sarà soffiato nella Tromba .<br />

Egli è il Conoscitore del p<strong>al</strong>ese e dell'invisibile, Egli è il Saggio, il Ben<br />

Informato.” (TSC- Sura VI, versetto 73).<br />

Viaggio da credente: Abramo e il suo popolo<br />

Dopodiché inizia la sura a raccontare la storia di Ibrahim (Abramo) e la visione di uno dei<br />

tanti aspetti della Potenza di Allah nell’universo.<br />

Proseguono così i versetti tra la Potenza e il conflitto. Inoltre questa storia non esce<br />

d<strong>al</strong>l’ordine del resto della sura, anzi la storia coincide perfettamente con il suo obiettivo.<br />

L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Così mostrammo ad Abramo il<br />

regno dei cieli e della terra, affinché fosse tra coloro che credono con fermezza.<br />

Quando la notte l'avvolse, vide una stella e disse: «Ecco il mio Signore! » Poi quando<br />

essa tramontò disse: « Non amo quelli che tramontano»”. (TSC- Sura VI, versetti 75-<br />

76). E’ l’ordine stesso della sura. Egli (pace su di lui) osserva la Potenza di Allah,<br />

l’Altissimo.<br />

86


Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quando poi vide il sole che<br />

sorgeva, disse :«Ecco il mio Signore, ecco il più grande!» . Quando poi tramontò disse:<br />

« O popol mio, io rinnego ciò che associate ad Allah!”. (TSC- Sura VI, versetto 78).<br />

Si, egli non aveva nessun dubbio che Allah è più grandioso di tutto ciò e per questo dice<br />

quel che può essere tradotto come : “In tutta sincerità rivolgo il mio volto verso Colui<br />

che ha creato i cieli e la terra : e non sono tra coloro che associano».” (TSC- Sura VI,<br />

versetto 79).<br />

Dopo aver illustrato i versetti della potenza iniziano così quelli dell’affronto dove dice<br />

Allah l’Altissimo quello che può essere tradotto come: “La sua gente argomentò contro<br />

di lui, ma egli disse: «Volete polemizzare con me in merito ad Allah, quando è Lui che<br />

mi ha guidato? (TSC- Sura VI, versetto 80). Si pone l’accento inoltre sull’importanza di<br />

non associare nessuno a Dio ribadendo la Sua Unicità, infatti Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “E non temo affatto i soci che Gli attribuite, ma [temo<br />

solo] ciò che vorrà il mio Signore” (TSC- Sura VI, versetto 80).<br />

Per questo motivo, Allah l’Altissimo elogiò questo metodo di chiamare <strong>al</strong> suo cammino<br />

retto, dicendo quel che può essere tradotto come: “Questo è l'argomento che fornimmo<br />

ad Abramo contro la sua gente.” (TSC- Sura VI, versetto 83).<br />

È meraviglioso come nel Sacro Corano le storie dei Profeti si ripetano, ma ogni volta lo si<br />

fa nel contesto dell’obiettivo della Sura nella qu<strong>al</strong>e sono citate, in un modo così miracoloso<br />

che nessun essere umano potrebbe fare.<br />

Sura Al-An`am per esempio, ha menzionato una parte della storia di Abramo (pace su di<br />

lui) che riguarda appunto la sua osservazione dei segni di Allah ed il suo utilizzo dei<br />

metodi forti e di confronto per chiamare la gente <strong>al</strong> cammino del Signore, e non viene citata<br />

per esempio, la parte che narra quando Abramo venne gettato nel fuoco da parte del suo<br />

popolo. Così la storia fu messa <strong>al</strong> servizio dell’obiettivo della sura ed il suo contesto.<br />

Il forte avvertimento d<strong>al</strong> politeismo<br />

Continuando ad an<strong>al</strong>izzare la storia di Abramo (pace su di lui) vi è un versetto che avverte<br />

di non associare <strong>al</strong>tri ad Allah. Dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />

“Coloro che hanno creduto e non ammantano di iniquità la loro fede, ecco a chi spetta<br />

l'immunità; essi sono i ben guidati.” (TSC- Sura VI,versetto 82).<br />

Quando scese questo versetto, di difficile comprensione, i Compagni del Profeta si<br />

chiesero: “ chi di noi non è stato iniquo verso se stesso?” ed il Profeta rispose: “Non è<br />

come pensate, invero essa è come ha detto il servo pio (Luqman) a suo figlio: “il politeismo<br />

è un enorme ingiustizia”.<br />

Ed anche riferendosi <strong>al</strong>le creature più amate da Allah, ossia i profeti, dice Allah l’Altissimo<br />

quel che può essere tradotto come: “Se avessero attribuito ad Allah dei consimili, tutte<br />

le loro opere sarebbero state vane.” (TSC- Sura VI, versetto 88).<br />

Potere ed affronto nello stesso versetto<br />

Arriviamo <strong>al</strong> versetto 91 che comprende <strong>al</strong> suo inizio uno dei più bei versetti riguardanti la<br />

Potenza di Allah. Dice Allah l’Altissimo con quel che può essere tradotto come: “Non<br />

prestano ad Allah la considerazione che Gli spetta quando dicono:« Allah non ha fatto<br />

scendere nulla su di un uomo!...»” (TSC- Sura VI, versetto 91).<br />

87


Quando il profeta recitò questo versetto aggiunse: “Allah Glorifica se stesso e dice: Io sono<br />

il Re, il Santo…” ed iniziò ad elencare i Nomi più Belli di Allah. La potenza e la<br />

grandiosità di Allah era t<strong>al</strong>e da far tremare il pulpito (minbar) sotto i piedi del Profeta.<br />

Invero, la materia o il legno ha tremato d<strong>al</strong>la Gloria di Allah l’Altissimo, mentre ci sono<br />

cuori che non si muovono per il Suo timore o per la Sua grandezza. E così, il versetto, nella<br />

seconda parte, si riferisce a questi ultimi dicendo loro quel che può essere tradotto come:<br />

“Chiedi: « Chi ha fatto scendere la Scrittura su Mosè, come luce e guida per le genti?<br />

[Scrittura] che avete trascritta in volumi [diversi] divulgandone una parte e<br />

nascondendone una parte assai notevole e tramite la qu<strong>al</strong>e siete stati istruiti su cose<br />

che né voi né i vostri antenati conoscevate? Di': «Allah » e lascia che si divertano a<br />

discutere.” (TSC- Sura VI,versetto 91).<br />

Ritorno ai versetti sulla Potenza: non percepisci il Suo amore?<br />

Con i versetti (95-103) comincia un’<strong>al</strong>tra ondata meravigliosa che manifesta la Potenza di<br />

Allah nella bellezza del creato e nella sua invenzione. Dice Allah l’Altissimo con quel che<br />

può essere tradotto come: “Allah schiude il seme e il nocciolo: d<strong>al</strong> morto trae il vivo e<br />

d<strong>al</strong> vivo il morto” (TSC- Sura VI, versetto 95) . E dice anche: “Fende [il cielo <strong>al</strong>]l'<strong>al</strong>ba.<br />

Della notte fa un riposo, del sole e della luna una misura [del tempo]. Ecco il decreto<br />

dell'Eccelso, del Sapiente.” (TSC- Sura VI, versetto 96). Qui, Allah mostra la Sua<br />

Potenza con due diversi esempi: una volta Egli dice che è Colui che schiude il seme ed il<br />

nocciolo per quanto piccoli siano e nell'<strong>al</strong>tra, afferma che Egli è Colui che Fende l’<strong>al</strong>ba<br />

facendola sorgere d<strong>al</strong>le tenebre della notte, per quanto immensa sia.<br />

La Sura scuote la coscienza umana che conosce bene il suo Signore e afferma la Sua<br />

Unicità. A volte però, questa viene celata d<strong>al</strong>le schegge del politeismo. Per questo la<br />

sura scuote questo sentimento innato e disintegra gli aspetti del politeismo<br />

rivolgendosi ai miscredenti, per far sì che tornino ad Allah dichiarando la Sua Unicità.<br />

Allah dice l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Il Creatore dei cieli e<br />

della terra! Come potrebbe avere un figlio, se non ha compagna, Lui che ha<br />

creato ogni cosa e che tutto conosce?” (TSC- Sura VI, versetto101).<br />

C’è qu<strong>al</strong>cuno che può contraddire questo? Chi è colui che ha creato ed ha<br />

perfezionato? Invero Egli è il Signore della Potenza, l’Unico, Colui che Non ha<br />

Associati. Dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Come<br />

potrebbe avere un figlio, se non ha compagna, Lui che ha creato ogni cosa e che<br />

tutto conosce?. Ecco il vostro Signore! Non c'è <strong>al</strong>tro dio che Lui, il Creatore di<br />

tutte le cose. AdorateLo dunque. E' Lui che provvede ad ogni cosa. Gli sguardi<br />

non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi.” (TSC- Sura VI, versetti 101-<br />

103).<br />

Tutto questo per giungere <strong>al</strong> versetto 104, dove Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “[Di' loro]: «Da parte del vostro Signore vi sono giunti<br />

appelli <strong>al</strong>la lungimiranza (TSC- Sura VI, versetto 104). La Grandiosità di Allah<br />

l’Altissimo, la Sua Capacità e la Sua Potenza nell’universo sono già chiare. Dice<br />

L’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Chi dunque vede chiaro, è a suo<br />

88


vantaggio; chi resta cieco, è a suo danno”. (TSC- Sura VI, versetto 104). Chi ha<br />

fede ne trarrà vantaggio, mentre per chi nega, questa è la vera cecità: la cecità del<br />

cuore è molto più pericolosa di quella degli occhi.<br />

Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Forse colui che era<br />

morto, e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e abbiamo dato la vita.” (TSC- Sura VI, versetto 122).<br />

Per distinguere la fede d<strong>al</strong>la miscredenza, la Sura utilizza più di un esempio e più di<br />

una metafora. Nel versetto precedente (104) paragona la miscredenza <strong>al</strong>la cecità,<br />

mentre nel versetto 122 va molto oltre questo concetto. Infatti, Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Forse colui che era morto, e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e abbiamo<br />

dato la vita affidandogli una luce per camminare tra gli uomini, sarebbe ugu<strong>al</strong>e a<br />

chi è nelle tenebre senza poterne uscire? Così sembrano graziose ai miscredenti<br />

le loro azioni” (TSC- Sura VI, versetto 122).<br />

Dopo aver visto tutti questi miracolosi versetti sull’Esistenza di Allah e sulla Sua<br />

Unicità, Dio descrive il miscredente come un morto. La misericordia del Signore,<br />

però, lo guida e lo fa rinascere di nuovo, e non solo, gi dona la luce della guida e della<br />

fede per camminare tra la gente e per mostrare la retta via.<br />

Un meraviglioso esempio, se paragonato con il miscredente che sprofonda nelle<br />

tenebre e rifiuta di pensare ad una via d’uscita. Anzi la sua miscredenza e la sua<br />

oscurità gli sembrano ancora più belle.<br />

Motivo della denominazione: Unicità nell’intenzione e nel lavoro<br />

Rimane così un’ultima domanda: perché questa sura è stata chiamata Al-An`am (Il<br />

Bestiame)?<br />

Invero Al-An`am, è il bestiame di cui la gente se ne prende cura per poi mangiare la<br />

sua carne…ma <strong>al</strong>lora qu<strong>al</strong> è la relazione tra il Bestiame e la Sura che parla dell’<br />

Unicità di Allah l’Altissimo?<br />

Vi è una forte relazione tra queste due cose: la sura affronta l’argomento dell’Unicità<br />

di Allah l’Altissimo, mettendo in guardia le persone che suppongono che l’Unicità di<br />

Dio significhi affermare in se stessi di unificare Allah, ma la re<strong>al</strong>tà della loro vita non<br />

lo testimonia. È necessario affermare l’Unicità di Dio sia nel credo che nella pratica.<br />

Molta gente afferma teoricamente l’Unicità di Allah con determinazione, non vi è<br />

possibilità di discussione o dubbio sull’Unicità di Dio, il Potente l’Eccelso. Se,<br />

invece, an<strong>al</strong>izziamo la loro vita quotidiana, e se ci chiediamo se applicano la legge<br />

Divina in tutti i loro comportamenti, notiamo che le cose sono diverse.<br />

89


Invero l’Unicità di Allah l’Altissimo non è soltanto nel credo, ma è necessario<br />

unificarlo in ogni nostro comportamento e nella nostra vita quotidiana. Il motivo per il<br />

qu<strong>al</strong>e la sura è stata denominata (Il Bestiame), è che gli Arabi consideravano il<br />

Bestiame come loro unico e princip<strong>al</strong>e patrimonio e sostegno nella vita, e quindi<br />

erroneamente pensavano che esso appartenesse a loro e che Allah non avesse niente a<br />

che vedere con esso. L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E<br />

attribuiscono ad Allah una parte di quello che Lui ha prodotto dai campi e dai<br />

greggi, e dicono: « Questo per Allah - secondo le loro pretese- e questo per i<br />

nostri soci ». Ma quello che è per gli dei non giunge ad Allah e invece quello che è<br />

per Allah giunge ai loro dei” (TSC- Sura VI, versetto 136). Dopo di che Dice:<br />

“dicono: « Ecco i greggi e le messi consacrate: potranno cibarsene solo quelli che<br />

designeremo ». Qu<strong>al</strong>i pretese! e [designano] anim<strong>al</strong>i il cui dorso è tabù e anim<strong>al</strong>i<br />

sui qu<strong>al</strong>i non invocano il Nome di Allah. Forgiano menzogne contro di Lui !<br />

Presto [Allah] li compenserà delle loro menzogne. E dicono: “ Quello che è<br />

contenuto nei ventri di queste bestie è per i nostri maschi ed è vietato <strong>al</strong>le nostre<br />

donne ». E se nasce morto, lo dividono fra tutti . Presto [Allah] li compenserà dei<br />

loro distinguo Egli è saggio, sapiente”. (TSC- Sura VI, versetti 138-139).<br />

La strada della pace<br />

Dato che l’Unicità comprende il credo e l’applicazione, giunge cosi la conclusione<br />

della Sura dove dice L’Altissimo quel che può essere tradotto come: “ Di': « In verità<br />

la mia orazione e il mio rito, la mia vita e la mia morte appartengono ad Allah<br />

Signore dei mondi. Non ha associati. Questo mi è stato comandato e sono il<br />

primo a sottomettermi». Di': « Dovrei cercare un <strong>al</strong>tro signore <strong>al</strong>l'infuori di<br />

Allah che è il Signore di tutte le cose? Ognuno pecca contro se stesso: nessuno<br />

porterà il fardello di un <strong>al</strong>tro.” (TSC- Sura VI, versetto 162-164).<br />

Chi possiede questo potere merita che ci si rivolga a Lui con la pura Unicità in tutti gli<br />

aspetti della nostra vita intellettu<strong>al</strong>e, spiritu<strong>al</strong>e e pratica.<br />

Tutti questi significati vengono riassunti nei tre versetti del “confronto” . Dice Allah<br />

l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Di': « Dovrei forse scegliere per<br />

patrono qu<strong>al</strong>cun <strong>al</strong>tro oltre ad Allah, il Creatore dei cieli e della terra”. (TSC-<br />

Sura VI, versetto 14).<br />

“Dovrei forse eleggere <strong>al</strong>tro giudice che Allah, quando è Lui che ha fatto<br />

scendere per voi questo Libro spiegato esplicitamente?” (TSC- Sura VI, versetto<br />

114).<br />

“Dovrei cercare un <strong>al</strong>tro signore <strong>al</strong>l'infuori di Allah che è il Signore” (TSC- Sura<br />

VI, versetto 164).<br />

Questi tre versetti si concentrano su i tre punti dell’Unicità che sono: l’Unicità verso<br />

Allah, l’unicità verso l’amore, ed infine nell’ applicare la Sua legge.<br />

La conclusione della sura : il vicariato<br />

Dopo che Allah ha appurato, tramite i versetti della sura, che è Colui che ha<br />

perfezionato la terra e che questa è di sua proprietà e a sua disposizione. Egli ce l’ha<br />

90


data e ci ha resi suoi vicari. Dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />

“Egli è Colui che vi ha costituiti eredi della terra” (TSC- Sura VI, versetto 165).<br />

Ed ecco a voi una puntu<strong>al</strong>izzazione carina, riguardo <strong>al</strong> collegamento tra l’obiettivo<br />

della sura Al-An`am e la sura Al-Baqara , ovvero la responsabilità della terra.<br />

Inoltre, la conclusione qui prepara per la sura Al-A'râf, che tratta l’argomento della<br />

lotta nella terra tra il giusto ed il f<strong>al</strong>so. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “…e vi ha elevato di livello, gli uni sugli <strong>al</strong>tri, per provarvi in quel<br />

che vi ha dato.” (TSC- Sura VI,versetto 165).<br />

Ammira il meraviglioso legame tra le sure, è come se tutte e tre proclamassero un<br />

unico messaggio:<br />

O musulmani ! dopo che avete capito l’importanza dell’Unicità di Allah nella pratica<br />

come nel credo (Sura Al-An`am), Allah vi ha dato questa terra per mettere in pratica la<br />

Sua legge, e voi Umma (comunità) di Muhammad, siete responsabili di quest’ultima<br />

(sura Al-Baqara), dove siete quindi nella lotta tra il vero ed il f<strong>al</strong>so (sura Al-A'râf)?<br />

Sura VII : “Al-A'râf” (Il limbo)<br />

Sura Al-A'râf (meccana) è stata rivelata dopo la sura Sad, e nel Santo Corano è stata<br />

posizionata dopo sura Al-An`am. La sura è composta di 206 versetti.<br />

I missili della Verità contro la F<strong>al</strong>sità<br />

La sura è stata rivelata durante un periodo nel qu<strong>al</strong>e si svolgeva una forte lotta tra i<br />

musulmani e i miscredenti, precisamente nel momento in cui il Profeta (pbsl)<br />

ordinava ai credenti di manifestare l’appello ad Allah.<br />

Questo fatto avviò una nuova fase, durante la qu<strong>al</strong>e l’Islam fu reso pubblico e i<br />

mussulmani cominciarono ad affrontare le situazioni apertamente nonostante vi<br />

fossero <strong>al</strong>cune persone che provavano vergogna, o avevano paura di subire danni. Fu<br />

dunque rivelata la sura durante t<strong>al</strong>i condizioni e durante t<strong>al</strong>e clima, per parlare della<br />

lotta tra la verità e la f<strong>al</strong>sità. Questa lotta rimane una re<strong>al</strong>tà univers<strong>al</strong>e, sempre<br />

presente e continuo, da quando Allah Creò l’universo fino <strong>al</strong> Giorno della<br />

Resurrezione.<br />

Inizia così la sura, parlando della lotta tra Adamo e Iblis (Satana) <strong>al</strong>l’esordio del<br />

creato; poi continua con il di<strong>al</strong>ogo tra la Gente del Paradiso e la gente dell’Inferno<br />

come se questi temi ci spiegassero che il risultato della lotta è che un gruppo risiederà<br />

nell’Inferno e l’<strong>al</strong>tro nel Paradiso. Dopodiché la sura ci mostra un piano illustrativo<br />

riguardante questa lotta nella storia dell’umanità tra ogni Profeta e il suo popolo, e ci<br />

dimostra che <strong>al</strong>la fine vi è sempre la rovina di coloro che commettono ingiustizie a<br />

causa della loro corruzione.<br />

91


Tra una narrazione e l’<strong>al</strong>tra la sura chiede: Dove sei tu in questa lotta? Specifica la tua<br />

posizione!<br />

Questo argomento coincideva esattamente con lo stato dei Compagni durante la fase<br />

meccana, anche se interessa comunque tutte le persone in tutti i tempi e in tutti i<br />

luoghi. In ogni epoca le persone vivono questa lotta tra il vero e il f<strong>al</strong>so, a livello delle<br />

nazioni o a livello della vita individu<strong>al</strong>e.<br />

La colpa potrebbe essere tua!<br />

L’obiettivo attorno <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e gira la sura e tutti i suoi concetti, è la necessità di fissare<br />

la propria posizione durante la lotta … O musulmano specifica la tua posizione, a<br />

qu<strong>al</strong>e dei due gruppi appartieni? Non essere tra gli osservatori!<br />

Questi concetti sono chiari nelle storie dei Profeti citati in questa sura, che concentra<br />

l’attenzione sulla divisione tra i credenti, che sono stati s<strong>al</strong>vati da Allah l’Altissimo, e<br />

i miscredenti. Senza citare <strong>al</strong>tre parti passive o osservatrici, poiché, di principio,<br />

l’essere umano deve avere nella vita una posizione precisa.<br />

Nella storia di Noé, per esempio, notiamo che Allah l’Altissimo dice concludendo con<br />

quel che può essere tradotto come: “Lo tacciarono di menzogna. S<strong>al</strong>vammo lui e<br />

coloro che stavano con lui nell'Arca e annegammo coloro che smentivano i segni<br />

Nostri” (TSC- Sura VII, versetto 64).<br />

E nella storia di Hud dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />

“Abbiamo s<strong>al</strong>vato lui e coloro che erano con lui, per Nostra misericordia e<br />

cancellato anche le tracce di coloro che smentivano i Nostri segni e non<br />

credevano”. (TSC- Sura VII, versetto 72).<br />

E in quella di Lot dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “E in<br />

tutta risposta il suo popolo disse: « Cacciateli d<strong>al</strong>la vostra città! Sono persone che<br />

vogliono esser pure! » (TSC- Sura VII, versetto 82). “E Noi s<strong>al</strong>vammo lui e la sua<br />

famiglia, eccetto sua moglie” (TSC- Sura VII, versetto 83).<br />

Mentre nella storia di Shu'ayb Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “I notabili del suo popolo, che erano tronfi di orgoglio, dissero: « O<br />

Shu'ayb, certamente ti cacceremo d<strong>al</strong>la nostra città, tu e quelli che hanno<br />

creduto in te, a meno che non ritorniate <strong>al</strong>la nostra religione!” (TSC- Sura VII,<br />

versetto 88).<br />

Ed infine nella storia di Sâlih Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “I notabili del suo popolo, che erano tronfi di orgoglio, dissero agli<br />

oppressi fra quelli di loro che avevano creduto” (TSC- Sura VII, versetto 75).<br />

92


Come se i concetti di questi episodi dicessero: o sei con “coloro che erano con lui” o<br />

sei con “coloro che smentivano i Nostri segni”. Perciò, in queste storie, manca la<br />

presenza del gruppo degli osservatori.<br />

(Non sia a causa sua qu<strong>al</strong>unque oppressione sul tuo petto)<br />

L’inizio della sura annuncia chiaramente questi significati con quel che può essere<br />

tradotto come: “E' un Libro che è stato fatto scendere su di te, non sia a causa sua<br />

<strong>al</strong>cuna oppressione sul tuo petto” (TSC- Sura VII, versetto 2).<br />

Ti viene richiesto dunque, di far conoscere l’Islam senza aver timore degli sguardi o<br />

delle critiche di nessuno, perché, a volte, la forza del f<strong>al</strong>so e il suo spargersi è un<br />

risultato d<strong>al</strong>la vergogna che <strong>al</strong>cune persone hanno nel mostrare il vero.<br />

Non vergognarti del tuo hijiab (velo) e il musulmano non abbia timore di subire torti<br />

dagli <strong>al</strong>tri, perché il vero musulmano è colui che prende una ferma risoluzione nelle<br />

proprie cause. Infatti, nell’apertura della sura, Allah gli ha detto con quel che può<br />

essere tradotto: “non sia a causa sua <strong>al</strong>cuna oppressione sul tuo petto, ché con esso<br />

tu ammonisca” (TSC- Sura VII, versetto 2). Questi versetti come abbiamo<br />

accennato precedentemente, segnarono l’inizio di quella che fu la fase della da’wa<br />

(dell’appello verso Allah).<br />

Il terzo versetto insiste sullo stesso significato dove Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Seguite quello che vi è stato rivelato d<strong>al</strong> vostro Signore<br />

e non abbiate <strong>al</strong>tri patroni che Lui.” (TSC- Sura VII, versetto 3). Qui vi é la<br />

richiesta di essere prontamente decisi nel seguire il vero, senza essere incerti, passivi<br />

o curiosi verso <strong>al</strong>tre scelte.<br />

Adamo e Iblis: “Con l'inganno li fece cadere entrambi”<br />

Fin d<strong>al</strong>l’inizio dell’umanità vi era la lotta tra Adamo e Satana (versetti 20-22). Come<br />

riuscì Iblis ad ingannare i nostri genitori? Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Con l'inganno li fece cadere entrambi” (TSC- Sura VII, versetto<br />

22). La strategia dell’inganno prevedeva di lasciarli in uno stato di incertezza e<br />

instabilità, ed e’ importante notare l’uso della parola (Con l'inganno) come se<br />

qu<strong>al</strong>cuno <strong>al</strong>ludesse ad un qu<strong>al</strong>cosa nel pozzo , e poi lascia in sospeso senza definire il<br />

suo posto.<br />

Per questo la positività e la determinazione sono i punti forti della verità, mentre<br />

l’indifferenza e l’incertezza portano, anche i credenti, <strong>al</strong>la strada del peccato.<br />

La nudità: l’arma di Iblis<br />

Nota l’interesse di Iblis verso questo tipo di corruzione, ovvero la nudità; ciò è chiaro<br />

nei seguenti versetti dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

93


“Satana li tentò per rendere p<strong>al</strong>ese [la nudità] che era loro nascosta” (TSC- Sura<br />

VII, versetto 20).<br />

Qu<strong>al</strong>e fu il risultato? Allah l’Altissimo dice quel che si può tradurre come: “Quando<br />

ebbero mangiato [dei frutti] dell'<strong>al</strong>bero, si accorsero della loro nudità…”(TSC-<br />

Sura VII, versetto 22)<br />

Per questo vi è un ordine divino a proposito del vestirsi, e vi è inoltre l’avvertimento a<br />

non scoprire le intimità.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O figli di Adamo,<br />

facemmo scendere su di voi un abito che nascondesse la vostra vergogna e per<br />

ornarvi,…..” (TSC- Sura VII,versetto 26).<br />

“O Figli di Adamo, non lasciatevi tentare da Satana, come quando fece uscire d<strong>al</strong><br />

Paradiso i vostri genitori, strappando loro i vestiti per p<strong>al</strong>esare la loro<br />

vergogna…..”(TSC- Sura VII, versetto 27).<br />

“O Figli di Adamo, abbigliatevi prima di ogni orazione”(TSC- Sura VII, versetto<br />

31).<br />

Imparate, O giovani, da questa sura, avete visto quanti di versetti che ci avvertono?<br />

Imparate a coprire le intimità e ad abbassare gli sguardi.<br />

Imparate o ragazze ad essere caste, ad avere pudore e definite la vostra posizione sul<br />

higiab (velo) senza avere incertezze; perché la nudità è una delle armi di Iblis fin<br />

d<strong>al</strong>l’inizio della creazione, e la sua diffusione porta <strong>al</strong>la volgarità e facilita il<br />

compimento dei peccati. Allah l’Altissimo, infatti, commenta la storia di Adamo con<br />

quel che può essere tradotto come: “Di': « Il mio Signore ha vietato solo le<br />

turpitudini p<strong>al</strong>esi o nascoste” (TSC- Sura VII, versetto 33).<br />

Nessun terzo tra loro<br />

Dopodiché la sura divide la gente in due categorie: la gente del Paradiso e la gente<br />

dell’Inferno; il Giorno del Giudizio si sentiranno i richiami tra le due parti: “E quelli<br />

del Giardino grideranno ai compagni del Fuoco: «Abbiamo verificato quello che<br />

il nostro Signore ci aveva promesso. E voi avete verificato quello che vi era stato<br />

promesso?». « Sì» diranno. Poi un nunzio proclamerà in mezzo a loro:<br />

«M<strong>al</strong>edizione di Allah sugli ingiusti” (TSC- Sura VII, versetto 44).<br />

Queste sono due uniche categorie, nessuna terza con loro. Nel versetto 46 vi è la<br />

parola decisiva, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E tra i<br />

due vi sarà un velo” (TSC- Sura VII, versetto 44), per dividere in modo definitivo i<br />

due gruppi.<br />

94


Sei ancora incerto? Non è ora di definire la tua posizione? Ascolta dunque la richiesta<br />

d’aiuto dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E i<br />

compagni del Fuoco grideranno ai compagni del Giardino: «Versate acqua su di<br />

noi e parte del cibo che Allah vi ha concesso».”(TSC- Sura VII, versetto 50).<br />

Scegli per te stesso a qu<strong>al</strong>e destino e qu<strong>al</strong>e dimora vuoi appartenere.<br />

Il motivo della denominazione della sura Al-A`raf<br />

Perché è stata chiamata con questo nome (Al-A`raf)? Allah, il Benedetto, l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come : “E tra i due vi sarà un velo e sull'A'râf<br />

uomini che riconoscono tutti per i loro segni caratteristici” (TSC- Sura VII,<br />

versetto 46).<br />

Ogni persona che si trova tra il Paradiso e l’Inferno conosce entrambe le genti;<br />

chiama la gente del Paradiso dicendo quel che può essere tradotto come: “E<br />

grideranno ai compagni del Giardino: « Pace su di voi!», senza potervi entrare<br />

pur desiderandolo” (TSC- Sura VII, versetto 46). Hanno paura dell’inferno, infatti<br />

Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Quando i loro sguardi si<br />

rivolgeranno ai compagni del Fuoco, diranno: « O Signor nostro, non metterci<br />

con il popolo degli ingiusti».E i compagni dell'A'râf chiameranno gli uomini che<br />

riconosceranno per il loro aspetto, dicendo: « Le ricchezze e l'orgoglio non vi<br />

hanno giovato in nulla” (TSC- Sura VII, versetti 47-48).<br />

E chi sono quelli dell’A`raf? Sono persone che hanno opere buone pari a quelle<br />

cattive, sono coloro che non definirono la loro posizione e le loro opere nella vita. La<br />

ricompensa per questo genere di opere è che nel giorno del Giudizio loro saranno<br />

imprigionati in un posto <strong>al</strong>to (che si chiama Al-A`raf) tra il Paradiso e l’Inferno in<br />

modo da osservare entrambi i luoghi. Gli incerti comprendono molti tipi di persone<br />

(per questo vi sono molti A`raf e non uno solo).<br />

Attento a non essere uno di loro… O fratello mussulmano, cerca di seguire la retta via<br />

e non essere tra quelli dell’A`raf. Concretizza la tua posizione perché potresti persino<br />

non arrivare ad appartenere ai compagni dell’A`raf e cadere in una pessima fine!!!<br />

“Mi rifugio in Allah”.<br />

Le storie dei Profeti: mappa illustrativa sulla lotta nella storia<br />

Per accertarsi dei messaggi contenuti nella sura:<br />

1- La lotta tra il bene e il m<strong>al</strong>e è continua e non si ferma mai.<br />

2- La sconfitta del m<strong>al</strong>e è inevitabile.<br />

3- Il motivo princip<strong>al</strong>e della sconfitta del bene è la lontananza da Allah e la<br />

corruzione nelle sue diverse forme (comportament<strong>al</strong>e, economica, soci<strong>al</strong>e).<br />

95


La sura cita la storia di cinque Profeti di Allah e il loro affronto con i propri popoli.<br />

Invero possiamo notare che queste storie sono citate più volte nel Corano, ma per cosa<br />

si distinguono qui?<br />

Essa rafforza l’obiettivo della sura nel decidere la propria posizione in un conflitto.<br />

Ciò è fatto attraverso:<br />

• La dimostrazione che gli elementi di confronto, tra ogni Profeta ed il suo<br />

popolo, sono più o meno gli stessi (a volte vengono usate le stesse parole); e tutto<br />

questo per dimostrare l’antichità del conflitto e la sua ripetitività nonostante cambino<br />

le persone e le comunità. L’appello dei Profeti era unico e può essere tradotto come:<br />

“«O popol mio, adorate Allah! Per voi non c'è <strong>al</strong>tro dio che Lui” (TSC- Sura VII,<br />

versetto 59). “Vi riferisco i messaggi del vostro Signore” (TSC- Sura VII,<br />

versetto 68). Persino le giustificazioni: “Vi stupite che vi giunga un richiamo da<br />

parte del vostro Signore” (TSC- Sura Al-VII, versetto 69). Finendo con l’accusa di<br />

menzogne da parte dei miscredenti dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Ti vediamo manifestamente sviato” (TSC- Sura VII, versetto 60),<br />

« Ci pare che tu sia in preda <strong>al</strong>la stoltezza e crediamo che tu sia un<br />

bugiardo».(TSC- Sura VII, versetto 66)<br />

• La concentrazione sulla fine del F<strong>al</strong>so, sotto la regola “la ricompensa è della<br />

stessa natura dell’impegno”. Il popolo di Thamud, per esempio, scavavano case sicure<br />

nelle montagne, ma la loro sicurezza li portò ad ostentare superiorità verso la religione<br />

di Allah, e la loro punizione fu il cataclisma (il qu<strong>al</strong>e è accompagnato d<strong>al</strong>la paura,<br />

perché appunto la paura è l’opposto della sicurezza). Questa regola v<strong>al</strong>e anche per il<br />

popolo di Lot che prevaricarono nel desiderio sessu<strong>al</strong>e tanto da contraddire la natura<br />

umana ed abbandonarsi <strong>al</strong>la perversione. E la causa fu la trasgressione come ben<br />

chiarisce il seguente versetto dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Vi accostate con desiderio agli uomini piuttosto che <strong>al</strong>le donne. Sì,siete un<br />

popolo di trasgressori»”(TSC- Sura VII, versetto 81). E la loro ricompensa fu una<br />

pioggia di pietre.<br />

• L’avvertimento che la causa della sconfitta del m<strong>al</strong>e è la corruzione: per i<br />

Thamud, il popolo di Sâlih, la corruzione consisteva nell’eccesso che li condusse <strong>al</strong>la<br />

rovina (versetto 74). Mentre per il popolo di Lot, la corruzione era di tipo<br />

comportament<strong>al</strong>e, e la loro rovina fu causata d<strong>al</strong>la loro perversione sessu<strong>al</strong>e. (versetti<br />

80 e 81). Per quanto riguarda invece il popolo di Madian, quello di Shu'ayb, la<br />

corruzione fu di tipo economico com’era noto tra loro. Infatti, Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Riempite la misura e date il giusto peso e non<br />

danneggiate gli uomini nei loro beni . Non corrompete la terra dopo che Allah la<br />

creò pura: ciò è meglio per voi, se siete credenti”. (TSC- Sura Al-A`raf, versetto<br />

85).<br />

• L’ammonimento che la superbia è tra le cause più pericolose che portano <strong>al</strong>la<br />

rovina. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “I notabili del suo<br />

popolo, che erano tronfi di orgoglio,” (TSC- Sura VII versetto 75). Questa<br />

espressione come vediamo, si ripete con i Thamud e con i Madian, come possiamo<br />

96


anche notare la puntu<strong>al</strong>izzazione, agli inizi della sura, su questi concetti dove Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Coloro che invece<br />

smentiscono i Nostri segni e se ne <strong>al</strong>lontanano per orgoglio…..”( TSC- Sura VII,<br />

versetti 36 a 40). È impossibile che vi sia <strong>al</strong>cuna ripetizione senza che vi si trovi un<br />

concetto importante del qu<strong>al</strong>e Allah, Gloria a Lui, vuole avvertirci.<br />

• La concentrazione sulla s<strong>al</strong>vezza del Profeta e di coloro che sono con lui e la<br />

rovina dei miscredenti, senza citare una fazione neutr<strong>al</strong>e o osservatrice . Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “S<strong>al</strong>vammo lui e coloro che<br />

stavano con lui” (TSC- Sura VII, versetto 64), “Abbiamo s<strong>al</strong>vato lui e coloro che<br />

erano con lui” (TSC- Sura VII, versetto 72), “E Noi s<strong>al</strong>vammo lui e la sua<br />

famiglia” (TSC- Sura VII, versetto 83), “O Shu'ayb, certamente ti cacceremo<br />

d<strong>al</strong>la nostra città, tu e quelli che hanno creduto in te” (TSC- Sura VII, versetto<br />

88).<br />

Dopo tutto questo, sei ancora incerto?<br />

Nota, mio fratello mussulmano, il commento coranico a proposito di queste storie,<br />

dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se gli abitanti di<br />

queste città avessero creduto e avessero avuto timor di Allah, avremmo diffuso<br />

su di loro le benedizioni d<strong>al</strong> cielo e d<strong>al</strong>la terra.” (TSC- Sura VII, versetto 96).<br />

Egli inserisce tutti questi esempi per garantire questa regola univers<strong>al</strong>e: O la fede, la<br />

presa di una ferma posizione e il seguire i Profeti, oppure una forte miseria e un<br />

doloroso castigo da Allah.<br />

E tu mio fratello mussulmano, non puoi sfuggire a questa regola. Sei ancora indeciso?<br />

Se non sei con la verità <strong>al</strong>lora sei con la f<strong>al</strong>sità, anche se non è tua intenzione, perché<br />

così avrai indebolito i sostenitori della verità. Guai se dici: “Io sono un singolo<br />

individuo e non v<strong>al</strong>go molto nell’equazione di questa lotta!”. Se la verità vincesse<br />

solo grazie <strong>al</strong>la presenza di 100 persone veritiere, e se adesso fossero in 99 e tu<br />

saresti il centesimo! Se non mostri interesse <strong>al</strong>lora non puoi completare i credenti e di<br />

conseguenza sei colpevole del loro f<strong>al</strong>limento.<br />

La storia di Mosè pace su di lui<br />

I versetti giungono <strong>al</strong>la storia del profeta Mosè e il Faraone, i maghi del Faraone e i<br />

Figli di Israele. Questo racconto è uno dei migliori racconti tra quelli che illustrano<br />

esempi sulla determinazione e sul dubbio.<br />

Da notare che la storia del profeta Mosè è il racconto più citato nel Corano (è citata in<br />

29 sezioni 20 ). L’Inviato di Allah (pace e benedizione su di lui) disse: “Che Allah sia<br />

misericordioso con mio fratello Mosè, Stava per portarsi un terzo del Corano”.<br />

Tuttavia la Sura Al-Arâf è la Sura che ha trattato nei dettagli il rapporto di Mosè con<br />

20 In arabo juz’ è uno dei metodi in cui viene suddiviso il Corano.<br />

97


il suo popolo, soprattutto dopo la loro uscita d<strong>al</strong>l’Egitto (per esempio, nella Sura non<br />

si parla della nascita di Mosè o della sua gioventù trascorsa nel p<strong>al</strong>azzo del Faraone<br />

come avviene nella Sura Al-Qasas (Il Racconto).<br />

Per questo la Sura ha iniziato la lotta direttamente a partire d<strong>al</strong> primo versetto, Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...Guarda dunque ciò che è<br />

accaduto ai perversi. & Disse Mosè: « O Faraone, in verità io sono un<br />

messaggero inviato d<strong>al</strong> Signore dei mondi.” (TSC – Sura VII, versetti 103-104)<br />

tutto questo perché impariamo d<strong>al</strong>le situazioni di determinazione e di esitazione.<br />

Determinazione che incomincia con una prosternazione<br />

I maghi, per essere tra i favoriti del Faraone, si confrontarono con Mosè (pace su di<br />

lui) ma videro il segno indicante il suo Messaggio, e, in pochi minuti, preso la loro<br />

decisione, una decisione ferma e forte: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Così si affermò la verità e vanificò quello che avevano fatto.<br />

Furono sconfitti e sembravano umiliati. Allora i maghi si prosternarono.” (TSC<br />

– Sura VII, versetti 118-120). La loro fede cominciò con questa devota<br />

prosternazione e si aggrapparono <strong>al</strong>la loro fede m<strong>al</strong>grado le minacce di morte e di<br />

castigo: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E dissero: «<br />

Crediamo nel Signore dei mondi, il Signore di Mosè e di Aronne». « Vorreste<br />

credere prima che ve ne dia il permesso? - disse Faraone -...” (TSC – Sura VII,<br />

versetti 121-123).<br />

Poi il Faraone (nel Corano) disse loro quel che può essere tradotto come: “Vi farò<br />

tagliare mani e piedi <strong>al</strong>ternati, quindi vi farò crocifiggere tutti ».” (TSC – Sura<br />

VII, versetto 124).<br />

Qu<strong>al</strong>e fu la reazione dei maghi di fronte a queste minacce? Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “Dissero: « In verità siamo pronti a tornare <strong>al</strong><br />

nostro Signore; ti vendichi su di noi solo perché abbiamo creduto ai segni del<br />

nostro Signore quando essi ci sono giunti...”. (TSC – Sura VII, versetti 125-126).<br />

Rimasero così decisi e senza nessuna esitazione di fronte <strong>al</strong>le minacce del Faraone,<br />

anzi raccolsero la loro pazienza e implorarono la buona fine <strong>al</strong> Detentore della Verità:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...O Signore, concedici la<br />

sopportazione e facci morire [a Te] sottomessi »”. (TSC – Sura VII, versetto 126)<br />

La corruzione del Faraone<br />

Nei precedenti racconti dei profeti abbiamo già visto vari tipi di corruzione, adesso<br />

con il racconto di Mosè e del Faraone ne vedremo il culmine:<br />

98


Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...« Poiché abbiamo il<br />

dominio su di loro, uccideremo immediatamente i loro figli maschi e<br />

risparmieremo le loro femmine».” (TSC – Sura VII, versetto 127).<br />

Il castigo divino fu progressivo per il Faraone e il suo popolo: Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Mandammo contro di loro l'inondazione e le<br />

cav<strong>al</strong>lette, le pulci, le rane e il sangue, segni ben chiari...”. (TSC – Sura VII,<br />

versetto 133).<br />

Ma poi Allah moderò il castigo, ma ... : Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “...ecco che mancarono <strong>al</strong> loro impegno”. (TSC – Sura VII,<br />

versetto 135)…qu<strong>al</strong>e fu il castigo questa volta?<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allora Ci vendicammo di<br />

loro, li inghiottimmo nel mare, perché tacciavano di menzogna i Nostri segni ed<br />

erano indifferenti ad essi.” (TSC – Sura VII, versetto 136).<br />

I figli di Israele: negatività e ed esitazione<br />

Contrariamente <strong>al</strong>l’esempio dei maghi, i versetti ci parlano di un <strong>al</strong>tro esempio<br />

d’esitazione che sono i Figli di Israele.<br />

Quando il loro Profeta Mosè disse loro: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Disse Mosè <strong>al</strong> suo popolo: « Chiedete aiuto ad Allah e sopportate<br />

con pazienza: la terra è di Allah ed Egli ne fa erede colui che sceglie tra i Suoi<br />

servi. L'esito felice sarà per coloro che [Lo] temono.” (TSC – Sura VII, versetto<br />

128) Cosa fu la loro risposta?<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Dissero: «Siamo stati<br />

perseguitati prima che tu venissi e dopo che venisti a noi »...”. (TSC – Sura VII,<br />

versetto 128)<br />

Mosè, per educarli ad avere fede in Allah, un argomento essenzi<strong>al</strong>e per la<br />

determinazione, rispose loro quel che può essere tradotto come: “Rispose: « Può<br />

darsi che presto il vostro Signore distrugga il nemico e vi costituisca vicari sul<br />

paese per poi guardare quello che farete».” (TSC – Sura VII, versetto 129).<br />

I due versetti (128-129) insistono sul fatto che la fermezza e la determinazione sono<br />

due argomenti essenzi<strong>al</strong>i nella prova che si sostiene per essere vicari sulla Terra, ed è<br />

questo che i Figli di Israele non hanno capito.<br />

Anche nella fede:<br />

I Figli di Israele appaiono in <strong>al</strong>tre situazioni che rivelano come essi vivono senza<br />

scopo e senza una guida, persino nella fede: Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Facemmo traversare il mare ai Figli di Israele.<br />

Incontrarono un popolo che cercava rifugio presso i propri idoli.” (TSC – Sura<br />

99


VII, versetto 138). Poco prima, i Figli di Israele attraversavano il mare, e avevano<br />

visto il Faraone e i suoi soldati inghiottiti nel mare, qu<strong>al</strong> é stata la loro reazione? Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Dissero: «O Mosè, dacci un dio<br />

simile ai loro dèi ». Disse: « In verità siete un popolo di ignoranti».” (TSC – Sura<br />

VII, versetto 138).<br />

Questa richiesta, che rivela il grado della loro ignoranza, è avvenuta nello stesso<br />

versetto in cui Allah ci racconta la storia della loro s<strong>al</strong>vezza, ed è così che Allah<br />

L’Altissimo ci mostra a che punto i Figli di Israele erano dubbiosi e deboli.<br />

“«Prendile con fermezza e comanda <strong>al</strong> tuo popolo di adeguarvisi <strong>al</strong> meglio...”<br />

La maggior parte delle norme di Allah ai Figli di Israele, incitavano <strong>al</strong>l’applicazione<br />

degli ordini di Allah e la Sua religione con fermezza.<br />

Nel versetto 145 : Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“«Prendile con fermezza e comanda <strong>al</strong> tuo popolo di adeguarvisi <strong>al</strong> meglio.”<br />

(TSC – Sura VII, versetto 145).<br />

Nel versetto 171: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “«<br />

Afferrate con forza ciò che vi abbiamo dato...” (TSC – Sura VII, versetto 171).<br />

Come eseguivano gli ordini di Allah? Che cosa fecero quando Mosè li ha lasciati per<br />

incontrare il Suo Signore? Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“E il popolo di Mosè, in sua assenza, si scelse per divinità un vitello fatto con i<br />

loro gioielli, un corpo mugghiante.” (TSC – Sura VII, versetto 148).<br />

I versetti disapprovano questo con fermezza: Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Non si accorsero che non parlava loro e che non li guidava<br />

su nessuna via? Lo adottarono come divinità e furono ingiusti. Quando li si<br />

convinse di ciò e si accorsero che si erano traviati, dissero: «Se il nostro Signore<br />

non ci usa misericordia e non ci perdona, saremo tra coloro che si sono<br />

perduti».” (TSC – Sura VII, versetti 148-149).<br />

Essi soffrono per la mancanza di chiarezza e di fermezza nella loro devozione e nel<br />

loro rapporto con Allah.<br />

Così appare chiaramente la differenza tra i maghi e i Figli di Israele: tra la sfida dei<br />

maghi del Faraone: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Attua<br />

pure quello che hai deciso.” (TSC – Sura XX, versetto 72) e tra: Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “Dissero: «Siamo stati perseguitati prima<br />

che tu venissi e dopo che venisti a noi ». } (TSC – Sura VII, versetto 129).<br />

Tra: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E dissero:<br />

«Crediamo nel Signore dei mondi” (TSC – Sura VII, versetto 121), che i maghi<br />

dissero senza nessuna esitazione, e tra : Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

100


tradotto come: “«O Mosè, dacci un dio simile ai loro dèi ».” (TSC – Sura VII,<br />

versetto 138) che dissero i Figli di Israele m<strong>al</strong>grado i miracoli grandiosi che videro.<br />

I tre gruppi<br />

Immediatamente dopo la storia di Mosè con i Figli di Israele, vi è la storia di coloro<br />

che violarono il Sabato nei versetti (163 – 167). Questi narrano che <strong>al</strong>cuni dei Figli di<br />

Israele avevano agito con astuzia con la Legge divina e avevano commesso una grave<br />

disobbedienza, ovvero, la pesca nel giorno in cui Allah ha vietato loro il lavoro (il<br />

sabato). Allah li aveva messi <strong>al</strong>la prova: il sabato avvicinò i pesci <strong>al</strong>la riva rendendo la<br />

pesca più facile. Un gruppo dei Figli di Israele agirono con furbizia, stendendo le loro<br />

reti il venerdì sera e raccogliendo il pesce che vi trovarono la domenica mattina. Un<br />

secondo gruppo avente un’attitudine positiva cominciarono a raccomandare loro le<br />

buone consuetudini e a condannare ciò che è riprovevole, affinché questi credenti<br />

abbiano una prova, quando incontreranno Allah, di aver cercato di migliorare le cose,<br />

e la guida viene solo da Allah.<br />

Un terzo gruppo di credenti ebbero, invece, un’attitudine negativa: essi<br />

rimproverarono il secondo gruppo: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “E quando <strong>al</strong>cuni di loro dissero: «Perché ammonite un popolo che Allah<br />

distruggerà o punirà con duro castigo?». Risposero: «Per avere una scusa di<br />

fronte <strong>al</strong> vostro Signore e affinché [Lo] temano!»” (TSC – Sura VII, versetto<br />

164).<br />

Dunque, ci sono tre gruppi: un gruppo di disubbidiente, un gruppo ubbidiente che fece<br />

il suo dovere, cercando di migliorare le cose e un gruppo indifferente che non si è<br />

curato di raccomandare il bene e condannare le cose riprovevoli. Qu<strong>al</strong>e sarà il destino<br />

di ciascun gruppo?<br />

S<strong>al</strong>vezza, castigo e negligenza<br />

Coloro che trasgredirono il sabato non seguirono i consigli dei credenti, Allah li punì.<br />

Dice l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Quando poi dimenticarono<br />

quello che era stato loro ricordato, s<strong>al</strong>vammo coloro che proibivano il m<strong>al</strong>e e<br />

colpimmo con severo castigo coloro che erano stati ingiusti e che perversamente<br />

agivano.” (TSC – Sura VII, versetto 165).<br />

Il secondo gruppo venne s<strong>al</strong>vato d<strong>al</strong>la punizione, mentre il gruppo dei disubbidienti fu<br />

colpito da un severo castigo. Invece, per quanto riguarda il terzo gruppo, che avrà<br />

colpito il lettore, il Corano ha trascurato di citarlo e gli studiosi avanzano varie<br />

interpretazioni per questa negligenza :<br />

101


• Alcuni dicono che questo gruppo non meritava di essere citato perché aveva<br />

un’attitudine negativa, quindi Dio non ha rivelato il loro destino e li giudicherà il<br />

Giorno del Giudizio come vorrà.<br />

• La seconda opinione dice che questo gruppo è come gli ingiusti di cui Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...colpimmo con severo<br />

castigo coloro che erano stati ingiusti ...”(TSC – Sura VII, versetto 165).<br />

Dunque questo gruppo è <strong>al</strong>lo stesso livello del gruppo dei disubbidienti perché<br />

sono rimasti neutr<strong>al</strong>i davanti <strong>al</strong> peccato e per ciò sono diventati anche loro<br />

disubbidienti.<br />

“Tra loro ci sono genti del bene e <strong>al</strong>tre che non lo sono”<br />

Tra le magnificenze del Corano vi che non racconta le storie tanto per raccontare, ma<br />

per tirarne fuori una mor<strong>al</strong>e che si radichi nella mente del lettore. La mor<strong>al</strong>e della<br />

storia di Mosè e di coloro che trasgredirono il sabato è: Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “Li dividemmo sulla terra in comunità diverse. Tra<br />

loro ci sono genti del bene e <strong>al</strong>tre [che non lo sono]...”(TSC – Sura VII, versetto<br />

168).<br />

Questo fu il caso della prima generazione dei Figli di Israele che hanno errato e si<br />

sono dispersi sulla terra: tra di loro c’era gente buona e <strong>al</strong>tra che lo era di meno.<br />

Ma nella seconda generazione c’era gente dubbiosa e con attitudine negativa. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Dopo di loro vennero <strong>al</strong>tre<br />

generazioni che ereditarono la Scrittura. Sfruttarono i beni del mondo terreno<br />

dicendo: «Presto saremo perdonati». Se fossero giunti <strong>al</strong>tri beni terreni,<br />

ugu<strong>al</strong>mente se ne sarebbero appropriati!...” (TSC – Sura VII, versetto 169).<br />

Al contrario, i versetti si concludono con un magnifico esempio da seguire nel<br />

prendere le prescrizioni della religione con fermezza: Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Quanto a coloro che si attengono s<strong>al</strong>damente <strong>al</strong> Libro<br />

ed eseguono l'orazione, certamente non trascuriamo la ricompensa a quelli che si<br />

emendano.” (TSC – Sura VII, versetto 170). Notate le parole “si attengono<br />

s<strong>al</strong>damente” che indica un forte attaccamento agli ordini di Dio soprattutto per<br />

quanto riguarda l’orazione: queste persone hanno un onore da parte di Dio, ovvero<br />

quello di essere dei riformatori, non solo per loro stessi, ma hanno un’attitudine<br />

positiva e sono dei riformatori per la loro società, per il loro paese e per la loro<br />

comunità.<br />

Perché non sei determinato mentre la tua anima ha testimoniato (su se stessi)?<br />

I versetti seguenti ci riportano a tempi remoti, ai tempi dell’atomo, quando Allah ci ha<br />

fatto testimoniare su noi stessi della Sua Divinità e della Sua Magnificenza. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E quando il Signore trasse, dai<br />

lombi dei figli di Adamo, tutti i loro discendenti e li fece testimoniare contro loro<br />

stessi [disse]: «Non sono il vostro Signore?» Risposero: «Sì, lo attestiamo», [Lo<br />

102


facemmo] perché nel Giorno della Resurrezione non diciate: «Veramente<br />

eravamo incoscienti»” (TSC – Sura VII, versetto 172).<br />

Ma come non ci impegniamo per elevare la nostra fede mentre Dio ha stretto con noi<br />

il patto fin d<strong>al</strong>l’inizio della creazione, prima che venissimo <strong>al</strong> mondo, di essere<br />

sempre con la verità e con coloro che la seguono. L’amore per la fede e<br />

l’appartenenza ad essa è un istinto divino che Allah ha messo in noi. Perché, <strong>al</strong>lora, le<br />

persone dimenticano questo patto e questo istinto divino?<br />

La m<strong>al</strong>attia della negligenza<br />

La risposta a questa domanda si trova nel versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “perché nel Giorno della Resurrezione non diciate:<br />

«Veramente eravamo incoscienti»” (TSC – Sura VII, versetto 172): è la non<br />

curanza, la più grave m<strong>al</strong>attia che potrebbe provocare freddezza nell’entusiasmo per<br />

la verità e esitazione nell’appoggiare l’Islam.<br />

I sintomi di questa m<strong>al</strong>attia sono: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “In verità creammo molti dei démoni e molti degli uomini per l'Inferno:<br />

hanno cuori che non comprendono, occhi che non vedono e orecchi che non<br />

sentono, sono come bestiame, anzi ancor peggio. Questi sono gli incuranti.” (TSC<br />

– Sura VII, versetto 179). Dunque l’incuranza è la causa fondament<strong>al</strong>e<br />

dell’esitazione e della debolezza. Ed è per questo che <strong>al</strong>la fine di questa Sura, l’ultimo<br />

consiglio dato <strong>al</strong>l’Inviato di Allah (m<strong>al</strong>grado sia inf<strong>al</strong>libile, pace e benedizione su di<br />

lui) è:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ricordati del tuo Signore<br />

nell'animo tuo, con umiltà e reverenzi<strong>al</strong>e timore, a bassa voce, <strong>al</strong> mattino e <strong>al</strong>la<br />

sera e non essere tra i noncuranti.” (TSC – Sura VII, versetto 205).<br />

Allora è più degno per noi seguire l’Inviato di Allah (pace e benedizione su di lui), di<br />

comprendere questa m<strong>al</strong>attia e di curarla tramite il ricordo e l’invocazione di Allah<br />

con sottomissione, e tramite la lettura di questa Sura e la comprensione del suo<br />

significato.<br />

Il suo esempio è come quello del cane<br />

Prima di concludersi, la Sura riunisce numerosi esempi e segni che riprendono questo<br />

senso e che mettono in guardia i credenti contro l’incuranza e l’esitazione nel seguire<br />

la Legge divina e la religione di Allah; vi è un esempio spaventoso:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Racconta loro la storia di<br />

colui cui avevamo dato Nostri segni e che li trascurò. Satana lo seguì e fu uno dei<br />

traviati. Se avessimo voluto, lo avremmo elevato grazie a questi segni; ma si<br />

aggrappò <strong>al</strong>la terra e seguì le sue passioni. Fu come il cane che ansima se lo<br />

attacchi e ansima se lo lasci stare.” (TSC – Sura VII, versetti 175-176).<br />

103


Un esempio spaventoso, di colui cui Allah ha dato i Suoi segni e che ha guidato e ma<br />

lui li ha trascurati come la vipera quando cambia la sua pelle. Ma se fosse rimasto<br />

nella sua devozione, Allah lo avrebbe onorato e elevato ma egli ha preferito la<br />

villania. Ed è come il cane, si affatica e ansima che sia incurante o che sia sapiente. È<br />

un esempio terrificante che dovrebbe svegliare ogni dormiente o incurante.<br />

Prosternati ... con questo significato<br />

La più bella conclusione della Sura è un versetto che termina con una prosternazione.<br />

Ed è la prima prosternazione nel Corano, per ricordarci la determinazione, la fermezza<br />

e la risolutezza. Ed è la prima prosternazione che incontriamo nel Corano, che ci<br />

ricorda la prosternazione dei maghi che hanno sfidato il Faraone prepotente ed<br />

ingiusto.<br />

Il versetto ci esorta anche a mostrare la nostra modestia per Allah l’Altissimo, perché<br />

il movimento della prosternazione avverte lo spirito che bisogna mettere in pratica e<br />

così aumenta la sua disposizione <strong>al</strong>la determinazione nelle situazioni della vita.<br />

Prosterniamoci tenendo bene in mente questo significato: Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “Certamente coloro che sono presso il tuo Signore<br />

non disdegnano di adorarLo: Lo lodano e si prosternano davanti a Lui .” (TSC –<br />

Sura VII, versetto 206).<br />

Sura VIII : “Al-'Anfâl” (Il Bottino)<br />

Sura Al-'Anfâl (Medinese), è stata rivelata dopo la Sura “Al-Baqara”, nell’ordine<br />

coranico invece si trova dopo Sura Al-A'râf , ed è composta da 75 versetti.<br />

Il giorno del Discrimine<br />

Questa Sura è scesa dopo la battaglia di Badr per commentarla (per questo <strong>al</strong>cuni<br />

sapienti l’hanno nominata Sura Badr).<br />

La battaglia di Badr è la prima battaglia nell’Islam, ed è stata denominata in questa<br />

Sura da Allah l’Altissimo come il giorno del Discrimine, perché in questo giorno,<br />

Allah ha distinto, il vero ed il f<strong>al</strong>so. È inoltre un giorno che rappresenta la divisione<br />

tra due epoche nella storia dell’umanità: un’epoca nella qu<strong>al</strong>e l’Islam era debole ed<br />

un’<strong>al</strong>tra dove invece sarà forte, ed avrà una Umma (comunità) che lo difende, fino ai<br />

giorni nostri. Fu un grandioso giorno nella storia dell’umanità, e per questo motivo<br />

tutta la Sura è scesa per commentarlo.<br />

Se la vittoria fosse miSurata secondo i canoni materi<strong>al</strong>i, troveremmo che i musulmani<br />

non avrebbero potuto vincere, poiché il loro numero era 330 uomini, senza<br />

preparazione psicologica né attrezzature adeguate per il combattimento.<br />

Il numero dei miscredenti, invece, era di circa 1000 soldati con una completa<br />

attrezzatura da guerra.<br />

104


È degno di menzione che in questa battaglia i musulmani avevano un solo cav<strong>al</strong>lo,<br />

mentre i miscredenti ne possedevano 300. Quindi, secondo i canoni empirici, la<br />

vittoria dei musulmani era impossibile.<br />

Il peccati dei giusti<br />

Al-'Anfâl significa il “bottino” che ha dato, appunto, il nome a tutta la Sura. I<br />

Compagni del Profeta (che Allah sia soddisfatto di loro) avevano un commento carino<br />

sulla Sura Al-'Anfâl, infatti, dicevano: “è scesa la Sura su di noi, Compagni del<br />

Profeta, quando eravamo in disaccordo sul bottino, e ci comportavamo<br />

pessimamente”. Non si tratta del pessimo comportamento che conosciamo noi oggi,<br />

ma hanno descritto così il loro disaccordo per la loro grande educazione e modestia.<br />

Le leggi materi<strong>al</strong>i e divine della vittoria<br />

La Sura parla dei canoni a cui fa affidamento la vittoria, e questo si addice <strong>al</strong> clima<br />

della Sura ed <strong>al</strong> motivo per cui è stata rivelata.<br />

Dopo la vittoria dei musulmani a Badr, la Sura scese per fissare loro le ragioni<br />

cosmiche della vittoria. Infatti, ciò non è avvenuto per caso, o per distrazione, ma la<br />

vittoria è governata da leggi materi<strong>al</strong>i e divine.<br />

Quindi la vittoria avviene per due importanti ragioni:<br />

• La certezza che la vittoria proviene da parte di Allah, il Potente l’Eccelso.<br />

Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Non c'è <strong>al</strong>tro aiuto<br />

che quello di Allah” (TSC- Sura VIII, versetto 10).<br />

• Pianificare e sforzarsi seriamente per re<strong>al</strong>izzare l’equilibrio di potenza con i<br />

nemici, anzi, se possibile, superarlo anche. Preparare gli studi ed i piani, e<br />

tutto ciò che può influire materi<strong>al</strong>mente sulla vittoria.<br />

Questa Sura re<strong>al</strong>izza ciò che è l’affidarsi ad Allah, la credenza che Allah è Colui che<br />

fa vincere, e che bisogna impegnarsi <strong>al</strong> massimo per re<strong>al</strong>izzare la vittoria. Per questo<br />

la Sura si fa garante del seguente detto; Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto<br />

come: “Allah non cambia la grazia che ha concesso ad un popolo fin tanto che<br />

questo non cambia quello che è nel suo cuore”. (TSC- Sura VIII, versetto 53).<br />

Questo versetto riferisce che la vera influenza avviene soltanto e unicamente da Allah,<br />

ma a condizione di impegnarsi il più possibile.<br />

È necessario credere che la vittoria proviene da due cose: lo sforzo umano ed il<br />

destino (la disposizione di Allah l’Altissimo).<br />

Alcune persone pensano che la vittoria sia solo un miracolo divino, e li vedi invocare<br />

Allah perché essi possano vincere; dopo di che si chiedono il motivo per cui è<br />

ritardata la vittoria. In verità non hanno capito che ci sono ragioni materi<strong>al</strong>i che<br />

bisogna prendere in considerazione tra la pianificazione, lo sforzo e l’impegno. Non<br />

105


asta l’invocazione ed il rifugio in Allah senza seguire un piano preciso, perché in<br />

questo modo limitiamo il nostro pensiero riguardo <strong>al</strong>la natura della nostra religione e<br />

le disposizioni di Allah su questa terra.<br />

Invece vi è un <strong>al</strong>tro tipo di persone che seguono tutti i metodi, preparano gli studi ed i<br />

piani, si sforzano giorno e notte e dopo, quando devono scontrarsi e confrontarsi con i<br />

miscredenti, si trovano molto deboli e pensano che non sono capaci di fare niente, ed<br />

il motivo di ciò è che si sono affidati solo <strong>al</strong>le questioni materi<strong>al</strong>i dimenticandosi che<br />

la vittoria proviene da Allah.<br />

La Sura, quindi, ci guida ad equilibrare tra questi due opposti: dobbiamo prima di<br />

tutto credere nella predisposizione di Allah e cercare le condizioni materi<strong>al</strong>i per la<br />

re<strong>al</strong>izzazione della vittoria.<br />

La vittoria proviene da Allah<br />

La Sura inizia con una domanda; Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto<br />

come: “Ti interrogheranno a proposito del bottino” (TSC-Sura VII, versetto 1).<br />

Chiedono come dividere il bottino “Ti interrogheranno a proposito del bottino<br />

.Di': « Il bottino appartiene ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero». Temete Allah e<br />

mantenete la concordia tra di voi. Obbedite ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero, se<br />

siete credenti” (TSC- Sura VIII, versetto 1).<br />

Poi i versetti cominciano a riportare le qu<strong>al</strong>ità dei credenti di cui Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “In verità i [veri] credenti sono quelli i cui<br />

cuori tremano” (TSC- Sura VIII, versetto 2).<br />

La cosa piacevole è che la risposta <strong>al</strong>la loro domanda a proposito della divisione dei<br />

bottini non giunge subito, ma <strong>al</strong> quarantunesimo versetto, ovvero dopo 40 versetti<br />

d<strong>al</strong>la domanda. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “ Sappiate<br />

che del bottino che conquisterete, un quinto appartiene ad Allah e <strong>al</strong> Suo<br />

Messaggero, ai parenti, agli orfani, ai poveri…” (TSC- VIII, versetto 41).<br />

La causa del ritardo della risposta è che quando hanno fatto la domanda, volevano una<br />

ricompensa terrena per la vittoria, ed Allah aveva insegnato loro che la vittoria<br />

avviene esclusivamente grazie <strong>al</strong>la Sua predisposizione, il Glorioso, l’Altissimo.<br />

La risposta inizi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la loro domanda fu con quel che può essere tradotto come: “Il<br />

bottino appartiene ad Allah e <strong>al</strong> suo Messaggero” (TSC- Sura VIII, versetto 1), e<br />

non vi spetta nulla. E’ questa la delicatezza del Corano che li educa a distogliere<br />

l’attenzione d<strong>al</strong>la questione del bottino, per prima fissare i canoni della vittoria. Poi vi<br />

è la spiegazione delle mod<strong>al</strong>ità di distribuzione del bottino fino agli ultimi versetti<br />

dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Mangiate quanto vi<br />

è di lecito e puro …” (TSC- Sura VIII, versetto 69). Allah l’Altissimo, vuole<br />

stabilire ciò che è più importante, infatti, la questione della divisione del bottino è<br />

una cosa secondaria perché fa parte delle questioni terrene.<br />

106


La Sura si divide in due metà: la prima metà pone fortemente l’accento sul fatto che la<br />

vittoria è concessa da Allah l’Altissimo, mentre la seconda metà parla delle ragioni<br />

materi<strong>al</strong>i di cui dobbiamo tenere conto, perché possa esserci concessa la vittoria.<br />

La prima parte: (la vittoria proviene da Allah)<br />

Questa prima parte mostra la grazia di Allah ed i favori che ha elargito ai musulmani<br />

concedendo loro la vittoria:<br />

1 - L’organizzazione della battaglia<br />

Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Così, fu nel nome della<br />

Verità che il tuo Signore ti fece uscire d<strong>al</strong>la tua casa, nonostante che una parte<br />

dei credenti ne avesse avversione”(TSC- Sura VIII, versetto 5).<br />

Molti musulmani non volevano combattere, ma Allah l’Altissimo ha progettato tutto<br />

ciò per far trionfare la Verità. Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come:<br />

“[E ricordate] quando Allah vi promise che una delle due schiere [sarebbe stata]<br />

in vostro potere; avreste voluto che fosse quella disarmata! Invece Allah voleva<br />

che si dimostrasse la verità [delle Sue parole] e [voleva] sbaragliare i miscredenti<br />

fino <strong>al</strong>l'ultimo, per far trionfare la verità e annientare la menzogna a scapito<br />

degli empi.” (TSC- Sura VIII, versetto 7-8).<br />

Questi versetti sono estremamente chiari, infatti, l’organizzazione della battaglia era<br />

disposta fin d<strong>al</strong>l’inizio da Allah il Potente, l’Eccelso.<br />

2 - La preparazione psicologica per la battaglia<br />

Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “E quando vi avvolse nel<br />

sonno come in un rifugio da parte Sua, fece scendere su di voi acqua d<strong>al</strong> cielo,<br />

per purificarvi e scacciare da voi la sozzura di Satana, rafforzare i vostri cuori e<br />

rins<strong>al</strong>dare i vostri passi.”<br />

(TSC- Sura VIII, versetto 11).<br />

Li ha fatti addormentare prima della battaglia e dopo che si sono svegliati, ha fatto<br />

scendere d<strong>al</strong> cielo su di loro una pioggerella per purificarli, per compiere l’abluzione,<br />

e per prepararli <strong>al</strong> combattimento. Persino la preparazione psicologica fu predisposta<br />

da Allah il Potente, l’Eccelso.<br />

Uno dei Compagni descrisse queste scene e disse che mentre stava di guardia, il<br />

sonno prev<strong>al</strong>se sui musulmani e vide che tutti loro dormivano profondamente<br />

nonostante la forte paura e l’orrore della situazione, e tutto ciò grazie <strong>al</strong>la<br />

predisposizione di Allah.<br />

3 - preparazione psicologica dell’esercito<br />

107


Non solo la preparazione psicologica e la predisposizione della battaglia era voluta da<br />

Allah, ma anche la preparazione psicologica, per la qu<strong>al</strong>e gli eserciti spendono somme<br />

ingenti, era grazie <strong>al</strong>la predisposizione del Glorioso.<br />

È ben chiara, in questi versetti, la preparazione mor<strong>al</strong>e dei musulmani da parte di<br />

Allah nella battaglia di Bad. Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “In<br />

sogno Allah te li aveva mostrati poco numerosi, ché se te li avesse mostrati in<br />

gran numero, avreste certamente perso il coraggio e vi sareste scontrati tra voi in<br />

proposito. Ma Allah vi s<strong>al</strong>vò. Egli conosce quello che c'è nei petti”. (TSC- Sura<br />

VIII, versetto 43). E dice ancora: “ Al momento dello scontro li fece apparire<br />

pochi ai vostri occhi, come vi mostrò pochi agli occhi loro. Era necessario che<br />

Allah re<strong>al</strong>izzasse un ordine che doveva essere eseguito. Tutte le cose sono<br />

ricondotte ad Allah”. (TSC- Sura VIII, versetto 44).<br />

I musulmani vedevano pochi i miscredenti e di conseguenza non avevano paura ed i<br />

miscredenti a loro volta vedevano pochi i musulmani e li deridevano. Entrambi<br />

avevano la stessa visione e vedevano lo stesso panorama, mentre nella re<strong>al</strong>tà le cose<br />

erano diverse. Gloria a Lui che concede la vittoria, la predispone, e rende l’uomo<br />

capace di sostenerla.<br />

4 - La discesa degli angeli<br />

Questo è chiaro nei seguenti versetti dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “E [ricordate] quando imploraste il soccorso del vostro Signore! Vi<br />

rispose: «Vi aiuterò con un migliaio di angeli a ondate successive» ” (TSC- Sura<br />

VIII versetto 9). e dice inoltre: “E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: «<br />

Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori<br />

dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le f<strong>al</strong>angi!” (TSC-<br />

Sura VIII versetto 12).<br />

Chi ha fatto tutto questo? Chi possiede la terra, l’Onnipotente? Come fa l’uomo a non<br />

fidarsi del suo Signore, e credere che la vittoria proviene da Lui l’Altissimo? Come fa<br />

l’uomo a fidarsi di qu<strong>al</strong>cun <strong>al</strong>tro tranne Allah?<br />

5 - Il luogo ed il tempo della battaglia<br />

Si spostano così i versetti più lontano di quelli che sono i fattori psicologici. Persino il<br />

luogo della battaglia era programmato da Allah; che dice quel può essere tradotto<br />

come: “Eravate sul versante più vicino e loro erano su quello più lontano e<br />

la carovana era più in basso di voi. Se vi foste dati un appuntamento, sareste stati<br />

discordi sul luogo.” (TSC- Sura VIII, versetto 42).<br />

I musulmani che si trovavano nella zona più vicina godevano di un speci<strong>al</strong>e tipo di<br />

terreno che, bagnato d<strong>al</strong>la pioggia, consolidava bene la sabbia sotto i loro piedi<br />

facilitando così i loro movimenti. Mentre nel versante più lontano la pioggia causava<br />

108


corsi d’acqua che impedivano il movimento dei miscredenti e dei loro cav<strong>al</strong>li. Invero<br />

è la Potenza di Allah l’Altissimo, Colui che concede la vittoria ai musulmani.<br />

6 - Non siete certo voi che li avete uccisi , bensì Allah.<br />

Continuano i versetti fino a giungere <strong>al</strong> detto dell’Altissimo che può essere tradotto<br />

come: “Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando<br />

tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava” (TSC- Sura VIII versetto<br />

17).<br />

Questo versetto chiarisce il risultato e lo svolgimento della battaglia, quando il Profeta<br />

(pace e benedizione su di lui) tirò una manciata di sabbia sui loro volti dicendo:<br />

“Siano sfigurati quei volti”; per questo i versetti insistono sulla necessità della<br />

richiesta della vittoria ad Allah l’Altissimo che dice quel può essere tradotto come:<br />

“Non c'è <strong>al</strong>tro aiuto che quello di Allah” (TSC- Sura VIII, versetto 10).<br />

Infatti, il Profeta (PBSL), il giorno della battaglia di Badr, invocava tanto che si vide<br />

il biancore delle sue ascelle e caddero d<strong>al</strong>la sua schiena gli indumenti, ed Abu Bakr<br />

(che Allah sia soddisfatto di lui) gli disse: “ c<strong>al</strong>mati, o Messaggero di Allah”.<br />

E poiché la vittoria proviene da Allah, è necessario rispondere <strong>al</strong> richiamo di Allah<br />

l’Altissimo: “O voi che credete, rispondete ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero quando<br />

vi chiama a ciò che vi fa rivivere …” (TSC- Sura VIII, versetto 24).<br />

La seconda parte (Preparate, contro di loro, tutto quello che potrete)<br />

1- L’importanza di utilizzare i mezzi disponibili e la loro influenza sulla vittoria<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Preparate, contro di loro,<br />

tutte le forze che potrete…” (TSC- Sura VIII, versetto 60). Questo versetto illustra<br />

chiaramente questo significato assicurando che la vittoria proviene da Allah<br />

l’Altissimo.<br />

Inoltre, insiste sulla necessità di seguire un modo serio nel fare le cose. Quindi,<br />

preparare una strategia ed <strong>al</strong>lo stesso tempo rivolgersi ad Allah. Questi costituiscono<br />

gli elementi princip<strong>al</strong>i della vittoria. La sura parla anche dell’equilibrio delle potenze<br />

e sconsiglia di andare a combattere da soli per sconfiggere un esercito blindato con la<br />

scusa che Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non c'è <strong>al</strong>tro<br />

aiuto che quello di Allah” (TSC- Sura VIII, versetto 10). Questo ragionamento è<br />

sbagliato e limitato perché dimostra che non abbiamo capito il vero significato della<br />

religione di Allah e delle regole che Lui usa per dirigere l’universo.<br />

Notiamo che l’obiettivo dietro <strong>al</strong>l’uso del terrore è quello di impedire la guerra e lo<br />

spargimento di sangue. Quello che è richiesto, è che i Musulmani abbiano una forza<br />

che metta paura ai nemici, impedendo così la guerra. Anche durante la guerra, si nota<br />

che l’Islam favorisce la pace (il contrario di quello che la maggioranza pensa di questa<br />

religione). Il versetto dice quel che può essere tradotto come: “…e <strong>al</strong>tri ancora che<br />

109


voi non conoscete, ma che Allah conosce…” (TSC- Sura VIII, versetto 60). Essa<br />

costituisce la forza dei musulmani davanti ai loro nemici per scoraggiarli a<br />

combattere. Il versetto che segue subito dice: “Se inclinano <strong>al</strong>la pace, inclina anche<br />

tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah” (TSC- Sura VIII, versetto 61).<br />

2- L’equilibrio della potenza materi<strong>al</strong>e<br />

È vero che Allah aiuta a raggiungere la vittoria chiunque Lui desideri, ma è <strong>al</strong>trettanto<br />

vero che bisogna considerare soprattutto l’equilibrio e la misura della potenza ed i<br />

motivi materi<strong>al</strong>i per raggiungere la vittoria, affinché <strong>al</strong>cuni non dicano: abbiamo<br />

l’appoggio degli angeli, quindi a cosa servono i preparativi? Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “O Profeta, incita i credenti <strong>al</strong>la lotta. Venti di<br />

voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su<br />

mille miscredenti. Ché in verità è gente che nulla comprende. Ora Allah vi ha<br />

<strong>al</strong>leggerito [l'ordine], Egli conosce l'inadeguatezza che è in voi. Cento di voi,<br />

perseveranti, ne domineranno duecento; e se sono mille, con il permesso di Allah,<br />

avranno il sopravvento su duemila . Allah è con coloro che perseverano” (TSC<br />

Sura VIII, versetto 65-66).<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…con il permesso di<br />

Allah…” (TSC Sura VIII, versetto 66); sta ad indicare che Allah è Colui che da la<br />

vittoria e che la assegna a chiunque Lui voglia. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “…Allah è con coloro che perseverano…” (TSC Sura VIII,<br />

versetto 66) accennando <strong>al</strong>la pazienza come fattore essenzi<strong>al</strong>e per raggiungere la<br />

vittoria. Glorioso sia Lui che ha unito le due cause in un’unica Sura.<br />

3- L'etica delle regole durante la guerra<br />

Questi versetti affermano che una delle cause della sconfitta dei politeisti durante il<br />

combattimento, oltre <strong>al</strong> loro essere infedeli, è che non sono in grado di considerare i<br />

presupposti materi<strong>al</strong>i che permetteranno loro di vincere. Il versetto indica chiaramente<br />

questo fatto dicendo quel che può essere tradotto come: “…cento di voi avranno il<br />

sopravvento su mille miscredenti. Che in verità è gente che nulla comprende”<br />

(TSC- Sura VIII, versetto 65) o meglio, non re<strong>al</strong>izzano il vero motivo ed inoltre<br />

non possiedono l’esperienza e la strategia delle guerre. Mi rivolgo a tutti i musulmani<br />

affinché imparino d<strong>al</strong>la Sura “Il Bottino” le direttive e le regole di Allah e seguire un<br />

giusto modo nel fare le cose affinché ci sia la vittoria.<br />

4- L’obbedienza ad Allah e la fraternità in Allah<br />

I versetti mostrano che c’è un <strong>al</strong>tro presupposto che bisognerebbe re<strong>al</strong>izzare per<br />

ottenere la vittoria, ed il versetto n. 46 dimostra questo fatto; Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Obbedite ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero. Non<br />

siate discordi, chè <strong>al</strong>trimenti vi scoraggereste e verrebbe meno la vostra<br />

110


isolutezza . Invero Allah è con coloro che perseverano.” (TSC- Sura VIII,<br />

versetto 46).<br />

L'essere solid<strong>al</strong>e ed evitare i conflitti costituisce una delle più importanti regole e<br />

linee di condotta della vittoria.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se vogliono ingannarti, ti<br />

basti Allah. E' Lui che ti ha soccorso con il Suo aiuto [e l'appoggio de] i credenti,<br />

instillando la solidarietà nei loro cuori. Se avessi speso tutto quello che c'è sulla<br />

terra, non avresti potuto unire i loro cuori; è Allah che ha destato la solidarietà<br />

tra loro . Allah è eccelso, saggio!” (TSC- Sura VIII, versetti 62-63).<br />

La fraternità è uno dei motivi princip<strong>al</strong>i che permette ai credenti di raggiungere la<br />

vittoria.<br />

5. Evitare l'ipocrisia e l'arroganza<br />

Questo è chiaramente illustrato nel detto dell’Altissimo che può essere tradotto come:<br />

“E non siate come quelli che uscirono d<strong>al</strong>le loro case con insolenza e ostentazione<br />

di fronte <strong>al</strong>la gente ...” (TSC Sura VIII, versetto 47). Questo è un elemento<br />

materi<strong>al</strong>e aggiuntivo che ha condotto <strong>al</strong>la sconfitta dei politeisti, ovvero quando si<br />

sono messi a festeggiare prima del combattimento pensando così di diffondere paura<br />

tra tutti gli arabi. Quindi la presunzione è stata la causa che li ha portati a<br />

sottov<strong>al</strong>utare il nemico.<br />

6. le caratteristiche dei credenti tra l'essere positivi e pratici<br />

In questa Sura troviamo tanti versetti che riconciliano il concetto del Tawakkol (il<br />

confidarsi in Allah) ed il concetto dell’impegno. Notiamo, inoltre, un’informazione<br />

molto importante sulle caratteristiche del credente <strong>al</strong>l'inizio della Sura. E dopo averle<br />

citate, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…Sono questi i<br />

veri credenti ” (TSC- Sura VIII, versetto 4) e <strong>al</strong>la fine della Sura Allah il Glorioso<br />

le menziona di nuovo dicendo poi nel versetto 74: “…loro sono i veri credenti…”.<br />

Le stesse parole si sono ripetute sia <strong>al</strong>l'inizio che <strong>al</strong>la fine della Sura tenendo conto<br />

che c'è una grande differenza sia nella classificazione di queste caratteristiche che nel<br />

loro significato.<br />

Le caratteristiche che sono state citate <strong>al</strong>l’inizio della Sura sono delle caratteristiche di<br />

fede, che si addicono con il detto dell’Altissimo che può essere tradotto come: “In<br />

verità i [veri] credenti sono quelli i cui cuori tremano quando viene menzionato<br />

Allah e che, quando vengono recitati i Suoi versetti, accrescono la loro fede. Nel<br />

Signore confidano” (TSC- Sura VIII versetto 2); esse sono caratteristiche di fede<br />

molto raffinate perché questa parte della Sura riguarda il lato della fede, uno dei<br />

motivi della vittoria.<br />

Alla fine della Sura, la parte che riguarda l’impegno e gli elementi materi<strong>al</strong>i della<br />

vittoria, vengono menzionate le caratteristiche dei credenti, che sono:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…Coloro che hanno<br />

creduto, sono emigrati e hanno combattuto sulla via di Allah; quelli che hanno<br />

111


dato loro asilo e soccorso, loro sono i veri credenti:” (TSC- Sura VIII, versetto<br />

47), quindi i veri credenti sono quelli che riconciliano tra le caratteristiche indicate<br />

<strong>al</strong>l'inizio e <strong>al</strong>la fine della sura. Essi temono Allah, sono servitori e combattenti per la<br />

Sua causa, difensori della Sua religione, vivono per l'Islam e prendono in<br />

considerazione gli elementi materi<strong>al</strong>i. Per questo il versetto fondament<strong>al</strong>e era: “O voi<br />

che credete, quando incontrate una schiera [nemica] state s<strong>al</strong>di e menzionate<br />

incessantemente il nome di Allah, affinché possiate prosperare” (TSC- Sura<br />

VIII, versetto 45). Dunque, i presupposti della vittoria sono stati riuniti in questo<br />

versetto, ove Allah ci incita a stare s<strong>al</strong>di dicendo quel che può essere tradotto come:<br />

“…state s<strong>al</strong>di…” esso fa parte dei presupposti che dobbiamo osservare.<br />

Allah inoltre, ci incita a ricordarLo dicendo quel che può essere tradotto come:<br />

“…menzionate incessantemente il nome di Allah…”. Bisogna rivolgersi ad Allah,<br />

l’Artefice della vittoria. Il versetto conclude con quel che può essere tradotto come:<br />

“…affinché possiate prosperare…” Il successo porta <strong>al</strong>la vittoria. Queste regole<br />

sono state costanti attraverso i secoli, ed è per questo Allah l’Altissimo insiste su<br />

questo significato dicendo quel che può essere tradotto come: “come fu per la gente<br />

di Faraone e per quelli che avevano negato i segni di Allah.” (TSC- Sura VIII,<br />

versetto 52). Il versetto spiega che la causa della sconfitta fu il loro ateismo (causa<br />

divina). Mentre, il versetto n. 54 illustra la causa materi<strong>al</strong>e della loro sconfitta:<br />

l’ingiustizia. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…Facemmo<br />

annegare quelli di Faraone perché erano oppressori”. (TSC- Sura VIII, versetto<br />

54).<br />

Perché la sura è stata chiamata Al-‘Anfâl (Il bottino)?<br />

Al-‘Anfâl significa il bottino, che simboleggia la vita terrestre. Il fatto è che i<br />

Musulmani dopo la conquista di “Badr”, hanno cominciato a litigare, mettendo la loro<br />

fraternità a rischio a causa dell’inganno della vita mondana. Quindi Allah l'Altissimo,<br />

tramite questo versetto, mette in guardia i credenti affinché non litighino per ciò che<br />

riguarda questa vita, perché questo provocherebbe la divisione e la perdita della<br />

fraternità fra i credenti. Questo impedirebbe il tot<strong>al</strong>e compimento dei fondamenti<br />

materi<strong>al</strong>i e divini provocando così la sconfitta. Per questo motivo, i versetti hanno<br />

ordinato loro di dimenticare completamente il bottino dicendo quel che può essere<br />

tradotto come: “…Il bottino appartiene ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero…” (TSC-<br />

Sura VIII, versetto 1) affinché arrivassero a consolidare i mezzi che portano <strong>al</strong>la<br />

vittoria. E quando questo concetto fu consolidato, Allah ha spiegato come dividere il<br />

bottino nel versetto n. 41 fino ad arrivare <strong>al</strong> versetto n. 69 per evidenziare che la<br />

questione del bottino è una questione secondaria, e rendere lecito ciò che avevano<br />

preso.Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Mangiate quanto vi<br />

è di lecito e puro per voi nel bottino” (TSC- Sura VIII, versetto 69).<br />

I presupposti per una vittoria come abbiamo già accennato sono: rivolgersi ad Allah e,<br />

nello stesso tempo, tenere conto dei mezzi concreti, fra cui, una forte fratellanza ed<br />

un’unione stretta. Perché se la fratellanza scomparisse e si diffondesse la<br />

disgregazione, la sconfitta sarà inevitabile. La Sura, quindi, è stata chiamata Al-‘Anfâl<br />

(Il bottino) per farci ricordare qu<strong>al</strong>e può essere la causa di una sconfitta.<br />

112


Sostituzione le regole dell’eredità<br />

Alla fine, la Sura termina sostituendo le regole dell’eredità che erano in uso ai tempi<br />

dei Compagni del Profeta. Una persona aveva il diritto di ereditare suo fratello in<br />

Allah. Ma <strong>al</strong>la fine della Sura il versetto stabilisce con quel che può essere tradotto<br />

come: “Coloro che in seguito hanno creduto e sono emigrati e hanno<br />

lottato insieme con voi, sono anch'essi dei vostri, ma nel Libro di Allah, i parenti<br />

hanno legami prioritari gli uni verso gli <strong>al</strong>tri . In verità Allah è onnisciente ”<br />

(TSC- Sura VIII, versetto 75).<br />

L’eredità tra i solid<strong>al</strong>i, era per un periodo temporaneo, prima della conquista di Badr,<br />

ed il cui obbiettivo era consolidare il senso della fratellanza fra i credenti.<br />

Dopo la vittoria, ottenuta anche grazie <strong>al</strong>la fratellanza fra i credenti, la società è<br />

diventata più unita poiché la vittoria cura tanti problemi psicologici in varie società.<br />

Questa è la sura di Al-Anfâl “il Bottino”. Dunque impegniamoci tutti a capire le regole<br />

per una vittoria affinché Allah rinforzi questa Umma. Rivogliamoci ad Allah e<br />

confidiamo in Lui in quanto Lui è l’Artefice della vittoria. Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “Non c'è <strong>al</strong>tro aiuto che quello di Allah” (TSC-<br />

Sura VIII, versetto 10). Teniamo conto dei mezzi materi<strong>al</strong>i disponibili come la<br />

ricerca della conoscenza, il successo nella nostra vita soci<strong>al</strong>e e lavorativa, stando<br />

attenti a non farci trascinare d<strong>al</strong>la vita mondana e dai suoi inganni (tra cui "Il<br />

bottino"), affinché Allah risponda <strong>al</strong> nostro appello e ridia dignità a questa comunità.<br />

La conclusione con gli elementi della guida<br />

Dopo le prime dieci sure del Corano, notiamo che gli elementi necessari per il<br />

vicariato sulla terra e che gli obiettivi ed i messaggi delle varie sure compaiono chiari<br />

davanti <strong>al</strong> lettore del Corano:<br />

• Tutti i Musulmani hanno una responsabilità nei confronti della terra, questa è<br />

la vostra guida (Sura II ).<br />

• L’importanza di perseverare su queste direttive (Sura III).<br />

• La giustizia è una condizione fondament<strong>al</strong>e per garantire il vicariato (Sura IV).<br />

• L’importanza di essere fedeli <strong>al</strong>le direttive ed agli impegni assunti ( Sura V).<br />

• Credere <strong>al</strong>l’Unicità di Allah l’Altissimo e l’applicazione pratica di questo<br />

concetto sono due fattori essenzi<strong>al</strong>i in questo procedimento.<br />

• Il Musulmano deve decidere la propria posizione nei confronti di queste<br />

direttive.<br />

• Gli elementi del Signore, per raggiungere la vittoria, sono materi<strong>al</strong>i e divini e<br />

questo indica l’integrità del procedimento e la sua concretezza.<br />

Avete notato come si perfezionano le sure nel comunicare il messaggio e come esse<br />

costituiscano un’unica e sicura serie i cui argomenti sono legati tra di loro?<br />

113


Per questo, dopo avere spiegato gli elementi della guida, vengono i prossimi dieci<br />

capitoli per fornirci elementi che ci aiuteranno ad applicare le direttive di questa<br />

guida, fra cui:<br />

• Il pentimento.<br />

• Essere coscienti dei favori di Allah, l’Altissimo (Sura XVI), tra cui la più<br />

importante è la grazia della fede (Sura XIV).<br />

• Essere moderati e tolleranti durante la predica di questa guida (Sura XI).<br />

• Essere pazienti e fiduciosi di ottenere la vittoria con l’aiuto di Allah (Sura<br />

XII).<br />

Dopo avere capito come possiamo contemplare i versetti del Signore, andremo ad<br />

an<strong>al</strong>izzare le <strong>al</strong>tre dieci parti del Corano ed ammirare le sue meraviglie ed i suoi<br />

miracoli.<br />

Sura IX : “At-Tawba” ( Il Pentimento o la Disapprovazione)<br />

At-Tawba, sura medinese di 129 versetti scesa dopo Al-Mâ’ida (La tavola Imbandita),<br />

fu l’ultima sura rivelata per intera <strong>al</strong> profeta (pace e benedizione su di lui) prima della<br />

sua morte.<br />

Questa sura fu rivelata, quando i musulmani si apprestavano a portare il messaggio<br />

dell’Islam d<strong>al</strong>la Penisola Araba ai popoli di tutto il mondo, più precisamente dopo<br />

l’ultima conquista del Profeta (pace e benedizioni su di lui) chiamata Tabuk, in cui<br />

parteciparono trenta mila musulmani. Nella classifica del Corano, At-Tawba viene,<br />

non a caso, dopo Al-‘Anfâl (Il Bottino) che racconta di Badr, la prima conquista del<br />

Profeta che vide la partecipazione di soli 313 mussulmani!<br />

È probabile che quest’accostamento serva per attirare l’attenzione del lettore sulla<br />

differenza fra le circostanze delle due conquiste, le loro regole, e su come sono state<br />

commentate d<strong>al</strong> Corano.<br />

La conquista di Tabuk fu marcata d<strong>al</strong>l’ipocrisia di un gran numero di persone che<br />

formavano l’armata, e anche di quelli che non presero parte nella spedizione<br />

giustificandosi con un pretesto o un <strong>al</strong>tro. Inoltre a questi, ci sono <strong>al</strong>cuni credenti che<br />

senza nessuna scusa, ma solo per pigrizia non accompagnarono il profeta.<br />

M<strong>al</strong>grado tutto, i musulmani vinsero e la sura fu rivelata per commentare i<br />

sopraccitati atteggiamenti.<br />

Un segno distintivo<br />

At-Tawba è l’unica sura in tutto il Corano che non inizia con la basm<strong>al</strong>a (In Nome di<br />

Allah, il Compassionevole, il Misericordioso).<br />

Recitando questa formula, il musulmano si sente trasportato d<strong>al</strong> mondo materi<strong>al</strong>e per<br />

approdare con il cuore in un mondo dove si vive con le parole di Allah e con i suoi<br />

attributi (il Compassionevole, il Misericordioso).<br />

114


L’assenza della basm<strong>al</strong>a in questa sura, secondo la maggior parte degli esegeti, è una<br />

sorta di punizione ai miscredenti e agli ipocriti menzionati qui più che in qu<strong>al</strong>siasi<br />

<strong>al</strong>tra sura del Corano. È un modo di privarli d<strong>al</strong>la misericordia che la formula<br />

racchiude. At-Tawba inizia con: [Disapprovazione da parte di Allah e del Suo<br />

Messaggero, nei confronti di quei politeisti con i qu<strong>al</strong>i concludeste un patto.]<br />

(TSC- Sura IX, versetto 1)<br />

Questa sura viene chiamata anche Al-Fâdiha (L’Infamante) perchè ha denunciato i<br />

politeisti. Essa contiene cinquantacinque attributi che hanno caratterizzato il<br />

comportamento degli ipocriti con il Profeta (pbsl). Un <strong>al</strong>tro suo nome è Al-Kâshifa<br />

(La Rivelatrice) perché ha smascherato i difetti dei miscredenti che hanno fatto<br />

defezione d<strong>al</strong>l’Islam. È stata nominata As-Saif (la spada) perchè è la sura che ha<br />

maggiormente incitato ed incoraggiato i mussulmani a combattere per la causa di<br />

Allah (Jihad) e che li ha avvertiti contro il languore e il mancamento <strong>al</strong> dovere.<br />

L’insieme di questi elementi ha conferito un tono severo <strong>al</strong>la sura. A questo punto ci<br />

si potrebbe chiedere: perché è stata chiamata At-Tawba (Il pentimento)?<br />

Il motivo della denominazione<br />

Il pentimento, a nostro avviso, rappresenta l’aspetto più tenero del nostro rapporto con<br />

Allah l’Altissimo. Esso significa il ritorno ad Allah, il cercare rifugio in Lui e<br />

l’abbandono dei peccati. Qu<strong>al</strong>e rapporto potrebbe quindi esistere fra il pentimento, gli<br />

attributi degli ipocriti e dei politeisti e l’incitazione <strong>al</strong> Jihad?<br />

Questa sura è l’ultimo comunicato <strong>al</strong>l’umanità. Essa fu scesa prima dell’ultima<br />

rivelazione del Corano e della morte del Profeta (pace e benedizioni su di lui).<br />

M<strong>al</strong>grado l’avvertimento severo che la sura rivolge ai miscredenti e agli ipocriti, e il<br />

richiamo forte ai musulmani di difendere la loro religione, essa lascia a chiunque<br />

un’opportunità per pentirsi prima dell’addio.<br />

Pure gli ipocriti e i miscredenti sono stati invitati diverse volte a farlo. Notate la<br />

ricorrenza di: [Se si pentono sarà meglio per loro..], (TSC- Sura IX, versetto 74).<br />

È da sottolineare che la parola Tawba (pentimento) ed i suoi derivati ricorrono ben 17<br />

volte in questa sura, superando in t<strong>al</strong> modo qu<strong>al</strong>siasi <strong>al</strong>tra sura del Corano. Difatti, in<br />

Al-Baqara (la Giovenca), la parola è menzionata solo tredici volte anche se si tratta<br />

della più lunga sura del Corano. In Âl-‘Imrân (la famiglia di Imran) ricorre tre volte,<br />

An-Nisâ (le Donne) dodici, Al-Mâ’ida (la tavola imbandita) cinque, Hûd sei volte e<br />

una volta sola in Al-An’âm (il Bestiame) .<br />

Un invito gener<strong>al</strong>e <strong>al</strong> pentimento<br />

Quindi, in nessun <strong>al</strong>tro luogo del Corano troviamo una così frequente citazione della<br />

parola Tawba come accade appunto nella sura di At-Tawba. È degno di nota che<br />

nessuna categoria della società è stata esclusa da questo invito: i miscredenti, i<br />

115


politeisti, gli appostati, gli indecisi, gli ipocriti, i disubbidienti, i credenti virtuosi e<br />

anche il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ed i suoi compagni.<br />

Tutte le volte che la sura menziona una di queste categorie, essa gli ricorda il<br />

pentimento o gli annuncia che Allah ha accettato il suo pentimento: [ Egli accolse il<br />

loro pentimento…. Se si pentono sarà meglio per loro…], (TSC- Sura IX, versetti<br />

117- 118)<br />

La sura denuncia gli ipocriti e li informa che i fedeli sono <strong>al</strong> corrente dei loro inganni<br />

che sono stati smascherati. L’unico modo per loro di s<strong>al</strong>varsi, perciò, è il pentimento.<br />

Quindi la sura ha rivelato le loro colpe per indurli a pentirsi. È come quando Allah<br />

mette uno <strong>al</strong>la prova per costringerlo a tornare sulla retta via. La sura priva gli ipocriti<br />

da qu<strong>al</strong>siasi scusa adesso che il messaggio di Allah è stato compiuto e che la religione<br />

è stata spiegata chiaramente a tutti. Anche l’incitazione dei credenti <strong>al</strong> combattimento<br />

mira a far disperare i miscredenti, a dissuaderli d<strong>al</strong> combattimento e lasciarli con<br />

un’unica via di scampo: il pentimento.<br />

Il suo rapporto con le sure precedenti<br />

Quando dividiamo il Corano in tre parti, notiamo che la prima parte comprende le<br />

sette più lunghe sure e che essa si conclude con la sura di At-Tawba. Sembra che<br />

questa sura sia stata rivelata dopo la presentazione della dottrina dell’islam e dei<br />

mezzi per compiere la missione di Allah per aprire la porta della penitenza e della<br />

misericordia a coloro che hanno disubbidito ai Suoi ordini.<br />

È da rilevare che essa è una delle ultime rivelazioni <strong>al</strong> profeta (Pace e benedizione su<br />

di lui) prima della sua morte, che fa del Corano un accesso <strong>al</strong> pentimento. Percepite<br />

questo senso?<br />

Leggendo questa sura, <strong>al</strong>cuni sentono la sua severità nei confronti dei miscredenti e<br />

degli ipocriti mentre <strong>al</strong>tri sentono l’immensa misericordia di Allah l’Altissimo che<br />

accetta il pentimento di tutti. Questi ultimi sono più vicini d<strong>al</strong> vero senso della sura<br />

perché la severità e le minacce servono per costringere i miscredenti e gli ipocriti a<br />

pentirsi. Anche la diffamazione degli ipocriti e l’appello dei credenti <strong>al</strong>la lotta mirano<br />

ad indurre i miscredenti a pentirsi, inc<strong>al</strong>zati d<strong>al</strong>la futilità del combattimento.<br />

Ultime chiamate <strong>al</strong> pentimento<br />

La Sura ha un severo e notevole inizio. Inoltre, <strong>al</strong>l’assenza della basm<strong>al</strong>a, essa inizia<br />

con la parola barâ’a “disapprovazione” : [Disapprovazione da parte di Allah e del<br />

Suo Messaggero, nei confronti di quei politeisti con i qu<strong>al</strong>i concludeste un patto.<br />

Per quattro mesi potrete liberamente viaggiare sulla terra e sappiate che non<br />

potrete ridurre Allah <strong>al</strong>l'impotenza. Allah svergogna i miscredenti] (TSC- Sura<br />

IX, versetto 1-2). Un inizio severo e una scadenza fissa. Segue un annuncio<br />

preoccupante da parte di Allah e del Suo Messaggero, che può essere tradotto come:<br />

[Ecco, da parte di Allah e del Suo Messaggero, un proclama <strong>al</strong>le genti nel giorno<br />

del Pellegrinaggio : « Allah e il Suo Messaggero disconoscono i politeisti.], (TSC-<br />

Sura IX, versetto 3).<br />

116


Perchè tutta questa severità? Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

[Se vi pentite, sarà meglio per voi; se invece volgerete le sp<strong>al</strong>le, sappiate che non<br />

potrete ridurre Allah <strong>al</strong>l'impotenza.], (TSC- Sura IX, versetto 3).<br />

Dunque, lo scopo dell’intimidazione era l’induzione <strong>al</strong> pentimento e non la vendetta,<br />

come se «disapprovazione » e «proclama» fossero gli ultimi appelli <strong>al</strong> pentimento.<br />

Il pentimento dei guerrieri politeisti<br />

Arriviamo <strong>al</strong> quinto versetto in qui Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come:[Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori<br />

ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati] tuttavia [Se<br />

poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la<br />

loro strada.] (TSC- Sura IX, versetto 5).<br />

Dopo l’ordine di combattere gli associatori, segue subito il ricordo del pentimento per<br />

incoraggiarli a sfruttarlo. È vero che la sura è molto dura nei loro confronti, ma è vero<br />

anche che è <strong>al</strong>trettanto desiderosa del loro pentimento e ritorno ad Allah.<br />

Di seguito essa ci informa che prima di combattere i miscredenti, abbiamo il dovere di<br />

presentargli la religione ed invitarli ad abbracci<strong>al</strong>a [E se qu<strong>al</strong>che associatore ti<br />

chiede asilo, concediglielo affinché possa ascoltare la Parola di Allah, e poi<br />

rimand<strong>al</strong>o in sicurezza. Ciò in quanto è gente che non conosce!], (TSC- Sura IX,<br />

versetto 6) .<br />

I versetti si susseguono con lo stesso ritmo: intimidazione e minaccia e sempre <strong>al</strong>la<br />

fine un ricordo del pentimento. Per esempio nel decimo versetto Allah dice quel che<br />

può essere tradotto come: [Nei confronti dei credenti, non rispettano né la<br />

parentela né i trattati: essi sono i trasgressori.]. Il versetto successivo continua: [Se<br />

poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, siano vostri fratelli nella<br />

religione.] (TSC- Sura IX, versetto 11).<br />

Dopo il pentimento essi non sono soltanto perdonati, ma godono anche dell’amore e<br />

della fratellanza dei credenti.<br />

Segue un <strong>al</strong>tro avvertimento nei versetti 12 e 14, nel caso i politeisti insistono sulla<br />

guerra: [E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano a causa<br />

della vostra religione, combattete i capi della miscredenza. Non ci sono<br />

giuramenti [v<strong>al</strong>idi] per loro: forse così desisteranno.], 12 e [Combatteteli finché<br />

Allah li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di<br />

loro.], (TSC- Sura IX, versetto 14). Subito dopo vi è un ritorno <strong>al</strong> pentimento:<br />

[....Allah accoglie il pentimento di chi Egli vuole…], (TSC- Sura IX, versetto 15).<br />

Questo è un ottimo esempio della moderazione dell’Islam e dell’equilibrio che<br />

mantiene fra misericordia e clemenza da una parte e re<strong>al</strong>ismo e severità d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra.<br />

Se questo è il caso con i miscredenti e gli ipocriti, come sarà il verdetto per i credenti<br />

cha hanno disubbidito ad Allah. Sarà accolto il loro pentimento? Se Dio L’Altissimo<br />

dice dei miscredenti quel che può essere tradotto come: [Se poi si pentono… siano<br />

117


vostri fratelli nella religione] (TSC- Sura IX, versetto 11), come sarà il caso per i<br />

credenti che hanno commesso qu<strong>al</strong>che peccato ?<br />

At-Tawba è una delle sure che aumentano di più il desiderio e la speranza del<br />

credente nella misericordia di Allah L’Altissimo.<br />

Se Allah, Il potente, ha incitato i miscredenti e gli ipocriti a pentirsi e ha ripetuto la<br />

parola tawba 17 volte in questa sura, come non perdonerà i credenti<br />

disubbidienti quando si pentono?<br />

Il pentimento dei credenti languidi che non hanno difeso l’Islam<br />

Arriviamo <strong>al</strong> versetto 24 in cui Allah si rivolge ai credenti incitandoli a combattere<br />

per far trionfare la Sua religione. Quindi il Jihad in questo versetto non sta solamente<br />

per il combattimento, ma per qu<strong>al</strong>siasi atto mirante <strong>al</strong>la tutela e <strong>al</strong>la difesa dell’islam,<br />

la religione che deve essere una priorità nella vita di ogni mussulmano.<br />

Allah dice quel che può essere tradotto come: [ Di': « Se i vostri padri, i vostri figli,<br />

i vostri fratelli, le vostre mogli, la vostra tribù, i beni che vi procurate, il<br />

commercio di cui temete la rovina e le case che amate vi sono più cari di Allah e<br />

del Suo Messaggero e della lotta per la causa di Allah, aspettate <strong>al</strong>lora che Allah<br />

renda noto il Suo decreto! Allah non guida il popolo degli empi »],(TSC- Sura<br />

IX, versetto 24).<br />

Il versetto cita otto cose legittime, ma avverte contro di esse, quando diventano causa<br />

della lontananza da Allah e dell’abbandono del jihad. Prima di qu<strong>al</strong>siasi nostro<br />

desiderio dunque, la priorità in questa vita va data ad Allah e <strong>al</strong>l’esecuzione dei Suoi<br />

ordini affinché meritiamo il paradiso e ci s<strong>al</strong>viamo d<strong>al</strong> Suo castigo.<br />

La sura parla dopo, di un <strong>al</strong>tro tipo di pentimento. Non si tratta di quello che risulta<br />

dai peccati comuni come il guardare ciò che è illecito o la non-osservanza dell’orario<br />

della preghiera, ma del pentimento per non aver difeso e dato supporto <strong>al</strong>l’Islam.<br />

Sembra che la sura intenda affermare che un t<strong>al</strong>e atto necessita di un pentimento<br />

intenso. Allah dice quel che può essere tradotto come: [O voi che credete! Perché<br />

quando vi si dice: « Lanciatevi [in campo] per la causa di Allah », siete [come]<br />

inchiodati sulla terra? La vita terrena vi attira di più di quella ultima? Di fronte<br />

<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tra vita il godimento di quella terrena è ben poca cosa], (TSC- Sura IX,<br />

versetto 38). Una riprovazione gentile seguita da un tono duro nel versetto<br />

successivo: [Se non vi lancerete nella lotta, vi castigherà con doloroso castigo e vi<br />

sostituirà con un <strong>al</strong>tro popolo], (TSC- Sura IX, versetto 39). Occhio <strong>al</strong>la<br />

sostituzione! Perché Allah è capace di far trionfare la Sua religione, e non ha bisogno<br />

di nessuno per farlo: [Se voi non lo aiutate Allah lo ha già soccorso…], (TSC- Sura<br />

IX, versetto 40). Segue dopo un versetto con un ordine gener<strong>al</strong>e che non esclude<br />

nessuno [Leggeri o pesanti, lanciatevi nella missione e lottate con i vostri beni e le<br />

vostre vite. Questo è meglio per voi, se lo sapeste!],(TSC- Sura IX, versetto 41).<br />

118


Per indurre i miscredenti <strong>al</strong> pentimento, dobbiamo combatterli. In questo senso, il<br />

combattimento del musulmano favorisce il pentimento dei miscredenti, mentre la sua<br />

defezione prolunga la loro miscredenza. Operiamo, dunque, per far trionfare la nostra<br />

religione, per s<strong>al</strong>vare noi stessi e aiutare gli <strong>al</strong>tri a rimettersi sulla retta via e a pentirsi.<br />

Il Pentimento per non aver riposto fiducia in Allah<br />

I versetti precedenti parlano della conquista di Hunayn e di come i musulmani erano<br />

vanitosi del loro grande numero che non ha servito a nulla. Essi hanno commesso<br />

l’errore di contare soltanto sul loro numero, scordandosi che la vittoria viene<br />

accordata solo d<strong>al</strong>l’Altissimo: [Certamente Allah vi ha soccorsi in molti luoghi,<br />

come nel giorno di Hunayn, quando eravate tronfi del vostro numero - ma non<br />

servì a nulla e la terra, per quanto vasta, vi sembrava angusta: volgeste le sp<strong>al</strong>le<br />

e fuggiste.], (TSC- Sura IX, versetto 25). Anche questo tipo di errore necessita un<br />

pentimento come lo dice il versetto con quel che può essere tradotto come: [Dopo di<br />

ciò, Allah accoglierà il pentimento di chi vuole.] (TSC- Sura IX, versetto 27).<br />

La defezione<br />

I versetti dopo parlano degli ipocriti che hanno fatto defezione d<strong>al</strong>la religione invece<br />

di difenderla: [ Se avessero voluto, si sarebbero ben preparati a partire; ma Allah<br />

ha disdegnato la loro partenza: li ha impigriti], (TSC- Sura IX, versetto 46).<br />

Se la loro intenzione fosse stata sincera, si sarebbero preparati per la guerra. Difatti,<br />

Allah sapeva la loro vera intenzione e perciò li ha scoraggiati: [ Venne detto loro:<br />

«Statevene in compagnia di quelli che rimangono [a casa]».], (TSC- Sura IX,<br />

versetto 46).<br />

Parole troppo dolorose da sentire per un musulmano? Se sei stato privato di compiere<br />

le opere di bene, devi sapere che Allah potrebbe essere arrabbiato con te e perciò non<br />

accetta le tue azioni.<br />

Chi di noi vorrebbe essere un peso per la religione? Chi supporterebbe il rigetto delle<br />

sue opere da parte dell’Altissimo? [Se fossero usciti con voi, vi avrebbero solo<br />

danneggiato], (TSC- Sura IX, versetto 47).<br />

I versetti si succedono carichi di rimprovero severo. Allah l'Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come :<br />

[Fra di loro vi è chi dice: « Dispensami d<strong>al</strong>la lotta, non mettermi <strong>al</strong>la prova».<br />

Che? Non sono già stati messi <strong>al</strong>la prova? In verità l'Inferno circonderà i<br />

miscredenti], (TSC- Sura IX, versetto 49).<br />

[Giurano per Allah che sono d<strong>al</strong>la vostra parte, mentre invece non è vero], (TSC-<br />

Sura IX, versetto 56).<br />

[Se trovassero un rifugio, o caverne, o un sotterraneo, vi si precipiterebbero a<br />

briglia sciolta].<br />

119


Il tono dei versetti 81 fino a 87 è ancora più duro. Allah dice per esempio quel che<br />

può essere tradotto come: [E quando è stata fatta scendere una sura che dice: «<br />

Credete in Allah e combattete a fianco del Suo messaggero», i più agiati tra loro<br />

ti chiedono dispensa dicendo: « Lascia che stiamo con quelli che rimangono a<br />

casa».] (TSC- Sura IX, versetto 86).<br />

La parola «quelli che rimangono a casa » è sconcertante! Chi di noi accetterebbe di<br />

stare davanti <strong>al</strong>la televisione senza fare niente per la sua religione? È possibile che chi<br />

l’accetta sia una persona che osserva le preghiere, però è considerato passivo perché<br />

non solleva un dito per servire l’Islam. A questo tipo di gente Allah dice quel che può<br />

essere tradotto come: [Hanno preferito rimanere con [le donne] lasciate a casa. I<br />

loro cuori sono stati sigillati e non comprenderanno], (TSC- Sura IX, versetto<br />

86).<br />

Come fanno a pensare o agire bene se permangono in questo stato?<br />

Ammirate invece il caso delle persone positive ed attive: [Ma il Messaggero e quelli<br />

che hanno creduto lottano con i loro beni e le loro vite. Avranno le cose migliori.<br />

Essi sono coloro che prospereranno], (TSC- Sura IX, versetto 88).<br />

Gioire dell’Inferno<br />

Il versetto 81 è un rimprovero severo a: [Coloro che sono rimasti indietro, felici di<br />

restare nelle loro case, [opponendosi così] <strong>al</strong> Messaggero di Allah…]. Esso<br />

dimostra che i loro criteri di felicità e di tristezza non sono v<strong>al</strong>idi. Colui che si sente<br />

felice per non aver difeso l’Islam è come quello che si r<strong>al</strong>legra del castigo<br />

dell’inferno. Allah dice quel che può essere tradotto come: […e disdegnando la lotta<br />

per la causa di Allah con i loro beni e le loro vite dicono: « Non andate in<br />

missione con questo c<strong>al</strong>do! ». Di': « Il fuoco dell'Inferno è ancora più c<strong>al</strong>do ». Se<br />

solo comprendessero! Ridano poco e molto piangano per quello che hanno<br />

fatto!], (TSC- Sura IX, versetto 81-82).<br />

Invito gener<strong>al</strong>e <strong>al</strong> pentimento<br />

Come abbiamo già accennato prima, ogni ammonimento viene seguito da un invito <strong>al</strong><br />

pentimento, per esempio<br />

1- Il pentimento degli ipocriti e degli apostati:<br />

L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: [Se si pentono sarà meglio per<br />

loro; se invece volgono le sp<strong>al</strong>le, Allah li castigherà con doloroso castigo in questa<br />

vita e nell'<strong>al</strong>tra; e sulla terra, non avranno né <strong>al</strong>leato né patrono.] (TSC- Sura<br />

IX, versetto 74).<br />

2- Il pentimento degli esitanti:<br />

120


L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: [Altri riconoscono i loro<br />

peccati, mescolando opere buone e cattive. Forse Allah accoglierà il loro<br />

pentimento. Allah è perdonatore, misericordioso], (TSC- Sura IX, versetto 102).<br />

3- Incitare tutti a pentirsi:<br />

L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: [Non sanno dunque che è Allah<br />

che accetta il pentimento dei Suoi servi e che accoglie le elemosine? Allah è Colui<br />

che accetta il pentimento, il Misericordioso] (TSC- Sura IX, versetto 104).<br />

Il pentimento richiede tre condizioni:<br />

- Il rimpianto per il peccato commesso<br />

- L’abbandono del peccato<br />

- La determinazione di non ritornarci<br />

Affrettatevi ad adottarle, perché il ritardo è di per sé un peccato.<br />

Gli attributi dei credenti che meritano il martirio (šahāda)<br />

Avendo parlato degli ipocriti, la sura descrive adesso gli attributi dei credenti sinceri<br />

che hanno concluso un affare con L’Altissimo: [Allah ha comprato dai credenti le<br />

loro persone e i loro beni [dando] in cambio il Giardino, [poiché] combattono sul<br />

sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi. Promessa autentica per Lui vincolante,<br />

presente nella Torâh, nel Vangelo e nel Corano. Chi, più di Allah, rispetta i<br />

patti? R<strong>al</strong>legratevi del baratto che avete fatto. Questo è il successo più grande]<br />

(TSC- Sura IX, versetto 111).<br />

Il versetto ci invoglia a conoscere le loro qu<strong>al</strong>ità, perciò giriamo la pagina e leggiamo<br />

quel che può essere tradotto come: [coloro che si pentono, che adorano, che lodano,<br />

che peregrinano, che si inchinano che si prosternano, che raccomandano le<br />

buone consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole, coloro che si attengono ai<br />

limiti di Allah. Dai la buona novella ai credenti], (TSC- Sura IX, versetto 112).<br />

Il Pentimento dell’elite della Ummah<br />

Il pentimento è una cosa t<strong>al</strong>mente bella e ad Allah tanto gradita che Egli la fa presente<br />

<strong>al</strong> Suo inviato ed i suoi compagni dicendo quel che può essere tradotto come: [Allah<br />

si è volto [con favore] <strong>al</strong> Profeta, agli Emigrati e agli Ausiliari che lo seguirono<br />

nel momento della difficoltà. Dopo che i cuori di una parte di loro erano sul<br />

punto di perdersi, Egli accolse il loro pentimento: in verità Egli è dolce e<br />

misericordioso nei loro confronti], (TSC- Sura IX, versetto 117).<br />

121


Il pentimento, come spiegano gli Ulema (gli esegeti), è il primo e l’ultimo grado della<br />

sottomissione ad Allah. La fede sincera inizia con il pentimento e la vita deve<br />

terminare con esso.<br />

Pertanto, capiamo il Profeta, pace e benedizioni su di lui, quando dice: “Chiedo<br />

perdono ad Allah e mi pento a Lui più di settanta volte <strong>al</strong> giorno”.<br />

Un ultimo pentimento per i tre ritardatari<br />

Fin<strong>al</strong>mente un pentimento speci<strong>al</strong>e ai tre credenti che sono rimasti a casa durante la<br />

battaglia di Tabuk, perché la mancanza d’entusiasmo per la difesa dell’Islam è un<br />

peccato serio che necessita il pentimento: [Per i tre che erano rimasti a casa, la<br />

terra nella sua vastità diventò angusta e loro stessi si sentirono stretti e capirono<br />

che non c'è <strong>al</strong>tro rifugio da Allah che in Lui stesso. Allah accolse il loro<br />

pentimento, perché potessero pentirsi. In Verità Allah è Colui che perdona, il<br />

Misericordioso], (TSC- Sura IX, versetto 118).<br />

Notate il significato straordinario che queste parole trasmettono: [Allah accolse il<br />

loro pentimento, perché potessero pentirsi.]. Allah prima deve perdonare e dopo<br />

prepara la via del pentimento a chi deve pentirsi. L’Altissimo è l’Unico che può<br />

aiutare in questo caso. Imparate e ripetete sempre questa invocazione: “Allah accetti il<br />

mio pentimento perché possa pentirmi”.<br />

Miglior fine per miglior vita<br />

Chi legge At-Tawba, sente la disapprovazione, l’avvertimento e la minaccia ma nello<br />

stesso tempo la sura accoglie a braccia aperte tutti i pentiti.<br />

È un segno della Sua benevolenza che la sura non è stata intitolata L’infamante.<br />

Difatti, Allah ama velare i peccati dei suoi servi. Un <strong>al</strong>tro segno della Sua grazia è che<br />

nonostante abbia privato gli ipocriti d<strong>al</strong>la Sua misericordia, iniziando la sura senza la<br />

basm<strong>al</strong>a, Egli la termina reg<strong>al</strong>ando questa misericordia a tutti nella persona del<br />

profeta: [Ora vi è giunto un Messaggero scelto tra voi; gli è gravosa la pena che<br />

soffrite, brama il vostro bene, è dolce e misericordioso verso i credenti] (TSC-<br />

Sura IX, versetto 128).<br />

Questo versetto costituisce una bella fine per le sette più lunghe Sure del Corano e<br />

anche per la vita del Profeta (pace e benedizioni su di lui). Difatti, At-Tawba è<br />

l’ultima Sura che gli è stata rivelata intera. È la Sura dell’addio. Il miglior addio nella<br />

nostra religione che consiste nell’accoglienza del pentimento di chiunque voglia<br />

pentirsi. A chi si rifiuta invece di farlo, Allah dice quel che può essere tradotto come:<br />

[Se poi volgono le sp<strong>al</strong>le, di': « Mi basta Allah. Non c'è <strong>al</strong>tro dio <strong>al</strong>l'infuori di<br />

Lui. A Lui mi affido. Egli è il Signore del Trono immenso»], (TSC- Sura IX,<br />

versetto 129).<br />

122


Caro fratello, cara sorella, pensa se sei intenzionato a pentirti o no? Dato che la porta<br />

del pentimento è aperta a tutti gli esseri umani comunque sia il loro rapporto con la<br />

religione, che ne sarà di te che sei un buon musulmano che adora Allah e che ama il<br />

Suo Libro?<br />

Impegniamoci quindi tutti per servire l’islam e per farlo sempre trionfare e teniamo<br />

sempre presente che Allah accoglie il pentimento di chi vuole Lui.<br />

Alcune grazie del Corano<br />

Alla fine sottolineiamo che le due sure Al-Anf<strong>al</strong> (Il Bottino) e At-Tawba (Il<br />

Pentimento) si susseguono nell’ordine del Corano e parlano rispettivamente della<br />

prima conquista del profeta, Badr e della sua ultima, cioè Tabuk. La loro successione<br />

ci permette di notare la differenza nella società musulmana fra la prima lotta dei<br />

credenti per la loro religione e la grandezza del loro trionfo <strong>al</strong>la fine. Quindi le Sure<br />

offrono una fonte di ricerca ai sociologi e ai ricercatori per studiare le trasformazioni<br />

che la società ha conosciuto nell’arco di quel periodo. È un argomento che merita uno<br />

studio approfondito.<br />

Sura X: "Yûnus" (Giona)<br />

Rivelata a Mecca, e benché sia scesa dopo Sura XVII Al-Isrâ (Il viaggio Notturno),<br />

Yunus (Giona) viene classificata nel Corano dopo Sura IX At-Tawba (Il pentimento o<br />

la Disapprovazione).<br />

Lo Scopo della Sura<br />

L’oggetto della Sura è la manifestazione di fede nel Decreto Divino.<br />

In uno dei Detti del Profeta (Pace e benedizione su di Lui) si dice che l’Arcangelo<br />

Gabriele venne da Lui e gli disse: "Informami sulla fede". Il Messaggero rispose: "È<br />

che tu creda in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Inviati e nell'Ultimo<br />

Giorno, e che tu creda nel Divino Decreto, fato e destino di Allah, sia nel bene che nel<br />

m<strong>al</strong>e". Questa Sura si occupa di quest'ultimo pilastro di fede.<br />

Domande e dubbi<br />

Nella Sura viene trattato un problema comune a molte persone e che può essere<br />

esposto con le seguenti domande:<br />

Nelle scelte, l’essere umano è costretto o libero di scegliere?<br />

Perché Allah ha guidato <strong>al</strong>la fede questa persona e non quell’<strong>al</strong>tra?<br />

Perché Allah ha s<strong>al</strong>vato questo e non ha s<strong>al</strong>vato quello?<br />

Allah ci ha creati e sa come ci comporteremo, e ci ha messi in circostanze che Egli ha<br />

creato, quindi come ci giudicherà nel Giorno del Giudizio?<br />

Se Allah ha già predestinato la deviazione per <strong>al</strong>cune persone, <strong>al</strong>lora perché corriamo<br />

ad adorarLo? Abbiamo chiesto ad <strong>al</strong>cune persone perché non pregano ci hanno<br />

risposto: “quando Allah lo Vorrà .”<br />

123


Se Allah L’Altissimo ha già predestinato chi andrà nel paradiso e chi nell’inferno,<br />

<strong>al</strong>lora perché dobbiamo lavorare, dato che qu<strong>al</strong>unque cosa facessimo non cambierà<br />

nulla?<br />

Questa Sura dà una lezione <strong>al</strong> lettore del Corano su come rispondere a questa gente<br />

incredula e soprattutto come rassicurarsi. Certa gente è così dominata dai dubbi che<br />

potrebbe pensare che Allah potesse fare torto a qu<strong>al</strong>cuno destinandolo <strong>al</strong>l’inferno (che<br />

Allah ce ne scampi!).<br />

Per rispondere a questa gente dobbiamo porci una domanda: come descriveresti uno<br />

che spinge qu<strong>al</strong>cuno a fare una cosa e poi punirlo per averla fatta? Sarebbe<br />

sicuramente ingiusto e assurdo. Allah L’Altissimo è lontano d<strong>al</strong>l’ingiustizia e<br />

d<strong>al</strong>l’assurdità. Questa Sura quindi risponde a queste storie in un modo insolito.<br />

Il Saggio non può essere assurdo<br />

Venite <strong>al</strong>lora a conoscere gli attribuiti del Nostro Allah l’Altissimo. Se saremo<br />

convinti che Egli è il Saggio e non un tiranno, che vuole la verità e non la futilità,<br />

capiremmo che certe domande sarebbero improprie.<br />

In questo universo, quelle di Allah l’Altissimo sono azioni di un Saggio<br />

Misericordioso e non di un tiranno che costringe la gente a fare cose controvoglia. Da<br />

Allah l’Altissimo non proviene che saggezza, maestosità e criterio.<br />

La Sura rafforza questi significati in modo splendido, sottolineando l’importanza della<br />

meditazione su questo universo e sulla saggezza del suo creatore. Solo così sapremo<br />

se la futilità può provenire da Allah o no. Questa Sura dimostrerà che ogni cosa<br />

nell’universo proviene d<strong>al</strong>la Sua saggezza e d<strong>al</strong> Suo buon governo. Quindi, assurdità<br />

non può essere mai attribuita ad Allah l’Altissimo e pertanto sii sicuro della sua<br />

saggezza e fidati di Lui.<br />

Il Libro Saggio<br />

Sin dai primi versetti della Sura possiamo vedere chiaramente tutti i concetti<br />

precedenti. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Questi sono i<br />

versetti del Libro saggio ” (TSC- Sura X, versetto 1).<br />

Il Corano ha tanti attributi, ma perché qui viene chiamato “il Saggio”? E’ perché tu<br />

possa comprendere che il destino e le parole di Allah non provengono se non da<br />

un’estrema saggezza ed impeccabile pianificazione.<br />

Nel secondo versetto Allah dice quel che può essere tradotto come: “Perché la gente<br />

si stupisce se abbiamo fatto scendere la rivelazione a uno dei loro? Avverti le<br />

genti e da', a coloro che credono, la lieta novella che la loro sincerità li precede<br />

presso il loro Signore. I miscredenti dicono: ‘Costui è certamente un vero<br />

stregone!’”. (TSC- Sura X, versetto 2).<br />

124


Il versetto è indirizzato a coloro che si meravigliano del fatto che il messaggio di<br />

Allah sia sceso su Muhammad (Pace e benedizione su di lui). Allah l’Altissimo fa<br />

scendere il Suo messaggio su chiunque Egli vuole e c’è sempre una ragione per ogni<br />

scelta che Allah fa. Egli sceglie chi porterà il Suo messaggio e per questo motivo è<br />

menzionato in un <strong>al</strong>tro versetto: “«Ma Allah sa meglio di loro dove porre il Suo<br />

Messaggio»” (TSC- Sura VI, versetto 124).<br />

Egli gestisce le situazioni<br />

I seguenti versetti parlano del dominio di Allah sull’universo per farti percepire i Suoi<br />

attributi, in un modo t<strong>al</strong>e da <strong>al</strong>lontanare tutti i dubbi e le f<strong>al</strong>se affermazioni. Allah<br />

l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “In verità il vostro Signore è<br />

Allah, Colui che in sei giorni creò i cieli e la terra, quindi si inn<strong>al</strong>zò sul trono a<br />

governare ogni cosa. Non vi è <strong>al</strong>cun intercessore senza il Suo permesso. Questi è<br />

Allah, il vostro Signore: adorateLo. Rifletterete [in proposito]?” (TSC- Sura X,<br />

versetto 3).<br />

Le Sue parole «a governare ogni cosa» ricorrono tante volte in questa Sura <strong>al</strong> fine di<br />

farci sapere che Egli è il Saggio e il Governatore, quindi come possiamo pensare che<br />

l’assurdità provenga d<strong>al</strong>la Sua saggezza? Come possiamo pensare che ci sia<br />

ingiustizia nelle sue azioni e che Egli abbia creato l’uomo, costretto <strong>al</strong>la<br />

disobbedienza, tanto da essere predestinato a stare tra la gente dell’inferno?<br />

La giustizia è il suo titolo<br />

Segue il versetto che dice quel che può essere tradotto come: “A Lui tutti<br />

ritornerete, promessa di Allah veritiera. ” (TSC- Sura X, versetto 4), dove la<br />

“Verità” è l'opposto dell’assurdo e della casu<strong>al</strong>ità. Per questa ragione questa parola<br />

viene ripetuta in questa Sura, che parla della tot<strong>al</strong>e sottomissione <strong>al</strong> fato e destino di<br />

Allah- [la parola "verità" è ripetuta 23 volte in questa Sura e questa è la più <strong>al</strong>ta<br />

percentu<strong>al</strong>e per una parola ripetuta <strong>al</strong>l’interno del Corano: 23 volte in una Sura di 109<br />

versetti]. Nella Sura "Al-Imran" di 200 versetti, la stessa parola si ripete per 13 volte<br />

solamente. La grande differenza nelle percentu<strong>al</strong>i tra le due Sure rende chiaro che la<br />

Sura Yunus insiste sul bisogno di sottomettersi <strong>al</strong> destino ed <strong>al</strong> controllo di Allah, Il<br />

Vero.<br />

Continuando con il quarto versetto, Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “A Lui tutti ritornerete, promessa di Allah veritiera. E' Lui che ha iniziato<br />

la creazione e la reitera per compensare secondo giustizia coloro che credono e<br />

compiono il bene. Quanto a coloro che sono stati miscredenti, saranno abbeverati<br />

con acqua bollente e avranno un castigo doloroso a causa di ciò che hanno<br />

negato. ” (TSC- Sura X, versetto 4).<br />

Ogni dubbioso e ogni indeciso deve riflettere sul regno e sul governo di Allah. Il<br />

versetto parla del motivo per il qu<strong>al</strong>e <strong>al</strong>cune persone vengono punite, ovvero la loro<br />

125


miscredenza in Allah L’Altissimo “ … a causa di ciò che hanno negato” (TSC-<br />

Sura X, versetto 4).<br />

Allah non creò tutto ciò se non con la verità<br />

Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E' Lui che ha fatto del<br />

sole uno splendore e della luna una luce, ed ha stabilito le sue fasi perché possiate<br />

conoscere il numero degli anni e il computo. Allah non creò tutto ciò se non in<br />

verità. Egli estrinseca i Suoi segni per la gente che conosce.”( TSC- Sura X,<br />

versetto 5) “ In verità nell'<strong>al</strong>ternarsi del giorno e della notte e in ciò che Allah ha<br />

creato nei cieli e sulla terra, ci sono segni per genti che [Lo] temono.”» (TSC-<br />

Sura X, versetto 6).<br />

Questo è un invito a riflettere sul creato di Allah e la sua amministrazione giorno e<br />

notte. Solo Allah, il Benedetto, l’Altissimo è capace di una simile amministrazione<br />

impeccabile.<br />

Colui che gestisce tutto questo è ben lontano d<strong>al</strong>l’essere futile ed è impossibile che<br />

Lui costringa le persone ad entrare <strong>al</strong>l’Inferno.<br />

Chi pone queste domande?<br />

Il versetto 7 specifica il tipo di gente che credono in queste f<strong>al</strong>se convinzioni.<br />

Allah L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “In verità coloro che non<br />

sperano nel Nostro incontro e si accontentano della vita terrena e ne sono<br />

soddisfatti e coloro che sono noncuranti dei Nostri segni, ” (TSC- Sura X,<br />

versetto 7) “avranno come loro rifugio il Fuoco, per ciò che hanno meritato”<br />

(TSC- Sura X, versetto 8).<br />

Questi versetti offrono uno spunto davvero significante; solo i non religiosi e quelli<br />

lontani d<strong>al</strong>l’obbedienza ad Allah si pongono simili domande sulla saggezza di Allah<br />

per <strong>al</strong>leviare le loro coscienze. La gente religiosa praticante mai direbbe che Allah li<br />

ha costretti ad obbedirlo.<br />

Il versetto precedente inoltre specifica che l’origine e la causa di tutto ciò è la<br />

negligenza di questi nei confronti dei segni e miracoli di Allah e l’incapacità di<br />

percepire la limpida saggezza di Allah.<br />

La saggezza di Allah in tutte le Sue azioni<br />

I versetti seguenti continuano a confermare il concetto della futilità che non può mai<br />

essere attribuita ad Allah poiché le Sue azioni indicano solo saggezza.<br />

Allah, il Glorioso e l'Altissimo, dice quel che può essere tradotto come: “Di': «Chi vi<br />

provvede il cibo d<strong>al</strong> cielo e d<strong>al</strong>la terra, chi domina l'udito e la vista, chi trae il<br />

vivo d<strong>al</strong> morto e il morto d<strong>al</strong> vivo, chi governa ogni cosa?». Risponderanno:<br />

«Allah». Allora di': «Non [Lo] temerete dunque?».” (TSC- Sura X, versetto 31).<br />

Perché, <strong>al</strong>lora, siete dubbiosi se affermate che Allah predispone tutto? Allah dice quel<br />

126


che può essere tradotto come: “Non [Lo] temerete dunque?” temete Allah dunque in<br />

tutto quello che dite.<br />

Ancora una volta incontriamo le parole “la verità” e “si è avverato” per aumentare la<br />

fede nei nostri cuori con le parole di Allah, che possono essere tradotte come: “Questi<br />

è Allah, ecco il vostro vero Signore. Oltre la verità cosa c'è, se non l'errore?<br />

Quanto siete sviati! Si attua così il decreto del tuo Signore contro i perversi che<br />

mai crederanno.” (TSC- Sura X, versetti 32-33).<br />

Dopo questi versetti Allah dice quel che può essere tradotto come: “Di': «C'è<br />

qu<strong>al</strong>cuno dei vostri dei che inizia la creazione e la reitera?”. Di': “Allah inizia la<br />

creazione e la reitera. Come vi siete distolti!”. (TSC- Sura X, versetto 34).<br />

Mi domando come giudicano le cose quelli che dubitano del progetto di Allah; come<br />

possono non sottomettersi <strong>al</strong>la volontà di Allah mentre vivono le loro vite nel Suo<br />

universo?<br />

L’Onnipotente dei cieli e della terra fa questa promessa nel seguente versetto che può<br />

essere tradotto come: “Ti chiederanno: “ E' vero? ” Di': “ Sì, lo giuro [in Nome<br />

del] mio Signore, è la verità, e non potrete sottrarvi <strong>al</strong>la potenza di Allah”».<br />

(TSC- Sura X, versetto 53).<br />

E dopo: “In verità ad Allah appartiene tutto ciò che è nei cieli e sulla terra e la<br />

promesa di Allah è verità, ma la maggior parte di loro non sanno nulla.” (TSC-<br />

Sura X, versetto 55).<br />

Un gran numero di versetti che convergono verso lo stesso senso concentrandosi sullo<br />

stesso concetto per togliere dai cuori ogni traccia di dubbio.<br />

Le vostre azioni sono la causa<br />

Foc<strong>al</strong>izzando l’attenzione sulla verità, la saggezza ed il criterio, risulta chiaro che<br />

quello che succede <strong>al</strong>la gente è solo il risultato delle loro azioni.<br />

Quindi il castigo di Allah L’Altissimo è solo la conseguenza dell’ingiustizia della<br />

gente. Egli dice quel che può essere tradotto come: “In verità Allah non commette<br />

nessuna ingiustizia verso gli uomini, sono gli uomini che fanno torto a loro<br />

stessi.” (TSC- Sura X, versetto 44).<br />

Il tormento e la distruzione sono inflitti solo in conseguenza <strong>al</strong>l’ingiustizia della<br />

gente.<br />

Le persone sono direttamente responsabili di quello che gli succede. Non devono<br />

incolpare Allah di essere ingiusto quando sono colpiti d<strong>al</strong>l’angoscia e d<strong>al</strong>le<br />

sofferenze, bensì devono riconsiderare le loro azioni per le qu<strong>al</strong>i hanno meritato il<br />

castigo.<br />

Allah dice quel che può essere tradotto come: “Facemmo perire le generazioni<br />

precedenti perché furono ingiuste. Messaggeri della loro gente avevano portato<br />

le prove, ma essi non furono disposti a credere. Compensiamo così gli empi.”<br />

(TSC- Sura X, versetto 13).<br />

127


Troviamo lo stesso senso in numerosi versetti:<br />

“E coloro che hanno commesso azioni m<strong>al</strong>vagie, vedranno pagato col m<strong>al</strong>e il<br />

m<strong>al</strong>e loro. Saranno avvolti nella vergogna, senza nessun protettore <strong>al</strong> cospetto di<br />

Allah, come se i loro volti fossero coperti da oscuri lembi di notte Essi sono i<br />

compagni del Fuoco, in cui rimarranno in perpetuo.” (TSC- Sura X, versetto 27).<br />

“Colà ogni anima subirà [le conseguenze di] quello che già fece. E saranno<br />

ricondotti ad Allah, il loro vero Padrone, mentre ciò che avevano inventato li<br />

abbandonerà.” (TSC- Sura X, versetto 30).<br />

“Si attua così il decreto del tuo Signore contro i perversi che mai crederanno.”<br />

(TSC- Sura X, versetto 33).<br />

D’<strong>al</strong>tra parte, i versetti indicano che anche la ricompensa divina non è concessa<br />

casu<strong>al</strong>mente. Piuttosto e’ concessa a coloro che la meritano: “Bene a chi fa il bene, e<br />

ancor di più. Polvere e umiliazione non copriranno i loro volti. Essi sono i<br />

compagni del Giardino, e vi resteranno in perpetuo”. (TSC- Sura X, versetto 26).<br />

Allah conosce benissimo i suoi servi<br />

La Sura poi passa ad un nuovo concetto e introduce una domanda inaspettata: come vi<br />

meravigliate del destino di Allah mentre il vostro comportamento e le vostre azioni<br />

verso di esso sono ancora più insolite e strane?<br />

Leggi questo versetto dove Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Quando la disgrazia lo tocca, l'uomo Ci invoca, coricato su un fianco, seduto o<br />

in piedi. Quando poi lo liberiamo d<strong>al</strong>la sua disgrazia si comporta come se non Ci<br />

avesse mai invocato a proposito della disgrazia che lo ha colto. Così abbelliamo<br />

agli empi le azioni loro.” (TSC- Sura X, versetto 12).<br />

Questo versetto ci illustra due situazioni diverse in un modo meraviglioso: nella prima<br />

un uomo depresso che invoca Allah tutto il tempo in tutti i modi, coricato su un<br />

fianco, seduto o in piedi. Un’immagine lenta e fiacca.<br />

Tuttavia quando la sua disgrazia passa, avventatamente, l’uomo cambia il suo<br />

comportamento e passa oltre senza ringraziare Allah per la Sua benedizione o <strong>al</strong>meno<br />

riflettere sulla crisi che ha avuto.<br />

Nel versetto 21 Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quando<br />

usiamo misericordia agli uomini dopo che li ha colpiti una disgrazia, essi<br />

tramano contro i Nostri segni. Di': “Allah è il più rapido degli strateghi”. I<br />

Nostri angeli registrano le vostre trame” (TSC- Sura X, versetto 21).<br />

Questo versetto spiega l’avvenimento del fato e del destino. Se qu<strong>al</strong>cuno è sorpreso<br />

del destino di Allah, Egli sa benissimo chi sarà riconoscente e chi sarà ingrato. Il<br />

versetto seguente chiarisce ulteriormente la questione con quel che può essere tradotto<br />

come: “Egli è Colui che vi fa viaggiare per terra e per mare. Quando siete su<br />

battelli che navigano col buon vento, [gli uomini] esultano…”( TSC- Sura X,<br />

versetto 22).<br />

128


Il cuore umano non è mai così aperto e tenero verso il suo Creatore come nei momenti<br />

difficili. Eppure una volta che la crisi è passata, lo stesso cuore torna ad essere ingrato<br />

verso il suo Creatore.<br />

Cosa accadrebbe <strong>al</strong>lora quando il buon vento che r<strong>al</strong>legra i cuori dei negligenti<br />

finisce? Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come :“….Quando sorge<br />

un vento impetuoso e le onde si <strong>al</strong>zano da ogni parte, invocano Allah e Gli<br />

rendono un culto puro: “Se ci s<strong>al</strong>vi, saremo certamente riconoscenti!…” (TSC-<br />

Sura X, versetto 22).<br />

Quello che succede in mare è molto simile a quello che succede re<strong>al</strong>mente nel mare<br />

della vita. Quindi come sarebbe il comportamento dell’equipaggio della nave dopo la<br />

s<strong>al</strong>vezza?<br />

La risposta è nel seguente versetto dove Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Quando poi Allah li ha s<strong>al</strong>vati, ecco che si mostrano ribelli sulla<br />

terra!” (TSC- Sura X, versetto 23). Questo è il massimo della contraddizione e della<br />

tot<strong>al</strong>e deviazione d<strong>al</strong>la verità, perché Allah L’Altissimo è sufficiente a Se Stesso.<br />

Allah dice quel che può essere tradotto come: “O uomini, invero la vostra ribellione<br />

è contro voi stessi, [avrete] gioia effimera nella vita terrena e poi sarete ricondotti<br />

verso di Noi, e <strong>al</strong>lora vi informeremo circa il vostro operato.” (TSC- Sura X,<br />

versetto 23).<br />

Qu<strong>al</strong>e è la relazione tra questo esempio e lo scopo della Sura?<br />

Questo versetto chiede <strong>al</strong> lettore di non meravigliarsi del destino di Allah, dato che<br />

Allah sa già chi lo ringrazierà e si pentirà dopo essersi s<strong>al</strong>vato d<strong>al</strong> flagello, e chi<br />

invece tornerà di nuovo ai suoi peccati.<br />

I messaggi del Destino<br />

A volte il destino avviene perché Allah sa come si comporterà una persona dopo<br />

essere stata messa <strong>al</strong>la prova. Prima di affrontare vere afflizioni, tutti noi<br />

attraversiamo situazioni che rendono prevedibile la nostra reazione una volta passata<br />

la crisi.<br />

Qu<strong>al</strong>cuno potrebbe essere messo <strong>al</strong>la prova con piccoli problemi e implorare Allah di<br />

essere s<strong>al</strong>vato. Tuttavia Allah potrebbe tormentarlo perché Allah l'Altissimo sa sin<br />

d<strong>al</strong>l’inizio come si comporterà una volta s<strong>al</strong>vato.<br />

Fato e destino sono rigorosamente prodotti della saggezza di Allah. A volte siamo in<br />

grado di capire questa saggezza, ma in <strong>al</strong>cuni casi è oltre la nostra capacità<br />

d’intendere. L’importante è non avere dubbi. Dobbiamo, invece, sottometterci e<br />

fidarci tot<strong>al</strong>mente di Allah e avere la certezza che Egli è il Saggio, il Sapiente e che<br />

non è mai ingiusto.<br />

I messaggeri di Allah e la fiducia in Lui<br />

129


Le storie dei Profeti sono indirizzate in questa Sura per dimostrarci fino a che punto<br />

loro hanno avuto fiducia in Allah durante le loro missioni, quando sono stati incaricati<br />

a richiamare i loro popoli a credere in Allah; particolarmente Noè e Mosè.<br />

Allah l'Altissimo per mezzo di Noè dice quel che può essere tradotto come: “O popol<br />

mio, se la mia presenza e il mio richiamo ai segni di Allah vi sono insopportabili,<br />

io mi affido ad Allah.”( TSC- Sura X, versetto 71);<br />

“Disse Mosè: «O popol mio, se credete in Allah, abbiate fiducia in Lui, se siete<br />

musulmani».” ( TSC- Sura X, versetto 84);<br />

“Dissero: «Ci affidiamo ad Allah. O Signor nostro, non fare di noi una tentazione<br />

per gli oppressori...”( TSC- Sura X, versetto 85).<br />

Il Faraone e il popolo di Yûnus (Giona)<br />

Alla fine della Sura vengono citate due storie che servono a spiegare tutti i concetti<br />

precedenti e sono la storia del Faraone e di Yûnus (Giona).<br />

Dopo aver dimostrato la saggezza e l’impeccabile disposizione di Allah il Potente, il<br />

Glorioso, da una parte, e l’atteggiamento della gente verso Lui, d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra: la Sura ne<br />

dà due esempi.<br />

Il primo esempio è del Faraone che negò i segni e gli avvertimenti di Allah.<br />

Il secondo esempio è del villaggio di Giona che <strong>al</strong>l’inizio negò l’esistenza di Allah .<br />

In questi due esempi, entrambi i Profeti, Mosè e Yûnus, andarono <strong>al</strong> mare, lasciandosi<br />

dietro i loro popoli che rifiutarono di credere ai Messaggeri di Allah finché il castigo<br />

di Allah non scese su di loro.<br />

Ciò che accadde fu che la gente di Yunus fu s<strong>al</strong>vata, mentre il Faraone e i suoi<br />

annegarono.<br />

Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“E facemmo attraversare il mare ai Figli di Israele. Faraone e le sue armate li<br />

inseguirono per accanimento e ostilità. Poi, quando fu sul punto di annegare,<br />

[Faraone] disse:“Credo che non c'è <strong>al</strong>tro Allah <strong>al</strong>l'infuori di Colui in cui credono<br />

i Figli di Israele e sono tra coloro che si sottomettono” (TSC- Sura X, versetto<br />

90).<br />

La risposta: “[Disse Allah]: «Ora ti penti, quando prima hai disobbedito ed eri<br />

uno dei corruttori?»” (TSC- Sura X, versetto 91).<br />

La storia del popolo di Giona è simile <strong>al</strong>la storia del Faraone. L’unica differenza è che<br />

il popolo di Giona fu s<strong>al</strong>vato e perdonato. Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Ci fosse stata <strong>al</strong>meno una città credente, cui fosse stata utile la<br />

sua fede, a parte il popolo di Giona. Quando ebbero creduto <strong>al</strong>lontanammo da<br />

loro il castigo ignominioso in questa vita e li lasciammo godere per qu<strong>al</strong>che<br />

tempo.”( TSC- Sura X, versetto 98).<br />

Il castigo fu inflitto, ma la loro susseguente fede in Allah li s<strong>al</strong>vò d<strong>al</strong> tormento.<br />

130


Dunque, qu<strong>al</strong> è la differenza tra la gente del Faraone e il popolo di Giona? Entrambi<br />

<strong>al</strong>la fine dichiararono di aver creduto. Inoltre entrambi i due Messaggeri li lasciarono<br />

quando inizi<strong>al</strong>mente si rifiutarono di credere. Allora perché Allah distrusse il Faraone<br />

e s<strong>al</strong>vò il villaggio di Giona? Allah potrebbe essere ingiusto verso il Faraone o<br />

addirittura accondiscendente verso la gente di Giona? In verità questo è un<br />

meraviglioso esempio di come il fato e il destino accadono!<br />

Non sa ciò che Egli stesso ha creato?<br />

Allah, Il Glorioso e l’Altissimo, conosce più di tutti cosa c’è dentro i nostri cuori.<br />

Se il Faraone fosse stato s<strong>al</strong>vato, sarebbe tornato <strong>al</strong> suo stato origin<strong>al</strong>e di miscredenza;<br />

mentre la gente di Giona furono s<strong>al</strong>vati da Allah perché Egli sapeva che sarebbero<br />

diventati veri credenti e avrebbero seguito il sentiero giusto. Per questo, Allah<br />

distrusse il Faraone e s<strong>al</strong>vò il villaggio di Yûnus. La prova sono le parole di Allah<br />

l’Altissimo che disse <strong>al</strong> Faraone quel che può essere tradotto come: “Ora ti penti,<br />

quando prima hai disobbedito...” (TSC- Sura X, versetto 91).<br />

Questo vuol dire che <strong>al</strong> Faraone furono date tante opportunità per pentirsi. Ciò<br />

nonostante, tornò sempre <strong>al</strong>le sue azioni m<strong>al</strong>vagie e <strong>al</strong>la corruzione. Lui vide persino<br />

il miracolo della separazione del Mare in due parti così che i credenti poterono<br />

passare: invece di riflettere sulle implicazioni di quel miracolo, seguì ciecamente i<br />

credenti fino ad affogare egli stesso.<br />

D’<strong>al</strong>tra parte Allah sapeva della sincerità del popolo di Giona e dato che Egli è il<br />

Misericordioso gli diede un’<strong>al</strong>tra possibilità. Loro dimostrarono di meritarsi<br />

quell’opportunità rimanendo veri credenti dopo che sono stati s<strong>al</strong>vati. Allah<br />

l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “<strong>al</strong>lontanammo da loro il castigo<br />

ignominioso in questa vita e li lasciammo godere per qu<strong>al</strong>che tempo.” (TSC-<br />

Sura X, versetto 98).<br />

Rimasero obbedienti e credenti in Allah, godettero delle grazie di Allah nella vita<br />

terrena e vinsero il paradiso: questa Sura porta il nome del loro profeta in sua<br />

memoria.<br />

Perché la Sura fu intitolata "Giona"?<br />

Il nome del Profeta Giona (Pace su di lui) in questa Sura è citato soltanto una volta,<br />

però ci sono tante <strong>al</strong>tre Sure in cui il suo nome è menzionato più volte. Interessante<br />

notare che solo il suo popolo è indicato in questa Sura e non lui, perché egli li lasciò<br />

ed era già nella pancia della b<strong>al</strong>ena quando credettero in Allah.<br />

Questa Sura fu intitolata Giona affinché l’esempio della sua gente rimanesse come<br />

testimonianza sulla saggezza di Allah. Inoltre rinforza il fatto che le azioni di un<br />

uomo hanno un ruolo fondament<strong>al</strong>e in ciò che gli succede.<br />

Dopo il pentimento, la gente di Giona mantenne la devozione benché il loro Profeta<br />

fosse assente; quindi questa storia dimostra e testimonia che la saggezza di Allah, il<br />

131


Glorioso l'Altissimo, era ben fondata. Come Allah dice quel che può essere tradotto<br />

come: “...Allah è testimone sufficiente...” (TSC- Sura X, versetto 29).<br />

Forse ti chiederai: perché <strong>al</strong> Faraone non fu data un'<strong>al</strong>tra opportunità, magari si<br />

sarebbe pentito quella volta... La risposta si trova nei versetti 22-23, Allah l'Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “Egli è Colui che vi fa viaggiare per terra e<br />

per mare. Quando siete su battelli che navigano col buon vento, [gli uomini]<br />

esultano. Quando sorge un vento impetuoso e le onde si <strong>al</strong>zano da ogni parte,<br />

invocano Allah e Gli rendono un culto puro: «Se ci s<strong>al</strong>vi, saremo certamente<br />

riconoscenti!…»” (TSC- Sura X, versetto 22).<br />

“Quando poi Allah li ha s<strong>al</strong>vati, ecco che si mostrano ribelli sulla terra! O<br />

uomini, invero la vostra ribellione è contro voi stessi, [avrete] gioia effimera nella<br />

vita terrena e poi sarete ricondotti verso di Noi, e <strong>al</strong>lora vi informeremo circa il<br />

vostro operato.” (TSC- Sura X, versetto 23).<br />

Entrambi i versetti ti chiedono se hai mai letto la Sura o se credi nella saggezza di<br />

Allah.<br />

Ebbene Allah conosce molto bene il Faraone. Inoltre il fato e il destino sono basati<br />

sulla Sua grande saggezza e non sono mai casu<strong>al</strong>i.<br />

Tu potresti capire o meno la saggezza di Allah; ma è certo che Allah è il Saggio, il<br />

Sapiente che non è mai ingiusto, perciò fidati sempre di Lui.<br />

Come agire con il Destino?<br />

Questa Sura finisce con una lezione pratica che comprende tre comandamenti sulla<br />

fede nel fato e nel destino:<br />

Sottomettiti a Lui<br />

Non rifugiarti da <strong>al</strong>tri che Lui<br />

Fidati di lui<br />

Allah dice quel che può essere tradotto come: “E [mi è stato ordinato]: «Sii sincero<br />

nella religione, non essere un associatore, e non invocare, <strong>al</strong>l'infuori di Allah, chi<br />

non ti reca né beneficio né danno. Se lo facessi, saresti uno degli ingiusti»”. (TSC-<br />

Sura X, versetto 105-106).<br />

Qu<strong>al</strong>unque cosa succeda non lasciare che la tua fede nel Decreto Divino (fato e<br />

destino) si indebolisca. Soprattutto devi credere che dietro a tutto ciò che Allah<br />

destina <strong>al</strong>la gente, c’è sempre misericordia e grazia, ed è sempre per il loro bene.<br />

Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se Allah decreta che ti<br />

giunga una sventura, non c'è nessuno, eccetto Lui, che possa liberartene. E se<br />

vuole un bene per te, nessuno può ostacolare la Sua grazia. Egli ne gratifica chi<br />

vuole tra i Suoi servi. Egli è il Perdonatore, il Misericordioso.”( TSC- Sura X,<br />

versetto 107).<br />

Dunque sottomettiti <strong>al</strong> Decreto Divino e sarai s<strong>al</strong>vato nella tua vita in questo mondo e<br />

nell’<strong>al</strong>tra.<br />

132


Sura XI : "Hûd"<br />

La Sura di Hûd fu rivelata a Mecca, dopo la Sura di Yûnus (Giona), e secondo l’ordine<br />

coranico viene subito dopo di essa. Il numero dei suoi versetti è 123.<br />

Tre Sure consecutive intitolate con nomi di profeti<br />

Ci sono tante Sure che portano come titolo nomi di profeti, tra queste ci sono tre Sure<br />

consecutive: la Sura di Yûnus (Giona), Hûd e Yûsuf (Giuseppe).Tra queste Sure ci<br />

sono molti collegamenti. Innanzitutto, sono le prime Sure nel Corano che portano<br />

nomi di profeti; tutte e tre sono scese secondo lo stesso ordine in cui sono poste nel<br />

Corano e tutte e tre sono state rivelate nello stesso periodo durante la fase meccana; la<br />

fase dove il Profeta e i musulmani subirono delle grandi difficoltà.<br />

Qui dobbiamo ricordare una delle regole del Corano per quanto riguarda le storie dei<br />

profeti: quando il nome di un profeta è posto come titolo di una Sura, significa che lo<br />

scopo di questa è legato <strong>al</strong>la sua storia (come abbiamo già notato nella Sura di Giona,<br />

che ha come cardine la sottomissione <strong>al</strong> giudizio e <strong>al</strong> destino di Allah. La storia del<br />

popolo di Giona era, e rimane ancora, un esempio della saggezza e della guida di<br />

Allah).<br />

Un’<strong>al</strong>tra regola coranica che fa percepire la grandiosità e la meraviglia di questo<br />

Libro, è che tutte le storie dei profeti si concludono con un versetto, o con un gruppo<br />

di versetti, che esprimono il messaggio della storia. Quindi se si vuole sapere il<br />

messaggio divino della Sura, basta leggere l’ultimo versetto della storia del profeta<br />

con il qu<strong>al</strong>e la Sura è stata intitolata. Una meravigliosa regola che si ripete in modo<br />

miracoloso nel Corano.<br />

I terremoti della prova (divina)<br />

La Sura fu rivelata <strong>al</strong> Profeta (Pace e benedizione su di lui) durante un periodo assai<br />

difficile, dopo dieci anni d<strong>al</strong>l’inizio della sua missione.<br />

L’oppressione a Mecca era forte, e il Profeta (Pace e benedizione su di lui) dette il<br />

permesso ad <strong>al</strong>cuni Compagni di emigrare verso l’Abissinia, mentre il resto rimase<br />

ancora a Mecca a subire i più svariati modi di tortura.<br />

Perfino il Messaggero di Allah visse in circostanze difficili, non migliori di quelle<br />

dei Compagni. Morirono sia Abu T<strong>al</strong>ib, suo zio che lo difendeva, che Khadijia<br />

bint Khuailid, sua moglie che lo raccomandava. Non solo, rivolgendosi verso la<br />

regione del Tai`f per invitare la gente a seguire la via di Allah, loro lo rifiutano e<br />

lo cacciarono via colpendolo coi sassi. Nessuno tra la gente di Mecca si convertì<br />

<strong>al</strong>l’Islam e tutte le tribù nei paraggi si rifiutarono di aiutarlo (Pace e benedizioni<br />

su di Lui).<br />

T<strong>al</strong>e ieri, t<strong>al</strong>e oggi<br />

133


Le circostanze che il Profeta e i suoi cari compagni (Che Allah sia soddisfatto di loro)<br />

subirono, erano assai difficili, molto simili a quelle di oggi nei confronti dei<br />

musulmani e dell’ Islam.<br />

Il clima della Sura è molto utile ai giovani devoti, aprite <strong>al</strong>lora il vostro cuore e la<br />

vostra mente per capire e comprendere bene quello che Allah vuole insegnarci con<br />

questa Sura.<br />

Vivendo in mezzo a tutte queste pressioni, simili a quelle dei compagni o come quelle<br />

di oggigiorno, l’uomo subisce una di queste tre cose:<br />

La disperazione, lo sfinimento e l’abbandono della via della riforma e del lavoro per<br />

l'Islam.<br />

Agire con precipitazione, ricorrendo <strong>al</strong>la violenza e <strong>al</strong>le condotte non predisposte solo<br />

per cercare di cambiare le cose.<br />

La rassegnazione ai nemici e l’accettazione assoluta del loro dominio, vivendo con<br />

loro e come loro.<br />

Non incontri anche tu, tutti questi tipi di persone nella nostra società? Qu<strong>al</strong>’ è dunque<br />

la soluzione? Cosa dice la Sura a queste presone?<br />

L’obbiettivo della Sura: l’equilibrio<br />

La Sura tratta questi gravi fenomeni in un versetto che rivolge il discorso ai sentimenti<br />

dei devoti che soffrono mor<strong>al</strong>mente per tutta l’ingiustizia che l'Islam subisce. Inoltre,<br />

rivolge il discorso ai giovani che amano la loro religione ed entusiasti a fare tutto il<br />

fattibile per conto dell’Islam. Allah dice quel che può essere tradotto come: “Sii<br />

dunque retto come ti è stato ordinato, tu e coloro che si sono convertiti insieme a<br />

te. Non prevaricate, ché Egli osserva quello che fate. Non cercate il sostegno degli<br />

ingiusti: [in t<strong>al</strong> caso] il Fuoco vi colpirebbe, non avrete <strong>al</strong>cun <strong>al</strong>leato contro Allah<br />

e non sarete soccorsi.” (TSC- Sura XI, versetti 112-113).<br />

Questo versetto è situato <strong>al</strong>la fine della Sura, dopo averci fatto ricordare tutte le storie<br />

dei profeti, per ordinarci queste tre cose:<br />

La rettitudine: “Sii dunque retto”, che è la continuità dell’invito <strong>al</strong>la retta via di<br />

Allah e <strong>al</strong>la pazienza.<br />

Il predicatore deve essere paziente, e quando incontra delle difficoltà, non deve<br />

cessare la propria attività, anzi deve avere molta speranza. L’invito <strong>al</strong>la rettitudine<br />

risolve il primo dei problemi sopraelencati, ossia la disperazione, lo sfinimento e<br />

l’abbandono della riforma.<br />

La non prevaricazione: “ non prevaricate”, questa è l’espressione coranica che<br />

descrive la precipitazione e il ricorrere <strong>al</strong>la violenza.<br />

Non domandare il sostegno del nemico: “e non cercate il sostegno degli ingiusti”,<br />

questa è l’espressione coranica a proposito della richiesta del sostegno dei nemici,<br />

della rassegnazione <strong>al</strong>le civiltà <strong>al</strong>trui, la cieca imitazione, la perdita dell’identità e<br />

l’abbandono sia della civiltà che della religione islamica.<br />

“La Sura di Hûd ha fatto diventare i miei capelli bianchi”<br />

Questi tre ordini rappresentano la soluzione ai tre problemi che l’uomo, affrontando le<br />

crisi, le sconfitte e le circostanze difficili e oscure, subisce.<br />

134


L’equilibrio è richiesto d<strong>al</strong> credente quando affronta le crisi, senza prevaricazione,<br />

precipitazione e senza la domanda di sostegno ai nemici.<br />

L’equilibrio viene re<strong>al</strong>izzato con la rettitudine <strong>al</strong>la verità come ci è stato ordinato, e<br />

con la continuità nel seguire la via della predicazione e la riforma nonostante tutte le<br />

circostanze. Impegnatevi per il progresso della società, con la solidarietà e la carità ai<br />

poveri ed agli indigenti, e in fine con il successo concreto nella vita pratica.<br />

La re<strong>al</strong>izzazione dell’equilibrio non è facile per l’anima umana, perciò la gente<br />

comune, e i predicatori in modo particolare, devono rafforzarsi con la buona<br />

compagnia che aiuta <strong>al</strong>l’equilibrio e che vediamo dunque nel versetto cardin<strong>al</strong>e: “tu e<br />

coloro che si sono convertiti insieme a te” (TSC- Sura XI, versetto 112).<br />

Posizionati tra di loro!<br />

Al-Hassan Al-Bassri commenta questo versetto in modo meraviglioso dicendo:<br />

(Gloria ad Allah che ha collocato la moderazione di questa religione tra due<br />

negazioni) intende “non prevaricate” e “non cercate il sostegno degli ingiusti”, un<br />

segno della moderazione dell’Islam e del proprio equilibrio nel trattare i problemi<br />

della vita.<br />

La Sura parla appunto della situazione nella qu<strong>al</strong>e viviamo oggi, e a sua volta è una<br />

testimonianza della v<strong>al</strong>idità dell’Islam in tutti i luoghi e tempi.<br />

Ci parla dicendo: “non prevaricate”… “non cercate il sostegno degli ingiusti”... “sii<br />

retto”<br />

Il messaggio della Sura è:<br />

Abbiate pazienza, continuate nella riforma con equilibrio e moderazione senza<br />

precipitazione né rassegnazione.<br />

L’inizio della Sura: Libro i cui segni sono stati confermati<br />

La Sura comincia con quel che può essere tradotto come: “Alif, Lâm, Râ . [Ecco un]<br />

Libro i cui segni sono stati confermati e quindi esplicati da un Saggio ben<br />

informato.” (TSC- Sura XI, versetto 1). Un dolce esempio di come le Sure del<br />

Corano sono legate l’una <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra, è che la precedente Sura (Sura di Giona) è<br />

cominciata con un simile accenno <strong>al</strong>la saggezza “Alif,Lam,Ra. Questi sono i versetti<br />

del Libro saggio” (TSC- Sura X, versetto 1).<br />

Dunque, entrambe le Sure iniziano nella stessa maniera, ossia con la saggezza. Ma<br />

qu<strong>al</strong> è <strong>al</strong>lora la differenza tra di loro?<br />

La Sura di Giona ha come messaggio la conferma della saggezza di Allah nel Suo<br />

Destino come abbiamo già visto, mentre la Sura di Hûd ci parla della saggezza di<br />

Allah nel Suo Libro e nei Suoi versetti per insegnare ai credenti di rapportarsi <strong>al</strong>la<br />

re<strong>al</strong>tà difficile con saggezza mediante i versetti di Allah, il Saggio.<br />

La persistenza nella predicazione con equilibrio<br />

Il secondo versetto mostra chiaramente il concetto della persistenza nella equilibrata<br />

predicazione. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non<br />

135


adorate <strong>al</strong>tri che Allah. In verità sono per voi ammonitore e nunzio di una buona<br />

novella da parte Sua” (TSC- Sura XI, versetto 2).<br />

I versetti poi, trattano del rifiuto dei nemici di credere nella profezia di questo profeta<br />

(Pace su di lui), affinché il lettore viva nell’atmosfera della rivelazione della Sura.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E' per nascondersi a Lui<br />

che si ripiegano su sé stessi ?” (TSC- Sura XI, versetto 5).<br />

In mezzo a questi versetti, troviamo il settimo versetto che comunica un sentimento<br />

molto delicato. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E' Lui che<br />

ha creato i cieli e la terra in sei giorni” (TSC- Sura XI, versetto 7).<br />

Qu<strong>al</strong>e è la relazione tra la creazione dei cieli e della terra con l’atmosfera della Sura?<br />

La gradu<strong>al</strong>ità è una regola cosmica nel regno di Allah, Egli ha creato i cieli e la terra<br />

in sei giorni nonostante potesse facilmente crearli in un solo attimo. Allah l’Altissimo<br />

fece ciò per insegnarci la gradu<strong>al</strong>ità e la pazienza in tutte le nostre faccende, e di non<br />

precipitarsi.<br />

Il versetto numero 11 indica lo stesso significato. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “eccetto coloro che perseverano e compiono il bene”. (TSC-<br />

Sura XI, versetto 11).<br />

Questo, nonostante la maggior parte dei versetti del Corano contenga “coloro che<br />

credono e compiono il bene”. Avete notato che dietro ad ogni parola, anzi ad ogni<br />

lettera del Corano vi è saggezza, e che l’insieme dei versetti della Sura si adeguano<br />

attorno ad un argomento ben preciso?<br />

Come no! Allah l’Altissimo, <strong>al</strong>l'inizio della Sura, dice quel che può essere tradotto<br />

come “Libro i cui versetti sono stati confermati” (TSC- Sura XI, versetto 1). Per<br />

indicare il rifiuto assoluto,viene il versetto numero (12) per dire <strong>al</strong> profeta (Pace e<br />

Benedizione su di lui) quel che può essere tradotto come: “Forse vorresti tr<strong>al</strong>asciare<br />

una parte di ciò che ti è stato rivelato e forse il tuo petto è angustiato” (TSC-<br />

Sura XI, versetto 12). Per caso il profeta ha forse tr<strong>al</strong>asciato una parte di ciò che gli<br />

è stato rivelato? Il profeta aveva il petto angustiato? No, ci rifugiamo in Allah d<strong>al</strong> dire<br />

una cosa simile! Ma il versetto ha lo scopo di rafforzare il profeta, e dopo di lui tutti i<br />

musulmani in tutti i tempi e luoghi. I miscredenti bugiardi e testardi polemizzano,<br />

fanno tanti dibattiti con i predicatori inutilmente. Allora, o devoto, amante della<br />

religione di Allah: “In verità tu sei solo un ammonitore. Allah è il garante di<br />

tutto” (TSC- Sura XI, versetto 12).<br />

Tu sei un impiegato presso Allah, devi fare ciò che Egli ti ha ordinato senza aspettare<br />

i risultati, poiché solo Allah può re<strong>al</strong>izzarli. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Allah è il garante di tutto” (TSC- Sura XI, versetto 12).<br />

Ricorrono i primi 24 versetti con un chiaro messaggio ai predicatori: il rifiuto nei<br />

vostri confronti sarà forte, avrà delle influenze su di voi. Quindi, siate retti, solidi<br />

nelle vostre predicazioni, fate tutto il possibile e <strong>al</strong>la fine affidatevi ad Allah, Egli è il<br />

garante di tutto!!<br />

Modelli di rettitudine<br />

136


Dopo questi versetti, la Sura percorre nello stesso modo: inizi<strong>al</strong>mente citando le varie<br />

storie di profeti (Noè, Hûd, S<strong>al</strong>ih, Shuayb, e Mosè, Pace su di loro), poi ogni Sura<br />

foc<strong>al</strong>izza la sua attenzione sull’applicazione di ogni profeta a questi tre ordini: la<br />

perseveranza: “sii retto”; la non precipitazione “non prevaricate”; e il non cercare il<br />

sostegno degli ingiusti “non cercate il sostegno degli ingiusti”.<br />

Noè (pace su di lui): 950 anni<br />

La prima storia che afferma il senso della rettitudine e la perseveranza è la storia di<br />

Noè (Pace su di Lui).<br />

V<strong>al</strong>e ad essere ricordato, a questo proposito, che la Sura di Hûd contiene la più<br />

dettagliata e lunga storia di Noè in tutto il testo Coranico, anche più della Sura di Noe<br />

stessa, ma perché?<br />

Perché Noe rimase a predicare <strong>al</strong>la sua gente per 950 anni senza ricevere nessun<br />

segno di approvazione, e quindi è ritenuto un modello ed un esempio nella rettitudine<br />

senza cenno di scoraggiamento.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Già inviammo Noè <strong>al</strong><br />

popolo suo: « Io sono un nunzio esplicito, & affinché non adoriate <strong>al</strong>tri che Allah.<br />

In verità temo per voi il castigo di un Giorno doloroso»” (TSC- Sura XI, versetto<br />

25).<br />

Le parole che Noé rivolse <strong>al</strong> suo popolo sono le medesime dell’inizio della Sura.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non adorate <strong>al</strong>tri che<br />

Allah. In verità sono per voi ammonitore e nunzio di una buona novella da parte<br />

Sua” (TSC- Sura XI, versetto 2).<br />

È in effetti un messaggio ai predicatori: è lo stesso impegno, è la stessa predicazione,<br />

le circostanze che tutti i profeti incontravano erano le stesse, dunque siate retti e solidi<br />

come lo era Noè (pace su di Lui).<br />

La rettitudine di Noè<br />

Possiamo vedere la rettitudine di Noè e la sua perseveranza nella predicazione ove<br />

dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Dissero: « O Noè, hai<br />

polemizzato con noi, hai polemizzato anche troppo. Fai venire quello di cui ci<br />

minacci, se sei sincero! ” (TSC- Sura XI, versetto 32).<br />

Noè predicò <strong>al</strong> suo popolo per centinaia di anni. E quindi, se le tue circostanze, caro<br />

predicatore, sono difficili, pensa a Noè, che è rimasto retto sulla via della predicazione<br />

ammonendo ed annunciando <strong>al</strong> suo popolo senza annoiarsi ne esaurirsi, finché loro<br />

stessi si annoiarono di lui e gli dissero quel che può essere tradotto come: “Fai venire<br />

quello di cui ci minacci, se sei sincero!” (TSC- Sura XI, versetto 32).<br />

Anche i versetti (28-31) ci raccontano varie testimonianze sulle loro discussioni, e sui<br />

modi e le argomentazioni utilizzati. E così viene dimostrata l’applicazione del primo<br />

articolo della Sura da Noè, ovvero: [Sii retto].<br />

137


La non precipitazione nella storia di Noè<br />

Se fossi <strong>al</strong> posto del Profeta Nuh “Noè” (pace su di lui) e ti fosse detto: “Fai venire<br />

quello di cui ci minacci” (TSC- Sura XI, versetto 32) Che cosa faresti? Saresti<br />

avventato? Li picchieresti? qu<strong>al</strong>e sarebbe la tua risposta? Ascolta il discorso di Noè<br />

con il proprio popolo, lontano da ogni impulsività o violenza, dove Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “Disse: « Allah, se vuole, ve lo farà venire e<br />

voi non potrete sfuggirvi.(33), Il mio consiglio sincero non vi sarebbe d'aiuto, se<br />

volessi consigliarvi mentre Allah vuole traviarvi. Egli è il vostro Signore e a Lui<br />

sarete ricondotti”.( TSC- Sura XI, versetto 34).<br />

È un tono delicato, né avventato né violento: “Non vi è nessun problema tra noi, è<br />

Allah l’Altissimo che vi castiga, se vuole”.<br />

Costruisci l’arca<br />

I versetti continuano finchè non giungiamo <strong>al</strong>le seguenti parole che possono essere<br />

tradotte come: “Fu ispirato a Noè: « Nessuno del tuo popolo crederà, a parte<br />

quelli che già credono. Non ti affliggere per ciò che fanno.”(TSC- Sura XI,<br />

versetto 36). Ma cosa facciamo O Allah, li lasciamo annegare? No! Ci sono ancora<br />

<strong>al</strong>tri ordini divini e la strada è ancora lunga. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Costruisci l'Arca sotto i Nostri occhi e secondo la Nostra<br />

rivelazione. Non parlarMi a favore degli ingiusti: in verità saranno annegati”<br />

(TSC- Sura XI, versetto 37)<br />

La costruzione dell’arca richiede lunghi anni; il profeta Noè (pace su di lui) visse nel<br />

deserto, ma per costruire l’arca aveva bisogno prima di tutto di coltivare gli <strong>al</strong>beri e<br />

successivamente di utilizzare il legno del tronco per costruire un’arca tanto grande da<br />

poter contenere tutti i credenti e due coppie di ogni specie anim<strong>al</strong>e. Fu un’opera<br />

difficile e di lunga durata (<strong>al</strong>cuni esegeti ipotizzarono che fosse durata 100 anni, <strong>al</strong>tri<br />

dissero 200 anni e <strong>al</strong>tri ancora 300 anni). Perchè Allah non li sterminò come fece con<br />

gli <strong>al</strong>tri che rinnegarono? Perchè gli <strong>al</strong>beri non crebbero miracolosamente in un<br />

giorno? La risposta è: voi predicatori, imparate ad avere pazienza ed obbedienza verso<br />

Allah, anche se non vedete i risultati oppure sono imprevedibili. Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “Fu ispirato a Noè: “Nessuno del tuo<br />

popolo crederà, a parte quelli che già credono.” (TSC- Sura XI, versetto 36).<br />

Il profeta Noè (pace su di lui) sapeva già che nessuno del suo popolo avrebbe creduto,<br />

ma era paziente ed obbediente verso Allah. Il divulgatore del messaggio divino, è un<br />

Suo servo, se Egli gli ordina di coltivare un campo per esempio, lo coltiva anche se è<br />

sicuro che non produrrà <strong>al</strong>cun raccolto. L’importante è obbedire agli ordini, fare tutto<br />

il possibile, sforzarsi e lasciare poi i risultati ad Allah. È da ricordare anche che <strong>al</strong>la<br />

fine sarà ricompensato da Allah, sia che il campo abbia prodotto qu<strong>al</strong>cosa o meno.<br />

Non provate simpatia nemmeno per il figlio<br />

138


Forse ti chiederai dov’è la mancata simpatia nella storia di Noè e dove è<br />

l’applicazione della seguente affermazione di Allah l’Altissimo: “non provate<br />

simpatia”. La risposta è presente nella storia del figlio di Noè, menzionata solo in<br />

questa Sura, ma perchè?<br />

Perchè Noè (psl) disse: “Signore, mio figlio appartiene <strong>al</strong>la mia famiglia! La Tua<br />

promessa è veritiera e tu sei il più giusto dei giudici! ” (TSC- Sura XI, versetto<br />

45)<br />

Qu<strong>al</strong>e fu dunque la risposta divina?<br />

“Disse [Allah]: « O Noè, egli non fa parte della tua famiglia, è [frutto di]<br />

qu<strong>al</strong>cosa di empio . Non domandarmi cose di cui non hai <strong>al</strong>cuna scienza. Ti<br />

ammonisco, affinché tu noi sia tra coloro che ignorano».” (TSC- Sura XI,<br />

versetto 46).<br />

“Disse: « Mi rifugio in Te, o Signore, d<strong>al</strong> chiederti cose sulle qu<strong>al</strong>i non ho scienza. Se<br />

Tu non mi perdoni e non mi usi misercordia, sarò tra i perdenti»” (TSC- Sura XI,<br />

versetto 47).<br />

La Sura ci avvisa di non sostenere il f<strong>al</strong>so ricordando come Noè (pace su di lui) si sia<br />

dissociato d<strong>al</strong> figlio, il qu<strong>al</strong>e è morto infedele. L’affetto dei genitori potrebbe spingere<br />

a provare simpatia verso i propri figli m<strong>al</strong>grado i peccati che possono commettere;<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Signore, mio figlio<br />

appartiene <strong>al</strong>la mia famiglia!”. La Sura giunge quindi per insegnarci a non sostenere<br />

mai il f<strong>al</strong>so, anche se fosse <strong>al</strong>l’interno della nostra casa e fra i nostri figli del nostro<br />

stesso sangue. Il profeta Noè (psl) è un esempio da imitare nel dissociarsi d<strong>al</strong> f<strong>al</strong>so e<br />

non sostenerlo.<br />

La replica: sii paziente<br />

Come abbiamo citato prima, <strong>al</strong>la fine delle storie dei profeti nell’ultimo versetto vi è<br />

un commento. Nella storia di Noè (pace su di lui) possiamo leggere le seguenti parole<br />

di Allah, l’Altissimo: “Questa è una delle notizie dell'ignoto che ti riveliamo. Tu<br />

non le conoscevi e neppure il tuo popolo prima di ora. Sopporta dunque con<br />

pazienza. In verità i timorati [di Allah] avranno il buon esito»” (TSC- Sura XI,<br />

versetto 49).<br />

Il messaggio della Sura consiste in quel che può essere tradotto come “Sopporta<br />

dunque con pazienza.” (TSC- Sura XI, versetto 49); una pazienza positiva,<br />

accompagnata d<strong>al</strong> lavoro e d<strong>al</strong>la produzione, senza impulsività ne un’eccessiva<br />

simpatia.<br />

I profeti di Allah l’Altissimo e l’equilibrio<br />

Tutte le storie dei profeti menzionati nella Sura (Shu’ayb, S<strong>al</strong>eh, Lot e Hud)<br />

convergono verso uno stesso concetto e costruiscono un esempio pratico del versetto<br />

139


numero 112 basato su tre pilastri. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come:<br />

1-“Sii dunque retto come ti è stato ordinato” (TSC- Sura XI, versetto 112)<br />

2-“Non prevaricate”( TSC- Sura XI, versetto 112).<br />

3-“Non cercate il sostegno degli ingiusti”( TSC- Sura XI, versetto 113).<br />

Per esempio, leggendo la storia di Shu’ayb (lo stesso v<strong>al</strong>e anche per le <strong>al</strong>tre storie)<br />

possiamo osservare:<br />

- L’insistenza nella via della rettitudine e la correzione in maniera equilibrata. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “voglio solo correggervi per<br />

quanto posso.” ( TSC- Sura XI, versetto 88).<br />

- L’unicità del programma che tutti i profeti di Allah hanno divulgato, (le parole<br />

utilizzate sono le stesse ) Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Chiedete perdono <strong>al</strong> vostro Signore, volgetevi a Lui.” (TSC- Sura XI, versetto<br />

90).<br />

- Le difficili circostanze e la smentita; Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Dissero: « O Shu'ayb, non capiamo molto di quello che dici e<br />

invero ti consideriamo un debole tra noi. Se non fosse per il tuo clan ti avremmo<br />

certamente lapidato, poiché non ci sembri affatto potente»” (TSC- Sura XI,<br />

versetto 91).<br />

- La risposta prudente e non avventata: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “« O popolo mio, il mio clan vi sembra più potente di Allah” (TSC-<br />

Sura XI, versetto 92), è da notare anche che ha usato lo stesso stile di Noè, poiché<br />

sarà Lui a giudicarli: “In verità il mio Signore abbraccia [nella Sua scienza] tutto<br />

quello che fate.”( TSC- Sura XI, versetto 92). In cambio, spicca chiaro il mancato<br />

sostegno o accondiscendenza: “O popol mio, fa' [pure] quello che vuoi, ché anch'io<br />

lo farò”(TSC- Sura XI, versetto 93).<br />

Il versetto (94) invece, annuncia la vittoria divina concessa <strong>al</strong> Profeta e ai suoi seguaci<br />

fedeli. Infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come “E quando<br />

giunse il Nostro Decreto, per misericordia Nostra s<strong>al</strong>vammo Shu'ayb e coloro che<br />

avevano creduto insieme con lui. Il Grido sorprese gli iniqui: l'indomani<br />

giacevano bocconi nelle loro dimore” ( TSC- Sura XI, versetto 94).<br />

O giovani che amate l’Islam e lo volete servire ed assistere, imaparate d<strong>al</strong>le diverse<br />

storie di questa Sura l’equilibrio nella divulgazione, soprattutto, quando le sciagure e<br />

le prove diventano dure.<br />

Perchè è intitolata con “Hud”?<br />

140


Manca un’ultima domanda: perché la Sura ha come titolo “Hûd”, nonostante la storia<br />

di Noè fosse più lunga di quella di Hûd (Pace su di loro)? La risposta è che i tre<br />

concetti base: (la rettitudine, la non prevaricazione né precipitazione e il non provare<br />

simpatia) sono più marcati e p<strong>al</strong>esi nella storia di Hud, perciò la Sura dell’equilibrio è<br />

effettivamente intitolata “Hûd”.<br />

Hûd, quando la smentita divenne più seria, disse <strong>al</strong> proprio popolo: “Possiamo solo<br />

dire che uno dei nostri dei ti ha reso folle». Disse: « Mi sia testimone Allah, e<br />

siate anche voi testimoni, che rinnego tutto ciò che associateversetto <strong>al</strong>l'infuori di<br />

Lui. Tramate tutti contro di me, non fatemi attendere”( TSC- Sura XI, versetti<br />

54-55). Hai mai sentito prima d’ora, parole di sfida così forti? Allo stesso tempo si<br />

può ben vedere nel seguente versetto come il Profeta Hûd (pace su di lui) seguiva<br />

s<strong>al</strong>damente la retta via; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Invero io confido in Allah, mio Signore e vostro Signore. Non c'è creatura che<br />

Egli non tenga per il ciuffo . Il mio Signore è sul retto sentiero” (TSC- Sura XI,<br />

versetto 56)<br />

Poi nel seguente versetto dice: “[Anche] se volgerete le sp<strong>al</strong>le, io vi ho comunicato<br />

quello per cui sono vi sono stato inviato. Il mio Signore sostituirà il vostro popolo<br />

con un <strong>al</strong>tro, mentre voi non potrete nuocerGli in nulla. In verità il mio Signore è<br />

il Custode di tutte le cose.”( TSC- Sura XI, versetto 57). Sono parole che<br />

dimostrano un comportamento tutt’<strong>al</strong>tro che violento o avventato.<br />

Tutte queste parole rientrano a far parte di questi tre concetti basilari: la non<br />

precipitazione o la non prevaricazione, la non accondiscendenza e la rettitudine. Con<br />

questo inoltre fu affidata la responsabilità a chiunque <strong>al</strong>tro viene dopo Hud (psl) e che<br />

insiste nella divulgazione, nella rimozione dell’ingiustizia senza privileggiare<br />

nessuno. Proprio per questo il Profeta Muhammad (Pace e benedizione su di lui)<br />

disse: “Hûd mi ha fatto imbiancare i capelli”; vista la forza del suo messaggio che<br />

incita <strong>al</strong>la rettitudine e vista la forza di Hud come modello di equilibrio e<br />

incorruttibilità senza precipitazione né remissività.<br />

Il ricordo dell’Aldilà è la via verso l’equilibrio<br />

I versetti (103-108) menzionano la vita ultraterrena per tranquillizzare i credenti che<br />

questa vita ingiusta ed oscura non è la vera vita. La vera vita invece è quella dopo la<br />

Resurrezione dove sarà applicata la giustizia Divina. Quindi, supportate con pazienza<br />

gli eventi dolorosi di questo mondo. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Ecco un segno per chi teme il castigo dell'<strong>al</strong>tra vita. Sarà un<br />

Giorno in cui le genti saranno radunate. Sarà un Giorno confermato<br />

Non lo posticiperemo che sino <strong>al</strong> suo termine stabilito.<br />

Nel giorno in cui avverrà , nessuno parlerà senza il Suo permesso. E ci saranno<br />

<strong>al</strong>lora gli infelici e i felici.<br />

E gli infelici saranno nel Fuoco, tra sospiri e singhiozzi,<br />

per rimanervi fintanto che dureranno i cieli e la terra, a meno che il tuo Signore<br />

non decida <strong>al</strong>trimenti, ché il tuo Signore fa quello che vuole!<br />

141


Coloro invece che saranno felici, rimarranno nel Paradiso fintanto che<br />

dureranno i cieli e la terra, a meno che il tuo Signore non decida <strong>al</strong>trimenti. Sarà<br />

questo un dono senza fine. (TSC- Sura XI, versetti 103-108).<br />

Consigli che aiutano <strong>al</strong>la rettitudine<br />

La conclusione della Sura è presente in questi versetti dove Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “Sii dunque retto come ti è stato ordinato, tu e<br />

coloro che si sono convertiti insieme con a te. Non prevaricate, ché Egli osserva<br />

quello che fate. Non cercate il sostegno degli ingiusti: [in t<strong>al</strong> caso] il Fuoco vi<br />

colpirebbe, non avrete <strong>al</strong>cun <strong>al</strong>leato contro Allah e non sarete soccorsi” (TSC-<br />

Sura XI, versetti 112-113).<br />

Cosa ci aiuta ad essere retti e ad eseguire questi tre ordini? E come si può rimanere<br />

s<strong>al</strong>di e pazienti ed aiutare la gente senza precipitazione né remissività? La risposta è la<br />

seguente; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Esegui<br />

l'orazione <strong>al</strong>le estremità del giorno e durante le prime ore della notte. Le opere<br />

meritorie scacciano quelle m<strong>al</strong>vage. Questo è un ricordo per coloro che<br />

ricordano. Sii paziente, ché Allah non manda perduta la mercede di coloro che<br />

fanno il bene” (TSC- Sura XI, versetto 114-115).<br />

O giovane, Allah ti aiuta nel… “Sii dunque retto”:<br />

L’adorazione: “Esegui l'orazione”,<br />

La pazienza: “Sii paziente, ché Allah non manda perduta la mercede di coloro che<br />

fanno il bene”,<br />

Il lavoro, il risanamento e la divulgazione del messaggio di Allah: “Mai il tuo<br />

Signore annienterebbe ingiustamente le città, se i loro abitanti agissero<br />

rettamente.”(TSC- Sura XI, versetto 117).<br />

Da notare che le Sure di Giona, Giuseppe e Hûd sono state rivelate tutte nello stesso<br />

tempo, e nel Corano si trovano nello stesso ordine in cui sono state rivelate. E’ anche<br />

da ricordare che la loro rivelazione fu nel periodo in cui il profeta Muhammad (Pace e<br />

benedizioni su di lui), <strong>al</strong>la Mecca, ebbe molte digrazie: la morte della moglie<br />

Khadijia, e dello zio Abu T<strong>al</strong>eb. Tutte e tre cercano di risolvere problemi simili tra<br />

loro.<br />

Il motivo per cui ognuna di queste sure è intitolata con il nome di un profeta, è che il<br />

concetto princip<strong>al</strong>e che si addice con l’obiettivo della Sura, si trova nella sua storia.<br />

Queste tre Sure si rivolgono anche a noi, poiché adesso stiamo attraversando la stessa<br />

fase di oscurità e d’ingiustizia, ma dobbiamo essere retti nell’obbiedienza ad Allah<br />

stando attenti a non essere precipitosi o violenti, cercando di non abbandonarci <strong>al</strong>le<br />

<strong>al</strong>tre civiltà dimenticandoci della nostra identità ed appartenenza <strong>al</strong>l’Islam. È questo<br />

l’asse portante della Sura di Hud.<br />

Sura XII: "Yûsuf" (Giuseppe)<br />

142


La Sura di Giuseppe (Meccana), fu rivelata a data vicina e nelle stesse circostanze<br />

delle due sure precedenti: Yûnus “Giona” e Hûd. In tutto il Corano, è considerata la<br />

Sura più lunga che contiene una sola storia d<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine, ossia quella di<br />

Giuseppe (pace su di lui). I suoi versetti sono 111.<br />

La migliore delle storie<br />

I romanzieri hanno affermato che la Sura contiene tutti gli elementi e le tecniche che<br />

costituiscono un romanzo persuasivo, tra le rappresentazioni scenografiche, i legami<br />

logici e l’uso della simbologia.<br />

Ad esempio, la storia inizia con un sogno fatto da Giuseppe (pace su di lui) e si<br />

conclude con la sua interpretazione.<br />

E per chi conosce la storia di Yûsuf “Giuseppe” (psl), saprà che la camicia che usò per<br />

dimostrare l’innocenza dei suoi fratelli è la stessa che attestò il loro tradimento.<br />

Inoltre, fu lo stesso indumento che provò la sua innocenza d<strong>al</strong> tentativo di violentare<br />

la moglie del re!<br />

La bellezza di questa storia sta nel fatto che essa si presenta molto chiara agli occhi<br />

del lettore, come se la vedesse ed ascoltasse re<strong>al</strong>mente. È una delle più meravigliose<br />

storie che si possano leggere e che ci fanno prendere d<strong>al</strong>la commozione.<br />

Non c’è bisogno della testimonianza dei romanzieri sul fascino della storia. Allah<br />

stesso è testimone della sua qu<strong>al</strong>ità e del suo splendore. Allah l’Altissimo dice quel<br />

che può essere tradotto come: “Grazie a ciò che ti ispiriamo in questo Corano Noi<br />

ti raccontiamo la più bella storia, anche se precedentemente non ne eri a<br />

conoscenza .” (TSC - Sura XII, versetto 3).<br />

Questa Sura però, non fu rivelata per il semplice motivo di raccontare una storia<br />

poiché l’obiettivo fin<strong>al</strong>e sta in quel che può essere tradotto come: “Chi è timorato e<br />

paziente, [sappia che] in verità Allah non trascura di compensare chi fa il bene.”<br />

(TSC-Sura XII, versetto 90).<br />

Egli è il Sapiente e noi non possediamo <strong>al</strong>cuna conoscenza<br />

Lo scopo della Sura è farci capire che il destino prescritto da Allah non può essere<br />

colto d<strong>al</strong>la limitata percezione umana, come se ci dicesse: “Abbi fede nel disegno<br />

divino, porta pazienza e non disperare”.<br />

Gli eventi raccontati nella Sura sono strani e vanno contro ciò che è l’apparenza.<br />

Giuseppe (pace su di lui) fin d<strong>al</strong>la nascita fu amato d<strong>al</strong> padre, questo in sé è<br />

natur<strong>al</strong>mente un fattore positivo, ma dietro a questo amore vi era la gelosia dei fratelli<br />

che li portò a gettarlo nel pozzo – fattore negativo. Di conseguenza Giuseppe finì<br />

nella casa del re, ed anche qui possiamo considerarlo un fattore positivo. Dopo di che<br />

finì in prigione – fattore molto negativo - che lo portò successivamente ad arrivare <strong>al</strong><br />

trono d’Egitto…<br />

Allah il Glorioso, l’Altissimo, tramite la Sura di Giuseppe ci fa capire che Egli è<br />

l’Architetto degli eventi. Infatti, gli eventi possono apparire negativi <strong>al</strong>la mente<br />

143


umana proprio perchè è limitata e non può comprendere l’architettura di Allah e la<br />

Sua saggezza in ciò che compie.<br />

La strada delle curve<br />

Osservando la vita di Giuseppe si nota la presenza di tre punti posti ai vertici e due nel<br />

fondo e sono:<br />

L’amore<br />

del<br />

padre<br />

I periodi difficili nella vita di Giuseppe (pace su di lui) variavano nella loro intensità,<br />

qu<strong>al</strong>e delle due situazioni fu peggiore? Il pozzo o la prigione? La prigione durò nove<br />

anni mentre il pozzo tre giorni. Quei tre giorni nel pozzo però furono più difficili dei<br />

nove anni trascorsi in prigione perchè Giuseppe (psl) era ancora un ragazzino.<br />

M<strong>al</strong>grado tutte queste difficoltà, Giuseppe (pace su di lui) fu perseverante nei suoi<br />

principi mor<strong>al</strong>i ed etici e non si fece portare via d<strong>al</strong>le onde della vita.<br />

Sei un servo in entrambi i casi<br />

L’essere<br />

gettato nel<br />

pozzo<br />

Al<br />

castello<br />

del re<br />

Durante i periodi difficili, cari fratelli, bisognerebbe imparare da Giuseppe (pace su di<br />

lui), a portare pazienza in qu<strong>al</strong>siasi situazione, non disperarsi ed essere colmi di<br />

speranza stando sempre fedeli ed umili nei confronti di Allah, anche nei periodi<br />

cosidetti migliori.<br />

La Sura ci mostra come la vita di un essere umano è suddivisa in periodi positivi e<br />

negativi, infatti nessuna persona è sempre felice o sempre infelice, ed in entrambi i<br />

casi Allah ci mette <strong>al</strong>la prova.<br />

La storia di Giuseppe (Pace su di lui) c’insegna come essere perseveranti nei nostri<br />

principi qu<strong>al</strong>siasi sia la circostanza in cui ci si trovi.<br />

Tra la Sura e la bibliografia del Profeta (pace e benedizione su di lui)<br />

144<br />

La<br />

prigione<br />

Essere re


Come ho già citato precedentemente, la Sura fu rivelata nelle stesse circostanze delle<br />

<strong>al</strong>tre due precedenti: Giona e Hud, ovvero corrispondente ad uno dei periodi più<br />

difficili nella vita del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) e dei<br />

Compagni, non poi così diverse da quelle di Giuseppe.<br />

Yûsuf (pace su d lui) fu <strong>al</strong>lontanato d<strong>al</strong> padre; il Profeta (pace e benedizione su di lui)<br />

<strong>al</strong> tempo della rivelazione di questa Sura, cioè nel decimo anno della sua missione,<br />

perse suo zio Abu T<strong>al</strong>eb e la moglie Khadijia. Giuseppe (Pace su di lui) lasciò la<br />

P<strong>al</strong>estina e visse in Egitto lontano dai suoi familiari; ed il Profeta (pbsl) a distanza di<br />

due anni d<strong>al</strong>la rivelazione di questa Sura lasciò la Mecca ed emigrò a Medina. Questa<br />

Sura dunque preparava il Profeta (Pace e benedizione su di lui) a ciò che doveva<br />

affrontare tra difficoltà e disgrazie, come sostanzi<strong>al</strong>mente prepara ogni fedele ad<br />

affrontare le medesime situazioni nella propria vita, proprio per questo i teologi<br />

dicono: “La lettura di questa Sura tira su il mor<strong>al</strong>e <strong>al</strong> depresso”.<br />

Giuseppe, l’essere umano<br />

Uno dei punti importanti che si notano, è che la Sura si concentra sulla vita di<br />

Giuseppe (pace su di lui) come essere umano, cioè come uomo e non come profeta, la<br />

Sura che invece parla di Giuseppe (Pace su di lui) come profeta è la Sura Ghafir “Il<br />

Perdonatore”. Quando Mosè parlò <strong>al</strong> suo popolo dicendo quel che può essere tradotto<br />

come: “Già in precedenza Giuseppe vi recò prove evidenti, ma non smetteste di<br />

dubitare di quello che vi aveva portato”. (TSC- Sura XL, versetto 34).<br />

L’esperienza di Giuseppe in questa Sura è puramente umana dove nel fin<strong>al</strong>e vi è un<br />

grande trionfo sia nella vita terrena che nell’<strong>al</strong>dilà. Infatti, ebbe successo nella vita<br />

terrena diventando re d’Egitto, e nell’<strong>al</strong>dilà quando ebbe il controllo di fronte <strong>al</strong>le<br />

seduzioni della regina e delle <strong>al</strong>tre donne della città. In poche parole, la Sura è la<br />

storia di un successo umano ottenuto con pazienza e speranza nonostante tutte le<br />

situazioni difficili, a partire d<strong>al</strong>la schiavitù, la prigione, l’odio dei fratelli, le tentazioni<br />

della regina fino ad affrontare le c<strong>al</strong>unnie e le f<strong>al</strong>se accuse.<br />

Dove sono i miracoli in questa storia?<br />

E’ da notare anche che la Sura non parla di miracoli avvenuti per risolvere situazioni<br />

difficili (<strong>al</strong>cuni affermano che le visioni nel sonno potrebbero esserlo), ma penso che<br />

non sia così per il semplice motivo che ognuno di noi può avere delle visioni durante<br />

il sonno, ma la semplice verità è che Allah Il Glorioso, l’Altissimo ha predisposto a<br />

Giuseppe tutte le circostanze che gli avrebbero permesso poi di raggiungere il<br />

successo (come d’<strong>al</strong>tronde vengono concesse ad ognuno di noi); ad esempio,<br />

concedendogli la capacità di interpretare i sogni. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Ti sceglierà così il tuo Signore e ti insegnerà<br />

l'interpretazione dei sogni e completerà”(TSC- Sura XII, versetto 6)”.<br />

Quindi il successo che ebbe Giuseppe (pace su di lui) fu grazie <strong>al</strong> giusto profitto degli<br />

elementi che il Signore gli concesse.<br />

145


“Non disperate del soccorso di Allah”.<br />

La storia di Giuseppe è la storia del successo di un uomo, che visse in difficili<br />

circostanze e senza possedere nessun fattore di successo.<br />

Giuseppe però non perse le speranze ed ebbe sempre pazienza, non a caso i versetti<br />

della Sura sono tutti pieni di speranza, come il versetto che si riferisce a quando<br />

Giacobbe (pace su di lui) perse il secondo figlio, diventando la disgrazia doppia;<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non disperate del<br />

soccorso di Allah, ché solo i miscredenti disperano del soccorso di Allah”(TSC-<br />

Sura XII, versetto 87).<br />

Questo versetto non vuole dire che il disperato è un miscredente, ma che possiede una<br />

caratteristica che distingue i miscredenti, perché non riesce a comprendere il disegno<br />

divino dell’universo, e che Allah è Generoso, Misericordioso e Saggio in quello che<br />

fa.<br />

Il successo proviene da Allah<br />

La grandezza di questo nobile profeta (pace su di lui) è chiaramente visibile quando<br />

egli raggiunge la più <strong>al</strong>ta posizione, dove rimane ugu<strong>al</strong>mente umile nei confronti di<br />

Allah riportando ad Egli il suo successo. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “O mio Signore, mi hai dato qu<strong>al</strong>che potere e mi hai insegnato<br />

l'interpretazione dei sogni. O Creatore dei cieli e della terra, Tu sei il mio<br />

patrono, in questa vita come nell'<strong>al</strong>tra. Fammi morire musulmano e ponimi tra i<br />

devoti” (TSC- Sura XII, versetto 101).<br />

Notate quanto Giuseppe sia stato umile nel dire “Ponimi tra i devoti” come se i<br />

devoti lo avessero già superato ed egli voleva raggiungerli. È così che Giuseppe (pace<br />

su di lui) ringraziò Dio durante i momenti più felici e Gli fu umile, come fu paziente e<br />

pieno di speranza nei momenti di bisogno…<br />

Tu ne sei capace<br />

Il versetto fin<strong>al</strong>e di questa Sura, che fa da commento <strong>al</strong>la storia di Yûsuf “Giuseppe”<br />

(pace su di lui), è veramente meraviglioso e servì a rassicurare il cuore del Profeta<br />

(pace e benedizione su di lui) promettendo il soccorso di Allah, e facendo sì che tutti i<br />

musulmani che verranno successivamente ne siano convinti testimoni; quindi<br />

leggetelo con l’anima e il cuore; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Quando poi i messaggeri stavano per perdere la speranza, ritenendo che<br />

sarebbero passati per bugiardi, ecco che giunse il Nostro soccorso. Abbiamo<br />

s<strong>al</strong>vato quelli che abbiamo voluto, che la Nostra severità non sarà <strong>al</strong>lontanata<br />

dagli empi.” (TSC - Sura XII, versetto 110).<br />

Il succo dell’esperienza<br />

146


Alla fine si giunge ad una regola basilare pronunciata da Giuseppe (pace su di lui)<br />

dopo aver re<strong>al</strong>izzato tutti i propri desideri. Infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Chi è timorato e paziente, [sappia che] in verità Allah non<br />

trascura di compensare chi fa il bene”(TSC – Sura XII, versetto 90).<br />

La Sura di Giuseppe ci insegna che chi vuole giungere <strong>al</strong> successo e lo pone come<br />

obiettivo primario nella sua vita, senz’<strong>al</strong>tro lo avrà. Bisogna essere però pazienti,<br />

pieni di speranza e chiedendo aiuto ad Allah: “Chi è timorato e paziente, [sappia<br />

che] in verità Allah non trascura di compensare chi fa il bene” (TSC – Sura XII,<br />

versetto 90).<br />

Giuseppe (pace su di lui), con queste poche parole ci dà l’esempio di una vera e<br />

propria esperienza umana, priva di miracoli. Quindi chi desidera il successo nella vita<br />

deve in primo luogo aver timore di Allah e manifestare sempre il proprio bisogno di<br />

Lui, mostrare pazienza durante gli insuccessi della vita e sfidare e superare le<br />

difficoltà. La pazienza deve essere continua, costante e insistente. Il paziente inoltre,<br />

deve cogliere sempre l’occasione e la possibilità di imparare nuove cose, proprio<br />

come fece Giuseppe (pace su di lui) che ha usufruito della sua permanenza nella corte<br />

del re per imparare a gestire i capit<strong>al</strong>i e i beni. Fu per questo che disse quel che può<br />

essere tradotto come: “Affidami i tesori della terra : sarò buon guardiano ed<br />

esperto” (TSC- Sura XII, versetto 55).<br />

Imparate dunque da Yûsuf “Giuseppe” (pace su di lui) come riuscire ad avere<br />

successo nella vita, come essere i migliori sia nella vita terrena che nell’Aldilà,<br />

imparando e lavorando da una parte, e respingendo le proprie tentazioni d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra, <strong>al</strong><br />

fine di conquistare il Paradiso con il permesso di Allah.<br />

Sura XI: "Ar-Ra'd" (Il Tuono)<br />

La Sura di Ar-Ra’d (medinese) fu rivelata dopo la Sura di Muhammad; segue quella<br />

di Yusuf (Giuseppe) nell’ordine del Corano e conta 43 versetti.<br />

Il potere della Verità<br />

La Sura di Ar-Ra’d è una delle più meravigliose Sure del Corano. Il suo messaggio è:<br />

la verità è forte e s<strong>al</strong>da anche quando è invisibile mentre il f<strong>al</strong>so è sconfitto e debole e<br />

─ pur essendo manifesto e propagato ─ esso è fragile e privo di v<strong>al</strong>ore.<br />

Tanta gente tende ad ignorare questa semplice verità e si lascia ingannare d<strong>al</strong> bagliore<br />

fasullo del F<strong>al</strong>so. Un F<strong>al</strong>so che può manifestarsi in diversi modi. Esso può prendere la<br />

forma di: scene dissolute assai diffuse, peccati dilagati, un impiegato o mercante<br />

bugiardo e disonesto o ancora di una popolazione tiranna che conquista la<br />

popolazione musulmana e la priva dei suoi diritti. Questi sono esempi vari del potere<br />

fragile del F<strong>al</strong>so.<br />

L’effetto del F<strong>al</strong>so sulle persone<br />

147


Qu<strong>al</strong>ora le persone non si accorgono di queste verità e s’ingannano con il f<strong>al</strong>so che<br />

temono, esse spregiano la verità che li circonda o provano ad emulare il f<strong>al</strong>so. Tanti,<br />

per esempio, prendono come modello da seguire chi ha fatto fortuna nel suo<br />

commercio usando la truffa, l’inganno o addirittura il furto. In questi metodi immor<strong>al</strong>i<br />

loro non ci vedono nessun inconveniente visto che quasi tutti ormai li adoperano. La<br />

Sura si rivolge a questo tipo di persone dicendo che anche se il potere del F<strong>al</strong>so è<br />

apparente e gonfio, esso è fragile e non possiede una radice s<strong>al</strong>da in terra,<br />

contrariamente la Verità è robusta e s<strong>al</strong>da pur quando è invisibile ai nostri occhi.<br />

Il Libro leggibile e la verità<br />

Sin d<strong>al</strong> primo versetto, la Sura afferma che Allah, sia gloria a Lui l'Altissimo è la<br />

Verità: “Alif, Lâm, Mîm, Râ . Questi sono i versetti del Libro. Ciò che è stato fatto<br />

scendere su di te da parte del tuo Signore è la verità, ma la maggior parte degli<br />

uomini non crede”. (TSC- Sura XIII, versetto 1).<br />

Dopo aver citato il Libro di Allah l’Altissimo nel primo versetto, si parla nei versetti<br />

2 e 3 del potere di Allah, Gloria a Lui, in questo universo come per dire a tutti quanti:<br />

se non credete nel libro leggibile (Corano 21 ), osserviamo <strong>al</strong>lora il Suo libro visibile<br />

(che sarebbe l’universo intero):<br />

“Allah è Colui che ha inn<strong>al</strong>zato i cieli senza pilastri visibili e quindi Si è inn<strong>al</strong>zato<br />

sul Trono. Ha sottomesso il sole e la luna, ciascuno in corsa verso il suo termine<br />

stabilito . Ogni cosa dirige ed esplica i segni sì che possiate avere certezza<br />

dell'incontro con il vostro Signore.” (TSC- Sura XIII, versetto 2).<br />

“Ed Egli è Colui che ha disteso la terra, vi ha posto montagne e fiumi, e di ogni<br />

frutto ha stabilito in essa una coppia. Fa sì che la notte copra il giorno. Ecco i<br />

segni per coloro che riflettono!” (TSC- Sura XIII, versetto 3).<br />

Allah l’Altissimo ha due libri in questo universo. Entrambi confermano la Sua<br />

esistenza, si rinforzano e dimostrano la loro presenza reciprocamente.<br />

Difatti, in tanti versetti, come in quello precedente, il Libro leggibile (Corano) chiede<br />

<strong>al</strong> musulmano di contemplare il libro visibile (l’universo) che a sua volta consolida la<br />

nostra fede nel Corano.<br />

Il libro visibile e la Verità<br />

Dunque chi è Colui che predispone? Chi è il Potente? Chi è il Padrone di questo<br />

mondo? Chi state seguendo Lui o il f<strong>al</strong>so?<br />

21 Significa appunto in arabo letter<strong>al</strong>mente “recitazione”, lettura ad <strong>al</strong>ta voce”. (Nota del traduttore).<br />

148


La Sura prosegue nel suo discorso sul libro visibile di Allah (l’universo) e su come<br />

esso afferma la grandiosità del Creatore:<br />

“Sulla terra ci sono porzioni vicine le une <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre, vigneti, campi di grano e<br />

p<strong>al</strong>meti a ciuffo o separati che la stessa acqua irriga. Agli uni diamo però<br />

preminenza di frutti sugli <strong>al</strong>tri. In ciò vi sono segni per coloro che capiscono.”<br />

(TSC- Sura XIII, versetto 4).<br />

Un viaggio nel regno di Allah<br />

Fra ciò che desta meraviglia in questa Sura è che sembra atterrare progressivamente<br />

nel regno di Allah l'Altissimo. Essa ti permette di contemplare l’universo ed i suoi<br />

segni d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to in basso. Infatti se riflettiamo sui versetti 2, 3 e 4, notiamo che essi<br />

parlano prima dei cieli, poi del sole e della luna dopo di che si parla della terra, delle<br />

montagne e dei fiumi prima di arrivare <strong>al</strong>la ripartizione dei terreni agricoli “porzioni<br />

vicine” e <strong>al</strong>la molteplicità dei loro frutti. Ti sembra proprio di atterrare con un aereo<br />

mentre il Libro di Allah ti guida e ti mostra questi segni dicendoti: Guarda il regno di<br />

Allah l'Altissimo d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to in basso, chi ha inn<strong>al</strong>zato i cieli senza pilastri fino <strong>al</strong>la<br />

suddivisione dei terreni? Nota come l’acqua che proviene da Allah è una ed unica e<br />

come irriga tutti i tipi di coltivazioni.<br />

Stupefacente il loro dire<br />

Dopo tutti questi segni e prove, giunge il commento di Allah l'Altissimo che può<br />

essere tradotto come: “Se ti stupisci, è davvero stupefacente il loro dire:«Quando<br />

saremo polvere, davvero passeremo una nuova creazione?…»” (TSC- Sura XIII,<br />

versetto 5).<br />

Vi meravigliate ancora pur avendo visto la dominazione di Allah in questo universo e<br />

come l'Altissimo è Capace di far risuscitare i morti?<br />

Come può chiunque abbia una mente sana dubitare del potere di Allah l'Altissimo?<br />

Per questo i versetti che seguono mettono in rilievo un <strong>al</strong>tro aspetto del Suo Potere<br />

che sarebbe la Sua capacità di riunire gli opposti nell’universo.<br />

Solo Allah è Capace di riunirli<br />

La Sura inizia con l’esposizione degli opposti in quest’universo meraviglioso. Essa<br />

presenta trentadue fenomeni contrastanti nella loro natura che nessuno è in grado di<br />

mettere insieme tranne Allah Gloria a Lui. Osserva i segreti della Sua grandiosità<br />

attraverso questi opposti: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“…la diminuzione degli uteri e il loro aumento” (TSC- Sura XIII, versetto 8).<br />

149


“mantiene un segreto e chi lo divulga, tra chi si cela nella notte e chi si muove<br />

liberamente in pieno giorno” (TSC- Sura XIII, versetto 10).<br />

“timore e speranza” (TSC- Sura XIII, versetto 12) – “Volenti o nolenti” (TSC-<br />

Sura XIII, versetto 15) – “il bene né il m<strong>al</strong>e… il cieco e colui che vede… le<br />

tenebre e la luce” (TSC- Sura XIII, versetto 16).<br />

“vero e … f<strong>al</strong>so” (TSC- Sura XIII, versetto 17)– “dà generosamente … e<br />

lesina…. questa vita … <strong>al</strong>l'Altra” (TSC- Sura XIII, versetto 26) – “cancella … e<br />

conferma” (TSC- Sura XIII, versetto 39).<br />

Questi versetti sembrano dire: come fate a non rassegnarvi ad Allah che è la Verità<br />

assoluta, Lui che ha in proprio possesso l’universo intero con tutti i suoi contrasti, Lui<br />

che li unisce fra di loro, confermando in t<strong>al</strong> modo il fulcro centr<strong>al</strong>e della Sura cioè la<br />

verità è forte e s<strong>al</strong>da mentre il f<strong>al</strong>so è debole ed effimero.<br />

La felicità illusoria<br />

Proseguendo, i versetti di questa Sura ci portano a tre esempi che servono l’obiettivo<br />

della Sura in un modo fantastico e prodigioso. Il primo rappresenta la chiave per<br />

capire la Sura e dedurre il perno che abbiamo citato <strong>al</strong>l’inizio. Leggiamo insieme il<br />

versetto 14:<br />

“A Lui [spetta] la vera invocazione!” O giovani! Seguite la via di Allah perché la<br />

verità completa sta lì “A Lui [spetta] la vera invocazione!”. E il f<strong>al</strong>so? Qu<strong>al</strong> aspetto<br />

ha? “Quelli che invocano <strong>al</strong>l'infuori di Lui non rispondono loro in <strong>al</strong>cunché, sono<br />

come colui che tende le mani verso l'acqua affinché giunga <strong>al</strong>la sua bocca, ma<br />

essa non vi giunge” (TSC- Sura XIII, versetto 14).<br />

Giuro su Allah, che non c’è <strong>al</strong>tro Dio <strong>al</strong>l’infuori di Lui, che non si può trovare una<br />

descrizione della verità e del f<strong>al</strong>so più bella di questa artistica descrizione Coranica.<br />

Allah l’Altissimo paragona le persone che corrono dietro <strong>al</strong> f<strong>al</strong>so a colui che prova a<br />

giungere la sua bocca nell’immagine rispecchiata nell’acqua dove guarda ma non<br />

c’arriva.<br />

Pertanto chiunque segue il F<strong>al</strong>so, avrà sempre il cuore che rincorre la felicità; una<br />

felicità immaginaria associata a volte a un bicchiere di vino che egli beve o una<br />

canzone dissoluta che insegue e non smette di ripetere o ancora a dei soldi illeciti di<br />

cui s’impossessa… Comunque non raggiungerà mai tot<strong>al</strong>mente la felicità, è come il<br />

caso di chi prova a raggiungere la sua bocca nella sua immagine riflessa in acqua “ma<br />

essa non vi giunge” (TSC- Sura XIII, versetto 14).<br />

O giovani! Non ingannatevi con il F<strong>al</strong>so anche se è brillante e sgargiante, anche se<br />

assume la forma di feste che riuniscono giovani dei due sessi e dove prev<strong>al</strong>e il b<strong>al</strong>lo e<br />

150


la licenziosità definiti da <strong>al</strong>cuni coraggio, progresso e abolizione delle tradizioni…. Il<br />

F<strong>al</strong>so perisce senza dubbio mentre la Verità rimane sempre la base.<br />

Il F<strong>al</strong>so….schiuma che g<strong>al</strong>leggia a fior d’acqua<br />

Allah ci propone un’<strong>al</strong>tra bellissima metafora per affermare che la verità è s<strong>al</strong>da e<br />

costante pur quando è invisibile e che il F<strong>al</strong>so è debole e privo di v<strong>al</strong>ore benché<br />

gonfio e vistoso. Ascolta il versetto 17 che può essere tradotto come: “Fa scendere<br />

l'acqua d<strong>al</strong> cielo, e le v<strong>al</strong>li si inondano secondo la loro capienza”: l’acqua che<br />

scende d<strong>al</strong> cielo rappresenta la verità e il bene che scende con la rivelazione d<strong>al</strong> cielo.<br />

Qu<strong>al</strong>e è la conseguenza della discesa di quest’acqua? “le v<strong>al</strong>li si inondano secondo<br />

la loro capienza” (TSC- Sura XIII, versetto 17).<br />

Ammira la sua potenza e grandiosità e come è affluita nella v<strong>al</strong>le per portare il<br />

benessere <strong>al</strong>la gente. Cos’è successo quindi? “e la corrente trasporta schiuma<br />

gorgogliante” (TSC- Sura XIII, versetto 17).<br />

Tutte le cose senza v<strong>al</strong>ore di tipo paglia o rifiuti vari si sono accumulati sulla<br />

superficie dell’acqua e l’hanno coperta. Ha nascosto quindi tutta la materia di pregio.<br />

In t<strong>al</strong> modo, il bene è stato travolto, e l’acqua dell’irrigazione è rimasta sotto mentre<br />

ciò che si vedeva era la paglia ed i rifiuti che sono inutili (la schiuma).<br />

Un’<strong>al</strong>tra metafora meravigliosa dice: “una schiuma simile a ciò che si fonde sul<br />

fuoco per trarne gioielli e utensili.” (TSC- Sura XIII, versetto 17).<br />

Quando fondi un pezzo d’oro sul fuoco per controllare la sua purezza, tutte le<br />

impurità in esso contenute s<strong>al</strong>gono in superficie, mentre sotto rimane il met<strong>al</strong>lo<br />

prezioso. È lo stesso principio dell’acqua. Allah vuole dirci: questa è acqua, e questo è<br />

fuoco però il principio è lo stesso. La verità e il F<strong>al</strong>so assumono sempre gli stessi<br />

aspetti e la loro re<strong>al</strong>tà è sempre unica. Pertanto, il F<strong>al</strong>so si vedrà sempre in superficie<br />

mentre il bene rimarrà sotto. Ciononostante, il bene è s<strong>al</strong>do anche se non lo vedi e il<br />

f<strong>al</strong>so è caduco anche se si eleva e emerge in superficie.<br />

“Così Allah propone a metafora del vero e del f<strong>al</strong>so”<br />

Il commento chiaro su queste due metafore ribadisce la loro affinità con l’obiettivo<br />

della Sura: “Così Allah propone a metafora del vero e del f<strong>al</strong>so” (TSC- Sura XIII,<br />

versetto 17). Ma qu<strong>al</strong> è la sorte di entrambi?<br />

“si perde la schiuma e resta sulla terra ciò che è utile agli uomini. Così Allah<br />

propone le metafore.” (TSC- Sura XIII, versetto 17).<br />

Allora dedichiamoci <strong>al</strong>la verità, e stiamo di fianco <strong>al</strong>la sua gente cioè quelli indicati<br />

d<strong>al</strong> versetto: “Coloro che rispondono <strong>al</strong>l'appello del loro Signore avranno la<br />

migliore [ricompensa].”<br />

151


Perché il “Tuono”?<br />

Perché Dio ha scelto il “Tuono” come titolo per la Sura?<br />

Perché il tuono è un esempio di contrasto. Da un punto di vista scientifico esso<br />

racchiude delle cariche contrastanti, negative e positive. D<strong>al</strong> punto di vista della fede<br />

esso induce paura e terrore però porta il bene e la pioggia <strong>al</strong>la gente. Il suo rumore<br />

esterno è terrificante ma dentro di sé canta gloria ad Allah, ascolta questo versetto: “Il<br />

tuono Lo glorifica e Lo loda, e così gli angeli insieme nel timore di Lui. Scaglia i<br />

fulmini e colpisce chi vuole, mentre essi discutono su Allah, Colui che è temibile<br />

nella Sua potenza !” (TSC- Sura XIII, versetto 13).<br />

Sembra che i versetti cosmici in questa Sura (a cominciare d<strong>al</strong> tuono) vogliano<br />

trasmettere lo stesso messaggio di prima, cioè di non lasciarci ingannare d<strong>al</strong>le<br />

apparenze delle cose ma di guardare <strong>al</strong>la loro essenza.<br />

La sublimità del Corano<br />

Dopo aver citato l’effetto del libro visibile di Allah nel chiarire la verità e il f<strong>al</strong>so,<br />

giunge un esempio ancora più strabiliante: il Libro leggibile di Allah.<br />

“Se ci fosse una recitazione che smuovesse le montagne, fendesse la terra e<br />

facesse parlare i morti... Invero l'ordine di tutte le cose appartiene ad Allah!…”<br />

(TSC- Sura XIII, versetto 31).<br />

Questo versetto significa che se ci fosse qu<strong>al</strong>cosa in grado di muovere le montagne, di<br />

spostare la terra o di far risuscitare i morti <strong>al</strong>lora sarebbe stato il Corano. Perché?<br />

Perché esso è la verità assoluta in questa terra. Allah dice a proposito quel che può<br />

essere tradotto come: “A Lui [spetta] la vera invocazione!” (TSC- Sura XIII,<br />

versetto 14).<br />

Per favore, leggi la Sura del Tuono, e prova a vivere con la verità che viene da Allah,<br />

infatti la verità è rappresentata d<strong>al</strong>le parole di Allah, d<strong>al</strong> Corano che è la via del bene e<br />

della virtù.<br />

Adesso che hai letto questa nobile Sura non lasciarti ingannare d<strong>al</strong> f<strong>al</strong>so anche se si<br />

gonfia e si inn<strong>al</strong>za a scapito della verità perché rimane sempre e comunque debole e<br />

senza radici.<br />

Sura XIV : "Ibrâhîm" (Abramo)<br />

Il fine della Sura: Il dono della fede e la disgrazia della miscredenza<br />

152


Qu<strong>al</strong> è il più grandioso dono che Allah ci ha concesso? Tante persone risponderanno<br />

citando le cose materi<strong>al</strong>i (la moglie, i figli, la casa o i soldi), e se viene chiesto loro<br />

qu<strong>al</strong> è la peggior cosa che può capitare <strong>al</strong>l’essere umano risponderanno: i problemi<br />

della vita, la perdita dei soldi, o il f<strong>al</strong>limento di un’attività commerci<strong>al</strong>e.<br />

Fortunatamente, la Sura di Abramo corregge questo concetto sbagliato e ci dimostra<br />

che non vi è <strong>al</strong>cun dono maggiore di quello della fede e che la peggior disgrazia che ci<br />

può capitare è la miscredenza e la lontananza da Allah l’Altissimo.<br />

E’ forse possibile paragonare le tenebre <strong>al</strong>la luce?<br />

In questa Sura vi è un continuo confronto tra il vero e il f<strong>al</strong>so, tra la gente della fede e<br />

quella della miscredenza, tra le tenebre e la luce. Questo concetto è espressamente<br />

chiaro fin d<strong>al</strong>l’inizio della Sura in quel che può essere tradotto come: “Alif, Lam, Ra.<br />

Abbiamo fatto scendere su di te un Libro affinché, con il permesso del loro<br />

Signore, tu tragga le genti d<strong>al</strong>le tenebre <strong>al</strong>la luce, sulla via dell'Eccelso, del Degno<br />

di lode” (TSC-Sura XIV, versetto 1): c'è un significato esplicito che spinge l’uomo<br />

a contemplare i favori di Allah e a scegliere tra le tenebre e la luce (che<br />

rispettivamente rappresentano il m<strong>al</strong>e e il bene).<br />

Due volti per un solo giorno<br />

Il quinto versetto insiste sullo stesso significato, nella storia di Mosè (Pace su con lui),<br />

dicendo quel che può essere tradotto come: “Già Mandammo Mosè con i Nostri<br />

segni: ‘Fa uscire la tua gente d<strong>al</strong>le tenebre <strong>al</strong>la luce e ricorda loro i giorni di<br />

Allah’ Ecco dei segni per ogni [uomo] paziente e grato.” (TSC- Sura XIV,<br />

versetto 5). Qu<strong>al</strong> è il rapporto tra i giorni di Allah e la pazienza e la gratitudine? I<br />

giorni di Allah sono quelli in cui, Allah ha fatto scomparire gli iniqui e s<strong>al</strong>vò i virtuosi<br />

nelle precedenti comunità. Questo fu un favore per i credenti e uno sfavore per i<br />

miscredenti. Il credente impara da quei giorni la pazienza e la tolleranza, e in più<br />

ringrazia Allah per il dono della fede. Allah L’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Ecco dei segni per ogni [uomo] paziente e grato.” (TSC, Sura<br />

XIV, versetto 5).<br />

Mosè portò a termine, come gli fu ordinato, il messaggio del Suo Signore, inoltre, egli<br />

ricordò <strong>al</strong>la gente uno dei più importanti favori: Allah l'Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “E quando Mosè disse <strong>al</strong> suo popolo: ‘Ricordati i favori che<br />

Allah vi ha elargito, quando vi s<strong>al</strong>vò d<strong>al</strong>la gente di Faraone che vi infliggeva la<br />

peggiore delle torture. Uccidevano i vostri maschi e lasciavano in vita le femine.’<br />

Era questo una dura prova da parte del vostro Signore.”(TSC- Sura XIV,<br />

versetto 6).<br />

Il sentiero per Allah è dono e gloria, e il contrario non è <strong>al</strong>tro che una perdita e<br />

delusione, e ciò è ben dimostrato nel versetto a proposito di Mosè dove Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se sarete riconoscenti,<br />

accrescerò [la mia grazia]” (TSC- Sura XIV, versetto 7).<br />

153


Dopodiché vi è una regola gener<strong>al</strong>e ed una promessa per coloro che ringraziano Allah<br />

per i suoi favori. Allah l’Altissimo, dice quel che può essere tradotto come: “E<br />

quando il vostro Signore proclamò: “Se sarete riconoscenti, accrescerò [la mia<br />

grazia]. Se sarete ingrati, in verità il Mio castigo è severo!” (TSC- Sura XIV,<br />

versetto 7).<br />

Anche se il versetto può essere applicato su tutti i favori concessi da Allah, il fatto di<br />

menzionare ciò mentre si sta parlando del favore della fede dimostra la grande<br />

importanza che essa veste. Quindi bisogna ringraziare Allah affinché aumenti la<br />

nostra fede. Invero Egli è Colui che è abbondante in ogni cosa. Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: “disse Mosè: ‘Se sarete ingrati, voi e tutti quelli<br />

che sono sulla terra, Allah [Sappiatelo] di nulla abbisogna, è il Degno di lode”<br />

(TSC- Sura XIV, versetto 8).<br />

Il messaggio dei profeti<br />

I seguenti versetti iniziano a parlare del confronto tra i credenti e i miscredenti, e<br />

diversamente d<strong>al</strong>le Sure precedenti, non vi è narrata la vicenda di ogni profeta con il<br />

suo popolo, bensì come ognuno di loro si rapportò con i miscredenti. Allah l'Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: “Dissero loro i profeti: “Come può esservi<br />

dubbio a proposito di Allah, il Creatore dei cieli e della terra, Colui che vi Si<br />

rivolge per perdonarvi parte della vostre colpe..’ ” (TSC- Sura XIV, versetto 10).<br />

Hai mai pensato <strong>al</strong>la grandezza di questo dono? Allah, l'Altissimo con tutta la sua<br />

Onnipotenza ti chiama e ti invita per perdonare i tuoi peccati, pur non avendo <strong>al</strong>cun<br />

bisogno di te?<br />

Ed ecco un <strong>al</strong>tro versetto che insiste sullo stesso precedente concetto. Allah<br />

l’Altissimo, dice quel che può essere tradotto come: “...ma Allah favorisce chi Egli<br />

vuole tra i Suoi servi...” (TSC- Sura XIV, versetto 11).<br />

Doni e disgrazie<br />

Poi si susseguono doni e disgrazie nella Sura: Allah l’Altissimo, dice quel che può<br />

essere tradotto come: “e vi faremmo dimorare sulla terra dopo di loro. Questa [ la<br />

ricompensa] per chi teme la Mia presenza e teme la Mia minaccia.”(TSC- Sura<br />

XIV, versetto 14).<br />

Diversamente da questi <strong>al</strong>tri versetti che ci mettono in guardia dagli sfavori di Allah.<br />

Egli dice quel che può essere tradotto come: “ è destinato <strong>al</strong>l' Inferno e sarà<br />

abbeverato di acqua fetida. che cercherà di inghiottire a piccoli sorsi senza<br />

riuscirvi. La morte lo ass<strong>al</strong>irà da ogni parte, eppure non potrà morire: avrà un<br />

castigo inattenuabile. Questa è la metafora di coloro che rinnegagno il loro<br />

Signore: le loro azionei sarano come cenere sulla qu<strong>al</strong>e infuria il vento in un<br />

giorno di tempesta...” (TSC- Sura XIV, versetti 16-18).<br />

E successivamente si presentano versetti che parlano del discorso di Satana<br />

nell'Inferno, che è appunto il culmine della miscredenza.<br />

Il discorso di Satana<br />

154


Allah l’Altissimo, dice quel che può essere tradotto come: “Quando tutto sarà<br />

concluso, dirà Satana: ‘Allah vi aveva fatto promessa sincera, mentre io vi ho fatto<br />

una promessa che non ho mantenuto. Qu<strong>al</strong> potere avevo mai su di voi, se non quello<br />

di chiamarvi? E voi mi avete risposto" (TSC- Sura XIV, versetto 22).<br />

Immagina un pò la disperazione di colui che sentirà queste parole! Quindi come puoi<br />

obbedire a chi ti rinnegherà poi con queste parole.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non rimproverate me;<br />

rimproverate voi stessi. Io non posso esservi d'auito. Rifiuto l'atto con cui mi<br />

avete associato ad Allah in precedenza’ In verità gli iniqui [avranno] doloroso<br />

castigo.” (TSC, Sura XIV, versetto 22). Vi è una disgrazia peggiore di questa?<br />

La buona parola<br />

Qui arriviamo ad un versetto fondament<strong>al</strong>e dove la fede è considerata il dono più<br />

grande che possa essere concesso, e a proposito Allah ci propone una metafora che<br />

può essere tradotta come: “ Essa [La parola] è come un buon <strong>al</strong>bero” (TSC- Sura<br />

XIV, versetto 24). Allah ci ha fatto questo paragone perché la maggior parte delle<br />

persone pensa che i favori di Allah non sono <strong>al</strong>tro che le cose materi<strong>al</strong>i, mentre Egli<br />

qui ci insegna che una sola parola -un solo favore- è più grande di tutti i doni materi<strong>al</strong>i<br />

che l'essere umano può immaginare. Allah, l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “ Non hai visto a cosa Allah paragona la buona parola\? Essa è<br />

come un buon <strong>al</strong>bero, la cui radice è s<strong>al</strong>da e i cui rami [sono] nel cielo. 25. e<br />

continuamente da frutti, col permesso di Allah. Allah propone metafore agli<br />

uomini affinché riflettano.” (TSC- Sura XIV, 24-25). Così come l'<strong>al</strong>bero che<br />

produce buoni frutti, lo stesso v<strong>al</strong>e per l'<strong>al</strong>bero della parola “Non c’è Dio <strong>al</strong>l'infuori di<br />

Allah”, un <strong>al</strong>bero con solide radici e <strong>al</strong>ti rami, che genera persone credenti, (Come la<br />

gente del Corano, i predicatori, le persone positive e i credenti...) che continuamente<br />

dona raccolti, col permesso di Allah, sottoforma di ricompense e opere di bene che<br />

rappresentano un’elemosina permanente che perdura anche dopo la morte.<br />

Mentre la parola della miscredenza è fragile, cattiva non ha né radici né fondamenta.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “La metafora della<br />

parola cattiva è invece quella di una m<strong>al</strong>a pianta sradicata d<strong>al</strong>la superficie della<br />

terra: non ha stabilità <strong>al</strong>cuna” (TSC- Sura XIV, versetto 26).<br />

Non scambiare il dono di Allah<br />

Proseguono i versetti con lo stesso concetto, ovvero il dono della fede e la disgrazia<br />

della miscredenza. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non li<br />

hai visti, coloro che scambiano il favore di Allah con la miscredenza e trascinano<br />

il loro popolo nella dimora della perdizione,” (TSC- Sura XIV,versetto 28).<br />

Quindi, cosa meritano? Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“nell'Inferno in cui cadranno? Qu<strong>al</strong> trista dimora!” (TSC, Sura XIV, versetto<br />

29).<br />

155


Stai attento, O fratello musulmano, a non abbandonare il dono della fede, prenditi<br />

cura di esso...e guai a te se diventi come quelli che: “Attribuirono consimili ad<br />

Allah per sviare [la gente] d<strong>al</strong> suo sentiero...”(TSC- Sura XIV, versetto 30).<br />

Come possiamo <strong>al</strong>lora ringraziare Allah per questo dono?<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “ Di' ai Miei servi cedente<br />

che assolvano l'orazione ediano in pubblico e in privato [parte] dei beni che<br />

abbiamo loro concesso...” (TSC- Sura XIV, versetto 31).<br />

Inoltre la Sura elenca <strong>al</strong>tri esempi di doni concessi da Allah:<br />

“ Allah è Colui Che ha creato i cieli e la terra , e che fa scendere l'acqua d<strong>al</strong><br />

cielo...Vi ha messo a disposizione le nave...e vi ha messo a disposizione i fiumi. Vi<br />

ha messo a disposizione il sole e la luna che gravitano con regolarità, e vi ha<br />

messo a disposizione la notte e il giorno.” (TSC- Sura XIV versetti 32-33).<br />

Perchè tutti questi favori sono messi a nostra disposizione? Affinché impariamo a<br />

conoscere Allah, a percepire la sua benevolenza, e a seguire i suoi insegnamenti.<br />

La cosa curiosa è che nel versetto 34 Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “se voleste contare i doni di Allah, non potreste enumerarli."<br />

(TSC- Sura XIV, versetto 34).<br />

E’ anche da dire che il versetto non parla di tutti i favori di Allah, ma se ci<br />

mettessimo a contare le caratteristiche di un solo favore (come il favore del sole) non<br />

potremmo mai definirle, cosa dovremo <strong>al</strong>lora dire del più grande favore? Il favore di<br />

credere in Allah e di conoscere la sua retta via?<br />

Il modello di Abramo<br />

La Sura si conclude paragonando due modelli di persone: un modello di colui che ha<br />

vissuto e goduto del favore di Allah, consapevole del dono della fede: (Abramo, Pace<br />

sia su di lui), e un modello di persone che sono invece vissute lontane da Allah,<br />

rimanendo iniqui verso se stessi e verso le loro società.<br />

Abramo ringraziò Allah per il favore che gli fu concesso dicendo quel che può essere<br />

tradotto come: “Lode ad Allah Che, nonostante la vicchiai, mi ha dato Ismaele ed<br />

Isacco. In verità il mio Signore ascolta l'invocazione.” (TSC- Sura XIV, versetto<br />

39).<br />

Egli inoltre fece una richiesta ad Allah -a parte quella di avere un figlio- chiedendoGli<br />

di preservare la sua religione e quella dei suoi figli tramite la preghiera.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O Signore, concede a me<br />

e ad una parte della mia progenie di assolvere <strong>al</strong>l'orazione. Esaudisci la mia<br />

preghiera, o Signore nostro! O Signore nostro, perdona a me, ai miei genitori e<br />

ai credenti , nel Giorno in cui si tireranno le somme” (TSC- Sura XIV, versetti<br />

40-41).<br />

156


Percepite l’affetto di Abramo che pregò per noi, per i nostri figli affinché potessero<br />

preservare la preghiera. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“...Avverti le genti [a proposito] del Giorno in cui li colpirà il castigo…” (TSC-<br />

Sura XIV, versetto 44 ).<br />

La Sura termina con uno dei più duri versetti del Corano verso gli iniqui e quelli che<br />

si sono <strong>al</strong>lontanati da Allah. Allah l’Altissimo, dice quel che può essere tradotto<br />

come: “E non credete che Allah sia disattento a quello che fanno gli iniqui.<br />

Concede loro una dilazione fino <strong>al</strong> Giorno in cui i loro sguardi saranno sbarrati..<br />

Verrano umiliati, la testa immobile, gli occhi fissi, il cuore smarrito. Avverti le<br />

genti [a proposito] del Giorno in cui li colpirà il castigo [Allora] coloro che<br />

saranno stati ingiusti diranno: 'O Signore nostro, concedeci una breve dilazione:<br />

risponderemo <strong>al</strong> Tuo appello e seguiremo i messaggeri. 'Non giuravate dianzi ,<br />

che per voi non ci sarebbe stato declino?” (TSC- Sura XIV, versetti 42-44).<br />

Ci può essere sfavore, umiliazione e vergogna più di così?<br />

Il dono più grande di questo mondo è che tu possa s<strong>al</strong>varti da questa situazione (la<br />

resa dei conti di fronte ad Allah), mentre la peggior cosa è essere tra quelli di cui<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Vedrai in quel Giorno i<br />

colpevoli, appaiati nei ceppi : Con vesti di catrame e i volti in fiamme.” (TSC-<br />

Sura XIV, versetti 49-50).<br />

Questa è la Sura di Abramo, che parla del dono della fede e la disgrazia della<br />

miscredenza. É stata chiamata con il suo nome in quanto egli rappresenta il modello<br />

di chi percepisce coscientemente il dono divino che gli è stato concesso mostrando la<br />

dovuta gratitudine. Per favore leggi questa Sura e ringrazia il Nostro Signore per<br />

questo grandissimo favore accordatoci, affinchè Egli possa inn<strong>al</strong>zare il tuo livello di<br />

fede. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se sarete<br />

riconoscenti, accrescerò [la mia grazia]" (TSC- Sura XIV, versetto 7).<br />

Sura XV: “Al-Hijr”<br />

La sura Al-Hijr è meccana 22 ed è stata rivelata dopo la sura Yusuf. Nel sacro Corano<br />

viene dopo la sura di Ibrahim ed è composta di 99 versetti.<br />

Questa sura è stata rivelata durante un periodo in cui il Profeta (pace e benedizione su<br />

di lui) e i musulmani venivano perseguitati con molta insistenza. È stata rivelata<br />

22 rivelata durante la permanenza del Profeta, pace e benedizione su di lui, a Mecca<br />

157


proprio in un periodo molto simile a quello che viviamo oggigiorno, poichè i<br />

musulmani erano soggetti di sospetto, accusa e deriso.<br />

Per una persona, il deridere e la presa in giro sono probabilmente più difficili da<br />

sopportare dell’abuso fisico, speci<strong>al</strong>mente quando coloro che ti abusano sono più forti<br />

di te, di numero maggiore, e quando sai di essere sul giusto. È una situazione molto<br />

difficile per qu<strong>al</strong>unque essere umano. Perciò fu rivelata la sura Al-Hijr per rassicurare<br />

il Profeta (pace e benedizione su di lui) e tutti i suoi seguaci a quei tempi e in tutti i<br />

tempi, e dir loro di non aver paura perchè sono protetti. Infatti, Dio il Glorioso<br />

l'Altissimo, proteggerà la sua religione e ci si deve affidare a Lui e non abbagliarsi<br />

della forza dei nemici ma perseverare nel richiamare la gente a Lui.<br />

Al-Hijr è una sura rivolta ai divulgatori, per coloro che amano e appartengono l’Islam.<br />

È una sura rivelata con un messaggio di protezione Divina a tutti i divulgatori che<br />

vengono derisi d<strong>al</strong>la gente per il loro attaccamento <strong>al</strong>la religione, e a tutte le fanciulle<br />

d<strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i si distanza la gente perchè portano il hijab; e dice loro: Affidatevi a Dio e<br />

non impressionatevi della forza dei vostri nemici, e perseverate nel richiamo a Dio e<br />

<strong>al</strong>l’Islam.<br />

Obbiettivo della Sura:<br />

La rassicurazione che Dio protegge la sua religione e la farà trionfare. Percui non ci si<br />

deve abbagliare d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre civiltà e non bisogna fare attenzione <strong>al</strong>l’abuso e il sospetto<br />

di chi ci è contro. Si deve concentrare l’energie <strong>al</strong> richiamo e <strong>al</strong>la venreazione di Dio.<br />

È inoltre un messaggio per tutti coloro che temono per l’islam in questo periodo<br />

difficile che viviamo.<br />

Questi significati sono chiari nei versetti della Sura d<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine. All’inizio:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "lasci<strong>al</strong>i mangiare e<br />

godere per un periodo, lusingati d<strong>al</strong>la speranza, ben presto sapranno" (TSC-<br />

Sura XV, versetto 3). E nella fine: "Ben sappiamo che il tuo petto si affligge per<br />

quello che dicono. Glorifica il tuo Signore lodandoLo e sii tra coloro che si<br />

prosternano"(TSC- Sura XV, versetto 98).<br />

I versetti continuano così a rassicurare il credente e a consigliarli di non perdere<br />

tempo nel impressionarsi della forza degl’<strong>al</strong>tri, ma di concentrarsi sulla sua religione,<br />

nel venerare e glorificare Dio fino <strong>al</strong> termine della propria vita. Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: "E adora il tuo Signore fin che non ti giunga<br />

l’ultima certezza" (TSC- Sura XV, versetto 99).<br />

I versetti che parlano della protezione:<br />

La sura indica la protezione Divina in parecchi argomenti e tra di essi:<br />

1. La protezione del Corano. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: "Noi abbiamo fatto scendere il Monito e Noi ne siamo custodi" (TSC- Sura<br />

XV, versetto 9). Non bisogna dimenticarsi che il Corano è custodito da Allah. E<br />

158


Colui che custodisce il Corano è capace di custodire e proteggere la sua religione e i<br />

suoi divulgatori.<br />

2. La protezione dei cieli. Allah protegge i cieli dai demoni e rende la visione<br />

piacevole a coloro che <strong>al</strong>zano gl’occhi a guardarli. Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: "In verità ponemmo costellazioni nel cielo e lo<br />

abbellimmo per coloro che lo osservano. E lo proteggiamo da ogni demone<br />

lapidato. Se uno di loro cerca di origliare, un folgorante bolide lo insegue" (TSC-<br />

Sura XV, versetto 16-18).<br />

3. La protezione della terra. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

"E la terra, l’Abbiamo distesa e vi Abbiamo infisso le montagne e ogni cosa<br />

Abbiamo fatto crescere con dovuta misura." (TSC- Sura XV, versetto 19). Colui<br />

che protegge così ardentemente i cieli e la terra di sicuro Protegge la Sua religione e il<br />

Suo Corano.<br />

4. Protezione dei sostegni. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

"E la terra, l’Abbiamo distesa e vi Abbiamo infisso le montagne e ogni cosa<br />

Abbiamo fatto crescere con dovuta misura. Alimenti vi ponemmo, per voi e per<br />

tutti coloro che voi non nutrite affatto. Di ogni cosa abbiamo tesori, ma la<br />

facciamo scendere in quantita’ misurata."( TSC- Sura XV, versetto 19-21). Tutto<br />

è protetto da Dio; i cieli, il Corano, i credenti.<br />

5. La protezione dei credenti d<strong>al</strong>le grinfie dei demoni. Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: "Non avrai <strong>al</strong>cun potere sui Miei servi, eccetto i perduti<br />

che ti obbediranno" (TSC- Sura XV, versetto 42).<br />

6. Gli stessi versetti che annunciano il paradiso ai credenti, spiegano inoltre il<br />

significato di questa protezione. Allah l’Altissimo dice quel che puo’ essere tradotto<br />

come: (Sara’ detto loro): Entratevi in pace e sicurezza!...( TSC- Sura XV,<br />

versetto 46) "Non proveranno fatica <strong>al</strong>cuna e mai verranno espulsi" (TSC- Sura<br />

XV, versetto 48). Il credente è protetto come i cieli e il Corano, e ciò perchè Dio<br />

Vuole aiutare e dirigere il cuore del fedele <strong>al</strong>la retta via.<br />

Satana e Adamo (pace su di lui)<br />

Tutte le sure contengono racconti per spiegare il loro obbiettivo princip<strong>al</strong>e. Tra queste<br />

narrazioni, una delle più comuni e più raccontata è quella di Adamo (pace su di lui) e<br />

Satana. Ma nella sura Al-Hijr, non si parla di Adamo (pace su di lui) ma di Satana.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Disse: O Signor mio,<br />

concedimi una dilazione fino <strong>al</strong> Giorno in cui saranno resuscitati. Allah disse:<br />

Che tu sia fra coloro a cui e’ concessa la dilazione. Fino <strong>al</strong> giorno del momento<br />

fissato. Disse: O Signor mio, poiche’ mi hai indotto <strong>al</strong>l’errore, li attirero’ <strong>al</strong> m<strong>al</strong>e<br />

sulla terra, rendendolo attraente, e certamente li faro’ perdere tutti. Eccetto i<br />

Tuoi servi sinceri" (TSC- Sura XV, versetti 36-40). È importante notare come<br />

intende satana tentare i credenti, imbellendo le cose sbagliate e cosi’ abbagliando la<br />

gente d<strong>al</strong>la retta via. Questo tipo di bagliore camuffa il giusto e confonde molti di<br />

coloro che sono deboli di volontà e cuore. Ma coloro che sono credenti sono protetti<br />

da Dio e infatti nella sura viene la risposta Divina <strong>al</strong> nemico di Dio: Allah l’Altissimo<br />

dice quel che può essere tradotto come: "(Allah) disse: Questa sara’ la Retta Via<br />

159


da Me (custodita). Non avrai <strong>al</strong>cun potere sui Miei servi, eccetto i perduti che ti<br />

obbediranno" (TSC- Sura XV, versetto 41-42).<br />

Questa sura parla della protezione Divina dei cieli, della terra, del Corano e dei<br />

credenti e quindi non c’è bisogno di avere paura. È stata rivelata durante un periodo<br />

molto difficile per il Profeta (la pace e la benedizione su di lui) e per i suoi seguaci,<br />

quando i loro nemici li abusavano in tutti i modi. È stata rivelata per rassicurarli che<br />

sono protetti da Dio; e oggigiorno si rivolge ai divulgatori della parola di Dio che<br />

anch’essi sono protetti. Siamo tutti protetti affinche’ abbiamo un di<strong>al</strong>ogo e<br />

attaccamento <strong>al</strong> Signore. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

"Non avrai <strong>al</strong>cun potere sui Miei servi..." (TSC- Sura XV, versetto 42). È<br />

l’Onnipotente che dichiara questo.<br />

È un versetto pieno di compassione e amore che dimostra il Creatore che difende i<br />

credenti d<strong>al</strong> loro nemico; ed e’ con orgoglio che ci s’iscrive ai ’i Miei servi’.<br />

"...Eccetto i perduti che ti obbediranno" (TSC- Sura XV, versetto 42) e qui i<br />

perduti sono coloro che hanno scelto la via del demonio, e perciò non sono sotto la<br />

protezione di Dio. E il demone stesso è consapevole di questo fatto proprio perchè<br />

davanti a Dio disse: "Eccetto i tuoi servitori sinceri" (TSC- Sura XV, versetto 40).<br />

Gli abitanti delle roccie 23 :<br />

La ragione per la qu<strong>al</strong>e questa sura venne chiamata Al-Hijr è perché queste dimore di<br />

roccia erano il posto dove abitava la tribu’ Thamud, il popolo di S<strong>al</strong>eh (pace su di lui),<br />

e c’è un legame tra la protezione e questo popolo.<br />

Il popolo delle roccie rifiutarono il richiamo di Dio <strong>al</strong>la retta via della credenza, e<br />

avendo paura della punizione del Signore, decisero di rifugiarsi tra le roccie per<br />

risparmiarsi d<strong>al</strong>la punizione. E infatti, trovarono e costruirono una bellissima città<br />

dove riuscirono a costruire case sicure sulle montagne rocciose. Allah l’Altissimo dice<br />

quel che può essere tradotto come: "Già gli abitanti di <strong>al</strong>-hijr tacciarono di<br />

menzogna I messaggeri. Demmo loro I Nostri segni, ma rimasero indifferenti.<br />

Scavavano nelle montagne (le lore) case sicure."( TSC- Sura XV, versetti 80-82).<br />

Erano convinti che abitando nelle case dentro le montagne fossero s<strong>al</strong>vi d<strong>al</strong> tormento<br />

e la punizione Divina. Queste dimore scolpite nella roccia avrebbero dovuto<br />

proteggerli da qu<strong>al</strong>unque catastrofe della natura, come diluvi e <strong>al</strong>luvioni. Dice Allah<br />

l’Altissimo quel che può essere tradotto come: "Ma <strong>al</strong> mattino li sorprese il grido"<br />

(TSC- Sura XV, versetto 83). E il grido non risparmia nessuno, ne muri, ne<br />

montagne… e giunse il mattino per simbolizzare il momento della giornata più sicuro<br />

(le notti sono colme di paura). Il significato che viene posto da questi versetti è che<br />

non c’è riparo e protezione se non da Dio l’Altissimo. Non ci si deve impressionare di<br />

ciò che furono capaci di fare (perciò la sura inizia con l’esempio del potere di Dio<br />

sulla terra) e la loro punizione fu singolare tra le civiltà passate: un Grido terribile d<strong>al</strong><br />

qu<strong>al</strong>e nulla si s<strong>al</strong>va, ne muri, ne venti, ne acque ne sassi.<br />

23 le dimore scavate nelle rocce<br />

160


Ed è così che questa sura venne chiamata Hijr (le stanze nelle rocce), simbolo della<br />

forza di una grande civilta’ che non si scampò <strong>al</strong> tormento di Dio dopo la loro<br />

disubbedienza, e ci si deve ricordare che non c’è Protettore se non Dio.<br />

La storia di Lot (pace su di lui):<br />

Per verificare tutti questi significati ci viene narrata la storia di Lot (pace su di lui). Al<br />

popolo di Lot (pace su di lui), la punizione venne mentre erano in uno stato di<br />

passione. Allah l' Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Per la tua vita<br />

(o Muhammad) erano accecati d<strong>al</strong>la loro lussuria" (TSC- Sura XV, versetto 72),<br />

e pure a loro la punizione giunse il mattino: "Questo decidemmo nei suoi confronti:<br />

che in verita’ tutti gli <strong>al</strong>tri <strong>al</strong> mattino (seguente) sarebbero stati annientati…<br />

All’<strong>al</strong>ba li sorprese il Grido" (TSC- Sura XV, versetti 66, 73).<br />

Suggerimenti a tutti i divulgatori in tutti i tempi:<br />

Quando si legge questa sura e si percepisce la potenza della protezione Divina, e<br />

l’inutilità di tutto ciò che ci circonda, si giunge ad <strong>al</strong>cuni importanti consigli verso i<br />

divulgatori della parola di Dio:<br />

1)- Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Ti abbiamo dato dato<br />

i sette ripetuti e il Sublime Corano" (TSC- Sura XV, versetto 87). Equiv<strong>al</strong>ente <strong>al</strong><br />

possesso di forza e ricchezze materi<strong>al</strong>i dei nemici, Dio ci ha dato la Fatiha (I) e il<br />

Santo Corano. Quindi ci si deve aggrappare a ciò che ci è stato dato da Dio ed essere<br />

orgogliosi senza stare a guardare chi ci sta intorno.<br />

2)- E viene il versetto che Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

"Non volgere gli occhi con invidia dell’effimero benessere che abbiamo concesso<br />

ad <strong>al</strong>cuni di loro e (neppure devi) rattristarti per loro, abbassa pero’ la tua <strong>al</strong>a<br />

verso i credenti" (TSC- Sura XV, versetto 88). Non ci si deve impressionare delle<br />

ricchezze di questa vita terrena che si nota nelle civiltà e culture circostanti, ma si<br />

deve essere orgogliosi dell’Islam rimanendo umili verso i nostri fratelli. E non<br />

bisogna farsi imbrogliare d<strong>al</strong>la tecnologia dell’Occidente e le loro impressionanti<br />

costruzioni, perché lo stesso principio Divino che si conforma con i popoli delle<br />

roccie si conforma con gl’equiv<strong>al</strong>enti di questi giorni. Non c'è protettore <strong>al</strong> di la di<br />

Dio.<br />

3)- Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Proclama con forza<br />

quello che ti e’ stato ordinato e rifuggi dagli associatori" (TSC- Sura XV, versetto<br />

94). In questo momento si è annunciato il predicare apertamente nonostante la<br />

reazione che potrebbe procurare d<strong>al</strong>la gente circostante, perché Dio l’Altissimo è il<br />

nostro protettore. Questo periodo era il transito d<strong>al</strong>la predica nascosta a quella aperta<br />

durante la vita del Profeta (pace e benedizione su di lui). I suoi compagni erano<br />

apprensivi per le difficoltà che avrebbero affrontato e quindi venne rivelata questa<br />

sura per rassicurarli e rammentarli che nonostante l’abuso della gente, saranno sempre<br />

protetti da Dio. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Proclama<br />

161


con forza quello che ti e’ stato ordinato e rifuggi dagli associatori. Noi ti<br />

bastiamo contro chi ti schernisce" (TSC- Sura XV, versetti 94-95).<br />

4)- Allah l’Altissimo dice quel che puo’ essere tradotto come: "Ben sappiamo che il<br />

tuo petto si affligge per quello che dicono. Glorifica il tuo Signore lodandoLo e sii<br />

tra coloro che si prosternano. E adora il tuo Signore fin che non ti giunga<br />

l’ultima certezza" (TSC- Sura XV, versetti 97-99). Ma l’abuso è fastidioso e<br />

difficile da sopportare, e nonostante il musulmano sa di essere protetto da Dio, si irrita<br />

d<strong>al</strong>le parole della gente, e giunge quindi il versetto come fosse una cura per questo<br />

problema. Ed è così che si chiude la sura sulla protezione, dando un esercizio per<br />

provare veramente il significato di t<strong>al</strong>e protezione: Glorificare e venerare Dio fino<br />

<strong>al</strong>l’ultima certezza, la morte, perché siamo protetti. Si deve lasciare dire a coloro che<br />

vogliono ferire ed irritare i credenti perché la loro fine è come quella degli abitanti<br />

delle rocce.<br />

Abbi cura della tua religione O musulmano e riformati e richiama la gente <strong>al</strong>la via del<br />

Signore. Verrai così immerso d<strong>al</strong>la protezione di Allah in questa vita, e vincerai il<br />

paradiso nell’Aldilà.<br />

Sura XVI: “An-Nahl” (Le Api)<br />

La Sura delle Api è stata rivelata a Mecca, dopo quella di Al-Kahf "La Caverna”,<br />

mentre nell'ordine coranico viene dopo la Sura “Al-Hijr”. Secondo la maggior parte<br />

degli studiosi viene identificata come la sura dei doni di Allah.<br />

Ricord<strong>al</strong>i e ringrazia Allah<br />

Prendi carta e penna ed elenca i doni che Allah ti ha concesso e successivamente leggi<br />

la Sura delle Api. Troverai tutto ciò che hai scritto. E se segni in un <strong>al</strong>tro foglio tutte<br />

le grazie che incontri nei versetti, noterai che essi includono qu<strong>al</strong>siasi cosa l’essere<br />

umano possa pensare.<br />

Questa Sura dunque, dice <strong>al</strong> suo lettore: -Non ti sei accorto in questo universo di tutti<br />

i doni di Allah?!- sia per quanto riguarda i doni princip<strong>al</strong>i (l’esigenze della vita<br />

quotidiana) che quelli nascosti e occulti che l’uomo non percepisce e nemmeno si<br />

accorge di essi. Si!!! Ebbene la Sura parla di tutti i tipi di doni e grazie divine.<br />

Dopo l'esposizione di ogni gruppo, viene un versetto decisivo che fa da interv<strong>al</strong>lo e<br />

che ci informa che Allah è Colui che dona. Infatti, Allah l'Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Tutto il bene di cui godete appartiene ad Allah” (TSC -<br />

Sura XVI, versetto 53). E poi ancora dice: “Se voleste contare i favori di Allah,<br />

non potreste enumerarli.” (TSC- Sura XVI, versetto 18).<br />

162


All’interno della Sura inoltre, ci sono versetti che fanno da pausa tra gli elenchi dei<br />

vari gruppi dei favori, che prima di tutto mettono in guardia d<strong>al</strong>l’errato utilizzo di<br />

questi beni (ovvero per compiere peccati) e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra parte, per sollecitare l'uomo a<br />

ringraziare sempre Allah.<br />

La sura di Abramo e quella delle Api<br />

Ma qu<strong>al</strong> è la relazione tra la sura di Abramo e quella delle Api?<br />

La sura di Abramo foc<strong>al</strong>izza l'attenzione sulla fede, il dono più grande che Allah ci ha<br />

concesso, mentre nella Sura delle Api, vi è un elenco di tutti i tipi di favori, a partire<br />

dai più semplici a quelli più importanti, come la fede e la rivelazione.<br />

Per questo la Sura è incominciata ricordando lo stesso favore con cui è iniziata quella<br />

di Abramo, cioè la rivelazione. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Alif, Lâm, Râ. Abbiamo fatto scendere su di te un Libro affinché, con il<br />

permesso del loro Signore, tu tragga le genti d<strong>al</strong>le tenebre <strong>al</strong>la luce” (TSC- Sura<br />

XIV, versetto 1). Questo era il primo versetto della Sura di Abramo, leggiamo ora<br />

invece il secondo versetto della Sura delle Api: “Per ordine Suo scendono gli angeli<br />

con la Rivelazione, su chi Egli vuole tra i Suoi servi” ( TSC- Sura XVI, versetto<br />

2).<br />

Un’esposizione continua:<br />

La Sura incomincia elencando le grazie divine:<br />

- il favore della Rivelazione, il primo dei doni elencati. Allah l'Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Per ordine Suo scendono gli angeli con la Rivelazione ,<br />

su chi Egli vuole tra i Suoi servi: «Ammonite [le genti] che non c'è <strong>al</strong>tro dio<br />

<strong>al</strong>l'infuori di Me. TemeteMi dunque” ( TSC- Sura XVI, versetto 2).<br />

- il favore della creazione dei cieli e della terra. Allah l'Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Egli ha creato i cieli e la terra secondo verità. Egli è ben più<br />

<strong>al</strong>to di ciò che Gli associano”( TSC- Sura XVI, versetto 3).<br />

- il favore della creazione umana. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Creò l'uomo da una goccia di sperma, ed eccolo manifesto oppositore”<br />

(TSC- Sura XVI, versetto 4), l’anima che è dentro di te non è un gran favore di<br />

Allah? Egli è Colui che ti ha creato, Colui che ti ha portato d<strong>al</strong> nulla <strong>al</strong>l'esistenza..<br />

- il bestiame per trarne il cibo, per vestirsi e per usarli come mezzi di trasporto, Allah<br />

l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Creò le greggi da cui traete<br />

c<strong>al</strong>ore e <strong>al</strong>tri vantaggi e di cui vi cibate” (TSC- Sura XVI, versetto 5). E poi<br />

ancora: “E [vi ha dato] i cav<strong>al</strong>li, i muli e gli asini, perché li montiate e per<br />

ornamento. E crea cose che voi non conoscete”. (TSC- Sura XVI, versetto 8).<br />

Questo versetto non solo indica i mezzi di trasporto, già conosciuti nell'era del profeta<br />

Muhammad (pace e benedizioni su di lui), ma si riferisce anche a tutti i mezzi<br />

moderni. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E crea cose che<br />

voi non conoscete” <strong>al</strong>ludendo agli aeroplani, le automobili ...ecc.<br />

163


- il favore di far scendere l'acqua d<strong>al</strong> cielo; Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Egli è Colui che ha fatto scendere l'acqua d<strong>al</strong> cielo bevanda per<br />

voi ed erba per i pascoli.” ( TSC- Sura XVI, versetto 10).<br />

- il favore delle piante; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Per mezzo suo ha fatto germinare i cere<strong>al</strong>i e l'olivo, le p<strong>al</strong>me e le vigne e ogni<br />

<strong>al</strong>tro frutto. In verità in ciò vi è un segno per gente che sa riflettere”. ( TSC- Sura<br />

XVI, versetto 11).<br />

- il favore di aver disposto l’universo <strong>al</strong>l’uomo; Allah l'Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “ Vi ha messo a disposizione la notte e il giorno, il sole e la<br />

luna. Le stelle sono sottomesse <strong>al</strong> Suo ordine. In verità in ciò vi sono segni per<br />

gente che comprende”( TSC- Sura XVI, versetto 12).<br />

Tutto questo grande e meraviglioso universo è a tua disposizione affinché tu, però,<br />

esegua il tuo compito: diventare vicario di Allah sulla terra.<br />

Come sarebbe stata la terra senza ossigeno, sole, c<strong>al</strong>ore o luce? Medita.<br />

- L’aspetto estetico della terra. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “E ha creato per voi sulla terra tutte le cose, di diversi colori. In verità in ciò vi<br />

è un segno per gente che ricorda” ( TSC- Sura XVI, versetto 13).<br />

Sapete dunque qu<strong>al</strong> è il problema? Tutte queste cose le vediamo ogni giorno, ma<br />

siamo sempre così occupati che non contempliamo tutto ciò che ci sta attorno.<br />

La sura viene <strong>al</strong>lora per darci una scossa, per commuovere i nostri cuori e per volgere<br />

la nostra attenzione ai doni divini.<br />

Aiuta il tuo cuore<br />

Ricordare e riconoscere continuamente i favori di Allah è molto importante per i<br />

nostri cuori.<br />

Se ti senti così distratto e cieco da non poter vedere e contemplare i doni di Allah<br />

l'Altissimo attorno a te, segui queste indicazioni:<br />

- Prendi carta e penna e scrivi i favori e doni divini che conosci, contempl<strong>al</strong>i e cerca di<br />

farli percepire d<strong>al</strong> tuo cuore.<br />

- Abituati a ripetere sempre “Alhamdullillah” (lode ad Allah), anche mentre cammini.<br />

- Con l'inizio della preghiera, leggendo la sura Al-Fâtiha (l'Aprente) medita sulle<br />

grazie e i favori di Allah su di te ed in ogni unità operativa cerca di contemplare uno<br />

di questi doni e ringrazia Allah. Ricordare i doni, aiuta il cuore a ringraziare Colui<br />

che ti dona.<br />

Durante il giorno, l'uomo più di una volta ringrazia i suoi colleghi e compagni, ma<br />

quante volte <strong>al</strong> giorno si rivolge ringraziando Allah?!<br />

Altri favori<br />

I versetti, successivamente, parlano di <strong>al</strong>tri favori che Allah ci ha concesso, ad<br />

esempio:<br />

- la disponibiltà del mare; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Egli è Colui che vi ha messo a disposizione il mare affinché possiate mangiare<br />

164


pesce freschissimo e trarne gioielli con i qu<strong>al</strong>i vi adornate.” (TSC- Sura XVI,<br />

versetto 14).<br />

Nessuno ha meditato sul fatto che noi d<strong>al</strong>l'acqua del mare, che è fonte di molte paure,<br />

possiamo trarre del cibo? Il problema è lo stesso, noi siamo così abituati da non<br />

accorgercene più.<br />

La sura delle Api ci apre, dunque, un nuovo orizzonte, ci dà l'occasione di rivedere e<br />

contemplare tutto il mondo con uno sguardo diverso, ringraziando Allah.<br />

- La grazia della creazione delle montagne; Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Ha infisso sulla terra le montagne, affinché non oscilli sotto di<br />

voi” (TSC- Sura XVI, versetto 15).<br />

Allah ha creato le montagne come p<strong>al</strong>i fissi affinchè la terra rimanga sempre stabile<br />

durante le c<strong>al</strong>amità terrestri, come d’<strong>al</strong>tronde viene affermato oggigiorno d<strong>al</strong>le fonti<br />

scientifiche.<br />

- la grazia della creazione delle stelle; Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “{E [ha stabilito] punti di riferimento: le stelle che vi fanno da<br />

guida.” ( TSC- Sura XVI, versetto 16).<br />

Durante i viaggi (speci<strong>al</strong>mente nel passato) le stelle ci orientano nel trovare le<br />

direzioni, sopratutto quella della Qibla 24 .<br />

- la grazia del latte del bestiame; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “E invero dai vostri greggi trarrete un insegnamento: vi dissetiamo con<br />

quello che è nei loro visceri, tra chimo e sangue: un latte puro, delizioso per chi lo<br />

beve” ( TSC- Sura XVI, versetto 66).<br />

Nessuno ha mai riflettuto da dove proviene il latte d<strong>al</strong> buon gusto ed odore? Proviene<br />

d<strong>al</strong>le viscere dei greggi, nonstante ciò è sempre “un latte puro, delizioso per chi lo<br />

beve” senza <strong>al</strong>cuna goccia di sangue!<br />

- le grazie dell'udito, della vista e della scienza; Allah l'Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: “Allah vi fa uscire dai ventri delle vostre madri sprovvisti di<br />

ogni scienza}( TSC- Sura XVI, versetto78).<br />

Poi Allah ci concede, per la Sua misericordia, gli strumenti utili per percepire la<br />

scienza; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “e vi dà udito,<br />

occhi e intelletto. Sarete riconoscenti?” ( TSC- Sura XVI, versetto 78).<br />

- la grazia degli uccelli; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Non hanno visto gli uccelli sottomessi [ad Allah] nello spazio del cielo, dove solo<br />

Allah li sostiene? In ciò sono segni per coloro che credono” (TSC- Sura XVI,<br />

versetto 79).<br />

Chi di noi medita e ringrazia Allah? Chi utilizza questi strumenti per fare opere di<br />

bene e per giungere <strong>al</strong> Suo Compiacimento?<br />

{Se voleste contare i favori di Allah, non potreste enumerarli}<br />

Dopo aver ricordato tutti questi favori, viene il momento di giungere ad un versetto di<br />

estrema importanza; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se<br />

voleste contare i favori di Allah,non potreste enumerarli. In verità Allah è<br />

24 Direzione della Mecca<br />

165


perdonatore, misericordioso” ( TSC- Sura XVI, versetto 18). Perché non<br />

possiamo? Riusciamo ad enumerare tutti i doni, sia quelli p<strong>al</strong>esi che quelli nascosti? E<br />

se questo fosse possibile, comunque non riusciremo ad enumerare tutte le varie utilità<br />

contenute in un solo dono!!!<br />

Allah l'Altissimo dice quello che si può essere tradotto come: “Se voleste contare i<br />

favori di Allah,non potreste enumerarli” (TSC- Sura XVI, versetto 18) e poi “In<br />

verita` Allah e` perdonatore,misericordioso” ( TSC- Sura XVI, versetto 18); che<br />

sta ad indicare che l’essere umano così ingrato non ringrazia Allah, e che se non fosse<br />

stato per la Sua misericordia, il Glorioso l’Altissimo lo avrebbe severamente punito.<br />

L’utilizzo delle grazie per lo scopo sbagliato<br />

L'obiettivo della sura non si limita ad enumerare i favori, ma si concentra anche sul<br />

suo corretto utilizzo, e successivamente giungono dei versetti che ci avvertono da un<br />

loro errato utilizzo (19-29).<br />

Ad esempio, nel versetto 24, misconosce tutti coloro che non hanno riconosciuto il<br />

dono della rivelazione, bensì la rinnegano. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come:“Quando è chiesto loro : « Cos'è quel che ha fatto scendere il vostro<br />

Signore?», rispondono: « Favole degli antichi »”( TSC- Sura XVI, versetto 24).<br />

Ed è questo ciò che si meritano: “Nel Giorno della Resurrezione, porteranno tutto<br />

il loro carico e pure una parte di quello di coloro che, per ignoranza, sviarono”<br />

(TSC- Sura XVI, versetto 25).<br />

Il seguente versetto invece ci presenta un’orribile scena di coloro che insistono a non<br />

riconoscere i doni di Allah.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“Coloro che li precedettero<br />

già avevano tramato. Ma Allah ha sc<strong>al</strong>zato le basi stesse delle loro costruzioni, il<br />

tetto rovinò loro addosso e il castigo venne loro da dove non lo aspettavano”<br />

(TSC- Sura XVI, versetto 26).<br />

Diversamente i seguenti versetti (30-32) portano una lieta novella a coloro che<br />

riconoscono e si approfittano giustamente dei favori: Allah l'Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: “Verrà chiesto a quelli che temevano Allah: « Cos'è quel<br />

che ha atto scendere il vostro Signore?». Risponderanno: « Il bene più grande!»”<br />

(TSC- Sura XVI, versetto 30). È chiarissima la distinzione tra quelli che credono e<br />

riconoscono i Suoi favori e quelli che invece li rinnegano (versetto 24).<br />

Così continua il confronto, come nel caso del versetto 28 “[quelli] che gli angeli<br />

[della morte] coglieranno ancora ingiusti verso sé stessi ». Allora faranno atto di<br />

sottomissione [dicendo]: « Non commettemmo m<strong>al</strong>e <strong>al</strong>cuno»” e nel versetto 32<br />

“[coloro] che gli angeli coglieranno nella purezza dicendo loro: «Pace su di voi!<br />

Entrate nel Paradiso, compenso per quel che avete fatto »”.<br />

Il dono dei profeti e della guida<br />

Un gran favore che si ripete nella sura, è quello dei messaggeri e in gener<strong>al</strong>e della<br />

guida sulla retta via. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ad<br />

ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: « Adorate Allah e fuggite gli<br />

166


idoli !»” (TSC- Sura XVI, versetto 36). Questo è il dono migliore che l’uomo possa<br />

ricevere, in qu<strong>al</strong>siasi epoca egli viva.<br />

“Prima di te non inviammo che uomini da Noi ispirati . Chiedete <strong>al</strong>la gente della<br />

Scrittura , se non lo sapete. }{[Li inviammo] con prove e con S<strong>al</strong>mi! E su di te<br />

abbiamo fatto scendere il Monito , affinché tu spieghi agli uomini ciò che è stato<br />

loro rivelato e affinché possano riflettervi.” (TSC- Sura XVI, versetti 43-44).<br />

Dunque, nella tua lista dei doni, hai già scritto la grazia dell’invio del Profeta<br />

Muhammad (Pace e benedizioni su di lui) a tutti noi? Ed il dono della rivelazione del<br />

Corano, che di giorno in giorno sentiamo e riconosciamo il suo v<strong>al</strong>ore?<br />

Hai pensato un giorno di applicare gli ordini del Corano e della Sunna con<br />

l'intenzione di ringraziare il Signore per questi grandi doni?<br />

{Tutto il bene di cui godete appartiene ad Allah}<br />

Dopo un lungo elenco, giunge il momento di un giudizio fondament<strong>al</strong>e: Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Tutto il bene di cui godete<br />

appartiene ad Allah” (TSC-Sura XVI, versetto 53), questo per puntu<strong>al</strong>izzare che<br />

riconoscere e sentire i favori, è il primo passo verso il ringraziamento del Creatore.<br />

I favori sono strettamente legati <strong>al</strong> ringraziamento, e quest’ultimo a sua volta è una<br />

garanzia della continuazione dei doni. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Se sarete riconoscenti,acrescero` [la Mia grazia]” (TSC- Sura<br />

XIV, versetto 7).<br />

Se l'uomo pensa <strong>al</strong>le sue origini, scoprirà che egli non possiede nulla. Tutto ciò che<br />

possediamo, a partire d<strong>al</strong>le risorse essenzi<strong>al</strong>i (mangiare, vestire, bere) agli strumenti di<br />

tecnologia moderna (navi spazi<strong>al</strong>i, computer, ecc.), sono frutto della creatività<br />

dell’intelletto umano, uno dei più grandiosi doni che Allah l’Altissimo ci ha concesso.<br />

L'uso scorretto dei doni<br />

Mettendoci in guardia un’<strong>al</strong>tra volta da un uso scorretto dei favori, la Sura ci descrive<br />

una categoria di gente, che implora Allah nei momenti della sventura e compie<br />

misfatti nei periodi di benessere. (I versetti 53-55). Qu<strong>al</strong>e sarà il loro destino?<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può esser tradotto come: “disconoscendo quello che<br />

abbiamo dato loro. Godete pure [per un periodo], ché ben presto saprete”. (TSC-<br />

Sura XVI, versetto 55).<br />

In questo caso capiamo che il godimento è solo per un breve periodo: {Godete}.<br />

Bada, caro fratello musulmano, quando ti vengono concessi continuamente i doni e i<br />

favori, nonostante ometti di ringraziare Dio, questo può essere una tentazione da parte<br />

dell’Altissimo.<br />

Un orribile esempio sull’errato utilizzo delle grazie è quello di seppellire vive le<br />

bambine appena nate; Allah l’Altissimo dice quel che può esser tradotto come:<br />

167


“Quando si annuncia ad uno di loro la nascita di una figlia, il suo volto si<br />

adombra e soffoca [in sé la sua ira]. Sfugge <strong>al</strong>la gente, per via della disgrazia che<br />

gli è stata annunciata: deve tenerla nostante la vergogna o seppellirla nella<br />

polvere? Quant'è orribile il loro modo di giudicare.” (TSC- Sura XVI, versetto<br />

58-59).<br />

Come può mai l’uomo, dopo che Allah gli ha concesso un dono, uccidere un’anima<br />

innocente, commettendo dei peccati?<br />

I Favori della misericordia e della protezione:<br />

Tra i Favori citati nella Sura possiamo notare la Clemenza di Allah l’Altissimo, la Sua<br />

misericordia e la Sua protezione verso i suoi servi. Allah l’Altissimo dice quel che<br />

può essere tradotto come: "Se Allah [volesse] punire [tutti] gli uomini delle loro<br />

colpe, non lascerebbe <strong>al</strong>cun essere vivente sulla terra.". (TSC – Sura XVI,<br />

versetto 61).<br />

Prova ad immaginare cosa succederebbe se Allah ti privasse della Sua protezione e<br />

Clemenza, smascherandoti per un solo giorno? Cosa succederebbe se ti svegliassi la<br />

mattina e sulla tua porta di casa trovassi la lista con tutti i peccati che hai commesso?<br />

Oppure se questi appaiono scritti sulla tua fronte? Cosa succederebbe se ogni peccato<br />

che commettiamo avesse un odore specifico?<br />

Tra i magnifici Favori che Allah ci ha concesso è che Egli rivela il meglio e il<br />

lodevole di ciò che facciamo, nascondendo tutti i nostri peccati, ad Allah la Lode e la<br />

Grazia.<br />

I Favori della Rivelazione e della pioggia<br />

Tra i Favori che sono sempre citati insieme nella Sura sono: la Rivelazione e la<br />

pioggia.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Abbiamo fatto scendere<br />

il Libro su di te, affinché tu renda esplicito quello su cui divergono [e affinché<br />

esso sia] guida e misericordia per coloro che credono". (TSC – Sura XVI,<br />

versetto 64). Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Allah fa<br />

scendere l'acqua d<strong>al</strong> cielo e suo tramite rivivifica la terra che già era morta...".<br />

(TSC – Sura XVI, versetto 65).<br />

Qu<strong>al</strong> è lo scopo di citare questi due Favori sempre insieme?<br />

La risposta è che si assomigliano tra loro: la Rivelazione scende portando il bene <strong>al</strong>la<br />

gente, e rianima i cuori morti, lo stesso v<strong>al</strong>e per la pioggia, quando scende rivivifica<br />

la terra morta.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Ed è così che ti abbiamo<br />

rivelato uno spirito [che procede] d<strong>al</strong> Nostro ordine.". (TSC –Sura XLII, versetto<br />

52), e ancora: "...colui che era morto, e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e abbiamo dato la vita...". (TSC –<br />

Sura VI, versetto 122).<br />

Un esempio sull'errato utilizzo dei Favori (il vino)<br />

168


I versetti ricominciano a metterci in guardia d<strong>al</strong>l'errato modo di utilizzare i Favori.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "[Pure] dai frutti dei<br />

p<strong>al</strong>meti e delle vigne ricavate bevanda inebriante e cibo eccellente.". (TSC – Sura<br />

XVI, versetto 67).<br />

Questo versetto fu rivelato prima della proibizione del vino. Questo non affronta la<br />

questione da un punto di vista della giurisprudenza musulmana ma mette in guardia<br />

d<strong>al</strong> vino, visto come una manifestazione del m<strong>al</strong> utilizzo dei Favori.<br />

Il vino <strong>al</strong>l’origine si costituisce da frutti buoni e da favori divini, ma certe persone<br />

l'hanno utilizzati in modo diverso d<strong>al</strong>lo scopo per cui sono stati creati, e si sono serviti<br />

di esso per inebriare i loro cervelli e per umiliarsi... questa è una grave manifestazione<br />

del m<strong>al</strong> utilizzo dei Favori.<br />

I doni soci<strong>al</strong>i<br />

Forse ti starai chiedendo: dove sono i Favori della famiglia e del matrimonio nella<br />

Sura? Ti risponde dunque il seguente versetto:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Allah vi ha dato spose<br />

della vostra specie, e da loro vi ha dato figli e nipoti e vi ha concesso le cose<br />

migliori." (TSC – Sura XVI, versetto 72).<br />

La stabilità <strong>al</strong>l'interno della famiglia è uno dei migliori Favori che Allah ci ha<br />

concesso, e proprio per questo viene questo versetto doloroso per mettere in guardia<br />

d<strong>al</strong>l’ingratitudine. Infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

"...Crederanno <strong>al</strong> f<strong>al</strong>so e disconosceranno la benevolenza di Allah? Adorano<br />

<strong>al</strong>l'infuori Allah, ciò che non procura loro <strong>al</strong>cun cibo, né d<strong>al</strong>la terra né d<strong>al</strong> cielo e<br />

che non ha <strong>al</strong>cun potere?" (TSC – Sura XVI, versetti 72-73).<br />

Allah ci ha dato persino le case dove abitiamo. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: "Allah vi ha concesso riparo nelle vostre case" (TSC – Sura<br />

XVI, versetto 80).<br />

...Gli oggetti che usiamo…. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

"Con la loro lana, il loro crine e il loro pelo [fabbricate] suppellettili e oggetti di<br />

cui vi servite per un [certo] tempo". (TSC – Sura XVI, versetto 80).<br />

… i vestiti che indossiamo…Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: "Vi ha concesso vesti che vi proteggono d<strong>al</strong> c<strong>al</strong>ore e <strong>al</strong>tre che vi<br />

proteggono d<strong>al</strong>la vostra stessa violenza ". (TSC – Sura XVI, versetto 81).<br />

Semplicemente l’ombra sotto cui riposiamo; Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: "Con quel che ha creato, Allah vi ha dato l'ombra" (TSC –<br />

Sura XVI, versetti 81).<br />

Per questo viene un versetto centr<strong>al</strong>e dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: "... Ha in t<strong>al</strong> modo completato la Sua benevolenza su di voi,<br />

affinché siate sottomessi." (TSC – Sura XVI, versetto 81).<br />

169


La gravità dell'errato utilizzo dei Favori<br />

Come abbiamo già affermato in precedenza, i versetti seguono tutti lo stesso schema.<br />

All'inizio vi è un’ondata di Favori, in seguito l’incitazione <strong>al</strong> ringraziamento, e infine<br />

l’avvertimento d<strong>al</strong>l'errato utilizzo dei Favori.<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Conoscono la<br />

benevolenza di Allah e poi la rinnegano. La maggior parte di loro sono<br />

miscredenti". (TSC – versetto 83) Vi siete accorti che rinnegare i Favori di Allah<br />

potrebbe condurre <strong>al</strong>la miscredenza (Che Allah ci protegga!!)?<br />

Giungiamo dunque a versetti molto severi che ci mettono in guardia d<strong>al</strong> violare i<br />

giuramenti e i patti presi con Allah dopo che ci ha concesso i Suoi Favori. Allah<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Non fate come colei che<br />

disfaceva il suo filato dopo averlo torto a fatica" (TSC – Sura XVI, versetto 92).<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Non fate dei vostri<br />

giuramenti mezzi di reciproco inganno, ché <strong>al</strong>trimenti scivolerebbero i vostri<br />

piedi dopo che erano stati s<strong>al</strong>di .." (TSC – Sura XVI, versetto 94).<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Non svendete a vil<br />

prezzo il patto con Allah..." (TSC – versetto 95).<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Quello che è presso di voi<br />

si esaurisce, mentre ciò che è presso Allah rimane." (TSC – Sura XVI, versetto<br />

96).<br />

In seguito ci sono <strong>al</strong>tri versetti che ci mettono in guardia d<strong>al</strong>l’ingratitudine verso i<br />

Favori di Allah:<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Allah vi propone la<br />

metafora di una città: viveva in pace e sicurezza, da ogni parte le venivano<br />

approvvigionamenti. Poi rinnegò i favori di Allah e Allah le fece provare la fame<br />

e la paura, [punizione] per quello che avevano fatto" (TSC – Sura XVI, versetto<br />

112).<br />

Questi, in re<strong>al</strong>tà, avrebbero dovuto fare come Allah l’Altissimo dice quel che può<br />

essere tradotto come: "Mangiate le cose buone e lecite che Allah vi ha concesso e<br />

rendeteGli grazie della Sua benevolenza, se è Lui che adorate. (TSC – Sura XVI,<br />

versetto 114).<br />

Abramo (Pace su di lui): era riconoscente ad Allah per i Suoi favori<br />

La Sura si conclude con la storia di una persona che ha ringraziato Allah per i Suoi<br />

Favori, è il caso del profeta Abramo (Pace su di lui). Quello che colpisce la nostra<br />

attenzione è che il profeta Abramo viene citato nella Sura con la sua virtù caratteri<strong>al</strong>e<br />

170


che è in rapporto con lo scopo della Sura. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: "era riconoscente ad Allah per i Suoi favori." (TSC – Sura XVI,<br />

versetto 121).<br />

Solo dopo che Abramo (pace su di lui) abbia riconosciuto i Favori di Allah, Egli<br />

l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Allah lo scelse, lo guidò sulla<br />

retta via." (TSC – Sura XVI, versetto 121).<br />

Il titolo della Sura<br />

Rimane una domanda importante: perché la Sura s'intitola “An-Nahl” (Le Api)?<br />

Perché la Sura non ha preso il nome dei Favori di cui ha parlato ma è stata intolata<br />

con il nome “le Api”?<br />

Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Ed il tuo Signore ispirò<br />

<strong>al</strong>le api: «Dimorate nelle montagne, negli <strong>al</strong>beri e negli edifici degli uomini.<br />

Cibatevi di tutti i frutti e vivete nei sentieri che vi ha tracciato il vostro Signore».<br />

Scaturisce dai loro ventri un liquido dai diversi colori, in cui c'è guarigione per<br />

gli uomini". (TSC – Sura XVI, versetti 68-69).<br />

Innanzitutto perché le api, l’organizzazione del loro regno e il modo in cui producono<br />

il miele sono un magnifico Favore di Allah e una delle Sue meraviglie nell’universo.<br />

Secondo, perché i versetti inizi<strong>al</strong>i dicono quel che può essere tradotto come: "Ed il<br />

tuo Signore ispirò <strong>al</strong>le api..." Questo indica che le api hanno seguito la Rivelazione<br />

divina e che hanno ubbidito ad Allah, o meglio ancora hanno utilizzato i precetti della<br />

Rivelazione per eseguire ciò che gli è stato comandato: "Dimorate... Cibatevi...<br />

vivete...".<br />

Le Api sono un esempio dell’utilizzo dei Favori di Allah nella Sua ubbidienza: e<br />

quando hanno ubbidito ad Allah e hanno eseguito i Suoi comandi, Allah ha fatto<br />

scaturire dai loro ventri un miele benefico che guarisce la gente. Osserva la precisione<br />

dell’espressione coranica della parola "... Scaturisce...": il versetto non dice<br />

“scaturite il miele” perché solo quando le api hanno seguito i comandi di Allah che il<br />

miele diventa sostanza utile e benefica. Questo esempio ci fa pensare <strong>al</strong>la Rivelazione<br />

che è scesa per la Umma: seguendo gli ordini di Allah, d<strong>al</strong>la società uscirà il miele e<br />

la luce del Retto Sentiero.<br />

La cosa carina nel regno delle api è che si basa fondament<strong>al</strong>mente sulle femmine,<br />

anche il discorso coranico si rivolge a loro con il femminile "..... Cibatevi... vivete..."<br />

(nella lingua araba vi è una distinzione tra il “voi” femminile e il “voi” maschile)<br />

perché l’unico ruolo dei maschi nel regno delle api è di fecondare la regina, mentre il<br />

ruolo fondament<strong>al</strong>e del lavoro, della costruzione e di far scaturire il miele è riservato<br />

<strong>al</strong>le femmine.<br />

Il Corano e il miele: cura delle anime e dei corpi<br />

171


Dobbiamo notare inoltre un dettaglio particolare: la parola guarigione è citata nel<br />

Corano soltanto due volte; una volta per parlare del miele e una riferendosi <strong>al</strong> Corano.<br />

Il Corano, esattamente come il miele, è una guarigione per la gente. Allah l’Altissimo<br />

Ha enumerato in questa Sura tantissimi doni (il più importante è la Rivelazione) e ci<br />

ha messo in guardia d<strong>al</strong> loro errato utilizzo. Dunque, se sapremo sfruttare il Favore<br />

del miele, i nostri corpi guariranno, e lo stesso v<strong>al</strong>e per il Corano, se sapremo sfruttare<br />

il Favore del Corano guariranno le menti, i cuori e le anime.<br />

Il prezzo del miele<br />

Questa era la Sura “An-Nahl” (le Api), la Sura dei Favori: adesso che hai capito<br />

questo e che ti sei ricordato di tutti i Favori che Allah ti ha donato e se non percepisci<br />

con tutti i tuoi sensi e con ogni piccola particella del tuo corpo che hai bisogno di<br />

ringraziare Allah, <strong>al</strong>lora devi farti un esame di coscienza perché non hai tratto <strong>al</strong>cun<br />

beneficio da questa Sura che è appunto la Sura delle Lodi, la Sura che ti fa conoscere i<br />

Favori di Allah e il Suo ringraziamento.<br />

A questo punto ci dobbiamo chiedere se usiamo i doni di Allah nella Sua ubbidienza o<br />

no. Se c’è qu<strong>al</strong>cuno che usa i Favori di Allah nella Sua disubbidienza deve avere<br />

paura di questo versetto dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: "Allah vi propone la metafora di una città: viveva in pace e sicurezza, da<br />

ogni parte le venivano approvvigionamenti. Poi rinnegò i favori di Allah e Allah<br />

le fece provare la fame e la paura, [punizione] per quello che avevano fatto".<br />

(TSC – Sura XVI, versetto 112).<br />

Chi disubbidisce ad Allah l’Altissimo usando in modo sbagliato i suoi favori, avrà una<br />

vita senza sicurezza, i suoi beni diminuiranno e diverrà povero, affamato e pauroso.<br />

Ed è forse per questo che i doni più importanti che Allah l’Altissimo ha concesso a<br />

Quraysh quelli menzionati nel versetto che dice quel che può essere tradotto come:<br />

"Adorino dunque il Signore di questa Casa , Colui che li ha preservati d<strong>al</strong>la fame<br />

e li ha messi <strong>al</strong> riparo da [ogni] timore". (TSC – Sura CVI, versetti 3-4).<br />

Un progetto pratico<br />

Che ne dici di accompagnare la lettura di questa Sura con un progetto pratico che ci<br />

farà cogliere di più i Favori di Allah e ci farà interagire con essa?<br />

Quando leggi la Sura “An-Nahl” (le Api), e ogni volta che troverai la citazione di un<br />

dono, annot<strong>al</strong>o su un foglio, poi cerca di identificarlo nella tua vita person<strong>al</strong>e con<br />

esempi precisi (la sicurezza, la famiglia, il cibo...). dopo, rifletti sul modo in cui potrai<br />

usare questi Favori per ubbidire ad Allah, così re<strong>al</strong>izzerai la volontà di Allah espressa<br />

in questa Sura. (Che Allah ci aiuti!)<br />

Sura XVII : Al-Isrâ' (Il Viaggio Notturno)<br />

172


La sura Al-Isrâ', “Il viaggio notturno” (meccana), e`stata rivelata dopo la sura Al-<br />

Qasas (Il Racconto) , e nel Corano e` situata dopo la sura Al-Nahl (Le Api).<br />

E`composta da 111 versetti, ed e` inoltre conosciuta come la sura dei Figli di Israele.<br />

La più grandiosa congregazione<br />

Per soffermarsi sull`argomento e sull’obiettivo della sura dobbiamo ritornare <strong>al</strong>la<br />

storia stessa di AlIsrâ', che narra di quando il Profeta (pace e benedizioni su di lui)<br />

viaggiò di notte d<strong>al</strong>la Santa Moschea di Mecca <strong>al</strong>la moschea di AAqsa, “la moschea<br />

remota” di Gerus<strong>al</strong>emme, viaggio seguito da Al Mi`raj, ovvero l'ascensione verso i<br />

cieli . Data la grandiosità di questi avvenimenti, perché la sura non venne intitolata<br />

Al-Mi`raj?<br />

Qu<strong>al</strong> è il segreto che potrebbe essere celato dietro <strong>al</strong> nome di questa sura?<br />

Questo grandioso evento ne accompagna un <strong>al</strong>tro della medesima importanza: la più<br />

grandiosa riunione nella storia dell’umanità. La Moschea di Al Aqsa “la moschea<br />

remota”, era in quel momento ricolma di persone eccellenti, i Profeti di Allah<br />

l’Altissimo, da Adamo a Gesù (che la pace sia su di loro), che aspettavano il Profeta<br />

Muhammed (pace e benedizioni su di lui) affinché li guidasse durante la preghiera.<br />

L'imam, la guida dei Messaggeri e dei Profeti<br />

La preghiera del Profeta (pbsl) con gli <strong>al</strong>tri Messaggeri è indice del trasferimento del<br />

Messaggio Divino <strong>al</strong>la comunità musulmana. Indica anche la leadership del Profeta<br />

(pace e benedizioni su di lui) in questo luogo benedetto,la moschea di A Aqsa, “la<br />

moschea remota”. Come se il significato di tutto ciò fosse: “O Muhammad, e voi<br />

Umma (comunità) di Muhammad, siete divenuti responsabili del Libro, del<br />

Messaggio inviato da Allah <strong>al</strong>l’umanità, che è stato trasmesso da Profeta a Profeta, a<br />

partire da Noè che lo ha custodito assieme ad i suoi figli dopo il diluvio univers<strong>al</strong>e,<br />

per poi giungere ad Abramo e, successivamente, a Mosè e a Gesù (pace su di loro) ed<br />

infine a Muhammad (pace e benedizioni su di lui) e <strong>al</strong>la sua Umma.<br />

La responsabilità della Scrittura<br />

Ad ognuno di questi Profeti venne ordinato di custodire il Libro di Allah ed i suoi<br />

ordini e di intimare ai rispettivi popoli di fare lo stesso e di obbedire <strong>al</strong>le regole in<br />

esso contenute. Ma in seguito <strong>al</strong>la morte dei Profeti, i popoli abbandonavano la<br />

scrupolosità nei confronti del Libro: evitavano di adempiere ai doveri indicati ne<br />

distorcevano le regole, modificandone i comandamenti. Così facendo, Allah li<br />

sostituiva con un <strong>al</strong>tro popolo per affidare loro il Libro. L’ultima nazione<br />

responsabile della Scrittura fu quella dei Figli di Israele, che sparsero la corruzione<br />

sulla terra e che non osservarono le regole da essa dettate. Per questo la sura fu<br />

chiamata con il loro nome, perche` tratta appunto del sollevamento d<strong>al</strong>la<br />

responsabilità del Libro da loro comunità a quella di Muhammad (pbsl), e la prova di<br />

cio` sta nel fatto che tutti i Profeti dei Figli di Israele pregarono dietro <strong>al</strong> Profeta pbsl,<br />

che fece loro da imam. Furono quindi sostituiti da Allah con la Umma di Muhammad<br />

(pbsl); questa sura è una dichiarazione dell'avvenuta consegna del Messaggio. Qu<strong>al</strong> è<br />

dunque l’obiettivo della sura?<br />

173


L’obiettivo della sura: la percezione del v<strong>al</strong>ore del Corano<br />

Come può essere questo l’obiettivo? E cosa lega questo con Al Isrâ' ?<br />

La sura Al Isrâ' è quella in cui viene citato il Corano e il Libro in numero maggiore<br />

rispetto <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre, e ciò prova l'importanza di custodire il Corano Al Isrâ' stessa è la<br />

rappresentazione dell’evento del trasferimento del Messaggio <strong>al</strong>la Umma di<br />

Muhammad, ed è come se ci dicesse: “O voi, Umma di Muhammad, siete responsabili<br />

di questo Libro, il Corano. Percepite, dunque la sua importanza, e guai ad<br />

abbandonarlo come fecero le precedenti comunità, perché verrete sostituiti da Allah<br />

come accadde ad esse”.<br />

Rendilo la tua guida<br />

Ali` Ibn Abi T<strong>al</strong>ib trasmesse un detto dell’Inviato di Allah (pbsl) che fissa<br />

l’importanza del Corano nella nostra vita, che è un s<strong>al</strong>vagente per chi lo rende sua<br />

guida. Disse il Profeta (pace e benedizioni su di lui): “Invero sarà per voi una<br />

tentazione” Chiese Ali: - “ Chi è colui che uscirà indenne da questa tentazione, o<br />

Inviato di Allah?” Il Profeta disse:” el Libro di Allah vi è un annuncio di coloro che vi<br />

precedettero e di coloro che vi succederanno, e vi è un giudice tra di voi che vi divide,<br />

il tiranno (oppressore) che lo abbandona (il Corano), Allah lo separa da esso e chi<br />

cerca la guida in qu<strong>al</strong>cosa differente da esso, Allah lo svia. Esso è la corda di Allah<br />

l’Irremovibile. È il Saggio Ricordo ed è la Retta Via , grazie a lui le passioni (brame)<br />

non vengono sviate, con lui non si ingarbugliano le lingue, e non se ne saziano i<br />

sapienti. Non si logora a forza di ripeterlo, e non si possono contrastare i suoi<br />

miracoli. È quello che i jinn (demoni) quando lo ascoltarono non riuscirono a<br />

trattenersi, tanto che dissero: “Invero abbiamo ascoltato una Lettura<br />

meravigliosa”.Chi lo utilizza è veritiero, chi lo usa come mezzo di giustizia, è giusto,<br />

chi pratica ciò che vi è scritto sarà ricompensato e chi lo utilizza per fare appello sarà<br />

guidato sulla Retta Via”-<br />

Vieni con noi o lettore del Corano, siamo pressappoco a metà del nostro viaggio che<br />

lo riguarda, viaggiamo attraverso la sura e proviamo a percepire la sua grandiosità<br />

attraverso i suoi versetti.<br />

Lo spostamento del Libro tra le comunità<br />

Inizia così la Sura, chiaramente con l’ evento di Al Isrâ'; dice Allah l’Altissimo quello<br />

che può essere tradotto come: “Gloria a Colui che di notte trasportò il Suo servo<br />

d<strong>al</strong>la Santa Moschea <strong>al</strong>la Moschea remota di cui benedicemmo i dintorni...”<br />

(TSC- Sura XVII, versetto 1) . E nel secondo versetto Allah l`Altissimo dice quello<br />

che può essere tradotto come: “Demmo a Mosè la Scrittura...” (TSC- Sura XVII,<br />

versetto 2).<br />

174


Questo versetto è stato rivelato dopo l’evento di Al Isrâ' per chiarire ed enfatizzare il<br />

fatto che tutto ciò ha avuto come obiettivo l` annuncio del trasferimento della<br />

Scrittura dagli israeliti <strong>al</strong>la Umma di Muhammad (pace e benedizioni su di lui). Infatti<br />

possiamo vedere che il secondo versetto narra della comunità che era in possesso del<br />

Libro in precedenza. Allah l`Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />

“Demmo a Mosé la Scrittura e ne facemmo la Guida per i figli di Israele [dicendo<br />

loro]: "Non prendete <strong>al</strong>tro protettore che Me!" (TSC- Sura XVII, versetto 2).<br />

Come è giunto a loro il Libro? “[Egli era un] discendente di coloro che portammo<br />

insieme a Noé. In verità era un servo riconoscente.” (TSC- Sura XVII, versetto<br />

3).<br />

I tre versetti sono una concreta rappresentazione del trasferimento del Libro tra le<br />

comunità. Cosa fecero con il Libro? Perché furono sostituiti? Allah l’Altissimo dice<br />

quello che può essere tradotto come: “Decretammo nella Scrittura, contro i figli di<br />

Israele: "Per due volte porterete la corruzione sulla terra e sarete<br />

manifestamente superbi" .” (TSC- Sura XVII, versetto 4).<br />

I versetti d<strong>al</strong> 4 <strong>al</strong> 7 continuano a foc<strong>al</strong>izzarsi sulla mancanza di responsabilità da parte<br />

delle precedenti comunità, fino a giungere <strong>al</strong> versetto numero 9 che annuncia che<br />

questa responsabilità viene data <strong>al</strong>la comunità dell’Islam.<br />

Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “In verità questo<br />

Corano conduce a ciò che è più giusto e annuncia la lieta novella ai credenti, a<br />

coloro che compiono il bene: in verità avranno una grande ricompensa,e in<br />

verità per coloro che non credono nell'<strong>al</strong>tra vita abbiamo preparato un doloroso<br />

castigo” (TSC- Sura XVII, versetti 9-10).<br />

Tenetevi dunque s<strong>al</strong>di a questo Libro, fatene il vostro scudo, affinché guidi voi<br />

musulmani verso ciò che è più giusto…<br />

Il Libro del Giorno del Giudizio<br />

A proposito del Giorno del Giudizio, ecco un versetto che parla del Libro del Giorno<br />

del Giudizio, il Libro delle buone e delle cattive azioni, per chiarire il destino di chi<br />

non si ancora <strong>al</strong> Libro di Allah nella vita terrena.<br />

Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Al collo di ogni uomo<br />

abbiamo attaccato il suo destino e nel Giorno della Resurrezione gli mostreremo<br />

uno scritto che vedrà dispiegato.[Gli sarà detto:] "Leggi il tuo scritto :oggi sarai<br />

il contabile di te stesso".(TSC- Sura XVII, versetti 13-14).<br />

La questione del Libro, del Corano, è fondament<strong>al</strong>e nella vita del musulmano; se non<br />

leggi, o musulmano, il Libro di Allah, se non ne capisci i significati e non li metti in<br />

pratica nella vita terrena, cosa farai con il Libro del Giorno del Giudizio?<br />

175


Gli ordini del Libro<br />

Allo stesso modo del secondo quarto (del Corano), la sura parla della grandiosità di<br />

questo Libro, perché ordina secondo logica tutto ciò che ci è necessario. Colui che<br />

possiede un sano e puro intelletto, non può fare a meno, quando legge o recita questo<br />

Libro, di sottomettersi e riconoscerne la grandiosità…<br />

Tra i suoi comandamenti vi sono:<br />

-L`amore verso i genitori .Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />

“Il tuo Signore ha decretato di non adorare <strong>al</strong>tri che Lui e di trattare bene i vostri<br />

genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro<br />

"uff!" e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto, e inclina con bontà, verso di<br />

loro, l'<strong>al</strong>a della tenerezza; e di': "O Signore, sii misericordioso nei loro confronti,<br />

come essi lo sono stati nei miei,<strong>al</strong>levandomi quando ero piccolo" . (TSC- Sura<br />

XVII, versetti 23-24).<br />

-L`utilizzo del denaro per compiere opere benevole. Allah l`Altissimo dice quello che<br />

può essere tradotto come: “Rendi il loro diritto ai parenti, ai poveri e <strong>al</strong> viandante,<br />

senza [per questo] essere prodigo,ché in verità i prodighi sono fratelli dei diavoli<br />

e Satana è molto ingrato nei confronti del suo Signore.” (TSC- Sura XVII,<br />

versetti 26-27).<br />

L’equilibrio tra l’avarizia e la munificenza. Allah l’Altissimo dice quello che può<br />

essere tradotto come: “Non portare la mano <strong>al</strong> collo e non distenderla neppure con<br />

troppa larghezza, ché ti ritroveresti biasimato e immiserito”. (TSC- Sura XVII,<br />

versetto 29).<br />

L’appello dell’istinto<br />

Sono tutti ordini o divieti che si rivolgono a una mente sana e ad un istinto vivo. Chi<br />

puo` contrastare o ignorare queste parole? Come possiamo abbandonare e non tenerci<br />

s<strong>al</strong>di a questo Libro? Speci<strong>al</strong>mente visto che contiene ciò che è buono e utile<br />

<strong>al</strong>l’umanità.<br />

Allah l’Altissimo dice quello può essere tradotto come: “Non uccidete i vostri figli<br />

per timore della miseria: siamo Noi a provvederli di cibo, come [provvediamo] a<br />

voi stessi. Ucciderli è veramente un peccato gravissimo. ” (TSC- Sura XVII,<br />

versetto 31).<br />

Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Non ti avvicinare <strong>al</strong>la<br />

fornicazione. E' davvero cosa turpe e un tristo sentiero” (TSC- Sura XVII,<br />

versetto 32).<br />

Dato che i versetti si rivolgono <strong>al</strong>l’istinto, descrivono la fornicazione dicendo che è un<br />

“tristo sentiero” dato che questo è un atto di profonda turpitudine, anche se <strong>al</strong>cune<br />

persone d<strong>al</strong>le anime deboli non se ne rendono conto. Tutto ciò non conduce <strong>al</strong>tro che<br />

<strong>al</strong>la rovina, <strong>al</strong>le c<strong>al</strong>amità, <strong>al</strong>la mancanza di sostentamento, oscurità dei volti,<br />

confusione genetica tra le famiglie e ad una vita infelice.<br />

176


Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />

-“E non uccidete, senza v<strong>al</strong>ida ragione, coloro che Allah vi ha proibito di<br />

uccidere” (TSC- Sura XVII, versetto 33).<br />

-“Non toccate i beni dell'orfano se non a suo vantaggio...” (TSC- Sura XVII,<br />

versetto 34).<br />

-“Riempite la misura, quando misurate e pesate con la bilancia più esatta."<br />

(TSC-Sura XVI, versetto 35).<br />

-“Non seguire ciò di cui non hai conoscenza <strong>al</strong>cuna. Di tutto sarà chiesto conto:<br />

dell'udito, della vista e del cuore.” (TSC- Sura XVII, versetto 36).<br />

-“Non incedere sulla terra con <strong>al</strong>terigia, ché non potrai fenderla e giammai<br />

potrai essere <strong>al</strong>to come le montagne !” (TSC- .Sura XVII, versetto 37).<br />

Chi può rifiutare queste parole, e come può il musulmano abbandonare questo Libro,<br />

che gli ordina tutto questo bene e gli vieta ciò che gli nuoce e lo rovina? Allah<br />

l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Tutto ciò è abominio<br />

detestato d<strong>al</strong> tuo Signore” (TSC- Sura XVII, versetto 38).<br />

Per questo possiamo vedere dai versetti successivi un interessante commento; Allah<br />

l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Ciò è quanto ti è stato<br />

rivelato d<strong>al</strong> tuo Signore a titolo di saggezza.”( TSC- Sura XVI, versetto 39).<br />

I concetti precedentemente citati costituiscono una grande saggezza, e conducono<br />

l'uomo ad una nobile vita nella terra e nell'Altra vita. Allah l`Altissimo dice quello<br />

può essere tradotto come: “Non porre assieme ad Allah un'<strong>al</strong>tra divinità, ché<br />

saresti gettato nell'Inferno, bandito e reietto.” (TSC- Sura XVII, versetto 39).<br />

Abbiamo concepito la grandiosità di questo Corano? Allah Il Glorioso, l’Altissimo ci<br />

informa che in questo Corano è presente tutto il bene di cui possiamo aver bisogno.<br />

Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “In verità abbiamo<br />

esposto [la dottrina ] in questo Corano perché [i miscredenti] dessero ascolto, ma<br />

ciò non fa che aumentare la loro avversione”. (TSC- Sura XVII, versetto 41).<br />

Il v<strong>al</strong>ore del Corano<br />

Questi versetti non hanno solamente mostrato la grandiosità del Corano e il v<strong>al</strong>ore<br />

delle sue regole, ma, tra un versetto e l'<strong>al</strong>tro, hanno anche enumerato le qu<strong>al</strong>ità del<br />

Libro, infatti questa è considerata una fra le sure in cui si fanno riferimenti diretti <strong>al</strong><br />

Corano.<br />

Per esempio, il Corano agisce come scudo per la sua gente. Allah l’Altissimo dice<br />

quello che può essere tradotto come: “Quando leggi il Corano, mettiamo una<br />

spessa cortina tra te e coloro che non credono nell'<strong>al</strong>tra vita. Abbiamo<br />

avviluppato i loro cuori e nelle loro orecchie abbiamo posto un peso, affinché non<br />

possano comprenderlo . Quando menzioni nel Corano il tuo Signore, l'Unico,<br />

voltano le sp<strong>al</strong>le con ripulsa.” (TSC- Sura XVII, versetti 45-46).<br />

177


Il Corano racchiude tutti i segreti della storia e le regole per la costituzione delle<br />

civiltà. Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Non vi è città che non<br />

distruggeremo prima del Giorno della Resurrezione o che non colpiremo con<br />

severo castigo; ciò è scritto nel Libro.” (TSC- Sura XVII, versetto 58).<br />

Il lettore che ha compiuto questo viaggio assieme a noi, giungendo <strong>al</strong>la metà esatta<br />

del Corano ovvero <strong>al</strong>la 15 esima parte, può notare la puntu<strong>al</strong>izzazione della sura Al-<br />

Isrâ' riguardo <strong>al</strong>la grandezza del v<strong>al</strong>ore di questo Sacro Libro. I lettori sono<br />

incoraggiati a percepirne il significato e sono avvisati di non leggere con indifferenza<br />

i suoi versetti; questi versetti infatti possono costituire una grandiosa occasione per<br />

aumentare il proprio status nel Giorno del Giudizio, come si può vedere d<strong>al</strong> detto del<br />

Profeta (pace e benedizioni su di lui): “Verrà detto <strong>al</strong> lettore del Corano, nel Giorno<br />

del Giudizio: “ Recita e s<strong>al</strong>i più in <strong>al</strong>to, e s<strong>al</strong>modia , perché la tua dimora si accorda<br />

<strong>al</strong>l’ultimo versetto che reciterai” 25<br />

Dunque il numero dei livelli del Paradiso, caro fratello e cara sorella musulmani,<br />

equiv<strong>al</strong>e <strong>al</strong> numero dei versetti del Corano. Non vuoi forse il Paradiso? Non lo sogni,<br />

non lo desideri? Non vorresti raggiungere il rango più <strong>al</strong>to, il Firdaws Al a'<strong>al</strong>a?<br />

Allora insisti nella sua lettura, soprattutto durante la preghiera del fajr (<strong>al</strong>ba) e durante<br />

la preghiera notturna. Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />

“Esegui l'orazione, d<strong>al</strong> declino del sole fino <strong>al</strong>la caduta delle tenebre [e fa']la<br />

Recitazione dell'<strong>al</strong>ba, ché la Recitazione dell'<strong>al</strong>ba è testimoniata” . (TSC- Sura<br />

XVII, versetto 78).<br />

“Veglia [in preghiera] parte della notte, sarà per te un' opera supererogatoria ;<br />

presto il tuo Signore ti risusciterà ad una stazione lodata” . (TSC- Sura XVI,<br />

versetto 79).<br />

Cura e misericordia per i credenti<br />

Ascolta la Parola Divina, in cui Allah l`Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “Facciamo scendere nel Corano ciò che è guarigione e misericordia per i<br />

credenti e ciò che accresce la sconfitta degli oppressori” . (TSC- Sura XVII,<br />

versetto 82).<br />

Come abbiamo già detto nella sura “Al-Nahl” (Le Api), la parola "guarigione" nel<br />

Libro è associata unicamente <strong>al</strong> miele e <strong>al</strong> Corano; questo perché il miele rappresenta<br />

la guarigione dei corpi d<strong>al</strong>le m<strong>al</strong>attie, mentre il Corano rappresenta la guarigione dei<br />

cuori e una cura per le anime dei credenti che riconoscono la sua importanza.<br />

La sfida del Corano<br />

I versetti che parlano della grandiosità del Corano sono numerosi in questa sura.<br />

Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Di': "Se anche si riunissero<br />

25 Hadith buono, narrato da Al Albani<br />

178


gli uomini e démoni per produrre qu<strong>al</strong>cosa di simile di questo Corano, non ci<br />

riuscirebbero, quand'anche si aiutassero gli uni con gli <strong>al</strong>tri".(TSC- Sura XVII,<br />

versetto 88).<br />

Sii orgoglioso di questa sfida, v<strong>al</strong>ida tuttora e fino <strong>al</strong> Giorno del Giudizio. Allah<br />

l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “In questo Corano abbiamo<br />

proposto agli uomini ogni specie di metafora. La maggior parte di loro rifiuta<br />

[tutto quanto], eccetto la miscredenza”. (TSC- Sura XVII, versetto 89). Tutto ciò<br />

di cui si ha bisogno per ottenere benessere è presente in questo Corano, ma la<br />

maggioranza delle persone sceglie la miscredenza.<br />

Il ruolo del Corano<br />

Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Con la verità abbiamo fatto<br />

scendere [il Corano] e con la verità è sceso: non ti inviammo se non come<br />

annunciatore di buona novella e come ammonitore. E' un Corano che abbiamo<br />

suddiviso, affinché tu lo reciti lentamente agli uomini e lo facemmo scendere<br />

gradu<strong>al</strong>mente “.(TSC- Sura XVII, versetto 105-106) .<br />

La sura venne intitolata"Al-Isrâ'" per ricordarci ogniqu<strong>al</strong>volta la leggiamo di quando<br />

il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha ricevuto il Messaggio Divino durante<br />

questo miracoloso viaggio e la successiva consegna a noi.<br />

E dato che abbiamo accettato la responsabilità del Corano, è necessario che ne<br />

aumentiamo la lettura, non solo durante il mese di Ramadan, ma anche nel resto<br />

dell'anno. E' necessario tenerlo in considerazione, insegnarlo a chi ci sta attorno,<br />

divulgarlo e utilizzarlo come guida.<br />

Coloro che amano il Corano<br />

Al termine della sura, vengono ricordate persone che amano moltissimo il Corano,<br />

che ne hanno capito l’obiettivo e si sono fatti sinceramente sommergere d<strong>al</strong>le sue<br />

parole. Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Di': "Crediate in esso<br />

oppure no, coloro ai qu<strong>al</strong>i in precedenza fu data la Scienza si gettano prosternati, i<br />

volti contro la terra, quando viene loro recitato e dicono: "Gloria <strong>al</strong> nostro Signore!<br />

La promessa del nostro Signore si re<strong>al</strong>izza". Cadono prosternati sui loro volti,<br />

piangendo, e la loro umiltà si accresce. (TSC- Sura XVII, versetti 107-109).<br />

E' una benedizione da parte di Allah il fatto che possiamo vedere <strong>al</strong>cuni giovani che si<br />

comportano come queste persone, speci<strong>al</strong>mente durante il mese di Ramadan. Li<br />

osservi e li vedi: “Cadere prosternati sui loro volti, piangendo” e ogni qu<strong>al</strong>volta<br />

vengono loro recitati i suoi versetti "la loro umiltà si accresce ". Tutto ciò è<br />

rassicurante; quando i giovani raggiungono un rapporto simile nei confronti del Libro<br />

, si intuisce un promettente futuro per questa comunità.<br />

Eleva <strong>al</strong>cuni popoli e ne ne distrugge <strong>al</strong>tri<br />

179


Se non siamo tra gli amanti del Corano citati nei precedenti versetti, <strong>al</strong>lora gli stessi ci<br />

mettono in guardia d<strong>al</strong>l’essere sostituiti. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Crediate in esso oppure no” (TSC- Sura XVII, versetto 107).<br />

Le precedenti comunità trascurarono il Libro e il suo annuncio, quindi fu loro tolto e<br />

consegnato <strong>al</strong>la comunità successiva e poi a quella dopo, fino a giungere a noi. Quindi<br />

cosa succederebbe a questa comunità se trascurasse questo “Patto”?<br />

Invero il rendiconto nel Giorno del Giudizio sarà arduo, perché siamo l’ultima<br />

comunità che ha assunto questa responsabilità. Quindi non dobbiamo trascurarla, ma<br />

sforzarci di sostenerla e applicare il detto del Profeta (pbsl): “Ho lasciato tra di voi ciò<br />

che se manterrete con cura non vi farà smarrire mai, dopo di me: il Libro di Allah e la<br />

mia Sunna (detti e fatti del Profeta, pbsl)”. Non vi è dunque rinascita per la nostra<br />

comunità, progresso, dignità e abbandono delle tenebre per la luce se non per mezzo<br />

di questo Libro. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Abbiamo<br />

fatto scendere su di te un Libro affinché, con il permesso del loro Signore, tu<br />

tragga le genti d<strong>al</strong>le tenebre <strong>al</strong>la luce,”(TSC- Sura XIV, versetto 1).<br />

Tesori delle ricompense<br />

Prova a percepire, mentre leggi il Corano, oltre <strong>al</strong>la sua grandiosità e <strong>al</strong>la sua<br />

importanza, il numero di ricompense che lo accompagna.<br />

Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: "Chi legge una lettera del Corano<br />

acquisisce una ricompensa , ed una equiv<strong>al</strong>e a 10. E non dico che “<strong>al</strong>if lam mim“<br />

siano una lettera, ma <strong>al</strong>if è una lettera, lam è un’<strong>al</strong>tra e mim un’<strong>al</strong>tra”… 26<br />

Se leggi “Bismi Allah Ar-rahman Ar-rahim” ovvero "Nel nome di Allah il Clemente,<br />

il Misericordioso", per esempio, che è composto da diciannove lettere in lingua araba<br />

acquisisci 190 ricompense... In un juz, unità di misura che consta di circa settemila<br />

lettere il musulmano acquisisce settanta mila ricompense, per non parlare dei periodi<br />

particolarmente favorevoli come quello della preghiera dell’<strong>al</strong>ba, il “Fajr”, di quella<br />

notturna, e nel corso del mese di Ramadan, durante i qu<strong>al</strong>i la ricompensa è maggiore.<br />

Migliaia di ricompense nella lettura di un Juz, che non ci prende più di tre quarti<br />

d’ora; pensiamo invece a coloro che lo memorizzano o a chi ascolta i versetti con<br />

l’intenzione di seguirli e di applicarli. Pensa invece a chi capisce il Corano e conosce<br />

il volere di Allah in ogni sura. Quindi qu<strong>al</strong>'è la condizione di chi sente che il Corano è<br />

un patto a cui è legato, tanto da invogliare coloro che gli stanno attorno <strong>al</strong>la sua lettura<br />

spiegandone <strong>al</strong>cuni meravigliosi concetti?<br />

È necessario che il giovane musulmano che legge la sura Al-Isrâ' e capisce la volontà<br />

del nostro Signore, si rapporti con il Libro d’ora in avanti con la massima serietà e<br />

che progetti la sua vita per essere tra la gente che lo ama, i preferiti di Allah.<br />

26 Hadith classificato come autentico da Al Albani.<br />

180


Da Al-Isrâ' (il viaggio notturno ) ad Al- Kahf (La Caverna)<br />

E' interessante notare che il significato del Corano prosegue fino <strong>al</strong>la conclusione<br />

della sura Al-Isrâ' , fino ad arrivare <strong>al</strong>la sura Al-Kahf ( la Caverna). Dopo che la sura<br />

si conclude con una prosternazione, che permette di percepire in essa la bellezza del<br />

Corano e di piangere per umilità verso Allah, e dopo averLo lodato per la grazia del<br />

Sacro Libro, la sura del Kahf (La Caverna) inizia con il ringraziamento verso Allah.<br />

Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “La lode [appartiene] ad<br />

Allah, Che ha fatto scendere il Libro sul Suo schiavo senza porvi <strong>al</strong>cuna<br />

tortuosità” (TSC- Sura XVIII, versetto 1 ).<br />

Sura XVIII : Al-Kahf “La Caverna”<br />

Al-Kahf (La Caverna) è una sura Meccana di 110 versetti. Essa fu rivelata dopo Al-<br />

Ghâshiya (L’Avvolgente), mentre nell’ordine del Corano si colloca dopo Al Isrâ’ (Il<br />

Viaggio Notturno).<br />

Diversi fili per un unico tessuto<br />

La sura della Caverna contiene quattro racconti: la gente della Caverna, il padrone dei<br />

due giardini, l’incontro di Mosè con Al-Khidr e la vicenda di Dhul Qarnain (il<br />

Bicorne), oltre a qu<strong>al</strong>che versetto dopo ogni racconto per commentarlo. Qu<strong>al</strong> è il<br />

rapporto tra i quattro racconti? Perché si chiama la Caverna e perché è raccomandata<br />

la sua lettura ogni Venerdì?<br />

La ricompensa di chi recita Al-Kahf“La Caverna”<br />

Il profeta dice: “Chi legge la sura della Caverna il venerdì, Allah gli accenderà una<br />

luce che da sotto i suoi piedi giungerà <strong>al</strong> firmamento”. Dice anche: “Chi recita gli<br />

ultimi dieci versetti della Caverna, si preserva d<strong>al</strong>l’aberrazione del Daggi<strong>al</strong><br />

(Anticristo)”. In un <strong>al</strong>tro detto: “Chi dovesse incontrare Addaggi<strong>al</strong>, gli reciti in faccia<br />

i primi versetti della Caverna”, lo ha tramandato Muslim. Quindi, qu<strong>al</strong> è il rapporto<br />

tra la Sura della Caverna e l’Anticristo? E qu<strong>al</strong>e legame unisce i quattro racconti della<br />

sura?<br />

La caverna della misericordia<br />

La prima storia racconta di un gruppo di giovani che crederono in Allah l’Altissimo,<br />

ed invitarono gli <strong>al</strong>tri ad adorarlo benché il proprio villaggio fosse governato da un<br />

tiranno infedele. Quando essi presentarono la loro religione <strong>al</strong>la gente, nessuno<br />

accettò di abbracciarla. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“fortificammo i loro cuori quando si levarono a dire: «Il nostro Signore è il<br />

Signore dei cieli e della terra: mai invocheremo dio <strong>al</strong>l'infuori di Lui, ché <strong>al</strong>lora<br />

pronunceremmo un'aberrazione. Ecco che la nostra gente si è presa degli dei<br />

181


<strong>al</strong>l'infuori di Lui. Perchè non adducono una prova evidente su di loro? Qu<strong>al</strong><br />

peggior iniquo di chi inventa menzogne contro Allah?” (TSC – Sura XVIII,<br />

versetto 14-15).<br />

Inoltre a non essere creduti, i giovani furono anche perseguitati. Allah, perciò gli<br />

ispirò di rifugiarsi in una caverna. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “rifugiatevi nella caverna: il vostro Signore spargerà su di voi la Sua<br />

misericordia e deciderà del vostro caso nel migliore dei modi»” (TSC – Sura<br />

XVIII, versetto 16).<br />

Allah li sostenne con dei gran miracoli e: “Rimasero trecento anni nella loro<br />

caverna, e ne aggiungono <strong>al</strong>tri nove” (TSC – Sura XVIII, versetto 25)…“Avresti<br />

visto il sole, <strong>al</strong> levarsi sfiorare a destra la loro caverna, e scostarsi a sinistra, <strong>al</strong><br />

c<strong>al</strong>are mentre loro erano in un ampio spazio. Questi sono i segni di Allah. Colui<br />

che Allah guida è ben guidato, ma per colui che Egli svia non troverai patrono<br />

<strong>al</strong>cuno che lo diriga.” (TSC – Sura XVIII, versetto 17). Lo scopo di questi miracoli<br />

era di proteggere i giovani ragazzi fino <strong>al</strong> loro risveglio. Avvenuto 309 anni dopo, essi<br />

scoprirono che tutti i cittadini erano diventati credenti e che nella società regnava la<br />

fede.<br />

L’arroganza sfida la fede<br />

Il secondo racconto tratta di un uomo a cui Allah donò tanta fortuna, però nel godersi<br />

tutti i suoi beni, egli si scordò del Donatore, anzi osò mettere in questione i principi<br />

della fede: “Proponi loro la metafora dei due uomini: ad uno di loro demmo due<br />

giardini di vigna circondati da p<strong>al</strong>me da datteri, separati da un campo<br />

coltivato.”(TSC- Sura XVIII, versetto 32).<br />

“non credo che l'Ora sia imminente, e se mi si condurrà <strong>al</strong> mio Signore,<br />

certamente troverò qu<strong>al</strong>cosa di meglio che questo giardino!».” XVIII, 36.<br />

“Fu distrutto il suo raccolto, ed egli si torceva le mani per quello che aveva speso:<br />

i pergolati erano distrutti. Diceva: « Ah! Se non avessi associato nessuno <strong>al</strong> mio<br />

Signore! ».” (TSC- Sura XVIII, versetto 42)<br />

Come comportarsi con il destino di Allah?<br />

La terza storia racconta del profeta Mosè, pace su di lui, e del suo incontro con Al<br />

Khidr. Un giorno qu<strong>al</strong>cuno chiese a Mosè chi era la persona più sapiente della terra.<br />

Sapendo che egli era uno dei profeti preferiti di Allah, egli rispose che era lui. Fu<br />

convinto che una t<strong>al</strong>e qu<strong>al</strong>ità nessuno tranne lui poteva averla. Allah, tuttavia, gli<br />

rivelò che esisteva chi era più sapiente di lui. Per incontrarlo Allah gli chiese di<br />

andare <strong>al</strong>la confluenza dei due mari. Dopo aver percorso una lunghissima distanza<br />

Mosè si fermò e disse <strong>al</strong> suo giovane servo: “…ci siamo affaticati in questo nostro<br />

viaggio!».”(TSC- Sura XVIII, versetto 62).<br />

182


Mosè fece un grande sforzo per incontrare l’uomo pio che possedeva un sapere raro,<br />

v<strong>al</strong>e a dire la confidenza nel destino di Allah, nel Suo potere e nella Sua perfetta<br />

gestione di questa vita. In poche parole, è la scienza di saper conoscere bene Allah.<br />

Prima di permettere a Mosè di accompagnarlo, Al Khidr gli impose delle condizioni:<br />

“«Se vuoi seguirmi, non dovrai interrogarmi su <strong>al</strong>cunché prima che io te ne<br />

parli»” (TSC- Sura XVIII, versetto 70). Mosè accettò dicendo quel che può essere<br />

tradotto come: “…« Se Allah vuole sarò paziente e non disobbedirò ai tuoi<br />

ordini»” (TSC- Sura XVIII, versetto 69).<br />

Durante il loro cammino insieme accaddero tre incidenti che in apparenza<br />

sembravano negativi o ingiusti:<br />

La nave che Al Khidr perforò perché ci fu un re tiranno che s’impossessava con la<br />

forza di qu<strong>al</strong>siasi nave adatta <strong>al</strong>la navigazione.<br />

Il ragazzo che Al Khidr uccise per evitare che estenuasse i suoi genitori credenti con<br />

la ribellione e la miscredenza.<br />

Il muro che Al Khidr ristrutturò senza retribuzione in una città dove la sua presenza<br />

non fu nemmeno gradita e da dove fu cacciato via. Egli lo fece per tenere <strong>al</strong> sicuro il<br />

tesoro, sepolto sotto il muro, di due ragazzini orfani.<br />

L’elemento comune fra queste vicende è la saggezza invisibile di Allah che esse<br />

comprendono. Difatti, è questa impercettibilità che rende in apparenza le azioni del<br />

khidr ingiustificabili. Questo c’insegna che Allah l’Altissimo ci predestina a fare delle<br />

azioni senza che ci accorgiamo, a volte, della saggezza e del bene che includono.<br />

Questa è la scienza che non si trova nei libri e che Allah ha insegnato a Mosè e che ha<br />

voluto trasmettere anche a noi.<br />

Gli abbiamo dato ampi mezzi sulla terra<br />

L’ultimo racconto è del Bicorne, il re giusto che diffondeva il vero, il bene e la<br />

giustizia nella terra e che possedeva tutti i mezzi materi<strong>al</strong>i (d<strong>al</strong>la scienza <strong>al</strong>la<br />

tecnologia) per avere potere e successo nella vita. Allah l’Altissimo dice ciò che può<br />

essere tradotto come: “gli abbiamo dato ampi mezzi sulla terra e modo di riuscire<br />

in ogni impresa.”, (TSC- Sura XVIII, versetto 84)<br />

Il Bicorne spaziava tra gli estremi orizzonti della terra per spargere la giustizia e la<br />

benevolenza fino <strong>al</strong> suo incontro con un popolo che quasi non comprendeva nessun<br />

linguaggio, che gli disse quel che può essere tradotto come: «O Bicorne, invero Gog<br />

e Magog portano grande disordine sulla terra! Ti pagheremo un tributo se<br />

erigerai una barriera tra noi e loro.” (TSC- Sura XVIII, versetto 94).<br />

Il Bicorne poteva costruire la barriera da solo, tuttavia ha chiesto l’aiuto di quel<br />

popolo per insegnargli la positività: “Voi aiutatemi con energia e porrò una diga<br />

tra voi e loro.” (TSC- Sura XVIII, versetto 95). E’ riuscito a costruire la barriera<br />

183


che regge fino ad oggi e che terrà Gog Magog lontani e sconosciuti a tutti fino <strong>al</strong> loro<br />

straripamento verso la fine del mondo.<br />

Il nesso fra i quattro racconti:<br />

È importante sapere che il Corano non ci narra racconti separati, bensì legati fra loro<br />

per costruire e servire un significato specifico. Difatti, il racconto di Mosè non è<br />

connesso <strong>al</strong> Faraone oppure <strong>al</strong> miracolo del bastone perché l’argomento e la lezione<br />

da imparare sono diversi in questo luogo. Qu<strong>al</strong> è il filo conduttore fra i quattro<br />

racconti?<br />

Tutti i quattro parlano delle prove e delle tentazioni maggiori nella vita degli esseri<br />

umani:<br />

La prova della religione: come nel caso delle persone che sotto il tormento, la sevizia<br />

o la minaccia possono <strong>al</strong>lontanarsi o rinunciare <strong>al</strong>la religione. È a questo tipo di prova<br />

che la gente della caverna fu sottoposta e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e riuscì a scampare.<br />

La prova dei soldi: fu quella del padrone dei due giardini, che fu t<strong>al</strong>mente accecato dai<br />

suoi beni che rinnegò l’<strong>al</strong>dilà: “non credo che l'Ora sia imminente, e se mi si<br />

condurrà <strong>al</strong> mio Signore, certamente troverò qu<strong>al</strong>cosa di meglio che questo<br />

giardino!».” (TSC- Sura XVIII, versetto 36)<br />

La prova del sapere: in questo caso l’uomo diventa eccessivamente orgoglioso. Di<br />

conseguenza, egli si scorda della modestia o impara una scienza inutile <strong>al</strong>la società o<br />

che la danneggia. Il racconto di Mosè con Al Khidr illustra la prova della scienza.<br />

Difatti, Mosè in un momento di distrazione pensa di essere la persona la più sapiente<br />

di tutti, ma quando viene a sapere che c’è chi detiene più sapere di lui, egli percorre<br />

lunghissime distanze per incontrarlo e imparare in tutta umiltà da lui. Allah<br />

l’Altissimo dice ciò che può essere tradotto come: “Chiese [Mosè]: «posso seguirti<br />

per imparare quello che ti è stato insegnato [a proposito] della retta via? » (<br />

TSC- Sura XVIII, versetto 66).<br />

4- La prova del potere: come nel caso di chi gli sono stati dati mezzi materi<strong>al</strong>i e<br />

tecnologici, potere ed influenza ma invece di adoperarli per il bene di tutti, egli li<br />

utilizza per opprimere la gente scordandosi della presenza del Potente. La storia del<br />

Bicorne insegna il comportamento giusto in un caso del genere. Egli, m<strong>al</strong>grado i suoi<br />

mezzi, fu un re giusto che attribuiva i suoi meriti e il suo potere ad Allah e a Lui solo:<br />

“Disse: « Puniremo chi avrà agito ingiustamente e poi sarà ricondotto <strong>al</strong> suo<br />

Signore che gli infliggerà un terribile castigo. E chi crede e compie il bene avrà la<br />

migliore delle ricompense e gli daremo ordini facili»” (TSC- Sura XVIII, versetti<br />

87-88)…“Disse: « Ecco una misericordia che proviene d<strong>al</strong> mio Signore” (TSC-<br />

Sura XVIII, versetto 98).<br />

Il manipolatore dei fili della tentazione<br />

184


Queste quattro prove rappresentano il punto comune fra i quattro racconti. Verso la<br />

metà della sura, il versetto 50 ci informa del vero manipolatore dei fili della<br />

seduzione, in <strong>al</strong>tre parole di Satana, il nemico di Allah. L’Altissimo dice ciò che può<br />

essere tradotto come: “Prenderete lui e la sua progenie come <strong>al</strong>leati in luogo di<br />

Me, nonostante siano i vostri nemici? Un pessimo scambio per gli ingiusti.”<br />

(TSC- Sura XVIII, versetto 50).<br />

La protezione contro le tentazioni<br />

L’idea princip<strong>al</strong>e della sura, quindi, è l’immunità davanti <strong>al</strong>le prove. Com’è già stato<br />

menzionato nel detto del profeta, La Caverna protegge d<strong>al</strong>la più difficile prova nella<br />

storia dell’umanità v<strong>al</strong>e a dire quella del Daggi<strong>al</strong> (l’Anticristo). Il nostro profeta dice:<br />

“Tra la creazione di Adamo e l’arrivo dell’Ultima Ora non vi è fatto più grave<br />

dell’apparizione del Daggi<strong>al</strong>”, tramandato da Al Hakem. Perciò ci viene da chiedere<br />

del rapporto che esiste fra le quattro prove e quella del Daggi<strong>al</strong>?<br />

Il Daggi<strong>al</strong> apparirà prima del giorno della resurrezione per tentare la gente con i<br />

quattro elementi già citati. Cercherà di <strong>al</strong>lontanare la gente d<strong>al</strong>la loro fede chiedendo<br />

loro di adorare lui anziché Allah tentandogli con atti miracolosi come il far rinascere<br />

un genitore defunto. A parte coloro che Allah s<strong>al</strong>verà, tanti cederanno <strong>al</strong>le sue<br />

tentazioni. La ricchezza è un <strong>al</strong>tro mezzo con cui riuscirà a sedurre tantissimi.<br />

Ordinerà il cielo per esempio di piovere in un certo luogo che si coprirà di<br />

vegetazione oppure trasformerà i deserti aridi in paradisi verdeggianti. Con la sua<br />

scienza, sedurrà la gente che lo crederà e lo seguirà. Fin<strong>al</strong>mente con il suo potere e la<br />

sua autorità riuscirà a sottomettere la gente e a dominare la maggior parte di questa<br />

terra tranne La Mecca e La Medina. Queste sono tentazioni gravi <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i tutte le<br />

persone in tutti i tempi devono stare attenti e dai qu<strong>al</strong>i devono proteggersi leggendo la<br />

sura della Caverna e riflettendo sui suoi significati soprattutto quelli inclusi nei<br />

quattro racconti e nel commento con il qu<strong>al</strong>e Allah li conclude.<br />

Lo scopo della sura è di proteggere contro le tentazioni<br />

Dopo di ciascuno dei quattro racconto accomunati d<strong>al</strong>l’elemento della prova, segue un<br />

commento che contiene la mor<strong>al</strong>e della storia e che ci insegna come possiamo<br />

proteggerci d<strong>al</strong>le tentazioni. Nel Corano non si narrano mai i racconti senza scopo, il<br />

che rappresenta una delle meraviglie del Libro. Difatti, l’obiettivo princip<strong>al</strong>e di questa<br />

sura è di insegnarci come passare con successo le diverse prove. Com’è possibile<br />

farlo?<br />

Le barche della s<strong>al</strong>vezza<br />

1- La buona compagnia:<br />

Come prima prova citata nella Sura vi è quella della religione, presente nella storia<br />

della gente della Caverna. Affinché ci sia perseveranza nella religione e protezione da<br />

queste prove, la Sura della Caverna ti consiglia dunque:<br />

185


a- La buona compagnia: Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “E persevera insieme con coloro che invocano il loro Signore <strong>al</strong><br />

mattino e <strong>al</strong>la sera, desiderando il Suo Volto. Non vadano oltre loro i tuoi<br />

occhi, in cerca degli agi di questa vita”. (TSC- Sura XVIII, versetto 28).<br />

Avere della buona compagnia è il miglior ausilio <strong>al</strong>l’uomo affinché<br />

possa mantenere il suo impegno…<br />

b- Rimembranza del Giorno del Giudizio: il ricordo continuo del destino dei<br />

fedeli e degli infedeli è il rimedio più utile per s<strong>al</strong>vaguardare il credente d<strong>al</strong>le<br />

tentazioni che può incontrare. Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “In verità abbiamo preparato per gli ingiusti un fuoco le<br />

cui fiamme li circonderanno, e quando imploreranno da bere, saranno<br />

abbeverati da un'acqua simile a met<strong>al</strong>lo fuso che ustionerà i loro volti.<br />

Che terribile bevanda, che atroce dimora!”. (TSC- Sura XVIII, versetto<br />

29).<br />

2- Non legarti <strong>al</strong>la vita:<br />

Per evitare l'attrattiva del denaro, in cui il proprietario dei due giardini è caduto, ci<br />

sono due questioni che giungono direttamente dopo l’episodio:<br />

a- La verità della vita: questo è chiaramente noto nel primo versetto, subito dopo<br />

la fine della storia. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Proponi loro la metafora di questa vita”, vi prego di guardare questa vita a<br />

cui siete strettamente legati “è simile ad un'acqua che facciamo scendere<br />

d<strong>al</strong> cielo”, che cosa è avvenuto? “la vegetazione della terra si mescola ad<br />

essa”, cosi velocemente e poi: “..ma poi diventa secca stoppia che i venti<br />

disperdono. Allah ha potenza su tutte le cose”. (TSC- Sura XVIII, versetto<br />

45). Il versetto c'illustra <strong>al</strong>cuni istanti molto rapidi a partire d<strong>al</strong>l'origine della<br />

vita, seguita d<strong>al</strong>la parte centr<strong>al</strong>e e infine giunge <strong>al</strong> termine. Dei veloci attimi,<br />

appunto, legati tutti <strong>al</strong>la particella “fa” (è una preposizione con v<strong>al</strong>ore<br />

coordinativo, aggiuntivo e congiuntivo) che anticipa i seguenti verbi: “..si<br />

mescola.... diventa..". (Nella versione origin<strong>al</strong>e araba questa particella ha la<br />

funzione di rendere una successione rapida di eventi nel tempo) Questa vita è<br />

evanescente, finisce velocemente, dunque, O Credente, se vuoi s<strong>al</strong>varti d<strong>al</strong>le<br />

tentazioni non attaccarti troppo ad essa.<br />

b- Ricordare il giorno del giudizio: è necessario commemorare questo Giorno,<br />

soprattutto nel momento in cui si è davanti ad Allah, il Potente, che ti<br />

protegge, di conseguenza, d<strong>al</strong>le tentazioni (tentazione della religione e<br />

attrattiva del denaro). Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come:<br />

- “Nel Giorno in cui faremo muovere le montagne vedrai la terra<br />

spianata e tutti li riuniremo senza eccezione...” (TSC- Sura XVIII,<br />

186


3- L’umiltà:<br />

versetto 47).<br />

- “Compariranno in file schierate davanti <strong>al</strong> tuo Signore: «Eccovi<br />

ritornati a Noi come vi creammo la prima volta”. (TSC- Sura<br />

XVIII, versetto 48).<br />

- “E vi si consegnerà il Registro. Allora vedrai gli empi, sconvolti da<br />

quel che contiene. Diranno: «Guai a noi! Cos'è questo Registro che<br />

non lascia passare azione piccola o grande senza computarla!». E<br />

vi troveranno segnato tutto quello che avranno fatto. Il tuo Signore<br />

non farà torto ad <strong>al</strong>cuno”. (TSC- Sura XVIII, versetto 49).<br />

Per evitare l'arroganza e l'incanto eccessivo verso le proprie conoscenze, è necessario<br />

prima di tutto essere umili verso Allah, e poi <strong>al</strong>l’insegnante (l’esempio del rapporto di<br />

Mosè verso Al Khidr). E’ questo che Allah l'Altissimo dice, per mezzo di Mosé nel<br />

versetto (69), con quel che può essere tradotto come: “Disse [Mosè]: «Se Allah vuole<br />

sarò paziente e non disobbedirò ai tuoi ordini»”. Disse così pur essendo un profeta,<br />

un Messaggero risoluto, che ha parlato direttamente con Allah l’Altissimo. Dunque,<br />

non essere superbo del tuo diploma universitario o della tua larga conoscenza e<br />

neppure di ciò che hai memorizzato del Santo Corano. Queste cose ti distraggono<br />

d<strong>al</strong>l’avere umiltà verso Allah L’Altissimo.<br />

4- Fedeltà:<br />

Il rimedio per il fascino del potere è la fedeltà e la completa umiltà verso Allah<br />

l’Altissimo, riconoscendo tutto il Suo merito per la forza e l’abilità che possiedi.<br />

Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ecco una misericordia<br />

che proviene d<strong>al</strong> mio Signore....”. Perciò il versetto avverte coloro che associano ad<br />

Allah <strong>al</strong>tri soci e coloro che non hanno sincera intenzione verso Allah nelle proprie<br />

azioni.“Di': «Volete che vi citiamo coloro le cui opere sono più inutili, coloro il cui<br />

sforzo in questa vita li ha sviati, mentre credevano di fare il bene? Sono coloro<br />

che negarono i segni del loro Signore e l'Incontro con Lui. Le loro azioni<br />

f<strong>al</strong>liscono e non avranno <strong>al</strong>cun peso nel Giorno della Resurrezione”. (TSC- Sura<br />

XVIII, versetti 103-105).<br />

Da una parte questo versetto si rivolge in modo specifico agli associatori mettendoli<br />

in guardia e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra la Sura conclude imponendo ai credenti la fedeltà nell’adorare<br />

unicamente Allah l’Altissimo. Egli dice quel che può essere tradotto come: “...Chi<br />

spera di incontrare il suo Signore compia il bene e nell'adorazione non associ<br />

<strong>al</strong>cuno <strong>al</strong> suo Signore”. (TSC- Sura XVIII, versetto 110).<br />

Quindi, se si desidera essere ricevuti da Allah con un completo consenso e<br />

compiacimento nell’<strong>al</strong>tra vita, è necessario re<strong>al</strong>izzare due parametri: innanzitutto le<br />

proprie azioni devono essere corrette (cioè conformi <strong>al</strong>la Tradizione del Profeta), e in<br />

187


secondo luogo si deve avere intenzioni pure solo per l’amore di Allah l’Altissimo;<br />

questi due punti sono stati menzionati nell’ultimo versetto di questa Sura.<br />

Le meraviglie di questa Sura<br />

Dai versetti di questa Sura possiamo notare parecchie considerazioni e accenni<br />

meravigliosi che non fanno <strong>al</strong>tro che aumentare il nostro amore e attaccamento verso<br />

il Corano e verso questa Sura; questi versetti convergono interamente <strong>al</strong> servizio<br />

dell’obiettivo e del significato essenzi<strong>al</strong>e della Sura stessa.<br />

Intenso movimento e positività<br />

Possiamo vedere nella Sura, in maniera notevole, l'intenso movimento. Tutta la Sura<br />

contiene episodi di persone che si muovono con positività, a partire d<strong>al</strong>la gente della<br />

caverna che hanno abbandonato i loro famigliari e le loro case e si sono poi rifugiati<br />

nella caverna: “rifugiatevi nella caverna”, fino a Mosé (pace su di Lui) che è andato<br />

oltre <strong>al</strong>la confluenza dei due mari fino ad affaticarsi: “ché ci siamo affaticati in<br />

questo nostro viaggio!”. Notiamo anche qui un continuo movimento mentre era in<br />

compagnia di Al Khidr (pace su di Lui): “Partirono entrambi e, dopo essere s<strong>al</strong>iti<br />

su una nave, quello vi produsse una f<strong>al</strong>la... Continuarono insieme e incontrarono<br />

un giovanetto che [quello] uccise... Continuarono insieme e giunsero nei pressi di<br />

un abitato. Chiesero da mangiare agli abitanti...”. (TSC- Sura XVIII, versetti 71-<br />

77).<br />

Così anche nella storia del Bicorne. Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />

tradotto come: “Egli seguì una via” (TSC- Sura XVIII, versetto 85); non solo questo,<br />

lui aveva girato tutto il mondo da est a ovest: “Quando giunse dove sorge il sole…”<br />

(TSC- Sura XVIII, versetto 90), “Quando giunse <strong>al</strong>le due barriere…” (TSC- Sura<br />

XVIII, versetto 93).<br />

E tra le istruzioni che dava <strong>al</strong> suo popolo c’era quella di porgergli aiuto: “Voi<br />

aiutatemi con energia”, non a guardarlo mentre costruiva la barriera, ma era<br />

indispensabile che loro si muovessero e partecipassero.<br />

Tutto questo indica che il movimento e la positività possono proteggerci d<strong>al</strong>le<br />

tentazioni e quindi non l’immobilità, l’arrendevolezza e la negatività. Se qu<strong>al</strong>cuno<br />

viene oppresso in una zona o regione del mondo, egli si deve spostare in un <strong>al</strong>tro<br />

luogo in modo che gli è consentito di svolgere e di proteggere le pratiche della sua<br />

religione; perciò l’Islam ha leg<strong>al</strong>izzato l’emigrazione per la causa della religione e<br />

ciò viene puntu<strong>al</strong>izzato in questa Sura tramite il racconto dei compagni della Caverna.<br />

Per coincidenza, questa Sura viene letta nel giorno di venerdì, il giorno festivo per i<br />

musulmani; affinché non ci sia inattività e indolenza in questo giorno, occorre che<br />

tutti i musulmani leggano la Sura della Caverna e imitino ciò che è dinamico e<br />

positivo per s<strong>al</strong>varsi d<strong>al</strong>le tentazioni, perché per colui che è inattivo, è facile cadere<br />

188


nell’ozio.<br />

Il Corano e la prevenzione d<strong>al</strong>le tentazioni<br />

È interessante notare che la Sura inizia e finisce menzionando il Corano, perché il<br />

Corano è il protettore princip<strong>al</strong>e contro le tentazioni. Dobbiamo leggerlo e capire gli<br />

intenti e gli obiettivi della Sura. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />

come: “La lode [appartiene] ad Allah, Che ha fatto scendere il Libro sul Suo<br />

schiavo senza porvi <strong>al</strong>cuna tortuosità”. (TSC- Sura XVIII, versetto 1).<br />

“Di': «Se il mare fosse inchiostro per scrivere le Parole del mio Signore, di certo<br />

si esaurirebbe prima che fossero esaurite le Parole del mio Signore...»”. (TSC-<br />

Sura XVIII, versetto 109). Cioè che la volontà e la saggezza di Allah non si ferma di<br />

fronte a nulla e che questo Libro è il primo aiuto per la s<strong>al</strong>vezza e per la prevenzione,<br />

essendo stato menzionato sia prima che dopo le quattro prove e tentazioni.<br />

Il proselitismo ad Allah e la prevenzione d<strong>al</strong>le tentazioni<br />

Osserviamo, curiosamente, nella Sura che i quattro episodi riassumono il proselitismo<br />

ad Allah l’Altissimo su tutti i livelli:<br />

1- Giovani che chiedono <strong>al</strong> Re di convertirsi (Gente della Caverna).<br />

2- Uomo che invita il suo compagno (Il proprietario dei due giardini).<br />

3- L’insegnante che invita il suo <strong>al</strong>lievo (Al Khidr con Mosé che sia la pace su di<br />

loro).<br />

4- Il comandante che chiama la sua gente (Il Bicorne).<br />

Questo indica un significato importantissimo: il proselitismo ad Allah è, oltre<br />

<strong>al</strong>l’attaccamento <strong>al</strong> Corano, uno dei fattori essenzi<strong>al</strong>i per la prevenzione d<strong>al</strong>le<br />

tentazioni.<br />

Credere nell’invisibile<br />

Notiamo che nella Sura tutto ciò che concerne l’Invisibile è menzionato in molte parti<br />

delle quattro storie. La storia della “Gente della Caverna” è piena di punti oscuri…<br />

(Quanto tempo sono rimasti, dove si trova la loro caverna e in quanti erano…). C’è un<br />

versetto (22) che parla interamente della controversia sul loro numero. Perché?<br />

C’è una certa oscurità anche sul luogo dove Il Bicorne ha costruito la barriera, dove si<br />

trovano Gog e Magog? e ci sono anche tanti misteri nelle azioni di Al Khidr (pace su<br />

di lui) <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e Mosé aveva fatto delle domande. Quindi, qu<strong>al</strong> è il significato?<br />

È come se la Sura ci dicesse: “Dovete capire che l’invisibile è unicamente di Allah,<br />

perché t<strong>al</strong>volta la vita ci appare differente da quella che è in re<strong>al</strong>tà. Perciò arrendetevi<br />

ad Allah e abbiate fiducia in Lui affinché possiate garantirvi la protezione d<strong>al</strong>le<br />

tentazioni (se Egli Vuole)”.<br />

189


La Caverna del Proselitismo<br />

Resta l’ultimo quesito: perché questa Sura è stata nominata “la Caverna”?<br />

Quando un uomo sente la parola “Caverna” prova un sensazione di paura, di oscurità<br />

e di orrore; e quando sente la frase “rifugiatevi nella caverna” teme l’ignoto e le<br />

tenebre che la accerchiano; però Allah l’Altissimo ha trasformato la caverna in un<br />

luogo di sicurezza e clemenza. Egli dice quel che può essere tradotto come:<br />

“Rifugiatevi nella caverna: il vostro Signore spargerà su di voi la Sua<br />

misericordia”. (TSC- Sura XVIII, versetto 16).<br />

Allah l’Altissimo destina d<strong>al</strong>l’Invisibile cose che l’uomo ignora e teme (esattamente<br />

come la sconosciuta caverna nella qu<strong>al</strong>e sono entrati quei giovani). Questa Sura è<br />

stata nominata la Caverna per far percepire <strong>al</strong>l’uomo la sua ignoranza su questioni<br />

dell’Invisibile e per dire <strong>al</strong> credente: “Cedi l’Invisibilità ad Allah e confida in Lui;<br />

così come quei giovani si sono rifugiati nella caverna, Allah ha sparso su di loro la<br />

Sua misericordia, rifugiati nella caverna del proselitismo e cedi tutto ad Allah che ti<br />

spargerà la Sua misericordia e deciderà del tuo caso nel migliore dei modi...<br />

(continua….)<br />

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