Riflessioni Coraniche - Dar al-Tarjama
Riflessioni Coraniche - Dar al-Tarjama
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<strong>Riflessioni</strong><br />
<strong>Riflessioni</strong><br />
<strong>Coraniche</strong> <strong>Coraniche</strong><br />
<strong>Coraniche</strong><br />
(prima parte)<br />
AMR KHALED<br />
Amrkh<strong>al</strong>ed.net© ﻡ ﻟا قﺣ ﻊﺟ<br />
Questo testo potrebbe essere pubblicato e duplicato gratis per ragioni private, a condizione che l’autore<br />
sia menzionato. Per tutte le <strong>al</strong>tre ragioni, si deve prima ottenere un’autorizzazione scritta<br />
d<strong>al</strong>l’amministrazione del website. Per informazioni: management@dar<strong>al</strong>tarjama.com
Dedica<br />
Al nostro amato Profeta, Muhammad (pace e benedizioni su di lui), che ci insegnò<br />
che la nostra dignità e la nostra forza stanno nello stringere con decisione il Sacro<br />
Libro del Corano, il Libro rivelato da Allah, Il Sublime e l’Altissimo, come disse il<br />
Profeta: “Con questo Libro Allah ne eleva <strong>al</strong>cuni e ne umilia <strong>al</strong>tri.” (Fra la gente ci<br />
sono quelli che Allah eleva perché si attengono s<strong>al</strong>damente <strong>al</strong> Corano, e <strong>al</strong>tri che<br />
Allah umilia perché non lo fanno).<br />
Una dedica anche <strong>al</strong> grande compagno “Zaid Ibn Thabet” <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e fu affidata la<br />
missione più grande e più gloriosa della storia, quella di raccogliere in un unico<br />
libro il Corano, quando era ancora in età molto giovane.<br />
E fin<strong>al</strong>mente ai giovani dell’Islam, ai nipoti dei grandi compagni e a coloro che<br />
sono stati chiamati durante le battaglie e momenti di crisi: “O possessori del<br />
Corano, onorate il Corano con le vostre opere”.<br />
Alle genti del Corano, che sono le persone più vicine ad Allah: vi dedico i miei<br />
pensieri sul Corano e le mie meditazioni riguardo agli obiettivi delle Sure.<br />
2<br />
Amr Kh<strong>al</strong>ed
Un segno di le<strong>al</strong>tà e gratitudine<br />
Ai grandi e rispettosi dottori dell’Islam e a tutti quelli che hanno partecipato a<br />
raccogliere e ad organizzare questo materi<strong>al</strong>e, che hanno contribuito con tutta la<br />
loro scienza, forza e tempo, per i qu<strong>al</strong>i Allah Ha preparato la migliore ricompensa.<br />
Amr Kh<strong>al</strong>ed
Sommario<br />
Introduzione ........................................................................................................................... 5<br />
Sura I : “Al-Fâtiha” (L'Aprente) ............................................................................................ 8<br />
Sura II : "Al-Baqara" (La Giovenca) ................................................................................... 15<br />
Sura III : “Âl 'Imrân” (La Famiglia di Imran)...................................................................... 36<br />
Sura IV: “ An-Nisâ' ” (Le donne) ........................................................................................ 52<br />
Sura V: "Al-Mâ’ida ” (La Tavola imbandita).................................................................... 66<br />
Sura VI: “Al-An'âm” (Il Bestiame) ..................................................................................... 80<br />
Sura VII : “Al-A'râf” (Il limbo) ........................................................................................... 91<br />
Sura VIII : “Al-'Anfâl” (Il Bottino) ................................................................................... 104<br />
Sura IX : “At-Tawba” ( Il Pentimento o la Disapprovazione)........................................... 114<br />
Sura X: "Yûnus" (Giona)................................................................................................... 123<br />
Sura XI : "Hûd".................................................................................................................. 133<br />
Sura XII: "Yûsuf" (Giuseppe)........................................................................................... 142<br />
Sura XI: "Ar-Ra'd" (Il Tuono) ........................................................................................... 147<br />
Sura XIV : "Ibrâhîm" (Abramo) ....................................................................................... 152<br />
Sura XV: “Al-Hijr”............................................................................................................ 157<br />
Sura XVI: “An-Nahl” (Le Api).......................................................................................... 162<br />
Sura XVII : Al-Isrâ' (Il Viaggio Notturno) ........................................................................ 172<br />
Sura XVIII : Al-Kahf “La Caverna”.................................................................................. 181<br />
4
Introduzione<br />
“La lode [appartiene] ad Allah, che ha fatto scendere il Libro sul Suo schiavo senza<br />
porvi <strong>al</strong>cuna tortuosità.” (TSC 1 sura XVIII versetto 1)<br />
“La lode [appartiene] ad Allah, che ci ha guidati a ciò! Non saremmo stati guidati, se<br />
Allah non ci avesse guidato.” (TSC sura VII versetto 43)<br />
Questo libro non è una spiegazione dei significati del Corano e neanche mira a spiegare<br />
dettagliatamente i suoi versetti. Chi volesse leggere t<strong>al</strong>i spiegazioni, deve rivolgersi <strong>al</strong>la<br />
nostre biblioteche islamiche ricche di testi fondament<strong>al</strong>i che lo an<strong>al</strong>izzano, come quelli di<br />
“Tabari”, “Ibn Katheer” e tanti <strong>al</strong>tri ... Questo libro, invece, ha un’<strong>al</strong>tra idea e un obiettivo<br />
diverso.<br />
L’idea di questo libro mi è venuta in mente per dieci anni, per essere più preciso, nel mese<br />
di Ramadan di ogni anno… Questo è il periodo in cui tutti i musulmani di tutto il mondo si<br />
preoccupano di leggere non una parte solamente ma l’intero Corano, nell’ arco dei trenta<br />
giorni che compongono questo mese benedetto. Purtroppo sentivo molta tristezza nel<br />
vedere questa grande volontà di leggere il Corano senza capire bene gli obiettivi di ogni<br />
Sura, senza sapere perché furono rivelate e senza comprendere il messaggio di Allah<br />
presente in ogni Sura. Notavo anche che ci sono tante persone che leggono il Corano e<br />
trovano in esso parole strane e incomprensibili, pensando che leggerle sia più importante<br />
che capirle bene.<br />
Alcuni di loro, invece, ne capiscono il significato ma non riescono a cogliere le relazioni<br />
che ci sono tra i versetti della stessa Sura, e dunque non riescono a percepirne l’obiettivo<br />
unico.<br />
Da qui è partita quest’idea: perché non scriviamo un modesto libro per abbattere i limiti e<br />
le barriere che esistono fra i giovani della Ummah ed il Sacro Corano?<br />
Questo libro dimostra a chi legge il Corano che c’è una forte relazione e un legame tra tutti<br />
i versetti di ogni Sura, e che ognuna di esse ha un solo ed unico argomento con un obiettivo<br />
ben preciso. Forse <strong>al</strong>cuni versetti possono sembrare, a prima vista, incongruenti e<br />
incoerenti, ma se vengono letti con attenzione, sapendo l’obiettivo e l’argomento che la<br />
Sura sta affrontando, risulterà subito che c’è una magnifica relazione e connessione fra<br />
1<br />
TSC= traduzione del significato del Corano. Questa è la traduzione del significato concordato fino adesso<br />
del versetto indicato nella Sura. La lettura della traduzione del significato del Corano, con qu<strong>al</strong>siasi lingua,<br />
non può sostituire mai la sua lettura in lingua araba; poiché questa è la lingua in cui è stato rivelato.<br />
5
tutti, e di seguito riuscirai a capire il suo messaggio e il suo obiettivo. Questo rafforzerà e<br />
aumenterà la tua fede e il tuo amore verso il Corano: è esattamente come Allah dice in quel<br />
che può essere tradotto come: “Se provenisse da <strong>al</strong>tri che da Allah, vi avrebbero trovato<br />
molte contraddizioni.” (TSC- Sura IV, versetto 82)<br />
Dunque troviamo che ogni Sura del Corano è una unità completa, che re<strong>al</strong>izza un obiettivo<br />
p<strong>al</strong>ese e preciso, in cui ogni versetto mira a chiarirlo in un modo o in un <strong>al</strong>tro; e ancora, il<br />
nome della Sura ha una relazione con questo obiettivo, quindi possiamo capire per qu<strong>al</strong>e<br />
motivo le Sure sono intitolate in un certo modo: (es.) Al-Baqara (la Giovenca), Al-Imran<br />
(la Famiglia di Imran), Yunus (Giona), An-Naml (Le Formiche), ecc...<br />
Inoltre, dobbiamo sapere che ogni Sura ha un’ assodata e forte relazione sia con quella<br />
precedente che con quella che la segue, perché il loro ordine nel Corano è anch’ esso una<br />
rivelazione da parte di Allah.<br />
Quindi possiamo concludere che tutte le Sure del Corano rappresentano una catena unica e<br />
ben s<strong>al</strong>da, che una volta compresi i suoi obiettivi puoi percepire cosa Allah l’Altissimo ti<br />
vuole dire e qu<strong>al</strong>i sono i Suoi comandamenti, pur non capendo ogni versetto o ogni parola,<br />
perché per capire tutto il Corano è importante capire le idee gener<strong>al</strong>i delle Sure.<br />
Così questo nostro libro può essere utile a tutti, anche <strong>al</strong>le persone semplici e <strong>al</strong> pubblico,<br />
per chiarire i principi e le basi per comprendere il Corano; nello stesso tempo può essere<br />
rivolto a coloro che studiano il Sacro Libro e a chi è interessato <strong>al</strong>la scienza della<br />
spiegazione coranica (tafseer).<br />
Questo è un mio modesto tentativo per mostrare i temi princip<strong>al</strong>i delle Sure; il mio piano<br />
sarà, per esprimere i miei pensieri intorno <strong>al</strong> Corano in questo libro, quello che segue:<br />
precisare e determinare l’obiettivo di ogni Sura;<br />
mostrare e cogliere i versetti affermativi di questo obiettivo;<br />
chiarire la relazione che c’è fra il nome della Sura e il suo obiettivo;<br />
mostrare la relazione della Sura con quella precedente e con quella che la segue;<br />
scegliere <strong>al</strong>cuni versetti per commentarli.<br />
È da chiarire e sottolineare sempre che questo libro non è una spiegazione del Corano, ma è<br />
un solo tentativo ed uno sforzo per aiutare i giovani a comprendere i suoi versetti e la<br />
connessione tra le Sure, facendo notare che non c’è una sola e definitiva spiegazione e che<br />
non è mai facile arrivare <strong>al</strong> tema princip<strong>al</strong>e della Sura, dato che le parole di Allah sono<br />
molto espressive e profonde; oltretutto la capacità di comprensione dell’uomo è sempre<br />
limitata di fronte <strong>al</strong>la potenza e sapienza di Allah...<br />
Allora posso riassumere dicendo che questo libro è uno sforzo svolto da me e da coloro che<br />
mi hanno aiutato nello studio e nel raccogliere materi<strong>al</strong>i, che voglio ringraziare tutti.<br />
6
Dobbiamo ammettere che il vero e il giusto in un libro è una grazia da parte di Allah, ma se<br />
ci sono degli errori <strong>al</strong>lora provengono da noi uomini; e in questa occasione mi ricordo un<br />
detto di “Al Emad Al Asfahany” che disse: “Quando uno di noi scrive un libro, può<br />
capitare che il giorno dopo dica: «Se avessi messo questa parola <strong>al</strong> posto di questa, sarebbe<br />
stato meglio, e se avessi cambiato questa espressione sarebbe stato perfetto... » e si<br />
continua sempre così, a pensare e ripensare e a trovare tante idee migliori rispetto a quello<br />
che si era scritto la volta precedente, il ché mostra l’incapacità e l’incompletezza<br />
dell’uomo e che il suo pensiero, per quanto grande sia, è sempre limitato.”<br />
Dopo questa premessa ti invito, mio caro fratello, ad aprire il Corano con noi e a<br />
partecipare <strong>al</strong>le nostre lezioni coraniche per venire a conoscenza dei miracoli e degli<br />
obiettivi di questo Sacro Libro...<br />
7
Sura I : “Al-Fâtiha” (L'Aprente)<br />
[ ]<br />
1 In nome di Allah , il Compassionevole, il Misericordioso<br />
[ ]<br />
2 La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi,<br />
[ ]<br />
3 il Compassionevole, il Misericordioso,<br />
[ ]<br />
4 Re del Giorno del Giudizio.<br />
. [ ]<br />
5 Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto.<br />
. [ ]<br />
6 Guidaci sulla retta via,<br />
[ ]<br />
7 la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che [sono<br />
incorsi] nella [Tua] ira , né degli sviati.<br />
------------------<br />
Nella recitazione liturgica si aggiunge : "Amin".<br />
Al-Fâtiha (l’Aprente), è una Sura di 7 versetti, rivelata <strong>al</strong>la Mecca, ed è la quinta<br />
nell’ordine della rivelazione.<br />
Qu<strong>al</strong> è il segreto di Al-Fâtiha (l’Aprente)? Perché si trova <strong>al</strong>l'inizio del Corano?<br />
Perché è chiamata anche Madre del Libro e Madre del Corano? Perché la recitiamo<br />
<strong>al</strong>meno diciassette volte di giorno e di notte? Perché la nostra preghiera non può<br />
essere corretta senza recitarla?<br />
La sua importanza<br />
Oltre a tutto questo, il Profeta (pace e benedizione siano su di lui) disse a un suo<br />
compagno: “ti devo dire qu<strong>al</strong> è la sura più eccelsa che ci sia nel Corano”, e questo<br />
rispose: qu<strong>al</strong> è o Inviato di Allah? e il Profeta (pace e benedizione siano su di lui) gli<br />
recitò “La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi, il Compassionevole, il<br />
Misericordioso,”… fino <strong>al</strong>la fine della sura”. Allah (gloria a Lui l'Altissimo),<br />
mostrando la magnificenza del Corano, dice nella sura Al-Hijr quel che può essere<br />
8
tradotto come: “Ti abbiamo dato i sette ripetuti e il Sublime Corano” (TSC 2 - Sura<br />
XV, versetto 87), “i sette ripetuti” sono i sette versetti di Al-Fâtiha che furono<br />
chiamati così per la loro frequente recitazione.<br />
Il Profeta (pace e benedizione siano su di lui) dice: “per Colui nella Cui Mano è<br />
l'anima di Muhammad, Allah l’Altissimo non ha rivelato nel Torah né nella Bibbia né<br />
nel S<strong>al</strong>terio o nel Corano <strong>al</strong> pari di loro; sono i sette ripetuti”. Lo ha trasmesso Imam<br />
Ahmad.<br />
I suoi nomi<br />
Per la sua grazia e la sua nobiltà, a questa sura sono stati dati diversi nomi. Infatti, è la<br />
Madre del Corano, i Sette ripetuti, è la Completa e la Bastevole, poiché è<br />
indipendente d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre sure; anzi da essa queste dipendono e con essa si completano.<br />
Per il credente è la fonte di luce che illumina la sua vita, ed è un bene divino che gli<br />
chiude le porte delle tentazioni e gli apre le porte delle misericordie.<br />
Qu<strong>al</strong>e segreto e qu<strong>al</strong>e grazia contiene questa sura, che tanti musulmani recitano senza<br />
scorgere questi significati e questi messaggi?<br />
Contenitore degli scopi del Corano<br />
Il segreto di Al-Fâtiha è la sua capacità di contenere tutti i significati del Corano.<br />
Ogni concetto nel Corano lo trovi in Al-Fâtiha, e tutti gli scopi del Corano sono stati<br />
riuniti in questi sette versetti.<br />
Come avviene tutto ciò? Vieni con me per vivere degli splendidi momenti con la<br />
prima sura del Corano.<br />
I temi del Corano<br />
Il discorso del Corano si sviluppa su tre temi la cui messa in pratica è pretesa da<br />
coloro che ci credono e lo leggono.<br />
1. Credo (in chi crediamo?).<br />
2. Adorazioni (come adoriamo Colui in cui crediamo?).<br />
3. Stili di vita (lo stile che Allah ha voluto per noi).<br />
Il Corano invita, per prima cosa, <strong>al</strong> corretto credo, ovvero ad avere una sana fede in<br />
Allah l’Altissimo e su delle basi solide. In secondo luogo, chiama <strong>al</strong>l’adorazione<br />
corretta ed <strong>al</strong> compimento dei sacri riti. La sola adorazione però non basta, perché<br />
l’Islam è uno stile di vita completo ed integr<strong>al</strong>e.<br />
Al-Fâtiha contiene questi tre obiettivi. Infatti, trattando il tema del Credo, leggi le<br />
parole di Allah l’Altissimo: “La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi, il<br />
Compassionevole, il Misericordioso, Re del Giorno del Giudizio”. Dunque il<br />
2 TSC= traduzione del significato del Corano. Questa è la traduzione del significato concordato fino<br />
adesso del versetto indicato nella Sura. La lettura della traduzione del significato del Corano, con<br />
qu<strong>al</strong>siasi lingua, non può sostituire mai la sua lettura in lingua araba; poiché questa è la lingua in cui è<br />
stato rivelato.<br />
9
Monoteismo e la Fede nell’esistenza del giorno del Giudizio sono le basi del Credo<br />
del musulmano.<br />
Per quanto riguarda l’adorazione, leggi: “Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto”.<br />
Infine, per lo stile di vita, leggi: “Guidaci sulla retta via, la via di coloro che hai<br />
colmato di grazia, non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira , né degli sviati”.<br />
Tutto il Corano dopo Al-Fâtiha diventa, o una spiegazione della Fede (“La lode<br />
[appartiene] ad Allah, Signore dei mondi, il Compassionevole, il Misericordioso, Re<br />
del Giorno del Giudizio”), o un’illustrazione di come adorare Allah l’Altissimo: (“Te<br />
noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto”), oppure un riferimento ai modelli di vita<br />
terrena e <strong>al</strong>la condotta dei miscredenti e dei vincitori (“Guidaci sulla retta via”).<br />
I fondamenti dell’Islam<br />
Al-Fâtiha ci ricorda i fondamenti dell’Islam ed i suoi grandi significati:<br />
1- Le grazie di Allah l’Altissimo (“La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei<br />
mondi”).<br />
2- La devozione: (“Te noi adoriamo”). Cioè solo Te, Allah l’Altissimo,<br />
adoriamo e nessun <strong>al</strong>tro con Te; e solo a Te chiediamo aiuto: (“e a Te<br />
chiediamo aiuto”).<br />
3- La ricerca della buona compagnia: (“Guidaci sulla retta via, la via di coloro<br />
che hai colmato di grazia”).<br />
4- L’avvertimento d<strong>al</strong>la cattiva compagnia: (“non di coloro che [sono incorsi]<br />
nella [Tua] ira, né degli sviati”).<br />
5- Gli attributi di Allah l’Altissimo, enfatizzando i due attributi: (“il<br />
Compassionevole, il Misericordioso”), perché il rapporto tra Dio e gli<br />
uomini è princip<strong>al</strong>mente un rapporto di misericordia, è la ragione per cui la<br />
menzione di (il Compassionevole, il Misericordioso) è doppia.<br />
6- La rettitudine: (“Guidaci sulla retta via”).<br />
7- La nostra preparazione <strong>al</strong>la vita ultraterrena: (“Re del Giorno del Giudizio”),<br />
(“Guidaci sulla retta via”).<br />
8- L’importanza e le maniere dell’invocazione. Infatti, la sura è conclusa con<br />
un’invocazione.<br />
9- La nostra comunità è un insieme unico, perciò trovi solo il pronome person<strong>al</strong>e<br />
«noi» nell’invocazione di Al-Fâtiha. Anche se qu<strong>al</strong>cuno sta pregando da solo,<br />
la sua preghiera non sarà v<strong>al</strong>ida dicendo: «Te io adoro e a Te chiedo aiuto» o<br />
«Guidami sulla retta via»; deve dire necessariamente “Guidaci” e “ Te noi<br />
adoriamo e a Te chiediamo aiuto”, tutto nel plur<strong>al</strong>e, affinché ognuno si renda<br />
conto di far parte di una comunità e non è da solo in quest’universo.<br />
La condotta con Allah l’Altissimo<br />
Oltre a quanto detto, la sura insegna <strong>al</strong> servo la condotta da seguire nei confronti di<br />
Allah. La sura è divisa in due parti, la prima è un elogio a Dio l’Altissimo mentre la<br />
seconda è una preghiera. L’elogio è chiaro nei versetti: “La lode [appartiene] ad<br />
10
Allah, Signore dei mondi, il Compassionevole, il Misericordioso, Re del Giorno del<br />
Giudizio, Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto”. Dopo, la preghiera con: “Guidaci<br />
sulla retta via, la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che [sono<br />
incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati”.<br />
È curioso il fatto che il numero delle lettere della prima parte (l’elogio) è ugu<strong>al</strong>e a<br />
quello della seconda parte (la preghiera).<br />
Questa sura insegna il modo di comportarsi con Allah l’Altissimo. Infatti, se si vuole<br />
pregare, è preferibile prima di tutto elogiare Allah l’Altissimo (ringraziandoLo e<br />
lodandoLo per poi s<strong>al</strong>utare il Profeta - pace e benedizione siano su di lui-). In seguito<br />
viene la preghiera, che sarà accettata con il permesso di Allah l’Altissimo.<br />
Il Di<strong>al</strong>ogo con Allah l’Altissimo<br />
La lettura di Al-Fatiha concede un grandissimo onore, ovvero il di<strong>al</strong>ogo con Allah<br />
l’Altissimo. Nel discorso santo (Hadith Qudsî) Allah, il Benedetto, l’Altissimo ha<br />
detto: "Ho diviso la preghiera in due parti ugu<strong>al</strong>i tra Me e il mio servo, la prima parte<br />
Mi appartiene, la seconda è la sua e gli concederò quello che Mi chiede". Recitate Al-<br />
Fatiha, proseguì l'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui). Quando il servo dice:<br />
"La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi" Allah dice: "il Mio servo Mi ha<br />
lodato!"; quando il servo dice: "il Compassionevole, il Misericordioso", Allah dice:<br />
" il Mio servo Mi es<strong>al</strong>ta". Quando il servo dice "Re del Giorno del Giudizio"; Allah<br />
dice: "Il Mio servo Mi rende gloria". Quando recita "Te noi adoriamo e a Te<br />
chiediamo aiuto", Allah dice: "Questo versetto è tra Me e il Mio servo, gli concederò<br />
quello che chiede". Quando conclude con: "Guidaci sulla retta via la via di coloro<br />
che hai colmato dei Tuoi doni , non di quelli che sono incorsi nella Tua ira, né<br />
degli sviati", Allah dice: "queste parole appartengono <strong>al</strong> Mio servo e gli concederò<br />
quello che chiede".<br />
Così, senti ogni vola che reciti Al-Fatiha, che Allah l’Altissimo ti risponde. Qu<strong>al</strong>e<br />
onore ottieni in un di<strong>al</strong>ogo in cui il Potente ti chiama Mio servo! E ti ricompensa<br />
esaudendo la tua preghiera pur non avendo detto niente di nuovo o di proprio, poiché<br />
il Benedetto, l’Altissimo merita l’elogio come dici tu e ancora di più.<br />
La sensibilità di Omar<br />
Per questa ragione Omar Ibn Abdel-Aziz - che Allah l’Altissimo sia soddisfatto di lui-<br />
recitava Al-Fatiha versetto per versetto e dopo ogni versetto taceva un momento.<br />
Quando gli hanno chiesto il perché, rispose: «per godere della risposta di Allah<br />
l’Altissimo».<br />
Se ognuno provasse a sentire nel proprio cuore la risposta di Allah l’Altissimo dopo<br />
ogni versetto recitato di Al-Fatiha, impazzirebbe d<strong>al</strong>la gioia.<br />
Il compendio del bene<br />
Hai sentito con me l’importanza di questa sura? Per quanto già detto, Ibn Al-Qayyem<br />
dice: Allah l’Altissimo ha rivelato 104 libri, li ha riassunti tutti in soli tre libri; il<br />
Torah, la Bibbia ed il Corano. Poi, ha riassunto tutti i tre nel Corano, e quest’ultimo in<br />
11
Al-Fatiha, poi tutta Al-Fatiha in questo versetto: "Te noi adoriamo e a Te chiediamo<br />
aiuto".<br />
Questo versetto è diviso in due parti, entrambi necessarie nell’Islam: l’adorazione di<br />
Allah l’Altissimo ovvero la pratica dei sacri riti: "Te noi adoriamo", e servirsi di ciò<br />
che Allah l’Altissimo ha creato su questa terra per riuscire nella vita e nella gestione<br />
della terra secondo i Suoi dettami (come vedremo nella sura seguente, Al-Baqara “La<br />
Giovenca”). E poiché i Compagni dell’Inviato di Allah l’Altissimo capirono<br />
benissimo questo versetto ed hanno ben eseguito entrambi le sue parti nella loro vita,<br />
governarono la terra ed ebbero successo in questa e nell’<strong>al</strong>tra vita.<br />
Nella nostra epoca, ci sono <strong>al</strong>cuni musulmani che eseguono :" Te noi adoriamo", e<br />
capiscono dell’islam soltanto la sua religiosità, e purtroppo, vediamo gli occident<strong>al</strong>i<br />
eseguire : "a Te chiediamo aiuto", e sfruttano ciò che esiste sulla terra per gestirla ed<br />
edificarla. L’islam però, chiama <strong>al</strong>l’equilibrio tra le due cose, ed Al-Fatiha lo mostra<br />
chiaramente.<br />
La chiave del Corano<br />
Perché è stata chiamata Al-Fatiha (l’Aprente)? Ci sono due sensi per questo nome, il<br />
primo è chiaro, ovvero perché è l’inizio del Corano. Il secondo, più profondo, la vede<br />
come la chiave dei significati del Corano. Infatti, ogni sura del Corano si apre con Al-<br />
Fatiha (l’Aprente). Essa contiene tutti i tesori del Corano, e chi capisce Al-Fatiha<br />
capirà tutte le Sure che la seguono.<br />
Tutte le sure del Corano sono concatenate nei significati, negli obiettivi e nei<br />
messaggi, perciò nessuna sura può essere legata che a quella precedente nell’ordine<br />
coranico tranne Al-Fatiha che dà continuità e completezza <strong>al</strong> significato qu<strong>al</strong>unque<br />
sura precedesse. Così noi cominciamo la nostra preghiera con Al-Fatiha e poi<br />
recitiamo qu<strong>al</strong>unque sura senza compromettere la consequenzi<strong>al</strong>ità del contenuto.<br />
Due Sure per due parole<br />
Dobbiamo notare la relazione tra Al-Fatiha e le due Sure che la seguono secondo<br />
l’ordine del Corano, ovvero Al-Baqara (La Giovenca) ed Âl 'Imrân (La Famiglia di<br />
Imran). In Al-Fatiha Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Guidaci sulla retta via” ed <strong>al</strong>l’inizio di Al-Baqara Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i<br />
timorati”, e questo è un cenno che le parole di Allah l’Altissimo “Guidaci sulla retta<br />
via” verranno spiegate in Al-Baqara.<br />
Cosa vuol dire? Allah dice quel che può essere tradotto come: “Non di coloro che<br />
[sono incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati”. Gli incorsi nell’ira e gli sviati sono<br />
gente che ha meritato l’ira di Allah l’Altissimo o sono stati sviati d<strong>al</strong>la retta via,<br />
dunque Al-Baqara spiega “non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira” ed Âl<br />
'Imrân spiega “né degli sviati”.<br />
Una Sura intera con 286 versetti per spiegare “non di coloro che [sono incorsi] nella<br />
[Tua] ira” ed un’<strong>al</strong>tra per spiegare “né degli sviati”.<br />
12
Una straordinaria correlazione negli scopi e nei temi che sarà evidenziata ancora di<br />
più quando prenderemo in esame con dettaglio le due Sure.<br />
Grazia per i mondi<br />
Constatiamo che le parole “il Compassionevole, il Misericordioso” sono ripetute due<br />
volte in “In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso” ed in “il<br />
Compassionevole, il Misericordioso” e questo ci fa sentire la Grazia di Allah<br />
l’Altissimo che permea questa e l’<strong>al</strong>tra vita.<br />
La seconda ripetizione viene dopo “La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei<br />
mondi”; infatti, i mondi e tutta la vita sussistono con la misericordia del nostro Dio,<br />
mentre “il Compassionevole, il Misericordioso” viene seguita da “Re del Giorno del<br />
Giudizio” per indicare che anche il giorno del Giudizio esiste grazie <strong>al</strong>la misericordia<br />
di Allah l’Altissimo.<br />
Quindi questa sura rassicura l’uomo affermando che il principio di fondo<br />
nell’universo è la misericordia di Allah l’Altissimo, che è anche la base della Sua<br />
relazione con i Suoi servitori.<br />
I Mondi…. La Gente<br />
La parola "I Mondi" ci offre una delicata indicazione. Infatti, Al-Fatiha – la prima<br />
sura del Corano – comincia con quel che può essere tradotto come: “La lode<br />
[appartiene] ad Allah, Signore dei mondi”, mentre l’ultima sura del Corano An-<br />
Nâs (Gli Uomini) è conclusa con quel che può essere tradotto come: “che [venga]<br />
dai dèmoni o dagli uomini” (TSC – Sura CXIV, versetto 6).<br />
Il Corano comincia con la parola “I mondi” e finisce con “gli uomini”, come se il<br />
senso fosse che questo Corano non è soltanto per i musulmani ma è una guida per<br />
tutta l’umanità.<br />
Facile guadagno<br />
Questa sura ha una caratteristica peculiare: non contiene nessuna delle difficili regole<br />
di recitazione e questo per rendere facile a tutti la sua lettura anche per quelli che non<br />
parlano l’arabo.<br />
Dunque Al-Fatiha è il nostro passaporto per capire il Corano e la carta d’identità che<br />
ci permette di entrare in intimità con Allah l’Altissimo e di gioire nella sua corte.<br />
Allora, come possiamo essere umili nelle nostre preghiere e sentire tutti i sensi<br />
sopraccitati?<br />
La Bilancia dell’umiltà<br />
Il Profeta (pace e benedizione siano su di lui) dice: “Ogni servo ha della propria<br />
preghiera solo la parte di cui è cosciente”, dunque ti basterebbe che sia accettata solo<br />
la metà o un quarto o un ottavo della tua preghiera? Vieni con me dunque per recitare<br />
insieme L’Aprente e capire i suoi versetti ed i suoi significati.<br />
13
Se, volendo un giorno pregare, sentissi la mancanza di umiltà, <strong>al</strong>lora sappi che stai<br />
dimenticando una grazia divina, e se tu sapessi dire veramente “La lode [appartiene]<br />
ad Allah”, il ricordo delle grazie di Allah ti farebbe invece pregare con umiltà.<br />
Fa in modo che in ogni inchino ti ricordi un favore per il qu<strong>al</strong>e ringrazi Allah<br />
l’Altissimo, d<strong>al</strong> favore dell’Islam e la fede a quello del Corano ed il Profeta<br />
Muhammad (pace e benedizione siano su di lui), dai soldi e la s<strong>al</strong>ute <strong>al</strong>la vista e<br />
l’udito; Allah dice quel che può essere tradotto come: “Se voleste contare i favori di<br />
Allah, non potreste enumerarli" (TSC - Sura XVI, versetto 18).<br />
E quando leggi quel che può essere tradotto come: “Il Compassionevole, il<br />
Misericordioso” ti ricorderai la compassione di Allah l’Altissimo verso i suoi servi,<br />
una compassione che ha compreso questa e l’<strong>al</strong>tra vita, <strong>al</strong>lora chiederai la Sua<br />
misericordia e pregherai con umiltà.<br />
Quando leggerai, invece, quel che può essere tradotto come: “Re del giorno del<br />
Giudizio”, ricorderai il giorno del Giudizio e le sue disavventure e chiederai ad Allah<br />
di <strong>al</strong>leviare la fatica di quel giorno, <strong>al</strong>lora pregherai con umiltà.<br />
Quando leggerai quel che può essere tradotto come: “Te noi adoriamo e a Te<br />
chiediamo aiuto”, sentirai, con la parola “TE”, che la sincerità è rigenerata nel tuo<br />
cuore ogni giorno, che non c’è <strong>al</strong>tro Dio <strong>al</strong>l’infuori di Allah ed è Lui che assiste,<br />
<strong>al</strong>lora pregherai con umiltà.<br />
Questo versetto ha raccolto tutti i concetti contenuti nei libri fatti scendere da Allah<br />
l’Altissimo, come già detto; dunque non sorvolarlo ma lascia che diventi il titolo della<br />
tua vita e rigenera il suo senso nel tuo cuore ogni volta che lo reciti.<br />
E quando leggerai quel che può essere tradotto come: “Guidaci sulla retta via”<br />
sentirai che non c’è nessuno che ti possa guidare e rafforzare sulla retta via, in questa<br />
e l’<strong>al</strong>tra vita, tranne Allah. Così ti sentirai più vicino ad Allah e aumenterà la tua<br />
speranza nella sua misericordia e la tua paura d<strong>al</strong> suo castigo, <strong>al</strong>lora pregherai con<br />
umiltà.<br />
Stai in piedi accanto a loro<br />
Ogni volta che leggerai quel che può essere tradotto come: “la via di coloro che hai<br />
colmato di grazia” ricordati coloro che Allah l’Altissimo ha colmato di grazia prima<br />
di te, per esempio nel primo inchino ricordati il Profeta Abramo, Adamo, Noè e<br />
l’ultimo Profeta Muhammad (pace e benedizione siano su di loro) e prega Allah che ti<br />
guidi sulla loro retta via. E poi, nel secondo inchino, ricordati i grandi personaggi<br />
come Abu Bakr e Omar e il resto dei Compagni (che Allah sia soddisfatto di tutti<br />
loro). Nel terzo, S<strong>al</strong>ah Eddin 3 ed il resto degli eroi dell’Islam. Nel quarto, ricordati i<br />
credenti con cui vivi e della tua buona compagnia e prega Allah l’Altissimo che te la<br />
s<strong>al</strong>vi. Così sara “la via di coloro che hai colmato di grazia” davanti ai tuoi occhi.<br />
3 S<strong>al</strong>adino, il condottiero che ha liberato Gerus<strong>al</strong>emme dai crociati.<br />
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Quando, invece, leggi ciò che può essere tradotto come: “non di coloro che [sono<br />
incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati”, ti ricorderai dei nemici dell’Islam e dei<br />
miscredenti durante i tempi, coloro che sono sviati ed hanno guadagnato l’ira divina.<br />
Questa grande quantità di significati rinnovabili <strong>al</strong>la fine di Al-Fatiha stampa nella<br />
mente di colui che legge il Corano migliaia di immagini di buoni modelli del passato<br />
e del presente, ed anche, migliaia di <strong>al</strong>tri cattivi. Tutto questo gli dà una meravigliosa<br />
concentrazione nella preghiera e lo avvicina ancora ad Allah l’Altissimo facendolo<br />
aderire sempre di più ai suoi comandamenti, preghiera dopo l’<strong>al</strong>tra. è così che la<br />
nostra diventa una preghiera “viva”.<br />
La chiave per capire il Corano<br />
Questa è l’Aprente, la tua carta d’identità, fratello musulmano, e il tuo passaporto per<br />
capire il Corano.<br />
Dopo aver esaminato <strong>al</strong>cuni aspetti di questa grande sura, e dopo aver acquisito la<br />
chiave per addentrarci nei significati del Corano, vieni con noi nel libro di Allah<br />
l’Altissimo per vivere i suoi versetti e i suoi precetti ed imparare d<strong>al</strong> legame tra i suoi<br />
versetti e sure.<br />
Presentazione della Sura "Al-Baqara"<br />
Sura II : "Al-Baqara" (La Giovenca)<br />
Sura "Al-Baqara" (medinese) è la prima sura rivelata in Madina dopo l’Egira, nel<br />
periodo in cui si formò la società musulmana e la Umma (nazione). Consiste di 286<br />
versetti ed è considerata la Sura più lunga del Corano.<br />
Come puoi temere quando essa è con te nel tuo cuore?<br />
Due Hadith sono stati riportati a favore di questa Sura . Il primo riportato da Muslim e<br />
raccontato da An-Nawwas Ibn Sam’an che ha riferito: “Ho sentito il Messaggero di<br />
Allah (pace e benedizione di Allah siano su di lui) dire: “Nel giorno del giudizio il<br />
Corano e la sua gente, coloro che lo recitavano e si conformavano <strong>al</strong>le sue leggi,<br />
saranno preceduti d<strong>al</strong>le due sure Al-Baqara (La Giovenca) e Al–Imran (la famiglia<br />
d’Imran) che intercederanno per loro”.<br />
Cosi queste due sure difenderanno coloro che le hanno memorizzate e in seguito<br />
coloro che le hanno recitate con regolarità.<br />
In un <strong>al</strong>tra versione troviamo che Abu-Umama disse di aver sentito il Messaggero di<br />
Allah l'Altissimo, pace e benedizione di Allah siano su di lui, dire : "Il giorno della<br />
resurrezione il Corano verrà insieme <strong>al</strong>la sua gente che lo recitava e si conformavano<br />
15
<strong>al</strong>le sue leggi in questo mondo. Le due sure Al-baqara e Al-Imran perché verranno<br />
come due nuvole o due ombre”...<br />
Il c<strong>al</strong>do in questo giorno sarà torrido ed il sole sarà molto vicino d<strong>al</strong>le teste delle<br />
creature, queste due Sure verranno per ombreggiare quelli che le hanno memorizzate<br />
o regolarmente lette o si sono conformati <strong>al</strong>le loro leggi. Meditate dunque sul v<strong>al</strong>ore<br />
di questa Sura.<br />
Il secondo Hadith, riportato da Al-Bukhari, dice: “Satana non entra nella casa in cui la<br />
Sura Al-Baqara viene recitata”. In un’<strong>al</strong>tra versione : "Satana non vi entra per tre<br />
giorni”.Effettivamente, numerosi sono coloro che tengono a recitarla a casa loro per<br />
impedire a satana di entrarci.<br />
Dove sono i detentori di "Al-Baqara"?<br />
Quando la battaglia diviene sempre più difficile, il Profeta (pace e benedizione su di<br />
lui) chiama: "Dove sono i detentori di Al-Baqara"? Molti erano i compagni che<br />
avevano questo titolo, che accoglievano questo appello e lo esaudivano. Oggi noi<br />
invitiamo la gente a detenere Al-Baqara per far parte di questo particolare gruppo in<br />
questo mondo e di quelli che saranno ombreggiati il giorno della resurrezione .<br />
L’obiettivo della sura "Al-Baqara": sei responsabile della terra:<br />
Un discorso a proposito dell’obiettivo di questa sura ci aiuta a capire e conoscere i<br />
legami tra i suoi vari argomenti. Alcuni scolari hanno richiamato l’attenzione sulla<br />
denominazione “sura” 4 data ai capitoli che costituiscono il Corano poiché ognuna<br />
affronta un tema. Hanno detto a questo proposito: "Ogni sura include un tema unico<br />
intorno <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e i versetti formano un recinto che lo circonda e lo serve.”<br />
Ogni sura dunque ha un obiettivo unico, qu<strong>al</strong> è <strong>al</strong>lora quello di Al-Baqara? e qu<strong>al</strong>e è<br />
questo asse che collega 286 versetti nel corso di due sezioni (ju’z) e mezzo del<br />
Corano? 5<br />
L’obiettivo di Al-Baqara è il vicariato sulla terra, la successione dell'uomo sulla terra.<br />
Questo significa semplicemente: “O musulmani siete responsabili della terra”. Voi<br />
che leggerete questa sura dovrete sapere che questa terra appartiene ad Allah che vi<br />
ha creati e ve ne ha resi padroni per dirigerla secondo la sua dottrina.<br />
È felice colui che impara d<strong>al</strong>l’esperienza degli <strong>al</strong>tri<br />
Nel corso della storia, Allah ha dato il vicariato (la responsabilità di dirigere la terra) a<br />
numerose nazioni, <strong>al</strong>cune fra esse hanno portato a termine la loro missione, <strong>al</strong>tre no.<br />
Fin<strong>al</strong>mente adesso tocca a questa Umma assumersi questa responsabilità.<br />
4 Ricorda che la parola ‘sura’ deriva d<strong>al</strong>la parola araba ‘sur’ che significa recinto.<br />
5 un <strong>al</strong>tra suddivisione del Corano, oltre <strong>al</strong>le Sure, consiste nel dividerlo in 30 sezioni di lunghezza<br />
sostanzi<strong>al</strong>mente ugu<strong>al</strong>e.<br />
16
È degno di menzione che Allah l’Altissimo non privilegia nessuno neppure la Umma<br />
di Muhammad (pace e benedizione su di lui ). Se questa dovesse mancare <strong>al</strong>le sue<br />
responsabilità, verrà sostituita come quelle precedenti. Di conseguenza, possiamo<br />
comprendere il perché Al-Baqara fosse la prima sura del Corano dopo Al –Fatiha, in<br />
cui vi è tracciata la linea di condotta. È la sura che descrive la metodologia dell’Islam.<br />
Ciò chiarisce anche il perché Al-Baqara fosse stata la prima ad essere rivelata a<br />
Medina e perché questa rivelazione fosse prolungata per tutti e nove anni del periodo<br />
medinese. Il Profeta (pace e benedizione su di lui ) emigrò da Mecca, dove i<br />
musulmani erano in stato di debolezza e persecuzione, verso Medina dove la<br />
costruzione della Umma doveva avere luogo.<br />
Era dunque norm<strong>al</strong>e che questa sura fosse rivelata durante questo periodo di<br />
fondazione della società islamica, per insegnare a questa Umma come diventare<br />
responsabile della terra. Chi la legge deve capire che ogni versetto gli chiede di<br />
compiere la missione per cui è stato creato e gli dice: "Sei responsabile della terra, del<br />
suo risanamento, della sua costruzione e della sua guida verso il bene. L’essere umano<br />
deve sapere ugu<strong>al</strong>mente che la sua responsabilità gli impedisce il f<strong>al</strong>limento e lo<br />
costringe ad aiutare la gente e riuscire nella sua vita. Tutto ciò viene spiegato nella<br />
sura Al-Baqara.<br />
Le parti di "Al-Baqara"<br />
La Sura Al-Baqara contiene un' introduzione, due parti centr<strong>al</strong>i ed una conclusione.<br />
la prima parte consiste nella prima sezione del Corano, presenta tre modelli di tre<br />
gruppi di persone a cui Allah ha assegnato il vicariato prima di noi. La seconda parte,<br />
che va d<strong>al</strong> versetto 142 fino <strong>al</strong> versetto 283, comporta soprattutto ordini e divieti ai<br />
qu<strong>al</strong>i gli individui della Umma devono conformarsi per ottenere il vicariato.<br />
Il primo juz del Corano<br />
Questa porzione si divide a sua volta in otto quarti (rub’):<br />
il primo presenta i diversi generi di gente su questa terra, a fine di mostrare i<br />
tre gruppi esistenti sulla terra per sceglierne uno che sarà incaricato <strong>al</strong><br />
vicariato<br />
il secondo parla dell’esperienza del primo successore della terra: Adamo (pace<br />
su di lui )<br />
d<strong>al</strong> terzo <strong>al</strong> settimo quarto i versetti parlano di una nazione a cui Allah debbe<br />
per molto tempo, il vicariato e che f<strong>al</strong>lì nella sua missione: i figli di Israele.<br />
l’ottavo ed ultimo quarto cita il vicariato riuscito di Abramo (pace su di lui)<br />
L’ esperienza di Adamo era soltanto preparatoria ed educativa, e il confronto tra lui ed<br />
Iblis (Satana) era per annunciare l’inizio della sua responsabilità e quella dei suoi<br />
discendenti verso la terra.<br />
In seguito viene l’esempio dei Figli di Israele che non sono riusciti ad assumere il<br />
carico della responsabilità e la cui esperienza è f<strong>al</strong>lita.<br />
17
Sura "Al-Baqara" continua a citare i loro errori, non per insultarli, ma per dire <strong>al</strong>la<br />
Umma che verrà dopo loro: "Guardatevi d<strong>al</strong> non commettere gli stessi errori delle<br />
nazione che vi hanno precedute nel vicariato." Allah nell’ultimo quarto ci da<br />
l’esempio dell’esperienza riuscita di una persona <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e ha dato il vicariato della<br />
terra: Abramo (pace su di lui).<br />
L’ordine è cosi logico poiché comincia con Adamo, la prima esperienza, e conclude<br />
con la nazione che è riuscita a sollevare le nostre mor<strong>al</strong>i, e nel mezzo, quella che ha<br />
f<strong>al</strong>lito per evitare i suoi errori e trarne lezione .<br />
La prima divisione: i tre modelli<br />
I primi cinque versetti dell’introduzione descrivono gli attributi degli uomini pii, i due<br />
che seguono quelli degli miscredenti, in seguito vengono i tredici versetti (8-20) che<br />
citano quelli degli ipocriti ed il loro pericolo E come se l’introduzione ci dicesse:<br />
"Questi sono i vari tipi di persone che esistono, scegli quello a cui vorresti appartenere<br />
perché ci sarà soltanto uno solo tipo a cui Allah affiderà la responsabilità della terra.<br />
Osservate: il primo attributo dei credenti è quel che può essere tradotto come "Coloro<br />
che credono nell’invisibile” (TSC- Sura II, versetto 3), è l’attributo più importante<br />
della Umma responsabile della terra, mentre come vedremo più tardi, il più pericoloso<br />
è il materi<strong>al</strong>ismo e pragmatismo eccessivi della nazione precedente.<br />
La prima esperienza del vicariato: Adamo (pace su di lui)<br />
La Sura continua, in seguito, con il resoconto della storia di Adamo (pace su di lui) e<br />
ci troviamo davanti a un versetto capit<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’inizio della prima divisione dopo<br />
l’introduzione, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E quando<br />
il tuo signore disse agli Angeli:”Porrò un vicario sulla terra” (TSC- Sura II,<br />
versetto 30).<br />
-O! uomo sei responsabile della terra come lo era tuo padre Adamo <strong>al</strong>l’origine.<br />
Questa responsabilità, però, non può essere assegnata a quelli lontani da Allah e che<br />
rifiutano la sua dottrina- .<br />
Occorre a questo punto osservare che la risposta degli angeli e la loro domanda non è<br />
una protesta contro la sentenza di Allah (che Allah non lo voglia), sono dovuti <strong>al</strong> loro<br />
timore del cambiamento ed <strong>al</strong> desiderio di discolparsi poiché tutto il loro tempo è<br />
soltanto impiegato nella preghiera ed adorazione .Allah risponde loro, quel che può<br />
essere tradotto come: “In verità Io conosco quello che voi non conoscete …”(TSC-<br />
Sura II, versetto 30).<br />
Allah insegna ad Adamo la tecnologia della vita<br />
Il versetto che segue è anche un versetto significativo. Allah l'Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: "Ed insegnò ad Adamo i nomi di tutte le cose" (TSC-<br />
Sura II, versetto 31).<br />
18
Cosa significa ? Significa che Allah ha insegnato ad Adamo la tecnologia della vita ,<br />
se possiamo esprimerci così. Gli ha insegnato i nomi delle creature come il sole, la<br />
luna, il mare, gli <strong>al</strong>beri, i frutti e i loro rispettivi ruoli.<br />
È anche un avvertimento per i credenti, affinché capiscano che non avranno la<br />
responsabilità della terra senza conoscere la procedura della sua amministrazione. C’è<br />
anche un’osservazione interessante nel versetto 22. Allah l'Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “[Egli è] Colui che della terra ha fatto un letto e del cielo<br />
un edificio, e che d<strong>al</strong> cielo fa scendere l'acqua con la qu<strong>al</strong>e produce i frutti che<br />
sono il vostro cibo.” (TSC- Sura II, versetto 22). Allah ci presenta qui gli strumenti<br />
del vicariato e come sfruttare <strong>al</strong> meglio il cielo, la terra e le piante .<br />
È un avvertimento per non limitare gli insegnamenti di Islam a puri atti di culto,<br />
contro l’idea che l’Islam sia solo preghiera e digiuno. Un musulmano deve cercare la<br />
conoscenza d<strong>al</strong> sussidio di cui lui (o lei) può controllare la vita e la terra. Allah<br />
l’Altissimo ha insegnato ad Adamo che la devozione da sola non è abbastanza. La<br />
scienza e la tecnologie sono mezzi d’amministrazione cruci<strong>al</strong>i.<br />
La disobbedienza è la causa della sostituzione<br />
In seguito viene il versetto 36 che ci mostra l’esperienza di Adamo con Iblis.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ Poi Iblis li fece<br />
inciampare e scacciare d<strong>al</strong> luogo in cui si trovavano .” (TSC- Sura II, versetto<br />
36).<br />
Questa è la prova che la disobbedienza è la causa della sostituzione. Allah l'Altissimo<br />
sostituisce coloro che disubbediscono con coloro che obbediscono.<br />
È come se il versetto si rivolgesse a noi <strong>al</strong> giorno d’oggi per dirci: "O voi Umma di<br />
Muhammad! Siete stati per mille trecento anni responsabili della terra e quello che vi<br />
è successo negli ultimi cento anni, è dovuto <strong>al</strong>la vostra disobbedienza come è<br />
accaduto con vostro padre Adamo (pace su di lui ). Comunque la colpa di Adamo<br />
(pace su di lui) non puo’ essere paragonata ai gravi peccati che accadono oggi giorno,<br />
giorno e notte. Imparate dunque dagli errori precedenti ed evitate i peccati per<br />
ottenere nuovamente il vicariato.<br />
Il resoconto continua con la storia di Adamo fino <strong>al</strong> versetto 38. Allah l'Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: "Dicemmo: Andatevene via tutti [quanti] !Se<br />
mai vi giungerà una guida da parte Mia,coloro che la seguiranno non avranno<br />
nulla da temere e non saranno afflitti” (TSC- Sura II, versetto 38).<br />
E qui ci ricordiamo che la guida scesa da Allah è il Corano, come citato <strong>al</strong>l’inizio di<br />
sura Al-Baqara. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Questo è<br />
il libro su cui non ci sono dubbi ,una guida per i timorati” (TSC- Sura II,<br />
versetto 2).<br />
D’<strong>al</strong>tra parte, preghiamo Allah in Al-Fatiha di farci seguire le sue direttive: Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ Guidaci sulla retta via” (TSC-<br />
19
Sura I, versetto 6). Avete cominciato a sentire la dolcezza del Corano e la<br />
correlazione che esiste tra i suoi versetti?<br />
L’esperienza dei Figli d'Israele<br />
L’esperienza dei Figli d' Israele è citata a partire d<strong>al</strong> versetto 40 in Sura Al-Baqara per<br />
dimostrare il loro f<strong>al</strong>limento nella prova della responsabilità sulla terra.<br />
La porta d’accesso <strong>al</strong>la missione: il ricordo delle grazie<br />
Nel primo versetto in questo contesto, Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come:“ O figli di Israele, ricordate i favori di cui vi ho colmati e rispettate<br />
il Mio patto. E Io rispetterò il vostro. solo Me dovete temere.” (TSC- Sura II,<br />
versetto 40) questo versetto è il primo indirizzato ai figli di Israele, invece il primo<br />
versetto che Allah l'Altissimo ci ha indirizzato è stato ciò che può essere tradotto<br />
come: “La lode [appartiene] ad Allah ,Signore dei mondi” (TSC- Sura I, versetto<br />
2).<br />
È come se il primo dovere della Ummah per essere incaricati della terra sia ricordarsi<br />
delle grazie di Allah l'Altissimo.<br />
Esempi delle grazie che Allah l'Altissimo ha dato ai Figli di Israele<br />
Dopo questo versetto Allah inizia ad enumerare i diversi tipi di grazie che ha<br />
accordato ai figli di Israele. Nel versetto 50, Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come:“ E quando abbiamo diviso il mare per voi ,quindi vi<br />
abbiamo tratti in s<strong>al</strong>vo e abbiamo annegato la gente di Faraone,mentre voi<br />
stavate a guardare” (TSC- Sura II, versetto 50) e nel versetto 52, Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come:“ Ma Noi vi perdonammo:forse ne sareste<br />
stati riconoscenti” (TSC- Sura II, versetto 52). Ancora nel versetto 57,Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ E vi coprimmo con l’ombra di<br />
una nuvola ,e facemmo scendere su di voi la manna e le quaglie :”Mangiate<br />
queste delizie di cui vi abbiamo provvisti “ . Non è a Noi che fecero torto bensi a<br />
loro stessi” (TSC- Sura II, versetto 57).<br />
I successivi versetti citano le grazie e in seguito gli errori della Umma precedente<br />
affinché stiamo in guardia ed evitiamo di cadere negli stessi errori.<br />
Gli errori della Umma precedente<br />
I versetti che parlano degli errori dei Figli di Israele cominciano nel versetto dove<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ e quando diceste: O<br />
Mosé, noi non ti crederemo finché non avremo visto Allah in maniera evidente”<br />
(TSC- Sura II, versetto 55).<br />
Questo ci dimostra che sono una nazione materi<strong>al</strong>ista che crede soltanto a ciò che può<br />
essere toccato con le mani.<br />
20
Il materi<strong>al</strong>ismo assoluto è un peccato mort<strong>al</strong>e che può condurre <strong>al</strong>la sostituzione di<br />
nazioni con <strong>al</strong>tre nazioni. Ciò ci fa pensare <strong>al</strong> primo attributo degli uomini pii nel<br />
versetto 3 dove Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "coloro che<br />
credono nell’invisibile” (TSC- Sura II, versetto 3).<br />
Numerosi resoconti continuano in seguito a proposito dei figli di Israele e dei loro<br />
gravi peccati e atti ignobili come l’assassinio ingiusto dei profeti, la loro<br />
disobbedienza, la loro incredulità ai segni di Allah, l’oltraggio della gente del Sabato<br />
ed il loro inganno ai prodigi di Allah fino <strong>al</strong>la storia molto significativa della<br />
Giovenca.<br />
Perché la Sura di Al-Baqara (La Giovenca) fu nominata cosi?<br />
Forse qu<strong>al</strong>cuno si chiede perché questa Sura fu nominata “Al- Baqara” (La<br />
Giovenca).<br />
Alcuni diranno che questo nome deriva d<strong>al</strong>la storia della Giovenca, menzionata nella<br />
Sura. Ma dato che in questa Sura ci sono <strong>al</strong>tre storie, resta comunque in sospeso la<br />
domanda “perché questa storia e non un'<strong>al</strong>tra”?<br />
La risposta giusta è questa: nella storia della “Giovenca” sono stati menzionati e<br />
raffigurati i grandi errori dei figli di Israele, perciò la Sura fu nominata così affinché<br />
ogni musulmano ricordi bene questi errori e di conseguenza li eviti.<br />
La polemica è la fonte dei m<strong>al</strong>i<br />
Gli errori che commisero i figli d’Israele sono presenti nella Sura iniziando d<strong>al</strong><br />
versetto 67 in cui Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E<br />
quando Mosè disse <strong>al</strong> suo popolo: «Allah vi ordina di sacrificare una giovenca!»<br />
Risposero: «Ti prendi gioco di noi?» «Mi rifugio in Allah d<strong>al</strong>l'essere tra gli<br />
ignoranti.» Dissero: «Chiedi per noi <strong>al</strong> tuo Signore che ci indichi come deve<br />
essere.» Rispose: «Allah dice che deve essere una giovenca né vecchia né vergine,<br />
ma di età media. Fate quello che vi si comanda!» Dissero: «Chiedi per noi <strong>al</strong> tuo<br />
Signore che ci indichi di che colore deve essere.» Rispose: «Allah dice che<br />
dev'essere una giovenca gi<strong>al</strong>la, di un colore vivo che r<strong>al</strong>legri la vista.» Dissero:<br />
«Chiedi <strong>al</strong> tuo Signore che dia maggiori particolari, perché veramente per noi le<br />
giovenche si assomigliano tutte. Così, se Allah vuole, saremo ben guidati.»<br />
Rispose: «Egli dice che deve essere una giovenca che non sia stata soggiogata <strong>al</strong><br />
lavoro dei campi o <strong>al</strong>l'irrigazione, sana e senza difetti.» Dissero: «Ecco, ora ce<br />
l'hai descritta esattamente.» La sacrificarono, ma mancò poco che non lo<br />
facessero!” (TSC- Sura II, versetto d<strong>al</strong> 67 <strong>al</strong> 71 ).<br />
Il nome è stato scelto per una saggia ragione<br />
La storia della giovenca raccontata nella Sura è quella di un uomo dei figli di Israele<br />
che fu ucciso e nessuno sapeva chi fosse l’omicida, per cui tutti si accusarono a<br />
vicenda. Allora Dio gli rivelò di sacrificare una giovenca e di prenderne una parte per<br />
21
colpire il cadavere: Allah resuscitò l’uomo morto per dire chi lo uccise. Allah gli<br />
ordinò di fare questo per esaminare la loro obbedienza. Essi furono molto materi<strong>al</strong>isti<br />
e Allah volle mostrare loro la Sua Onnipotenza e la Sua Grandezza nel riportare in<br />
vita un morto per mezzo di un’<strong>al</strong>tra creatura morta: qu<strong>al</strong>cosa che potesse dimostrargli<br />
che la vita fosse fatta solo di cose materi<strong>al</strong>i.<br />
Così Allah resuscitò il morto, ma i figli di Israele, essendo così materi<strong>al</strong>isti, non<br />
capirono la ragione dietro l’ordine divino e rifiutarono l’ordine del Creatore.<br />
La storia della giovenca racconta gli errori dei figli di Israele a partire d<strong>al</strong> loro<br />
materi<strong>al</strong>ismo, fino <strong>al</strong>la loro polemica, ma soprattutto per la loro disobbedienza sia<br />
verso i profeti che verso Dio. Anche quando eseguirono l’ordine di Dio si sentirono<br />
costretti e lo fecero a m<strong>al</strong>incuore. In questa situazione Allah rivelò il versetto in cui<br />
dice quello che può essere tradotto come: “La sacrificarono, ma mancò poco che<br />
non lo facessero!” (TSC- Sura II, versetto 71).<br />
Questa storia è un avvertimento per tutti noi d<strong>al</strong> non essere materi<strong>al</strong>isti e d<strong>al</strong> non<br />
polemizzare nella religione di Allah l’Altissimo oppure di eseguire i Suoi ordini a<br />
m<strong>al</strong>incuore, è per questo motivo che la Sura fu intitolata “Al-Baqara” (La Giovenca).<br />
Siate distinti anche nel vostro lessico<br />
Si prosegue fino ad arrivare <strong>al</strong> versetto 104 dove Allah parla dei credenti per la prima<br />
volta nella Sura. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che<br />
credete, non dite “râ’inâ” ma dite “undhurnâ” e ascoltate.” (TSC-Sura II,<br />
versetto 104). Questo versetto fu rivelato perché quando gli ebrei parlavano col<br />
Profeta (pace e benedizioni su di lui) gli dicevano la parola “râ'inâ”, che in arabo<br />
significa “sii attento ai nostri affari”, mentre nella loro lingua assume un significato<br />
offensivo. Chi sentiva questa parola pensava che gli ebrei intendevano il primo<br />
significato ma invece loro intendevano sempre il secondo. Perciò Dio ordinò ai<br />
compagni di non usare più questa parola e di usare un’<strong>al</strong>tra equiv<strong>al</strong>ente, cioè<br />
“undhurnâ” quando si rivolgevano <strong>al</strong> Profeta.<br />
Tuttavia “râ'inâ” e “undhurnâ” sono sinonimi: Allah ci ordina di prestare molta<br />
attenzione <strong>al</strong>la scelta dei vocaboli che usiamo. Perciò Allah ci mette in guardia d<strong>al</strong><br />
seguire o persino imitare le nazioni precedenti, cioè gli Israeliti, che caddero in gravi<br />
errori i qu<strong>al</strong>i dobbiamo evitare. Dobbiamo scegliere bene le parole ed essere distinti<br />
nella nostra scelta: qui troviamo una relazione tra l’ordine di Allah e il versetto 7 nella<br />
prima Sura del Corano in cui Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto “la<br />
via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che [sono incorsi] nella<br />
[Tua] ira, né degli sviati.” (TSC- Sura I, versetto 7). Qui il credente prega Dio di<br />
non essere come i figli di Israele.<br />
Oggigiorno i giovani stanno imitando le <strong>al</strong>tre nazioni Occident<strong>al</strong>i anche nelle cose più<br />
vane mentre Allah ci ordina di avere persino il nostro distinto modo di parlare.<br />
Poi ci sono numerosi versetti che ci avvertono di questa imitazione, che comincia con<br />
piccole e vane cose e finisce con cose gravi come l’imitazione nella miscredenza.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Tra la gente del Libro, ci<br />
sono molti che, per invidia, vorrebbero farvi tornare miscredenti dopo che avete<br />
creduto e dopo che anche a loro la verità è apparsa chiaramente! Perdonateli e<br />
22
lasciateli da parte, finché Allah non invii il Suo ordine. In verità Allah è<br />
Onnipotente.” (TSC- Sura II, versetto 109).<br />
L’esperimento riuscito: Abramo (Pace su di lui)<br />
Arriviamo <strong>al</strong>l’ultimo quarto della prima parte della Sura che racconta la storia delle<br />
prove di Abramo. È un’esperienza così riuscita che è stata posizionata proprio in<br />
questo posto, cioè <strong>al</strong>la fine del primo Juz’ 6 della prima parte del Corano per<br />
incoraggiare l’uomo a essere veramente un vicario sulla terra.<br />
Sul Profeta Abramo Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E<br />
Abramo!… Quando il suo Signore lo provò con i Suoi ordini ed egli li eseguì, [il<br />
Signore] disse: «Farò di te un imâm per gli uomini»” (TSC- Sura II, versetto<br />
124). E dobbiamo osservare che il nostro Profeta Abramo non riuscì solo nella prova<br />
ma eseguì gli ordini con la massima perfezione pur avendo passato esperienze dure:<br />
essere messo nel fuoco, le varie emigrazioni, lasciare suo figlio nel deserto, immolare<br />
il figlio ecc… Allah gli disse che avrebbe fatto di lui un imam 7 per gli uomini per aver<br />
obbedito a Dio. Abramo (Pace su di lui) chiese a Dio nel modo che può essere<br />
tradotto: “E i miei discendenti?”, “Il Mio patto, disse [Allah], non riguarda quelli<br />
che prevaricano.” (TSC- Sura II, versetto 124).<br />
Allah vuole farci capire che la Sua benedizione e la Sua soddisfazione dipendono dai<br />
fatti dell’uomo e non d<strong>al</strong>la sua discendenza, lo stesso v<strong>al</strong>e anche per la nazione del<br />
Profeta Muhammad. Abramo disse a Dio di mandare un <strong>al</strong>tro profeta tra i suoi<br />
discendenti, come è indicato nel seguente versetto: “O Signor nostro, suscita tra<br />
loro un Messaggero.” (TSC- Sura II, versetto 129).<br />
È da osservare che tutte e tre le storie nella Sura cominciano con versetti che parlano<br />
dei vicari di Allah sulla terra e che tutte includono prove dure nell’obbedire Allah<br />
l'Altissimo.<br />
Nel primo versetto della storia di Adamo Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “E quando il tuo Signore disse agli Angeli: «Porrò un vicario sulla<br />
terra.»” (TSC- Sura II, versetto 30). La prova di Adamo era l’ordine di Allah di<br />
non mangiare da un certo <strong>al</strong>bero.<br />
Nel primo versetto della storia dei figli di Israele Allah l’Altissimo dice quello che<br />
può essere tradotto come: “O Figli di Israele, ricordate i favori di cui vi ho colmati<br />
e di come vi ho favorito sugli <strong>al</strong>tri popoli del mondo.” (TSC- Sura II, versetto<br />
47). La prova dei figli di Israele era di eseguire gli ordini di Allah e di ringraziaLo per<br />
i Suoi favori.<br />
Nel primo versetto della storia di Abramo Allah l’Altissimo dice quello che può<br />
essere tradotto come: “E Abramo!… Quando il suo Signore lo provò con i Suoi<br />
6 Parte del Corano. Il Corano è diviso in 30 juz<br />
7 guida spiritu<strong>al</strong>e<br />
23
ordini ed egli li eseguì, [il Signore] disse: «Farò di te un imâm per gli uomini.»...”<br />
(TSC- Sura II, versetto 124)<br />
Le prove di Abramo erano la sua sfida contro il padre, contro il suo popolo, l'esserne<br />
gettato nel fuoco, l’emigrazione, l'abbandono del figlio e la moglie nel deserto e infine<br />
l'immolare il figlio.<br />
Sosta per i favori divini<br />
Alla fine viene un versetto meraviglioso che riassume la vita del nostro profeta<br />
Giacobbe (e Israele). Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />
“Forse eravate presenti quando la morte si presentò a Giacobbe ed egli disse ai<br />
suoi figli: «Chi adorerete dopo di me?» Risposero: «Adoreremo la tua divinità, la<br />
divinità dei tuoi padri Abramo e Ismaele e Isacco, il Dio unico <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e saremo<br />
sottomessi.»” (TSC- Sura II, versetto 133).<br />
Qui vediamo come Giacobbe fu così devoto nel trasmettere il messaggio e la<br />
responsabilità del vicariato <strong>al</strong>la sua discendenza, figli di Israele, dai suoi padri<br />
Abramo e Isacco.<br />
Osserva bene la fine del primo Juz’, dopo il racconto delle tre storie, c’è il versetto in<br />
cui Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Dite: «Crediamo in<br />
Allah e in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto<br />
scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e sulle Tribù, e in quello che è<br />
stato dato a Mosè e a Gesù e in tutto quello che è stato dato ai Profeti da parte<br />
del loro Signore, non facciamo differenza <strong>al</strong>cuna tra di loro e a Lui siamo<br />
sottomessi.»” (TSC- Sura II, versetto 136).<br />
Notiamo che questa è una descrizione dettagliata di coloro che Allah ha colmato di<br />
grazia menzionati nella Sura “L’Aprente”; Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Guidaci sulla retta via, la via di coloro che hai colmato di grazia,<br />
non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati.” (TSC- Sura I,<br />
versetto 6 -7)<br />
Ti prego di leggere questa parte col sentimento di chi vuole essere responsabile ed<br />
essere il vicario di Allah sulla terra, colui che impara dagli errori degli <strong>al</strong>tri ed evita il<br />
materi<strong>al</strong>ismo cercando sempre di obbedire Dio e di non agire contro i Suoi ordini.<br />
La seconda parte della Sura “Al-Baqara” (La Giovenca) precisa gli ordini e gli<br />
avvertimenti ai qu<strong>al</strong>i la nazione islamica deve stare attenta per poter essere vicari di<br />
Allah. Tutti questi comandamenti e divieti possono essere riassunti in tre concetti:<br />
1- Obbedire Allah.<br />
2- Essere una nazione distinta.<br />
3- Temere Allah.<br />
Colui che sarà il vicario sulla terra deve avere un piano per organizzare le sue azioni.<br />
Questo piano è evidenziato nella seconda parte della Sura “Al-Baqara”.<br />
Il cambiamento della qibla 8 : una prova di obbedienza e un ordine di distinguersi<br />
8 l'orientamento da prendere durante la preghiera (ovvero la direzione della Mecca).<br />
24
La seconda parte comincia con l’ordine di Allah ai musulmani di cambiare<br />
l’orientamento della qibla d<strong>al</strong>la moschea di Al-Aqsa a Gerus<strong>al</strong>emme verso la Ka’ba 9 ,<br />
e racconta il dubbio degli ebrei di Medina per questo. In questo versetto Allah<br />
l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “E gli stolti diranno: «Chi li<br />
ha sviati d<strong>al</strong>l'orientamento che avevano prima?»” (TSC- Sura II, versetto 142).<br />
Allora che relazione ha questa parte con la parte precedente? Siccome la prima parte<br />
racconta le tre storie di Adamo (Pace su di lui), dei figli di Israele e di Abramo (Pace<br />
su di lui), la cosa in comune fra queste storie è la prova dell’obbedienza verso Allah:<br />
Adamo (Pace su di lui) con l’ordine di non mangiare d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>bero, i figli di Israele con<br />
l’ordine di sacrificare la Giovenca e Abramo (Pace su di lui) con le tante prove<br />
d’obbedienza verso Allah che ha dovuto affrontare.<br />
Dopo che Allah ci aveva informato delle nazioni precedenti a noi, ha voluto elaborare<br />
un piano per la nostra nazione, con l’obbedienza come base. Le tre storie sono state<br />
raccontate con l’obbiettivo di far mettere radici, nel cuore di coloro che sono stati<br />
chiamati a guidare l’umanità, il concetto di obbedienza. Perciò cambiare la direzione<br />
della qibla era un esame pratico per l’obbedienza dei musulmani. Nel seguente<br />
versetto Allah l’Altissimo ci spiega questo significato molto chiaramente dicendo quel<br />
che può essere tradotto come: “...Non ti abbiamo prescritto l'orientamento se non<br />
<strong>al</strong> fine di distinguere coloro che seguono il Messaggero da coloro che si sarebbero<br />
girati sui tacchi...” (TSC- Sura II, versetto 143).<br />
Alcune persone potrebbero credere che la questione fosse facile, ma in re<strong>al</strong>tà non lo<br />
era: gli arabi glorificavano la Ka’ba fin d<strong>al</strong> tempo del nostro Profeta Abramo, perciò<br />
Allah ordinò ai musulmani di orientarsi verso Bait Al-Makdes (Gerus<strong>al</strong>emme) per la<br />
preghiera; poi ordinò di cambiare la direzione verso la Ka’ba per verificare<br />
l’obbedienza dei musulmani.<br />
Notate con me la relazione che c’è fra i quarti della prima parte ed il primo quarto di<br />
questa parte:<br />
- Il settimo quarto prepara la via per l’applicazione dell’abrogazione (cioè il<br />
cambiamento delle regole). Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Non abroghiamo un versetto né te lo facciamo<br />
dimenticare, senza dartene uno migliore o ugu<strong>al</strong>e.” (TSC- Sura II,<br />
versetto 106).<br />
- L’ottavo quarto parla della costruzione della Ka’ba. L’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “E quando Abramo e Ismaele posero le<br />
fondamenta della Casa.” (TSC- Sura II, versetto 127).<br />
- Alla fine di questa fase troviamo la dichiarazione di abrogare una regola che<br />
sarà, in questo caso, la modifica dell’orientamento della qibla. Vedete come<br />
9 La moschea Sacra a Mecca<br />
25
si sono legati i versetti fra di loro!<br />
La distinzione della Umma anche nel suo lessico<br />
Questa parte attira la nostra attenzione a una cosa diversa d<strong>al</strong>la prova dell’obbedienza,<br />
cioè l’importanza nel distinguersi d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre nazioni e nell’uso delle parole, come<br />
abbiamo già detto nella prima parte. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “O voi che credete, non dite “râ’inâ” ma dite “undhurnâ”.” (TSC-<br />
Sura II, versetto 104). La stessa cosa viene applicata nel comando riguardante il<br />
cambiamento dell’orientamento della preghiera.<br />
L’orientamento degli ebrei mentre pregavano era Bait Al-Maqdes (Gerus<strong>al</strong>emme);<br />
Allah <strong>al</strong>lora ordinò ai musulmani di essere differenti e di pregare verso la Ka’ba.<br />
Quindi il messaggio è: la nazione che guiderà l’umanità, dovrà distinguersi da<br />
qu<strong>al</strong>siasi <strong>al</strong>tra nazione per essere degna della responsabilità affidat<strong>al</strong>e da Allah. Perciò<br />
l’ordine di Allah di cambiare l’orientamento doveva essere fatto prima di tutto, perché<br />
essere una Ummah distinta e unica è il primo degli ordini e mai si dovrà imitare le<br />
<strong>al</strong>tre nazioni.<br />
L’equilibrio della distinzione<br />
La seconda parte di questa sezione comincia con il seguente versetto dove Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Safâ e Marwa sono veramente<br />
segni di Allah e non ci sarà m<strong>al</strong>e <strong>al</strong>cuno se coloro che fanno il Pellegrinaggio <strong>al</strong>la<br />
Casa o la Visita, correranno tra questi due [colli]. Allah sarà riconoscente a chi si<br />
sarà imposto volontariamente un’opera meritoria.” (TSC- Sura II, versetto 158).<br />
Alcuni possono capire che il percorso fra questi due colli sia facoltativo; tuttavia<br />
capire bene il vero significato e la ragione dietro la qu<strong>al</strong>e questo versetto è stato<br />
rivelato è importante. I politeisti erano soliti correre fra i due colli di Safâ e Marwa e<br />
avevano messo due dei loro idoli (Aasaf e Naela), uno su ogni colle. Così quando i<br />
compagni avevano ricevuto l’ordine d<strong>al</strong> Corano di essere distinti sia nelle parole che<br />
nell’orientamento della qiblah, sentirono che il loro tawaf 10 tra Safâ e Marwa<br />
contraddiceva il comando di Allah. Perciò Allah rivelò questo versetto per dire ai<br />
compagni che non tutti le azioni dei miscredenti erano sbagliate: infatti l’origine del<br />
tawaf fra i due colli fu un ordine divino sin d<strong>al</strong> tempo del Profeta Abramo. Il<br />
messaggio di Allah è chiaro: bisogna essere equilibrati anche nella nostra distinzione,<br />
perché questa nazione è equilibrata.<br />
In questa sezione è incluso un versetto importantissimo che propone ai musulmani<br />
un’<strong>al</strong>tra regola e dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E<br />
così facemmo di voi una comunità equilibrata, affinché siate testimoni di fronte<br />
ai popoli.” (TSC- Sura II, versetto 143).<br />
Appartieni a una nazione eccezion<strong>al</strong>e! Immagina, nel giorno del Giudizio sarai tu a<br />
10 Percorso tra i colli Safâ e Marwa<br />
26
testimoniare di fronte ai popoli a te contemporanei e dirai dove è la verità e dove è<br />
l’errore: è davvero una grande responsabilità! Continuiamo a leggere il resto della<br />
Sura per sapere esattamente la figura di questa responsabilità.<br />
L’Islam e la riforma gener<strong>al</strong>e<br />
Nel terzo quarto del secondo juz comincia con una serie di ordini gener<strong>al</strong>i per<br />
riformare ogni aspetto della vita della comunità musulmana. Comincia col versetto in<br />
cui Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “La carità non consiste<br />
nel volgere i volti verso l'Oriente e l'Occidente, ma nel credere in Allah e<br />
nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e nei Profeti e nel dare, dei propri<br />
beni, per amore Suo, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti diseredati, ai<br />
mendicanti e per liberare gli schiavi; assolvere l'orazione e pagare la decima.<br />
Coloro che mantengono fede agli impegni presi, coloro che sono pazienti nelle<br />
avversità e nelle ristrettezze, e nella guerra...” (TSC- Sura II, versetto 177).<br />
I predicatori dicono che questo versetto include ogni aspetto dell’Islam; includendo i<br />
principi della fede (credere in Allah e nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e<br />
nei Profeti), gli atti di adorazione (assolvere l'orazione e pagare la decima),<br />
comportamenti e relazioni con gli <strong>al</strong>tri (mantenere fede agli impegni presi) e la<br />
mor<strong>al</strong>ità.<br />
Notate bene come è magnifica la gradu<strong>al</strong>ità e la progressione di questa Sura:<br />
1- Il cambiamento o la modifica dell’orientamento della qiblah (per re<strong>al</strong>izzare la<br />
distinzione). Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Volgiti dunque verso la Sacra Moschea.” (TSC- Sura II, versetto 144).<br />
2- L’equilibrio nella distinzione. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Safâ e Marwa sono veramente segni di Allah e non ci sarà<br />
m<strong>al</strong>e <strong>al</strong>cuno se coloro che fanno il Pellegrinaggio <strong>al</strong>la Casa o la Visita.”<br />
(TSC- Sura II, versetto 158).<br />
3- L’orientamento non è tutto. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “La carità non consiste nel volgere i volti verso l'Oriente e<br />
l'Occidente.” (TSC- Sura II, versetto 177).<br />
Dopo che Allah aveva ben messo nel cuore dei compagni il senso dell’obbedienza e della<br />
distinzione nel primo quarto, gli aveva mostrato e chiarito che la questione non era quella<br />
di una certa direzione o orientamento, ma di una riforma gener<strong>al</strong>e. Quando Allah ordinò<br />
ai musulmani di volgersi verso la Ka’ba o la Sacra Moschea, era solo per esaminare la<br />
loro obbedienza. Il vero obbiettivo era la carità e la rettitudine in tutti i loro aspetti, come<br />
è stato menzionato nel versetto 177.<br />
27
La lingua della riforma comprensiva: Tutti i metodi per il miglioramento<br />
A partire d<strong>al</strong> terzo hizb (quarto) del secondo juzu (parte), una serie di ordini e<br />
proibizioni sono elencati per incorniciare un modo di vivere completo per la Ummah<br />
islamica:<br />
Codici pen<strong>al</strong>i come indicato nei seguenti due versetti:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
"O voi che credete, in materia di omicidio, vi è stato prescritto il<br />
contrappasso"(TSC - Sura II, versetto 178).<br />
"Nel contrappasso c'è una possibilità di vita, per voi che avete intelletto"<br />
(TSC - Sura II, versetto 179)<br />
Leggi di eredità nell'Islam come indicato nel seguente versetto:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Vi è stato<br />
prescritto di far testamento, quando giungete in punto di morte e lasciate<br />
un patrimonio, in favore dei genitori e dei parenti prossimi" (TSC - Sura<br />
II, versetto 180).<br />
Segue la normativa religiosa come indicato nel seguente versetto:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può ٍessere tradotto come: "O voi che credete<br />
vi è stato prescritto il digiuno, come venne prescritto a coloro che vi<br />
hanno preceduto, per farvi diventare timorati"(TSC - Sura II, versetto<br />
183).<br />
La pietà è la luce che ti conduce sulla retta via<br />
Si può ٍnotare che tutte le normative precedentemente scritte si basano<br />
fondament<strong>al</strong>mente sul timore di Dio (gloria a Lui l' Altissimo) e troverai nel verso del<br />
contrappasso: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Nel<br />
contrappasso c'è una possibilità di vita, per voi che avete intelletto, affinché siate<br />
timorati" (TSC - Sura II, versetto 179).<br />
Nei versetti dell'eredità: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"Vi<br />
è stato prescritto di far testamento in favore dei genitori e dei parenti prossimi,<br />
con equità. è un dovere per i timorati " (TSC - Sura II, versetto 180).<br />
La pietà è data ris<strong>al</strong>to nei versetti che prescrivono il digiuno Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può ٍessere tradotto come: "O voi che credete vi è stato prescritto il<br />
digiuno, come venne prescritto a coloro che vi hanno preceduto per, farvi<br />
diventare timorati"(TSC - Sura II, versetto 183).<br />
Alla fine dell'illustrazione di tutte le leggi, Allah l’Altissimo dice quel che puٍò essere<br />
tradotto come: "Così Allah spiega agli uomini i Suoi segni, affinché siano<br />
timorati" (TSC - Sura II, versetto 187).<br />
28
La metodologia di Allah sarà dunque adottata soltanto dai credenti ubbidienti, che si<br />
distinguano dagli <strong>al</strong>tri per la loro unicità e pietà; la gente che desidera guadagnare la<br />
soddisfazione di Allah (gloria a Lui l'Altissimo).<br />
Questi tre perni sono schermi che conservano questa metodologia. Coerentemente<br />
sono presentati in un senso unico, completamente differente d<strong>al</strong> modo umano di<br />
presentare e spiegare le cose.<br />
Fratello musulmano! Più andrai avanti a leggere questa Sura più ti si apriranno gli<br />
occhi e scoprirai le funzioni complete della metodologia di Allah.<br />
Il sacro Corano inizia ٍcon il codice pen<strong>al</strong>e e finisce con la legislazione religiosa..<br />
Alcuni di voi si chiederanno qu<strong>al</strong> è il rapporto tra le due normative?<br />
In re<strong>al</strong>tà, presentare più argomenti indipendenti successivamente nel Sacro Corano<br />
indica che l'Islam li copre tutti. Gli atti di culto sono inseparabili d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre regole<br />
dell' Islam. Questo fatto dà ris<strong>al</strong>to <strong>al</strong>la completezza della metodologia di Allah e <strong>al</strong>la<br />
relativa inclusione di tutte le funzioni di vita.<br />
Lo scudo impenetrabile dell'Islam<br />
La quarta parte si occupa della legislazione di combattimento per la causa di Allah e<br />
le leggi della Jihad 11 .<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può ٍessere tradotto come: "Combattete per la cause<br />
di Allah contro coloro che vi combattono, ma non siate voi gli aggressori! Allah<br />
non ama gli aggressori. Perché se vi aggrediscono siete autorizzati ad ucciderli,<br />
dovunque li troviate, ed a cacciarli da qu<strong>al</strong>siasi luogo da cui vi abbiano<br />
cacciato." (TSC - Sura II, versetti 190 - 191).<br />
Il versetto da’ ris<strong>al</strong>to <strong>al</strong>l'inevitabilità del Jihad per conservare la metodologia di Allah<br />
e lo sforzo sulla necessità di spendere i soldi su Jihad (cioè nella causa di Allah<br />
l'Altissimo).<br />
Dobbiamo combattere per proteggere l’Islam. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come:“ Elargite per la cause di Allah e non gettatevi da soli nella<br />
perdizione.” (TSC - Sura II, versetto 195).<br />
Questa metodologia richiede il combattimento (nella causa di Allah) per proteggere<br />
l'Islam dai relativi nemici ed i nemici che ostacolano il suo progresso; non è una<br />
forma di terrorismo e di massacro.<br />
C’è una regola gener<strong>al</strong>e nel santo Corano: ogni volta che il jihad è accennato, anche le<br />
sue regole sono spiegate. Per esempio, l'ordine di jihad nel versetto 190 è diretto solo<br />
contro gli aggressori. Allah l’Altissimo dice quel che può ٍessere tradotto come:<br />
"Combattete per la causa di Allah, coloro che vi combattono" (TSC - Sura II,<br />
versetto 190). Inoltre il versetto chiarisce l'etica di jihad proibendo la trasgressione,<br />
non bisogna aggredire (Non siate voi aggressori).<br />
11 Letter<strong>al</strong>mente sforzo in questo significato significa combattimento sulla via di Allah<br />
29
Al-Hajj: Il pellegrinaggio, una tappa di rifornimento<br />
Si spostano i versi sul discorso delle regole del pellegrinaggio.<br />
Perché il pellegrinaggio viene menzionato direttamente subito dopo la guerra?<br />
Di fatto, il pellegrinaggio è il primo simbolo pratico di jihad. Quindi, effettuando il<br />
hajj, Allah dà ai musulmani una possibilità per praticare il jihad e cambiare le loro<br />
abitudini difettose (attraverso la preparazione psicologica, fisica e spiritu<strong>al</strong>e).<br />
Nota quanto coerente e strettamente collegati sono i versetti, anche se si occupano di<br />
vari soggetti!<br />
Questo ci ricorda la preghiera del profeta Abramo (pace su di lui) che troviamo<br />
nell'ultima parte del primo juz . Allah l’Altissimo dice quel che puٍò essere tradotto<br />
come:"...Mostraci i riti..." (TSC -Sura II, versetto 128).<br />
Seguono poi i dettagli sul pellegrinaggio nei versetti 196-200:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“ E assolvete, per Allah, <strong>al</strong><br />
Pellegrinaggio e <strong>al</strong>la Visita . Se siete impediti a ciò, [inviate] un'offerta di quel<br />
che potete e non rasatevi le teste prima che l'offerta sia giunta <strong>al</strong> luogo del<br />
sacrificio. Se però siete m<strong>al</strong>ati o avete un morbo <strong>al</strong>la testa, vi riscatterete con il<br />
digiuno, con un'elemosina o con offerta sacrific<strong>al</strong>e. Quando poi sarete <strong>al</strong> sicuro,<br />
colui che si è desacr<strong>al</strong>izzato tra la Visita e il Pellegrinaggio deve fare un sacrificio<br />
a seconda delle sue possibilità. E chi non ne ha i mezzi digiuni per tre giorni<br />
durante il Pellegrinaggio e <strong>al</strong>tri sette una volta tornato a casa sua, quindi in tutto<br />
dieci giorni. Questo per chi non ha famiglia nei pressi della Santa Moschea.<br />
Temete Allah e sappiate che Allah è severo nel castigo. Il Pellegrinaggio avviene<br />
nei mesi ben noti . Chi decide di assolverlo, si astenga dai rapporti sessu<strong>al</strong>i, d<strong>al</strong>la<br />
perversità e dai litigi durante il Pellegrinaggio . Allah conosce il bene che fate.<br />
Fate provviste , ma la provvista migliore è il timor di Allah, e temete Me, voi che<br />
siete dotati di intelletto. Non sarà per nulla peccato se cercherete di guadagnarvi<br />
la grazia del vostro Signore. Poi quando lasciate 'Arafa ricordatevi di Allah<br />
presso il Sacro Monumento. E ricordatevi di Lui, di come vi ha mostrato la Via,<br />
nonostante foste fra gli sviati. Fate la marcia da dove la fanno tutti gli <strong>al</strong>tri e<br />
chiedete perdono ad Allah. Allah è perdonatore misericordioso. E quando avrete<br />
terminato i riti, ricordate Allah come ricordate i vostri padri e con maggior<br />
venerazione. Ci sono persone che dicono:"Signore dacci le cose buone di questo<br />
mondo!"Questi non avranno parte nell'<strong>al</strong>tra vita. ” (TSC -Sura II, versetti 196-<br />
200).<br />
I pilastri dell'Islam<br />
Possiamo notare una cosa importante, cioè che i cinque pilastri fondament<strong>al</strong>i<br />
dell'Islam non sono spiegati interamente in modo così dettagliato in nessuna sura<br />
30
quanto in surat Al-Baqara, lo stesso v<strong>al</strong>e per le normative del digiuno, del<br />
pellegrinaggio, così come le normative del digiuno e dell'elargizione. Questa sura<br />
menziona anche che l'Islam è basato sullo sviluppo e la carità non sull’ usura.<br />
Le due testimonianze si trovano tra i primi versetti di questa Sura.<br />
Il primo versetto della sura si riferisce <strong>al</strong> primo pilastro dell’Islam: il Shahadah (la<br />
dichiarazione della fede).<br />
Allah l’Altissimo dice quel che puٍò essere tradotto come: "...Coloro che credono<br />
nell'invisibile.." (TSC -Sura II, versetto 3).<br />
Il secondo pilastro - S<strong>al</strong>at - è considerato lo schermo di sostegno dell’ Islam.<br />
L'argomento del s<strong>al</strong>at (la preghiera) è ripetuto abbastanza spesso in diversi versetti nel<br />
corso della Sura.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:" Eseguite l'adorazione<br />
quotidiana e pagate la decima" (TSC -Sura II, versetto 43).<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "S<strong>al</strong>vaguardate le<br />
preghiere e nella preghiera mediana e, devotamente, state ritti davanti ad Allah"<br />
(TSC -Sura II, versetto 238), questo è l'unico versetto che parla specificatamente<br />
della piu' importante delle cinque preghiere, la preghiera del pomeriggio.<br />
Entrate nella pace della pratica dell'Islam<br />
Dopo che i versetti ci hanno mostrato un vasta varietà di normative arriviamo ad un<br />
versetto fondament<strong>al</strong>e:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: " Oh voi che credete, tutti<br />
entrate nella pace della pratica dell'Islam" (TSC - Sura II, versetto 208) e qui il<br />
significato di pace è Islam.<br />
In questo versetto Allah ordina ai credenti di comportarsi secondo il significato<br />
completo dell'Islam. L'Islam rappresenta tutte le funzioni della metodologia, che<br />
Allah ha incorniciato per i musulmani.<br />
I versetti precedenti hanno indicato le funzioni di questa metodologia. Queste funzioni<br />
includono gli atti di culto, i codici pen<strong>al</strong>i, le leggi dell'eredità, il Jihad, le regole del<br />
hajj e lo spendere soldi nella causa di Allah.<br />
Questo versetto viene in questo contesto particolare per comandare la gente di<br />
abbracciare l'Islam interamante ed aderirsi a tutte le sue regole.<br />
Inoltre avverte la gente contro il comportarsi nell'accordo ad <strong>al</strong>cune di queste regole<br />
ed ignorarne <strong>al</strong>tre, come gli ebrei.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Accettate dunque una<br />
parte del Libro e ne rinnegate un'<strong>al</strong>tra parte ?” (TSC –Sura II, versetto 85).<br />
Quindi, il versetto mira a mettere la Ummah islamica sull'<strong>al</strong>larme, dato che i<br />
musulmani dovrebbero abbracciare l'Islam nel senso più perfetto e più adatto.<br />
Ai musulmani non e’ permesso accettare <strong>al</strong>cune regolazioni islamiche e rifiutarne<br />
<strong>al</strong>tre. Ciò ci ricorda della donna musulmana che osserva le sue preghiere ma rifiuta di<br />
31
indossare il velo, o i musulmani (uomini o donne) che effettuano il qiyam (veglia<br />
notturna) ma nuocciono i loro vicini di casa.<br />
Completando la metodologia: Le regole della famiglia<br />
Oltre due hizb (quarti) del secondo juzu, si occupano in dettagli delle regole che<br />
affrontano la vita di famiglia, il matrimonio, il divorzio, l’<strong>al</strong>lattamento ed il<br />
fidanzamento. Alcuni possono chiedersi perché t<strong>al</strong>i regole sono state menzionate solo<br />
<strong>al</strong>la conclusione della Sura, perché non nell'inizio?<br />
La Sura comincia giustamente con gli ordini imposti ai credenti di obbedire ad Allah,<br />
essere pii, osservare il digiuno ed effettuare il Hajj. Tutti questi mezzi sono requisiti<br />
indispensabili necessari per preparare un buon musulmano <strong>al</strong>l'operazione difficile<br />
della costruzione di una famiglia.<br />
Milioni di regolazioni e di disposizioni religiose potrebbero non riuscire a riformare e<br />
migliorare il comportamento di una persona smarrita d<strong>al</strong>la retta via. Quindi, molti<br />
versetti di questi due quarti si chiudono col ricordarvi del vostro timore di Allah e<br />
della Sua Onnisapienza, e la Sua Onnipresenza.<br />
Questo e’ indicato nei seguenti versetti dove Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come:<br />
- "Sappiate che Allah è Onnisciente" (TSC -Sura II, versetto 231)<br />
- "Sappiate che Allah è osservatore attento di ciò che voi fate" (TSC -Sura<br />
II, versetto 233)<br />
- "Allah è perfettamente informato di ci ٍche fate"(TSC -Sura II, versetto<br />
234)<br />
- "Se rinunciate voi, è comunque più vicino <strong>al</strong>la pietà" (TSC -Sura II,<br />
versetto 237)<br />
- "Anche le divorziate hanno diritto <strong>al</strong> mantenimento, in conformità <strong>al</strong>le<br />
buone consuetudini." (TSC -Sura II, versetto 241)<br />
Poiché la pietà avvolge le regole della famiglia, sia le discipline etiche che pratiche<br />
nell'Islam sono collegate strettamente<br />
Chi arriverà fino <strong>al</strong>la fine?<br />
Nei versetti 246-252 della sura è accennata la storia della guerra tra Lut e G<strong>al</strong>ut.<br />
Questa storia è circa due gruppi di persone israeliane. Il primo gruppo è riuscito nel<br />
dirigere l’ umanità, mentre l'<strong>al</strong>tro non è riuscito a compiere la stessa missione per<br />
parecchi motivi. Il gruppo guastato si e’ <strong>al</strong>lontanato dagli ordini di Allah, si è astenuto<br />
d<strong>al</strong> combattimento, ha disobbedito <strong>al</strong> loro profeta, ha f<strong>al</strong>lito nella prova del bere d<strong>al</strong><br />
fiume ed ha c<strong>al</strong>colato vittorie e sconfitte con puro scopo ven<strong>al</strong>e, con misure<br />
materi<strong>al</strong>istiche.<br />
In breve, questa storia illustra una lotta in cui un partito ha avuto due gruppi di<br />
persone; uno era impaurito dello scontro con il nemico, mentre l'<strong>al</strong>tro ha osato<br />
confrontare il nemico. La storia mira su asserire il fatto che il combattimento è<br />
32
necessario per la protezione della metodologia di Allah. Inoltre dimostra che i<br />
vigliacchi non potranno mai prendere la carica della terra e dell'umanità.<br />
Il Versetto del trono: Il potere e la grandezza di Dio<br />
Ora veniamo <strong>al</strong> versetto più grande nel santo Corano, Ayat Al-Kursi 12 . Questo<br />
versetto descrive Allah l'Altissimo (Gloria a Lui) nel senso più adatto e più<br />
meraviglioso mai conosciuto <strong>al</strong>l’ umanità d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>ba della storia.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:" Allah! Non c'è <strong>al</strong>tro dio<br />
che Lui, il Vivente, l'Assoluto . Non Lo prendono mai sopore né sonno. A Lui<br />
appartiene tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Chi può intercedere presso di<br />
Lui senza il Suo permesso? Egli conosce quello che è davanti a loro e quello che è<br />
dietro di loro e, della Sua scienza, essi apprendono solo ciò che Egli vuole. Il Suo<br />
Trono è più vasto dei cieli e della terra, e custodirli non Gli costa sforzo <strong>al</strong>cuno.<br />
Egli è l'Altissimo, l'Immenso” (TSC -Sura II, versetto 255).<br />
Il versetto seguente ha determinata importanza.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Non ci dev' essere<br />
costrizione nella religione..."(TSC - Sura II, versetto 256).<br />
Ayat Al-Kursi agisce come prova <strong>al</strong>l'umanità che Allah esiste (gloria a Lui<br />
l'Altissimo) e che tutti dobbiamo credere in Allah. Quindi, chiunque preferisce<br />
rinnegare Dio, non deve essere costretto ad abbracciare l'Islam.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Infatti la retta via ben si<br />
distingue d<strong>al</strong> peccato"(TSC -Sura II, versetto 265).<br />
Mentre i musulmani stanno comportandosi in accordo con quella metodologia, loro<br />
hanno bisogno di un'assicurazione che questa metodologia effettivamente è<br />
incorniciata da Allah, che protegge coloro che applica le sue regole. Ecco perché Ayat<br />
Al-Kursi viene nel mezzo della discussione circa questa metodologia.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allah è il patrono di<br />
coloro che credono” (TSC - Sura II, versetto 257).<br />
Le dimostrazioni e le prove<br />
Dopo il versetto del trono seguono tre storie che mostrano tre esempi della vita di<br />
ogni giorno.<br />
La prima storia riguarda il profeta Abramo (pace su di lui), e il Namrud.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"Quando Abramo disse"Il<br />
mio Signore è Colui che dà la vita e dà la morte". rispose:"Sono io che do la vita<br />
e do la morte. Allora Abramo disse: "Allah fa sorgere il sole d<strong>al</strong>l'oriente; tu<br />
prova a farlo sorgere da occidente".Restò confuso il miscredente." (TSC -Sura<br />
II, versetto 258)<br />
12 Versetti del Trono (TSC- Sura II, versetto 255).<br />
33
La seconda storia riguarda Aziz (Ezra). Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: "Oppure di colui che si trovo’ ٍa passare in vicinanza delle rovine di<br />
una loc<strong>al</strong>ità devastata...Facendolo poi resuscitare..."(TSC - Sura II, versetto<br />
259).<br />
La terza storia descrive come i morti sono portati di nuovo a vita.<br />
Allah l'Altissimo comandò Abramo di prendere quattro uccelli, ucciderli e tagliarli in<br />
parti poi mettere una parte di loro su ogni collina. Il Profeta poi li chiamerebbe e<br />
verrebbero a lui in rapidità, da piume e sangue ristabiliti <strong>al</strong> loro origin<strong>al</strong>e stato.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E quando Abramo<br />
disse:"Signore, mostrami come resusciti i morti ", Allah disse:"Ancora non<br />
credi?". "Sí, disse Abramo, ma [fa] che il mio cuore si acquieti". Disse<br />
Allah:"Prendi quattro uccelli e f<strong>al</strong>li a pezzi, poi mettine una parte su ogni monte<br />
e chiam<strong>al</strong>i: verranno da te con volo veloce. Sappi che Allah è eccelso e saggio".<br />
(TSC - Sura II, versetto 260).<br />
Queste storie accertano la potenza di Allah l'Altissimo sui morti ed i viventi, Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"...Allah!Non c'è <strong>al</strong>tro Dio<br />
<strong>al</strong>l'infuori di lui, il Vivente, l'Assoluto." (TSC - Sura II, versetto 255).<br />
Quindi, Ayat Al-Kursi segue i versetti che affrontano la metodologia per rinforzare la<br />
fede dei musulmani e per aumentare la loro fiducia in Allah. Di conseguenza, li<br />
aiuterà a sopportare gli incarichi pesanti di questa metodologia.<br />
Il sistema economico finanziario<br />
I versetti mostrano l' ultimo aspetto della metodologia divina: il sistema economico<br />
finanziario nell'Islam. L’economia islamica e’ basata sull’investimento dei soldi non<br />
l’usura. I seguenti versetti ci avvertono d<strong>al</strong>l’usura: Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come:<br />
-"Allah vanifica l'usura e fa duplicare l'elemosina. Allah non ama nessun ingrato<br />
peccatore." (TSC -Sura II, versetto 276).<br />
-"Oh voi che credete, se siete veramente credenti, temete Allah e rinunciate ai<br />
profitti dell'usura. Se non lo farete vi è dichiarata guerra da parte di Allah e del<br />
Suo Messaggero; se vi pentirete, conserverete il vostro patrimonio. Non fate torto<br />
e non subirete torto"(TSC- Sura II, versetto 278- 279).<br />
Ora, veniamo <strong>al</strong> versetto più lungo del Corano, il versetto tratta dei debiti. Per asserire<br />
l'autenticazione nei rapporti d'affari, questo versetto si occupa delle questioni dei<br />
debiti e come il contrarre un debito dovrebbe essere annotato.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Quando contraete un<br />
debito con una scadenza precisa, mettetelo per iscritto"(TSC -Sura II, Versetto 282).<br />
Per confermare le certezze questo versetto viene dopo la storia del profeta Abramo<br />
(pace su di lui) quando ha chiesto ad Allah l'Altissimo di mostrarli prova che<br />
consoliderebbe la sua credenza.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"E quando Abramo<br />
34
disse:"Oh mio Signore, mostrami come resusciti i morti" Allah rispose:"Ancora<br />
non credi?"."Si, disse Abramo, ma cos ىil mio cuore si tranquillizerà"(TSC -Sura<br />
II, Versetto 260)<br />
Quindi questi due versetti chiariscono dentro di voi che la certezza è il modo di vivere<br />
di ogni Musulmano in tutti gli aspetti di vita. Come potete notare i versetti che<br />
trattano dell'usura sono tra i versetti dell'elargizione e dello sviluppo, per chiarire che<br />
l'Islam non vieta nulla se non da qu<strong>al</strong>cosa che sia migliore.<br />
La Sura “Al-Baqara”: Il biglietto da vista per diventare "principe"<br />
Dopo che abbiamo visto la Sura "Al-Baqara" (La Giovenca) e tutti i dettagli delle<br />
normative dell'Islam, possiamo capire perché il Profeta (pace e benedizione su di lui)<br />
scegliesse come "principe" chi sapesse a memoria questa Sura, perché in questo modo<br />
il "principe" aveva appreso tutte le normative della metodologia.<br />
Questa comprensiva metodologia è rappresentata d<strong>al</strong>la retta via della “Sura Aprente”,<br />
e d<strong>al</strong>la certezza nel versetto del Trono. In più tratta normative del digiuno, e il<br />
pellegrinaggio e l'elemosina, la registrazione dei debiti, il divieto dell'usura e le<br />
normative dei combattimento.<br />
Queste funzioni sono contenute in tre perni: obbedienza, distinzione moderata (cioè<br />
unicità) e pietà<br />
Il sigillo: abbiamo ascoltato e seguito<br />
La Sura "Al-Baqara" (La Giovenca) si conclude con due versetti che sono il tesoro<br />
sotto il trono, con qui Allah (Gloria a Lui l'Altissimo) si complimenta con i Suoi<br />
credenti.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:"E dissero:" Abbiamo<br />
ascoltato ed obbediamo. Perdono Signore! è a te che tutto ritorna" (TSC- Sura<br />
II, versetto 285).<br />
Ed il figlio di Israele disse, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come:"Abbiamo ascoltato ma dissobbediamo"(TSC- Sura II, versetto 93).<br />
Noi mondo Musulmano vogliamo che il nostro pensiero sia : "Abbiamo ascoltato ed<br />
obbediamo" in modo da essere responsabili su questa terra.<br />
E dopo di che la preghiera, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come:"Allah non impone a nessun'anima un carico <strong>al</strong> di là delle sue capacità.<br />
Quello che ognuno avrà guadagnato sarà a suo favore e ci ٍche avrà demeritato<br />
sarà a suo danno." Signore, non ci punire per le nostre dimenticanze e i nostri<br />
sbagli. Signore, non caricarci di un peso grave come quello che imponesti a<br />
coloro che furono prima di noi. Signore, non imporci ci ٍper cui non abbiamo la<br />
forza. Assolvici, perdonaci, abbi misericordia di noi. Tu sei il nostro patrono,<br />
dacci la vittoria sui miscredenti."(TSC -Sura II, versetto 286).<br />
Nella sua vita, l'uomo sbaglia mentre cerca di re<strong>al</strong>izzare questa metodologia e si<br />
indebolisce, così la retta via è una grazia di Allah (gloria a Lui l'Altissimo), e quindi<br />
il Musulmano ha bisogno dell' aiuto di Dio, perciò prega per il perdono, l'espiazione e<br />
la compassione.<br />
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Dunque se i Musulmani iniziano una battaglia contro chi vuole distruggere questa<br />
metodologia e la sua gente, devono chiedere ad Allah (gloria a Lui l'Altissimo) di<br />
aiutarli a sconfiggere i miscredenti, e Allah (gloria a Lui l'Altissimo) risponderà a<br />
queste preghiere dicendo: "Vi ho risposto".<br />
Sura III : “Âl 'Imrân” (La Famiglia di Imran)<br />
Sura Medinese, rivelata dopo la Sura “Al-'Anfâl” il Bottino. È composta di 200<br />
versetti e nel Corano segue “Al-Baqara” La Giovenca.<br />
La sua relazione con la Sura della Giovenca<br />
La Famiglia di Imran e la Giovenca sono due Sure sorelle: così viene detto nei<br />
Hadith 13 dell’inviato di Allah (pace e benedizione su di lui) e sono soprannominate<br />
“le sfavillanti”. Esse, infatti, si somigliano molto nella forma e nel contenuto:<br />
vediamo che entrambe incominciano con “Alif Lâm Mîm” e si concludono con una<br />
invocazione.<br />
Tra le peculiarità del Corano vi è che le sue prime tre Sure si concludono con una<br />
invocazione:<br />
In Al-Fâtiha (L’Aprente); Allah, l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Guidaci sulla retta via...” (TSC – Sura I, versetto 6).<br />
In Al-Baqara (La Giovenca): Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Signore, non ci punire per le nostre dimenticanze e i nostri sbagli”.<br />
(TSC – Sura II, versetto 286).<br />
In Al-'Imrân (La famiglia di Imran): Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “…Signore, perdona i nostri peccati, cancella le nostre colpe e<br />
facci morire con i probi” (TSC – Sura III, versetto 193).<br />
Questo dimostra che l’invocazione è importantissima per il musulmano, il qu<strong>al</strong>e deve<br />
rifugiarsi sempre in essa.<br />
D<strong>al</strong>le rivelazioni delle lettere “Alif Lâm Mîm”<br />
Possiamo dire che la somiglianza più importante tra le due Sure è che ambedue<br />
cominciano con le lettere isolate “Alif Lâm Mîm”: questo indica che ciascun versetto<br />
di entrambe contiene queste tre lettere. Nel Corano ci sono tante Sure che iniziano con<br />
delle lettere isolate (come “Alif Lâm Mîm”, e “Ha Mîm”) come se fossero una<br />
chiave per penetrare nel loro significato.<br />
Da notare anche che le Sure che iniziano con le stesse lettere isolate sono collegate<br />
nel significato e nelle fin<strong>al</strong>ità.<br />
13 Detti del Profeta Mohammad (pbsl).<br />
36
Qu<strong>al</strong>cuno potrebbe chiedersi come mai <strong>al</strong>cune Sure iniziano con queste lettere. In<br />
re<strong>al</strong>tà, i sapienti hanno molte interpretazioni.<br />
Per semplificare le cose e renderle più comprensibili, diciamo che queste lettere (che<br />
si trovano <strong>al</strong>l’inizio di <strong>al</strong>cune Sure) sono una sfida per i miscredenti, come se Allah,<br />
Gloria a Lui l’Altissimo, dicesse loro: “non è questo il vostro <strong>al</strong>fabeto? Non è questa<br />
la materia prima che usate per parlare? Riuscireste a comporre con essa un testo come<br />
il Corano? Infatti, l’uomo può costruire d<strong>al</strong>la materia e dagli atomi un computer o una<br />
macchina, ma non può soffiarci del suo spirito. Ed è lo stesso per le lettere: gli uomini<br />
possono usarle per comporre poesie o racconti ma potranno mai comporvi un Corano<br />
che contiene uno spirito? Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Ed è così che ti abbiamo rivelato uno spirito [che procede] d<strong>al</strong> Nostro ordine”.<br />
(TSC – Sura XLII, versetto 52).<br />
Ed è per questo che nella maggior parte delle Sure che iniziano con queste lettere ci<br />
sono versetti contenenti una glorificazione del Libro (detto anche Corano, o<br />
Rivelazione o Monito).<br />
La perseveranza sul principio<br />
Lo scopo di questa Sura è legato a quello della Sura precedente, la qu<strong>al</strong>e informa i<br />
musulmani sulla loro responsabilità sulla Terra e illustra loro il metodo giusto per il<br />
vicariato. La Sura insiste anche sulla determinatezza su questo metodo, giacché molte<br />
persone - dopo aver letto il metodo e assunto questa responsabilità – deviano, cadono<br />
e si <strong>al</strong>lontanano d<strong>al</strong>la Retta Via, esattamente come colui che si dedica <strong>al</strong>l’adorazione<br />
nel mese di Ramadan e, finito il mese, interrompe. Questa Sura, quindi, si rivolge ai<br />
devoti da più di venti anni e li rafforza nella fede, ma si rivolge anche ai giovani che<br />
hanno ritrovato la strada di Dio dicendo loro di rafforzarsi nella fede e sulla Retta Via,<br />
affinché si renda concreta la successione del musulmano sulla Terra.<br />
Come possiamo persistere sulla verità?<br />
Per rispondere a questa domanda, bisogna prima capire come le persone deviano.<br />
Le persone sono indotte <strong>al</strong>l’errore o tramite idee che confondono le loro convinzioni<br />
di fede, oppure si perdono negli impegni della vita terrena, il che indebolisce le loro<br />
certezze. Di conseguenza le cause della perdita sono ideologiche (interne) o materi<strong>al</strong>i<br />
(esterne), perciò la Sura incoraggia i credenti a rafforzare entrambi gli ambiti e li<br />
mette in guardia da tutto ció che potrebbe essere causa del loro traviamento.<br />
Di conseguenza la Sura si divide in due parti:<br />
1. Prima parte - i versetti (1 – 120):<br />
Riguarda la determinazione del pensiero sulla Verità contro le cause esterne. Questo<br />
avviene tramite il discorso che si svolge sulla gente della Scrittura e il di<strong>al</strong>ogo con<br />
loro: è qui che per la prima volta si parla del di<strong>al</strong>ogo tra le religioni nel Corano.<br />
37
2. Seconda parte - i versetti (120 – 200):<br />
Parla della determinazione sulla Verità conseguita con la pratica, contro le cause<br />
interne. Questo avviene tramite il racconto della Battaglia di Uhud, preso come<br />
esempio delle mancanze che potrebbero accadere e come evitarle.<br />
Ho incominciato parlando delle cause esterne per preparare il musulmano<br />
<strong>al</strong>l’ambiente che lo circonda, poi ho continuato con l’interno.<br />
In re<strong>al</strong>tà la Sura ha trattato queste due dimensioni attraverso il commento di due<br />
episodi avvenuti <strong>al</strong>l’epoca del profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui):<br />
Il primo: l’incontro tra la delegazione dei cristiani del Najrân e l’inviato di Allah<br />
(pace e benedizione su di lui), quando li ha accolti nel Masjid An –Nabawi (la<br />
moschea del profeta) e ha discusso con loro per tre giorni;<br />
Il secondo: la Battaglia di Uhud e la sconfitta contro i miscredenti: ci sono ottanta<br />
versetti che ne parlano, perché la maggior parte dei credenti non erano determinati<br />
nella Battaglia e non obbedirono <strong>al</strong>l’inviato di Allah (pace e benedizione su di<br />
lui), speci<strong>al</strong>mente gli arcieri.<br />
Certamente questi versetti parlano di episodi successi più di 1400 anni fa, ma il<br />
discorso v<strong>al</strong>e per tutti i musulmani in tutti i tempi, per istruirli a rafforzarsi<br />
esternamente e internamente, nel pensiero e nella pratica.<br />
D<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine<br />
La Sura inizia con ciò che può aiutare il musulmano <strong>al</strong>la determinazione e si conclude<br />
con quanto lo rafforza sulla Verità.<br />
All’inizio della Sura, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Alif,<br />
Lâm, Mîm. Allah, non c'è dio <strong>al</strong>l'infuori di Lui, il Vivente, l'Assoluto. Ha fatto<br />
scendere su di te il Libro con la verità, a conferma di ciò che era prima di esso.”<br />
(TSC – Sura III, versetti 1-3).<br />
Dunque il tuo Dio è un Dio unico, ed è Lui che aiuta a rafforzarsi e il Libro è la<br />
Verità, in esso troverai il sentiero per rafforzarti in questa religione.<br />
Nell’ultimo versetto Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi<br />
che credete, perseverate! Incitatevi <strong>al</strong>la perseveranza, lottate e temete Allah, sì<br />
che possiate prosperare”. (TSC – Sura III, versetto 200).<br />
“Perseverate” significa persevera te stesso, ma “incitatevi <strong>al</strong>la perseveranza”<br />
significa che devi aiutare gli <strong>al</strong>tri a perseverare. “lottate” significa che il musulmano<br />
deve essere pronto ad affrontare ogni pericolo che viene d<strong>al</strong>l’esterno. La lotta deve<br />
essere <strong>al</strong>le frontiere per resistere e respingere il nemico esterno, che sia un esercito o<br />
un’idea o un dubbio.<br />
Nella Sura, è stato ripetuto parecchie volte che il Corano è uno dei fattori di<br />
determinazione.<br />
38
Viene poi il settimo versetto per chiarire, infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “E' Lui che ha fatto scendere il Libro su di te. Esso contiene<br />
versetti espliciti, che sono la Madre del Libro, e <strong>al</strong>tri che si prestano ad<br />
interpretazioni diverse. Coloro che hanno una m<strong>al</strong>attia nel cuore, che cercano la<br />
discordia e la [scorretta] interpretazione, seguono quello che è <strong>al</strong>legorico, mentre<br />
solo Allah ne conosce il significato. Coloro che sono radicati nella scienza dicono:<br />
" Noi crediamo: tutto viene d<strong>al</strong> nostro Signore". Ma i soli a ricordarsene sempre<br />
sono i dotati di intelletto.” (TSC- Sura III, versetto 7).<br />
Dunque la giusta comprensione del Corano è tra i più importanti fattori di<br />
rafforzamento del pensiero. Tante persone potrebbero deviare e commettere dei<br />
peccati seguendo le interpretazioni scorrette del Corano. La Sura ci mette in guardia<br />
da questa perdizione, ci esorta ad essere tra i radicati nella scienza e di pregare<br />
chiedendo il rafforzamento: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“ Signor nostro, non lasciare che i nostri cuori si perdano dopo che li hai guidati<br />
e concedici misericordia da parte Tua. In verità Tu sei Colui che dona.” (TSC –<br />
Sura III, versetto 8).<br />
Versetti che esortano <strong>al</strong>la perseveranza<br />
Questo tipo di versetti è numeroso in questa Sura.<br />
Una volta, questo sollecito avviene tramite il ricordo di persone che si sono rafforzate<br />
nello scontro col nemico (il discorso sulla Battaglia di Badr): Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Vi fu certamente un segno nelle due schiere<br />
che si fronteggiavano: una combatteva sul sentiero di Allah e l'<strong>al</strong>tra era<br />
miscredente, li videro a colpo d'occhio due volte più numerosi di quello che<br />
erano. Ebbene, Allah presta il Suo aiuto a chi vuole. Ecco un argomento di<br />
riflessione per coloro che hanno intelletto.” (TSC – Sura III, versetto 13).<br />
Un’<strong>al</strong>tra, tramite il ricordo degli apostoli quando si sono rafforzati tramite il sostegno<br />
della religione di Allah l’Altissimo e la loro sottomissione: Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Quando poi Gesù avvertì la miscredenza in<br />
loro, disse: "Chi sono i miei ausiliari sulla via di Allah?", "Noi, dissero gli<br />
apostoli, siamo gli ausiliari di Allah. Noi crediamo in Allah, sii testimone della<br />
nostra sottomissione”. (TSC– Sura III, versetto 52).<br />
Poi tramite il discorso sulle comunità precedenti, Allah l’Altissimo ci ricorda il patto<br />
dei Profeti, e il loro rafforzamento per l’appoggio dell’Islam: Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “E quando Allah accettò il patto dei Profeti:<br />
"Ogni volta che vi darò una parte della Scrittura e della saggezza e che vi invierò<br />
un messaggero per confermarvi quello che avete già ricevuto, dovrete credergli e<br />
aiutarlo"...” (TSC- Sura III, versetto 81).<br />
Nella Sura della Famiglia di Imran ci sono versetti che esortano a temere Allah e<br />
esortano <strong>al</strong>la determinazione fino <strong>al</strong>la morte: Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “O voi che credete, temete Allah come deve essere temuto e<br />
39
non morite se non musulmani.” (TSC – Sura III, versetto 102). Il versetto dice in<br />
pratica: attento a morire non musulmano!<br />
Ma come faciamo se non sappiamo quando moriremo? La risposta è: se temi Allah e<br />
persisti nella Sua obbedienza, morirai musulmano e ti garantirai una fine onorevole,<br />
con la volontà di Allah.<br />
Nel versetto successivo Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Aggrappatevi tutti insieme <strong>al</strong>la corda di Allah e non dividetevi tra voi.” (TSC –<br />
Sura III, versetto 103).<br />
Dunque, se vuoi rafforzarti sulla verità, devi aggrapparti <strong>al</strong> Corano e accompagnare i<br />
devoti e i compagni pii. E bada a non cadere in conflitto con loro.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E non siate come coloro<br />
che si sono divisi, opposti gli uni agli <strong>al</strong>tri, dopo che ricevettero le prove ...”. (TSC<br />
– Sura III, versetto 105).<br />
I versetti si susseguono per esortare <strong>al</strong>la determinazione in varie situazioni. Osservate<br />
con me quello che dice Allah l’Altissimo parlando della determinazione davanti <strong>al</strong><br />
nemico: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quanti Profeti<br />
combatterono affiancati da numerosi discepoli senza perdersi d'animo per ciò<br />
che li colpiva sul sentiero di Allah, senza infiacchirsi e senza cedere! Allah ama i<br />
perseveranti.” (TSC– Sura III, versetto 146).<br />
Osserva anche questo versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Dicevano loro: "Si sono riuniti contro di voi, temeteli". Ma<br />
questo accrebbe la loro fede e dissero: "Allah ci basterà, è il Migliore dei<br />
protettori". Ritornarono con la grazia e il favore di Allah, non li colse nessun<br />
m<strong>al</strong>e e perseguirono il Suo compiacimento. Allah possiede grazia immensa.”<br />
(TSC– Sura III, versetti 173-174).<br />
Sono numerosi i versetti che invitano i musulmani <strong>al</strong>la determinazione, a non<br />
indebolirsi e a non abbattersi per nessun motivo. Siccome la determinazione è un<br />
punto critico e decisivo la Sura mette in guardia dai fattori che potrebbero scuotere la<br />
fede del credente e indebolire la sua capacità di rafforzamento.<br />
Gli ostacoli <strong>al</strong>la determinazione: le tentazioni e le trasgressioni<br />
Nei primi versetti della Sura Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Abbiamo abbellito, agli [occhi degli] uomini, le cose che essi desiderano: le<br />
donne, i figli, i tesori accumulati d'oro e d'argento, i cav<strong>al</strong>li marchiati, il bestiame<br />
e i campi coltivati; tutto ciò è solo godimento temporaneo della vita terrena,<br />
mentre verso Allah è il miglior ritorno.” (TSC – Sura III, versetto 14).<br />
L’attaccamento ai beni effimeri della vita terrena e le sue passioni passeggere è un<br />
fattore molto pericoloso contro il rafforzamento della comunità.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quanto a quelli di voi<br />
che volsero le sp<strong>al</strong>le il giorno in cui le due schiere si incontrarono, fu Satana a<br />
sedurli e a farli inciampare, per una qu<strong>al</strong>che colpa che avevano commesso...”.<br />
(TSC – Sura III, versetto 155).<br />
40
Questo versetto ci mostra che coloro che avevano ceduto nella Battaglia di Uhud<br />
avevano commesso delle colpe nel passato, e Satana ne approfittò per farli<br />
inciampare, per questo motivo non furono determinati.<br />
Qui vi è un <strong>al</strong>tro versetto con il medesimo significato: Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Quando vi giunge un dispiacere - e già ne avevate<br />
inflitto uno doppio - direte: "Come è successo?". Di': "Viene da voi stessi".”<br />
(TSC – Sura III, versetto 165).<br />
La soluzione: il pentimento<br />
I versetti che invitano <strong>al</strong> pentimento e invitano a farlo <strong>al</strong> più presto possibile si<br />
ripetono: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “che dicono: "O<br />
Signor nostro, abbiamo creduto; perdona i nostri peccati e proteggici d<strong>al</strong> castigo<br />
del Fuoco".” (TSC - Sura III, versetto 16). E anche: “eccetto coloro che poi si<br />
pentiranno e si emenderanno, poiché Allah è perdonatore, misericordioso”.<br />
(TSC– Sura III, versetto 89).<br />
Segue poi questo versetto dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Affrettatevi <strong>al</strong> perdono del vostro Signore e <strong>al</strong> Giardino vasto come i cieli<br />
e la terra che è preparato per i timorati”. (TSC – Sura III, versetto 133).<br />
Che questo versetto sia il motto dei giovani che commettono dei peccati: chiedere<br />
perdono ad Allah e pentirsi rapidamente per rafforzarsi sulla Verità e assicurarsi un<br />
“Giardino vasto come i cieli e la terra”.<br />
Risulta chiaro quindi che la perseveranza nel vero è una qu<strong>al</strong>ità di estrema importanza<br />
e che ci sono tanti ostacoli che impediscono il suo raggiungimento, perciò ci siamo<br />
posti la domanda seguente: qu<strong>al</strong>i fattori possono aiutarci a perdurare nel vero?<br />
Ce ne sono cinque su cui la Sura insiste:<br />
1- Fare ricorso ad Allah<br />
la perseveranza è un dono dell’Altissimo che è l’Unico capace di farci seguire la sua<br />
Via. Infatti, la Sura incita <strong>al</strong>l’invocazione sin d<strong>al</strong> suo inizio, dove Allah l’<strong>al</strong>tissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “Signor nostro, non lasciare che i nostri<br />
cuori si perdano dopo che li hai guidati e concedici misericordia da parte Tua. In<br />
verità Tu sei Colui che dona” (TSC – Sura III, versetto 8).<br />
“Signor nostro, in verità sei Tu che radunerai gli uomini in un Giorno a<br />
proposito del qu<strong>al</strong>e non v'è dubbio <strong>al</strong>cuno"; Allah certamente non manca <strong>al</strong>la<br />
Sua promessa” (TSC – Sura III, versetto 9).<br />
“Dì: " O Allah, Sovrano del regno, Tu dai il regno a chi vuoi e lo strappi a chi<br />
vuoi, es<strong>al</strong>ti chi vuoi e umilî chi vuoi. Il bene è nelle Tue mani, Tu sei<br />
l'Onnipotente” (TSC – Sura III, versetto 26).<br />
Il Corano ci presenta esempi rilevanti di persone illustri e di come si rivolgevano ad<br />
Allah. Un caso è la moglie di 'Imrân che invoca Allah dicendo quel che può essere<br />
tradotto come: “Mio Signore, ho consacrato a Te e solo a Te quello che è nel mio<br />
41
ventre” (TSC - Sura III, versetto 35), e Zaccaria che Lo implora in questi termini:<br />
“O Signor mio, concedimi da parte Tua una buona discendenza”(TSC - Sura III,<br />
versetto 38).<br />
Procedendo, i versetti della Sura raccomandano e incitano <strong>al</strong>l’invocazione di Allah.<br />
Osservate i popoli che ci hanno preceduto come implorano Allah di dare loro la forza<br />
e il coraggio per sconfiggere i loro nemici; infatti Allah dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Solo dissero: "Signore, perdona i nostri errori e gli eccessi che<br />
abbiamo commesso, rins<strong>al</strong>da le nostre gambe e dacci la vittoria sugli infedeli”<br />
(TSC – Sura III, versetto 147). E questa è la preghiera della gente d’intelletto:<br />
“Signore, abbiamo inteso un nunzio che invitava <strong>al</strong>la fede [dicendo]: "Credete<br />
nel vostro Signore!" e abbiamo creduto. Signore, perdona i nostri peccati,<br />
cancella le nostre colpe e facci morire con i probi. Signore, dacci quello che ci hai<br />
promesso attraverso i Tuoi messaggeri e non coprirci di ignominia nel Giorno<br />
della Resurrezione. In verità Tu non manchi <strong>al</strong>la promessa". Il loro Signore<br />
risponde <strong>al</strong>l'invocazione: "In verità non farò andare perduto nulla di quello che<br />
fate, uomini o donne che siate, ché gli uni vengono dagli <strong>al</strong>tri. A coloro che sono<br />
emigrati, che sono stati scacciati d<strong>al</strong>le loro case, che sono stati perseguitati per la<br />
Mia causa, che hanno combattuto, che sono stati uccisi, perdonerò le loro colpe e<br />
li farò entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli, ricompensa questa da parte<br />
di Allah. Presso Allah c'è la migliore delle ricompense” (TSC - Sura III, versetto<br />
193-195).<br />
2- L’adorazione<br />
Allah l'Altissimo dice di Zaccaria quel che può essere tradotto come: “Ogni volta<br />
che egli entrava” (TSC - Sura III, versetto 37), Maria era intenta a pregare nel<br />
santuario perciò egli seguì il suo esempio. Difatti, quando gli angeli lo chiamarono<br />
per annunciargli Giovanni, egli “stava ritto in preghiera nel Santuario” (TSC -<br />
Sura III, versetto 39).<br />
Notiamo come prev<strong>al</strong>e l’atmosfera dell’adorazione in questa Sura che nella sua parte<br />
conclusiva definisce coloro che hanno intelletto appunto con quel che può essere<br />
tradotto come: “che in piedi, seduti o coricati su un fianco ricordano Allah” (TSC<br />
- Sura III, versetto 191).<br />
3- L’invito <strong>al</strong>la via di Allah<br />
Nel cervello umano ci sono due zone, una delle convinzioni e un’<strong>al</strong>tra ancora più<br />
profonda e forte detta dell’identità e dell’appartenenza. Perciò, per spostare un’idea<br />
d<strong>al</strong>la zona delle convinzioni a quella dell’appartenenza bisogna parlarne con gli <strong>al</strong>tri,<br />
bisogna che diventi argomento delle nostre conversazioni. Uno, per esempio, può<br />
essere convinto dell’Islam ma nello stesso tempo non riesce ancora ad averlo come<br />
identità. Quindi, per raggiungere la completa appartenenza <strong>al</strong>la religione e per<br />
consolidare la nostra convinzione dobbiamo parlare spesso della religione con gli<br />
<strong>al</strong>tri. Infatti, l’invito <strong>al</strong>la via di Allah è uno dei più importanti fattori che favoriscono<br />
la perseveranza. È chiaro che il fautore che aiuta la gente a seguire la via di Allah sarà<br />
per primo a perseverare in questa via. Ecco perché la Sura contiene tanti versetti che<br />
incitano il fedele ad invitare <strong>al</strong>la via del Clemente, infatti Egli dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Sorga tra voi una comunità che inviti <strong>al</strong> bene, raccomandi<br />
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le buone consuetudini e proibisca ciò che è riprovevole. Ecco coloro che<br />
prospereranno.” (TSC - Sura III, versetto 104). O ancora: “Voi siete la migliore<br />
comunità che sia stata suscitata tra gli uomini, raccomandate le buone<br />
consuetudini e proibite ciò che è riprovevole e credete in Allah. Se la gente della<br />
Scrittura credesse, sarebbe meglio per loro; ce n'è qu<strong>al</strong>cuno che è credente, ma<br />
la maggior parte di loro sono empi” (TSC - Sura III, versetto 110).<br />
4- La chiarezza dell’obiettivo<br />
Avere un obiettivo chiaro nella vita è un <strong>al</strong>tro fattore della perseveranza.<br />
L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Che in piedi, seduti o coricati<br />
su un fianco ricordano Allah e meditano sulla creazione dei cieli e della terra,<br />
[dicendo]: "Signore, non hai creato tutto questo invano. Gloria a Te! Preservaci<br />
d<strong>al</strong> castigo del Fuoco” (TSC - Sura III, versetto 191).<br />
Dobbiamo capire che quest’universo è stato creato per uno scopo e non certo per caso:<br />
adorare Allah, conoscerLo e assumere la responsabilità di questa terra (come spiega la<br />
Sura della Giovenca).<br />
5- La fratellanza<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Aggrappatevi tutti<br />
insieme <strong>al</strong>la corda di Allah e non dividetevi tra voi” (TSC - Sura III, versetto<br />
103).<br />
La fratellanza tra I musulmani per amore di Allah assicura <strong>al</strong> musulmano la buona<br />
compagnia il che è uno dei più importanti doni di Allah <strong>al</strong>l’uomo, infatti Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “per grazia Sua siete diventati<br />
fratelli” (TSC - Sura III, versetto 103).<br />
Pertanto la Sura ci mette in guardia contro la perdita della fratellanza e contro la<br />
divisione: “E non siate come coloro che si sono divisi, opposti gli uni agli <strong>al</strong>tri,<br />
dopo che ricevettero le prove” (TSC - Sura III, versetto 105).<br />
L’assiduità intellettu<strong>al</strong>e<br />
Abbiamo già detto che la Sura si divide in due parti:<br />
la prima parte (d<strong>al</strong> 1° <strong>al</strong> 120° versetto) discute la fede della gente della Scrittura in<br />
una maniera fine, scientifica e garbata che non mira a ban<strong>al</strong>izzare le loro idee bensì a<br />
consolidare le convinzioni dei fedeli e di liberare il loro pensiero d<strong>al</strong>le incertezze.<br />
Questa discussione ha luogo nella moschea del profeta con la delegazione dei cristiani<br />
di Najran che hanno trascorso tre giorni a Medina per conversare con il profeta di<br />
Allah. Questo fu il primo di<strong>al</strong>ogo del genere fra musulmani e cristiani. È da rilevare a<br />
questo proposito che il di<strong>al</strong>ogo con l’<strong>al</strong>tro e la sua comprensione non significano<br />
assolutamente rinunciare ad una parte della fede, dei v<strong>al</strong>ori oppure dei principi. Ciò si<br />
vedrà chiaro attraverso la conversazione presente nella Sura e attraverso la<br />
meravigliosa e logica divisione che il Corano fa delle sue fasi.<br />
Il rafforzamento della fede dei musulmani prima della discussione<br />
43
Prima della discussione, la Sura consolida la fede dei musulmani. Allah l’Altissimo,<br />
infatti, dice quel che può essere tradotto come: “Allah testimonia, e con Lui gli<br />
Angeli e i sapienti, che non c'è dio <strong>al</strong>l'infuori di Lui, Colui che re<strong>al</strong>izza la<br />
giustizia. Non c'è dio <strong>al</strong>l'infuori di Lui, l'Eccelso, il Saggio. Invero, la religione<br />
presso Allah è l'Islam” (TSC - Sura III, versetti 18-19).<br />
“Desiderano <strong>al</strong>tro che la religione di Allah, quando, per amore o per forza tutto<br />
ciò che è nei cieli e sulla terra si sottomette a Lui e verso di Lui [tutti gli esseri]<br />
saranno ricondotti?” (TSC – Sura III, versetto 83).<br />
.<br />
“Chi vuole una religione diversa d<strong>al</strong>l'Islam, il suo culto non sarà accettato” (TSC<br />
- Sura III, versetto 85).<br />
“Se polemizzano contro di te, dì: " Sottometto ad Allah il mio volto, io e coloro<br />
che mi hanno seguito” (TSC - Sura III, versetto 20).<br />
Trovare i punti di comune accordo<br />
Prima di intavolare qu<strong>al</strong>siasi di<strong>al</strong>ogo bisogna trovare dei punti d’incontro con l’<strong>al</strong>tro<br />
ed è ciò che il Corano ci dimostra nei versetti in cui Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Dì: "O gente della Scrittura, addivenite ad una<br />
dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè] che non adoreremo <strong>al</strong>tri che Allah,<br />
senza nulla associarGli, e che non prenderemo <strong>al</strong>cuni di noi come signori<br />
<strong>al</strong>l'infuori di Allah" Se poi volgono le sp<strong>al</strong>le <strong>al</strong>lora dite: "Testimoniate che noi<br />
siamo musulmani" (TSC - Sura III, versetto 64).<br />
La Sura ricorda la fede che i musulmani hanno in tutti I profeti di Allah l’Altissimo<br />
(inclusi i profeti della gente della Scrittura) come un’<strong>al</strong>tro punto comune : “Dì:<br />
"Crediamo in Allah e in quello che ha fatto scendere su di noi e in quello che ha<br />
fatto scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e le Tribù, e in ciò che, da<br />
parte del Signore, è stato dato a Mosè, a Gesù e ai Profeti: non facciamo <strong>al</strong>cuna<br />
differenza tra loro e a Lui siamo sottomessi” (TSC - Sura III, versetto 84).<br />
Le prove e le dimostrazioni come mezzi di consolidamento del Corano<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “In verità, per Allah Gesù<br />
è simile ad Adamo che Egli creò d<strong>al</strong>la polvere, poi disse: "Sii" ed egli fu” (TSC -<br />
Sura III, versetto 59).<br />
“O gente della Scrittura, perché polemizzate a proposito di Abramo mentre la<br />
Torâh e il Vangelo sono scesi dopo di lui? Non capite dunque? Ecco, già<br />
polemizzate su ciò che conoscete, perché dunque intendete polemizzare su ciò di<br />
cui non avete conoscenza <strong>al</strong>cuna? Allah sa e voi non sapete. Abramo non era né<br />
giudeo né nazareno, ma puro credente e musulmano. E non era uno degli<br />
associatori” (TSC - Sura III, versetti 65-66-67).<br />
Diversi versetti per il convincimento ment<strong>al</strong>e e logico dove Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Non si addice ad un uomo <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e Allah ha<br />
44
dato la Scrittura e la saggezza e la dignità di profeta, dire <strong>al</strong>le genti: Adorate me<br />
<strong>al</strong>l'infuori di Allah", ma piuttosto: "Siate veri devoti del Signore, voi che<br />
insegnate il Libro e lo avete studiato. E non vi ordinerà di prendere per signori<br />
Angeli e Profeti. Vi ordinerebbe la miscredenza mentre siete musulmani?”(TSC -<br />
Sura III, versetti 79-80). .<br />
L’Ammonimento contro la sconfessione<br />
Dopo aver esposto le prove ment<strong>al</strong>i e logiche, i versetti trattano <strong>al</strong>tri elementi della<br />
discussione ovvero l’avvertimento e l’intimorimento della gente della Scrittura:<br />
“O gente della Scrittura, perché smentite i segni di Allah mentre ne siete<br />
testimoni?<br />
O gente della Scrittura, perché avvolgete di f<strong>al</strong>so il vero e lo nascondete, mentre<br />
ben lo conoscete?” (TSC - Sura III, versetti 70-71).<br />
“Che accadrà quando li avremo riuniti, in un Giorno sul qu<strong>al</strong>e non c'è dubbio<br />
<strong>al</strong>cuno, e ogni anima riceverà quello che si sarà guadagnata e non verrà fatto<br />
loro <strong>al</strong>cun torto?” (TSC - Sura III, versetto 25).<br />
Dopo di che si accentua la sfida, quando Allah dice quel che può essere tradotto<br />
come: “A chi polemizza con te, ora che hai ricevuto la scienza, di’ solo: “Venite,<br />
chiamiamo i nostri figli e i vostri , le nostre donne e le vostre, noi stessi e voi stessi<br />
e invochiamo la m<strong>al</strong>edizione di Allah sui bugiardi” (TSC - Sura III, versetto 61).<br />
Questo versetto si chiama il versetto dell’invocazione nel senso che i due gruppi si<br />
riuniscono e implorano Allah di far vincere coloro che sostengono il vero e di<br />
m<strong>al</strong>edire i mentitori. Ovviamente i cristiani di Najran non hanno accettato questa sfida<br />
severa.<br />
La giustizia e l’equilibrio nella discussione<br />
Visto che l’Islam è una religione molto raffinata, questo di<strong>al</strong>ogo non si conclude<br />
senza ricordare le opere buone di <strong>al</strong>cuni fra la gente della Scrittura ed incita i<br />
musulmani ad essere giusti nei loro confronti: “Non sono tutti ugu<strong>al</strong>i. Tra la gente<br />
della Scrittura c'è una comunità che recita i segni di Allah durante la notte e si<br />
prosterna” (TSC - Sura III, versetto 113).<br />
“Tra le genti della Scrittura ci sono <strong>al</strong>cuni che, se affidi loro un qintâr 14 , te lo<br />
rendono e <strong>al</strong>tri che se affidi loro un denaro non te lo rendono finché tu non stia<br />
loro addosso per riaverlo” (TSC - Sura III, versetto75).<br />
Quindi il Corano c’insegna che il fatto di non essere musulmani non significa che i<br />
loro comportamenti sono tutti sbagliati o che tutto ciò che fanno è basato<br />
sull’inganno.<br />
O musulmani, imparate d<strong>al</strong>la Sura della Famiglia di Imran la moderazione nel<br />
comportamento con i non musulmani.<br />
14 Misura di peso che corrisponde a 100 libbre.<br />
45
Il Corano elogia anche i profeti della gente della Scrittura: “In verità Allah ha eletto<br />
Adamo e Noè e la famiglia di Abramo e la famiglia di 'Imrân <strong>al</strong> di sopra del resto<br />
del creato”(TSC - Sura III, versetto 33). E loda la vergine Maria eleggendola fra<br />
tutte le donne del mondo: “E quando gli angeli dissero: " In verità, o Maria, Allah<br />
ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo” (TSC - Sura<br />
III, versetto 42). È un principio meraviglioso nell’equilibrio e nella giustizia perché<br />
questo versetto non loda la moglie del profeta dell’Islam e neanche sua figlia ma loda<br />
la Vergine pace su di lei.<br />
No <strong>al</strong>l’imitazione <strong>al</strong>la cieca<br />
Nello stesso tempo il Corano ci avverte contro l’imitazione <strong>al</strong>la cieca della gente della<br />
Scrittura dopo averci chiarito le loro credenze: “O voi che credete, se obbedirete ad<br />
<strong>al</strong>cuni di coloro che hanno ricevuto la Scrittura, vi riporteranno <strong>al</strong>la miscredenza<br />
dopo che avevate creduto.<br />
E come potreste essere miscredenti, mentre vi si recitano i segni di Allah e c'è tra<br />
voi il Suo Messaggero? Chi si aggrappa ad Allah è guidato sulla retta via” (TSC -<br />
Sura III, versetti 100- 101).<br />
“Voi li amate mentre loro non vi amano affatto. Mentre voi credete a tutta la<br />
Scrittura loro, quando vi incontrano, dicono: "Crediamo"; ma quando sono soli,<br />
si mordono le dita rabbiosi contro di voi . Dì: "Morite nella vostra rabbia!” (TSC<br />
- Sura III, versetto 119).<br />
“E non siate come coloro che si sono divisi, opposti gli uni agli <strong>al</strong>tri, dopo che<br />
ricevettero le prove. Per loro c'è castigo immenso” (TSC - Sura III, versetto 105).<br />
.<br />
Si nota che i perni di questa discussione si trovano dentro dei versetti intrecciati e<br />
consecutivi: la lode dell’<strong>al</strong>tro, la prova, il punto comune e poi il rafforzamento della<br />
fede (evidente in <strong>al</strong>cune parti per esempio i versetti 79-83).<br />
Non dobbiamo scordarci nel corso di questa discussione della benedetta famiglia di<br />
Imran cui nome Allah l’Altissimo ha usato come titolo per la Sura, a cominciare d<strong>al</strong>la<br />
moglie di Imran, la sua preghiera per Maria e la sua devozione, Zaccaria e la sua<br />
implorazione, e Gesù e sua madre e il suo elevamento in cielo. Prove splendide della<br />
loro elezione e la loro distinzione fra tutta l’umanità!<br />
La conclusione delle parti della Sura con la perseveranza<br />
È un segno chiaro quello della conclusione della prima parte con la perseveranza: “Se<br />
però sarete pazienti e devoti, i loro intrighi non vi procureranno <strong>al</strong>cun m<strong>al</strong>e”<br />
(TSC - Sura III, versetto120), lo è anche la conclusione della seconda parte dove<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete,<br />
perseverate! Incitatevi <strong>al</strong>la perseveranza, lottate e temete Allah, sì che possiate<br />
prosperare” (TSC - Sura III, versetto 200).<br />
La fermezza pratica dopo la fermezza ideologica:<br />
46
Dopo aver fissato la costruzione esterna contro i sospetti e i m<strong>al</strong>intesi, il Corano si<br />
sposta fissandone quella interna e tratta quest’argomento commentando la battaglia di<br />
Uhud.<br />
I musulmani sono rimasti abbattuti d<strong>al</strong>la battaglia, vergognosi della loro<br />
disobbedienza <strong>al</strong> Profeta (Pace e benedizione su di lui) abbandonandolo e per essere<br />
fuggiti d<strong>al</strong> combattimento. Tuttavia il Corano tratta questa faccenda e li consola nel<br />
modo più nobile e più gentile:<br />
1- Far ricordare la grazia di Allah su di loro<br />
I versetti gli ricordano che il trionfo proviene da Allah, rammentandogli della<br />
battaglia di “Badr”. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Quando due vostri clan stavano per ritirarsi...” cioè non persistevano sulla<br />
verità “...nonostante che Allah sia il loro patrono.” (TSC- Sura III, versetto<br />
122), è Lui che li ha resi forti. Allah l’Altissimo inoltre dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Allah già vi soccorse a Badr, mentre eravate deboli.” (TSC-<br />
Sura III, versetto 123).<br />
Notiamo che nello stesso contesto l’enfasi è sulla vittoria che viene da Allah, Egli<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Anzi, se sarete pazienti e<br />
pii, quando i nemici verranno contro di voi, il vostro Signore vi manderà<br />
l’ausilio di cinquemila angeli guerrieri.” (TSC- Sura III, versetto 125).<br />
Osserviamo che la pazienza e il timore di Allah sono ripetuti verso la fine dei<br />
versetti della Sura, menzionando che le due qu<strong>al</strong>ità sono il motivo della discesa<br />
degli angeli e della vittoria dei fedeli.<br />
2- Ordine <strong>al</strong>la penitenza e ritorno ad Allah<br />
Un <strong>al</strong>tro aspetto del fascino del Corano sta nell’educazione e nella consolidazione<br />
della fede. Prima di rimproverarli e menzionare i loro errori, il Corano li richiama<br />
a ritornare a rifugiarsi in Allah. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Affrettatevi <strong>al</strong> perdono del vostro Signore e <strong>al</strong> Giardino vasto come i<br />
cieli e la terra” (TSC- Sura III, versetto 133); “e quelli che, quando hanno<br />
commesso qu<strong>al</strong>che misfatto o sono stati ingiusti nei confronti di loro stessi, si<br />
ricordano di Allah e Gli chiedono perdono dei loro peccati (e chi può<br />
perdonare i peccati se non Allah?), e non si ostinano nel m<strong>al</strong>e<br />
consapevolmente.” (TSC- Sura III, versetto 135).<br />
3- Consolazione<br />
I seguenti versetti fanno parte dei meravigliosi versetti che sollevano il mor<strong>al</strong>e dei<br />
compagni del Profeta e che indirizzano i musulmani di ogni tempo e di ogni luogo<br />
per rafforzarli, m<strong>al</strong>grado i dolori e le disgrazie. Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Non perdetevi d'animo, non vi affliggete: se siete<br />
credenti avrete il sopravvento. Se subite una ferita, simile ferita è toccata<br />
47
anche agli <strong>al</strong>tri. Così <strong>al</strong>terniamo questi giorni per gli uomini...” (TSC- Sura<br />
III, versetti 139-140).<br />
Questi versetti accarezzano dolcemente i dolori dei compagni del Profeta,<br />
rammentandoli che anche gli infedeli hanno avuto sofferenze come loro e hanno<br />
avuto dei morti come loro. Viene poi lo splendido versetto per la costanza, dove<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Pensate forse di<br />
entrare nel Giardino senza che Allah riconosca coloro che lottano, coloro che<br />
sopportano?” (TSC- Sura III, versetto 142).<br />
Quindi, il paradiso è caro e chi lo vuole raggiungere deve sforzarsi e avere<br />
pazienza per meritarselo.<br />
4- Un delicato rimprovero<br />
Dopo aver sollevato il mor<strong>al</strong>e, il Corano inizia a fare un leggero rimprovero. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Vi auguravate la morte prima ancora di incontrarla. Ora l'avete vista<br />
con i vostri occhi” (TSC- Sura III, versetto143).<br />
“Muhammad non è <strong>al</strong>tro che un messaggero, <strong>al</strong>tri ne vennero prima di<br />
lui; se morisse o se fosse ucciso, ritornereste sui vostri passi? Chi<br />
ritornerà sui suoi passi, non danneggerà Allah in nulla e, ben presto,<br />
Allah compenserà i riconoscenti.” (TSC- Sura III, versetto 144).<br />
“Quando ris<strong>al</strong>ivate senza badare a nessuno, mentre <strong>al</strong>le vostre sp<strong>al</strong>le il<br />
Messaggero vi richiamava...” (TSC- Sura III, versetto 153).<br />
Immagina questa scena: i musulmani corrono e non ascoltano nessuno, mentre il<br />
Profeta (Pace e Benedizione su di Lui) era fermo in campo di battaglia<br />
chiamandoli e facendoli ricordare il Giorno del Giudizio. Dopodiché viene<br />
ricordato il comportamento delle nazioni precedente e le loro fermezze; Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Profeti combatterono<br />
affiancati da numerosi discepoli senza perdersi d'animo per ciò che li colpiva<br />
sul sentiero di Allah, senza infiacchirsi e senza cedere! Allah ama i<br />
perseveranti.” (TSC- Sura III, versetto 146) .<br />
5- Consolazione di nuovo<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Dopo la tristezza, fece<br />
scendere su di voi un senso di sicurezza e un sopore che avvolse una parte di<br />
voi...” (TSC- Sura III, versetto 154).<br />
Il cuore del Profeta (Pace e Benedizione su di Lui) si è intenerito nei loro riguardi;<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “È per misericordia di Allah<br />
che sei dolce nei loro confronti! Se fossi stato duro di cuore, si sarebbero<br />
<strong>al</strong>lontanati da te. Perdona loro e supplica che siano assolti. Consultati con<br />
loro sugli ordini da impartire...” (TSC- Sura III, versetto 159).<br />
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M<strong>al</strong>grado la sconfitta, i versetti ordinano <strong>al</strong> Profeta di non abbandonare la<br />
consultazione con i compagni. Ammirate la bellezza di questa religione che<br />
mescola il rimprovero, la tenerezza e la consolazione nelle circostanze più<br />
difficili.<br />
6- Le cause della sconfitta e l’instabilità<br />
Dopo tutto questo, è indispensabile an<strong>al</strong>izzare le cause della perdita affinché i<br />
musulmani possano usufruire in futuro degli errori passati:<br />
a - La discordia e la disobbedienza: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Allah ha mantenuto la promessa che vi aveva fatto,<br />
quando per volontà Sua li avete annientati...” (TSC- Sura III, versetto<br />
152). Allah l’Altissimo ha mantenuto la promessa a farvi vincere “...<strong>al</strong><br />
momento in cui vi siete persi d'animo...” cioè non vi siete tenuti fermi “...e<br />
avete discusso gli ordini...” cioè eravate in discordia “...e disobbediste...” e<br />
qui segna la pericolosità degli effetti della disobbedienza “...quando<br />
intravvedeste quello che desideravate...” dopo avervi fatto vedere le<br />
avvisaglie del trionfo “...Tra di voi ci sono <strong>al</strong>cuni che desiderano i beni di<br />
questo mondo e ce ne sono <strong>al</strong>tri che bramano quelli dell’<strong>al</strong>tro...” cioè<br />
<strong>al</strong>cuni di voi volevano il profitto dopo la battaglia, cosa che ha provocato la<br />
sconfitta.<br />
b - Le colpe e i peccati: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Quanto a quelli di voi che volsero le sp<strong>al</strong>le il giorno in cui le due schiere<br />
si incontrarono, fu Satana a sedurli e a farli inciampare, per una qu<strong>al</strong>che<br />
colpa che avevano commesso...” (TSC- Sura III, versetto 155).<br />
c - Attaccamento <strong>al</strong>le persone: Quando la gente si attacca <strong>al</strong>le persone più che<br />
<strong>al</strong>l’ideologia, la loro fermezza s’indebolisce. Nella battaglia di Uhud <strong>al</strong>cuni<br />
Compagni hanno gettato le armi appena si era diffusa la f<strong>al</strong>sa notizia<br />
dell’uccisione del Profeta (Pace e Benedizione su di Lui). Perciò il versetto è<br />
venuto a rimproverarli, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Muhammad non è <strong>al</strong>tro che un messaggero, <strong>al</strong>tri ne vennero<br />
prima di lui; se morisse o se fosse ucciso, ritornereste sui vostri passi?”<br />
(TSC- Sura III, versetto 144).<br />
Avvertimento d<strong>al</strong>la discordia:<br />
Notiamo che la Sura si concentra nell’ammonire che la discordia è il motivo<br />
princip<strong>al</strong>e dell’instabilità e del tremore <strong>al</strong>l’interno dello schieramento, sia essa una<br />
discordia ideologica o pratica. Perciò la Sura mette in guardia da:<br />
a- Seguire i versetti che si prestano ad interpretazioni diverse, con lo scopo di<br />
provocare il tumulto e di dare delle scorrette interpretazioni; Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “...Coloro che hanno una m<strong>al</strong>attia<br />
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nel cuore, che cercano la discordia e la [scorretta] interpretazione...”<br />
(TSC- Sura III, versetto 7).<br />
b- Aver dissensi e discordia sulle questioni secondarie; Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Aggrappatevi tutti insieme <strong>al</strong>la corda di<br />
Allah e non dividetevi tra voi...” (TSC- Sura III, versetto 103) la Sura ci<br />
avverte di non dividerci e di non avere dissensi sui versetti di Allah: “E non<br />
siate come coloro che si sono divisi, opposti gli uni agli <strong>al</strong>tri, dopo che<br />
ricevettero le prove...” (TSC- Sura III, versetto 105).<br />
c- L’usura è una delle cause della discordia fra musulmani; Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non cibatevi<br />
dell’usura che aumenta di doppio in doppio...” (TSC- Sura III, versetto<br />
130).<br />
d- Il fatto di non prendere le opinioni degli <strong>al</strong>tri: i versetti hanno ordinato <strong>al</strong><br />
Profeta (Pace e Benedizione su di Lui) la consultazione di <strong>al</strong>tri musulmani<br />
m<strong>al</strong>grado tutto ciò che era successo. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “...Perdona loro e supplica che siano assolti.<br />
Consultati con loro sugli ordini da impartire; poi, quando hai deciso abbi<br />
fiducia in Allah...” (TSC- Sura III, versetto 159).<br />
L’attinenza della prima parte con la seconda:<br />
1- Non bisogna attaccarsi <strong>al</strong>le persone: la f<strong>al</strong>sa notizia dell’uccisione del Profeta<br />
(Pace e Benedizione su di Lui) ha provocato confusione tra i musulmani,<br />
come la storia dell’ascensione improvvisa di Cristo che ha turbato i Cristiani,<br />
questa confusione li ha condotti ad un traviamento. La Sura Al-Imrân ci incita<br />
ad attaccarci <strong>al</strong>l’ideologia e non <strong>al</strong>le persone, perché esse muoiono e<br />
spariscono, invece l’ideologia e la religione rimangono. O giovani, se volete la<br />
costanza <strong>al</strong>lora non attaccatevi ad un predicatore o ad una persona particolare<br />
scordandovi dell’idea e del messaggio.<br />
2- Importanza dell’obbedienza: nonostante la Sura si è concentrata sul distacco<br />
d<strong>al</strong>le persone, ha mostrato l’importanza dell’obbedienza e della<br />
sottomissione.<br />
- Nella prima parte: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Quando poi Gesù avvertì la miscredenza in loro, disse: «Chi<br />
sono i miei ausiliari sulla via di Allah?», «Noi, dissero gli apostoli,<br />
siamo gli ausiliari di Allah...” (TSC- Sura III, versetto 52). Questo<br />
versetto chiarisce il traguardo “...sulla via di Allah...” ed il metodo e la<br />
strada “...Chi sono i miei ausiliari...”, perciò loro devono essere gli<br />
ausiliari del Profeta.<br />
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- Nella seconda parte troviamo un versetto gener<strong>al</strong>e che sprona sempre a<br />
seguire i Profeti; l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Quanti Profeti combatterono affiancati da numerosi discepoli senza<br />
perdersi d’animo per ciò che li colpiva sul sentiero di Allah, senza<br />
infiacchirsi e senza cedere! Allah ama i perseveranti.” (TSC- Sura III,<br />
versetto 146). Questo versetto rimprovera i fedeli per non aver seguito e<br />
obbedito <strong>al</strong> Profeta (Pace e Benedizione su di Lui) nella battaglia di<br />
“Uhud”. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Quando ris<strong>al</strong>ivate senza badare a nessuno, mentre <strong>al</strong>le vostre sp<strong>al</strong>le il<br />
Messaggero vi richiamava.” (TSC- Sura III, versetto 153).<br />
Perché questa Sura si chiama “Al-Imrân”?<br />
Qu<strong>al</strong> è la relazione di tutto ciò che si è detto sulla fermezza della fede e “Al-Imrân”?<br />
In questa sura Allah l’Altissimo ha scelto due simboli di fermezza, la moglie di Imran<br />
e Maria, figlia di Imran, raccontando la loro storia in due quarti interi della Sura.<br />
La fermezza di Maria (che Allah si compiaccia di lei) si evidenzia nell’obbedienza,<br />
nell’adorazione ad Allah e nella sua castità, a t<strong>al</strong> punto che è stata menzionata nel<br />
Corano per merito di questa virtù; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “E [ricorda] colei che ha mantenuto la sua castità!” (TSC- Sura XXI,<br />
versetto 91).<br />
Il f<strong>al</strong>limento nel consolidare la fede e mantenere la castità sono le cause princip<strong>al</strong>i che<br />
danneggiano gli individui e le società. Quindi Maria (che Allah sia compiaccia di Lei)<br />
era il simbolo della fermezza in queste due qu<strong>al</strong>ità.<br />
Per quanto riguarda la moglie di Imrân, il suo unico desiderio era che d<strong>al</strong> suo grembo<br />
nascesse un sostenitore della religione di Allah. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Quando la moglie di 'Imrân disse: «Mio Signore, ho<br />
consacrato a Te e solo a Te quello che è nel mio ventre. Accett<strong>al</strong>o da parte mia...”<br />
(TSC- Sura III, versetto 35).<br />
Lei voleva che suo figlio liberasse Gerus<strong>al</strong>emme dagli aggressori Romani. Essa si è<br />
tenuta ferma sulla sua idea, anche dopo aver saputo che il suo neonato era una<br />
femmina; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Poi, dopo aver<br />
partorito, disse: «Mio Signore, ecco che ho partorito una femmina»: ma Allah<br />
sapeva meglio di lei quello che aveva partorito, «Il maschio non è certo simile<br />
<strong>al</strong>la femmina! L'ho chiamata Maria...” (TSC- Sura III, versetto 36). Allah<br />
l’Altissimo ha accettato la sua sincera intenzione, Egli, l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “L'accolse il suo Signore di accoglienza bella, e la fece<br />
crescere della migliore crescita...” (TSC- Sura III, versetto 37).<br />
È davvero sublime che Allah l’Altissimo menziona questi due simboli nella Sura che<br />
discute con la gente della Scrittura: questo è un modo distinto del Corano per<br />
avvicinare le persone. Sebbene il Corano dissente da ciò che la gente della Scrittura<br />
51
crede, <strong>al</strong>lo stesso tempo elogia i grandi personaggi ai qu<strong>al</strong>i credono, come la moglie di<br />
Imrân e Maria.<br />
Il v<strong>al</strong>ore della donna nella Sura<br />
È <strong>al</strong>trettanto avvenente che la Sura parla della fermezza della fede, e Allah l’Altissimo<br />
ha fatto delle due signore un modello di fermezza. La Sura non ha menzionato Imrân,<br />
ma si è foc<strong>al</strong>izzata sulla sincera intenzione di sua moglie per far trionfare la religione<br />
di Allah, come risultato la nascita di Maria e poi di Gesù (che Allah sia compiace di<br />
Lui).<br />
Inoltre, dobbiamo notare che il profeta Zaccaria (che Allah si compiaccia di lui),<br />
nonostante la sua importanza fra i profeti dei Figli d’Israele, ebbene imparava da<br />
Maria. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...L'affidò a<br />
Zaccaria e ogni volta che egli entrava nel santuario trovava cibo presso di lei.<br />
Disse: «O Maria, da dove proviene questo?». Disse: «Da parte di Allah». In<br />
verità Allah dà a chi vuole senza contare. Zaccaria <strong>al</strong>lora si rivolse <strong>al</strong> suo Signore<br />
e disse: «O Signor mio, concedimi da parte Tua una buona discendenza. In verità<br />
Tu sei Colui che ascolta l'invocazione.»” (TSC- Sura III, versetto 37-38).<br />
Quindi, i simboli della fermezza in questa Sura sono le donne. La Sura che viene dopo<br />
“la famiglia di Imran” è la Sura “Le donne”. Questa è una chiara prova che l’Islam<br />
onora la donna e riconosce il suo v<strong>al</strong>ore. O voi giovani, ragazzi e ragazze, restate<br />
fermi sulla fede e sulla Verità, sia nel campo spiritu<strong>al</strong>e che pratico; traete ispirazione<br />
d<strong>al</strong>le due signore che sono state menzionate in questa Sura: la moglie di Imrân e<br />
Maria, figlia di Imrân.<br />
Sura IV: “ An-Nisâ' ” (Le donne)<br />
La Sura An-Nisâ' “Le Donne” è Medinese ed è stata rivelata dopo la Sura Al-<br />
Mumtahana “L’Esaminata”, contiene 176 versetti. Questa è la quarta Sura nell’ordine<br />
coranico e arriva immediatamente dopo la Sura della Famiglia di Imran.<br />
“Le Donne” è la Sura della giustizia e della misericordia, soprattutto verso i deboli.<br />
Dopo che la Sura della Giovenca ha specificato le responsabilità dei musulmani sulla<br />
Terra, esponendo loro il metodo del vicariato, e la Sura della Famiglia di Imran che<br />
richiama l’attenzione sulla perseveranza sulla buona condotta e sulla responsabilità<br />
dei credenti, abbiamo la Sura delle Donne che ci insegna che la persona responsabile<br />
sulla Terra deve avere un senso della giustizia e della misericordia verso ciò che le è<br />
stato affidato; come se la caratteristica che distingue i responsabili sulla Terra fosse la<br />
giustizia…Perciò la Sura delle Donne parla dei diritti dei deboli nella società. Essa<br />
riguarda gli orfani, gli schiavi, i lavoratori domestici, gli eredi, e insiste in modo<br />
particolare sulle donne. Parla anche delle minoranze non musulmane che vivono sotto<br />
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la protezione dell’Islam e dei loro diritti; in aggiunta si rivolge anche ai deboli stessi<br />
per insegnar loro come si devono comportare nelle varie situazioni. Per di più,<br />
essendo la Sura della misericordia e della giustizia, parla anche dei vagabondi, dei<br />
genitori e della maniera con cui questi ultimi devono essere trattati. In ognuno dei<br />
suoi versetti i deboli, la giustizia e la misericordia sono menzionati ammirevolmente,<br />
cosa che ci mostra l’inimitabilità del Corano nella ripetizione senza dover annoiare il<br />
lettore.<br />
La ragione del titolo: prima la tua famiglia<br />
Il motivo per il qu<strong>al</strong>e la Sura ha preso questo nome è che l’uomo, se tratta sua moglie<br />
con giustizia e misericordia, saprà essere corretto anche con le <strong>al</strong>tre persone deboli.<br />
Questa è la Sura dei deboli e Allah ha scelto le donne, tra le categorie dei deboli, per<br />
chiamare questa Sura a nome loro…Come se Allah ci dicesse che, prima di affidarci<br />
la responsabilità della Terra, dobbiamo mostrarGli la nostra correttezza nei confronti<br />
della nostra famiglia; perché solo comportandoci con giustizia e con misericordia nei<br />
confronti delle nostre famiglie, lo faremo anche nei confronti della società. La<br />
correttezza nei confronti delle donne <strong>al</strong>l’interno delle famiglie è un criterio per<br />
misurare la correttezza dei musulmani sulla Terra. Quindi, dopo tutto ciò, come si può<br />
ancora affermare che l’Islam perseguita la donna e la discrimina?<br />
Queste congetture non possono influire sul lettore del Corano, soprattutto chi legge la<br />
Sura delle Donne, perché questa non fa <strong>al</strong>tro che illustrare l’aspetto della giustizia e<br />
della misericordia nei loro confronti. Ma prima di essa vi è quella della Famiglia di<br />
Imran che narra della Vergine Maria e della moglie di ‘Imran come esempio di<br />
determinatezza. In effetti, anche questa Sura introduce una testimonianza in onore<br />
della donna.<br />
Adesso cari fratelli, andiamo a vivere insieme la bontà di questi onorabili versetti con<br />
l’intenzione di imparare ad essere giusti nei confronti di tutta la gente e soprattutto<br />
con i deboli.<br />
Il Pilastro del vicariato: la giustizia<br />
La Sura inizia illustrando chiaramente il suo obiettivo, Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un<br />
solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e<br />
donne” (TSC- Sura IV, versetto 1). Questo versetto ci informa che l’origine<br />
dell’essere umano è una sola: “da un solo essere” (TSC- Sura IV, versetto 1).<br />
Allora, perché essere ingiusti??<br />
53
Il versetto mostra che le donne sono state create dagli uomini, e in questo vi è una<br />
chiara richiesta ad essere teneri con loro, come segue nella Tradizione profetica: “ Le<br />
donne sono i primi fratelli degli uomini”.<br />
Si nota anche che la Sura inizia con un discorso univers<strong>al</strong>e (Uomini), mentre la Sura<br />
della Tavola Imbandita incomincia rivolgendosi ai credenti (Credenti), e ciò perché la<br />
giustizia é una regola gener<strong>al</strong>e che riguarda tutte le nazioni…Per questo motivo non é<br />
possibile che una nazione regni sulla terra commettendo ingiustizie. La giustizia é la<br />
base del regno, della stabilità e del vicariato. A questo proposito dice Ibn Taymiyya,<br />
che Dio abbia misericordia della sua anima: “le vicende della gente si compiono con<br />
la giustizia che può essere anche accompagnata da diversi tipi di peccati, più di<br />
quanto lo possano essere con l’ingiustizia nei diritti, anche se non sono<br />
accompagnati da peccati. Per questo si dice che Allah appoggia la Nazione corretta<br />
anche se essa è miscredente e non appoggia la Nazione ingiusta anche se essa è<br />
musulmana. E si dice anche che la vita prosegue sotto la giustizia e la miscredenza,<br />
ma si interrompe sotto l’ingiustizia e l’Islam. 146/28 Il Libro delle Fatawa.<br />
Da notare anche, che la Sura delle Donne inizia con lo stesso significato con il qu<strong>al</strong>e<br />
si conclude La Famiglia di Imran, ovvero il timore di Dio e la devozione (At-Taqwa).<br />
Quest’ultima Sura si è conclusa con le parole di Allah l’Altissimo che dice quel che<br />
può essere tradotto come: “…temete Allah, sì che possiate prosperare”(TSC- Sura<br />
III, versetto 200) , mentre quella delle Donne è incominciata con quel che può essere<br />
tradotto come: “Uomini, temete il vostro Signore” (TSC- Sura IV, versetto 1).<br />
Non <strong>al</strong>imentatevi con il fuoco<br />
Il secondo versetto della Sura ci mette in guardia contro un <strong>al</strong>tro tipo di ingiustizia nei<br />
confronti dei deboli, in esso Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Restituite agli orfani i beni loro e non scambiate il buono con il cattivo, né<br />
confondete i loro beni coi vostri, questo è veramente un peccato grande.” (TSC-<br />
Sura IV, versetto 2), dopodiché seguono le parole di Allah l’Altissimo dove dice<br />
quel che può essere tradotto come: “E se temete di essere ingiusti nei confronti<br />
degli orfani” (TSC- Sura IV, versetto 3). Gli Arabi usavano educare l’orfana<br />
mantenendola con i suoi soldi. Una volta diventata grande, il suo tutore se voleva<br />
poteva sposarla senza darle la dote che le spettava di diritto, <strong>al</strong> contrario di quanto<br />
faceva con le <strong>al</strong>tre donne; <strong>al</strong>lora scese il versetto che protegge gli interessi anche di<br />
questa debole categoria di donne. E proprio in questo versetto abbiamo la famosa<br />
regola che definisce il numero delle spose che gli uomini possono avere: l’equità,<br />
l’equità, e ancora l’equità, <strong>al</strong>trimenti una sola. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “...se temete di essere ingiusti, <strong>al</strong>lora sia una sola…” (TSC-<br />
Sura IV, versetto 2) .<br />
La dote: un diritto della sposa concessole di buona voglia<br />
Segue il quarto versetto per stabilire il diritto della donna <strong>al</strong>la dote e l’importanza del<br />
fatto che l’uomo gliela dia con piena volontà, infatti, Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “E date <strong>al</strong>le vostre spose la loro dote. Se graziosamente<br />
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esse ve ne cedono una parte, godetevela pure e che vi sia propizia.” (TSC- Sura<br />
IV, versetto 4).<br />
Osserva, fratello musulmano, questa misericordia reciproca tra gli sposi che viene<br />
consolidata attraverso il simbolo della dote! Quindi quello che é richiesto <strong>al</strong>l’uomo è<br />
la buona grazia nel dare, mentre la donna ha la scelta tra mantenere il suo diritto o<br />
cedere una parte di esso in onore a suo marito. Questo è uno splendido versetto che<br />
mette insieme la rivendicazione del diritto della sposa <strong>al</strong>la dote e la tenera relazione<br />
degli sposi nel dare reciprocamente di buona voglia.<br />
La giustizia anche con gli incapaci<br />
Inoltre, i versetti si susseguono per indurci ad essere corretti con i vari membri della<br />
società, persino con gli incapaci. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Non date in mano agli incapaci i beni che Allah vi ha concesso per la<br />
sopravvivenza; attingetevi per nutrirli e vestirli e rivolgete loro parole gentili.”<br />
(TSC- Sura IV, versetto 5). Gli incapaci sono coloro che non sono in grado di<br />
amministrare correttamente i loro beni, per cui se li avessero in mano, si<br />
dissiperebbero rapidamente. Quindi anche questa categoria di persone non deve subire<br />
<strong>al</strong>cun torto né essere sfruttata, come fanno <strong>al</strong>cune persone con la scusa che il<br />
proprietario è incapace di intendere o di volere.<br />
Il sesto versetto, invece, stabilisce il diritto degli orfani sui loro beni una volta<br />
raggiunta la maggiore età. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Mettete <strong>al</strong>la prova gli orfani finché raggiungano la pubertà e, se si comportano<br />
rettamente, restituite loro i loro beni. Non affrettatevi a consumarli e a<br />
sperperarli prima che abbiano raggiunto la maggiore età…” (TSC- Sura IV,<br />
versetto 6).<br />
Mentre il settimo versetto stabilisce il diritto della donna <strong>al</strong>l’eredità, diritto che <strong>al</strong>cuni<br />
arabi durante l’età dell’ignoranza 15 le hanno negato. Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Agli uomini spetta una parte di quello che hanno<br />
lasciato genitori e parenti; anche <strong>al</strong>le donne spetta una parte di quello che hanno<br />
lasciato genitori e parenti stretti; piccola o grande che sia, una parte<br />
determinata” (TSC- Sura IV, versetto 7).<br />
L’ottavo versetto unisce la giustizia e la carità, Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Se <strong>al</strong>tri parenti, gli orfani e i poveri assistono <strong>al</strong>la divisione,<br />
datene loro una parte e trattateli con dolcezza”. (TSC- Sura IV, versetto 8).<br />
Proteggi i tuoi figli dopo di te con correttezza<br />
Il nono versetto corregge un concetto sbagliato diffuso tra la gente: Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “E coloro che temono di lasciare una<br />
posterità senza risorse, temano Allah e parlino rettamente.” (TSC- Sura IV,<br />
15 Al jahiliyya, età dell’ignoranza. Così veniva chiamato il periodo in cui vivevano gli arabi prima<br />
dell’avvento dell’Islam.<br />
55
versetto 9). Tanta gente mangia l’illecito e danneggia gli <strong>al</strong>tri con la scusa che teme<br />
per i propri figli dopo la propria morte. Ma la Sura dice proprio il contrario: sii giusto<br />
con gli <strong>al</strong>tri e parla saggiamente, Allah proteggerà i tuoi figli dopo di te.<br />
Abbiamo poi il decimo versetto che ci avverte fortemente contro l’ingiustizia. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “In verità coloro che<br />
consumano ingiustamente i beni degli orfani non fanno che <strong>al</strong>imentare il fuoco<br />
nel ventre loro, e presto precipiteranno nella Fiamma” (TSC- Sura IV, versetto<br />
10).<br />
L’equità nell’eredità<br />
Nell’undicesimo versetto si istituiscono le norme sull’eredità per i figli e le figlie:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ecco quello che Allah vi<br />
ordina a proposito dei vostri figli: <strong>al</strong> maschio la parte di due femmine…” (TSC-<br />
Sura IV, versetto 11). Questa é la giustizia, perché la suddivisione dell’eredità non si<br />
fa in base <strong>al</strong>le preferenze, e nemmeno con una percentu<strong>al</strong>e ugu<strong>al</strong>e per il maschio e la<br />
femmina, ma <strong>al</strong> contrario, si stabilisce sulla base dei doveri e delle responsabilità di<br />
ciascuno di loro. L’uomo, infatti, ha la responsabilità di mantenere i figli e la moglie,<br />
mentre la donna è esonerata da questo dovere. Perciò quando la donna si sposa, la sua<br />
quota d’eredità rimane preservata e l’uomo é tenuto a mantenerla comunque.<br />
Il versetto dodicesimo dà una spiegazione dettagliata su come va suddivisa equamente<br />
l’eredità tra gli sposi. Infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “A voi spetta la metà di quello che lasciano le vostre spose, se esse non<br />
hanno figli…” (TSC- Sura IV, versetto 12). Per riassumere fratello musulmano,<br />
ogni volta che sentirai venir meno il senso dell’equità nella tua vita privata con tua<br />
moglie, la tua famiglia, o con i deboli, dovrai leggere la Sura delle Donne, la Sura<br />
della giustizia, e ti regoli tramite i suoi versetti.<br />
T<strong>al</strong>i sono i limiti di Allah<br />
Dopo seguono due versetti fondament<strong>al</strong>i, il 13 e il 14. Il primo per persuadere <strong>al</strong>la<br />
giustizia e il secondo per dissuadere d<strong>al</strong>l’ingiustizia e d<strong>al</strong>la violazione degli ordini di<br />
Allah, che dice quel che può essere tradotto come: “Questi sono i limiti di Allah.<br />
Chi obbedisce ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero, sarà introdotto nei Giardini dove<br />
scorrono i ruscelli, dove rimarrà in eterno. Ecco la beatitudine immensa. E chi<br />
disobbedisce ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero e trasgredisce le Sue leggi, sarà<br />
introdotto nel Fuoco, dove rimarrà in perpetuo e avrà castigo avvilente” (TSC-<br />
Sura IV, versetti 13 e 14).<br />
Ma cosa accadrebbe se gli uomini commettessero un’ingiustizia? Il versetto 17<br />
risponde direttamente a questa domanda e apre il tema del pentimento. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allah accoglie il pentimento di<br />
coloro che fanno il m<strong>al</strong>e per ignoranza e che poco dopo si pentono: ecco da chi<br />
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Allah accetta il pentimento. Allah è saggio, sapiente” (TSC- Sura IV, versetto<br />
17).<br />
Lo slogan della sura: comportatevi convenientemente con le donne<br />
I versetti riprendono a parlare della correttezza nei confronti delle donne. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non vi è<br />
lecito ereditare delle mogli contro la loro volontà…” (TSC- Sura IV, versetto 19);<br />
il versetto mette in guardia d<strong>al</strong> fatto di ereditare le donne con la forza, come se fossero<br />
oggetti. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non trattatele<br />
con durezza nell'intento di riprendervi parte di quello che avevate donato, a<br />
meno che abbiano commesso una p<strong>al</strong>ese infamità. Comportatevi verso di loro<br />
convenientemente…” (TSC- Sura IV, versetto 19). Comportatevi<br />
convenientemente con loro non significa solamente non commettere ingiustizia nei<br />
confronti della propria moglie, ma i sapienti hanno detto che il comportarsi<br />
convenientemente vuole anche dire sopportare i suoi danni, avere pazienza con lei e<br />
provare ad ammorbidire il suo cuore finché la rabbia non le passi come faceva il<br />
Profeta (pace e benedizione siano su di lui). Il versetto prosegue dicendo: “Se provate<br />
avversione nei loro confronti, può darsi che abbiate avversione per qu<strong>al</strong>cosa in<br />
cui Allah ha riposto un grande bene.” (TSC- Sura IV, versetto 19).<br />
Hanno ottenuto da voi una stretta <strong>al</strong>leanza<br />
Dopodiché abbiamo il ventesimo versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Se volete cambiare una sposa con un'<strong>al</strong>tra, non<br />
riprendetevi nulla, anche se avete dato ad una un qintâr d'oro: il riprendere<br />
sarebbe un oltraggio e un peccato evidente.” (TSC- Sura IV, versetto 20).<br />
Questi versetti uniscono la giustizia e il re<strong>al</strong>ismo nel comportamento con la donna.<br />
Per prima cosa, bisogna comportarsi convenientemente con lei, poi se si ha<br />
dell’avversione per lei, bisogna portare pazienza, ma se non si può e si vuole averne<br />
un’<strong>al</strong>tra, non bisogna chiedere indietro assolutamente nulla della sua dote, anche se<br />
questa è tanta! Il versetto è molto esplicito a questo riguardo: “il riprendere sarebbe<br />
un oltraggio e un peccato evidente”. Perché evocare l’ingiustizia qui? Perché gli<br />
Arabi quando volevano cambiare le loro mogli, avevano l’abitudine di accusarle<br />
ingiustamente di adulterio per spingerle a restituire tutto quello che avevano ricevuto<br />
come dote. Per questo motivo il versetto 20 ammonisce severamente gli uomini.<br />
Poi interviene uno dei più bei versetti coranici, il qu<strong>al</strong>e da una parte ammorbidisce i<br />
cuori degli sposi e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra dà importanza <strong>al</strong>l’atto del matrimonio; Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “E come lo riprendereste, dopo che vi siete<br />
accostati l'uno <strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tra e dopo che esse hanno ottenuto da voi una stretta<br />
<strong>al</strong>leanza” (TSC- Sura IV, versetto 21). La parola “accostati” mostra la profondità<br />
della relazione tra gli sposi, e quindi ricorda <strong>al</strong> marito i numerosi e bei momenti che<br />
hanno trascorso insieme di notte e di giorno, in camera da letto e in passeggiate, prima<br />
che la loro relazione cominci a guastarsi.<br />
57
La stretta <strong>al</strong>leanza, invece, è quello che costituisce l’atto di matrimonio, quando hai<br />
stretto la mano <strong>al</strong> suo tutore e hai pronunciato “Secondo il libro di Allah e la<br />
Sunnah 16 del suo Messaggero”. E qui vi è un forte avvertimento per tutti gli uomini di<br />
adempiere l’impegno preso e il cui testimone è Allah l’Altissimo. La cosa particolare<br />
è che l’espressione “stretta <strong>al</strong>leanza” è stata menzionata nel Corano solamente tre<br />
volte: una volta con i profeti che hanno adempiuto quest’impegno solenne (Sura<br />
XXXIII, Al-Ahzab (I Co<strong>al</strong>izzati), versetto 7); un’<strong>al</strong>tra volta con i figli d’Israele che<br />
hanno violato l’impegno solenne (Sura IV, An-Nisâ' (Le Donne), versetto 154); e la<br />
terza volta con lo sposo quando sottoscrive l’atto di matrimonio.<br />
Alcuni esempi dove l’Islam onora la donna<br />
La donna attraverso la storia ha subito tante ingiustizie, ma arriva l’Islam con la Sura<br />
delle Donne per restituirle i suoi diritti. Ad esempio, uno dei fenomeni d’ingiustizia<br />
diffusi <strong>al</strong>l’epoca dell’Arabia preislamica, stabiliva che il figlio ereditasse tutti i beni<br />
del padre, non solo i beni ma anche le mogli del padre – eccetto sua madre – per<br />
umiliarle. Scese <strong>al</strong>lora il versetto 22 per impedire questa immor<strong>al</strong>ità: Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non sposate le donne che i<br />
vostri padri hanno sposato - a parte quello che è stato. E' davvero un'infamità,<br />
un abominio e un cattivo costume” (TSC- Sura IV, versetto 22).<br />
I versetti proseguono e parlano di un <strong>al</strong>tro diritto, ovvero quello di sposarsi con le<br />
schiave, in un tempo dove gli schiavi non avevano nessuna legge che tutelasse i loro<br />
diritti. All’epoca, se un uomo, per qu<strong>al</strong>siasi ragione, non poteva sposarsi con una<br />
donna libera, e voleva farlo con una donna schiava, <strong>al</strong>lora Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “…Sposatele con il consenso della gente loro…”<br />
(TSC- Sura IV, versetto 25) ovvero con l’autorizzazione del suo tutore; il versetto<br />
non dice con l’autorizzazione del loro Padrone perché il Corano ha stabilito questa<br />
regola per persuadere <strong>al</strong>la misericordia verso di loro e per rispetto dei loro sentimenti.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…Sposatele con il<br />
consenso della gente loro, e versate la dote in modo conveniente…” (TSC- Sura<br />
IV, versetto 25) cioè date loro la dote che le spetta volentieri, e non imbrogliatele<br />
soltanto perché sono schiave.<br />
Donne rispettabili e non libertine<br />
Dopodiché i versetti si rivolgono <strong>al</strong>le donne. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “…siano donne rispettabili e non libertine o amanti…”<br />
(TSC- Sura IV, versetto 25). Le avverte d<strong>al</strong>le relazioni clandestine con gli uomini,<br />
con la scusa dell’amicizia. La Sura parla della misericordia e della bontà dell’Islam<br />
nei confronti della donna: questa non deve avere un amante perché una volta che<br />
questi l’avrà lasciata si sentirà frustrata, e questo sarà il risultato di ogni relazione<br />
intrapresa in modo illecito…in più la sua reputazione e il suo futuro saranno rovinati.<br />
16 L’insieme delle tradizioni e insegnamenti del Profeta Mohammad, pace e benedizione su di lui<br />
58
In questo caso le donne sono considerate un’<strong>al</strong>tra categoria di persone deboli, perché i<br />
loro cuori sono teneri e i loro sentimenti sono forti. Quindi, a tutte le ragazze io dico:<br />
siete molto care per Allah l’Altissimo e l’Islam protegge i vostri sentimenti dai<br />
giovani irresponsabili e senza scrupoli.<br />
Attenuazione delle pene nei confronti dei deboli<br />
Rimaniamo nel versetto 25 che indica uno dei più begli aspetti della misericordia e<br />
della giustizia dell’Islam verso i deboli: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “…Se dopo il matrimonio commettono un'infamità, abbiano la<br />
metà della pena che spetterebbe <strong>al</strong>le donne libere…” (TSC- Sura IV, versetto<br />
25), in effetti questo è il contrario di quello che vediamo nelle antiche leggi romane e<br />
indiane che prevedevano pene durissime <strong>al</strong>le classi deboli, mentre l’Islam è clemente<br />
nei loro confronti poiché attenua le penitenze per loro.<br />
Seguono i versetti numero 26, 27 e 28 per ricordarci la misericordia e la clemenza di<br />
Allah nei confronti della comunità di Muhammad (pace e benedizione su di lui) e nei<br />
confronti di tutta l’umanità. Anche questo versetto riguarda la misericordia nei<br />
confronti dei deboli avendo Allah l’Altissimo detto quel che può essere tradotto come:<br />
“…l'uomo è stato creato debole…” (TSC- Sura IV, versetto 28); leggete con me i<br />
versetti e contemplate fino a che punto Allah è clemente e giusto con noi e ci ricorda<br />
la nostra debolezza, tra tanti versetti che esortano <strong>al</strong>la clemenza verso i deboli, infatti,<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allah vuole illuminarvi,<br />
mostrandovi il comportamento degli uomini che vissero prima di voi, e accogliere<br />
il vostro pentimento. Allah è sapiente e saggio. Allah vuole accogliere il vostro<br />
pentimento, mentre coloro che seguono le passioni vogliono costringervi su una<br />
china pericolosa. Allah vuole <strong>al</strong>leviare [i vostri obblighi] perché l'uomo è stato<br />
creato debole” (TSC- Sura IV, versetti 26, 27, 28).<br />
L’equità nella gestione dei beni e nei confronti di noi stessi<br />
Dopo che i versetti hanno trattato il tema della correttezza in vari ambiti (nei confronti<br />
della donna, della famiglia, e poi della società), a questo punto parlano dell’onestà e<br />
della correttezza nel commercio e nelle negoziazioni finanziarie. Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non divorate<br />
vicendevolmente i vostri beni, ma commerciate con mutuo consenso” (TSC- Sura<br />
IV, versetto 29). Inoltre, parla anche della giustizia nei confronti della vita umana e<br />
ammonisce a non spargere sangue. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “…e non uccidetevi da voi stessi. Allah è misericordioso verso di voi…”<br />
(TSC- Sura IV, versetto 29).<br />
Non esagerare né trascurare<br />
59
Il versetto 34 cerca di sistemare le regole <strong>al</strong>l’interno della famiglia musulmana,<br />
perché il marito spinto d<strong>al</strong> suo senso di giustizia verso sua moglie tende a diventare<br />
incurante e poco rigido, lasciandola commettere anche cose sbagliate. Questo<br />
versetto, quindi, pone davanti a noi una delle immagini di equilibrio nell’Islam, tra il<br />
rigore e la giustizia . Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
"Gli uomini sono preposti <strong>al</strong>le donne, a causa della preferenza che Allah concede<br />
agli uni rispetto <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne]<br />
virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha<br />
preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei<br />
loro letti, battetele." (TSC- Sura IV, versetto 34).<br />
Secondo la Shariaa (la giurisdizione islamica), per stabilire l’ordine dentro la<br />
famiglia, la donna è obbligata ad obbedire a suo marito, e se sbaglia, nonostante suo<br />
marito rispetti i suoi diritti, non deve lasciarla fare per paura di essere ingiusto. In<br />
questo caso ci vuole sicuramente una certa rigidità. Il versetto ha elencato i vari livelli<br />
di correzione: prima con l’ammonizione, poi con l’abbandono nel letto, infine<br />
"picchiandola" e dobbiamo chiarire che ciò è consentito unicamente in casi estremi<br />
ovvero di disobbedienza tot<strong>al</strong>e che può compromettere l’integrità dell'intera famiglia.<br />
L’atto del picchiarle, quindi, è un caso molto raro che non deve essere un mezzo che il<br />
marito usa quando gli pare con la scusante che il Corano lo permette. Non<br />
dimentichiamo che <strong>al</strong>l'interno del versetto vi sono <strong>al</strong>tre tante regole che mirano tutte<br />
solo a far sentire <strong>al</strong>la moglie la sua colpa e non il dolore.<br />
Abbiamo, comunque, nel Profeta (Pace e benedizione su di lui) il buon esempio in<br />
quanto non ha mai picchiato ne una donna ne un servo.<br />
Non essere ingiusto verso te stesso<br />
Poi i versetti tornano a parlare della giustizia e ad avvertire d<strong>al</strong>l’associare qu<strong>al</strong>cuno ad<br />
Allah. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Adorate Allah e<br />
non associateGli <strong>al</strong>cunché" (TSC- Sura IV, versetto 36), perché la peggior<br />
ingiustizia è l’associare ad Allah qu<strong>al</strong>cuno come è anche riportato nella Sura Luqmân<br />
"Non attribuire ad Allah associati. Attribuirgli associati è un'enorme<br />
ingiustizia" (TSC- Sura XXI, versetto 13),e continua poi il versetto ad elencare le<br />
varie categorie soci<strong>al</strong>i verso le qu<strong>al</strong>i bisogna essere giusti e buoni, soprattutto con<br />
quelle deboli. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Siate buoni<br />
con i genitori", speci<strong>al</strong>mente quando raggiungono un' età avanzata, "i parenti, gli<br />
orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che vi sono estranei, il compagno<br />
che vi sta accanto , il viandante e chi è schiavo in vostro possesso. In verità Allah<br />
non ama l'insolente, il vanaglorioso" (TSC- Sura IV, versetto 36). Hai notato<br />
come si susseguono i versetti, che nonostante i significati diversi, hanno tutti lo stesso<br />
obiettivo e lo stesso fulcro che è quello della giustizia, in tutte le sue forme.<br />
Gli impedimenti della giustizia e della misericordia<br />
Dopo di che, il capitolo parla dei caratteri ripugnati, i qu<strong>al</strong>i, se fanno parte della<br />
person<strong>al</strong>ità di un individuo, avranno un impatto negativo sulla sua capacità di<br />
60
giustizia e di misericordia verso i deboli. Il versetto 37 inizia a parlare dell'avarizia.<br />
Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Coloro che sono avari e<br />
invitano <strong>al</strong>l'avarizia e celano quello che Allah ha dato loro della Sua Grazia" poi<br />
l’ostentazione "coloro che, davanti <strong>al</strong>la gente, spendono con ostentazione ma non<br />
credono in Allah e nell'Ultimo Giorno. Chi ha Satana per compagno ha un<br />
compagno detestabile". (TSC- Sura IV, versetto 37).<br />
Allah non commette ingiustizia nemmeno del peso di un atomo<br />
Dopo tutte queste buone maniere, Allah ci fa ricordare della Sua bontà e come essa<br />
precede la Sua giustizia, quindi come fa l’uomo a rapportarsi con gli <strong>al</strong>tri se non con<br />
la giustizia? Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Invero Allah<br />
non commette ingiustizie, nemmeno del peso di un solo atomo. Se si tratta di una<br />
buona azione, Egli la v<strong>al</strong>uterà il doppio e darà ricompensa enorme da parte Sua"<br />
( TSC- Sura IV, versetto 40).<br />
Il versetto seguente, invece, ci ricorda che il Profeta sarà testimone, nel Giorno del<br />
Giudizio, sulla nostra giustizia. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: "E che avverrà, quando susciteremo un testimone in ogni comunità e ti<br />
chiameremo a testimone contro di loro?" ( TSC- Sura IV, versetto 41).<br />
Come se Allah dicesse <strong>al</strong>l'ingiusto: stai attento perché il Profeta (Pace e benedizione<br />
su di lui), testimonierà contro le tue ingiustizie; e a colui che è giusto: sii felice,<br />
perché il tuo amato Profeta (Pace e benedizione sia su di lui) sarà testimone sulla tua<br />
giustizia.<br />
Poi arriva un versetto molto importante che rappresenta la sostanza del capitolo:<br />
"Allah vi ordina di restituire i depositi ai loro proprietari e di giudicare con<br />
equità quando giudicate tra gli uomini. Allah vi esorta <strong>al</strong> meglio. Allah è Colui<br />
che ascolta e osserva" ( TSC- Sura IV, versetto 58).<br />
L'obbedienza ad Allah e <strong>al</strong> Profeta è la base della giustizia<br />
Questo significato è molto chiaro nel seguente versetto. Allah l'Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: "O voi che credete, obbedite ad Allah e <strong>al</strong><br />
Messaggero e a coloro di voi che hanno l'autorità. Se siete discordi in qu<strong>al</strong>cosa,<br />
fate riferimento ad Allah e <strong>al</strong> Messaggero, se credete in Allah e nell'Ultimo<br />
Giorno. E' la cosa migliore e l'interpretazione più sicura" (TSC- Sura IV,<br />
versetto 59).<br />
Quindi seguire gli ordini di Allah e fare riferimento <strong>al</strong> Corano e <strong>al</strong>la Sunna del Profeta<br />
sono le basi della giustizia e della misericordia nella società, anche se può sembrare<br />
diversamente, perché se il musulmano disobbedisce agli ordini di Allah e del Profeta<br />
commette innanzitutto un'ingiustizia verso se stesso. Dice Allah l'Altissimo quel che<br />
può essere tradotto come: "Se, dopo aver mancato nei loro stessi confronti,<br />
venissero da te e chiedessero il perdono di Allah e se il Messaggero chiedesse<br />
perdono per loro, troverebbero Allah pronto ad accogliere il pentimento ,<br />
misericordioso" (TSC- Sura IV, versetto 64). Come facciamo, quindi, a<br />
61
aggiungere la giustizia tot<strong>al</strong>e? Risponde <strong>al</strong>lora a questa domanda, molto chiaramente<br />
il versetto 65. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "No, per il<br />
tuo Signore, non saranno credenti finché non ti avranno eletto giudice delle loro<br />
discordie e finché non avranno accettato senza recriminare quello che avrai<br />
deciso, sottomettendosi completamente" (TSC- Sura IV, versetto 65). Voi<br />
musulmani, sottoponetevi agli ordini di Allah e del Profeta e accettate il giudizio del<br />
Suo messaggero, e a seguite i suoi ordini senza esitazione né vergogna, se volete che<br />
egli (Pace e benedizione su di lui) testimoni sulla vostra giustizia nel Giorno del<br />
Giudizio.<br />
La battaglia per garantire i diritti dei più deboli<br />
I versetti proseguono fino a completare un quarto di Hisb 17 su questa battaglia, a<br />
partire d<strong>al</strong> versetto 74. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />
"Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena<br />
con l'<strong>al</strong>tra" (TSC- Sura IV, versetto 74). Qu<strong>al</strong> è dunque la relazione fra questo<br />
Quarto e la giustizia? Perché la giustizia persista <strong>al</strong>l'interno della società, è necessaria<br />
"una forza" che garantisce i diritti dei più deboli; la battaglia nell’Islam non è né per<br />
la violenza né è un obiettivo in se stesso, ma è un mezzo per giungere ad una meta<br />
ben precisa, e la prova di questo è il versetto 75. Dice Allah l'Altissimo quel che può<br />
essere tradotto come: "Perché mai non combattete per la causa di Allah e dei più<br />
deboli tra gli uomini, le donne e i bambini che dicono: "Signore, facci uscire da<br />
questa città di gente iniqua; concedici da parte Tua un patrono, concedici da<br />
parte Tua un <strong>al</strong>leato" ?" (TSC- Sura IV, versetto 75).<br />
Vi faccio notare che la maggior parte delle regole, durante il combattimento, sono<br />
citati nel Capitolo delle Donne, perché sono le donne che educano quelli che saranno i<br />
futuri combattenti, e anche perché la donna a sua volta è una combattente <strong>al</strong>l'interno<br />
della sua casa. La donna che resiste <strong>al</strong>le ingiustizie del marito, combatte e subisce il<br />
martirio mille volte <strong>al</strong> giorno. E’ come se queste regole, presenti <strong>al</strong>l'interno della Sura<br />
( Allah è il più Sapiente), fossero un messaggio per la donna per dirle che anche lei è<br />
una combattente, quando è paziente con suo marito e quando protegge la sua famiglia.<br />
L'effetto dei media sulla giustizia<br />
In questo Quarto c’è un versetto molto importante che si rivolge ai giorn<strong>al</strong>isti in tutti i<br />
tempi e in tutti i luoghi, riguardante l’effetto dei media sulla giustizia. Dice Allah<br />
l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Se giunge loro una notizia, motivo<br />
di sicurezza o di <strong>al</strong>larme, la divulgano. Se la riferissero <strong>al</strong> Messaggero o a coloro<br />
che hanno l'autorità, certamente la comprenderebbero coloro che hanno la<br />
capacità di farlo "(TSC- Sura IV, versetto 83). La stampa potrebbe essere un<br />
fattore che fa paura <strong>al</strong> giudice e <strong>al</strong>l’opinione pubblica, essa potrebbe modificare la<br />
17 Hisb = unità frazionaria utilizzata <strong>al</strong>l'interno del Santo Corano, per cui il Corano è diviso in 60 Hizb<br />
ed ogni Hizb in quattro Quarti.<br />
62
comprensione di ciò che ci sta attorno e avere influenze sulla giustizia, perciò bisogna<br />
sempre evitare le notizie f<strong>al</strong>se e chiedere l’opinione dei responsabili e non tirare<br />
subito le conclusioni. È anche un messaggio che invita tutti i musulmani dei nostri<br />
giorni a cercare la verità e verificare quello che si dice nei mass-media.<br />
Il pericolo dell'ipocrisia<br />
Dopo di che, vi è un intero Quarto che tratta del pericolo che gli ipocriti possono<br />
avere sulla società. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />
"Perché vi siete divisi in due fazioni a proposito degli ipocriti? Allah li ha<br />
respinti per quello che si sono meritati" (TSC- Sura IV, versetto 88). Lo scopo<br />
della citazione degli ipocriti sta nell'avvertire che la loro diffusione nella società è la<br />
maggior causa dell’ingiustizia e della perdita dei diritti dei più deboli, perché non<br />
fanno <strong>al</strong>tro che sviare la società, abbandonando così i suoi principi, sopratutto quello<br />
della giustizia.<br />
Dopo, i versetti iniziano a parlare della massima giustizia, cioè quella durante la<br />
battaglia. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: " O voi che<br />
credete, quando vi lanciate sul sentiero di Allah, siate ben certi prima di dire a<br />
chi vi rivolge il s<strong>al</strong>uto: "Tu non sei credente" (TSC- Sura IV, versetto 94).<br />
Invero, queste sono le regole comportament<strong>al</strong>i durante le guerre, a cui l'Islam ha<br />
sempre fatto appello.<br />
Sii positivo per ottenere giustizia<br />
In tutti i precedenti versetti, il Corano si rivolgeva ai potenti e ai responsabili e<br />
ordinava loro di essere giusti con i più deboli e avere pietà di loro . Però nel versetto<br />
97 chiede ai più deboli di essere positivi, di muoversi, non inclinarsi e di non credere<br />
che il loro ruolo sta solo nell'aspettare la giustizia e ricevere pietà dagli <strong>al</strong>tri. Dice<br />
Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Gli angeli, quando faranno<br />
morire coloro che furono ingiusti nei loro stessi confronti, diranno: " Qu<strong>al</strong> era la<br />
vostra condizione?" Risponderanno: "Siamo stati oppressi sulla terra". [Allora<br />
gli angeli] diranno: "La terra di Allah non era abbastanza vasta da permettervi<br />
di emigrare?". Ecco coloro che avranno l'Inferno per dimora. Qu<strong>al</strong> tristo<br />
rifugio" (TSC- Sura IV, versetto 97).<br />
L'abbreviazione della preghiera fa parte della misericordia di Allah verso di noi<br />
Dopo di che, Allah ci ricorda la misericordia con la qu<strong>al</strong>e tratta le sue creature e i suoi<br />
servi, e arriviamo <strong>al</strong> versetto 101 dove si parla dell'abbreviazione della preghiera<br />
durante il viaggio e quella della paura. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere<br />
tradotto come: "Quando siete in viaggio, non ci sarà colpa se abbrevierete<br />
l'orazione" (TSC- Sura IV, versetto 101). In questo versetto Allah attira la nostra<br />
attenzione sulla Sua misericordia verso di noi, in modo che noi a nostra volta siamo<br />
misericordiosi con gli <strong>al</strong>tri.<br />
63
Le minoranze non-musulmane<br />
Alla fine si parla della giustizia nei confronti delle minoranze non musulmane che si<br />
trovano <strong>al</strong>l’interno della società musulmana. Nel tempo del Profeta (Pace e<br />
benedizione su di lui), uno dei musulmani ha rubato e ha accusato un ebreo. Un <strong>al</strong>tro<br />
musulmano dopo aver saputo della faccenda ha testimoniato f<strong>al</strong>samente per<br />
proteggere il primo sotto il nome della fratellanza.<br />
Scesero <strong>al</strong>lora questi versetti rivolgendosi ai musulmani con un tono molto forte. Dice<br />
Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "In verità abbiamo fatto<br />
scendere su di te il Libro con la verità, affinché giudichi tra gli uomini secondo<br />
quello che Allah ti ha mostrato. Non difendere la causa dei traditori" (TSC- Sura<br />
IV, versetto 105). Poi il tono diventa ancora più forte verso l'ingiusto: "Chi<br />
commette una mancanza o un peccato e poi accusa un innocente, si macchia di<br />
c<strong>al</strong>unnia e di un peccato evidente" (TSC- Sura IV, versetto 112). Allah, quindi, ha<br />
testimoniato, da sopra i sette cieli, che l’ebreo era innocente. Tutto ciò per fissare<br />
nell’islam queste regole civili di inter-religiosità.<br />
Il ritorno <strong>al</strong>le donne<br />
Alla fine della Sura possiamo notare che si ritorna a parlare di <strong>al</strong>cune regole che<br />
riguardano le donne, insistendo maggiormente sul concetto di giustizia e di<br />
misericordia. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Ti<br />
interpelleranno a proposito delle donne. Di': "Allah vi risponde a riguardo, e ciò<br />
è recitato nel Libro relativamente <strong>al</strong>le orfane” (TSC- Sura IV, versetto 127).<br />
Notiamo inoltre un <strong>al</strong>tro invito <strong>al</strong>la giustizia nel caso della poligamia. Dice Allah<br />
l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Non potrete mai essere equi con le<br />
vostre mogli anche se lo desiderate. Non seguite però la vostra inclinazione fino a<br />
lasciarne una come in sospeso" (TSC- Sura IV, versetto 127). Non inclinatevi<br />
verso una e lasciando l’<strong>al</strong>tra in sospeso: ne sposata ne divorziata, perché questa è<br />
un’ingiustizia nei suoi confronti ed è un uso sbagliato della facoltà che l'uomo può<br />
usufruire.<br />
Attenetevi <strong>al</strong>la giustizia<br />
Prima della conclusione della Sura possiamo notare il versetto 135 che ci fa ricordare<br />
del suo obiettivo. Dice Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "O voi<br />
che credete, attenetevi <strong>al</strong>la giustizia e rendete testimonianza innanzi ad Allah,<br />
foss'anche contro voi stessi, i vostri genitori o i vostri parenti, si tratti di ricchi o<br />
di poveri! Allah è più vicino [di voi] agli uni e agli <strong>al</strong>tri. Non abbandonatevi <strong>al</strong>le<br />
passioni, sì che possiate essere giusti. Se vi destreggerete o vi disinteresserete ,<br />
ebbene Allah è ben informato di quello che fate" (TSC- Sura IV, versetto 135).<br />
L'attenersi <strong>al</strong>la giustizia è una delle forme più <strong>al</strong>te di giustizia, e lo stesso versetto ci<br />
avverte a non seguire le passioni perché è un pericoloso fattore che crea ingiustizia tra<br />
le persone.<br />
64
L’ingiustizia della gente del libro<br />
La Sura inizia poi a commentare <strong>al</strong>cuni errori della Gente del Libro, pur restando in<br />
tema, per mettere i musulmani <strong>al</strong>la guardia. Dice Allah l'Altissimo quel che può<br />
essere tradotto come: "E' per l'iniquità dei giudei che abbiamo reso loro illecite<br />
cose eccellenti che erano lecite" (TSC- Sura IV, versetto 160), a causa della loro<br />
ingiustizia Allah ha ristretto la cerchia delle cose lecite a loro permesse "perché<br />
praticano l'usura - cosa che era loro vietata - e divorano i beni <strong>al</strong>trui. A quelli di<br />
loro che sono miscredenti, abbiamo preparato un castigo atroce" (TSC- Sura IV,<br />
versetto 161). E poi ancora: "O Gente della Scrittura, non eccedete nella vostra<br />
religione e non dite su Allah <strong>al</strong>tro che la verità. Il Messia Gesù, figlio di Maria<br />
non è <strong>al</strong>tro che un messaggero di Allah, una Sua parola che Egli pose in Maria,<br />
uno Spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in Allah e nei Suoi messaggeri.<br />
Non dite "Tre", smettete! Sarà meglio per voi. Invero Allah è un dio unico.<br />
Avrebbe un figlio? Gloria a Lui! A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e<br />
tutto quello che è sulla terra. Allah è sufficiente come garante.<br />
Il Messia e gli Angeli più ravvicinati non disdegneranno mai di essere gli schiavi<br />
di Allah. E coloro che disdegnano di adorarLo e si gonfiano d'orgoglio, ben<br />
presto saranno adunati davanti a Lui" (TSC- Sura IV, versetto 171-172).<br />
Questi due versetti (171-172) trattano del credo sviato dei cristiani. La citazione di<br />
questo fenomeno è per chiarire che il motivo dello sviamento e della f<strong>al</strong>sificazione del<br />
loro libro è stata l’ingiustizia commessa dai romani verso la prima generazione di<br />
cristiani. Quindi il messaggio qui è quello di proteggere la religione e renderla forte<br />
affinché non subisca f<strong>al</strong>sificazioni com’è successo precedentemente con i primi<br />
cristiani.<br />
Dopodiché susseguono due versetti che ci avvertono fortemente d<strong>al</strong>l’ingiustizia. Dice<br />
Allah l'Altissimo quel che può essere tradotto come: "Sì, coloro che sono<br />
miscredenti e sono ingiusti, Allah non li perdonerà e non mostrerà loro <strong>al</strong>tra via,<br />
eccetto la via dell'Inferno dove rimarranno in perpetuo. E ciò è facile ad Allah."<br />
(TSC- Sura IV, versetto 168-169).<br />
Ebbene questa era la Sura delle “DONNE”, il capitolo della giustizia e della<br />
misericordia verso tutti i ranghi presenti <strong>al</strong>l'interno della società.<br />
Una particolarità che eccelle in questo capitolo è la citazione, negli ultimi versetti, dei<br />
nomi di Allah (42 volte). Nomi di sapere, di saggezza (ad esempio Il più Sapiente, il<br />
più Saggio), di potenza, di misericordia e di perdono, e tutti questi per attirare la<br />
nostra attenzione sulla giustizia e la misericordia delle leggi di Allah per stabilire la<br />
giustizia.<br />
Caro fratello, leggi questa Sura con l’intenzione di applicare la giustizia nella tua vita,<br />
nella tua famiglia, soprattutto con tua moglie e i tuoi genitori, e con i tuoi vicini e tutta<br />
65
la gente della società dove vivi, qu<strong>al</strong>unque sia la loro religione o la loro posizione<br />
soci<strong>al</strong>e.<br />
Sura V: "Al-Mâ’ida ” (La Tavola imbandita)<br />
La sura Al-Ma’ida, “la tavola imbandita", è una sura rivelata a Medina, ma <strong>al</strong>cuni suoi<br />
versetti sono stati rivelati a Mecca (dopo il “Pellegrinaggio d’Addio”).<br />
E’ stata rivelata dopo la sura Al-Fath, "La Vittoria", e nell'ordine coranico viene dopo<br />
la sura An-Nisà’, "Le Donne". Il numero dei suoi versetti è 120.<br />
Questa è l'unica sura del Corano che incomincia con il vocativo “O voi che credete”<br />
il qu<strong>al</strong>e viene ripetuto in tutto il Corano ottantotto volte, di cui sedici solo in questa<br />
sura .<br />
Abdu-Allah ibn Mas’ud, che Allah sia soddisfatto di lui, diceva: "quando senti il<br />
richiamo [o voi che credete] ascolt<strong>al</strong>o poiché esso o è un bene che devi eseguire, o è<br />
un m<strong>al</strong>e che devi evitare".<br />
Il significato di “o voi che credete” è: O voi che veramente credete in Allah,<br />
l'Altissimo, o voi che veramente vi compiacete di Lui come Dio, che accettate e<br />
dichiarate Allah, gloria a Lui, come l’Unico adorato, ascoltate e obbedite.<br />
Il suo scopo è il suo richiamo<br />
Lo scopo della sura è chiaro fin d<strong>al</strong> primo richiamo: Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “O voi che credete, rispettate gli impegni”, v<strong>al</strong>e a dire<br />
rispettate i vostri impegni e non violate i patti.<br />
Gli impegni comprendono tutto ciò che impegna l'uomo a partire d<strong>al</strong>la sua<br />
responsabilità sulla terra e la sua nomina da parte di Allah come vicario sulla terra,<br />
fino ad arrivare agli ordini, da parte di Allah, di obbedienza e adorazione come la<br />
preghiera, il velo, rinunciare a tutto ciò che è proibito come bere il vino e mangiare<br />
l'illecito.<br />
E come abbiamo ricordato sopra, questo vocativo “o voi che credete” non è ripetuto<br />
in nessuna sura quanto in questa (sedici volte). La sura Al-Baqara (La Giovenca), ad<br />
esempio, ha dieci richiami nonostante i suoi versetti fossero più numerosi.<br />
Questi richiami costituiscono gli assi della sura.<br />
Ad ogni richiamo c'è un nuovo asse, ogni volta che c’è un richiamo lo segue un nuovo<br />
asse, in cui ci sono i dettagli degli ordini di osservanza su quello che si deve fare o<br />
evitare. Ci sono sedici ordini e la sura ci porta da uno a un <strong>al</strong>tro per raccomandarci di<br />
rispettare gli impegni.<br />
Diceva ‘Aisha, che Allah sia soddisfatto di lei: "Al-Ma’ida era l'ultima sura rivelata,<br />
quello che vi trovate di lecito legittimatelo, e quello che vi trovate di illecito,<br />
proibitelo."<br />
66
Nella Sura troviamo l’ultimo versetto di prescrizioni del Corano:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Oggi ho reso perfetta la<br />
vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per<br />
religione l'Islam” (TSC- Sura V, versetto 3). Questo è uno dei versetti rivelati nel<br />
Pellegrinaggio d’Addio.<br />
Penso che a questo punto lo scopo della sura si stia chiarendo: adesso che la religione<br />
è arrivata <strong>al</strong>la sua completa perfezione, dovete rispettare e mantenere il patto con<br />
Allah l’Altissimo, legittimate tutto quello che Egli ha reso lecito e condannate tutto<br />
ciò che Egli ha proibito. Questa è la sura del Lecito e dell’Illecito nell'Islam. Per<br />
questo motivo nella tradizione profetica si dice: " insegnate ai vostri uomini la sura<br />
della Tavola imbandita e <strong>al</strong>le vostre donne la sura della Luce (An-Nur)”.<br />
Gli Assi della Sura<br />
Come abbiamo ricordato sopra , ad ogni richiamo “O voi che credete”, la sura ci<br />
trasporta ad un nuovo asse e a nuove prescrizioni dettagliate. E’ evidente che tutti i<br />
versetti della sura gravitano attorno a questi assi, i qu<strong>al</strong>i chiariscono e spiegano tanti<br />
precetti e prescrizioni sul lecito e sull’illecito:<br />
1- il cibo, le bevande, la caccia e le immolazioni;<br />
2- la famiglia e il matrimonio;<br />
3- la fede e le espiazioni;<br />
4- le adorazioni;<br />
5- la sentenza, il giudizio, le testimonianze e l’attuazione della giustizia;<br />
6- la formazione delle relazioni tra i musulmani e le <strong>al</strong>tre fedi, speci<strong>al</strong>mente gli ebrei e<br />
i cristiani.<br />
Nella sura c'è una concentrazione per quanto riguarda il lecito e l’illecito nel cibo,<br />
nelle bevande, nella caccia e nelle immolazioni. Questo si adatta <strong>al</strong> titolo della sura<br />
"La Tavola imbandita": infatti il nutrimento è una delle esigenze vit<strong>al</strong>i della vita, ma<br />
nonostante ciò si deve tener conto del lecito e dell'illecito in esso. Questo per quanto<br />
riguarda il cibo, a maggior ragione per le <strong>al</strong>tre cose della vita!<br />
Tra questa accumulazione di prescrizioni sul lecito e l'illecito c’è un’affermazione<br />
continua la qu<strong>al</strong>e dice che solo Allah ha il potere di dettare leggi; Fin d<strong>al</strong> primo<br />
versetto Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allah comanda<br />
quello che vuole” (TSC- Sura V, versetto 1) arrivando poi a tre versetti che<br />
avvertono contro le prescrizioni tramite <strong>al</strong>tro che non sia ciò che Allah ha fatto<br />
scendere, ad esempio il versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: ”Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto<br />
scendere, questi sono i miscredenti”(TSC- Sura V, versetto 44).<br />
La progressione e la compattezza delle sure del Corano<br />
Cerca di prestare attenzione <strong>al</strong>la relazione tra le precedenti sure del Corano e la sura<br />
della Tavola imbandita: dopo che la sura della Giovenca ha annunciato <strong>al</strong>l’uomo la<br />
sua responsabilità sulla terra, è arrivata prima la sura della Famiglia di Imran per<br />
67
stimolare l'uomo <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>dezza di fede, poi la sura delle Donne per informarci che per<br />
restare s<strong>al</strong>di di fede dobbiamo attuare la giustizia e la misericordia con i deboli,<br />
speci<strong>al</strong>mente con le donne. Ed ecco la sura della Tavola Imbandita che ci ordina di<br />
rispettare tutti questi precedenti impegni…<br />
In sintesi possiamo dire che la sura della Tavola imbandita ci ordina di essere equi<br />
con la nostra moglie, i deboli e tutta la gente; e ci ordina inoltre di mantenere la<br />
solidità e la fedeltà <strong>al</strong> metodo che Allah l'Altissimo ha voluto per noi e che ci ha<br />
illustrato nella sura della Giovenca…<br />
Per questa ragione il terzo versetto proclama la conclusione e la perfezione del<br />
metodo.<br />
Da notare anche la progressione delle sure del Corano nei confronti della gente della<br />
Scrittura:<br />
La sura della Giovenca: spiegazione degli errori della gente della Scrittura, con il<br />
solo invito a distinguersi da loro.<br />
La sura della Famiglia di ‘Imran: un tranquillo di<strong>al</strong>ogo dottrin<strong>al</strong>e e il reperimento<br />
dei punti in comune.<br />
La sura delle Donne: critica degli eccessi della gente della Scrittura e dei loro<br />
contrasti nei confronti di Gesù (pace su di lui).<br />
La sura della tavola imbandita: un severo raffronto: Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Sono certamente miscredenti quelli che dicono: « In<br />
verità Allah è il terzo di tre»”(TSC- Sura IV, versetto73).<br />
Il che ci insegna che l’Islam ha un metodo gradu<strong>al</strong>e nel suo di<strong>al</strong>ogo con le <strong>al</strong>tre fedi.<br />
Il primo richiamo (“Rispettate gli impegni”)<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: ”O voi che credete,<br />
rispettate gli impegni. Vi sono permessi gli anim<strong>al</strong>i dei greggi...” (TSC- Sura IV,<br />
versetto 1)<br />
Qu<strong>al</strong> è la relazione tra il rispetto degli impegni e il permesso da parte di Allah di avere<br />
gli anim<strong>al</strong>i dei greggi come immolazione e cibo?<br />
La prima cosa menzionata dopo l'ordine di rispettare gli impegni è una cosa permessa,<br />
il nostro Signore non incominciò con le cose illecite, per non suscitare l'avversione<br />
del lettore; la frase “rispettate gli impegni” suggerisce che il prossimo discorso sarà<br />
severo, ma segue direttamente la frase “vi sono permessi”. Questo è un segno della<br />
misericordia di Allah verso questa Umma. Questo è anche un metodo che i nunzi<br />
dovrebbero seguire per conquistare i cuori, infatti il du’at (messaggero, nunzio) non<br />
deve cominciare l’invito <strong>al</strong>le persone parlando delle cose illecite; la regola princip<strong>al</strong>e<br />
nell’Islam è il permesso, perciò con le persone dovrebbe iniziare trattando le cose<br />
lecite e poi si mettono in guardia da quelle illecite.<br />
Accanto <strong>al</strong>la misericordia e <strong>al</strong>la gentilezza del discorso, nel primo richiamo della sura<br />
vi è un significato sottile: rispettate gli impegni affinché non vi ristringiamo il circolo<br />
del lecito, come era accaduto con gli ebrei.<br />
Si nota chiaramente che questo stesso senso viene indicato nelle sure contigue a<br />
questa: Le Donne e Il Bestiame.<br />
68
Nella sura delle Donne troviamo:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E' per l'iniquità dei<br />
giudei che abbiamo reso loro illecite cose eccellenti che erano lecite” (TSC- Sura<br />
IV, versetto 160).<br />
E nella sura del Bestiame:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ai giudei abbiamo<br />
vietato tutti gli anim<strong>al</strong>i ungolati...” (TSC- Sura VI, versetto 146).<br />
Perché tutte queste proibizioni?<br />
“ […] Così li compensammo della loro ribellione. In verità Noi siamo veridici.”<br />
(TSC- Sura VI, versetto 146)<br />
Loro non hanno rispettato il patto con Allah (gloria a Lui), così Egli ha ristretto loro il<br />
circolo delle cose lecite per punizione; badate, o musulmani, a non commettere lo<br />
stesso loro peccato e ricevere lo stesso castigo.<br />
Il secondo richiamo (non profanate i simboli di Allah)<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non<br />
profanate i simboli di Allah…”(TSC- Sura V, versetto 2).<br />
O voi che credete, non cambiate la religione di Allah l'Altissimo, i Suoi ordini e le<br />
Sue proibizioni.<br />
“…né il mese sacro, né l'offerta sacrific<strong>al</strong>e, né le ghirlande, né quelli che si<br />
dirigono verso la Sacra Casa bramando la grazia e il compiacimento del loro<br />
Signore. Dopo che vi sarete desacr<strong>al</strong>izzati, potrete cacciare liberamente. E non vi<br />
spinga <strong>al</strong>la trasgressione l'odio per quelli che vi hanno scacciato d<strong>al</strong>la Sacra<br />
Moschea. Aiutatevi l'un l'<strong>al</strong>tro in carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e<br />
nella trasgressione.”( TSC- Sura V, versetto 2).<br />
Il primo versetto ha illustrato le necessità della vita (il cibo), e il secondo è<br />
cominciato con l’esposizione e la proclamazione di sublimi principi umani:<br />
- la giustizia (affermando lo scopo della sura precedente delle Donne che è stato<br />
appunto questo). ”E non vi spinga <strong>al</strong>la trasgressione…”.<br />
- la cooperazione e l'aiuto reciproco (anche qui confermando uno dei messaggi della<br />
sura della Famigli di ‘Imran (l'unità e il non essere in opposizione). “Aiutatevi l'un<br />
l'<strong>al</strong>tro in carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e nella trasgressione.”<br />
Il versetto contiene migliaia di figure e di esempi sulle relazioni soci<strong>al</strong>i, i qu<strong>al</strong>i<br />
vengono elencate sotto il titolo dei fatti di bontà, il timore di Allah e la<br />
collaborazione.<br />
- Il Timore di Allah; “Temete Allah, Egli è severo nel castigo”<br />
(Per ricordarci che questo libro è “una guida per i timorati” come è scritto <strong>al</strong>l'inizio<br />
della sura della Giovenca.<br />
Poi nel terzo versetto Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Vi<br />
sono vietati gli anim<strong>al</strong>i morti, il sangue…”( TSC- Sura V, versetto 3).<br />
Quindi il primo impegno da rispettare è quello di mangiare il buon cibo, non è lecito<br />
mangiare del cibo “cattivo”...<br />
Dopo questo arriviamo <strong>al</strong> quinto versetto: “Oggi vi sono permesse le cose buone e vi<br />
è lecito anche il cibo di coloro ai qu<strong>al</strong>i è stata data la Scrittura, e il vostro cibo è<br />
69
lecito a loro . [Vi sono inoltre lecite] le donne credenti e caste, le donne caste di<br />
quelli cui fu data la Scrittura prima di voi”. (TSC- Sura V, versetto 5).<br />
Qui il versetto suggerisce due cose lecite: il buon cibo e le buone donne sia credenti o<br />
della gente della Scrittura, a patto che siano caste e di buona indole.<br />
In questo vi è un gesto di grande rispetto verso la gente della Scrittura, nella stessa<br />
sura in cui si fa un discorso severo nei loro confronti, confutandone le credenze.<br />
Allah, gloria a Lui l'Altissimo, ci ha reso lecite le donne caste siano esse musulmane<br />
che della gente della Scrittura.<br />
Nel terzo versetto vengono le dichiarazioni significative dove Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho<br />
completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islam .”<br />
Questo è un versetto princip<strong>al</strong>e in quanto rappresenta la conclusione degli ordini<br />
coranici. La sua relazione con il tema della sura è che non ci siano impegni se non<br />
dopo la perfezione e la conclusione. Ma adesso che la religione si è conclusa ed è<br />
arrivata <strong>al</strong> culmine della perfezione, o credente, stringi il patto con Allah l’Altissimo,<br />
rispett<strong>al</strong>o e rispetta le Sue leggi divine.<br />
Chissà se un giorno abbiamo sentito questo dono, il dono della perfezione della nostra<br />
fede e se abbiamo ringraziato Allah l’Altissimo per questa grazia!<br />
Un ebreo andò da ‘Umar Ibn <strong>al</strong>-Khattab (che Allah sia soddisfatto di lui) e gli disse:<br />
"O principe dei credenti, voi recitate un versetto nel vostro libro, se fosse sceso su di<br />
noi, avremmo celebrato t<strong>al</strong>e giorno come festa”. ‘Umar chiese: “Qu<strong>al</strong>e versetto?"<br />
L’uomo recitò il versetto sopra e ’Umar disse: "So bene quando e dove è stato<br />
rivelato questo versetto: era un venerdì, ed era il giorno di ‘Arafa e grazie ad Allah,<br />
gloria a Lui l'Altissimo, tutti i due sono nostre feste ."<br />
Qui abbiamo un’<strong>al</strong>tra osservazione da fare: la maggior parte dei versetti della sura si<br />
sono conclusi in modo severo, in particolare i primi come:<br />
“Egli è severo nel castigo”<br />
“In verità Allah è rapido <strong>al</strong> conto”<br />
Tranne il terzo versetto che tratta la norma della necessità e della costrizione<br />
“Se qu<strong>al</strong>cuno si trovasse nel bisogno della fame…” e si è conclusa con la<br />
generosità e la grandezza della misericordia di Allah l'Altissimo “ebbene Allah è<br />
perdonatore, misericordioso”.<br />
Il terzo richiamo (il buono <strong>al</strong>l'anima)<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete!<br />
Quando vi levate per la preghiera, lavatevi il volto, le mani [e gli avambracci]<br />
fino ai gomiti” (TSC- Sura V, versetto 6).<br />
Qu<strong>al</strong>cuno potrebbe domandarsi la ragione di questo versetto in mezzo <strong>al</strong> discorso<br />
sugli impegni e il doverli rispettare.<br />
In re<strong>al</strong>tà i versetti hanno iniziato trattando e ricordando il buon cibo, poi le buone<br />
mogli...sono tutte cose che appartengono <strong>al</strong> piacere della vita terrena. Dopodiché, i<br />
versetti ci spostano ai discorsi sulla bontà d’animo e sulla purificazione dell'anima che<br />
comincia con <strong>al</strong>-Wudu` (l'abluzione)...in questo modo la sura ha trattato tutti i tipi di<br />
piaceri: il piacere spiritu<strong>al</strong>e dell'adorazione e quello profano del cibo e del<br />
matrimonio.<br />
70
Tramite questi versetti possiamo percepire la completezza delle norme dell'Islam:<br />
nella sura le norme comportament<strong>al</strong>i coesistono con quelle dell'adorazione.<br />
C’è un’interessante nota da fare nella sura della Tavola Imbandita: circa ogni dieci<br />
versetti, ne viene uno che ci ricorda l'impegno e il patto con Allah.<br />
Questi vengono ricordati esplicitamente nella sura per ben undici volte; come per dire<br />
ai musulmani:"Ed Ora che il metodo è giunto <strong>al</strong>la perfezione, che il patto è chiaro, lo<br />
rispetterete o no?”. E arriva il settimo versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Ricordate i benefici che Allah vi ha concessi e il Patto<br />
che stringeste con Lui quando diceste: « Abbiamo sentito e obbediamo »...”<br />
(TSC- Sura V, versetto 7).<br />
Qui c'è pure un meraviglioso legame con la sura della Giovenca che nella conclusione<br />
loda i credenti: “E dicono:"Abbiamo ascoltato e obbediamo. Perdono, Signore! E'<br />
a Te che tutto ritorna" (TSC- Sura II, versetto 285).<br />
Mentre la risposta degli ebrei era così: “dissero: "Ascoltiamo ma disobbediamo".”(<br />
TSC- Sura II, versetto 93).<br />
Hai notato come le sure si uniscono e si completano tra di loro nei temi e negli<br />
obiettivi?<br />
Il quarto richiamo (la Giustizia)<br />
Proseguono i versetti finché arriviamo <strong>al</strong> quarto richiamo dove Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, siate testimoni sinceri<br />
davanti ad Allah secondo giustizia. Non vi spinga <strong>al</strong>l'iniquità l'odio per un certo<br />
popolo. Siate equi: l'equità è consona <strong>al</strong>la devozione . Temete Allah. Allah è ben<br />
informato su quello che fate.”(TSC- Sura V, versetto 8).<br />
Dopo che i versetti hanno trattato il rispetto dei patti e degli impegni, nel cibo, nelle<br />
bevande, nel matrimonio e nell'abluzione (wudu’), ci conducono ad un<br />
importantissimo patto: la giustizia, persino con la gente che disprezziamo, persino con<br />
la gente con cui siamo in conflitto. Questo versetto rappresenta una delle più<br />
importanti e princip<strong>al</strong>i regole della tolleranza e della giustizia dell'Islam verso le <strong>al</strong>tre<br />
comunità.<br />
Il quinto richiamo (ricordate i benefici di Allah)<br />
L'undicesimo versetto ci ricorda che Allah l'Altissimo ha protetto i credenti dagli<br />
inganni dei loro nemici, perciò temete Allah, o credenti, e rispettate il patto che avete<br />
stretto con Lui.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete,<br />
ricordate i benefici che Allah vi ha concesso, il giorno che una fazione voleva<br />
<strong>al</strong>zare le mani contro di voi ed Egli arrestò le mani loro…”(TSC- Sura V,<br />
versetto 11).<br />
Allah, Gloria a Lui l'Altissimo, mantiene i Suoi patti con noi, da queste divine e<br />
straordinarie promesse nel nono versetto Allah l’Altissimo ha ricordato quel che può<br />
essere tradotto come: “Allah ha promesso a coloro che credono e compiono il<br />
bene, il perdono e un'immensa ricompensa.”(TSC- Sura V, versetto 9).<br />
71
Dopo tutto questo rispetteremo il nostro impegno e il nostro patto davanti ad Allah<br />
gloria a Lui l’Altissimo?<br />
I figli di Israele e i loro patti<br />
A questo punto, in un quarto intero, la sura ci presenta degli esempi di comunità che non<br />
rispettarono l'impegno e il Patto con Allah l'Altissimo, e non attuarono il seguente<br />
versetto: “abbiamo ascoltato e obbediamo” come fu ordinato da Allah gloria a Lui<br />
l'Altissimo, e questi erano i Figli di Israele. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Allah accettò il Patto dei Figli di Israele e suscitò da loro dodici capi.<br />
Allah disse: « Sarò con voi, purché eseguiate l'orazione e paghiate la decima e<br />
crediate nei Miei messaggeri, li onoriate e facciate un bel prestito ad Allah. Allora<br />
cancellerò i vostri peccati e vi farò entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli. Chi<br />
di voi, dopo tutto ciò, sarà miscredente, si <strong>al</strong>lontana d<strong>al</strong>la retta via».”(TSC- Sura V,<br />
versetto 12).<br />
Qu<strong>al</strong>e era la conseguenza? “Ma essi ruppero l'<strong>al</strong>leanza e Noi li m<strong>al</strong>edicemmo e<br />
indurimmo i loro cuori”(TSC- Sura V, versetto 13).<br />
E’ un versetto d<strong>al</strong> tono duro per avvisarci di badare a non imitarli, per non ricevere,<br />
come era accaduto a loro, l'ira e la m<strong>al</strong>edizione di Allah, gloria a lui l'Altissimo.<br />
La storia di Mosè (pace su di lui) con il suo popolo<br />
I versetti ci trasportano <strong>al</strong>la vicenda di Mosè (pace su di lui) con i Figli di Israele,<br />
quando chiese loro di entrare in Terra Santa (P<strong>al</strong>estina) che Allah destinò loro e gli<br />
promise in essa: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “«O<br />
popolo mio, entrate nella terra santa che Allah vi ha destinata e non volgete le<br />
sp<strong>al</strong>le: vi ritrovereste perdenti ». Dissero: « O Mosè, essa è abitata da un popolo<br />
di tiranni . Noi non vi entreremo finché essi non siano usciti.”(TSC- Sura V,<br />
versetti 21-22).<br />
Rifiutarono e ruppero il Patto con Allah l'Altissimo, perciò giunse il castigo divino.<br />
Dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “ « Ebbene, questo paese<br />
sarà loro vietato per quarant'anni ed essi erreranno sulla terra .”( TSC- Sura V,<br />
versetto 26).<br />
Allah l'Altissimo ha vietato loro l'entrata in Terra Santa per quarant’anni.<br />
Abbiamo accennato che la sura comincia con: “o voi che credete, rispettate gli<br />
impegni, vi sono permessi gli anim<strong>al</strong>i dei greggi....” per esortare <strong>al</strong> rispetto degli<br />
impegni affinché Allah, gloria a Lui l'Altissimo, non renda stretto il circolo del lecito<br />
<strong>al</strong>l'Umma; in questo episodio vediamo come Allah restrinse il circolo del lecito ai<br />
Figli di Israele per come si comportarono. La regola gener<strong>al</strong>e nella sura è: "Se l'uomo<br />
vive rispettando gli impegni, Allah gloria a Lui l'Altissimo lo colma di favori e gli<br />
<strong>al</strong>larga la cerchia del lecito, invece, se rompe i patti, Allah lo mette in ristrettezze e gli<br />
<strong>al</strong>larga la cerchia delle proibizioni”.<br />
Storia dei figli di Adamo su lui la pace<br />
72
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Racconta loro, in tutta<br />
verità, la storia dei due figli di Adamo , quando offrirono [ad Allah] un sacrificio,<br />
ed ecco che l'offerta di uno fu accettata e quella dell'<strong>al</strong>tro no…”(TSC- Sura V,<br />
versetto 27).<br />
Fu la rabbia, l’invidia e il rancore a spingere il figlio di Adamo a commettere il suo<br />
delitto ed uccidere suo fratello. L’elemento invece che accomuna la storia dei figli di<br />
Adamo su lui la pace e quella dei figli di Israele e il loro ingresso nella Terra Santa è<br />
che entrambe rappresentano un esempio della violazione di un patto divino. I figli di<br />
Israele lo violarono per viltà mentre il figlio di Adamo lo fece per impulsività.<br />
M<strong>al</strong>grado la loro diversità, ambedue le storie esemplificano l’inosservanza del patto<br />
con Allah l’Altissimo, mentre l’Islam incita <strong>al</strong>la moderazione in tutti gli aspetti della<br />
vita.<br />
Come commento <strong>al</strong>la storia segue subito il versetto 32 in cui Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Per questo abbiamo prescritto ai Figli di<br />
Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non<br />
abbia sparso la corruzione sulla terra , sarà come se avesse ucciso l'umanità<br />
intera . E chi ne abbia s<strong>al</strong>vato uno, sarà come se avesse s<strong>al</strong>vato tutta l'umanità”<br />
(TSC – Sura V, versetto 32). Dopo la descrizione della crudeltà dell’atto d’omicidio<br />
nella storia di Adamo su lui la pace, seguono i versetti che portano severe leggi per<br />
abolire la corruzione e per delimitare le libertà e stabilire le pene per il furto e la<br />
corruzione.<br />
È degno di nota che solo nei nostri tempi si è cominciato a parlare di diritto pubblico<br />
in giurisprudenza, mentre il Corano lo stabilì ben 1400 anni fa. Allah spiega<br />
chiaramente in quel che può essere tradotto come: “….chiunque uccida un uomo<br />
che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra,<br />
sarà come se avesse ucciso l'umanità intera” (TSC – Sura V, versetto 32). Difatti,<br />
il crimine non è solamente l’aggressione di un individuo anzi è un pericolo per tutta la<br />
società e quindi giustizia deve essere fatta per recuperare un diritto pubblico.<br />
Il sesto richiamo: il Jihad 18 per la causa di Allah<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, temete<br />
Allah e cercate il modo di giungere a Lui, e lottate per la Sua Causa, affinché<br />
possiate prosperare” (TSC – Sura V, versetto 35).<br />
I versetti sopraccitati hanno esposto il pericolo della corruzione, mentre il versetto 35<br />
ordina ai credenti compiere Il Jihad e di combattere la corruzione.<br />
Notate che tutte le volte che si chiede di fare il Jihad, viene fornita anche la<br />
giustificazione per t<strong>al</strong>e richiesta (come è il caso nella Sura di An-Nisâ (Le Donne)<br />
quando il Jihad venne menzionato per aiutare i deboli); infatti, Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Perché mai non combattete per la causa di<br />
Allah e dei più deboli…”(TSC – Sura IV, versetto 75).<br />
18<br />
La parola araba “Jihad” non significa solo guerra santa con cui viene gener<strong>al</strong>mente tradotta ma<br />
include tutti gli sforzi fatti per la causa dell’Islam. (Nota del traduttore)<br />
73
I richiami 7,8,9: (No <strong>al</strong>l’imitazione <strong>al</strong>la cieca)<br />
La Sura giunge ad una nuovo quarto, con tre nuovi richiami che esortano la Ummah<br />
ad avere la propria identità.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“O voi che credete, non<br />
sceglietevi per <strong>al</strong>leati i giudei e i nazareni, sono <strong>al</strong>leati gli uni degli <strong>al</strong>tri. E chi li<br />
sceglie come <strong>al</strong>leati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di<br />
ingiusti”(TSC – Sura V, versetto 51).<br />
“O voi che credete, se qu<strong>al</strong>cuno di voi rinnegherà la sua religione, Allah susciterà<br />
una comunità che Lui amerà e che Lo amerà, umile con i credenti e fiera con i<br />
miscredenti ”(TSC – Sura V, versetto 54).<br />
“O voi che credete, non sceglietevi <strong>al</strong>leati tra quelli ai qu<strong>al</strong>i fu data la Scrittura<br />
prima di voi, quelli che volgono in gioco e derisione la vostra religione e<br />
[neppure] tra i miscredenti” (TSC – Sura V, versetto 57).<br />
L’obiettivo di questi versetti non è quello di spregiare le <strong>al</strong>tre religioni, ma è quello di<br />
tutelare l’identità del musulmano. È un invito a raggiungere l’appartenenza completa<br />
<strong>al</strong>l’islam. Pertanto la Sura di “Al-Mâ'ida” non interdice di avere a che fare con i<br />
Cristiani oppure gli Ebrei e ne sono prova i sopraccitati versetti. Il versetto 5 dice “…<br />
“vi sono inoltre lecite” …le donne caste di quelli cui fu data la Scrittura prima di<br />
voi” consentendo di contrarre matrimonio con le donne cristiane ed ebree.<br />
Quindi la tolleranza e la compassione per i Cristiani e gli Ebrei è una cosa richiesta<br />
d<strong>al</strong> musulmano, solo che non devono portarlo a perdere la sua identità ed<br />
appartenenza. Difatti, c’è una grande differenza fra il rispetto, la collaborazione<br />
positiva, la clemenza e la tolleranza e fra la fusione nell’<strong>al</strong>tro e la perdita dell’identità.<br />
Per questo i richiami 7 e 9 vietano l’<strong>al</strong>leanza e l’amore verso i miscredenti mentre<br />
l’ottavo ammonisce contro la rinnegazione della propria religione essendo questa la<br />
conseguenza più pericolosa della perdita d’identità.<br />
Osserviamo che i versetti nella parte precedente hanno puntato sull’avvertimento<br />
contro il giudicare la gente non in base a quello che Allah ha fatto scendere, infatti<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Coloro che non<br />
giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono i miscredenti”<br />
(TSC – Sura V, versetto 44).<br />
“Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi<br />
sono gli ingiusti” (TSC – Sura V, versetto 45).<br />
“Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi<br />
sono gli iniqui”(TSC – SuraV, versetto 47).<br />
“È la giustizia dell’ignoranza che cercano? Chi è migliore di Allah nel giudizio,<br />
per un popolo che crede con fermezza?”(TSC – Sura V, versetto 50).<br />
Il nesso fra questi versetti e gli ultimi tre richiami è che l’imitazione <strong>al</strong>la cieca degli<br />
<strong>al</strong>tri è la causa maggiore della trascuratezza di ciò che Allah ha fatto scendere nel<br />
giudicare le persone.<br />
Allora voi giovani adempiete ai vostri patti di non imitare <strong>al</strong>la cieca e di raggiungere<br />
una completa appartenenza <strong>al</strong>la vostra religione senza scordarvi di fare ricorso ai suoi<br />
ordini ed ammonimenti.<br />
74
La dolcezza dell’amore<br />
Fra le arguzie dell’ottavo richiamo è quando Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “ O voi che credete, se qu<strong>al</strong>cuno di voi rinnegherà la sua<br />
religione, Allah susciterà una comunità che Lui amerà e che Lo amerà, umile<br />
con i credenti e fiera con i miscredenti…” (TSC – Sura V, versetto 54).<br />
Il Corano utilizza la dolcezza e l’amore nell’avvertimento contro la più grave delle<br />
cose che uno possa commettere e cioè la rinnegazione della propria religione.<br />
Il versetto non dice “se qu<strong>al</strong>cuno di voi rinnegherà la sua religione, egli sarà castigato<br />
e buttato nell’inferno”. La minaccia qui si fa con l’amore invece che con il fuoco.<br />
Pertanto, questo richiamo così fine fa un effetto particolare nelle anime soprattutto<br />
dopo gli intensi discorsi e severi ammonimenti ricorrenti nella Sura.<br />
Il decimo richiamo (non vietate le cose buone che Allah vi ha reso lecite)<br />
Allah l’<strong>al</strong>tissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, non<br />
vietate le cose buone che Allah vi ha reso lecite. Non eccedete. In verità Allah non<br />
ama coloro che eccedono” (TSC – Sura V, versetto 87).<br />
Questo richiamo esorta i credenti a non vietare le cose buone che Allah ha reso lecite,<br />
perché spetta ad Allah e solo a Lui di decidere cosa proibire e cosa permettere. Per di<br />
più, Allah ci ha proibito solo le turpitudini, mentre ci ha permesso tutte le cose buone<br />
e utili, ed è appunto questo che viene confermato nel versetto che segue quando Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Mangiate le cose buone e lecite<br />
che Allah vi ha concesso e temete Allah, Colui nel Qu<strong>al</strong>e credete” (TSC – Sura V,<br />
versetto 88).<br />
Il punto comune fra questo richiamo e il secondo “non profanate i simboli di Allah”<br />
è che il proibirsi il lecito è un atto di disubbidienza nei confronti di Allah l’Altissimo<br />
e un cambiamento delle Sue leggi così come lo è concedersi il proibito.<br />
Notiamo <strong>al</strong>lora che le caratteristiche del lecito e dell’illecito nell’Islam cominciano e<br />
delinearsi pian piano, e che ogni versetto aggiunge una nozione nuova, raggiungendo<br />
in t<strong>al</strong> modo il completamento delle regole per i musulmani prima della conclusione<br />
della rivelazione.<br />
Il richiamo 11 (le bevande illecite)<br />
Dopo le cose buone, si parla nella Sura, delle turpitudini (seguendo lo stesso ordine<br />
presente nei versetti 1 e 2 che iniziano la Sura)<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“O voi che credete, in<br />
verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche, le frecce divinatorie sono<br />
immonde opere di Satana. Evitatele affinché possiate prosperare” (TSC – Sura<br />
V, versetto 90).<br />
Visto che la Sura inizia con l’indicazione del cibo illecito, seguono automaticamente<br />
<strong>al</strong>tre sulle bevande illecite (la Sura s’intitola appunto la Tavola Imbandita) per<br />
ammonire il musulmano contro l’immersione nei piaceri illeciti della vita e ricordargli<br />
75
di osservare il patto. Egli non deve consumare neanche una goccia di vino, perché la<br />
sua consumazione può creare odio e rancore fra la Ummah.<br />
Notiamo da una parte che il versetto tratta severamente l’argomento del vino<br />
collegandolo a quello delle pietre idolatriche e le frecce divinatorie che sono i resti<br />
dell’associazione per biasimare questa pericolosa usanza. D’<strong>al</strong>tra parte, il Corano<br />
utilizza la parola “evitatele” che sarebbe il massimo grado di divieto e di proibizione.<br />
Il richiamo 12-13 (Occhio <strong>al</strong>la prova nel lecito e l’illecito!)<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete!<br />
Allah certamente vi metterà <strong>al</strong>la prova con qu<strong>al</strong>che [capo di selvaggina] che<br />
caccerete con le mani e con le lance. Così Allah riconoscerà chi Lo teme nel<br />
profondo di sé. Chi poi trasgredirà, avrà doloroso castigo!” (TSC – Sura V,<br />
versetto 94).<br />
Questo versetto avverte contro l’esame <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e Allah l’Altissimo sottopone il<br />
musulmano per mettere <strong>al</strong>la prova la sua fede e la sua osservazione del lecito e<br />
dell’illecito.<br />
Il versetto fu rivelato quando i Compagni del Profeta furono in stato di consacrazione<br />
ed Allah li mise <strong>al</strong>la prova vietando loro di cacciare qu<strong>al</strong>siasi selvaggina si trovasse<br />
nei paraggi. Il versetto 95 segue per ribadire lo stesso significato, infatti Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete! Non<br />
uccidete la selvaggina se siete in stato di consacrazione”(TSC – Sura V, versetto<br />
95). È da aggiungere fin<strong>al</strong>mente che il rapporto fra l’inizio della Sura e la sua fine<br />
risulta chiaro, vista la concentrazione di entrambi sulle leggi della caccia.<br />
Il richiamo 14 (Non opprimete voi stessi)<br />
I richiami continuano fino ad arrivare <strong>al</strong> detto di Allah l’Altissimo che può essere<br />
tradotto come: “O voi che credete, non fate domande su cose che, se vi fossero<br />
spiegate, vi dispiacerebbero. Se farete domande in proposito, vi saranno spiegate<br />
dopo che il Corano sarà disceso [per intero]. Allah vi perdonerà, poiché Allah è<br />
perdonatore, paziente”(TSC – Sura V, versetto 101).<br />
Questo versetto rappresenta uno dei regolatori che Allah l’Altissimo ha posto in<br />
materia del lecito e dell’illecito, però tantissimi sbagliano la sua interpretazione.<br />
Infatti, non bisogna chiedere spiegazioni delle cose lecite <strong>al</strong> punto da restringere il<br />
cerchio attorno <strong>al</strong>le persone, ciò potrebbe portare la persona a trascurare le cose con<br />
cui si è oppressa compiendo così un illecito.<br />
Questo versetto invita <strong>al</strong>l’equilibrio perché anche se Allah l’Altissimo ci ha chiesto di<br />
rispettare i patti questo non ci deve indurre ad opprimere noi stessi.<br />
Questi versetti hanno un nesso straordinario con la Sura di “Al-Baqara” (La<br />
Giovenca) e la storia della giovenca dei figli di Israele. Nel versetto 102 Allah<br />
l’<strong>al</strong>tissimo dice quel che può essere tradotto come: “un popolo che vi precedette fece<br />
domande in t<strong>al</strong> senso e poi rinnegò”(TSC – Sura V, versetto 102) riferendosi <strong>al</strong>le<br />
innumerevoli domande che <strong>al</strong>tri popoli ponevano ai loro profeti. Le risposte a quelle<br />
domande portarono ulteriori delimitazioni <strong>al</strong>le regole il che spingeva i detti popoli<br />
<strong>al</strong>la disubbidienza.<br />
76
Nella Sura di “Al-Baqara” Allah dice quel che può essere tradotto come: “La<br />
sacrificarono, ma mancò poco che non lo facessero!” (TSC – Sura II, versetto<br />
71), perché hanno esagerato nel chiedere dettagli sulla natura della giovenca e il suo<br />
colore mentre questo non importava neanche. Di conseguenza l’ordine che era<br />
abbastanza ampio ed assoluto è diventato più ristretto e specifico.<br />
Rimanendo nello stesso contesto, il nostro profeta ed i suoi Compagni ci danno il<br />
buon esempio.<br />
Disse il profeta (pace e benedizione su di lui) un giorno ai suoi Compagni: “Allah vi<br />
ha imposto il pellegrinaggio” <strong>al</strong>lora uno dei Compagni chiese “tutti gli anni O<br />
profeta?”. Il Messaggero di Allah rimase zitto e dopo replicò: “se dicessi di sì<br />
diventerebbe un obbligo”<br />
Quindi nella Sura di “Al-Mâ'ida” c’è un equilibrio fra l’osservazione degli ordini e<br />
dei divieti e il rispetto del patto di Allah e fra il non proibirsi ciò che Allah ha<br />
permesso.<br />
Il richiamo 15 (non essere conformista)<br />
Nel susseguirsi dei versetti giungiamo <strong>al</strong> quindicesimo richiamo che costituisce un<br />
<strong>al</strong>tro dei regolatori del lecito e dell’illecito:<br />
Allah l’<strong>al</strong>tissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete,<br />
preoccupatevi di voi stessi ! Se siete ben diretti, non potrà nulla contro di voi<br />
colui che si è <strong>al</strong>lontanato”(TSC – Sura V, versetto 105).<br />
In uno dei suoi discorsi <strong>al</strong>la gente, Abu Bakr, che Allah sia soddisfatto di lui, disse:<br />
“Interpretate m<strong>al</strong>e questo versetto”. Infatti, la gente ha capito che “… preoccupatevi<br />
di voi stessi !” significa “non guidate nessuno <strong>al</strong>la retta via, chi cerca lo smarrimento<br />
che smarrisca” e ciò portò <strong>al</strong>l’abbandono dell’invito <strong>al</strong>la via di Allah l’Altissimo.<br />
Questo versetto ci insegna che se tutta la gente manomette il lecito e l’illecito e rompe<br />
i patti, voi fedeli dovete preoccuparvi di voi stessi e perseverare con il giusto e non<br />
cambiare le regole della religione. Ciò va di pari passo con il Detto del Profeta (pace e<br />
benedizione su lui): “Che nessuno di voi sia conformista, se la gente fa del bene lo fa<br />
anche lui e se fa del m<strong>al</strong>e fa ugu<strong>al</strong>e, invece se la gente fa del bene fatelo anche voi e<br />
se fa del m<strong>al</strong>e non siate ingiusti”<br />
Quindi la Sura punta nei due richiami 14 e 15 su due regolatori degli ordini e dei<br />
divieti:<br />
-- Non opprimere te stesso<br />
-- Non farti influenzare d<strong>al</strong> tuo “entourage”.<br />
Il richiamo 16 (il lecito e l’illecito nelle testimonianze e nel testamento)<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O voi che credete, se<br />
state per morire e fate testamento, prendete come testimoni due uomini integri<br />
dei vostri”(TSC – Sura V, versetto 106), è il versetto che conclude la serie delle<br />
regole in questa Sura e che conferma l’inclusione dell’Islam di tutti gli aspetti della<br />
77
vita, come il mangiare e il bere, le mogli e i rapporti familiari, le regole del Hudud 19 ,<br />
i rapporti internazion<strong>al</strong>i, le testimonianze e i testamenti.<br />
Rifletti con me di nuovo sulla completezza della religione e la sua inclusione di tutti<br />
gli aspetti della vita. Infatti Allah l’<strong>al</strong>tissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come.“Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia<br />
grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm”(TSC – Sura V, versetto 3) .<br />
Ringrazia Allah per la grazia che ha completato per te in questa religione e le regole<br />
della sua nobile Shari’a (la giurisprudenza islamica).<br />
Le fin<strong>al</strong>ità della Shari’a nella Sura<br />
Poiché “Al-MÂ’IDA” è la Sura del lecito e dell’illecito nell’Islam, essa è l’unica Sura<br />
che ha compreso le cinque fin<strong>al</strong>ità della Shari’a:<br />
La tutela della religione<br />
La tutela della persona<br />
La tutela della mente<br />
La tutela dell’onore<br />
La tutela delle ricchezze<br />
Infatti, la Sura che contiene il detto di Allah l’Altissimo che può essere tradotto come:<br />
“E' la giustizia dell'ignoranza che cercano ? Chi è migliore di Allah nel giudizio,<br />
per un popolo che crede con fermezza?”(TSC – Sura V, versetto 50), vuole<br />
mostrarci che la legge di Allah è la migliore per s<strong>al</strong>vaguardare l’interesse dell’umanità<br />
in questo mondo e nell’<strong>al</strong>dilà, tramite:<br />
La tutela della religione: “O voi che credete, se qu<strong>al</strong>cuno di voi rinnegherà la sua<br />
religione”(TSC – Sura V, versetto 54). La prima cosa <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e si interessa la<br />
Shari’a è la tutela della religione e l’abolizione della miscredenza.<br />
La tutela della persona: “Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che<br />
chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia<br />
sparso la corruzione sulla terra , sarà come se avesse ucciso l'umanità<br />
intera”(TSC – Sura V, versetto 32). Qui si proibisce l’uccisione della persona.<br />
La tutela della mente: “in verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre<br />
idolatriche…”(TSC – Sura V, versetto 90), l’obiettivo della proibizione del vino è<br />
la tutela della mente<br />
La tutela dell’onore: “sposandole, non come debosciati libertini!”(TSC – Sura V,<br />
versetto 5), (la proibizione dei rapporti sessu<strong>al</strong>i fra i due sessi prima di contrarre<br />
matrimonio).<br />
La tutela delle ricchezze: “Tagliate la mano <strong>al</strong> ladro e <strong>al</strong>la ladra”(TSC – Sura V,<br />
versetto 38).<br />
Le cinque fin<strong>al</strong>ità della Shari’a sono stati citati nella Sura di Al-MÂ’IDA per<br />
dimostrarci che gli ordini ed i divieti da osservare servono a tutelare l’interesse delle<br />
persone nell’ambito dei cinque sopra citati perni.<br />
19 pene stabilite d<strong>al</strong> corano<br />
78
Il controllo dei patti durante il giorno del Giudizio<br />
Quando avviene il controllo dei patti? Avviene il giorno della Resurrezione. Si parla<br />
di questo nella magnifica conclusione della Sura.<br />
Allah l’<strong>al</strong>tissimo infatti dice quel che può essere tradotto come: “Il Giorno in cui<br />
Allah radunerà tutti i messaggeri, dirà loro: « Che cosa vi hanno risposto?»;<br />
diranno: « Noi non abbiamo nessuna scienza: Tu sei Colui che conosce<br />
l'inconoscibile”(TSC – Sura V, versetto 109).<br />
Nota la correlazione fra i versetti di questa Sura, <strong>al</strong>l’inizio c’è (rispettate gli<br />
impegni) e a metà: “O Messaggero, comunica quello che è sceso su di te da parte<br />
del tuo Signore”(TSC – Sura V, versetto 67) (per quanto riguarda il lecito e<br />
l’illecito), e <strong>al</strong>la fine conclude con “Il Giorno in cui Allah radunerà tutti i<br />
messaggeri, dirà loro: « Che cosa vi hanno risposto? “(TSC – Sura V, versetto<br />
109).<br />
Alla fine della Sura troviamo il racconto di Gesù e il suo ripudio dei cristiani che non<br />
hanno seguito la sua via. Questo è attinente <strong>al</strong> ripudio dell’imitazione <strong>al</strong>la cieca degli<br />
<strong>al</strong>tri. Allora come fate voi musulmani ad imitarli mentre Gesù stesso su lui la pace gli<br />
ripudierà il giorni del Giudizio.<br />
Infatti, vista l’importanza del menzionare il giorno del Giudizio per incitare la gente a<br />
rispettare i patti, in un versetto splendido Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Ecco il Giorno in cui la verità sarà utile ai veridici” (TSC –<br />
SuraV, versetto 119).<br />
I veridici sono appunto quelli che rispettano i loro patti con Allah e con le persone.<br />
Perché la Sura è stata intitolata Al-MÂ’IDA<br />
Alla fine ci rimane da delucidare la scelta di un t<strong>al</strong>e titolo per la Sura per capire se è<br />
dovuto <strong>al</strong>la menzione della storia della tavola imbandita, e se è il caso, trovare il<br />
rapporto fra questa “tavola” e il rispetto dei patti di cui tratta la Sura:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quando gli apostoli<br />
dissero: « O Gesù, figlio di Maria, è possibile che il tuo Signore faccia scendere<br />
su di noi d<strong>al</strong> cielo una tavola imbandita?» , disse lui: « Temete Allah se siete<br />
credenti» . Dissero: « Vogliamo mangiare da essa . Così i nostri cuori saranno<br />
rassicurati, sapremo che tu hai detto la verità e ne saremo testimoni ». Gesù<br />
figlio di Maria disse: « O Allah nostro Signore, fa' scendere su di noi, d<strong>al</strong> cielo,<br />
una tavola imbandita che sia una festa per noi- per il primo di noi come per<br />
l'ultimo - e un segno da parte Tua. Provvedi a noi, Tu che sei il migliore dei<br />
sostentatori». Allah disse: « La farò scendere su di voi, e chiunque di voi, dopo di<br />
ciò, sarà miscredente, lo castigherò con un tormento che non infliggerò a nessun'<br />
<strong>al</strong>tra creatura! »”(TSC – Sura V, versetti 112 – 115).<br />
L’ultimo è un versetto centr<strong>al</strong>e “Allah disse: « La farò scendere su di voi, e<br />
chiunque di voi, dopo di ciò, sarà miscredente…” cioè Allah ha consentito di<br />
mandare il segno che sarebbe la tavola ma Ha minacciato che chiunque romperà il<br />
patto dopo la discesa della tavola sarà castigato atrocemente, ed è così che si è<br />
79
collegata la storia della tavola a quella della gente che ha chiesto ad Allah l’Altissimo<br />
un segno da parte Sua.<br />
Per quanto riguarda la nostra Ummah, Allah le Ha concesso un <strong>al</strong>tro versetto centr<strong>al</strong>e<br />
in questa Sura in cui dice quel che può essere tradotto come: “Oggi ho reso perfetta<br />
la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per<br />
religione l'Islàm”(TSC – Sura V, versetto 3). Questo versetto è un dono divino<br />
paragonabile a quello dato agli apostoli (la tavola imbandita). Questi hanno osservato<br />
il loro patto, i musulmani invece faranno ugu<strong>al</strong>e?<br />
Per favore, prova durante la lettura della Sura di Al-MÂ’IDA a percepire la<br />
grandiosità della grazia che Allah ha completato per noi rendendo perfetta la nostra<br />
religione, e fai tutto il possibile per rispettare il patto di Allah l’Altissimo in tutti gli<br />
aspetti della tua vita.<br />
Sura VI: “Al-An'âm” (Il Bestiame)<br />
E’ la prima Sura Meccana (scesa a Mecca) nell’ordine Coranico: infatti tutte le sure<br />
da “Al-Baqara” (La Giovenca) a “Al-Maida” (La Tavola Imbandita) sono Medinesi<br />
(scese a Medina). E’ stata rivelata subito dopo Al-Hijr e i suoi versetti sono 165.<br />
Notte Bianca<br />
Molti vantaggi accompagnarono questa Sura. Innanzitutto discese sul cuore del<br />
Profeta, pace e benedizioni su di lui, tutta insieme, in una sola notte, mentre tutte le<br />
<strong>al</strong>tre Sure del Corano scesero poco <strong>al</strong>la volta e in momenti diversi. Una delle cose più<br />
belle che caratterizzano questa Sura, è il fatto che discese accompagnata da<br />
settantamila Angeli che recitavano la lode di Dio con voce t<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>ta che copriva<br />
gli orizzonti. Tutto ciò durante una sola notte… Una scena stupenda e maestosa nel<br />
profondo della notte accompagnava questa Sura, la qu<strong>al</strong>e ha dato tenere ombre che ci<br />
rendono incuriositi per saperne il contenuto e i suoi obiettivi.<br />
L’obiettivo della Sura<br />
All’inizio della Sura Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “La<br />
lode [appartiene] ad Allah che ha creato i cieli e la terra” (TSC- Sura VI,<br />
versetto 1), in modo che ci rendiamo conto, fin d<strong>al</strong>l’inizio della Sura, del suo<br />
obiettivo e di tutto quello che la riguarda, v<strong>al</strong>e a dire credere in Allah come unico Dio<br />
e non avere nel tuo cuore <strong>al</strong>tro che Lui l’Altissimo.<br />
La questione dell’Unicità di Allah e del monoteismo si ripete quarantanove volte nella<br />
Sura, in quarantanove versi, ciò significa nel 30% di tutta la Sura. Per questo motivo<br />
comprendiamo la ragione della maestosità e dei settantamila angeli che la<br />
accompagnarono, così come possiamo anche capire il criterio per cui è stata scelta la<br />
notte: perché è il momento più adatto <strong>al</strong>le spiritu<strong>al</strong>ità.<br />
80
Gli interlocutori della Sura<br />
In mezzo <strong>al</strong>le idee, ai modelli di pensiero e agli stili di vita differenti, che questi si<br />
materi<strong>al</strong>izzino nell’adorazione degli Dei creati d<strong>al</strong>l’uomo o nelle forze della natura,<br />
come ai tempi del Profeta (pace e benedizioni su di lui), o nell’ateismo e nella<br />
negazione dell’esistenza di Dio dei nostri tempi, giunge questa Sura rispondendo a<br />
tutto questo tramite il discorso sull’Onnipotenza di Allah l’Altissimo e la Sua<br />
Grandezza nell’universo. Ciò vuol dire che la Sura si rivolge prima <strong>al</strong> credente, in<br />
modo t<strong>al</strong>e da rafforzare la sua fede e il suo amore in Allah e servirlo con intenzione<br />
più sincera (ikhlas). Non solo ma la Sura gli fornisce anche del materi<strong>al</strong>e utile per<br />
rispondere ai materi<strong>al</strong>isti e a coloro che negano l’esistenza di Dio: tramite i discorsi<br />
sulla capacità di Allah nell’universo e provando l’errore degli atei nel sostenere che la<br />
natura ha creato l’universo, o che l’universo è stato creato accident<strong>al</strong>mente. La<br />
magnificenza e la precisione nell’universo sono le due prove più importanti della<br />
Grandezza del Creatore e della sua Unicità.<br />
La sura si rivolge anche a una terza categoria di gente, ovvero coloro che credono in<br />
Allah ma non mettono in atto questa fede nei loro comportamenti. Essa dimostra loro,<br />
come vedremo menzionato verso la fine, che la fede non è divisibile, ma che deve<br />
percorrere il cuore contemporaneamente <strong>al</strong> comportamento. Con questo si riesce a<br />
comprendere il motivo per cui la sura scese tutta in una volta sola, v<strong>al</strong>e a dire per<br />
ribadire che l’unicità di Dio è strettamente legata <strong>al</strong> credo e <strong>al</strong> comportamento.<br />
Il legame tra le Sure del Corano<br />
Prima di esplorare i versetti della Sura, è necessario notare la concatenazione delle<br />
Sure del Corano nel di<strong>al</strong>ogo con i non musulmani: infatti le Sure della Giovenca, La<br />
famiglia di Imran, Le Donne e La tavola imbandita, hanno di<strong>al</strong>ogato con La Gente del<br />
Libro su diversi punti, mentre la Sura del Bestiame si è speci<strong>al</strong>izzata solo nel di<strong>al</strong>ogo<br />
con miscredenti (speci<strong>al</strong>mente quelli della Mecca, è per questo motivo che la Sura è<br />
meccana).<br />
C’è un’<strong>al</strong>tra notazione di un fatto molto carino nel legame che c’è tra questa Sura e<br />
quella precedente (La tavola imbandita). Infatti <strong>al</strong>la fine della Sura della Tavola<br />
imbandita Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Appartiene ad<br />
Allah la sovranità dei cieli e della terra e di ciò che racchiudono” (TSC- Sura V,<br />
versetto 120) come se fosse l’introduzione <strong>al</strong>la Sura “Il Bestiame” nella qu<strong>al</strong>e Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “La lode [appartiene] ad Allah<br />
che ha creato i cieli e la terra” (TSC- Sura VI, versetto 1).<br />
Due parole riempiono il cuore di amore (“Dì” e “Lui”)<br />
La Sura del Bestiame ha un particolare ordine che la accompagna d<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine,<br />
ovvero quello di ripetere quattro o cinque versetti che parlano dell’Onnipotenza di<br />
81
Allah l’Altissimo nell’universo, e subito dopo seguono <strong>al</strong>tri versetti che affrontano i<br />
materi<strong>al</strong>isti e coloro che negano l’esistenza di Allah e che sostengono la creazione<br />
dell’universo da parte della natura… E così va avanti la Sura d<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine.<br />
La maggior parte dei versetti iniziano con due parole: “Dì” e “Lui”. Come mai questa<br />
ripetizione..?! E qu<strong>al</strong>e legame hanno con il tema della Sura?<br />
Ogni volta che si legge un versetto che incomincia con “Lui”, si nota che esso parla<br />
dell’Onnipotenza di Allah l’Altissimo, come quando Egli dice quel che può essere<br />
tradotto come: “E Lui è Allah nei cieli e sulla terra” ( TSC- Sura VI, versetto 3),<br />
“Nella notte è Lui che vi richiama”(TSC- Sura VI, versetto 60), “Egli è Colui che<br />
domina i Suoi servi” (TSC- Sura VI, versetto 61), “Egli è Colui che ha creato i<br />
cieli e la terra” (TSC- Sura VI, versetto 73).<br />
Mentre <strong>al</strong>cuni versetti che affrontano i miscredenti - e che parlano anche con il<br />
Profeta, pace e benedizione su di lui, (e ogni fedele) e lo guida affinché di<strong>al</strong>ogasse<br />
con loro tramite prove schiaccianti - e iniziano con “dì”: Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “Di': «Qu<strong>al</strong>e testimonianza è più grande? ». Di':<br />
«Allah è testimone tra voi e me » (TSC- Sura VI, versetto 19).<br />
“Dì « Chi vi s<strong>al</strong>verebbe d<strong>al</strong>le tenebre della terra e del mare? InvocateLo<br />
umilmente e in segreto: "Se ci sollevi da ciò, saremo certamente riconoscenti" ».<br />
Di': « Allah vi libererà da ciò e da tutte le angosce. Ciò nonostante [Gli]<br />
attribuite consimili! ». Di': « Egli vi può mandare un castigo d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>to o da sotto i<br />
vostri piedi o confondervi con le divisioni, facendovi provare la violenza degli uni<br />
sugli <strong>al</strong>tri ». Guarda come ripresentiamo continuamente i segni Nostri, affinché<br />
comprendano. (TSC- Sura VI, versetti 63- 65).<br />
Di': « Invocheremo, in luogo di Allah, qu<strong>al</strong>cuno che non può né favorirci né<br />
nuocerci? (TSC- Sura VI, versetto 71).<br />
Come se i versetti chiedessero <strong>al</strong> lettore di percepire dentro di lui Chi è l’Onnipotente<br />
finché il suo cuore non si riempia del Suo amore, e poi potrà affrontare i suoi dubbi<br />
sulla fede tramite la Sua Unicità e la Sua Grandezza. Dopo questa appassionante<br />
introduzione, viviamo ora, fratelli con i versetti che parlano dell’onnipotenza, della<br />
Grandezza e come vengono affrontati i non credenti nella Sura.<br />
L’inizio della Sura: un’ondata di versetti sull’onnipotenza divina<br />
La Sura inizia con tre versetti che mostrano le capacità di Allah l’Altissimo: Allah che<br />
dice quel che può essere tradotto come: “La lode [appartiene] ad Allah che ha<br />
creato i cieli e la terra e ha regolato le tenebre e la luce; eppure i miscredenti<br />
attribuiscono consimili <strong>al</strong> loro Signore! E' Lui che vi ha creati d<strong>al</strong>la terra e ha<br />
stabilito il termine vostro; pure un <strong>al</strong>tro termine è fissato presso di Lui . Eppure<br />
ancora dubitate! Egli è Allah, nei cieli e sulla terra. Conosce quello che<br />
nascondete, quello che p<strong>al</strong>esate e quello che vi meritate” (TSC- Sura VI, versetti<br />
1-3). Dopodiché segue: “Chiamano menzogna la verità che giunge loro. Presto ne<br />
sapranno di più, su ciò di cui si burlavano.” (TSC- Sura VI, versetto 5). Questi<br />
versetti invitano il lettore a percepire dentro di se l’onnipotenza di Allah l’Altissimo.<br />
Infatti se incontra un rifiuto da parte dei miscredenti, percepisce dentro di se la<br />
grandezza del loro peccato e quanto sono arroganti e lontani d<strong>al</strong>la Retta Via, e li<br />
affronta con i questi versetti.<br />
82
Il tempo e il luogo<br />
Nei versetti si nota un significato molto carino, infatti nei versetti dodici e tredici<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Di': « A chi [appartiene]<br />
quello che c'è nei cieli e sulla terra? Rispondi: « Ad Allah! », “A Lui [appartiene]<br />
quello che dimora nella notte e nel giorno.” (TSC- Sura VI, versetti 12-13). Il<br />
primo versetto ricorda che Egli è il Padrone del luogo “i cieli e la terra”, e il secondo<br />
ricorda che Egli è il Padrone del tempo “la notte e il giorno”. Quindi Gloria a Colui<br />
che ha creato il tempo e lo spazio e li ha collocati sotto la Sua potestà.<br />
Qu<strong>al</strong> è il segn<strong>al</strong>e…?!<br />
Dopo aver avuto la certezza e la fede che ad Allah appartiene il tempo e lo spazio, si<br />
leggono i successivi versetti che affrontano i miscredenti. Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “Di': « Dovrei forse scegliere per patrono qu<strong>al</strong>cun<br />
<strong>al</strong>tro oltre ad Allah, il Creatore dei cieli e della terra, Lui che nutre e non ha<br />
bisogno di esser nutrito?». Di': «Mi è stato ordinato di essere il primo a<br />
sottomettermi ». Non siate mai più associatori , Di': « Se disobbedissi <strong>al</strong> mio<br />
Signore, temerei il castigo di un Giorno terribile», In quel Giorno saranno<br />
risparmiati solo quelli di cui Allah avrà misericordia. Ecco la beatitudine<br />
evidente” (TSC- Sura VI, versetti 14-16). I versetti, caro fratello, vogliono che ti<br />
liberi da tutto ciò che potrebbe sembrare un’adorazione <strong>al</strong> di fuori di quella di Allah, o<br />
avere timore di un’<strong>al</strong>tra creatura. Tutto ciò è il segno del sapere e il frutto della fede.<br />
Si nota che “Dì” arriva sempre dopo “Lui”, come se l’obiettivo fosse quello di far<br />
percepire <strong>al</strong> lettore chi è “Lui” a riempire il suo cuore con il Suo amore,<br />
successivamente manifestare questo amore invitando la gente a credere in Lui e<br />
affrontare chiunque Gli associ consimili.<br />
Un episodio pratico nel fronteggiare coloro che non credono<br />
Un gruppo di miscredenti affrontò il Profeta, pace e benedizioni di Allah su di lui, con<br />
le seguenti domande: “Hai delle prove sul tuo Messaggio? Chi prova che sei un<br />
Profeta? E chi prova che il tuo Dio è Uno? Abbiamo chiesto agli Ebrei di te, ma ci<br />
hanno risposto che non hanno prove che tu sia un Profeta...” Così i versetti della Sura<br />
rispondono: Allah L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Di': «Qu<strong>al</strong>e<br />
testimonianza è più grande?». Di': «Allah è testimone tra voi e me. Questo<br />
Corano mi è stato rivelato affinché, per suo tramite, avverta voi e quelli cui<br />
perverrà». Veramente affermate che ci sono <strong>al</strong>tre divinità insieme con Allah?<br />
Di': «Io lo nego!». Di': «In verità Egli è un Dio Unico. Io rinnego ciò che Gli<br />
attribuite»” (TSC- Sura VI, versetto 19). Esiste una testimonianza più grandiosa di<br />
quella di Allah l’Altissimo per il Suo Messaggio e per il Suo Profeta? Anche se la<br />
Sura è diretta a di<strong>al</strong>ogare con i miscredenti, come abbiamo ricordato<br />
precedentemente, ha anche menzionato gli Ebrei nel versetto numero 20, che hanno<br />
negato l’esistenza di prove sulla profezia di Muhammad (pace e benedizione di Allah<br />
su di lui). Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quelli che<br />
83
hanno ricevuto la Scrittura, riconoscono il Messaggero come riconoscono i loro<br />
figli” (TSC- Sura VI, versetto 20).<br />
Scene re<strong>al</strong>i del giorno del giudizio<br />
Molto spesso i versetti danno l’impressione <strong>al</strong> lettore di vedere le scene narrate e<br />
sentire la gente che le popola…<br />
Eccoli in piedi davanti <strong>al</strong>l’Inferno: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Se li potessi vedere, quando saranno presentati <strong>al</strong> Fuoco! Diranno:<br />
«Piacesse <strong>al</strong> cielo che fossimo ricondotti sulla terra! Non smentiremmo più i segni<br />
del nostro Signore e saremmo tra i credenti »” (TSC- Sura VI, versetto 27).<br />
Successivamente i versetti ci spostano a un’<strong>al</strong>tra scena grandiosa e maestosa, una<br />
scena che i miscredenti hanno sempre negato, quella dei miscredenti di fronte<br />
<strong>al</strong>l’Onnipotente Padrone dei cieli e della terra: Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Se li vedessi quando saranno condotti <strong>al</strong> loro Signore. Egli<br />
dirà: «Non è questa la verità?» Diranno: «Sì, per il nostro Signore!» Dirà:<br />
«Gustate il castigo per la vostra miscredenza»” (TSC- Sura VI, versetto 30)”.<br />
Un’<strong>al</strong>tra scena ancora descrive i disgraziati tra i miscredenti con i loro fardelli pesanti,<br />
stanchi… Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quelli che<br />
negano l'incontro con Allah saranno certamente perduti. Quando<br />
improvvisamente verrà l'Ora, diranno: «Disgraziati noi che l'abbiamo<br />
trascurata!» . Porteranno sulla schiena il loro fardello. Che orribile carico!”<br />
(TSC- Sura VI, versetto 31).<br />
La pazienza e la determinazione nel fronteggiare (i miscredenti)<br />
I versetti non si limitano a fornire prove e risposte necessarie <strong>al</strong> Profeta, pace e<br />
benedizione su di lui, contro i miscredenti (e quindi a tutti coloro che invitano la gente<br />
<strong>al</strong>la Retta Via), ma fanno anche da sostegno e lo aiutano ad aver pazienza per lo<br />
screditamento che subisce. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Anche i messaggeri che vennero prima di te furono oggetto di scherno. Quello<br />
di cui si burlavano, oggi li avvolge.” (TSC- Sura VI, versetto 10). E dice anche:<br />
“Già i messaggeri che ti hanno preceduto furono tacciati di menzogna.<br />
Sopportarono con pazienza accuse e persecuzioni, finché non venne loro il<br />
Nostro soccorso.” (TSC- Sura VI, versetto 34).<br />
Ma il massimo del supporto da parte di Dio è illustrato nei seguenti versetti in cui<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Sappiamo bene che<br />
quello che dicono ti addolora, ma non è certamente te che smentiscono: gli<br />
ingiusti negano i segni di Allah.” (TSC- Sura VI, versetto 33). Dio volle dire <strong>al</strong><br />
Profeta Muhammad, pace e benedizione su di lui, che loro non smentivano lui stesso,<br />
ma screditavano Dio e i suoi segni, e che Egli è il suo Protettore.<br />
Parole come le <strong>al</strong>te onde<br />
I versetti della sura proseguono con lo stesso percorso: un versetto che descrive la<br />
capacità e grandiosità di Dio e un <strong>al</strong>tro che affronta i miscredenti.<br />
84
In un <strong>al</strong>tro straordinario versetto che descrive la capacità di Allah l’Altissimo, Allah<br />
dice quel che può essere tradotto come : “Non c'è essere che si muova sulla terra o<br />
uccello che voli con le sue <strong>al</strong>i che non appartenga ad una comunità. Non abbiamo<br />
dimenticato nulla nel Libro. Poi tutti saranno ricondotti verso il loro Signore.”<br />
(TSC- Sura VI, versetto 38).<br />
Quindi se gli increduli smentiscono il Libro di Dio, iniziano i versetti ad affrontarli<br />
pesantemente, infatti Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Di':<br />
«Pensate che, se vi giungesse il castigo di Allah o l'Ora, invochereste qu<strong>al</strong>cun<br />
<strong>al</strong>tro oltre ad Allah? [Ditelo], se siete sinceri!” (TSC- Sura VI, versetto 40).<br />
Non solo ma i versetti li avvertono anche a non affondare nei peccati, affinché non<br />
venga applicata su di loro la disposizione univers<strong>al</strong>e degli esseri umani: Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quando poi dimenticarono<br />
quello che era stato loro ricordato, aprimmo loro le porte di ogni bene. E mentre<br />
esultavano per quello che avevamo donato, li afferrammo <strong>al</strong>l'improvviso ed<br />
eccoli disperati.” (TSC- Sura VI, versetto 44).<br />
Poi abbiamo una nuova ondata dei versetti dell’affronto che incominciano con il<br />
verbo “Di”: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: ”Di':<br />
«Pensate che se Allah vi privasse dell'udito e della vista e sigillasse i vostri cuori,<br />
qu<strong>al</strong>e <strong>al</strong>tro dio <strong>al</strong>l'infuori di Allah ve li potrebbe rendere?». Guarda come<br />
esplicitiamo per loro i Nostri segni, eppure se ne <strong>al</strong>lontanano. Di': « Pensate se vi<br />
cogliesse il castigo di Allah, improvviso o manifesto. Chi farà perire se non il<br />
popolo degli ingiusti?»” (TSC- Sura VI, versetti 46-47).<br />
Il ritmo dei versetti e delle parole intenerisce i sentimenti e rende il cuore desideroso<br />
di avvicinarsi ad Allah.<br />
Nuovo metodo nell’affronto<br />
Dato che i versetti preparano il Profeta (pace e benedizione su di lui) ad invitare la sua<br />
gente <strong>al</strong> Messaggio di Dio, si usa un nuovo metodo nel versetto (57): Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: ”Di': «Mi baso su una prova<br />
chiara da parte del mio Signore - e voi la tacciate di menzogna…” (TSC- Sura<br />
VI, versetto 57). Questi versetti servono a rendere s<strong>al</strong>di i nostri principi di fede, e <strong>al</strong>lo<br />
stesso tempo a sorprendere il nostro interlocutore con la sicurezza in noi stessi. E’ un<br />
Buon metodo che i versetti di questa Sura ci insegnano.<br />
La tot<strong>al</strong>ità della scienza e della potenza<br />
I versetti iniziano con una nuova ondata che mostra la potenza del Creatore, che scuote il<br />
cuore e muove i suoi nervi.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Egli possiede le chiavi<br />
dell'invisibile, che solo Lui conosce. E conosce quello che c'è nella terra e nei mari.<br />
Non cade una foglia senza che Egli non ne abbia conoscenza.Non c'è seme nelle<br />
tenebre della terra o cosa <strong>al</strong>cuna verde o secca che non siano [citati] nel Libro<br />
chiarissimo” (TSC- Sura VI, versetto 59). E’ come se vedessi la foglia che precipita nel<br />
deserto, su una montagna o in fondo <strong>al</strong> mare…<br />
85
E chi è Colui che richiama a Sé le anime? Invero Egli è Allah. Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “è Lui che vi richiama, e sa quello che avete fatto durante<br />
il giorno” (TSC- Sura VI, versetto 60). Come potete associarGli qu<strong>al</strong>cuno?<br />
Chi è Colui che conosce ed enumera il creato? Egli è Allah. Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Egli è Colui che domina i Suoi servi, e manda incontro a<br />
loro i custodi”. (TSC- Sura VI, versetto 61). Ovvero degli angeli che vi proteggono dagli<br />
eventi negativi e registrano le vostre azioni positive e negative.<br />
Chi è colui che s<strong>al</strong>va la gente d<strong>al</strong>le c<strong>al</strong>amità terrestri e marine? Invero Egli è Allah. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Di': « Chi vi s<strong>al</strong>verebbe d<strong>al</strong>le<br />
tenebre della terra e del mare?” (TSC- Sura VI, versetto 63). Come potete associarGli<br />
qu<strong>al</strong>cuno?<br />
E se qu<strong>al</strong>cuno ha qu<strong>al</strong>che dubbio a proposito, questi versetti risponderanno con quel che<br />
può essere tradotto come: “Di': « Egli vi può mandare un castigo d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>to o da sotto i<br />
vostri piedi” (TSC- Sura VI, versetto 65). Chi può sfuggire <strong>al</strong>la Sua potenza e superarLo<br />
nella scienza? Gloria ad Allah l`Altissimo.<br />
Qu<strong>al</strong>i sono le sensazioni del credente che legge la Sura Al-An`am (il Bestiame)?<br />
Egli avverte un’ondata di sentimenti mentre immagina di veder scendere la sura sul<br />
Profeta (spbl) accerchiato da un gruppo di angeli... percepisce la voce degli angeli<br />
mentre lodano Allah per la grandiosità di questa sura… invero, percuote la visione<br />
umana, spazia con l’essere umano per condurlo verso il regno dei cieli e della terra,<br />
del giorno e della notte, della terraferma e del mare, del sole, della luna, delle stelle…<br />
Per mostrargli i Paradisi protetti… ella, invero, lo porta nel regno di Allah Il Potente,<br />
l’Eccelso. Fino a giungere agli <strong>al</strong>tri versetti riguardanti la potenza, Allah l`Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “ Egli è Colui che ha creato i cieli e la terra<br />
secondo verità. Nel giorno in cui dice: "Sii!", è l'essere. La Sua parola è verità. A<br />
Lui [solo] apparterrà la sovranità nel Giorno in cui sarà soffiato nella Tromba .<br />
Egli è il Conoscitore del p<strong>al</strong>ese e dell'invisibile, Egli è il Saggio, il Ben<br />
Informato.” (TSC- Sura VI, versetto 73).<br />
Viaggio da credente: Abramo e il suo popolo<br />
Dopodiché inizia la sura a raccontare la storia di Ibrahim (Abramo) e la visione di uno dei<br />
tanti aspetti della Potenza di Allah nell’universo.<br />
Proseguono così i versetti tra la Potenza e il conflitto. Inoltre questa storia non esce<br />
d<strong>al</strong>l’ordine del resto della sura, anzi la storia coincide perfettamente con il suo obiettivo.<br />
L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Così mostrammo ad Abramo il<br />
regno dei cieli e della terra, affinché fosse tra coloro che credono con fermezza.<br />
Quando la notte l'avvolse, vide una stella e disse: «Ecco il mio Signore! » Poi quando<br />
essa tramontò disse: « Non amo quelli che tramontano»”. (TSC- Sura VI, versetti 75-<br />
76). E’ l’ordine stesso della sura. Egli (pace su di lui) osserva la Potenza di Allah,<br />
l’Altissimo.<br />
86
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quando poi vide il sole che<br />
sorgeva, disse :«Ecco il mio Signore, ecco il più grande!» . Quando poi tramontò disse:<br />
« O popol mio, io rinnego ciò che associate ad Allah!”. (TSC- Sura VI, versetto 78).<br />
Si, egli non aveva nessun dubbio che Allah è più grandioso di tutto ciò e per questo dice<br />
quel che può essere tradotto come : “In tutta sincerità rivolgo il mio volto verso Colui<br />
che ha creato i cieli e la terra : e non sono tra coloro che associano».” (TSC- Sura VI,<br />
versetto 79).<br />
Dopo aver illustrato i versetti della potenza iniziano così quelli dell’affronto dove dice<br />
Allah l’Altissimo quello che può essere tradotto come: “La sua gente argomentò contro<br />
di lui, ma egli disse: «Volete polemizzare con me in merito ad Allah, quando è Lui che<br />
mi ha guidato? (TSC- Sura VI, versetto 80). Si pone l’accento inoltre sull’importanza di<br />
non associare nessuno a Dio ribadendo la Sua Unicità, infatti Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “E non temo affatto i soci che Gli attribuite, ma [temo<br />
solo] ciò che vorrà il mio Signore” (TSC- Sura VI, versetto 80).<br />
Per questo motivo, Allah l’Altissimo elogiò questo metodo di chiamare <strong>al</strong> suo cammino<br />
retto, dicendo quel che può essere tradotto come: “Questo è l'argomento che fornimmo<br />
ad Abramo contro la sua gente.” (TSC- Sura VI, versetto 83).<br />
È meraviglioso come nel Sacro Corano le storie dei Profeti si ripetano, ma ogni volta lo si<br />
fa nel contesto dell’obiettivo della Sura nella qu<strong>al</strong>e sono citate, in un modo così miracoloso<br />
che nessun essere umano potrebbe fare.<br />
Sura Al-An`am per esempio, ha menzionato una parte della storia di Abramo (pace su di<br />
lui) che riguarda appunto la sua osservazione dei segni di Allah ed il suo utilizzo dei<br />
metodi forti e di confronto per chiamare la gente <strong>al</strong> cammino del Signore, e non viene citata<br />
per esempio, la parte che narra quando Abramo venne gettato nel fuoco da parte del suo<br />
popolo. Così la storia fu messa <strong>al</strong> servizio dell’obiettivo della sura ed il suo contesto.<br />
Il forte avvertimento d<strong>al</strong> politeismo<br />
Continuando ad an<strong>al</strong>izzare la storia di Abramo (pace su di lui) vi è un versetto che avverte<br />
di non associare <strong>al</strong>tri ad Allah. Dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />
“Coloro che hanno creduto e non ammantano di iniquità la loro fede, ecco a chi spetta<br />
l'immunità; essi sono i ben guidati.” (TSC- Sura VI,versetto 82).<br />
Quando scese questo versetto, di difficile comprensione, i Compagni del Profeta si<br />
chiesero: “ chi di noi non è stato iniquo verso se stesso?” ed il Profeta rispose: “Non è<br />
come pensate, invero essa è come ha detto il servo pio (Luqman) a suo figlio: “il politeismo<br />
è un enorme ingiustizia”.<br />
Ed anche riferendosi <strong>al</strong>le creature più amate da Allah, ossia i profeti, dice Allah l’Altissimo<br />
quel che può essere tradotto come: “Se avessero attribuito ad Allah dei consimili, tutte<br />
le loro opere sarebbero state vane.” (TSC- Sura VI, versetto 88).<br />
Potere ed affronto nello stesso versetto<br />
Arriviamo <strong>al</strong> versetto 91 che comprende <strong>al</strong> suo inizio uno dei più bei versetti riguardanti la<br />
Potenza di Allah. Dice Allah l’Altissimo con quel che può essere tradotto come: “Non<br />
prestano ad Allah la considerazione che Gli spetta quando dicono:« Allah non ha fatto<br />
scendere nulla su di un uomo!...»” (TSC- Sura VI, versetto 91).<br />
87
Quando il profeta recitò questo versetto aggiunse: “Allah Glorifica se stesso e dice: Io sono<br />
il Re, il Santo…” ed iniziò ad elencare i Nomi più Belli di Allah. La potenza e la<br />
grandiosità di Allah era t<strong>al</strong>e da far tremare il pulpito (minbar) sotto i piedi del Profeta.<br />
Invero, la materia o il legno ha tremato d<strong>al</strong>la Gloria di Allah l’Altissimo, mentre ci sono<br />
cuori che non si muovono per il Suo timore o per la Sua grandezza. E così, il versetto, nella<br />
seconda parte, si riferisce a questi ultimi dicendo loro quel che può essere tradotto come:<br />
“Chiedi: « Chi ha fatto scendere la Scrittura su Mosè, come luce e guida per le genti?<br />
[Scrittura] che avete trascritta in volumi [diversi] divulgandone una parte e<br />
nascondendone una parte assai notevole e tramite la qu<strong>al</strong>e siete stati istruiti su cose<br />
che né voi né i vostri antenati conoscevate? Di': «Allah » e lascia che si divertano a<br />
discutere.” (TSC- Sura VI,versetto 91).<br />
Ritorno ai versetti sulla Potenza: non percepisci il Suo amore?<br />
Con i versetti (95-103) comincia un’<strong>al</strong>tra ondata meravigliosa che manifesta la Potenza di<br />
Allah nella bellezza del creato e nella sua invenzione. Dice Allah l’Altissimo con quel che<br />
può essere tradotto come: “Allah schiude il seme e il nocciolo: d<strong>al</strong> morto trae il vivo e<br />
d<strong>al</strong> vivo il morto” (TSC- Sura VI, versetto 95) . E dice anche: “Fende [il cielo <strong>al</strong>]l'<strong>al</strong>ba.<br />
Della notte fa un riposo, del sole e della luna una misura [del tempo]. Ecco il decreto<br />
dell'Eccelso, del Sapiente.” (TSC- Sura VI, versetto 96). Qui, Allah mostra la Sua<br />
Potenza con due diversi esempi: una volta Egli dice che è Colui che schiude il seme ed il<br />
nocciolo per quanto piccoli siano e nell'<strong>al</strong>tra, afferma che Egli è Colui che Fende l’<strong>al</strong>ba<br />
facendola sorgere d<strong>al</strong>le tenebre della notte, per quanto immensa sia.<br />
La Sura scuote la coscienza umana che conosce bene il suo Signore e afferma la Sua<br />
Unicità. A volte però, questa viene celata d<strong>al</strong>le schegge del politeismo. Per questo la<br />
sura scuote questo sentimento innato e disintegra gli aspetti del politeismo<br />
rivolgendosi ai miscredenti, per far sì che tornino ad Allah dichiarando la Sua Unicità.<br />
Allah dice l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Il Creatore dei cieli e<br />
della terra! Come potrebbe avere un figlio, se non ha compagna, Lui che ha<br />
creato ogni cosa e che tutto conosce?” (TSC- Sura VI, versetto101).<br />
C’è qu<strong>al</strong>cuno che può contraddire questo? Chi è colui che ha creato ed ha<br />
perfezionato? Invero Egli è il Signore della Potenza, l’Unico, Colui che Non ha<br />
Associati. Dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Come<br />
potrebbe avere un figlio, se non ha compagna, Lui che ha creato ogni cosa e che<br />
tutto conosce?. Ecco il vostro Signore! Non c'è <strong>al</strong>tro dio che Lui, il Creatore di<br />
tutte le cose. AdorateLo dunque. E' Lui che provvede ad ogni cosa. Gli sguardi<br />
non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi.” (TSC- Sura VI, versetti 101-<br />
103).<br />
Tutto questo per giungere <strong>al</strong> versetto 104, dove Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “[Di' loro]: «Da parte del vostro Signore vi sono giunti<br />
appelli <strong>al</strong>la lungimiranza (TSC- Sura VI, versetto 104). La Grandiosità di Allah<br />
l’Altissimo, la Sua Capacità e la Sua Potenza nell’universo sono già chiare. Dice<br />
L’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Chi dunque vede chiaro, è a suo<br />
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vantaggio; chi resta cieco, è a suo danno”. (TSC- Sura VI, versetto 104). Chi ha<br />
fede ne trarrà vantaggio, mentre per chi nega, questa è la vera cecità: la cecità del<br />
cuore è molto più pericolosa di quella degli occhi.<br />
Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Forse colui che era<br />
morto, e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e abbiamo dato la vita.” (TSC- Sura VI, versetto 122).<br />
Per distinguere la fede d<strong>al</strong>la miscredenza, la Sura utilizza più di un esempio e più di<br />
una metafora. Nel versetto precedente (104) paragona la miscredenza <strong>al</strong>la cecità,<br />
mentre nel versetto 122 va molto oltre questo concetto. Infatti, Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Forse colui che era morto, e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e abbiamo<br />
dato la vita affidandogli una luce per camminare tra gli uomini, sarebbe ugu<strong>al</strong>e a<br />
chi è nelle tenebre senza poterne uscire? Così sembrano graziose ai miscredenti<br />
le loro azioni” (TSC- Sura VI, versetto 122).<br />
Dopo aver visto tutti questi miracolosi versetti sull’Esistenza di Allah e sulla Sua<br />
Unicità, Dio descrive il miscredente come un morto. La misericordia del Signore,<br />
però, lo guida e lo fa rinascere di nuovo, e non solo, gi dona la luce della guida e della<br />
fede per camminare tra la gente e per mostrare la retta via.<br />
Un meraviglioso esempio, se paragonato con il miscredente che sprofonda nelle<br />
tenebre e rifiuta di pensare ad una via d’uscita. Anzi la sua miscredenza e la sua<br />
oscurità gli sembrano ancora più belle.<br />
Motivo della denominazione: Unicità nell’intenzione e nel lavoro<br />
Rimane così un’ultima domanda: perché questa sura è stata chiamata Al-An`am (Il<br />
Bestiame)?<br />
Invero Al-An`am, è il bestiame di cui la gente se ne prende cura per poi mangiare la<br />
sua carne…ma <strong>al</strong>lora qu<strong>al</strong> è la relazione tra il Bestiame e la Sura che parla dell’<br />
Unicità di Allah l’Altissimo?<br />
Vi è una forte relazione tra queste due cose: la sura affronta l’argomento dell’Unicità<br />
di Allah l’Altissimo, mettendo in guardia le persone che suppongono che l’Unicità di<br />
Dio significhi affermare in se stessi di unificare Allah, ma la re<strong>al</strong>tà della loro vita non<br />
lo testimonia. È necessario affermare l’Unicità di Dio sia nel credo che nella pratica.<br />
Molta gente afferma teoricamente l’Unicità di Allah con determinazione, non vi è<br />
possibilità di discussione o dubbio sull’Unicità di Dio, il Potente l’Eccelso. Se,<br />
invece, an<strong>al</strong>izziamo la loro vita quotidiana, e se ci chiediamo se applicano la legge<br />
Divina in tutti i loro comportamenti, notiamo che le cose sono diverse.<br />
89
Invero l’Unicità di Allah l’Altissimo non è soltanto nel credo, ma è necessario<br />
unificarlo in ogni nostro comportamento e nella nostra vita quotidiana. Il motivo per il<br />
qu<strong>al</strong>e la sura è stata denominata (Il Bestiame), è che gli Arabi consideravano il<br />
Bestiame come loro unico e princip<strong>al</strong>e patrimonio e sostegno nella vita, e quindi<br />
erroneamente pensavano che esso appartenesse a loro e che Allah non avesse niente a<br />
che vedere con esso. L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E<br />
attribuiscono ad Allah una parte di quello che Lui ha prodotto dai campi e dai<br />
greggi, e dicono: « Questo per Allah - secondo le loro pretese- e questo per i<br />
nostri soci ». Ma quello che è per gli dei non giunge ad Allah e invece quello che è<br />
per Allah giunge ai loro dei” (TSC- Sura VI, versetto 136). Dopo di che Dice:<br />
“dicono: « Ecco i greggi e le messi consacrate: potranno cibarsene solo quelli che<br />
designeremo ». Qu<strong>al</strong>i pretese! e [designano] anim<strong>al</strong>i il cui dorso è tabù e anim<strong>al</strong>i<br />
sui qu<strong>al</strong>i non invocano il Nome di Allah. Forgiano menzogne contro di Lui !<br />
Presto [Allah] li compenserà delle loro menzogne. E dicono: “ Quello che è<br />
contenuto nei ventri di queste bestie è per i nostri maschi ed è vietato <strong>al</strong>le nostre<br />
donne ». E se nasce morto, lo dividono fra tutti . Presto [Allah] li compenserà dei<br />
loro distinguo Egli è saggio, sapiente”. (TSC- Sura VI, versetti 138-139).<br />
La strada della pace<br />
Dato che l’Unicità comprende il credo e l’applicazione, giunge cosi la conclusione<br />
della Sura dove dice L’Altissimo quel che può essere tradotto come: “ Di': « In verità<br />
la mia orazione e il mio rito, la mia vita e la mia morte appartengono ad Allah<br />
Signore dei mondi. Non ha associati. Questo mi è stato comandato e sono il<br />
primo a sottomettermi». Di': « Dovrei cercare un <strong>al</strong>tro signore <strong>al</strong>l'infuori di<br />
Allah che è il Signore di tutte le cose? Ognuno pecca contro se stesso: nessuno<br />
porterà il fardello di un <strong>al</strong>tro.” (TSC- Sura VI, versetto 162-164).<br />
Chi possiede questo potere merita che ci si rivolga a Lui con la pura Unicità in tutti gli<br />
aspetti della nostra vita intellettu<strong>al</strong>e, spiritu<strong>al</strong>e e pratica.<br />
Tutti questi significati vengono riassunti nei tre versetti del “confronto” . Dice Allah<br />
l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Di': « Dovrei forse scegliere per<br />
patrono qu<strong>al</strong>cun <strong>al</strong>tro oltre ad Allah, il Creatore dei cieli e della terra”. (TSC-<br />
Sura VI, versetto 14).<br />
“Dovrei forse eleggere <strong>al</strong>tro giudice che Allah, quando è Lui che ha fatto<br />
scendere per voi questo Libro spiegato esplicitamente?” (TSC- Sura VI, versetto<br />
114).<br />
“Dovrei cercare un <strong>al</strong>tro signore <strong>al</strong>l'infuori di Allah che è il Signore” (TSC- Sura<br />
VI, versetto 164).<br />
Questi tre versetti si concentrano su i tre punti dell’Unicità che sono: l’Unicità verso<br />
Allah, l’unicità verso l’amore, ed infine nell’ applicare la Sua legge.<br />
La conclusione della sura : il vicariato<br />
Dopo che Allah ha appurato, tramite i versetti della sura, che è Colui che ha<br />
perfezionato la terra e che questa è di sua proprietà e a sua disposizione. Egli ce l’ha<br />
90
data e ci ha resi suoi vicari. Dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />
“Egli è Colui che vi ha costituiti eredi della terra” (TSC- Sura VI, versetto 165).<br />
Ed ecco a voi una puntu<strong>al</strong>izzazione carina, riguardo <strong>al</strong> collegamento tra l’obiettivo<br />
della sura Al-An`am e la sura Al-Baqara , ovvero la responsabilità della terra.<br />
Inoltre, la conclusione qui prepara per la sura Al-A'râf, che tratta l’argomento della<br />
lotta nella terra tra il giusto ed il f<strong>al</strong>so. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “…e vi ha elevato di livello, gli uni sugli <strong>al</strong>tri, per provarvi in quel<br />
che vi ha dato.” (TSC- Sura VI,versetto 165).<br />
Ammira il meraviglioso legame tra le sure, è come se tutte e tre proclamassero un<br />
unico messaggio:<br />
O musulmani ! dopo che avete capito l’importanza dell’Unicità di Allah nella pratica<br />
come nel credo (Sura Al-An`am), Allah vi ha dato questa terra per mettere in pratica la<br />
Sua legge, e voi Umma (comunità) di Muhammad, siete responsabili di quest’ultima<br />
(sura Al-Baqara), dove siete quindi nella lotta tra il vero ed il f<strong>al</strong>so (sura Al-A'râf)?<br />
Sura VII : “Al-A'râf” (Il limbo)<br />
Sura Al-A'râf (meccana) è stata rivelata dopo la sura Sad, e nel Santo Corano è stata<br />
posizionata dopo sura Al-An`am. La sura è composta di 206 versetti.<br />
I missili della Verità contro la F<strong>al</strong>sità<br />
La sura è stata rivelata durante un periodo nel qu<strong>al</strong>e si svolgeva una forte lotta tra i<br />
musulmani e i miscredenti, precisamente nel momento in cui il Profeta (pbsl)<br />
ordinava ai credenti di manifestare l’appello ad Allah.<br />
Questo fatto avviò una nuova fase, durante la qu<strong>al</strong>e l’Islam fu reso pubblico e i<br />
mussulmani cominciarono ad affrontare le situazioni apertamente nonostante vi<br />
fossero <strong>al</strong>cune persone che provavano vergogna, o avevano paura di subire danni. Fu<br />
dunque rivelata la sura durante t<strong>al</strong>i condizioni e durante t<strong>al</strong>e clima, per parlare della<br />
lotta tra la verità e la f<strong>al</strong>sità. Questa lotta rimane una re<strong>al</strong>tà univers<strong>al</strong>e, sempre<br />
presente e continuo, da quando Allah Creò l’universo fino <strong>al</strong> Giorno della<br />
Resurrezione.<br />
Inizia così la sura, parlando della lotta tra Adamo e Iblis (Satana) <strong>al</strong>l’esordio del<br />
creato; poi continua con il di<strong>al</strong>ogo tra la Gente del Paradiso e la gente dell’Inferno<br />
come se questi temi ci spiegassero che il risultato della lotta è che un gruppo risiederà<br />
nell’Inferno e l’<strong>al</strong>tro nel Paradiso. Dopodiché la sura ci mostra un piano illustrativo<br />
riguardante questa lotta nella storia dell’umanità tra ogni Profeta e il suo popolo, e ci<br />
dimostra che <strong>al</strong>la fine vi è sempre la rovina di coloro che commettono ingiustizie a<br />
causa della loro corruzione.<br />
91
Tra una narrazione e l’<strong>al</strong>tra la sura chiede: Dove sei tu in questa lotta? Specifica la tua<br />
posizione!<br />
Questo argomento coincideva esattamente con lo stato dei Compagni durante la fase<br />
meccana, anche se interessa comunque tutte le persone in tutti i tempi e in tutti i<br />
luoghi. In ogni epoca le persone vivono questa lotta tra il vero e il f<strong>al</strong>so, a livello delle<br />
nazioni o a livello della vita individu<strong>al</strong>e.<br />
La colpa potrebbe essere tua!<br />
L’obiettivo attorno <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e gira la sura e tutti i suoi concetti, è la necessità di fissare<br />
la propria posizione durante la lotta … O musulmano specifica la tua posizione, a<br />
qu<strong>al</strong>e dei due gruppi appartieni? Non essere tra gli osservatori!<br />
Questi concetti sono chiari nelle storie dei Profeti citati in questa sura, che concentra<br />
l’attenzione sulla divisione tra i credenti, che sono stati s<strong>al</strong>vati da Allah l’Altissimo, e<br />
i miscredenti. Senza citare <strong>al</strong>tre parti passive o osservatrici, poiché, di principio,<br />
l’essere umano deve avere nella vita una posizione precisa.<br />
Nella storia di Noé, per esempio, notiamo che Allah l’Altissimo dice concludendo con<br />
quel che può essere tradotto come: “Lo tacciarono di menzogna. S<strong>al</strong>vammo lui e<br />
coloro che stavano con lui nell'Arca e annegammo coloro che smentivano i segni<br />
Nostri” (TSC- Sura VII, versetto 64).<br />
E nella storia di Hud dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come:<br />
“Abbiamo s<strong>al</strong>vato lui e coloro che erano con lui, per Nostra misericordia e<br />
cancellato anche le tracce di coloro che smentivano i Nostri segni e non<br />
credevano”. (TSC- Sura VII, versetto 72).<br />
E in quella di Lot dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “E in<br />
tutta risposta il suo popolo disse: « Cacciateli d<strong>al</strong>la vostra città! Sono persone che<br />
vogliono esser pure! » (TSC- Sura VII, versetto 82). “E Noi s<strong>al</strong>vammo lui e la sua<br />
famiglia, eccetto sua moglie” (TSC- Sura VII, versetto 83).<br />
Mentre nella storia di Shu'ayb Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “I notabili del suo popolo, che erano tronfi di orgoglio, dissero: « O<br />
Shu'ayb, certamente ti cacceremo d<strong>al</strong>la nostra città, tu e quelli che hanno<br />
creduto in te, a meno che non ritorniate <strong>al</strong>la nostra religione!” (TSC- Sura VII,<br />
versetto 88).<br />
Ed infine nella storia di Sâlih Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “I notabili del suo popolo, che erano tronfi di orgoglio, dissero agli<br />
oppressi fra quelli di loro che avevano creduto” (TSC- Sura VII, versetto 75).<br />
92
Come se i concetti di questi episodi dicessero: o sei con “coloro che erano con lui” o<br />
sei con “coloro che smentivano i Nostri segni”. Perciò, in queste storie, manca la<br />
presenza del gruppo degli osservatori.<br />
(Non sia a causa sua qu<strong>al</strong>unque oppressione sul tuo petto)<br />
L’inizio della sura annuncia chiaramente questi significati con quel che può essere<br />
tradotto come: “E' un Libro che è stato fatto scendere su di te, non sia a causa sua<br />
<strong>al</strong>cuna oppressione sul tuo petto” (TSC- Sura VII, versetto 2).<br />
Ti viene richiesto dunque, di far conoscere l’Islam senza aver timore degli sguardi o<br />
delle critiche di nessuno, perché, a volte, la forza del f<strong>al</strong>so e il suo spargersi è un<br />
risultato d<strong>al</strong>la vergogna che <strong>al</strong>cune persone hanno nel mostrare il vero.<br />
Non vergognarti del tuo hijiab (velo) e il musulmano non abbia timore di subire torti<br />
dagli <strong>al</strong>tri, perché il vero musulmano è colui che prende una ferma risoluzione nelle<br />
proprie cause. Infatti, nell’apertura della sura, Allah gli ha detto con quel che può<br />
essere tradotto: “non sia a causa sua <strong>al</strong>cuna oppressione sul tuo petto, ché con esso<br />
tu ammonisca” (TSC- Sura VII, versetto 2). Questi versetti come abbiamo<br />
accennato precedentemente, segnarono l’inizio di quella che fu la fase della da’wa<br />
(dell’appello verso Allah).<br />
Il terzo versetto insiste sullo stesso significato dove Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Seguite quello che vi è stato rivelato d<strong>al</strong> vostro Signore<br />
e non abbiate <strong>al</strong>tri patroni che Lui.” (TSC- Sura VII, versetto 3). Qui vi é la<br />
richiesta di essere prontamente decisi nel seguire il vero, senza essere incerti, passivi<br />
o curiosi verso <strong>al</strong>tre scelte.<br />
Adamo e Iblis: “Con l'inganno li fece cadere entrambi”<br />
Fin d<strong>al</strong>l’inizio dell’umanità vi era la lotta tra Adamo e Satana (versetti 20-22). Come<br />
riuscì Iblis ad ingannare i nostri genitori? Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Con l'inganno li fece cadere entrambi” (TSC- Sura VII, versetto<br />
22). La strategia dell’inganno prevedeva di lasciarli in uno stato di incertezza e<br />
instabilità, ed e’ importante notare l’uso della parola (Con l'inganno) come se<br />
qu<strong>al</strong>cuno <strong>al</strong>ludesse ad un qu<strong>al</strong>cosa nel pozzo , e poi lascia in sospeso senza definire il<br />
suo posto.<br />
Per questo la positività e la determinazione sono i punti forti della verità, mentre<br />
l’indifferenza e l’incertezza portano, anche i credenti, <strong>al</strong>la strada del peccato.<br />
La nudità: l’arma di Iblis<br />
Nota l’interesse di Iblis verso questo tipo di corruzione, ovvero la nudità; ciò è chiaro<br />
nei seguenti versetti dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
93
“Satana li tentò per rendere p<strong>al</strong>ese [la nudità] che era loro nascosta” (TSC- Sura<br />
VII, versetto 20).<br />
Qu<strong>al</strong>e fu il risultato? Allah l’Altissimo dice quel che si può tradurre come: “Quando<br />
ebbero mangiato [dei frutti] dell'<strong>al</strong>bero, si accorsero della loro nudità…”(TSC-<br />
Sura VII, versetto 22)<br />
Per questo vi è un ordine divino a proposito del vestirsi, e vi è inoltre l’avvertimento a<br />
non scoprire le intimità.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O figli di Adamo,<br />
facemmo scendere su di voi un abito che nascondesse la vostra vergogna e per<br />
ornarvi,…..” (TSC- Sura VII,versetto 26).<br />
“O Figli di Adamo, non lasciatevi tentare da Satana, come quando fece uscire d<strong>al</strong><br />
Paradiso i vostri genitori, strappando loro i vestiti per p<strong>al</strong>esare la loro<br />
vergogna…..”(TSC- Sura VII, versetto 27).<br />
“O Figli di Adamo, abbigliatevi prima di ogni orazione”(TSC- Sura VII, versetto<br />
31).<br />
Imparate, O giovani, da questa sura, avete visto quanti di versetti che ci avvertono?<br />
Imparate a coprire le intimità e ad abbassare gli sguardi.<br />
Imparate o ragazze ad essere caste, ad avere pudore e definite la vostra posizione sul<br />
higiab (velo) senza avere incertezze; perché la nudità è una delle armi di Iblis fin<br />
d<strong>al</strong>l’inizio della creazione, e la sua diffusione porta <strong>al</strong>la volgarità e facilita il<br />
compimento dei peccati. Allah l’Altissimo, infatti, commenta la storia di Adamo con<br />
quel che può essere tradotto come: “Di': « Il mio Signore ha vietato solo le<br />
turpitudini p<strong>al</strong>esi o nascoste” (TSC- Sura VII, versetto 33).<br />
Nessun terzo tra loro<br />
Dopodiché la sura divide la gente in due categorie: la gente del Paradiso e la gente<br />
dell’Inferno; il Giorno del Giudizio si sentiranno i richiami tra le due parti: “E quelli<br />
del Giardino grideranno ai compagni del Fuoco: «Abbiamo verificato quello che<br />
il nostro Signore ci aveva promesso. E voi avete verificato quello che vi era stato<br />
promesso?». « Sì» diranno. Poi un nunzio proclamerà in mezzo a loro:<br />
«M<strong>al</strong>edizione di Allah sugli ingiusti” (TSC- Sura VII, versetto 44).<br />
Queste sono due uniche categorie, nessuna terza con loro. Nel versetto 46 vi è la<br />
parola decisiva, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E tra i<br />
due vi sarà un velo” (TSC- Sura VII, versetto 44), per dividere in modo definitivo i<br />
due gruppi.<br />
94
Sei ancora incerto? Non è ora di definire la tua posizione? Ascolta dunque la richiesta<br />
d’aiuto dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E i<br />
compagni del Fuoco grideranno ai compagni del Giardino: «Versate acqua su di<br />
noi e parte del cibo che Allah vi ha concesso».”(TSC- Sura VII, versetto 50).<br />
Scegli per te stesso a qu<strong>al</strong>e destino e qu<strong>al</strong>e dimora vuoi appartenere.<br />
Il motivo della denominazione della sura Al-A`raf<br />
Perché è stata chiamata con questo nome (Al-A`raf)? Allah, il Benedetto, l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come : “E tra i due vi sarà un velo e sull'A'râf<br />
uomini che riconoscono tutti per i loro segni caratteristici” (TSC- Sura VII,<br />
versetto 46).<br />
Ogni persona che si trova tra il Paradiso e l’Inferno conosce entrambe le genti;<br />
chiama la gente del Paradiso dicendo quel che può essere tradotto come: “E<br />
grideranno ai compagni del Giardino: « Pace su di voi!», senza potervi entrare<br />
pur desiderandolo” (TSC- Sura VII, versetto 46). Hanno paura dell’inferno, infatti<br />
Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Quando i loro sguardi si<br />
rivolgeranno ai compagni del Fuoco, diranno: « O Signor nostro, non metterci<br />
con il popolo degli ingiusti».E i compagni dell'A'râf chiameranno gli uomini che<br />
riconosceranno per il loro aspetto, dicendo: « Le ricchezze e l'orgoglio non vi<br />
hanno giovato in nulla” (TSC- Sura VII, versetti 47-48).<br />
E chi sono quelli dell’A`raf? Sono persone che hanno opere buone pari a quelle<br />
cattive, sono coloro che non definirono la loro posizione e le loro opere nella vita. La<br />
ricompensa per questo genere di opere è che nel giorno del Giudizio loro saranno<br />
imprigionati in un posto <strong>al</strong>to (che si chiama Al-A`raf) tra il Paradiso e l’Inferno in<br />
modo da osservare entrambi i luoghi. Gli incerti comprendono molti tipi di persone<br />
(per questo vi sono molti A`raf e non uno solo).<br />
Attento a non essere uno di loro… O fratello mussulmano, cerca di seguire la retta via<br />
e non essere tra quelli dell’A`raf. Concretizza la tua posizione perché potresti persino<br />
non arrivare ad appartenere ai compagni dell’A`raf e cadere in una pessima fine!!!<br />
“Mi rifugio in Allah”.<br />
Le storie dei Profeti: mappa illustrativa sulla lotta nella storia<br />
Per accertarsi dei messaggi contenuti nella sura:<br />
1- La lotta tra il bene e il m<strong>al</strong>e è continua e non si ferma mai.<br />
2- La sconfitta del m<strong>al</strong>e è inevitabile.<br />
3- Il motivo princip<strong>al</strong>e della sconfitta del bene è la lontananza da Allah e la<br />
corruzione nelle sue diverse forme (comportament<strong>al</strong>e, economica, soci<strong>al</strong>e).<br />
95
La sura cita la storia di cinque Profeti di Allah e il loro affronto con i propri popoli.<br />
Invero possiamo notare che queste storie sono citate più volte nel Corano, ma per cosa<br />
si distinguono qui?<br />
Essa rafforza l’obiettivo della sura nel decidere la propria posizione in un conflitto.<br />
Ciò è fatto attraverso:<br />
• La dimostrazione che gli elementi di confronto, tra ogni Profeta ed il suo<br />
popolo, sono più o meno gli stessi (a volte vengono usate le stesse parole); e tutto<br />
questo per dimostrare l’antichità del conflitto e la sua ripetitività nonostante cambino<br />
le persone e le comunità. L’appello dei Profeti era unico e può essere tradotto come:<br />
“«O popol mio, adorate Allah! Per voi non c'è <strong>al</strong>tro dio che Lui” (TSC- Sura VII,<br />
versetto 59). “Vi riferisco i messaggi del vostro Signore” (TSC- Sura VII,<br />
versetto 68). Persino le giustificazioni: “Vi stupite che vi giunga un richiamo da<br />
parte del vostro Signore” (TSC- Sura Al-VII, versetto 69). Finendo con l’accusa di<br />
menzogne da parte dei miscredenti dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Ti vediamo manifestamente sviato” (TSC- Sura VII, versetto 60),<br />
« Ci pare che tu sia in preda <strong>al</strong>la stoltezza e crediamo che tu sia un<br />
bugiardo».(TSC- Sura VII, versetto 66)<br />
• La concentrazione sulla fine del F<strong>al</strong>so, sotto la regola “la ricompensa è della<br />
stessa natura dell’impegno”. Il popolo di Thamud, per esempio, scavavano case sicure<br />
nelle montagne, ma la loro sicurezza li portò ad ostentare superiorità verso la religione<br />
di Allah, e la loro punizione fu il cataclisma (il qu<strong>al</strong>e è accompagnato d<strong>al</strong>la paura,<br />
perché appunto la paura è l’opposto della sicurezza). Questa regola v<strong>al</strong>e anche per il<br />
popolo di Lot che prevaricarono nel desiderio sessu<strong>al</strong>e tanto da contraddire la natura<br />
umana ed abbandonarsi <strong>al</strong>la perversione. E la causa fu la trasgressione come ben<br />
chiarisce il seguente versetto dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Vi accostate con desiderio agli uomini piuttosto che <strong>al</strong>le donne. Sì,siete un<br />
popolo di trasgressori»”(TSC- Sura VII, versetto 81). E la loro ricompensa fu una<br />
pioggia di pietre.<br />
• L’avvertimento che la causa della sconfitta del m<strong>al</strong>e è la corruzione: per i<br />
Thamud, il popolo di Sâlih, la corruzione consisteva nell’eccesso che li condusse <strong>al</strong>la<br />
rovina (versetto 74). Mentre per il popolo di Lot, la corruzione era di tipo<br />
comportament<strong>al</strong>e, e la loro rovina fu causata d<strong>al</strong>la loro perversione sessu<strong>al</strong>e. (versetti<br />
80 e 81). Per quanto riguarda invece il popolo di Madian, quello di Shu'ayb, la<br />
corruzione fu di tipo economico com’era noto tra loro. Infatti, Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Riempite la misura e date il giusto peso e non<br />
danneggiate gli uomini nei loro beni . Non corrompete la terra dopo che Allah la<br />
creò pura: ciò è meglio per voi, se siete credenti”. (TSC- Sura Al-A`raf, versetto<br />
85).<br />
• L’ammonimento che la superbia è tra le cause più pericolose che portano <strong>al</strong>la<br />
rovina. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “I notabili del suo<br />
popolo, che erano tronfi di orgoglio,” (TSC- Sura VII versetto 75). Questa<br />
espressione come vediamo, si ripete con i Thamud e con i Madian, come possiamo<br />
96
anche notare la puntu<strong>al</strong>izzazione, agli inizi della sura, su questi concetti dove Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Coloro che invece<br />
smentiscono i Nostri segni e se ne <strong>al</strong>lontanano per orgoglio…..”( TSC- Sura VII,<br />
versetti 36 a 40). È impossibile che vi sia <strong>al</strong>cuna ripetizione senza che vi si trovi un<br />
concetto importante del qu<strong>al</strong>e Allah, Gloria a Lui, vuole avvertirci.<br />
• La concentrazione sulla s<strong>al</strong>vezza del Profeta e di coloro che sono con lui e la<br />
rovina dei miscredenti, senza citare una fazione neutr<strong>al</strong>e o osservatrice . Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “S<strong>al</strong>vammo lui e coloro che<br />
stavano con lui” (TSC- Sura VII, versetto 64), “Abbiamo s<strong>al</strong>vato lui e coloro che<br />
erano con lui” (TSC- Sura VII, versetto 72), “E Noi s<strong>al</strong>vammo lui e la sua<br />
famiglia” (TSC- Sura VII, versetto 83), “O Shu'ayb, certamente ti cacceremo<br />
d<strong>al</strong>la nostra città, tu e quelli che hanno creduto in te” (TSC- Sura VII, versetto<br />
88).<br />
Dopo tutto questo, sei ancora incerto?<br />
Nota, mio fratello mussulmano, il commento coranico a proposito di queste storie,<br />
dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se gli abitanti di<br />
queste città avessero creduto e avessero avuto timor di Allah, avremmo diffuso<br />
su di loro le benedizioni d<strong>al</strong> cielo e d<strong>al</strong>la terra.” (TSC- Sura VII, versetto 96).<br />
Egli inserisce tutti questi esempi per garantire questa regola univers<strong>al</strong>e: O la fede, la<br />
presa di una ferma posizione e il seguire i Profeti, oppure una forte miseria e un<br />
doloroso castigo da Allah.<br />
E tu mio fratello mussulmano, non puoi sfuggire a questa regola. Sei ancora indeciso?<br />
Se non sei con la verità <strong>al</strong>lora sei con la f<strong>al</strong>sità, anche se non è tua intenzione, perché<br />
così avrai indebolito i sostenitori della verità. Guai se dici: “Io sono un singolo<br />
individuo e non v<strong>al</strong>go molto nell’equazione di questa lotta!”. Se la verità vincesse<br />
solo grazie <strong>al</strong>la presenza di 100 persone veritiere, e se adesso fossero in 99 e tu<br />
saresti il centesimo! Se non mostri interesse <strong>al</strong>lora non puoi completare i credenti e di<br />
conseguenza sei colpevole del loro f<strong>al</strong>limento.<br />
La storia di Mosè pace su di lui<br />
I versetti giungono <strong>al</strong>la storia del profeta Mosè e il Faraone, i maghi del Faraone e i<br />
Figli di Israele. Questo racconto è uno dei migliori racconti tra quelli che illustrano<br />
esempi sulla determinazione e sul dubbio.<br />
Da notare che la storia del profeta Mosè è il racconto più citato nel Corano (è citata in<br />
29 sezioni 20 ). L’Inviato di Allah (pace e benedizione su di lui) disse: “Che Allah sia<br />
misericordioso con mio fratello Mosè, Stava per portarsi un terzo del Corano”.<br />
Tuttavia la Sura Al-Arâf è la Sura che ha trattato nei dettagli il rapporto di Mosè con<br />
20 In arabo juz’ è uno dei metodi in cui viene suddiviso il Corano.<br />
97
il suo popolo, soprattutto dopo la loro uscita d<strong>al</strong>l’Egitto (per esempio, nella Sura non<br />
si parla della nascita di Mosè o della sua gioventù trascorsa nel p<strong>al</strong>azzo del Faraone<br />
come avviene nella Sura Al-Qasas (Il Racconto).<br />
Per questo la Sura ha iniziato la lotta direttamente a partire d<strong>al</strong> primo versetto, Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...Guarda dunque ciò che è<br />
accaduto ai perversi. & Disse Mosè: « O Faraone, in verità io sono un<br />
messaggero inviato d<strong>al</strong> Signore dei mondi.” (TSC – Sura VII, versetti 103-104)<br />
tutto questo perché impariamo d<strong>al</strong>le situazioni di determinazione e di esitazione.<br />
Determinazione che incomincia con una prosternazione<br />
I maghi, per essere tra i favoriti del Faraone, si confrontarono con Mosè (pace su di<br />
lui) ma videro il segno indicante il suo Messaggio, e, in pochi minuti, preso la loro<br />
decisione, una decisione ferma e forte: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Così si affermò la verità e vanificò quello che avevano fatto.<br />
Furono sconfitti e sembravano umiliati. Allora i maghi si prosternarono.” (TSC<br />
– Sura VII, versetti 118-120). La loro fede cominciò con questa devota<br />
prosternazione e si aggrapparono <strong>al</strong>la loro fede m<strong>al</strong>grado le minacce di morte e di<br />
castigo: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E dissero: «<br />
Crediamo nel Signore dei mondi, il Signore di Mosè e di Aronne». « Vorreste<br />
credere prima che ve ne dia il permesso? - disse Faraone -...” (TSC – Sura VII,<br />
versetti 121-123).<br />
Poi il Faraone (nel Corano) disse loro quel che può essere tradotto come: “Vi farò<br />
tagliare mani e piedi <strong>al</strong>ternati, quindi vi farò crocifiggere tutti ».” (TSC – Sura<br />
VII, versetto 124).<br />
Qu<strong>al</strong>e fu la reazione dei maghi di fronte a queste minacce? Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “Dissero: « In verità siamo pronti a tornare <strong>al</strong><br />
nostro Signore; ti vendichi su di noi solo perché abbiamo creduto ai segni del<br />
nostro Signore quando essi ci sono giunti...”. (TSC – Sura VII, versetti 125-126).<br />
Rimasero così decisi e senza nessuna esitazione di fronte <strong>al</strong>le minacce del Faraone,<br />
anzi raccolsero la loro pazienza e implorarono la buona fine <strong>al</strong> Detentore della Verità:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...O Signore, concedici la<br />
sopportazione e facci morire [a Te] sottomessi »”. (TSC – Sura VII, versetto 126)<br />
La corruzione del Faraone<br />
Nei precedenti racconti dei profeti abbiamo già visto vari tipi di corruzione, adesso<br />
con il racconto di Mosè e del Faraone ne vedremo il culmine:<br />
98
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...« Poiché abbiamo il<br />
dominio su di loro, uccideremo immediatamente i loro figli maschi e<br />
risparmieremo le loro femmine».” (TSC – Sura VII, versetto 127).<br />
Il castigo divino fu progressivo per il Faraone e il suo popolo: Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Mandammo contro di loro l'inondazione e le<br />
cav<strong>al</strong>lette, le pulci, le rane e il sangue, segni ben chiari...”. (TSC – Sura VII,<br />
versetto 133).<br />
Ma poi Allah moderò il castigo, ma ... : Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “...ecco che mancarono <strong>al</strong> loro impegno”. (TSC – Sura VII,<br />
versetto 135)…qu<strong>al</strong>e fu il castigo questa volta?<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Allora Ci vendicammo di<br />
loro, li inghiottimmo nel mare, perché tacciavano di menzogna i Nostri segni ed<br />
erano indifferenti ad essi.” (TSC – Sura VII, versetto 136).<br />
I figli di Israele: negatività e ed esitazione<br />
Contrariamente <strong>al</strong>l’esempio dei maghi, i versetti ci parlano di un <strong>al</strong>tro esempio<br />
d’esitazione che sono i Figli di Israele.<br />
Quando il loro Profeta Mosè disse loro: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Disse Mosè <strong>al</strong> suo popolo: « Chiedete aiuto ad Allah e sopportate<br />
con pazienza: la terra è di Allah ed Egli ne fa erede colui che sceglie tra i Suoi<br />
servi. L'esito felice sarà per coloro che [Lo] temono.” (TSC – Sura VII, versetto<br />
128) Cosa fu la loro risposta?<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Dissero: «Siamo stati<br />
perseguitati prima che tu venissi e dopo che venisti a noi »...”. (TSC – Sura VII,<br />
versetto 128)<br />
Mosè, per educarli ad avere fede in Allah, un argomento essenzi<strong>al</strong>e per la<br />
determinazione, rispose loro quel che può essere tradotto come: “Rispose: « Può<br />
darsi che presto il vostro Signore distrugga il nemico e vi costituisca vicari sul<br />
paese per poi guardare quello che farete».” (TSC – Sura VII, versetto 129).<br />
I due versetti (128-129) insistono sul fatto che la fermezza e la determinazione sono<br />
due argomenti essenzi<strong>al</strong>i nella prova che si sostiene per essere vicari sulla Terra, ed è<br />
questo che i Figli di Israele non hanno capito.<br />
Anche nella fede:<br />
I Figli di Israele appaiono in <strong>al</strong>tre situazioni che rivelano come essi vivono senza<br />
scopo e senza una guida, persino nella fede: Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Facemmo traversare il mare ai Figli di Israele.<br />
Incontrarono un popolo che cercava rifugio presso i propri idoli.” (TSC – Sura<br />
99
VII, versetto 138). Poco prima, i Figli di Israele attraversavano il mare, e avevano<br />
visto il Faraone e i suoi soldati inghiottiti nel mare, qu<strong>al</strong> é stata la loro reazione? Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Dissero: «O Mosè, dacci un dio<br />
simile ai loro dèi ». Disse: « In verità siete un popolo di ignoranti».” (TSC – Sura<br />
VII, versetto 138).<br />
Questa richiesta, che rivela il grado della loro ignoranza, è avvenuta nello stesso<br />
versetto in cui Allah ci racconta la storia della loro s<strong>al</strong>vezza, ed è così che Allah<br />
L’Altissimo ci mostra a che punto i Figli di Israele erano dubbiosi e deboli.<br />
“«Prendile con fermezza e comanda <strong>al</strong> tuo popolo di adeguarvisi <strong>al</strong> meglio...”<br />
La maggior parte delle norme di Allah ai Figli di Israele, incitavano <strong>al</strong>l’applicazione<br />
degli ordini di Allah e la Sua religione con fermezza.<br />
Nel versetto 145 : Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“«Prendile con fermezza e comanda <strong>al</strong> tuo popolo di adeguarvisi <strong>al</strong> meglio.”<br />
(TSC – Sura VII, versetto 145).<br />
Nel versetto 171: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “«<br />
Afferrate con forza ciò che vi abbiamo dato...” (TSC – Sura VII, versetto 171).<br />
Come eseguivano gli ordini di Allah? Che cosa fecero quando Mosè li ha lasciati per<br />
incontrare il Suo Signore? Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“E il popolo di Mosè, in sua assenza, si scelse per divinità un vitello fatto con i<br />
loro gioielli, un corpo mugghiante.” (TSC – Sura VII, versetto 148).<br />
I versetti disapprovano questo con fermezza: Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Non si accorsero che non parlava loro e che non li guidava<br />
su nessuna via? Lo adottarono come divinità e furono ingiusti. Quando li si<br />
convinse di ciò e si accorsero che si erano traviati, dissero: «Se il nostro Signore<br />
non ci usa misericordia e non ci perdona, saremo tra coloro che si sono<br />
perduti».” (TSC – Sura VII, versetti 148-149).<br />
Essi soffrono per la mancanza di chiarezza e di fermezza nella loro devozione e nel<br />
loro rapporto con Allah.<br />
Così appare chiaramente la differenza tra i maghi e i Figli di Israele: tra la sfida dei<br />
maghi del Faraone: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Attua<br />
pure quello che hai deciso.” (TSC – Sura XX, versetto 72) e tra: Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “Dissero: «Siamo stati perseguitati prima<br />
che tu venissi e dopo che venisti a noi ». } (TSC – Sura VII, versetto 129).<br />
Tra: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E dissero:<br />
«Crediamo nel Signore dei mondi” (TSC – Sura VII, versetto 121), che i maghi<br />
dissero senza nessuna esitazione, e tra : Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
100
tradotto come: “«O Mosè, dacci un dio simile ai loro dèi ».” (TSC – Sura VII,<br />
versetto 138) che dissero i Figli di Israele m<strong>al</strong>grado i miracoli grandiosi che videro.<br />
I tre gruppi<br />
Immediatamente dopo la storia di Mosè con i Figli di Israele, vi è la storia di coloro<br />
che violarono il Sabato nei versetti (163 – 167). Questi narrano che <strong>al</strong>cuni dei Figli di<br />
Israele avevano agito con astuzia con la Legge divina e avevano commesso una grave<br />
disobbedienza, ovvero, la pesca nel giorno in cui Allah ha vietato loro il lavoro (il<br />
sabato). Allah li aveva messi <strong>al</strong>la prova: il sabato avvicinò i pesci <strong>al</strong>la riva rendendo la<br />
pesca più facile. Un gruppo dei Figli di Israele agirono con furbizia, stendendo le loro<br />
reti il venerdì sera e raccogliendo il pesce che vi trovarono la domenica mattina. Un<br />
secondo gruppo avente un’attitudine positiva cominciarono a raccomandare loro le<br />
buone consuetudini e a condannare ciò che è riprovevole, affinché questi credenti<br />
abbiano una prova, quando incontreranno Allah, di aver cercato di migliorare le cose,<br />
e la guida viene solo da Allah.<br />
Un terzo gruppo di credenti ebbero, invece, un’attitudine negativa: essi<br />
rimproverarono il secondo gruppo: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “E quando <strong>al</strong>cuni di loro dissero: «Perché ammonite un popolo che Allah<br />
distruggerà o punirà con duro castigo?». Risposero: «Per avere una scusa di<br />
fronte <strong>al</strong> vostro Signore e affinché [Lo] temano!»” (TSC – Sura VII, versetto<br />
164).<br />
Dunque, ci sono tre gruppi: un gruppo di disubbidiente, un gruppo ubbidiente che fece<br />
il suo dovere, cercando di migliorare le cose e un gruppo indifferente che non si è<br />
curato di raccomandare il bene e condannare le cose riprovevoli. Qu<strong>al</strong>e sarà il destino<br />
di ciascun gruppo?<br />
S<strong>al</strong>vezza, castigo e negligenza<br />
Coloro che trasgredirono il sabato non seguirono i consigli dei credenti, Allah li punì.<br />
Dice l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Quando poi dimenticarono<br />
quello che era stato loro ricordato, s<strong>al</strong>vammo coloro che proibivano il m<strong>al</strong>e e<br />
colpimmo con severo castigo coloro che erano stati ingiusti e che perversamente<br />
agivano.” (TSC – Sura VII, versetto 165).<br />
Il secondo gruppo venne s<strong>al</strong>vato d<strong>al</strong>la punizione, mentre il gruppo dei disubbidienti fu<br />
colpito da un severo castigo. Invece, per quanto riguarda il terzo gruppo, che avrà<br />
colpito il lettore, il Corano ha trascurato di citarlo e gli studiosi avanzano varie<br />
interpretazioni per questa negligenza :<br />
101
• Alcuni dicono che questo gruppo non meritava di essere citato perché aveva<br />
un’attitudine negativa, quindi Dio non ha rivelato il loro destino e li giudicherà il<br />
Giorno del Giudizio come vorrà.<br />
• La seconda opinione dice che questo gruppo è come gli ingiusti di cui Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “...colpimmo con severo<br />
castigo coloro che erano stati ingiusti ...”(TSC – Sura VII, versetto 165).<br />
Dunque questo gruppo è <strong>al</strong>lo stesso livello del gruppo dei disubbidienti perché<br />
sono rimasti neutr<strong>al</strong>i davanti <strong>al</strong> peccato e per ciò sono diventati anche loro<br />
disubbidienti.<br />
“Tra loro ci sono genti del bene e <strong>al</strong>tre che non lo sono”<br />
Tra le magnificenze del Corano vi che non racconta le storie tanto per raccontare, ma<br />
per tirarne fuori una mor<strong>al</strong>e che si radichi nella mente del lettore. La mor<strong>al</strong>e della<br />
storia di Mosè e di coloro che trasgredirono il sabato è: Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “Li dividemmo sulla terra in comunità diverse. Tra<br />
loro ci sono genti del bene e <strong>al</strong>tre [che non lo sono]...”(TSC – Sura VII, versetto<br />
168).<br />
Questo fu il caso della prima generazione dei Figli di Israele che hanno errato e si<br />
sono dispersi sulla terra: tra di loro c’era gente buona e <strong>al</strong>tra che lo era di meno.<br />
Ma nella seconda generazione c’era gente dubbiosa e con attitudine negativa. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Dopo di loro vennero <strong>al</strong>tre<br />
generazioni che ereditarono la Scrittura. Sfruttarono i beni del mondo terreno<br />
dicendo: «Presto saremo perdonati». Se fossero giunti <strong>al</strong>tri beni terreni,<br />
ugu<strong>al</strong>mente se ne sarebbero appropriati!...” (TSC – Sura VII, versetto 169).<br />
Al contrario, i versetti si concludono con un magnifico esempio da seguire nel<br />
prendere le prescrizioni della religione con fermezza: Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Quanto a coloro che si attengono s<strong>al</strong>damente <strong>al</strong> Libro<br />
ed eseguono l'orazione, certamente non trascuriamo la ricompensa a quelli che si<br />
emendano.” (TSC – Sura VII, versetto 170). Notate le parole “si attengono<br />
s<strong>al</strong>damente” che indica un forte attaccamento agli ordini di Dio soprattutto per<br />
quanto riguarda l’orazione: queste persone hanno un onore da parte di Dio, ovvero<br />
quello di essere dei riformatori, non solo per loro stessi, ma hanno un’attitudine<br />
positiva e sono dei riformatori per la loro società, per il loro paese e per la loro<br />
comunità.<br />
Perché non sei determinato mentre la tua anima ha testimoniato (su se stessi)?<br />
I versetti seguenti ci riportano a tempi remoti, ai tempi dell’atomo, quando Allah ci ha<br />
fatto testimoniare su noi stessi della Sua Divinità e della Sua Magnificenza. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E quando il Signore trasse, dai<br />
lombi dei figli di Adamo, tutti i loro discendenti e li fece testimoniare contro loro<br />
stessi [disse]: «Non sono il vostro Signore?» Risposero: «Sì, lo attestiamo», [Lo<br />
102
facemmo] perché nel Giorno della Resurrezione non diciate: «Veramente<br />
eravamo incoscienti»” (TSC – Sura VII, versetto 172).<br />
Ma come non ci impegniamo per elevare la nostra fede mentre Dio ha stretto con noi<br />
il patto fin d<strong>al</strong>l’inizio della creazione, prima che venissimo <strong>al</strong> mondo, di essere<br />
sempre con la verità e con coloro che la seguono. L’amore per la fede e<br />
l’appartenenza ad essa è un istinto divino che Allah ha messo in noi. Perché, <strong>al</strong>lora, le<br />
persone dimenticano questo patto e questo istinto divino?<br />
La m<strong>al</strong>attia della negligenza<br />
La risposta a questa domanda si trova nel versetto in cui Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “perché nel Giorno della Resurrezione non diciate:<br />
«Veramente eravamo incoscienti»” (TSC – Sura VII, versetto 172): è la non<br />
curanza, la più grave m<strong>al</strong>attia che potrebbe provocare freddezza nell’entusiasmo per<br />
la verità e esitazione nell’appoggiare l’Islam.<br />
I sintomi di questa m<strong>al</strong>attia sono: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “In verità creammo molti dei démoni e molti degli uomini per l'Inferno:<br />
hanno cuori che non comprendono, occhi che non vedono e orecchi che non<br />
sentono, sono come bestiame, anzi ancor peggio. Questi sono gli incuranti.” (TSC<br />
– Sura VII, versetto 179). Dunque l’incuranza è la causa fondament<strong>al</strong>e<br />
dell’esitazione e della debolezza. Ed è per questo che <strong>al</strong>la fine di questa Sura, l’ultimo<br />
consiglio dato <strong>al</strong>l’Inviato di Allah (m<strong>al</strong>grado sia inf<strong>al</strong>libile, pace e benedizione su di<br />
lui) è:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ricordati del tuo Signore<br />
nell'animo tuo, con umiltà e reverenzi<strong>al</strong>e timore, a bassa voce, <strong>al</strong> mattino e <strong>al</strong>la<br />
sera e non essere tra i noncuranti.” (TSC – Sura VII, versetto 205).<br />
Allora è più degno per noi seguire l’Inviato di Allah (pace e benedizione su di lui), di<br />
comprendere questa m<strong>al</strong>attia e di curarla tramite il ricordo e l’invocazione di Allah<br />
con sottomissione, e tramite la lettura di questa Sura e la comprensione del suo<br />
significato.<br />
Il suo esempio è come quello del cane<br />
Prima di concludersi, la Sura riunisce numerosi esempi e segni che riprendono questo<br />
senso e che mettono in guardia i credenti contro l’incuranza e l’esitazione nel seguire<br />
la Legge divina e la religione di Allah; vi è un esempio spaventoso:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Racconta loro la storia di<br />
colui cui avevamo dato Nostri segni e che li trascurò. Satana lo seguì e fu uno dei<br />
traviati. Se avessimo voluto, lo avremmo elevato grazie a questi segni; ma si<br />
aggrappò <strong>al</strong>la terra e seguì le sue passioni. Fu come il cane che ansima se lo<br />
attacchi e ansima se lo lasci stare.” (TSC – Sura VII, versetti 175-176).<br />
103
Un esempio spaventoso, di colui cui Allah ha dato i Suoi segni e che ha guidato e ma<br />
lui li ha trascurati come la vipera quando cambia la sua pelle. Ma se fosse rimasto<br />
nella sua devozione, Allah lo avrebbe onorato e elevato ma egli ha preferito la<br />
villania. Ed è come il cane, si affatica e ansima che sia incurante o che sia sapiente. È<br />
un esempio terrificante che dovrebbe svegliare ogni dormiente o incurante.<br />
Prosternati ... con questo significato<br />
La più bella conclusione della Sura è un versetto che termina con una prosternazione.<br />
Ed è la prima prosternazione nel Corano, per ricordarci la determinazione, la fermezza<br />
e la risolutezza. Ed è la prima prosternazione che incontriamo nel Corano, che ci<br />
ricorda la prosternazione dei maghi che hanno sfidato il Faraone prepotente ed<br />
ingiusto.<br />
Il versetto ci esorta anche a mostrare la nostra modestia per Allah l’Altissimo, perché<br />
il movimento della prosternazione avverte lo spirito che bisogna mettere in pratica e<br />
così aumenta la sua disposizione <strong>al</strong>la determinazione nelle situazioni della vita.<br />
Prosterniamoci tenendo bene in mente questo significato: Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “Certamente coloro che sono presso il tuo Signore<br />
non disdegnano di adorarLo: Lo lodano e si prosternano davanti a Lui .” (TSC –<br />
Sura VII, versetto 206).<br />
Sura VIII : “Al-'Anfâl” (Il Bottino)<br />
Sura Al-'Anfâl (Medinese), è stata rivelata dopo la Sura “Al-Baqara”, nell’ordine<br />
coranico invece si trova dopo Sura Al-A'râf , ed è composta da 75 versetti.<br />
Il giorno del Discrimine<br />
Questa Sura è scesa dopo la battaglia di Badr per commentarla (per questo <strong>al</strong>cuni<br />
sapienti l’hanno nominata Sura Badr).<br />
La battaglia di Badr è la prima battaglia nell’Islam, ed è stata denominata in questa<br />
Sura da Allah l’Altissimo come il giorno del Discrimine, perché in questo giorno,<br />
Allah ha distinto, il vero ed il f<strong>al</strong>so. È inoltre un giorno che rappresenta la divisione<br />
tra due epoche nella storia dell’umanità: un’epoca nella qu<strong>al</strong>e l’Islam era debole ed<br />
un’<strong>al</strong>tra dove invece sarà forte, ed avrà una Umma (comunità) che lo difende, fino ai<br />
giorni nostri. Fu un grandioso giorno nella storia dell’umanità, e per questo motivo<br />
tutta la Sura è scesa per commentarlo.<br />
Se la vittoria fosse miSurata secondo i canoni materi<strong>al</strong>i, troveremmo che i musulmani<br />
non avrebbero potuto vincere, poiché il loro numero era 330 uomini, senza<br />
preparazione psicologica né attrezzature adeguate per il combattimento.<br />
Il numero dei miscredenti, invece, era di circa 1000 soldati con una completa<br />
attrezzatura da guerra.<br />
104
È degno di menzione che in questa battaglia i musulmani avevano un solo cav<strong>al</strong>lo,<br />
mentre i miscredenti ne possedevano 300. Quindi, secondo i canoni empirici, la<br />
vittoria dei musulmani era impossibile.<br />
Il peccati dei giusti<br />
Al-'Anfâl significa il “bottino” che ha dato, appunto, il nome a tutta la Sura. I<br />
Compagni del Profeta (che Allah sia soddisfatto di loro) avevano un commento carino<br />
sulla Sura Al-'Anfâl, infatti, dicevano: “è scesa la Sura su di noi, Compagni del<br />
Profeta, quando eravamo in disaccordo sul bottino, e ci comportavamo<br />
pessimamente”. Non si tratta del pessimo comportamento che conosciamo noi oggi,<br />
ma hanno descritto così il loro disaccordo per la loro grande educazione e modestia.<br />
Le leggi materi<strong>al</strong>i e divine della vittoria<br />
La Sura parla dei canoni a cui fa affidamento la vittoria, e questo si addice <strong>al</strong> clima<br />
della Sura ed <strong>al</strong> motivo per cui è stata rivelata.<br />
Dopo la vittoria dei musulmani a Badr, la Sura scese per fissare loro le ragioni<br />
cosmiche della vittoria. Infatti, ciò non è avvenuto per caso, o per distrazione, ma la<br />
vittoria è governata da leggi materi<strong>al</strong>i e divine.<br />
Quindi la vittoria avviene per due importanti ragioni:<br />
• La certezza che la vittoria proviene da parte di Allah, il Potente l’Eccelso.<br />
Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Non c'è <strong>al</strong>tro aiuto<br />
che quello di Allah” (TSC- Sura VIII, versetto 10).<br />
• Pianificare e sforzarsi seriamente per re<strong>al</strong>izzare l’equilibrio di potenza con i<br />
nemici, anzi, se possibile, superarlo anche. Preparare gli studi ed i piani, e<br />
tutto ciò che può influire materi<strong>al</strong>mente sulla vittoria.<br />
Questa Sura re<strong>al</strong>izza ciò che è l’affidarsi ad Allah, la credenza che Allah è Colui che<br />
fa vincere, e che bisogna impegnarsi <strong>al</strong> massimo per re<strong>al</strong>izzare la vittoria. Per questo<br />
la Sura si fa garante del seguente detto; Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto<br />
come: “Allah non cambia la grazia che ha concesso ad un popolo fin tanto che<br />
questo non cambia quello che è nel suo cuore”. (TSC- Sura VIII, versetto 53).<br />
Questo versetto riferisce che la vera influenza avviene soltanto e unicamente da Allah,<br />
ma a condizione di impegnarsi il più possibile.<br />
È necessario credere che la vittoria proviene da due cose: lo sforzo umano ed il<br />
destino (la disposizione di Allah l’Altissimo).<br />
Alcune persone pensano che la vittoria sia solo un miracolo divino, e li vedi invocare<br />
Allah perché essi possano vincere; dopo di che si chiedono il motivo per cui è<br />
ritardata la vittoria. In verità non hanno capito che ci sono ragioni materi<strong>al</strong>i che<br />
bisogna prendere in considerazione tra la pianificazione, lo sforzo e l’impegno. Non<br />
105
asta l’invocazione ed il rifugio in Allah senza seguire un piano preciso, perché in<br />
questo modo limitiamo il nostro pensiero riguardo <strong>al</strong>la natura della nostra religione e<br />
le disposizioni di Allah su questa terra.<br />
Invece vi è un <strong>al</strong>tro tipo di persone che seguono tutti i metodi, preparano gli studi ed i<br />
piani, si sforzano giorno e notte e dopo, quando devono scontrarsi e confrontarsi con i<br />
miscredenti, si trovano molto deboli e pensano che non sono capaci di fare niente, ed<br />
il motivo di ciò è che si sono affidati solo <strong>al</strong>le questioni materi<strong>al</strong>i dimenticandosi che<br />
la vittoria proviene da Allah.<br />
La Sura, quindi, ci guida ad equilibrare tra questi due opposti: dobbiamo prima di<br />
tutto credere nella predisposizione di Allah e cercare le condizioni materi<strong>al</strong>i per la<br />
re<strong>al</strong>izzazione della vittoria.<br />
La vittoria proviene da Allah<br />
La Sura inizia con una domanda; Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto<br />
come: “Ti interrogheranno a proposito del bottino” (TSC-Sura VII, versetto 1).<br />
Chiedono come dividere il bottino “Ti interrogheranno a proposito del bottino<br />
.Di': « Il bottino appartiene ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero». Temete Allah e<br />
mantenete la concordia tra di voi. Obbedite ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero, se<br />
siete credenti” (TSC- Sura VIII, versetto 1).<br />
Poi i versetti cominciano a riportare le qu<strong>al</strong>ità dei credenti di cui Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “In verità i [veri] credenti sono quelli i cui<br />
cuori tremano” (TSC- Sura VIII, versetto 2).<br />
La cosa piacevole è che la risposta <strong>al</strong>la loro domanda a proposito della divisione dei<br />
bottini non giunge subito, ma <strong>al</strong> quarantunesimo versetto, ovvero dopo 40 versetti<br />
d<strong>al</strong>la domanda. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “ Sappiate<br />
che del bottino che conquisterete, un quinto appartiene ad Allah e <strong>al</strong> Suo<br />
Messaggero, ai parenti, agli orfani, ai poveri…” (TSC- VIII, versetto 41).<br />
La causa del ritardo della risposta è che quando hanno fatto la domanda, volevano una<br />
ricompensa terrena per la vittoria, ed Allah aveva insegnato loro che la vittoria<br />
avviene esclusivamente grazie <strong>al</strong>la Sua predisposizione, il Glorioso, l’Altissimo.<br />
La risposta inizi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la loro domanda fu con quel che può essere tradotto come: “Il<br />
bottino appartiene ad Allah e <strong>al</strong> suo Messaggero” (TSC- Sura VIII, versetto 1), e<br />
non vi spetta nulla. E’ questa la delicatezza del Corano che li educa a distogliere<br />
l’attenzione d<strong>al</strong>la questione del bottino, per prima fissare i canoni della vittoria. Poi vi<br />
è la spiegazione delle mod<strong>al</strong>ità di distribuzione del bottino fino agli ultimi versetti<br />
dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Mangiate quanto vi<br />
è di lecito e puro …” (TSC- Sura VIII, versetto 69). Allah l’Altissimo, vuole<br />
stabilire ciò che è più importante, infatti, la questione della divisione del bottino è<br />
una cosa secondaria perché fa parte delle questioni terrene.<br />
106
La Sura si divide in due metà: la prima metà pone fortemente l’accento sul fatto che la<br />
vittoria è concessa da Allah l’Altissimo, mentre la seconda metà parla delle ragioni<br />
materi<strong>al</strong>i di cui dobbiamo tenere conto, perché possa esserci concessa la vittoria.<br />
La prima parte: (la vittoria proviene da Allah)<br />
Questa prima parte mostra la grazia di Allah ed i favori che ha elargito ai musulmani<br />
concedendo loro la vittoria:<br />
1 - L’organizzazione della battaglia<br />
Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Così, fu nel nome della<br />
Verità che il tuo Signore ti fece uscire d<strong>al</strong>la tua casa, nonostante che una parte<br />
dei credenti ne avesse avversione”(TSC- Sura VIII, versetto 5).<br />
Molti musulmani non volevano combattere, ma Allah l’Altissimo ha progettato tutto<br />
ciò per far trionfare la Verità. Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come:<br />
“[E ricordate] quando Allah vi promise che una delle due schiere [sarebbe stata]<br />
in vostro potere; avreste voluto che fosse quella disarmata! Invece Allah voleva<br />
che si dimostrasse la verità [delle Sue parole] e [voleva] sbaragliare i miscredenti<br />
fino <strong>al</strong>l'ultimo, per far trionfare la verità e annientare la menzogna a scapito<br />
degli empi.” (TSC- Sura VIII, versetto 7-8).<br />
Questi versetti sono estremamente chiari, infatti, l’organizzazione della battaglia era<br />
disposta fin d<strong>al</strong>l’inizio da Allah il Potente, l’Eccelso.<br />
2 - La preparazione psicologica per la battaglia<br />
Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “E quando vi avvolse nel<br />
sonno come in un rifugio da parte Sua, fece scendere su di voi acqua d<strong>al</strong> cielo,<br />
per purificarvi e scacciare da voi la sozzura di Satana, rafforzare i vostri cuori e<br />
rins<strong>al</strong>dare i vostri passi.”<br />
(TSC- Sura VIII, versetto 11).<br />
Li ha fatti addormentare prima della battaglia e dopo che si sono svegliati, ha fatto<br />
scendere d<strong>al</strong> cielo su di loro una pioggerella per purificarli, per compiere l’abluzione,<br />
e per prepararli <strong>al</strong> combattimento. Persino la preparazione psicologica fu predisposta<br />
da Allah il Potente, l’Eccelso.<br />
Uno dei Compagni descrisse queste scene e disse che mentre stava di guardia, il<br />
sonno prev<strong>al</strong>se sui musulmani e vide che tutti loro dormivano profondamente<br />
nonostante la forte paura e l’orrore della situazione, e tutto ciò grazie <strong>al</strong>la<br />
predisposizione di Allah.<br />
3 - preparazione psicologica dell’esercito<br />
107
Non solo la preparazione psicologica e la predisposizione della battaglia era voluta da<br />
Allah, ma anche la preparazione psicologica, per la qu<strong>al</strong>e gli eserciti spendono somme<br />
ingenti, era grazie <strong>al</strong>la predisposizione del Glorioso.<br />
È ben chiara, in questi versetti, la preparazione mor<strong>al</strong>e dei musulmani da parte di<br />
Allah nella battaglia di Bad. Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “In<br />
sogno Allah te li aveva mostrati poco numerosi, ché se te li avesse mostrati in<br />
gran numero, avreste certamente perso il coraggio e vi sareste scontrati tra voi in<br />
proposito. Ma Allah vi s<strong>al</strong>vò. Egli conosce quello che c'è nei petti”. (TSC- Sura<br />
VIII, versetto 43). E dice ancora: “ Al momento dello scontro li fece apparire<br />
pochi ai vostri occhi, come vi mostrò pochi agli occhi loro. Era necessario che<br />
Allah re<strong>al</strong>izzasse un ordine che doveva essere eseguito. Tutte le cose sono<br />
ricondotte ad Allah”. (TSC- Sura VIII, versetto 44).<br />
I musulmani vedevano pochi i miscredenti e di conseguenza non avevano paura ed i<br />
miscredenti a loro volta vedevano pochi i musulmani e li deridevano. Entrambi<br />
avevano la stessa visione e vedevano lo stesso panorama, mentre nella re<strong>al</strong>tà le cose<br />
erano diverse. Gloria a Lui che concede la vittoria, la predispone, e rende l’uomo<br />
capace di sostenerla.<br />
4 - La discesa degli angeli<br />
Questo è chiaro nei seguenti versetti dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “E [ricordate] quando imploraste il soccorso del vostro Signore! Vi<br />
rispose: «Vi aiuterò con un migliaio di angeli a ondate successive» ” (TSC- Sura<br />
VIII versetto 9). e dice inoltre: “E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: «<br />
Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori<br />
dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le f<strong>al</strong>angi!” (TSC-<br />
Sura VIII versetto 12).<br />
Chi ha fatto tutto questo? Chi possiede la terra, l’Onnipotente? Come fa l’uomo a non<br />
fidarsi del suo Signore, e credere che la vittoria proviene da Lui l’Altissimo? Come fa<br />
l’uomo a fidarsi di qu<strong>al</strong>cun <strong>al</strong>tro tranne Allah?<br />
5 - Il luogo ed il tempo della battaglia<br />
Si spostano così i versetti più lontano di quelli che sono i fattori psicologici. Persino il<br />
luogo della battaglia era programmato da Allah; che dice quel può essere tradotto<br />
come: “Eravate sul versante più vicino e loro erano su quello più lontano e<br />
la carovana era più in basso di voi. Se vi foste dati un appuntamento, sareste stati<br />
discordi sul luogo.” (TSC- Sura VIII, versetto 42).<br />
I musulmani che si trovavano nella zona più vicina godevano di un speci<strong>al</strong>e tipo di<br />
terreno che, bagnato d<strong>al</strong>la pioggia, consolidava bene la sabbia sotto i loro piedi<br />
facilitando così i loro movimenti. Mentre nel versante più lontano la pioggia causava<br />
108
corsi d’acqua che impedivano il movimento dei miscredenti e dei loro cav<strong>al</strong>li. Invero<br />
è la Potenza di Allah l’Altissimo, Colui che concede la vittoria ai musulmani.<br />
6 - Non siete certo voi che li avete uccisi , bensì Allah.<br />
Continuano i versetti fino a giungere <strong>al</strong> detto dell’Altissimo che può essere tradotto<br />
come: “Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando<br />
tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava” (TSC- Sura VIII versetto<br />
17).<br />
Questo versetto chiarisce il risultato e lo svolgimento della battaglia, quando il Profeta<br />
(pace e benedizione su di lui) tirò una manciata di sabbia sui loro volti dicendo:<br />
“Siano sfigurati quei volti”; per questo i versetti insistono sulla necessità della<br />
richiesta della vittoria ad Allah l’Altissimo che dice quel può essere tradotto come:<br />
“Non c'è <strong>al</strong>tro aiuto che quello di Allah” (TSC- Sura VIII, versetto 10).<br />
Infatti, il Profeta (PBSL), il giorno della battaglia di Badr, invocava tanto che si vide<br />
il biancore delle sue ascelle e caddero d<strong>al</strong>la sua schiena gli indumenti, ed Abu Bakr<br />
(che Allah sia soddisfatto di lui) gli disse: “ c<strong>al</strong>mati, o Messaggero di Allah”.<br />
E poiché la vittoria proviene da Allah, è necessario rispondere <strong>al</strong> richiamo di Allah<br />
l’Altissimo: “O voi che credete, rispondete ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero quando<br />
vi chiama a ciò che vi fa rivivere …” (TSC- Sura VIII, versetto 24).<br />
La seconda parte (Preparate, contro di loro, tutto quello che potrete)<br />
1- L’importanza di utilizzare i mezzi disponibili e la loro influenza sulla vittoria<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Preparate, contro di loro,<br />
tutte le forze che potrete…” (TSC- Sura VIII, versetto 60). Questo versetto illustra<br />
chiaramente questo significato assicurando che la vittoria proviene da Allah<br />
l’Altissimo.<br />
Inoltre, insiste sulla necessità di seguire un modo serio nel fare le cose. Quindi,<br />
preparare una strategia ed <strong>al</strong>lo stesso tempo rivolgersi ad Allah. Questi costituiscono<br />
gli elementi princip<strong>al</strong>i della vittoria. La sura parla anche dell’equilibrio delle potenze<br />
e sconsiglia di andare a combattere da soli per sconfiggere un esercito blindato con la<br />
scusa che Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non c'è <strong>al</strong>tro<br />
aiuto che quello di Allah” (TSC- Sura VIII, versetto 10). Questo ragionamento è<br />
sbagliato e limitato perché dimostra che non abbiamo capito il vero significato della<br />
religione di Allah e delle regole che Lui usa per dirigere l’universo.<br />
Notiamo che l’obiettivo dietro <strong>al</strong>l’uso del terrore è quello di impedire la guerra e lo<br />
spargimento di sangue. Quello che è richiesto, è che i Musulmani abbiano una forza<br />
che metta paura ai nemici, impedendo così la guerra. Anche durante la guerra, si nota<br />
che l’Islam favorisce la pace (il contrario di quello che la maggioranza pensa di questa<br />
religione). Il versetto dice quel che può essere tradotto come: “…e <strong>al</strong>tri ancora che<br />
109
voi non conoscete, ma che Allah conosce…” (TSC- Sura VIII, versetto 60). Essa<br />
costituisce la forza dei musulmani davanti ai loro nemici per scoraggiarli a<br />
combattere. Il versetto che segue subito dice: “Se inclinano <strong>al</strong>la pace, inclina anche<br />
tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah” (TSC- Sura VIII, versetto 61).<br />
2- L’equilibrio della potenza materi<strong>al</strong>e<br />
È vero che Allah aiuta a raggiungere la vittoria chiunque Lui desideri, ma è <strong>al</strong>trettanto<br />
vero che bisogna considerare soprattutto l’equilibrio e la misura della potenza ed i<br />
motivi materi<strong>al</strong>i per raggiungere la vittoria, affinché <strong>al</strong>cuni non dicano: abbiamo<br />
l’appoggio degli angeli, quindi a cosa servono i preparativi? Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “O Profeta, incita i credenti <strong>al</strong>la lotta. Venti di<br />
voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su<br />
mille miscredenti. Ché in verità è gente che nulla comprende. Ora Allah vi ha<br />
<strong>al</strong>leggerito [l'ordine], Egli conosce l'inadeguatezza che è in voi. Cento di voi,<br />
perseveranti, ne domineranno duecento; e se sono mille, con il permesso di Allah,<br />
avranno il sopravvento su duemila . Allah è con coloro che perseverano” (TSC<br />
Sura VIII, versetto 65-66).<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…con il permesso di<br />
Allah…” (TSC Sura VIII, versetto 66); sta ad indicare che Allah è Colui che da la<br />
vittoria e che la assegna a chiunque Lui voglia. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “…Allah è con coloro che perseverano…” (TSC Sura VIII,<br />
versetto 66) accennando <strong>al</strong>la pazienza come fattore essenzi<strong>al</strong>e per raggiungere la<br />
vittoria. Glorioso sia Lui che ha unito le due cause in un’unica Sura.<br />
3- L'etica delle regole durante la guerra<br />
Questi versetti affermano che una delle cause della sconfitta dei politeisti durante il<br />
combattimento, oltre <strong>al</strong> loro essere infedeli, è che non sono in grado di considerare i<br />
presupposti materi<strong>al</strong>i che permetteranno loro di vincere. Il versetto indica chiaramente<br />
questo fatto dicendo quel che può essere tradotto come: “…cento di voi avranno il<br />
sopravvento su mille miscredenti. Che in verità è gente che nulla comprende”<br />
(TSC- Sura VIII, versetto 65) o meglio, non re<strong>al</strong>izzano il vero motivo ed inoltre<br />
non possiedono l’esperienza e la strategia delle guerre. Mi rivolgo a tutti i musulmani<br />
affinché imparino d<strong>al</strong>la Sura “Il Bottino” le direttive e le regole di Allah e seguire un<br />
giusto modo nel fare le cose affinché ci sia la vittoria.<br />
4- L’obbedienza ad Allah e la fraternità in Allah<br />
I versetti mostrano che c’è un <strong>al</strong>tro presupposto che bisognerebbe re<strong>al</strong>izzare per<br />
ottenere la vittoria, ed il versetto n. 46 dimostra questo fatto; Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Obbedite ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero. Non<br />
siate discordi, chè <strong>al</strong>trimenti vi scoraggereste e verrebbe meno la vostra<br />
110
isolutezza . Invero Allah è con coloro che perseverano.” (TSC- Sura VIII,<br />
versetto 46).<br />
L'essere solid<strong>al</strong>e ed evitare i conflitti costituisce una delle più importanti regole e<br />
linee di condotta della vittoria.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se vogliono ingannarti, ti<br />
basti Allah. E' Lui che ti ha soccorso con il Suo aiuto [e l'appoggio de] i credenti,<br />
instillando la solidarietà nei loro cuori. Se avessi speso tutto quello che c'è sulla<br />
terra, non avresti potuto unire i loro cuori; è Allah che ha destato la solidarietà<br />
tra loro . Allah è eccelso, saggio!” (TSC- Sura VIII, versetti 62-63).<br />
La fraternità è uno dei motivi princip<strong>al</strong>i che permette ai credenti di raggiungere la<br />
vittoria.<br />
5. Evitare l'ipocrisia e l'arroganza<br />
Questo è chiaramente illustrato nel detto dell’Altissimo che può essere tradotto come:<br />
“E non siate come quelli che uscirono d<strong>al</strong>le loro case con insolenza e ostentazione<br />
di fronte <strong>al</strong>la gente ...” (TSC Sura VIII, versetto 47). Questo è un elemento<br />
materi<strong>al</strong>e aggiuntivo che ha condotto <strong>al</strong>la sconfitta dei politeisti, ovvero quando si<br />
sono messi a festeggiare prima del combattimento pensando così di diffondere paura<br />
tra tutti gli arabi. Quindi la presunzione è stata la causa che li ha portati a<br />
sottov<strong>al</strong>utare il nemico.<br />
6. le caratteristiche dei credenti tra l'essere positivi e pratici<br />
In questa Sura troviamo tanti versetti che riconciliano il concetto del Tawakkol (il<br />
confidarsi in Allah) ed il concetto dell’impegno. Notiamo, inoltre, un’informazione<br />
molto importante sulle caratteristiche del credente <strong>al</strong>l'inizio della Sura. E dopo averle<br />
citate, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…Sono questi i<br />
veri credenti ” (TSC- Sura VIII, versetto 4) e <strong>al</strong>la fine della Sura Allah il Glorioso<br />
le menziona di nuovo dicendo poi nel versetto 74: “…loro sono i veri credenti…”.<br />
Le stesse parole si sono ripetute sia <strong>al</strong>l'inizio che <strong>al</strong>la fine della Sura tenendo conto<br />
che c'è una grande differenza sia nella classificazione di queste caratteristiche che nel<br />
loro significato.<br />
Le caratteristiche che sono state citate <strong>al</strong>l’inizio della Sura sono delle caratteristiche di<br />
fede, che si addicono con il detto dell’Altissimo che può essere tradotto come: “In<br />
verità i [veri] credenti sono quelli i cui cuori tremano quando viene menzionato<br />
Allah e che, quando vengono recitati i Suoi versetti, accrescono la loro fede. Nel<br />
Signore confidano” (TSC- Sura VIII versetto 2); esse sono caratteristiche di fede<br />
molto raffinate perché questa parte della Sura riguarda il lato della fede, uno dei<br />
motivi della vittoria.<br />
Alla fine della Sura, la parte che riguarda l’impegno e gli elementi materi<strong>al</strong>i della<br />
vittoria, vengono menzionate le caratteristiche dei credenti, che sono:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…Coloro che hanno<br />
creduto, sono emigrati e hanno combattuto sulla via di Allah; quelli che hanno<br />
111
dato loro asilo e soccorso, loro sono i veri credenti:” (TSC- Sura VIII, versetto<br />
47), quindi i veri credenti sono quelli che riconciliano tra le caratteristiche indicate<br />
<strong>al</strong>l'inizio e <strong>al</strong>la fine della sura. Essi temono Allah, sono servitori e combattenti per la<br />
Sua causa, difensori della Sua religione, vivono per l'Islam e prendono in<br />
considerazione gli elementi materi<strong>al</strong>i. Per questo il versetto fondament<strong>al</strong>e era: “O voi<br />
che credete, quando incontrate una schiera [nemica] state s<strong>al</strong>di e menzionate<br />
incessantemente il nome di Allah, affinché possiate prosperare” (TSC- Sura<br />
VIII, versetto 45). Dunque, i presupposti della vittoria sono stati riuniti in questo<br />
versetto, ove Allah ci incita a stare s<strong>al</strong>di dicendo quel che può essere tradotto come:<br />
“…state s<strong>al</strong>di…” esso fa parte dei presupposti che dobbiamo osservare.<br />
Allah inoltre, ci incita a ricordarLo dicendo quel che può essere tradotto come:<br />
“…menzionate incessantemente il nome di Allah…”. Bisogna rivolgersi ad Allah,<br />
l’Artefice della vittoria. Il versetto conclude con quel che può essere tradotto come:<br />
“…affinché possiate prosperare…” Il successo porta <strong>al</strong>la vittoria. Queste regole<br />
sono state costanti attraverso i secoli, ed è per questo Allah l’Altissimo insiste su<br />
questo significato dicendo quel che può essere tradotto come: “come fu per la gente<br />
di Faraone e per quelli che avevano negato i segni di Allah.” (TSC- Sura VIII,<br />
versetto 52). Il versetto spiega che la causa della sconfitta fu il loro ateismo (causa<br />
divina). Mentre, il versetto n. 54 illustra la causa materi<strong>al</strong>e della loro sconfitta:<br />
l’ingiustizia. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “…Facemmo<br />
annegare quelli di Faraone perché erano oppressori”. (TSC- Sura VIII, versetto<br />
54).<br />
Perché la sura è stata chiamata Al-‘Anfâl (Il bottino)?<br />
Al-‘Anfâl significa il bottino, che simboleggia la vita terrestre. Il fatto è che i<br />
Musulmani dopo la conquista di “Badr”, hanno cominciato a litigare, mettendo la loro<br />
fraternità a rischio a causa dell’inganno della vita mondana. Quindi Allah l'Altissimo,<br />
tramite questo versetto, mette in guardia i credenti affinché non litighino per ciò che<br />
riguarda questa vita, perché questo provocherebbe la divisione e la perdita della<br />
fraternità fra i credenti. Questo impedirebbe il tot<strong>al</strong>e compimento dei fondamenti<br />
materi<strong>al</strong>i e divini provocando così la sconfitta. Per questo motivo, i versetti hanno<br />
ordinato loro di dimenticare completamente il bottino dicendo quel che può essere<br />
tradotto come: “…Il bottino appartiene ad Allah e <strong>al</strong> Suo Messaggero…” (TSC-<br />
Sura VIII, versetto 1) affinché arrivassero a consolidare i mezzi che portano <strong>al</strong>la<br />
vittoria. E quando questo concetto fu consolidato, Allah ha spiegato come dividere il<br />
bottino nel versetto n. 41 fino ad arrivare <strong>al</strong> versetto n. 69 per evidenziare che la<br />
questione del bottino è una questione secondaria, e rendere lecito ciò che avevano<br />
preso.Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Mangiate quanto vi<br />
è di lecito e puro per voi nel bottino” (TSC- Sura VIII, versetto 69).<br />
I presupposti per una vittoria come abbiamo già accennato sono: rivolgersi ad Allah e,<br />
nello stesso tempo, tenere conto dei mezzi concreti, fra cui, una forte fratellanza ed<br />
un’unione stretta. Perché se la fratellanza scomparisse e si diffondesse la<br />
disgregazione, la sconfitta sarà inevitabile. La Sura, quindi, è stata chiamata Al-‘Anfâl<br />
(Il bottino) per farci ricordare qu<strong>al</strong>e può essere la causa di una sconfitta.<br />
112
Sostituzione le regole dell’eredità<br />
Alla fine, la Sura termina sostituendo le regole dell’eredità che erano in uso ai tempi<br />
dei Compagni del Profeta. Una persona aveva il diritto di ereditare suo fratello in<br />
Allah. Ma <strong>al</strong>la fine della Sura il versetto stabilisce con quel che può essere tradotto<br />
come: “Coloro che in seguito hanno creduto e sono emigrati e hanno<br />
lottato insieme con voi, sono anch'essi dei vostri, ma nel Libro di Allah, i parenti<br />
hanno legami prioritari gli uni verso gli <strong>al</strong>tri . In verità Allah è onnisciente ”<br />
(TSC- Sura VIII, versetto 75).<br />
L’eredità tra i solid<strong>al</strong>i, era per un periodo temporaneo, prima della conquista di Badr,<br />
ed il cui obbiettivo era consolidare il senso della fratellanza fra i credenti.<br />
Dopo la vittoria, ottenuta anche grazie <strong>al</strong>la fratellanza fra i credenti, la società è<br />
diventata più unita poiché la vittoria cura tanti problemi psicologici in varie società.<br />
Questa è la sura di Al-Anfâl “il Bottino”. Dunque impegniamoci tutti a capire le regole<br />
per una vittoria affinché Allah rinforzi questa Umma. Rivogliamoci ad Allah e<br />
confidiamo in Lui in quanto Lui è l’Artefice della vittoria. Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “Non c'è <strong>al</strong>tro aiuto che quello di Allah” (TSC-<br />
Sura VIII, versetto 10). Teniamo conto dei mezzi materi<strong>al</strong>i disponibili come la<br />
ricerca della conoscenza, il successo nella nostra vita soci<strong>al</strong>e e lavorativa, stando<br />
attenti a non farci trascinare d<strong>al</strong>la vita mondana e dai suoi inganni (tra cui "Il<br />
bottino"), affinché Allah risponda <strong>al</strong> nostro appello e ridia dignità a questa comunità.<br />
La conclusione con gli elementi della guida<br />
Dopo le prime dieci sure del Corano, notiamo che gli elementi necessari per il<br />
vicariato sulla terra e che gli obiettivi ed i messaggi delle varie sure compaiono chiari<br />
davanti <strong>al</strong> lettore del Corano:<br />
• Tutti i Musulmani hanno una responsabilità nei confronti della terra, questa è<br />
la vostra guida (Sura II ).<br />
• L’importanza di perseverare su queste direttive (Sura III).<br />
• La giustizia è una condizione fondament<strong>al</strong>e per garantire il vicariato (Sura IV).<br />
• L’importanza di essere fedeli <strong>al</strong>le direttive ed agli impegni assunti ( Sura V).<br />
• Credere <strong>al</strong>l’Unicità di Allah l’Altissimo e l’applicazione pratica di questo<br />
concetto sono due fattori essenzi<strong>al</strong>i in questo procedimento.<br />
• Il Musulmano deve decidere la propria posizione nei confronti di queste<br />
direttive.<br />
• Gli elementi del Signore, per raggiungere la vittoria, sono materi<strong>al</strong>i e divini e<br />
questo indica l’integrità del procedimento e la sua concretezza.<br />
Avete notato come si perfezionano le sure nel comunicare il messaggio e come esse<br />
costituiscano un’unica e sicura serie i cui argomenti sono legati tra di loro?<br />
113
Per questo, dopo avere spiegato gli elementi della guida, vengono i prossimi dieci<br />
capitoli per fornirci elementi che ci aiuteranno ad applicare le direttive di questa<br />
guida, fra cui:<br />
• Il pentimento.<br />
• Essere coscienti dei favori di Allah, l’Altissimo (Sura XVI), tra cui la più<br />
importante è la grazia della fede (Sura XIV).<br />
• Essere moderati e tolleranti durante la predica di questa guida (Sura XI).<br />
• Essere pazienti e fiduciosi di ottenere la vittoria con l’aiuto di Allah (Sura<br />
XII).<br />
Dopo avere capito come possiamo contemplare i versetti del Signore, andremo ad<br />
an<strong>al</strong>izzare le <strong>al</strong>tre dieci parti del Corano ed ammirare le sue meraviglie ed i suoi<br />
miracoli.<br />
Sura IX : “At-Tawba” ( Il Pentimento o la Disapprovazione)<br />
At-Tawba, sura medinese di 129 versetti scesa dopo Al-Mâ’ida (La tavola Imbandita),<br />
fu l’ultima sura rivelata per intera <strong>al</strong> profeta (pace e benedizione su di lui) prima della<br />
sua morte.<br />
Questa sura fu rivelata, quando i musulmani si apprestavano a portare il messaggio<br />
dell’Islam d<strong>al</strong>la Penisola Araba ai popoli di tutto il mondo, più precisamente dopo<br />
l’ultima conquista del Profeta (pace e benedizioni su di lui) chiamata Tabuk, in cui<br />
parteciparono trenta mila musulmani. Nella classifica del Corano, At-Tawba viene,<br />
non a caso, dopo Al-‘Anfâl (Il Bottino) che racconta di Badr, la prima conquista del<br />
Profeta che vide la partecipazione di soli 313 mussulmani!<br />
È probabile che quest’accostamento serva per attirare l’attenzione del lettore sulla<br />
differenza fra le circostanze delle due conquiste, le loro regole, e su come sono state<br />
commentate d<strong>al</strong> Corano.<br />
La conquista di Tabuk fu marcata d<strong>al</strong>l’ipocrisia di un gran numero di persone che<br />
formavano l’armata, e anche di quelli che non presero parte nella spedizione<br />
giustificandosi con un pretesto o un <strong>al</strong>tro. Inoltre a questi, ci sono <strong>al</strong>cuni credenti che<br />
senza nessuna scusa, ma solo per pigrizia non accompagnarono il profeta.<br />
M<strong>al</strong>grado tutto, i musulmani vinsero e la sura fu rivelata per commentare i<br />
sopraccitati atteggiamenti.<br />
Un segno distintivo<br />
At-Tawba è l’unica sura in tutto il Corano che non inizia con la basm<strong>al</strong>a (In Nome di<br />
Allah, il Compassionevole, il Misericordioso).<br />
Recitando questa formula, il musulmano si sente trasportato d<strong>al</strong> mondo materi<strong>al</strong>e per<br />
approdare con il cuore in un mondo dove si vive con le parole di Allah e con i suoi<br />
attributi (il Compassionevole, il Misericordioso).<br />
114
L’assenza della basm<strong>al</strong>a in questa sura, secondo la maggior parte degli esegeti, è una<br />
sorta di punizione ai miscredenti e agli ipocriti menzionati qui più che in qu<strong>al</strong>siasi<br />
<strong>al</strong>tra sura del Corano. È un modo di privarli d<strong>al</strong>la misericordia che la formula<br />
racchiude. At-Tawba inizia con: [Disapprovazione da parte di Allah e del Suo<br />
Messaggero, nei confronti di quei politeisti con i qu<strong>al</strong>i concludeste un patto.]<br />
(TSC- Sura IX, versetto 1)<br />
Questa sura viene chiamata anche Al-Fâdiha (L’Infamante) perchè ha denunciato i<br />
politeisti. Essa contiene cinquantacinque attributi che hanno caratterizzato il<br />
comportamento degli ipocriti con il Profeta (pbsl). Un <strong>al</strong>tro suo nome è Al-Kâshifa<br />
(La Rivelatrice) perché ha smascherato i difetti dei miscredenti che hanno fatto<br />
defezione d<strong>al</strong>l’Islam. È stata nominata As-Saif (la spada) perchè è la sura che ha<br />
maggiormente incitato ed incoraggiato i mussulmani a combattere per la causa di<br />
Allah (Jihad) e che li ha avvertiti contro il languore e il mancamento <strong>al</strong> dovere.<br />
L’insieme di questi elementi ha conferito un tono severo <strong>al</strong>la sura. A questo punto ci<br />
si potrebbe chiedere: perché è stata chiamata At-Tawba (Il pentimento)?<br />
Il motivo della denominazione<br />
Il pentimento, a nostro avviso, rappresenta l’aspetto più tenero del nostro rapporto con<br />
Allah l’Altissimo. Esso significa il ritorno ad Allah, il cercare rifugio in Lui e<br />
l’abbandono dei peccati. Qu<strong>al</strong>e rapporto potrebbe quindi esistere fra il pentimento, gli<br />
attributi degli ipocriti e dei politeisti e l’incitazione <strong>al</strong> Jihad?<br />
Questa sura è l’ultimo comunicato <strong>al</strong>l’umanità. Essa fu scesa prima dell’ultima<br />
rivelazione del Corano e della morte del Profeta (pace e benedizioni su di lui).<br />
M<strong>al</strong>grado l’avvertimento severo che la sura rivolge ai miscredenti e agli ipocriti, e il<br />
richiamo forte ai musulmani di difendere la loro religione, essa lascia a chiunque<br />
un’opportunità per pentirsi prima dell’addio.<br />
Pure gli ipocriti e i miscredenti sono stati invitati diverse volte a farlo. Notate la<br />
ricorrenza di: [Se si pentono sarà meglio per loro..], (TSC- Sura IX, versetto 74).<br />
È da sottolineare che la parola Tawba (pentimento) ed i suoi derivati ricorrono ben 17<br />
volte in questa sura, superando in t<strong>al</strong> modo qu<strong>al</strong>siasi <strong>al</strong>tra sura del Corano. Difatti, in<br />
Al-Baqara (la Giovenca), la parola è menzionata solo tredici volte anche se si tratta<br />
della più lunga sura del Corano. In Âl-‘Imrân (la famiglia di Imran) ricorre tre volte,<br />
An-Nisâ (le Donne) dodici, Al-Mâ’ida (la tavola imbandita) cinque, Hûd sei volte e<br />
una volta sola in Al-An’âm (il Bestiame) .<br />
Un invito gener<strong>al</strong>e <strong>al</strong> pentimento<br />
Quindi, in nessun <strong>al</strong>tro luogo del Corano troviamo una così frequente citazione della<br />
parola Tawba come accade appunto nella sura di At-Tawba. È degno di nota che<br />
nessuna categoria della società è stata esclusa da questo invito: i miscredenti, i<br />
115
politeisti, gli appostati, gli indecisi, gli ipocriti, i disubbidienti, i credenti virtuosi e<br />
anche il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ed i suoi compagni.<br />
Tutte le volte che la sura menziona una di queste categorie, essa gli ricorda il<br />
pentimento o gli annuncia che Allah ha accettato il suo pentimento: [ Egli accolse il<br />
loro pentimento…. Se si pentono sarà meglio per loro…], (TSC- Sura IX, versetti<br />
117- 118)<br />
La sura denuncia gli ipocriti e li informa che i fedeli sono <strong>al</strong> corrente dei loro inganni<br />
che sono stati smascherati. L’unico modo per loro di s<strong>al</strong>varsi, perciò, è il pentimento.<br />
Quindi la sura ha rivelato le loro colpe per indurli a pentirsi. È come quando Allah<br />
mette uno <strong>al</strong>la prova per costringerlo a tornare sulla retta via. La sura priva gli ipocriti<br />
da qu<strong>al</strong>siasi scusa adesso che il messaggio di Allah è stato compiuto e che la religione<br />
è stata spiegata chiaramente a tutti. Anche l’incitazione dei credenti <strong>al</strong> combattimento<br />
mira a far disperare i miscredenti, a dissuaderli d<strong>al</strong> combattimento e lasciarli con<br />
un’unica via di scampo: il pentimento.<br />
Il suo rapporto con le sure precedenti<br />
Quando dividiamo il Corano in tre parti, notiamo che la prima parte comprende le<br />
sette più lunghe sure e che essa si conclude con la sura di At-Tawba. Sembra che<br />
questa sura sia stata rivelata dopo la presentazione della dottrina dell’islam e dei<br />
mezzi per compiere la missione di Allah per aprire la porta della penitenza e della<br />
misericordia a coloro che hanno disubbidito ai Suoi ordini.<br />
È da rilevare che essa è una delle ultime rivelazioni <strong>al</strong> profeta (Pace e benedizione su<br />
di lui) prima della sua morte, che fa del Corano un accesso <strong>al</strong> pentimento. Percepite<br />
questo senso?<br />
Leggendo questa sura, <strong>al</strong>cuni sentono la sua severità nei confronti dei miscredenti e<br />
degli ipocriti mentre <strong>al</strong>tri sentono l’immensa misericordia di Allah l’Altissimo che<br />
accetta il pentimento di tutti. Questi ultimi sono più vicini d<strong>al</strong> vero senso della sura<br />
perché la severità e le minacce servono per costringere i miscredenti e gli ipocriti a<br />
pentirsi. Anche la diffamazione degli ipocriti e l’appello dei credenti <strong>al</strong>la lotta mirano<br />
ad indurre i miscredenti a pentirsi, inc<strong>al</strong>zati d<strong>al</strong>la futilità del combattimento.<br />
Ultime chiamate <strong>al</strong> pentimento<br />
La Sura ha un severo e notevole inizio. Inoltre, <strong>al</strong>l’assenza della basm<strong>al</strong>a, essa inizia<br />
con la parola barâ’a “disapprovazione” : [Disapprovazione da parte di Allah e del<br />
Suo Messaggero, nei confronti di quei politeisti con i qu<strong>al</strong>i concludeste un patto.<br />
Per quattro mesi potrete liberamente viaggiare sulla terra e sappiate che non<br />
potrete ridurre Allah <strong>al</strong>l'impotenza. Allah svergogna i miscredenti] (TSC- Sura<br />
IX, versetto 1-2). Un inizio severo e una scadenza fissa. Segue un annuncio<br />
preoccupante da parte di Allah e del Suo Messaggero, che può essere tradotto come:<br />
[Ecco, da parte di Allah e del Suo Messaggero, un proclama <strong>al</strong>le genti nel giorno<br />
del Pellegrinaggio : « Allah e il Suo Messaggero disconoscono i politeisti.], (TSC-<br />
Sura IX, versetto 3).<br />
116
Perchè tutta questa severità? Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
[Se vi pentite, sarà meglio per voi; se invece volgerete le sp<strong>al</strong>le, sappiate che non<br />
potrete ridurre Allah <strong>al</strong>l'impotenza.], (TSC- Sura IX, versetto 3).<br />
Dunque, lo scopo dell’intimidazione era l’induzione <strong>al</strong> pentimento e non la vendetta,<br />
come se «disapprovazione » e «proclama» fossero gli ultimi appelli <strong>al</strong> pentimento.<br />
Il pentimento dei guerrieri politeisti<br />
Arriviamo <strong>al</strong> quinto versetto in qui Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come:[Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori<br />
ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati] tuttavia [Se<br />
poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la<br />
loro strada.] (TSC- Sura IX, versetto 5).<br />
Dopo l’ordine di combattere gli associatori, segue subito il ricordo del pentimento per<br />
incoraggiarli a sfruttarlo. È vero che la sura è molto dura nei loro confronti, ma è vero<br />
anche che è <strong>al</strong>trettanto desiderosa del loro pentimento e ritorno ad Allah.<br />
Di seguito essa ci informa che prima di combattere i miscredenti, abbiamo il dovere di<br />
presentargli la religione ed invitarli ad abbracci<strong>al</strong>a [E se qu<strong>al</strong>che associatore ti<br />
chiede asilo, concediglielo affinché possa ascoltare la Parola di Allah, e poi<br />
rimand<strong>al</strong>o in sicurezza. Ciò in quanto è gente che non conosce!], (TSC- Sura IX,<br />
versetto 6) .<br />
I versetti si susseguono con lo stesso ritmo: intimidazione e minaccia e sempre <strong>al</strong>la<br />
fine un ricordo del pentimento. Per esempio nel decimo versetto Allah dice quel che<br />
può essere tradotto come: [Nei confronti dei credenti, non rispettano né la<br />
parentela né i trattati: essi sono i trasgressori.]. Il versetto successivo continua: [Se<br />
poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, siano vostri fratelli nella<br />
religione.] (TSC- Sura IX, versetto 11).<br />
Dopo il pentimento essi non sono soltanto perdonati, ma godono anche dell’amore e<br />
della fratellanza dei credenti.<br />
Segue un <strong>al</strong>tro avvertimento nei versetti 12 e 14, nel caso i politeisti insistono sulla<br />
guerra: [E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano a causa<br />
della vostra religione, combattete i capi della miscredenza. Non ci sono<br />
giuramenti [v<strong>al</strong>idi] per loro: forse così desisteranno.], 12 e [Combatteteli finché<br />
Allah li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di<br />
loro.], (TSC- Sura IX, versetto 14). Subito dopo vi è un ritorno <strong>al</strong> pentimento:<br />
[....Allah accoglie il pentimento di chi Egli vuole…], (TSC- Sura IX, versetto 15).<br />
Questo è un ottimo esempio della moderazione dell’Islam e dell’equilibrio che<br />
mantiene fra misericordia e clemenza da una parte e re<strong>al</strong>ismo e severità d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra.<br />
Se questo è il caso con i miscredenti e gli ipocriti, come sarà il verdetto per i credenti<br />
cha hanno disubbidito ad Allah. Sarà accolto il loro pentimento? Se Dio L’Altissimo<br />
dice dei miscredenti quel che può essere tradotto come: [Se poi si pentono… siano<br />
117
vostri fratelli nella religione] (TSC- Sura IX, versetto 11), come sarà il caso per i<br />
credenti che hanno commesso qu<strong>al</strong>che peccato ?<br />
At-Tawba è una delle sure che aumentano di più il desiderio e la speranza del<br />
credente nella misericordia di Allah L’Altissimo.<br />
Se Allah, Il potente, ha incitato i miscredenti e gli ipocriti a pentirsi e ha ripetuto la<br />
parola tawba 17 volte in questa sura, come non perdonerà i credenti<br />
disubbidienti quando si pentono?<br />
Il pentimento dei credenti languidi che non hanno difeso l’Islam<br />
Arriviamo <strong>al</strong> versetto 24 in cui Allah si rivolge ai credenti incitandoli a combattere<br />
per far trionfare la Sua religione. Quindi il Jihad in questo versetto non sta solamente<br />
per il combattimento, ma per qu<strong>al</strong>siasi atto mirante <strong>al</strong>la tutela e <strong>al</strong>la difesa dell’islam,<br />
la religione che deve essere una priorità nella vita di ogni mussulmano.<br />
Allah dice quel che può essere tradotto come: [ Di': « Se i vostri padri, i vostri figli,<br />
i vostri fratelli, le vostre mogli, la vostra tribù, i beni che vi procurate, il<br />
commercio di cui temete la rovina e le case che amate vi sono più cari di Allah e<br />
del Suo Messaggero e della lotta per la causa di Allah, aspettate <strong>al</strong>lora che Allah<br />
renda noto il Suo decreto! Allah non guida il popolo degli empi »],(TSC- Sura<br />
IX, versetto 24).<br />
Il versetto cita otto cose legittime, ma avverte contro di esse, quando diventano causa<br />
della lontananza da Allah e dell’abbandono del jihad. Prima di qu<strong>al</strong>siasi nostro<br />
desiderio dunque, la priorità in questa vita va data ad Allah e <strong>al</strong>l’esecuzione dei Suoi<br />
ordini affinché meritiamo il paradiso e ci s<strong>al</strong>viamo d<strong>al</strong> Suo castigo.<br />
La sura parla dopo, di un <strong>al</strong>tro tipo di pentimento. Non si tratta di quello che risulta<br />
dai peccati comuni come il guardare ciò che è illecito o la non-osservanza dell’orario<br />
della preghiera, ma del pentimento per non aver difeso e dato supporto <strong>al</strong>l’Islam.<br />
Sembra che la sura intenda affermare che un t<strong>al</strong>e atto necessita di un pentimento<br />
intenso. Allah dice quel che può essere tradotto come: [O voi che credete! Perché<br />
quando vi si dice: « Lanciatevi [in campo] per la causa di Allah », siete [come]<br />
inchiodati sulla terra? La vita terrena vi attira di più di quella ultima? Di fronte<br />
<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tra vita il godimento di quella terrena è ben poca cosa], (TSC- Sura IX,<br />
versetto 38). Una riprovazione gentile seguita da un tono duro nel versetto<br />
successivo: [Se non vi lancerete nella lotta, vi castigherà con doloroso castigo e vi<br />
sostituirà con un <strong>al</strong>tro popolo], (TSC- Sura IX, versetto 39). Occhio <strong>al</strong>la<br />
sostituzione! Perché Allah è capace di far trionfare la Sua religione, e non ha bisogno<br />
di nessuno per farlo: [Se voi non lo aiutate Allah lo ha già soccorso…], (TSC- Sura<br />
IX, versetto 40). Segue dopo un versetto con un ordine gener<strong>al</strong>e che non esclude<br />
nessuno [Leggeri o pesanti, lanciatevi nella missione e lottate con i vostri beni e le<br />
vostre vite. Questo è meglio per voi, se lo sapeste!],(TSC- Sura IX, versetto 41).<br />
118
Per indurre i miscredenti <strong>al</strong> pentimento, dobbiamo combatterli. In questo senso, il<br />
combattimento del musulmano favorisce il pentimento dei miscredenti, mentre la sua<br />
defezione prolunga la loro miscredenza. Operiamo, dunque, per far trionfare la nostra<br />
religione, per s<strong>al</strong>vare noi stessi e aiutare gli <strong>al</strong>tri a rimettersi sulla retta via e a pentirsi.<br />
Il Pentimento per non aver riposto fiducia in Allah<br />
I versetti precedenti parlano della conquista di Hunayn e di come i musulmani erano<br />
vanitosi del loro grande numero che non ha servito a nulla. Essi hanno commesso<br />
l’errore di contare soltanto sul loro numero, scordandosi che la vittoria viene<br />
accordata solo d<strong>al</strong>l’Altissimo: [Certamente Allah vi ha soccorsi in molti luoghi,<br />
come nel giorno di Hunayn, quando eravate tronfi del vostro numero - ma non<br />
servì a nulla e la terra, per quanto vasta, vi sembrava angusta: volgeste le sp<strong>al</strong>le<br />
e fuggiste.], (TSC- Sura IX, versetto 25). Anche questo tipo di errore necessita un<br />
pentimento come lo dice il versetto con quel che può essere tradotto come: [Dopo di<br />
ciò, Allah accoglierà il pentimento di chi vuole.] (TSC- Sura IX, versetto 27).<br />
La defezione<br />
I versetti dopo parlano degli ipocriti che hanno fatto defezione d<strong>al</strong>la religione invece<br />
di difenderla: [ Se avessero voluto, si sarebbero ben preparati a partire; ma Allah<br />
ha disdegnato la loro partenza: li ha impigriti], (TSC- Sura IX, versetto 46).<br />
Se la loro intenzione fosse stata sincera, si sarebbero preparati per la guerra. Difatti,<br />
Allah sapeva la loro vera intenzione e perciò li ha scoraggiati: [ Venne detto loro:<br />
«Statevene in compagnia di quelli che rimangono [a casa]».], (TSC- Sura IX,<br />
versetto 46).<br />
Parole troppo dolorose da sentire per un musulmano? Se sei stato privato di compiere<br />
le opere di bene, devi sapere che Allah potrebbe essere arrabbiato con te e perciò non<br />
accetta le tue azioni.<br />
Chi di noi vorrebbe essere un peso per la religione? Chi supporterebbe il rigetto delle<br />
sue opere da parte dell’Altissimo? [Se fossero usciti con voi, vi avrebbero solo<br />
danneggiato], (TSC- Sura IX, versetto 47).<br />
I versetti si succedono carichi di rimprovero severo. Allah l'Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come :<br />
[Fra di loro vi è chi dice: « Dispensami d<strong>al</strong>la lotta, non mettermi <strong>al</strong>la prova».<br />
Che? Non sono già stati messi <strong>al</strong>la prova? In verità l'Inferno circonderà i<br />
miscredenti], (TSC- Sura IX, versetto 49).<br />
[Giurano per Allah che sono d<strong>al</strong>la vostra parte, mentre invece non è vero], (TSC-<br />
Sura IX, versetto 56).<br />
[Se trovassero un rifugio, o caverne, o un sotterraneo, vi si precipiterebbero a<br />
briglia sciolta].<br />
119
Il tono dei versetti 81 fino a 87 è ancora più duro. Allah dice per esempio quel che<br />
può essere tradotto come: [E quando è stata fatta scendere una sura che dice: «<br />
Credete in Allah e combattete a fianco del Suo messaggero», i più agiati tra loro<br />
ti chiedono dispensa dicendo: « Lascia che stiamo con quelli che rimangono a<br />
casa».] (TSC- Sura IX, versetto 86).<br />
La parola «quelli che rimangono a casa » è sconcertante! Chi di noi accetterebbe di<br />
stare davanti <strong>al</strong>la televisione senza fare niente per la sua religione? È possibile che chi<br />
l’accetta sia una persona che osserva le preghiere, però è considerato passivo perché<br />
non solleva un dito per servire l’Islam. A questo tipo di gente Allah dice quel che può<br />
essere tradotto come: [Hanno preferito rimanere con [le donne] lasciate a casa. I<br />
loro cuori sono stati sigillati e non comprenderanno], (TSC- Sura IX, versetto<br />
86).<br />
Come fanno a pensare o agire bene se permangono in questo stato?<br />
Ammirate invece il caso delle persone positive ed attive: [Ma il Messaggero e quelli<br />
che hanno creduto lottano con i loro beni e le loro vite. Avranno le cose migliori.<br />
Essi sono coloro che prospereranno], (TSC- Sura IX, versetto 88).<br />
Gioire dell’Inferno<br />
Il versetto 81 è un rimprovero severo a: [Coloro che sono rimasti indietro, felici di<br />
restare nelle loro case, [opponendosi così] <strong>al</strong> Messaggero di Allah…]. Esso<br />
dimostra che i loro criteri di felicità e di tristezza non sono v<strong>al</strong>idi. Colui che si sente<br />
felice per non aver difeso l’Islam è come quello che si r<strong>al</strong>legra del castigo<br />
dell’inferno. Allah dice quel che può essere tradotto come: […e disdegnando la lotta<br />
per la causa di Allah con i loro beni e le loro vite dicono: « Non andate in<br />
missione con questo c<strong>al</strong>do! ». Di': « Il fuoco dell'Inferno è ancora più c<strong>al</strong>do ». Se<br />
solo comprendessero! Ridano poco e molto piangano per quello che hanno<br />
fatto!], (TSC- Sura IX, versetto 81-82).<br />
Invito gener<strong>al</strong>e <strong>al</strong> pentimento<br />
Come abbiamo già accennato prima, ogni ammonimento viene seguito da un invito <strong>al</strong><br />
pentimento, per esempio<br />
1- Il pentimento degli ipocriti e degli apostati:<br />
L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: [Se si pentono sarà meglio per<br />
loro; se invece volgono le sp<strong>al</strong>le, Allah li castigherà con doloroso castigo in questa<br />
vita e nell'<strong>al</strong>tra; e sulla terra, non avranno né <strong>al</strong>leato né patrono.] (TSC- Sura<br />
IX, versetto 74).<br />
2- Il pentimento degli esitanti:<br />
120
L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: [Altri riconoscono i loro<br />
peccati, mescolando opere buone e cattive. Forse Allah accoglierà il loro<br />
pentimento. Allah è perdonatore, misericordioso], (TSC- Sura IX, versetto 102).<br />
3- Incitare tutti a pentirsi:<br />
L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: [Non sanno dunque che è Allah<br />
che accetta il pentimento dei Suoi servi e che accoglie le elemosine? Allah è Colui<br />
che accetta il pentimento, il Misericordioso] (TSC- Sura IX, versetto 104).<br />
Il pentimento richiede tre condizioni:<br />
- Il rimpianto per il peccato commesso<br />
- L’abbandono del peccato<br />
- La determinazione di non ritornarci<br />
Affrettatevi ad adottarle, perché il ritardo è di per sé un peccato.<br />
Gli attributi dei credenti che meritano il martirio (šahāda)<br />
Avendo parlato degli ipocriti, la sura descrive adesso gli attributi dei credenti sinceri<br />
che hanno concluso un affare con L’Altissimo: [Allah ha comprato dai credenti le<br />
loro persone e i loro beni [dando] in cambio il Giardino, [poiché] combattono sul<br />
sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi. Promessa autentica per Lui vincolante,<br />
presente nella Torâh, nel Vangelo e nel Corano. Chi, più di Allah, rispetta i<br />
patti? R<strong>al</strong>legratevi del baratto che avete fatto. Questo è il successo più grande]<br />
(TSC- Sura IX, versetto 111).<br />
Il versetto ci invoglia a conoscere le loro qu<strong>al</strong>ità, perciò giriamo la pagina e leggiamo<br />
quel che può essere tradotto come: [coloro che si pentono, che adorano, che lodano,<br />
che peregrinano, che si inchinano che si prosternano, che raccomandano le<br />
buone consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole, coloro che si attengono ai<br />
limiti di Allah. Dai la buona novella ai credenti], (TSC- Sura IX, versetto 112).<br />
Il Pentimento dell’elite della Ummah<br />
Il pentimento è una cosa t<strong>al</strong>mente bella e ad Allah tanto gradita che Egli la fa presente<br />
<strong>al</strong> Suo inviato ed i suoi compagni dicendo quel che può essere tradotto come: [Allah<br />
si è volto [con favore] <strong>al</strong> Profeta, agli Emigrati e agli Ausiliari che lo seguirono<br />
nel momento della difficoltà. Dopo che i cuori di una parte di loro erano sul<br />
punto di perdersi, Egli accolse il loro pentimento: in verità Egli è dolce e<br />
misericordioso nei loro confronti], (TSC- Sura IX, versetto 117).<br />
121
Il pentimento, come spiegano gli Ulema (gli esegeti), è il primo e l’ultimo grado della<br />
sottomissione ad Allah. La fede sincera inizia con il pentimento e la vita deve<br />
terminare con esso.<br />
Pertanto, capiamo il Profeta, pace e benedizioni su di lui, quando dice: “Chiedo<br />
perdono ad Allah e mi pento a Lui più di settanta volte <strong>al</strong> giorno”.<br />
Un ultimo pentimento per i tre ritardatari<br />
Fin<strong>al</strong>mente un pentimento speci<strong>al</strong>e ai tre credenti che sono rimasti a casa durante la<br />
battaglia di Tabuk, perché la mancanza d’entusiasmo per la difesa dell’Islam è un<br />
peccato serio che necessita il pentimento: [Per i tre che erano rimasti a casa, la<br />
terra nella sua vastità diventò angusta e loro stessi si sentirono stretti e capirono<br />
che non c'è <strong>al</strong>tro rifugio da Allah che in Lui stesso. Allah accolse il loro<br />
pentimento, perché potessero pentirsi. In Verità Allah è Colui che perdona, il<br />
Misericordioso], (TSC- Sura IX, versetto 118).<br />
Notate il significato straordinario che queste parole trasmettono: [Allah accolse il<br />
loro pentimento, perché potessero pentirsi.]. Allah prima deve perdonare e dopo<br />
prepara la via del pentimento a chi deve pentirsi. L’Altissimo è l’Unico che può<br />
aiutare in questo caso. Imparate e ripetete sempre questa invocazione: “Allah accetti il<br />
mio pentimento perché possa pentirmi”.<br />
Miglior fine per miglior vita<br />
Chi legge At-Tawba, sente la disapprovazione, l’avvertimento e la minaccia ma nello<br />
stesso tempo la sura accoglie a braccia aperte tutti i pentiti.<br />
È un segno della Sua benevolenza che la sura non è stata intitolata L’infamante.<br />
Difatti, Allah ama velare i peccati dei suoi servi. Un <strong>al</strong>tro segno della Sua grazia è che<br />
nonostante abbia privato gli ipocriti d<strong>al</strong>la Sua misericordia, iniziando la sura senza la<br />
basm<strong>al</strong>a, Egli la termina reg<strong>al</strong>ando questa misericordia a tutti nella persona del<br />
profeta: [Ora vi è giunto un Messaggero scelto tra voi; gli è gravosa la pena che<br />
soffrite, brama il vostro bene, è dolce e misericordioso verso i credenti] (TSC-<br />
Sura IX, versetto 128).<br />
Questo versetto costituisce una bella fine per le sette più lunghe Sure del Corano e<br />
anche per la vita del Profeta (pace e benedizioni su di lui). Difatti, At-Tawba è<br />
l’ultima Sura che gli è stata rivelata intera. È la Sura dell’addio. Il miglior addio nella<br />
nostra religione che consiste nell’accoglienza del pentimento di chiunque voglia<br />
pentirsi. A chi si rifiuta invece di farlo, Allah dice quel che può essere tradotto come:<br />
[Se poi volgono le sp<strong>al</strong>le, di': « Mi basta Allah. Non c'è <strong>al</strong>tro dio <strong>al</strong>l'infuori di<br />
Lui. A Lui mi affido. Egli è il Signore del Trono immenso»], (TSC- Sura IX,<br />
versetto 129).<br />
122
Caro fratello, cara sorella, pensa se sei intenzionato a pentirti o no? Dato che la porta<br />
del pentimento è aperta a tutti gli esseri umani comunque sia il loro rapporto con la<br />
religione, che ne sarà di te che sei un buon musulmano che adora Allah e che ama il<br />
Suo Libro?<br />
Impegniamoci quindi tutti per servire l’islam e per farlo sempre trionfare e teniamo<br />
sempre presente che Allah accoglie il pentimento di chi vuole Lui.<br />
Alcune grazie del Corano<br />
Alla fine sottolineiamo che le due sure Al-Anf<strong>al</strong> (Il Bottino) e At-Tawba (Il<br />
Pentimento) si susseguono nell’ordine del Corano e parlano rispettivamente della<br />
prima conquista del profeta, Badr e della sua ultima, cioè Tabuk. La loro successione<br />
ci permette di notare la differenza nella società musulmana fra la prima lotta dei<br />
credenti per la loro religione e la grandezza del loro trionfo <strong>al</strong>la fine. Quindi le Sure<br />
offrono una fonte di ricerca ai sociologi e ai ricercatori per studiare le trasformazioni<br />
che la società ha conosciuto nell’arco di quel periodo. È un argomento che merita uno<br />
studio approfondito.<br />
Sura X: "Yûnus" (Giona)<br />
Rivelata a Mecca, e benché sia scesa dopo Sura XVII Al-Isrâ (Il viaggio Notturno),<br />
Yunus (Giona) viene classificata nel Corano dopo Sura IX At-Tawba (Il pentimento o<br />
la Disapprovazione).<br />
Lo Scopo della Sura<br />
L’oggetto della Sura è la manifestazione di fede nel Decreto Divino.<br />
In uno dei Detti del Profeta (Pace e benedizione su di Lui) si dice che l’Arcangelo<br />
Gabriele venne da Lui e gli disse: "Informami sulla fede". Il Messaggero rispose: "È<br />
che tu creda in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Inviati e nell'Ultimo<br />
Giorno, e che tu creda nel Divino Decreto, fato e destino di Allah, sia nel bene che nel<br />
m<strong>al</strong>e". Questa Sura si occupa di quest'ultimo pilastro di fede.<br />
Domande e dubbi<br />
Nella Sura viene trattato un problema comune a molte persone e che può essere<br />
esposto con le seguenti domande:<br />
Nelle scelte, l’essere umano è costretto o libero di scegliere?<br />
Perché Allah ha guidato <strong>al</strong>la fede questa persona e non quell’<strong>al</strong>tra?<br />
Perché Allah ha s<strong>al</strong>vato questo e non ha s<strong>al</strong>vato quello?<br />
Allah ci ha creati e sa come ci comporteremo, e ci ha messi in circostanze che Egli ha<br />
creato, quindi come ci giudicherà nel Giorno del Giudizio?<br />
Se Allah ha già predestinato la deviazione per <strong>al</strong>cune persone, <strong>al</strong>lora perché corriamo<br />
ad adorarLo? Abbiamo chiesto ad <strong>al</strong>cune persone perché non pregano ci hanno<br />
risposto: “quando Allah lo Vorrà .”<br />
123
Se Allah L’Altissimo ha già predestinato chi andrà nel paradiso e chi nell’inferno,<br />
<strong>al</strong>lora perché dobbiamo lavorare, dato che qu<strong>al</strong>unque cosa facessimo non cambierà<br />
nulla?<br />
Questa Sura dà una lezione <strong>al</strong> lettore del Corano su come rispondere a questa gente<br />
incredula e soprattutto come rassicurarsi. Certa gente è così dominata dai dubbi che<br />
potrebbe pensare che Allah potesse fare torto a qu<strong>al</strong>cuno destinandolo <strong>al</strong>l’inferno (che<br />
Allah ce ne scampi!).<br />
Per rispondere a questa gente dobbiamo porci una domanda: come descriveresti uno<br />
che spinge qu<strong>al</strong>cuno a fare una cosa e poi punirlo per averla fatta? Sarebbe<br />
sicuramente ingiusto e assurdo. Allah L’Altissimo è lontano d<strong>al</strong>l’ingiustizia e<br />
d<strong>al</strong>l’assurdità. Questa Sura quindi risponde a queste storie in un modo insolito.<br />
Il Saggio non può essere assurdo<br />
Venite <strong>al</strong>lora a conoscere gli attribuiti del Nostro Allah l’Altissimo. Se saremo<br />
convinti che Egli è il Saggio e non un tiranno, che vuole la verità e non la futilità,<br />
capiremmo che certe domande sarebbero improprie.<br />
In questo universo, quelle di Allah l’Altissimo sono azioni di un Saggio<br />
Misericordioso e non di un tiranno che costringe la gente a fare cose controvoglia. Da<br />
Allah l’Altissimo non proviene che saggezza, maestosità e criterio.<br />
La Sura rafforza questi significati in modo splendido, sottolineando l’importanza della<br />
meditazione su questo universo e sulla saggezza del suo creatore. Solo così sapremo<br />
se la futilità può provenire da Allah o no. Questa Sura dimostrerà che ogni cosa<br />
nell’universo proviene d<strong>al</strong>la Sua saggezza e d<strong>al</strong> Suo buon governo. Quindi, assurdità<br />
non può essere mai attribuita ad Allah l’Altissimo e pertanto sii sicuro della sua<br />
saggezza e fidati di Lui.<br />
Il Libro Saggio<br />
Sin dai primi versetti della Sura possiamo vedere chiaramente tutti i concetti<br />
precedenti. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Questi sono i<br />
versetti del Libro saggio ” (TSC- Sura X, versetto 1).<br />
Il Corano ha tanti attributi, ma perché qui viene chiamato “il Saggio”? E’ perché tu<br />
possa comprendere che il destino e le parole di Allah non provengono se non da<br />
un’estrema saggezza ed impeccabile pianificazione.<br />
Nel secondo versetto Allah dice quel che può essere tradotto come: “Perché la gente<br />
si stupisce se abbiamo fatto scendere la rivelazione a uno dei loro? Avverti le<br />
genti e da', a coloro che credono, la lieta novella che la loro sincerità li precede<br />
presso il loro Signore. I miscredenti dicono: ‘Costui è certamente un vero<br />
stregone!’”. (TSC- Sura X, versetto 2).<br />
124
Il versetto è indirizzato a coloro che si meravigliano del fatto che il messaggio di<br />
Allah sia sceso su Muhammad (Pace e benedizione su di lui). Allah l’Altissimo fa<br />
scendere il Suo messaggio su chiunque Egli vuole e c’è sempre una ragione per ogni<br />
scelta che Allah fa. Egli sceglie chi porterà il Suo messaggio e per questo motivo è<br />
menzionato in un <strong>al</strong>tro versetto: “«Ma Allah sa meglio di loro dove porre il Suo<br />
Messaggio»” (TSC- Sura VI, versetto 124).<br />
Egli gestisce le situazioni<br />
I seguenti versetti parlano del dominio di Allah sull’universo per farti percepire i Suoi<br />
attributi, in un modo t<strong>al</strong>e da <strong>al</strong>lontanare tutti i dubbi e le f<strong>al</strong>se affermazioni. Allah<br />
l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “In verità il vostro Signore è<br />
Allah, Colui che in sei giorni creò i cieli e la terra, quindi si inn<strong>al</strong>zò sul trono a<br />
governare ogni cosa. Non vi è <strong>al</strong>cun intercessore senza il Suo permesso. Questi è<br />
Allah, il vostro Signore: adorateLo. Rifletterete [in proposito]?” (TSC- Sura X,<br />
versetto 3).<br />
Le Sue parole «a governare ogni cosa» ricorrono tante volte in questa Sura <strong>al</strong> fine di<br />
farci sapere che Egli è il Saggio e il Governatore, quindi come possiamo pensare che<br />
l’assurdità provenga d<strong>al</strong>la Sua saggezza? Come possiamo pensare che ci sia<br />
ingiustizia nelle sue azioni e che Egli abbia creato l’uomo, costretto <strong>al</strong>la<br />
disobbedienza, tanto da essere predestinato a stare tra la gente dell’inferno?<br />
La giustizia è il suo titolo<br />
Segue il versetto che dice quel che può essere tradotto come: “A Lui tutti<br />
ritornerete, promessa di Allah veritiera. ” (TSC- Sura X, versetto 4), dove la<br />
“Verità” è l'opposto dell’assurdo e della casu<strong>al</strong>ità. Per questa ragione questa parola<br />
viene ripetuta in questa Sura, che parla della tot<strong>al</strong>e sottomissione <strong>al</strong> fato e destino di<br />
Allah- [la parola "verità" è ripetuta 23 volte in questa Sura e questa è la più <strong>al</strong>ta<br />
percentu<strong>al</strong>e per una parola ripetuta <strong>al</strong>l’interno del Corano: 23 volte in una Sura di 109<br />
versetti]. Nella Sura "Al-Imran" di 200 versetti, la stessa parola si ripete per 13 volte<br />
solamente. La grande differenza nelle percentu<strong>al</strong>i tra le due Sure rende chiaro che la<br />
Sura Yunus insiste sul bisogno di sottomettersi <strong>al</strong> destino ed <strong>al</strong> controllo di Allah, Il<br />
Vero.<br />
Continuando con il quarto versetto, Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “A Lui tutti ritornerete, promessa di Allah veritiera. E' Lui che ha iniziato<br />
la creazione e la reitera per compensare secondo giustizia coloro che credono e<br />
compiono il bene. Quanto a coloro che sono stati miscredenti, saranno abbeverati<br />
con acqua bollente e avranno un castigo doloroso a causa di ciò che hanno<br />
negato. ” (TSC- Sura X, versetto 4).<br />
Ogni dubbioso e ogni indeciso deve riflettere sul regno e sul governo di Allah. Il<br />
versetto parla del motivo per il qu<strong>al</strong>e <strong>al</strong>cune persone vengono punite, ovvero la loro<br />
125
miscredenza in Allah L’Altissimo “ … a causa di ciò che hanno negato” (TSC-<br />
Sura X, versetto 4).<br />
Allah non creò tutto ciò se non con la verità<br />
Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E' Lui che ha fatto del<br />
sole uno splendore e della luna una luce, ed ha stabilito le sue fasi perché possiate<br />
conoscere il numero degli anni e il computo. Allah non creò tutto ciò se non in<br />
verità. Egli estrinseca i Suoi segni per la gente che conosce.”( TSC- Sura X,<br />
versetto 5) “ In verità nell'<strong>al</strong>ternarsi del giorno e della notte e in ciò che Allah ha<br />
creato nei cieli e sulla terra, ci sono segni per genti che [Lo] temono.”» (TSC-<br />
Sura X, versetto 6).<br />
Questo è un invito a riflettere sul creato di Allah e la sua amministrazione giorno e<br />
notte. Solo Allah, il Benedetto, l’Altissimo è capace di una simile amministrazione<br />
impeccabile.<br />
Colui che gestisce tutto questo è ben lontano d<strong>al</strong>l’essere futile ed è impossibile che<br />
Lui costringa le persone ad entrare <strong>al</strong>l’Inferno.<br />
Chi pone queste domande?<br />
Il versetto 7 specifica il tipo di gente che credono in queste f<strong>al</strong>se convinzioni.<br />
Allah L’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “In verità coloro che non<br />
sperano nel Nostro incontro e si accontentano della vita terrena e ne sono<br />
soddisfatti e coloro che sono noncuranti dei Nostri segni, ” (TSC- Sura X,<br />
versetto 7) “avranno come loro rifugio il Fuoco, per ciò che hanno meritato”<br />
(TSC- Sura X, versetto 8).<br />
Questi versetti offrono uno spunto davvero significante; solo i non religiosi e quelli<br />
lontani d<strong>al</strong>l’obbedienza ad Allah si pongono simili domande sulla saggezza di Allah<br />
per <strong>al</strong>leviare le loro coscienze. La gente religiosa praticante mai direbbe che Allah li<br />
ha costretti ad obbedirlo.<br />
Il versetto precedente inoltre specifica che l’origine e la causa di tutto ciò è la<br />
negligenza di questi nei confronti dei segni e miracoli di Allah e l’incapacità di<br />
percepire la limpida saggezza di Allah.<br />
La saggezza di Allah in tutte le Sue azioni<br />
I versetti seguenti continuano a confermare il concetto della futilità che non può mai<br />
essere attribuita ad Allah poiché le Sue azioni indicano solo saggezza.<br />
Allah, il Glorioso e l'Altissimo, dice quel che può essere tradotto come: “Di': «Chi vi<br />
provvede il cibo d<strong>al</strong> cielo e d<strong>al</strong>la terra, chi domina l'udito e la vista, chi trae il<br />
vivo d<strong>al</strong> morto e il morto d<strong>al</strong> vivo, chi governa ogni cosa?». Risponderanno:<br />
«Allah». Allora di': «Non [Lo] temerete dunque?».” (TSC- Sura X, versetto 31).<br />
Perché, <strong>al</strong>lora, siete dubbiosi se affermate che Allah predispone tutto? Allah dice quel<br />
126
che può essere tradotto come: “Non [Lo] temerete dunque?” temete Allah dunque in<br />
tutto quello che dite.<br />
Ancora una volta incontriamo le parole “la verità” e “si è avverato” per aumentare la<br />
fede nei nostri cuori con le parole di Allah, che possono essere tradotte come: “Questi<br />
è Allah, ecco il vostro vero Signore. Oltre la verità cosa c'è, se non l'errore?<br />
Quanto siete sviati! Si attua così il decreto del tuo Signore contro i perversi che<br />
mai crederanno.” (TSC- Sura X, versetti 32-33).<br />
Dopo questi versetti Allah dice quel che può essere tradotto come: “Di': «C'è<br />
qu<strong>al</strong>cuno dei vostri dei che inizia la creazione e la reitera?”. Di': “Allah inizia la<br />
creazione e la reitera. Come vi siete distolti!”. (TSC- Sura X, versetto 34).<br />
Mi domando come giudicano le cose quelli che dubitano del progetto di Allah; come<br />
possono non sottomettersi <strong>al</strong>la volontà di Allah mentre vivono le loro vite nel Suo<br />
universo?<br />
L’Onnipotente dei cieli e della terra fa questa promessa nel seguente versetto che può<br />
essere tradotto come: “Ti chiederanno: “ E' vero? ” Di': “ Sì, lo giuro [in Nome<br />
del] mio Signore, è la verità, e non potrete sottrarvi <strong>al</strong>la potenza di Allah”».<br />
(TSC- Sura X, versetto 53).<br />
E dopo: “In verità ad Allah appartiene tutto ciò che è nei cieli e sulla terra e la<br />
promesa di Allah è verità, ma la maggior parte di loro non sanno nulla.” (TSC-<br />
Sura X, versetto 55).<br />
Un gran numero di versetti che convergono verso lo stesso senso concentrandosi sullo<br />
stesso concetto per togliere dai cuori ogni traccia di dubbio.<br />
Le vostre azioni sono la causa<br />
Foc<strong>al</strong>izzando l’attenzione sulla verità, la saggezza ed il criterio, risulta chiaro che<br />
quello che succede <strong>al</strong>la gente è solo il risultato delle loro azioni.<br />
Quindi il castigo di Allah L’Altissimo è solo la conseguenza dell’ingiustizia della<br />
gente. Egli dice quel che può essere tradotto come: “In verità Allah non commette<br />
nessuna ingiustizia verso gli uomini, sono gli uomini che fanno torto a loro<br />
stessi.” (TSC- Sura X, versetto 44).<br />
Il tormento e la distruzione sono inflitti solo in conseguenza <strong>al</strong>l’ingiustizia della<br />
gente.<br />
Le persone sono direttamente responsabili di quello che gli succede. Non devono<br />
incolpare Allah di essere ingiusto quando sono colpiti d<strong>al</strong>l’angoscia e d<strong>al</strong>le<br />
sofferenze, bensì devono riconsiderare le loro azioni per le qu<strong>al</strong>i hanno meritato il<br />
castigo.<br />
Allah dice quel che può essere tradotto come: “Facemmo perire le generazioni<br />
precedenti perché furono ingiuste. Messaggeri della loro gente avevano portato<br />
le prove, ma essi non furono disposti a credere. Compensiamo così gli empi.”<br />
(TSC- Sura X, versetto 13).<br />
127
Troviamo lo stesso senso in numerosi versetti:<br />
“E coloro che hanno commesso azioni m<strong>al</strong>vagie, vedranno pagato col m<strong>al</strong>e il<br />
m<strong>al</strong>e loro. Saranno avvolti nella vergogna, senza nessun protettore <strong>al</strong> cospetto di<br />
Allah, come se i loro volti fossero coperti da oscuri lembi di notte Essi sono i<br />
compagni del Fuoco, in cui rimarranno in perpetuo.” (TSC- Sura X, versetto 27).<br />
“Colà ogni anima subirà [le conseguenze di] quello che già fece. E saranno<br />
ricondotti ad Allah, il loro vero Padrone, mentre ciò che avevano inventato li<br />
abbandonerà.” (TSC- Sura X, versetto 30).<br />
“Si attua così il decreto del tuo Signore contro i perversi che mai crederanno.”<br />
(TSC- Sura X, versetto 33).<br />
D’<strong>al</strong>tra parte, i versetti indicano che anche la ricompensa divina non è concessa<br />
casu<strong>al</strong>mente. Piuttosto e’ concessa a coloro che la meritano: “Bene a chi fa il bene, e<br />
ancor di più. Polvere e umiliazione non copriranno i loro volti. Essi sono i<br />
compagni del Giardino, e vi resteranno in perpetuo”. (TSC- Sura X, versetto 26).<br />
Allah conosce benissimo i suoi servi<br />
La Sura poi passa ad un nuovo concetto e introduce una domanda inaspettata: come vi<br />
meravigliate del destino di Allah mentre il vostro comportamento e le vostre azioni<br />
verso di esso sono ancora più insolite e strane?<br />
Leggi questo versetto dove Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Quando la disgrazia lo tocca, l'uomo Ci invoca, coricato su un fianco, seduto o<br />
in piedi. Quando poi lo liberiamo d<strong>al</strong>la sua disgrazia si comporta come se non Ci<br />
avesse mai invocato a proposito della disgrazia che lo ha colto. Così abbelliamo<br />
agli empi le azioni loro.” (TSC- Sura X, versetto 12).<br />
Questo versetto ci illustra due situazioni diverse in un modo meraviglioso: nella prima<br />
un uomo depresso che invoca Allah tutto il tempo in tutti i modi, coricato su un<br />
fianco, seduto o in piedi. Un’immagine lenta e fiacca.<br />
Tuttavia quando la sua disgrazia passa, avventatamente, l’uomo cambia il suo<br />
comportamento e passa oltre senza ringraziare Allah per la Sua benedizione o <strong>al</strong>meno<br />
riflettere sulla crisi che ha avuto.<br />
Nel versetto 21 Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Quando<br />
usiamo misericordia agli uomini dopo che li ha colpiti una disgrazia, essi<br />
tramano contro i Nostri segni. Di': “Allah è il più rapido degli strateghi”. I<br />
Nostri angeli registrano le vostre trame” (TSC- Sura X, versetto 21).<br />
Questo versetto spiega l’avvenimento del fato e del destino. Se qu<strong>al</strong>cuno è sorpreso<br />
del destino di Allah, Egli sa benissimo chi sarà riconoscente e chi sarà ingrato. Il<br />
versetto seguente chiarisce ulteriormente la questione con quel che può essere tradotto<br />
come: “Egli è Colui che vi fa viaggiare per terra e per mare. Quando siete su<br />
battelli che navigano col buon vento, [gli uomini] esultano…”( TSC- Sura X,<br />
versetto 22).<br />
128
Il cuore umano non è mai così aperto e tenero verso il suo Creatore come nei momenti<br />
difficili. Eppure una volta che la crisi è passata, lo stesso cuore torna ad essere ingrato<br />
verso il suo Creatore.<br />
Cosa accadrebbe <strong>al</strong>lora quando il buon vento che r<strong>al</strong>legra i cuori dei negligenti<br />
finisce? Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come :“….Quando sorge<br />
un vento impetuoso e le onde si <strong>al</strong>zano da ogni parte, invocano Allah e Gli<br />
rendono un culto puro: “Se ci s<strong>al</strong>vi, saremo certamente riconoscenti!…” (TSC-<br />
Sura X, versetto 22).<br />
Quello che succede in mare è molto simile a quello che succede re<strong>al</strong>mente nel mare<br />
della vita. Quindi come sarebbe il comportamento dell’equipaggio della nave dopo la<br />
s<strong>al</strong>vezza?<br />
La risposta è nel seguente versetto dove Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Quando poi Allah li ha s<strong>al</strong>vati, ecco che si mostrano ribelli sulla<br />
terra!” (TSC- Sura X, versetto 23). Questo è il massimo della contraddizione e della<br />
tot<strong>al</strong>e deviazione d<strong>al</strong>la verità, perché Allah L’Altissimo è sufficiente a Se Stesso.<br />
Allah dice quel che può essere tradotto come: “O uomini, invero la vostra ribellione<br />
è contro voi stessi, [avrete] gioia effimera nella vita terrena e poi sarete ricondotti<br />
verso di Noi, e <strong>al</strong>lora vi informeremo circa il vostro operato.” (TSC- Sura X,<br />
versetto 23).<br />
Qu<strong>al</strong>e è la relazione tra questo esempio e lo scopo della Sura?<br />
Questo versetto chiede <strong>al</strong> lettore di non meravigliarsi del destino di Allah, dato che<br />
Allah sa già chi lo ringrazierà e si pentirà dopo essersi s<strong>al</strong>vato d<strong>al</strong> flagello, e chi<br />
invece tornerà di nuovo ai suoi peccati.<br />
I messaggi del Destino<br />
A volte il destino avviene perché Allah sa come si comporterà una persona dopo<br />
essere stata messa <strong>al</strong>la prova. Prima di affrontare vere afflizioni, tutti noi<br />
attraversiamo situazioni che rendono prevedibile la nostra reazione una volta passata<br />
la crisi.<br />
Qu<strong>al</strong>cuno potrebbe essere messo <strong>al</strong>la prova con piccoli problemi e implorare Allah di<br />
essere s<strong>al</strong>vato. Tuttavia Allah potrebbe tormentarlo perché Allah l'Altissimo sa sin<br />
d<strong>al</strong>l’inizio come si comporterà una volta s<strong>al</strong>vato.<br />
Fato e destino sono rigorosamente prodotti della saggezza di Allah. A volte siamo in<br />
grado di capire questa saggezza, ma in <strong>al</strong>cuni casi è oltre la nostra capacità<br />
d’intendere. L’importante è non avere dubbi. Dobbiamo, invece, sottometterci e<br />
fidarci tot<strong>al</strong>mente di Allah e avere la certezza che Egli è il Saggio, il Sapiente e che<br />
non è mai ingiusto.<br />
I messaggeri di Allah e la fiducia in Lui<br />
129
Le storie dei Profeti sono indirizzate in questa Sura per dimostrarci fino a che punto<br />
loro hanno avuto fiducia in Allah durante le loro missioni, quando sono stati incaricati<br />
a richiamare i loro popoli a credere in Allah; particolarmente Noè e Mosè.<br />
Allah l'Altissimo per mezzo di Noè dice quel che può essere tradotto come: “O popol<br />
mio, se la mia presenza e il mio richiamo ai segni di Allah vi sono insopportabili,<br />
io mi affido ad Allah.”( TSC- Sura X, versetto 71);<br />
“Disse Mosè: «O popol mio, se credete in Allah, abbiate fiducia in Lui, se siete<br />
musulmani».” ( TSC- Sura X, versetto 84);<br />
“Dissero: «Ci affidiamo ad Allah. O Signor nostro, non fare di noi una tentazione<br />
per gli oppressori...”( TSC- Sura X, versetto 85).<br />
Il Faraone e il popolo di Yûnus (Giona)<br />
Alla fine della Sura vengono citate due storie che servono a spiegare tutti i concetti<br />
precedenti e sono la storia del Faraone e di Yûnus (Giona).<br />
Dopo aver dimostrato la saggezza e l’impeccabile disposizione di Allah il Potente, il<br />
Glorioso, da una parte, e l’atteggiamento della gente verso Lui, d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra: la Sura ne<br />
dà due esempi.<br />
Il primo esempio è del Faraone che negò i segni e gli avvertimenti di Allah.<br />
Il secondo esempio è del villaggio di Giona che <strong>al</strong>l’inizio negò l’esistenza di Allah .<br />
In questi due esempi, entrambi i Profeti, Mosè e Yûnus, andarono <strong>al</strong> mare, lasciandosi<br />
dietro i loro popoli che rifiutarono di credere ai Messaggeri di Allah finché il castigo<br />
di Allah non scese su di loro.<br />
Ciò che accadde fu che la gente di Yunus fu s<strong>al</strong>vata, mentre il Faraone e i suoi<br />
annegarono.<br />
Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“E facemmo attraversare il mare ai Figli di Israele. Faraone e le sue armate li<br />
inseguirono per accanimento e ostilità. Poi, quando fu sul punto di annegare,<br />
[Faraone] disse:“Credo che non c'è <strong>al</strong>tro Allah <strong>al</strong>l'infuori di Colui in cui credono<br />
i Figli di Israele e sono tra coloro che si sottomettono” (TSC- Sura X, versetto<br />
90).<br />
La risposta: “[Disse Allah]: «Ora ti penti, quando prima hai disobbedito ed eri<br />
uno dei corruttori?»” (TSC- Sura X, versetto 91).<br />
La storia del popolo di Giona è simile <strong>al</strong>la storia del Faraone. L’unica differenza è che<br />
il popolo di Giona fu s<strong>al</strong>vato e perdonato. Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Ci fosse stata <strong>al</strong>meno una città credente, cui fosse stata utile la<br />
sua fede, a parte il popolo di Giona. Quando ebbero creduto <strong>al</strong>lontanammo da<br />
loro il castigo ignominioso in questa vita e li lasciammo godere per qu<strong>al</strong>che<br />
tempo.”( TSC- Sura X, versetto 98).<br />
Il castigo fu inflitto, ma la loro susseguente fede in Allah li s<strong>al</strong>vò d<strong>al</strong> tormento.<br />
130
Dunque, qu<strong>al</strong> è la differenza tra la gente del Faraone e il popolo di Giona? Entrambi<br />
<strong>al</strong>la fine dichiararono di aver creduto. Inoltre entrambi i due Messaggeri li lasciarono<br />
quando inizi<strong>al</strong>mente si rifiutarono di credere. Allora perché Allah distrusse il Faraone<br />
e s<strong>al</strong>vò il villaggio di Giona? Allah potrebbe essere ingiusto verso il Faraone o<br />
addirittura accondiscendente verso la gente di Giona? In verità questo è un<br />
meraviglioso esempio di come il fato e il destino accadono!<br />
Non sa ciò che Egli stesso ha creato?<br />
Allah, Il Glorioso e l’Altissimo, conosce più di tutti cosa c’è dentro i nostri cuori.<br />
Se il Faraone fosse stato s<strong>al</strong>vato, sarebbe tornato <strong>al</strong> suo stato origin<strong>al</strong>e di miscredenza;<br />
mentre la gente di Giona furono s<strong>al</strong>vati da Allah perché Egli sapeva che sarebbero<br />
diventati veri credenti e avrebbero seguito il sentiero giusto. Per questo, Allah<br />
distrusse il Faraone e s<strong>al</strong>vò il villaggio di Yûnus. La prova sono le parole di Allah<br />
l’Altissimo che disse <strong>al</strong> Faraone quel che può essere tradotto come: “Ora ti penti,<br />
quando prima hai disobbedito...” (TSC- Sura X, versetto 91).<br />
Questo vuol dire che <strong>al</strong> Faraone furono date tante opportunità per pentirsi. Ciò<br />
nonostante, tornò sempre <strong>al</strong>le sue azioni m<strong>al</strong>vagie e <strong>al</strong>la corruzione. Lui vide persino<br />
il miracolo della separazione del Mare in due parti così che i credenti poterono<br />
passare: invece di riflettere sulle implicazioni di quel miracolo, seguì ciecamente i<br />
credenti fino ad affogare egli stesso.<br />
D’<strong>al</strong>tra parte Allah sapeva della sincerità del popolo di Giona e dato che Egli è il<br />
Misericordioso gli diede un’<strong>al</strong>tra possibilità. Loro dimostrarono di meritarsi<br />
quell’opportunità rimanendo veri credenti dopo che sono stati s<strong>al</strong>vati. Allah<br />
l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “<strong>al</strong>lontanammo da loro il castigo<br />
ignominioso in questa vita e li lasciammo godere per qu<strong>al</strong>che tempo.” (TSC-<br />
Sura X, versetto 98).<br />
Rimasero obbedienti e credenti in Allah, godettero delle grazie di Allah nella vita<br />
terrena e vinsero il paradiso: questa Sura porta il nome del loro profeta in sua<br />
memoria.<br />
Perché la Sura fu intitolata "Giona"?<br />
Il nome del Profeta Giona (Pace su di lui) in questa Sura è citato soltanto una volta,<br />
però ci sono tante <strong>al</strong>tre Sure in cui il suo nome è menzionato più volte. Interessante<br />
notare che solo il suo popolo è indicato in questa Sura e non lui, perché egli li lasciò<br />
ed era già nella pancia della b<strong>al</strong>ena quando credettero in Allah.<br />
Questa Sura fu intitolata Giona affinché l’esempio della sua gente rimanesse come<br />
testimonianza sulla saggezza di Allah. Inoltre rinforza il fatto che le azioni di un<br />
uomo hanno un ruolo fondament<strong>al</strong>e in ciò che gli succede.<br />
Dopo il pentimento, la gente di Giona mantenne la devozione benché il loro Profeta<br />
fosse assente; quindi questa storia dimostra e testimonia che la saggezza di Allah, il<br />
131
Glorioso l'Altissimo, era ben fondata. Come Allah dice quel che può essere tradotto<br />
come: “...Allah è testimone sufficiente...” (TSC- Sura X, versetto 29).<br />
Forse ti chiederai: perché <strong>al</strong> Faraone non fu data un'<strong>al</strong>tra opportunità, magari si<br />
sarebbe pentito quella volta... La risposta si trova nei versetti 22-23, Allah l'Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “Egli è Colui che vi fa viaggiare per terra e<br />
per mare. Quando siete su battelli che navigano col buon vento, [gli uomini]<br />
esultano. Quando sorge un vento impetuoso e le onde si <strong>al</strong>zano da ogni parte,<br />
invocano Allah e Gli rendono un culto puro: «Se ci s<strong>al</strong>vi, saremo certamente<br />
riconoscenti!…»” (TSC- Sura X, versetto 22).<br />
“Quando poi Allah li ha s<strong>al</strong>vati, ecco che si mostrano ribelli sulla terra! O<br />
uomini, invero la vostra ribellione è contro voi stessi, [avrete] gioia effimera nella<br />
vita terrena e poi sarete ricondotti verso di Noi, e <strong>al</strong>lora vi informeremo circa il<br />
vostro operato.” (TSC- Sura X, versetto 23).<br />
Entrambi i versetti ti chiedono se hai mai letto la Sura o se credi nella saggezza di<br />
Allah.<br />
Ebbene Allah conosce molto bene il Faraone. Inoltre il fato e il destino sono basati<br />
sulla Sua grande saggezza e non sono mai casu<strong>al</strong>i.<br />
Tu potresti capire o meno la saggezza di Allah; ma è certo che Allah è il Saggio, il<br />
Sapiente che non è mai ingiusto, perciò fidati sempre di Lui.<br />
Come agire con il Destino?<br />
Questa Sura finisce con una lezione pratica che comprende tre comandamenti sulla<br />
fede nel fato e nel destino:<br />
Sottomettiti a Lui<br />
Non rifugiarti da <strong>al</strong>tri che Lui<br />
Fidati di lui<br />
Allah dice quel che può essere tradotto come: “E [mi è stato ordinato]: «Sii sincero<br />
nella religione, non essere un associatore, e non invocare, <strong>al</strong>l'infuori di Allah, chi<br />
non ti reca né beneficio né danno. Se lo facessi, saresti uno degli ingiusti»”. (TSC-<br />
Sura X, versetto 105-106).<br />
Qu<strong>al</strong>unque cosa succeda non lasciare che la tua fede nel Decreto Divino (fato e<br />
destino) si indebolisca. Soprattutto devi credere che dietro a tutto ciò che Allah<br />
destina <strong>al</strong>la gente, c’è sempre misericordia e grazia, ed è sempre per il loro bene.<br />
Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se Allah decreta che ti<br />
giunga una sventura, non c'è nessuno, eccetto Lui, che possa liberartene. E se<br />
vuole un bene per te, nessuno può ostacolare la Sua grazia. Egli ne gratifica chi<br />
vuole tra i Suoi servi. Egli è il Perdonatore, il Misericordioso.”( TSC- Sura X,<br />
versetto 107).<br />
Dunque sottomettiti <strong>al</strong> Decreto Divino e sarai s<strong>al</strong>vato nella tua vita in questo mondo e<br />
nell’<strong>al</strong>tra.<br />
132
Sura XI : "Hûd"<br />
La Sura di Hûd fu rivelata a Mecca, dopo la Sura di Yûnus (Giona), e secondo l’ordine<br />
coranico viene subito dopo di essa. Il numero dei suoi versetti è 123.<br />
Tre Sure consecutive intitolate con nomi di profeti<br />
Ci sono tante Sure che portano come titolo nomi di profeti, tra queste ci sono tre Sure<br />
consecutive: la Sura di Yûnus (Giona), Hûd e Yûsuf (Giuseppe).Tra queste Sure ci<br />
sono molti collegamenti. Innanzitutto, sono le prime Sure nel Corano che portano<br />
nomi di profeti; tutte e tre sono scese secondo lo stesso ordine in cui sono poste nel<br />
Corano e tutte e tre sono state rivelate nello stesso periodo durante la fase meccana; la<br />
fase dove il Profeta e i musulmani subirono delle grandi difficoltà.<br />
Qui dobbiamo ricordare una delle regole del Corano per quanto riguarda le storie dei<br />
profeti: quando il nome di un profeta è posto come titolo di una Sura, significa che lo<br />
scopo di questa è legato <strong>al</strong>la sua storia (come abbiamo già notato nella Sura di Giona,<br />
che ha come cardine la sottomissione <strong>al</strong> giudizio e <strong>al</strong> destino di Allah. La storia del<br />
popolo di Giona era, e rimane ancora, un esempio della saggezza e della guida di<br />
Allah).<br />
Un’<strong>al</strong>tra regola coranica che fa percepire la grandiosità e la meraviglia di questo<br />
Libro, è che tutte le storie dei profeti si concludono con un versetto, o con un gruppo<br />
di versetti, che esprimono il messaggio della storia. Quindi se si vuole sapere il<br />
messaggio divino della Sura, basta leggere l’ultimo versetto della storia del profeta<br />
con il qu<strong>al</strong>e la Sura è stata intitolata. Una meravigliosa regola che si ripete in modo<br />
miracoloso nel Corano.<br />
I terremoti della prova (divina)<br />
La Sura fu rivelata <strong>al</strong> Profeta (Pace e benedizione su di lui) durante un periodo assai<br />
difficile, dopo dieci anni d<strong>al</strong>l’inizio della sua missione.<br />
L’oppressione a Mecca era forte, e il Profeta (Pace e benedizione su di lui) dette il<br />
permesso ad <strong>al</strong>cuni Compagni di emigrare verso l’Abissinia, mentre il resto rimase<br />
ancora a Mecca a subire i più svariati modi di tortura.<br />
Perfino il Messaggero di Allah visse in circostanze difficili, non migliori di quelle<br />
dei Compagni. Morirono sia Abu T<strong>al</strong>ib, suo zio che lo difendeva, che Khadijia<br />
bint Khuailid, sua moglie che lo raccomandava. Non solo, rivolgendosi verso la<br />
regione del Tai`f per invitare la gente a seguire la via di Allah, loro lo rifiutano e<br />
lo cacciarono via colpendolo coi sassi. Nessuno tra la gente di Mecca si convertì<br />
<strong>al</strong>l’Islam e tutte le tribù nei paraggi si rifiutarono di aiutarlo (Pace e benedizioni<br />
su di Lui).<br />
T<strong>al</strong>e ieri, t<strong>al</strong>e oggi<br />
133
Le circostanze che il Profeta e i suoi cari compagni (Che Allah sia soddisfatto di loro)<br />
subirono, erano assai difficili, molto simili a quelle di oggi nei confronti dei<br />
musulmani e dell’ Islam.<br />
Il clima della Sura è molto utile ai giovani devoti, aprite <strong>al</strong>lora il vostro cuore e la<br />
vostra mente per capire e comprendere bene quello che Allah vuole insegnarci con<br />
questa Sura.<br />
Vivendo in mezzo a tutte queste pressioni, simili a quelle dei compagni o come quelle<br />
di oggigiorno, l’uomo subisce una di queste tre cose:<br />
La disperazione, lo sfinimento e l’abbandono della via della riforma e del lavoro per<br />
l'Islam.<br />
Agire con precipitazione, ricorrendo <strong>al</strong>la violenza e <strong>al</strong>le condotte non predisposte solo<br />
per cercare di cambiare le cose.<br />
La rassegnazione ai nemici e l’accettazione assoluta del loro dominio, vivendo con<br />
loro e come loro.<br />
Non incontri anche tu, tutti questi tipi di persone nella nostra società? Qu<strong>al</strong>’ è dunque<br />
la soluzione? Cosa dice la Sura a queste presone?<br />
L’obbiettivo della Sura: l’equilibrio<br />
La Sura tratta questi gravi fenomeni in un versetto che rivolge il discorso ai sentimenti<br />
dei devoti che soffrono mor<strong>al</strong>mente per tutta l’ingiustizia che l'Islam subisce. Inoltre,<br />
rivolge il discorso ai giovani che amano la loro religione ed entusiasti a fare tutto il<br />
fattibile per conto dell’Islam. Allah dice quel che può essere tradotto come: “Sii<br />
dunque retto come ti è stato ordinato, tu e coloro che si sono convertiti insieme a<br />
te. Non prevaricate, ché Egli osserva quello che fate. Non cercate il sostegno degli<br />
ingiusti: [in t<strong>al</strong> caso] il Fuoco vi colpirebbe, non avrete <strong>al</strong>cun <strong>al</strong>leato contro Allah<br />
e non sarete soccorsi.” (TSC- Sura XI, versetti 112-113).<br />
Questo versetto è situato <strong>al</strong>la fine della Sura, dopo averci fatto ricordare tutte le storie<br />
dei profeti, per ordinarci queste tre cose:<br />
La rettitudine: “Sii dunque retto”, che è la continuità dell’invito <strong>al</strong>la retta via di<br />
Allah e <strong>al</strong>la pazienza.<br />
Il predicatore deve essere paziente, e quando incontra delle difficoltà, non deve<br />
cessare la propria attività, anzi deve avere molta speranza. L’invito <strong>al</strong>la rettitudine<br />
risolve il primo dei problemi sopraelencati, ossia la disperazione, lo sfinimento e<br />
l’abbandono della riforma.<br />
La non prevaricazione: “ non prevaricate”, questa è l’espressione coranica che<br />
descrive la precipitazione e il ricorrere <strong>al</strong>la violenza.<br />
Non domandare il sostegno del nemico: “e non cercate il sostegno degli ingiusti”,<br />
questa è l’espressione coranica a proposito della richiesta del sostegno dei nemici,<br />
della rassegnazione <strong>al</strong>le civiltà <strong>al</strong>trui, la cieca imitazione, la perdita dell’identità e<br />
l’abbandono sia della civiltà che della religione islamica.<br />
“La Sura di Hûd ha fatto diventare i miei capelli bianchi”<br />
Questi tre ordini rappresentano la soluzione ai tre problemi che l’uomo, affrontando le<br />
crisi, le sconfitte e le circostanze difficili e oscure, subisce.<br />
134
L’equilibrio è richiesto d<strong>al</strong> credente quando affronta le crisi, senza prevaricazione,<br />
precipitazione e senza la domanda di sostegno ai nemici.<br />
L’equilibrio viene re<strong>al</strong>izzato con la rettitudine <strong>al</strong>la verità come ci è stato ordinato, e<br />
con la continuità nel seguire la via della predicazione e la riforma nonostante tutte le<br />
circostanze. Impegnatevi per il progresso della società, con la solidarietà e la carità ai<br />
poveri ed agli indigenti, e in fine con il successo concreto nella vita pratica.<br />
La re<strong>al</strong>izzazione dell’equilibrio non è facile per l’anima umana, perciò la gente<br />
comune, e i predicatori in modo particolare, devono rafforzarsi con la buona<br />
compagnia che aiuta <strong>al</strong>l’equilibrio e che vediamo dunque nel versetto cardin<strong>al</strong>e: “tu e<br />
coloro che si sono convertiti insieme a te” (TSC- Sura XI, versetto 112).<br />
Posizionati tra di loro!<br />
Al-Hassan Al-Bassri commenta questo versetto in modo meraviglioso dicendo:<br />
(Gloria ad Allah che ha collocato la moderazione di questa religione tra due<br />
negazioni) intende “non prevaricate” e “non cercate il sostegno degli ingiusti”, un<br />
segno della moderazione dell’Islam e del proprio equilibrio nel trattare i problemi<br />
della vita.<br />
La Sura parla appunto della situazione nella qu<strong>al</strong>e viviamo oggi, e a sua volta è una<br />
testimonianza della v<strong>al</strong>idità dell’Islam in tutti i luoghi e tempi.<br />
Ci parla dicendo: “non prevaricate”… “non cercate il sostegno degli ingiusti”... “sii<br />
retto”<br />
Il messaggio della Sura è:<br />
Abbiate pazienza, continuate nella riforma con equilibrio e moderazione senza<br />
precipitazione né rassegnazione.<br />
L’inizio della Sura: Libro i cui segni sono stati confermati<br />
La Sura comincia con quel che può essere tradotto come: “Alif, Lâm, Râ . [Ecco un]<br />
Libro i cui segni sono stati confermati e quindi esplicati da un Saggio ben<br />
informato.” (TSC- Sura XI, versetto 1). Un dolce esempio di come le Sure del<br />
Corano sono legate l’una <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra, è che la precedente Sura (Sura di Giona) è<br />
cominciata con un simile accenno <strong>al</strong>la saggezza “Alif,Lam,Ra. Questi sono i versetti<br />
del Libro saggio” (TSC- Sura X, versetto 1).<br />
Dunque, entrambe le Sure iniziano nella stessa maniera, ossia con la saggezza. Ma<br />
qu<strong>al</strong> è <strong>al</strong>lora la differenza tra di loro?<br />
La Sura di Giona ha come messaggio la conferma della saggezza di Allah nel Suo<br />
Destino come abbiamo già visto, mentre la Sura di Hûd ci parla della saggezza di<br />
Allah nel Suo Libro e nei Suoi versetti per insegnare ai credenti di rapportarsi <strong>al</strong>la<br />
re<strong>al</strong>tà difficile con saggezza mediante i versetti di Allah, il Saggio.<br />
La persistenza nella predicazione con equilibrio<br />
Il secondo versetto mostra chiaramente il concetto della persistenza nella equilibrata<br />
predicazione. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non<br />
135
adorate <strong>al</strong>tri che Allah. In verità sono per voi ammonitore e nunzio di una buona<br />
novella da parte Sua” (TSC- Sura XI, versetto 2).<br />
I versetti poi, trattano del rifiuto dei nemici di credere nella profezia di questo profeta<br />
(Pace su di lui), affinché il lettore viva nell’atmosfera della rivelazione della Sura.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E' per nascondersi a Lui<br />
che si ripiegano su sé stessi ?” (TSC- Sura XI, versetto 5).<br />
In mezzo a questi versetti, troviamo il settimo versetto che comunica un sentimento<br />
molto delicato. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E' Lui che<br />
ha creato i cieli e la terra in sei giorni” (TSC- Sura XI, versetto 7).<br />
Qu<strong>al</strong>e è la relazione tra la creazione dei cieli e della terra con l’atmosfera della Sura?<br />
La gradu<strong>al</strong>ità è una regola cosmica nel regno di Allah, Egli ha creato i cieli e la terra<br />
in sei giorni nonostante potesse facilmente crearli in un solo attimo. Allah l’Altissimo<br />
fece ciò per insegnarci la gradu<strong>al</strong>ità e la pazienza in tutte le nostre faccende, e di non<br />
precipitarsi.<br />
Il versetto numero 11 indica lo stesso significato. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “eccetto coloro che perseverano e compiono il bene”. (TSC-<br />
Sura XI, versetto 11).<br />
Questo, nonostante la maggior parte dei versetti del Corano contenga “coloro che<br />
credono e compiono il bene”. Avete notato che dietro ad ogni parola, anzi ad ogni<br />
lettera del Corano vi è saggezza, e che l’insieme dei versetti della Sura si adeguano<br />
attorno ad un argomento ben preciso?<br />
Come no! Allah l’Altissimo, <strong>al</strong>l'inizio della Sura, dice quel che può essere tradotto<br />
come “Libro i cui versetti sono stati confermati” (TSC- Sura XI, versetto 1). Per<br />
indicare il rifiuto assoluto,viene il versetto numero (12) per dire <strong>al</strong> profeta (Pace e<br />
Benedizione su di lui) quel che può essere tradotto come: “Forse vorresti tr<strong>al</strong>asciare<br />
una parte di ciò che ti è stato rivelato e forse il tuo petto è angustiato” (TSC-<br />
Sura XI, versetto 12). Per caso il profeta ha forse tr<strong>al</strong>asciato una parte di ciò che gli<br />
è stato rivelato? Il profeta aveva il petto angustiato? No, ci rifugiamo in Allah d<strong>al</strong> dire<br />
una cosa simile! Ma il versetto ha lo scopo di rafforzare il profeta, e dopo di lui tutti i<br />
musulmani in tutti i tempi e luoghi. I miscredenti bugiardi e testardi polemizzano,<br />
fanno tanti dibattiti con i predicatori inutilmente. Allora, o devoto, amante della<br />
religione di Allah: “In verità tu sei solo un ammonitore. Allah è il garante di<br />
tutto” (TSC- Sura XI, versetto 12).<br />
Tu sei un impiegato presso Allah, devi fare ciò che Egli ti ha ordinato senza aspettare<br />
i risultati, poiché solo Allah può re<strong>al</strong>izzarli. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Allah è il garante di tutto” (TSC- Sura XI, versetto 12).<br />
Ricorrono i primi 24 versetti con un chiaro messaggio ai predicatori: il rifiuto nei<br />
vostri confronti sarà forte, avrà delle influenze su di voi. Quindi, siate retti, solidi<br />
nelle vostre predicazioni, fate tutto il possibile e <strong>al</strong>la fine affidatevi ad Allah, Egli è il<br />
garante di tutto!!<br />
Modelli di rettitudine<br />
136
Dopo questi versetti, la Sura percorre nello stesso modo: inizi<strong>al</strong>mente citando le varie<br />
storie di profeti (Noè, Hûd, S<strong>al</strong>ih, Shuayb, e Mosè, Pace su di loro), poi ogni Sura<br />
foc<strong>al</strong>izza la sua attenzione sull’applicazione di ogni profeta a questi tre ordini: la<br />
perseveranza: “sii retto”; la non precipitazione “non prevaricate”; e il non cercare il<br />
sostegno degli ingiusti “non cercate il sostegno degli ingiusti”.<br />
Noè (pace su di lui): 950 anni<br />
La prima storia che afferma il senso della rettitudine e la perseveranza è la storia di<br />
Noè (Pace su di Lui).<br />
V<strong>al</strong>e ad essere ricordato, a questo proposito, che la Sura di Hûd contiene la più<br />
dettagliata e lunga storia di Noè in tutto il testo Coranico, anche più della Sura di Noe<br />
stessa, ma perché?<br />
Perché Noe rimase a predicare <strong>al</strong>la sua gente per 950 anni senza ricevere nessun<br />
segno di approvazione, e quindi è ritenuto un modello ed un esempio nella rettitudine<br />
senza cenno di scoraggiamento.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Già inviammo Noè <strong>al</strong><br />
popolo suo: « Io sono un nunzio esplicito, & affinché non adoriate <strong>al</strong>tri che Allah.<br />
In verità temo per voi il castigo di un Giorno doloroso»” (TSC- Sura XI, versetto<br />
25).<br />
Le parole che Noé rivolse <strong>al</strong> suo popolo sono le medesime dell’inizio della Sura.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non adorate <strong>al</strong>tri che<br />
Allah. In verità sono per voi ammonitore e nunzio di una buona novella da parte<br />
Sua” (TSC- Sura XI, versetto 2).<br />
È in effetti un messaggio ai predicatori: è lo stesso impegno, è la stessa predicazione,<br />
le circostanze che tutti i profeti incontravano erano le stesse, dunque siate retti e solidi<br />
come lo era Noè (pace su di Lui).<br />
La rettitudine di Noè<br />
Possiamo vedere la rettitudine di Noè e la sua perseveranza nella predicazione ove<br />
dice Allah l’Altissimo quel che può essere tradotto come: “Dissero: « O Noè, hai<br />
polemizzato con noi, hai polemizzato anche troppo. Fai venire quello di cui ci<br />
minacci, se sei sincero! ” (TSC- Sura XI, versetto 32).<br />
Noè predicò <strong>al</strong> suo popolo per centinaia di anni. E quindi, se le tue circostanze, caro<br />
predicatore, sono difficili, pensa a Noè, che è rimasto retto sulla via della predicazione<br />
ammonendo ed annunciando <strong>al</strong> suo popolo senza annoiarsi ne esaurirsi, finché loro<br />
stessi si annoiarono di lui e gli dissero quel che può essere tradotto come: “Fai venire<br />
quello di cui ci minacci, se sei sincero!” (TSC- Sura XI, versetto 32).<br />
Anche i versetti (28-31) ci raccontano varie testimonianze sulle loro discussioni, e sui<br />
modi e le argomentazioni utilizzati. E così viene dimostrata l’applicazione del primo<br />
articolo della Sura da Noè, ovvero: [Sii retto].<br />
137
La non precipitazione nella storia di Noè<br />
Se fossi <strong>al</strong> posto del Profeta Nuh “Noè” (pace su di lui) e ti fosse detto: “Fai venire<br />
quello di cui ci minacci” (TSC- Sura XI, versetto 32) Che cosa faresti? Saresti<br />
avventato? Li picchieresti? qu<strong>al</strong>e sarebbe la tua risposta? Ascolta il discorso di Noè<br />
con il proprio popolo, lontano da ogni impulsività o violenza, dove Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “Disse: « Allah, se vuole, ve lo farà venire e<br />
voi non potrete sfuggirvi.(33), Il mio consiglio sincero non vi sarebbe d'aiuto, se<br />
volessi consigliarvi mentre Allah vuole traviarvi. Egli è il vostro Signore e a Lui<br />
sarete ricondotti”.( TSC- Sura XI, versetto 34).<br />
È un tono delicato, né avventato né violento: “Non vi è nessun problema tra noi, è<br />
Allah l’Altissimo che vi castiga, se vuole”.<br />
Costruisci l’arca<br />
I versetti continuano finchè non giungiamo <strong>al</strong>le seguenti parole che possono essere<br />
tradotte come: “Fu ispirato a Noè: « Nessuno del tuo popolo crederà, a parte<br />
quelli che già credono. Non ti affliggere per ciò che fanno.”(TSC- Sura XI,<br />
versetto 36). Ma cosa facciamo O Allah, li lasciamo annegare? No! Ci sono ancora<br />
<strong>al</strong>tri ordini divini e la strada è ancora lunga. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Costruisci l'Arca sotto i Nostri occhi e secondo la Nostra<br />
rivelazione. Non parlarMi a favore degli ingiusti: in verità saranno annegati”<br />
(TSC- Sura XI, versetto 37)<br />
La costruzione dell’arca richiede lunghi anni; il profeta Noè (pace su di lui) visse nel<br />
deserto, ma per costruire l’arca aveva bisogno prima di tutto di coltivare gli <strong>al</strong>beri e<br />
successivamente di utilizzare il legno del tronco per costruire un’arca tanto grande da<br />
poter contenere tutti i credenti e due coppie di ogni specie anim<strong>al</strong>e. Fu un’opera<br />
difficile e di lunga durata (<strong>al</strong>cuni esegeti ipotizzarono che fosse durata 100 anni, <strong>al</strong>tri<br />
dissero 200 anni e <strong>al</strong>tri ancora 300 anni). Perchè Allah non li sterminò come fece con<br />
gli <strong>al</strong>tri che rinnegarono? Perchè gli <strong>al</strong>beri non crebbero miracolosamente in un<br />
giorno? La risposta è: voi predicatori, imparate ad avere pazienza ed obbedienza verso<br />
Allah, anche se non vedete i risultati oppure sono imprevedibili. Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “Fu ispirato a Noè: “Nessuno del tuo<br />
popolo crederà, a parte quelli che già credono.” (TSC- Sura XI, versetto 36).<br />
Il profeta Noè (pace su di lui) sapeva già che nessuno del suo popolo avrebbe creduto,<br />
ma era paziente ed obbediente verso Allah. Il divulgatore del messaggio divino, è un<br />
Suo servo, se Egli gli ordina di coltivare un campo per esempio, lo coltiva anche se è<br />
sicuro che non produrrà <strong>al</strong>cun raccolto. L’importante è obbedire agli ordini, fare tutto<br />
il possibile, sforzarsi e lasciare poi i risultati ad Allah. È da ricordare anche che <strong>al</strong>la<br />
fine sarà ricompensato da Allah, sia che il campo abbia prodotto qu<strong>al</strong>cosa o meno.<br />
Non provate simpatia nemmeno per il figlio<br />
138
Forse ti chiederai dov’è la mancata simpatia nella storia di Noè e dove è<br />
l’applicazione della seguente affermazione di Allah l’Altissimo: “non provate<br />
simpatia”. La risposta è presente nella storia del figlio di Noè, menzionata solo in<br />
questa Sura, ma perchè?<br />
Perchè Noè (psl) disse: “Signore, mio figlio appartiene <strong>al</strong>la mia famiglia! La Tua<br />
promessa è veritiera e tu sei il più giusto dei giudici! ” (TSC- Sura XI, versetto<br />
45)<br />
Qu<strong>al</strong>e fu dunque la risposta divina?<br />
“Disse [Allah]: « O Noè, egli non fa parte della tua famiglia, è [frutto di]<br />
qu<strong>al</strong>cosa di empio . Non domandarmi cose di cui non hai <strong>al</strong>cuna scienza. Ti<br />
ammonisco, affinché tu noi sia tra coloro che ignorano».” (TSC- Sura XI,<br />
versetto 46).<br />
“Disse: « Mi rifugio in Te, o Signore, d<strong>al</strong> chiederti cose sulle qu<strong>al</strong>i non ho scienza. Se<br />
Tu non mi perdoni e non mi usi misercordia, sarò tra i perdenti»” (TSC- Sura XI,<br />
versetto 47).<br />
La Sura ci avvisa di non sostenere il f<strong>al</strong>so ricordando come Noè (pace su di lui) si sia<br />
dissociato d<strong>al</strong> figlio, il qu<strong>al</strong>e è morto infedele. L’affetto dei genitori potrebbe spingere<br />
a provare simpatia verso i propri figli m<strong>al</strong>grado i peccati che possono commettere;<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Signore, mio figlio<br />
appartiene <strong>al</strong>la mia famiglia!”. La Sura giunge quindi per insegnarci a non sostenere<br />
mai il f<strong>al</strong>so, anche se fosse <strong>al</strong>l’interno della nostra casa e fra i nostri figli del nostro<br />
stesso sangue. Il profeta Noè (psl) è un esempio da imitare nel dissociarsi d<strong>al</strong> f<strong>al</strong>so e<br />
non sostenerlo.<br />
La replica: sii paziente<br />
Come abbiamo citato prima, <strong>al</strong>la fine delle storie dei profeti nell’ultimo versetto vi è<br />
un commento. Nella storia di Noè (pace su di lui) possiamo leggere le seguenti parole<br />
di Allah, l’Altissimo: “Questa è una delle notizie dell'ignoto che ti riveliamo. Tu<br />
non le conoscevi e neppure il tuo popolo prima di ora. Sopporta dunque con<br />
pazienza. In verità i timorati [di Allah] avranno il buon esito»” (TSC- Sura XI,<br />
versetto 49).<br />
Il messaggio della Sura consiste in quel che può essere tradotto come “Sopporta<br />
dunque con pazienza.” (TSC- Sura XI, versetto 49); una pazienza positiva,<br />
accompagnata d<strong>al</strong> lavoro e d<strong>al</strong>la produzione, senza impulsività ne un’eccessiva<br />
simpatia.<br />
I profeti di Allah l’Altissimo e l’equilibrio<br />
Tutte le storie dei profeti menzionati nella Sura (Shu’ayb, S<strong>al</strong>eh, Lot e Hud)<br />
convergono verso uno stesso concetto e costruiscono un esempio pratico del versetto<br />
139
numero 112 basato su tre pilastri. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come:<br />
1-“Sii dunque retto come ti è stato ordinato” (TSC- Sura XI, versetto 112)<br />
2-“Non prevaricate”( TSC- Sura XI, versetto 112).<br />
3-“Non cercate il sostegno degli ingiusti”( TSC- Sura XI, versetto 113).<br />
Per esempio, leggendo la storia di Shu’ayb (lo stesso v<strong>al</strong>e anche per le <strong>al</strong>tre storie)<br />
possiamo osservare:<br />
- L’insistenza nella via della rettitudine e la correzione in maniera equilibrata. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “voglio solo correggervi per<br />
quanto posso.” ( TSC- Sura XI, versetto 88).<br />
- L’unicità del programma che tutti i profeti di Allah hanno divulgato, (le parole<br />
utilizzate sono le stesse ) Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Chiedete perdono <strong>al</strong> vostro Signore, volgetevi a Lui.” (TSC- Sura XI, versetto<br />
90).<br />
- Le difficili circostanze e la smentita; Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Dissero: « O Shu'ayb, non capiamo molto di quello che dici e<br />
invero ti consideriamo un debole tra noi. Se non fosse per il tuo clan ti avremmo<br />
certamente lapidato, poiché non ci sembri affatto potente»” (TSC- Sura XI,<br />
versetto 91).<br />
- La risposta prudente e non avventata: Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “« O popolo mio, il mio clan vi sembra più potente di Allah” (TSC-<br />
Sura XI, versetto 92), è da notare anche che ha usato lo stesso stile di Noè, poiché<br />
sarà Lui a giudicarli: “In verità il mio Signore abbraccia [nella Sua scienza] tutto<br />
quello che fate.”( TSC- Sura XI, versetto 92). In cambio, spicca chiaro il mancato<br />
sostegno o accondiscendenza: “O popol mio, fa' [pure] quello che vuoi, ché anch'io<br />
lo farò”(TSC- Sura XI, versetto 93).<br />
Il versetto (94) invece, annuncia la vittoria divina concessa <strong>al</strong> Profeta e ai suoi seguaci<br />
fedeli. Infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come “E quando<br />
giunse il Nostro Decreto, per misericordia Nostra s<strong>al</strong>vammo Shu'ayb e coloro che<br />
avevano creduto insieme con lui. Il Grido sorprese gli iniqui: l'indomani<br />
giacevano bocconi nelle loro dimore” ( TSC- Sura XI, versetto 94).<br />
O giovani che amate l’Islam e lo volete servire ed assistere, imaparate d<strong>al</strong>le diverse<br />
storie di questa Sura l’equilibrio nella divulgazione, soprattutto, quando le sciagure e<br />
le prove diventano dure.<br />
Perchè è intitolata con “Hud”?<br />
140
Manca un’ultima domanda: perché la Sura ha come titolo “Hûd”, nonostante la storia<br />
di Noè fosse più lunga di quella di Hûd (Pace su di loro)? La risposta è che i tre<br />
concetti base: (la rettitudine, la non prevaricazione né precipitazione e il non provare<br />
simpatia) sono più marcati e p<strong>al</strong>esi nella storia di Hud, perciò la Sura dell’equilibrio è<br />
effettivamente intitolata “Hûd”.<br />
Hûd, quando la smentita divenne più seria, disse <strong>al</strong> proprio popolo: “Possiamo solo<br />
dire che uno dei nostri dei ti ha reso folle». Disse: « Mi sia testimone Allah, e<br />
siate anche voi testimoni, che rinnego tutto ciò che associateversetto <strong>al</strong>l'infuori di<br />
Lui. Tramate tutti contro di me, non fatemi attendere”( TSC- Sura XI, versetti<br />
54-55). Hai mai sentito prima d’ora, parole di sfida così forti? Allo stesso tempo si<br />
può ben vedere nel seguente versetto come il Profeta Hûd (pace su di lui) seguiva<br />
s<strong>al</strong>damente la retta via; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Invero io confido in Allah, mio Signore e vostro Signore. Non c'è creatura che<br />
Egli non tenga per il ciuffo . Il mio Signore è sul retto sentiero” (TSC- Sura XI,<br />
versetto 56)<br />
Poi nel seguente versetto dice: “[Anche] se volgerete le sp<strong>al</strong>le, io vi ho comunicato<br />
quello per cui sono vi sono stato inviato. Il mio Signore sostituirà il vostro popolo<br />
con un <strong>al</strong>tro, mentre voi non potrete nuocerGli in nulla. In verità il mio Signore è<br />
il Custode di tutte le cose.”( TSC- Sura XI, versetto 57). Sono parole che<br />
dimostrano un comportamento tutt’<strong>al</strong>tro che violento o avventato.<br />
Tutte queste parole rientrano a far parte di questi tre concetti basilari: la non<br />
precipitazione o la non prevaricazione, la non accondiscendenza e la rettitudine. Con<br />
questo inoltre fu affidata la responsabilità a chiunque <strong>al</strong>tro viene dopo Hud (psl) e che<br />
insiste nella divulgazione, nella rimozione dell’ingiustizia senza privileggiare<br />
nessuno. Proprio per questo il Profeta Muhammad (Pace e benedizione su di lui)<br />
disse: “Hûd mi ha fatto imbiancare i capelli”; vista la forza del suo messaggio che<br />
incita <strong>al</strong>la rettitudine e vista la forza di Hud come modello di equilibrio e<br />
incorruttibilità senza precipitazione né remissività.<br />
Il ricordo dell’Aldilà è la via verso l’equilibrio<br />
I versetti (103-108) menzionano la vita ultraterrena per tranquillizzare i credenti che<br />
questa vita ingiusta ed oscura non è la vera vita. La vera vita invece è quella dopo la<br />
Resurrezione dove sarà applicata la giustizia Divina. Quindi, supportate con pazienza<br />
gli eventi dolorosi di questo mondo. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Ecco un segno per chi teme il castigo dell'<strong>al</strong>tra vita. Sarà un<br />
Giorno in cui le genti saranno radunate. Sarà un Giorno confermato<br />
Non lo posticiperemo che sino <strong>al</strong> suo termine stabilito.<br />
Nel giorno in cui avverrà , nessuno parlerà senza il Suo permesso. E ci saranno<br />
<strong>al</strong>lora gli infelici e i felici.<br />
E gli infelici saranno nel Fuoco, tra sospiri e singhiozzi,<br />
per rimanervi fintanto che dureranno i cieli e la terra, a meno che il tuo Signore<br />
non decida <strong>al</strong>trimenti, ché il tuo Signore fa quello che vuole!<br />
141
Coloro invece che saranno felici, rimarranno nel Paradiso fintanto che<br />
dureranno i cieli e la terra, a meno che il tuo Signore non decida <strong>al</strong>trimenti. Sarà<br />
questo un dono senza fine. (TSC- Sura XI, versetti 103-108).<br />
Consigli che aiutano <strong>al</strong>la rettitudine<br />
La conclusione della Sura è presente in questi versetti dove Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “Sii dunque retto come ti è stato ordinato, tu e<br />
coloro che si sono convertiti insieme con a te. Non prevaricate, ché Egli osserva<br />
quello che fate. Non cercate il sostegno degli ingiusti: [in t<strong>al</strong> caso] il Fuoco vi<br />
colpirebbe, non avrete <strong>al</strong>cun <strong>al</strong>leato contro Allah e non sarete soccorsi” (TSC-<br />
Sura XI, versetti 112-113).<br />
Cosa ci aiuta ad essere retti e ad eseguire questi tre ordini? E come si può rimanere<br />
s<strong>al</strong>di e pazienti ed aiutare la gente senza precipitazione né remissività? La risposta è la<br />
seguente; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Esegui<br />
l'orazione <strong>al</strong>le estremità del giorno e durante le prime ore della notte. Le opere<br />
meritorie scacciano quelle m<strong>al</strong>vage. Questo è un ricordo per coloro che<br />
ricordano. Sii paziente, ché Allah non manda perduta la mercede di coloro che<br />
fanno il bene” (TSC- Sura XI, versetto 114-115).<br />
O giovane, Allah ti aiuta nel… “Sii dunque retto”:<br />
L’adorazione: “Esegui l'orazione”,<br />
La pazienza: “Sii paziente, ché Allah non manda perduta la mercede di coloro che<br />
fanno il bene”,<br />
Il lavoro, il risanamento e la divulgazione del messaggio di Allah: “Mai il tuo<br />
Signore annienterebbe ingiustamente le città, se i loro abitanti agissero<br />
rettamente.”(TSC- Sura XI, versetto 117).<br />
Da notare che le Sure di Giona, Giuseppe e Hûd sono state rivelate tutte nello stesso<br />
tempo, e nel Corano si trovano nello stesso ordine in cui sono state rivelate. E’ anche<br />
da ricordare che la loro rivelazione fu nel periodo in cui il profeta Muhammad (Pace e<br />
benedizioni su di lui), <strong>al</strong>la Mecca, ebbe molte digrazie: la morte della moglie<br />
Khadijia, e dello zio Abu T<strong>al</strong>eb. Tutte e tre cercano di risolvere problemi simili tra<br />
loro.<br />
Il motivo per cui ognuna di queste sure è intitolata con il nome di un profeta, è che il<br />
concetto princip<strong>al</strong>e che si addice con l’obiettivo della Sura, si trova nella sua storia.<br />
Queste tre Sure si rivolgono anche a noi, poiché adesso stiamo attraversando la stessa<br />
fase di oscurità e d’ingiustizia, ma dobbiamo essere retti nell’obbiedienza ad Allah<br />
stando attenti a non essere precipitosi o violenti, cercando di non abbandonarci <strong>al</strong>le<br />
<strong>al</strong>tre civiltà dimenticandoci della nostra identità ed appartenenza <strong>al</strong>l’Islam. È questo<br />
l’asse portante della Sura di Hud.<br />
Sura XII: "Yûsuf" (Giuseppe)<br />
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La Sura di Giuseppe (Meccana), fu rivelata a data vicina e nelle stesse circostanze<br />
delle due sure precedenti: Yûnus “Giona” e Hûd. In tutto il Corano, è considerata la<br />
Sura più lunga che contiene una sola storia d<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine, ossia quella di<br />
Giuseppe (pace su di lui). I suoi versetti sono 111.<br />
La migliore delle storie<br />
I romanzieri hanno affermato che la Sura contiene tutti gli elementi e le tecniche che<br />
costituiscono un romanzo persuasivo, tra le rappresentazioni scenografiche, i legami<br />
logici e l’uso della simbologia.<br />
Ad esempio, la storia inizia con un sogno fatto da Giuseppe (pace su di lui) e si<br />
conclude con la sua interpretazione.<br />
E per chi conosce la storia di Yûsuf “Giuseppe” (psl), saprà che la camicia che usò per<br />
dimostrare l’innocenza dei suoi fratelli è la stessa che attestò il loro tradimento.<br />
Inoltre, fu lo stesso indumento che provò la sua innocenza d<strong>al</strong> tentativo di violentare<br />
la moglie del re!<br />
La bellezza di questa storia sta nel fatto che essa si presenta molto chiara agli occhi<br />
del lettore, come se la vedesse ed ascoltasse re<strong>al</strong>mente. È una delle più meravigliose<br />
storie che si possano leggere e che ci fanno prendere d<strong>al</strong>la commozione.<br />
Non c’è bisogno della testimonianza dei romanzieri sul fascino della storia. Allah<br />
stesso è testimone della sua qu<strong>al</strong>ità e del suo splendore. Allah l’Altissimo dice quel<br />
che può essere tradotto come: “Grazie a ciò che ti ispiriamo in questo Corano Noi<br />
ti raccontiamo la più bella storia, anche se precedentemente non ne eri a<br />
conoscenza .” (TSC - Sura XII, versetto 3).<br />
Questa Sura però, non fu rivelata per il semplice motivo di raccontare una storia<br />
poiché l’obiettivo fin<strong>al</strong>e sta in quel che può essere tradotto come: “Chi è timorato e<br />
paziente, [sappia che] in verità Allah non trascura di compensare chi fa il bene.”<br />
(TSC-Sura XII, versetto 90).<br />
Egli è il Sapiente e noi non possediamo <strong>al</strong>cuna conoscenza<br />
Lo scopo della Sura è farci capire che il destino prescritto da Allah non può essere<br />
colto d<strong>al</strong>la limitata percezione umana, come se ci dicesse: “Abbi fede nel disegno<br />
divino, porta pazienza e non disperare”.<br />
Gli eventi raccontati nella Sura sono strani e vanno contro ciò che è l’apparenza.<br />
Giuseppe (pace su di lui) fin d<strong>al</strong>la nascita fu amato d<strong>al</strong> padre, questo in sé è<br />
natur<strong>al</strong>mente un fattore positivo, ma dietro a questo amore vi era la gelosia dei fratelli<br />
che li portò a gettarlo nel pozzo – fattore negativo. Di conseguenza Giuseppe finì<br />
nella casa del re, ed anche qui possiamo considerarlo un fattore positivo. Dopo di che<br />
finì in prigione – fattore molto negativo - che lo portò successivamente ad arrivare <strong>al</strong><br />
trono d’Egitto…<br />
Allah il Glorioso, l’Altissimo, tramite la Sura di Giuseppe ci fa capire che Egli è<br />
l’Architetto degli eventi. Infatti, gli eventi possono apparire negativi <strong>al</strong>la mente<br />
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umana proprio perchè è limitata e non può comprendere l’architettura di Allah e la<br />
Sua saggezza in ciò che compie.<br />
La strada delle curve<br />
Osservando la vita di Giuseppe si nota la presenza di tre punti posti ai vertici e due nel<br />
fondo e sono:<br />
L’amore<br />
del<br />
padre<br />
I periodi difficili nella vita di Giuseppe (pace su di lui) variavano nella loro intensità,<br />
qu<strong>al</strong>e delle due situazioni fu peggiore? Il pozzo o la prigione? La prigione durò nove<br />
anni mentre il pozzo tre giorni. Quei tre giorni nel pozzo però furono più difficili dei<br />
nove anni trascorsi in prigione perchè Giuseppe (psl) era ancora un ragazzino.<br />
M<strong>al</strong>grado tutte queste difficoltà, Giuseppe (pace su di lui) fu perseverante nei suoi<br />
principi mor<strong>al</strong>i ed etici e non si fece portare via d<strong>al</strong>le onde della vita.<br />
Sei un servo in entrambi i casi<br />
L’essere<br />
gettato nel<br />
pozzo<br />
Al<br />
castello<br />
del re<br />
Durante i periodi difficili, cari fratelli, bisognerebbe imparare da Giuseppe (pace su di<br />
lui), a portare pazienza in qu<strong>al</strong>siasi situazione, non disperarsi ed essere colmi di<br />
speranza stando sempre fedeli ed umili nei confronti di Allah, anche nei periodi<br />
cosidetti migliori.<br />
La Sura ci mostra come la vita di un essere umano è suddivisa in periodi positivi e<br />
negativi, infatti nessuna persona è sempre felice o sempre infelice, ed in entrambi i<br />
casi Allah ci mette <strong>al</strong>la prova.<br />
La storia di Giuseppe (Pace su di lui) c’insegna come essere perseveranti nei nostri<br />
principi qu<strong>al</strong>siasi sia la circostanza in cui ci si trovi.<br />
Tra la Sura e la bibliografia del Profeta (pace e benedizione su di lui)<br />
144<br />
La<br />
prigione<br />
Essere re
Come ho già citato precedentemente, la Sura fu rivelata nelle stesse circostanze delle<br />
<strong>al</strong>tre due precedenti: Giona e Hud, ovvero corrispondente ad uno dei periodi più<br />
difficili nella vita del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) e dei<br />
Compagni, non poi così diverse da quelle di Giuseppe.<br />
Yûsuf (pace su d lui) fu <strong>al</strong>lontanato d<strong>al</strong> padre; il Profeta (pace e benedizione su di lui)<br />
<strong>al</strong> tempo della rivelazione di questa Sura, cioè nel decimo anno della sua missione,<br />
perse suo zio Abu T<strong>al</strong>eb e la moglie Khadijia. Giuseppe (Pace su di lui) lasciò la<br />
P<strong>al</strong>estina e visse in Egitto lontano dai suoi familiari; ed il Profeta (pbsl) a distanza di<br />
due anni d<strong>al</strong>la rivelazione di questa Sura lasciò la Mecca ed emigrò a Medina. Questa<br />
Sura dunque preparava il Profeta (Pace e benedizione su di lui) a ciò che doveva<br />
affrontare tra difficoltà e disgrazie, come sostanzi<strong>al</strong>mente prepara ogni fedele ad<br />
affrontare le medesime situazioni nella propria vita, proprio per questo i teologi<br />
dicono: “La lettura di questa Sura tira su il mor<strong>al</strong>e <strong>al</strong> depresso”.<br />
Giuseppe, l’essere umano<br />
Uno dei punti importanti che si notano, è che la Sura si concentra sulla vita di<br />
Giuseppe (pace su di lui) come essere umano, cioè come uomo e non come profeta, la<br />
Sura che invece parla di Giuseppe (Pace su di lui) come profeta è la Sura Ghafir “Il<br />
Perdonatore”. Quando Mosè parlò <strong>al</strong> suo popolo dicendo quel che può essere tradotto<br />
come: “Già in precedenza Giuseppe vi recò prove evidenti, ma non smetteste di<br />
dubitare di quello che vi aveva portato”. (TSC- Sura XL, versetto 34).<br />
L’esperienza di Giuseppe in questa Sura è puramente umana dove nel fin<strong>al</strong>e vi è un<br />
grande trionfo sia nella vita terrena che nell’<strong>al</strong>dilà. Infatti, ebbe successo nella vita<br />
terrena diventando re d’Egitto, e nell’<strong>al</strong>dilà quando ebbe il controllo di fronte <strong>al</strong>le<br />
seduzioni della regina e delle <strong>al</strong>tre donne della città. In poche parole, la Sura è la<br />
storia di un successo umano ottenuto con pazienza e speranza nonostante tutte le<br />
situazioni difficili, a partire d<strong>al</strong>la schiavitù, la prigione, l’odio dei fratelli, le tentazioni<br />
della regina fino ad affrontare le c<strong>al</strong>unnie e le f<strong>al</strong>se accuse.<br />
Dove sono i miracoli in questa storia?<br />
E’ da notare anche che la Sura non parla di miracoli avvenuti per risolvere situazioni<br />
difficili (<strong>al</strong>cuni affermano che le visioni nel sonno potrebbero esserlo), ma penso che<br />
non sia così per il semplice motivo che ognuno di noi può avere delle visioni durante<br />
il sonno, ma la semplice verità è che Allah Il Glorioso, l’Altissimo ha predisposto a<br />
Giuseppe tutte le circostanze che gli avrebbero permesso poi di raggiungere il<br />
successo (come d’<strong>al</strong>tronde vengono concesse ad ognuno di noi); ad esempio,<br />
concedendogli la capacità di interpretare i sogni. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Ti sceglierà così il tuo Signore e ti insegnerà<br />
l'interpretazione dei sogni e completerà”(TSC- Sura XII, versetto 6)”.<br />
Quindi il successo che ebbe Giuseppe (pace su di lui) fu grazie <strong>al</strong> giusto profitto degli<br />
elementi che il Signore gli concesse.<br />
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“Non disperate del soccorso di Allah”.<br />
La storia di Giuseppe è la storia del successo di un uomo, che visse in difficili<br />
circostanze e senza possedere nessun fattore di successo.<br />
Giuseppe però non perse le speranze ed ebbe sempre pazienza, non a caso i versetti<br />
della Sura sono tutti pieni di speranza, come il versetto che si riferisce a quando<br />
Giacobbe (pace su di lui) perse il secondo figlio, diventando la disgrazia doppia;<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non disperate del<br />
soccorso di Allah, ché solo i miscredenti disperano del soccorso di Allah”(TSC-<br />
Sura XII, versetto 87).<br />
Questo versetto non vuole dire che il disperato è un miscredente, ma che possiede una<br />
caratteristica che distingue i miscredenti, perché non riesce a comprendere il disegno<br />
divino dell’universo, e che Allah è Generoso, Misericordioso e Saggio in quello che<br />
fa.<br />
Il successo proviene da Allah<br />
La grandezza di questo nobile profeta (pace su di lui) è chiaramente visibile quando<br />
egli raggiunge la più <strong>al</strong>ta posizione, dove rimane ugu<strong>al</strong>mente umile nei confronti di<br />
Allah riportando ad Egli il suo successo. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “O mio Signore, mi hai dato qu<strong>al</strong>che potere e mi hai insegnato<br />
l'interpretazione dei sogni. O Creatore dei cieli e della terra, Tu sei il mio<br />
patrono, in questa vita come nell'<strong>al</strong>tra. Fammi morire musulmano e ponimi tra i<br />
devoti” (TSC- Sura XII, versetto 101).<br />
Notate quanto Giuseppe sia stato umile nel dire “Ponimi tra i devoti” come se i<br />
devoti lo avessero già superato ed egli voleva raggiungerli. È così che Giuseppe (pace<br />
su di lui) ringraziò Dio durante i momenti più felici e Gli fu umile, come fu paziente e<br />
pieno di speranza nei momenti di bisogno…<br />
Tu ne sei capace<br />
Il versetto fin<strong>al</strong>e di questa Sura, che fa da commento <strong>al</strong>la storia di Yûsuf “Giuseppe”<br />
(pace su di lui), è veramente meraviglioso e servì a rassicurare il cuore del Profeta<br />
(pace e benedizione su di lui) promettendo il soccorso di Allah, e facendo sì che tutti i<br />
musulmani che verranno successivamente ne siano convinti testimoni; quindi<br />
leggetelo con l’anima e il cuore; Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Quando poi i messaggeri stavano per perdere la speranza, ritenendo che<br />
sarebbero passati per bugiardi, ecco che giunse il Nostro soccorso. Abbiamo<br />
s<strong>al</strong>vato quelli che abbiamo voluto, che la Nostra severità non sarà <strong>al</strong>lontanata<br />
dagli empi.” (TSC - Sura XII, versetto 110).<br />
Il succo dell’esperienza<br />
146
Alla fine si giunge ad una regola basilare pronunciata da Giuseppe (pace su di lui)<br />
dopo aver re<strong>al</strong>izzato tutti i propri desideri. Infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Chi è timorato e paziente, [sappia che] in verità Allah non<br />
trascura di compensare chi fa il bene”(TSC – Sura XII, versetto 90).<br />
La Sura di Giuseppe ci insegna che chi vuole giungere <strong>al</strong> successo e lo pone come<br />
obiettivo primario nella sua vita, senz’<strong>al</strong>tro lo avrà. Bisogna essere però pazienti,<br />
pieni di speranza e chiedendo aiuto ad Allah: “Chi è timorato e paziente, [sappia<br />
che] in verità Allah non trascura di compensare chi fa il bene” (TSC – Sura XII,<br />
versetto 90).<br />
Giuseppe (pace su di lui), con queste poche parole ci dà l’esempio di una vera e<br />
propria esperienza umana, priva di miracoli. Quindi chi desidera il successo nella vita<br />
deve in primo luogo aver timore di Allah e manifestare sempre il proprio bisogno di<br />
Lui, mostrare pazienza durante gli insuccessi della vita e sfidare e superare le<br />
difficoltà. La pazienza deve essere continua, costante e insistente. Il paziente inoltre,<br />
deve cogliere sempre l’occasione e la possibilità di imparare nuove cose, proprio<br />
come fece Giuseppe (pace su di lui) che ha usufruito della sua permanenza nella corte<br />
del re per imparare a gestire i capit<strong>al</strong>i e i beni. Fu per questo che disse quel che può<br />
essere tradotto come: “Affidami i tesori della terra : sarò buon guardiano ed<br />
esperto” (TSC- Sura XII, versetto 55).<br />
Imparate dunque da Yûsuf “Giuseppe” (pace su di lui) come riuscire ad avere<br />
successo nella vita, come essere i migliori sia nella vita terrena che nell’Aldilà,<br />
imparando e lavorando da una parte, e respingendo le proprie tentazioni d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra, <strong>al</strong><br />
fine di conquistare il Paradiso con il permesso di Allah.<br />
Sura XI: "Ar-Ra'd" (Il Tuono)<br />
La Sura di Ar-Ra’d (medinese) fu rivelata dopo la Sura di Muhammad; segue quella<br />
di Yusuf (Giuseppe) nell’ordine del Corano e conta 43 versetti.<br />
Il potere della Verità<br />
La Sura di Ar-Ra’d è una delle più meravigliose Sure del Corano. Il suo messaggio è:<br />
la verità è forte e s<strong>al</strong>da anche quando è invisibile mentre il f<strong>al</strong>so è sconfitto e debole e<br />
─ pur essendo manifesto e propagato ─ esso è fragile e privo di v<strong>al</strong>ore.<br />
Tanta gente tende ad ignorare questa semplice verità e si lascia ingannare d<strong>al</strong> bagliore<br />
fasullo del F<strong>al</strong>so. Un F<strong>al</strong>so che può manifestarsi in diversi modi. Esso può prendere la<br />
forma di: scene dissolute assai diffuse, peccati dilagati, un impiegato o mercante<br />
bugiardo e disonesto o ancora di una popolazione tiranna che conquista la<br />
popolazione musulmana e la priva dei suoi diritti. Questi sono esempi vari del potere<br />
fragile del F<strong>al</strong>so.<br />
L’effetto del F<strong>al</strong>so sulle persone<br />
147
Qu<strong>al</strong>ora le persone non si accorgono di queste verità e s’ingannano con il f<strong>al</strong>so che<br />
temono, esse spregiano la verità che li circonda o provano ad emulare il f<strong>al</strong>so. Tanti,<br />
per esempio, prendono come modello da seguire chi ha fatto fortuna nel suo<br />
commercio usando la truffa, l’inganno o addirittura il furto. In questi metodi immor<strong>al</strong>i<br />
loro non ci vedono nessun inconveniente visto che quasi tutti ormai li adoperano. La<br />
Sura si rivolge a questo tipo di persone dicendo che anche se il potere del F<strong>al</strong>so è<br />
apparente e gonfio, esso è fragile e non possiede una radice s<strong>al</strong>da in terra,<br />
contrariamente la Verità è robusta e s<strong>al</strong>da pur quando è invisibile ai nostri occhi.<br />
Il Libro leggibile e la verità<br />
Sin d<strong>al</strong> primo versetto, la Sura afferma che Allah, sia gloria a Lui l'Altissimo è la<br />
Verità: “Alif, Lâm, Mîm, Râ . Questi sono i versetti del Libro. Ciò che è stato fatto<br />
scendere su di te da parte del tuo Signore è la verità, ma la maggior parte degli<br />
uomini non crede”. (TSC- Sura XIII, versetto 1).<br />
Dopo aver citato il Libro di Allah l’Altissimo nel primo versetto, si parla nei versetti<br />
2 e 3 del potere di Allah, Gloria a Lui, in questo universo come per dire a tutti quanti:<br />
se non credete nel libro leggibile (Corano 21 ), osserviamo <strong>al</strong>lora il Suo libro visibile<br />
(che sarebbe l’universo intero):<br />
“Allah è Colui che ha inn<strong>al</strong>zato i cieli senza pilastri visibili e quindi Si è inn<strong>al</strong>zato<br />
sul Trono. Ha sottomesso il sole e la luna, ciascuno in corsa verso il suo termine<br />
stabilito . Ogni cosa dirige ed esplica i segni sì che possiate avere certezza<br />
dell'incontro con il vostro Signore.” (TSC- Sura XIII, versetto 2).<br />
“Ed Egli è Colui che ha disteso la terra, vi ha posto montagne e fiumi, e di ogni<br />
frutto ha stabilito in essa una coppia. Fa sì che la notte copra il giorno. Ecco i<br />
segni per coloro che riflettono!” (TSC- Sura XIII, versetto 3).<br />
Allah l’Altissimo ha due libri in questo universo. Entrambi confermano la Sua<br />
esistenza, si rinforzano e dimostrano la loro presenza reciprocamente.<br />
Difatti, in tanti versetti, come in quello precedente, il Libro leggibile (Corano) chiede<br />
<strong>al</strong> musulmano di contemplare il libro visibile (l’universo) che a sua volta consolida la<br />
nostra fede nel Corano.<br />
Il libro visibile e la Verità<br />
Dunque chi è Colui che predispone? Chi è il Potente? Chi è il Padrone di questo<br />
mondo? Chi state seguendo Lui o il f<strong>al</strong>so?<br />
21 Significa appunto in arabo letter<strong>al</strong>mente “recitazione”, lettura ad <strong>al</strong>ta voce”. (Nota del traduttore).<br />
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La Sura prosegue nel suo discorso sul libro visibile di Allah (l’universo) e su come<br />
esso afferma la grandiosità del Creatore:<br />
“Sulla terra ci sono porzioni vicine le une <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre, vigneti, campi di grano e<br />
p<strong>al</strong>meti a ciuffo o separati che la stessa acqua irriga. Agli uni diamo però<br />
preminenza di frutti sugli <strong>al</strong>tri. In ciò vi sono segni per coloro che capiscono.”<br />
(TSC- Sura XIII, versetto 4).<br />
Un viaggio nel regno di Allah<br />
Fra ciò che desta meraviglia in questa Sura è che sembra atterrare progressivamente<br />
nel regno di Allah l'Altissimo. Essa ti permette di contemplare l’universo ed i suoi<br />
segni d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to in basso. Infatti se riflettiamo sui versetti 2, 3 e 4, notiamo che essi<br />
parlano prima dei cieli, poi del sole e della luna dopo di che si parla della terra, delle<br />
montagne e dei fiumi prima di arrivare <strong>al</strong>la ripartizione dei terreni agricoli “porzioni<br />
vicine” e <strong>al</strong>la molteplicità dei loro frutti. Ti sembra proprio di atterrare con un aereo<br />
mentre il Libro di Allah ti guida e ti mostra questi segni dicendoti: Guarda il regno di<br />
Allah l'Altissimo d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to in basso, chi ha inn<strong>al</strong>zato i cieli senza pilastri fino <strong>al</strong>la<br />
suddivisione dei terreni? Nota come l’acqua che proviene da Allah è una ed unica e<br />
come irriga tutti i tipi di coltivazioni.<br />
Stupefacente il loro dire<br />
Dopo tutti questi segni e prove, giunge il commento di Allah l'Altissimo che può<br />
essere tradotto come: “Se ti stupisci, è davvero stupefacente il loro dire:«Quando<br />
saremo polvere, davvero passeremo una nuova creazione?…»” (TSC- Sura XIII,<br />
versetto 5).<br />
Vi meravigliate ancora pur avendo visto la dominazione di Allah in questo universo e<br />
come l'Altissimo è Capace di far risuscitare i morti?<br />
Come può chiunque abbia una mente sana dubitare del potere di Allah l'Altissimo?<br />
Per questo i versetti che seguono mettono in rilievo un <strong>al</strong>tro aspetto del Suo Potere<br />
che sarebbe la Sua capacità di riunire gli opposti nell’universo.<br />
Solo Allah è Capace di riunirli<br />
La Sura inizia con l’esposizione degli opposti in quest’universo meraviglioso. Essa<br />
presenta trentadue fenomeni contrastanti nella loro natura che nessuno è in grado di<br />
mettere insieme tranne Allah Gloria a Lui. Osserva i segreti della Sua grandiosità<br />
attraverso questi opposti: Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“…la diminuzione degli uteri e il loro aumento” (TSC- Sura XIII, versetto 8).<br />
149
“mantiene un segreto e chi lo divulga, tra chi si cela nella notte e chi si muove<br />
liberamente in pieno giorno” (TSC- Sura XIII, versetto 10).<br />
“timore e speranza” (TSC- Sura XIII, versetto 12) – “Volenti o nolenti” (TSC-<br />
Sura XIII, versetto 15) – “il bene né il m<strong>al</strong>e… il cieco e colui che vede… le<br />
tenebre e la luce” (TSC- Sura XIII, versetto 16).<br />
“vero e … f<strong>al</strong>so” (TSC- Sura XIII, versetto 17)– “dà generosamente … e<br />
lesina…. questa vita … <strong>al</strong>l'Altra” (TSC- Sura XIII, versetto 26) – “cancella … e<br />
conferma” (TSC- Sura XIII, versetto 39).<br />
Questi versetti sembrano dire: come fate a non rassegnarvi ad Allah che è la Verità<br />
assoluta, Lui che ha in proprio possesso l’universo intero con tutti i suoi contrasti, Lui<br />
che li unisce fra di loro, confermando in t<strong>al</strong> modo il fulcro centr<strong>al</strong>e della Sura cioè la<br />
verità è forte e s<strong>al</strong>da mentre il f<strong>al</strong>so è debole ed effimero.<br />
La felicità illusoria<br />
Proseguendo, i versetti di questa Sura ci portano a tre esempi che servono l’obiettivo<br />
della Sura in un modo fantastico e prodigioso. Il primo rappresenta la chiave per<br />
capire la Sura e dedurre il perno che abbiamo citato <strong>al</strong>l’inizio. Leggiamo insieme il<br />
versetto 14:<br />
“A Lui [spetta] la vera invocazione!” O giovani! Seguite la via di Allah perché la<br />
verità completa sta lì “A Lui [spetta] la vera invocazione!”. E il f<strong>al</strong>so? Qu<strong>al</strong> aspetto<br />
ha? “Quelli che invocano <strong>al</strong>l'infuori di Lui non rispondono loro in <strong>al</strong>cunché, sono<br />
come colui che tende le mani verso l'acqua affinché giunga <strong>al</strong>la sua bocca, ma<br />
essa non vi giunge” (TSC- Sura XIII, versetto 14).<br />
Giuro su Allah, che non c’è <strong>al</strong>tro Dio <strong>al</strong>l’infuori di Lui, che non si può trovare una<br />
descrizione della verità e del f<strong>al</strong>so più bella di questa artistica descrizione Coranica.<br />
Allah l’Altissimo paragona le persone che corrono dietro <strong>al</strong> f<strong>al</strong>so a colui che prova a<br />
giungere la sua bocca nell’immagine rispecchiata nell’acqua dove guarda ma non<br />
c’arriva.<br />
Pertanto chiunque segue il F<strong>al</strong>so, avrà sempre il cuore che rincorre la felicità; una<br />
felicità immaginaria associata a volte a un bicchiere di vino che egli beve o una<br />
canzone dissoluta che insegue e non smette di ripetere o ancora a dei soldi illeciti di<br />
cui s’impossessa… Comunque non raggiungerà mai tot<strong>al</strong>mente la felicità, è come il<br />
caso di chi prova a raggiungere la sua bocca nella sua immagine riflessa in acqua “ma<br />
essa non vi giunge” (TSC- Sura XIII, versetto 14).<br />
O giovani! Non ingannatevi con il F<strong>al</strong>so anche se è brillante e sgargiante, anche se<br />
assume la forma di feste che riuniscono giovani dei due sessi e dove prev<strong>al</strong>e il b<strong>al</strong>lo e<br />
150
la licenziosità definiti da <strong>al</strong>cuni coraggio, progresso e abolizione delle tradizioni…. Il<br />
F<strong>al</strong>so perisce senza dubbio mentre la Verità rimane sempre la base.<br />
Il F<strong>al</strong>so….schiuma che g<strong>al</strong>leggia a fior d’acqua<br />
Allah ci propone un’<strong>al</strong>tra bellissima metafora per affermare che la verità è s<strong>al</strong>da e<br />
costante pur quando è invisibile e che il F<strong>al</strong>so è debole e privo di v<strong>al</strong>ore benché<br />
gonfio e vistoso. Ascolta il versetto 17 che può essere tradotto come: “Fa scendere<br />
l'acqua d<strong>al</strong> cielo, e le v<strong>al</strong>li si inondano secondo la loro capienza”: l’acqua che<br />
scende d<strong>al</strong> cielo rappresenta la verità e il bene che scende con la rivelazione d<strong>al</strong> cielo.<br />
Qu<strong>al</strong>e è la conseguenza della discesa di quest’acqua? “le v<strong>al</strong>li si inondano secondo<br />
la loro capienza” (TSC- Sura XIII, versetto 17).<br />
Ammira la sua potenza e grandiosità e come è affluita nella v<strong>al</strong>le per portare il<br />
benessere <strong>al</strong>la gente. Cos’è successo quindi? “e la corrente trasporta schiuma<br />
gorgogliante” (TSC- Sura XIII, versetto 17).<br />
Tutte le cose senza v<strong>al</strong>ore di tipo paglia o rifiuti vari si sono accumulati sulla<br />
superficie dell’acqua e l’hanno coperta. Ha nascosto quindi tutta la materia di pregio.<br />
In t<strong>al</strong> modo, il bene è stato travolto, e l’acqua dell’irrigazione è rimasta sotto mentre<br />
ciò che si vedeva era la paglia ed i rifiuti che sono inutili (la schiuma).<br />
Un’<strong>al</strong>tra metafora meravigliosa dice: “una schiuma simile a ciò che si fonde sul<br />
fuoco per trarne gioielli e utensili.” (TSC- Sura XIII, versetto 17).<br />
Quando fondi un pezzo d’oro sul fuoco per controllare la sua purezza, tutte le<br />
impurità in esso contenute s<strong>al</strong>gono in superficie, mentre sotto rimane il met<strong>al</strong>lo<br />
prezioso. È lo stesso principio dell’acqua. Allah vuole dirci: questa è acqua, e questo è<br />
fuoco però il principio è lo stesso. La verità e il F<strong>al</strong>so assumono sempre gli stessi<br />
aspetti e la loro re<strong>al</strong>tà è sempre unica. Pertanto, il F<strong>al</strong>so si vedrà sempre in superficie<br />
mentre il bene rimarrà sotto. Ciononostante, il bene è s<strong>al</strong>do anche se non lo vedi e il<br />
f<strong>al</strong>so è caduco anche se si eleva e emerge in superficie.<br />
“Così Allah propone a metafora del vero e del f<strong>al</strong>so”<br />
Il commento chiaro su queste due metafore ribadisce la loro affinità con l’obiettivo<br />
della Sura: “Così Allah propone a metafora del vero e del f<strong>al</strong>so” (TSC- Sura XIII,<br />
versetto 17). Ma qu<strong>al</strong> è la sorte di entrambi?<br />
“si perde la schiuma e resta sulla terra ciò che è utile agli uomini. Così Allah<br />
propone le metafore.” (TSC- Sura XIII, versetto 17).<br />
Allora dedichiamoci <strong>al</strong>la verità, e stiamo di fianco <strong>al</strong>la sua gente cioè quelli indicati<br />
d<strong>al</strong> versetto: “Coloro che rispondono <strong>al</strong>l'appello del loro Signore avranno la<br />
migliore [ricompensa].”<br />
151
Perché il “Tuono”?<br />
Perché Dio ha scelto il “Tuono” come titolo per la Sura?<br />
Perché il tuono è un esempio di contrasto. Da un punto di vista scientifico esso<br />
racchiude delle cariche contrastanti, negative e positive. D<strong>al</strong> punto di vista della fede<br />
esso induce paura e terrore però porta il bene e la pioggia <strong>al</strong>la gente. Il suo rumore<br />
esterno è terrificante ma dentro di sé canta gloria ad Allah, ascolta questo versetto: “Il<br />
tuono Lo glorifica e Lo loda, e così gli angeli insieme nel timore di Lui. Scaglia i<br />
fulmini e colpisce chi vuole, mentre essi discutono su Allah, Colui che è temibile<br />
nella Sua potenza !” (TSC- Sura XIII, versetto 13).<br />
Sembra che i versetti cosmici in questa Sura (a cominciare d<strong>al</strong> tuono) vogliano<br />
trasmettere lo stesso messaggio di prima, cioè di non lasciarci ingannare d<strong>al</strong>le<br />
apparenze delle cose ma di guardare <strong>al</strong>la loro essenza.<br />
La sublimità del Corano<br />
Dopo aver citato l’effetto del libro visibile di Allah nel chiarire la verità e il f<strong>al</strong>so,<br />
giunge un esempio ancora più strabiliante: il Libro leggibile di Allah.<br />
“Se ci fosse una recitazione che smuovesse le montagne, fendesse la terra e<br />
facesse parlare i morti... Invero l'ordine di tutte le cose appartiene ad Allah!…”<br />
(TSC- Sura XIII, versetto 31).<br />
Questo versetto significa che se ci fosse qu<strong>al</strong>cosa in grado di muovere le montagne, di<br />
spostare la terra o di far risuscitare i morti <strong>al</strong>lora sarebbe stato il Corano. Perché?<br />
Perché esso è la verità assoluta in questa terra. Allah dice a proposito quel che può<br />
essere tradotto come: “A Lui [spetta] la vera invocazione!” (TSC- Sura XIII,<br />
versetto 14).<br />
Per favore, leggi la Sura del Tuono, e prova a vivere con la verità che viene da Allah,<br />
infatti la verità è rappresentata d<strong>al</strong>le parole di Allah, d<strong>al</strong> Corano che è la via del bene e<br />
della virtù.<br />
Adesso che hai letto questa nobile Sura non lasciarti ingannare d<strong>al</strong> f<strong>al</strong>so anche se si<br />
gonfia e si inn<strong>al</strong>za a scapito della verità perché rimane sempre e comunque debole e<br />
senza radici.<br />
Sura XIV : "Ibrâhîm" (Abramo)<br />
Il fine della Sura: Il dono della fede e la disgrazia della miscredenza<br />
152
Qu<strong>al</strong> è il più grandioso dono che Allah ci ha concesso? Tante persone risponderanno<br />
citando le cose materi<strong>al</strong>i (la moglie, i figli, la casa o i soldi), e se viene chiesto loro<br />
qu<strong>al</strong> è la peggior cosa che può capitare <strong>al</strong>l’essere umano risponderanno: i problemi<br />
della vita, la perdita dei soldi, o il f<strong>al</strong>limento di un’attività commerci<strong>al</strong>e.<br />
Fortunatamente, la Sura di Abramo corregge questo concetto sbagliato e ci dimostra<br />
che non vi è <strong>al</strong>cun dono maggiore di quello della fede e che la peggior disgrazia che ci<br />
può capitare è la miscredenza e la lontananza da Allah l’Altissimo.<br />
E’ forse possibile paragonare le tenebre <strong>al</strong>la luce?<br />
In questa Sura vi è un continuo confronto tra il vero e il f<strong>al</strong>so, tra la gente della fede e<br />
quella della miscredenza, tra le tenebre e la luce. Questo concetto è espressamente<br />
chiaro fin d<strong>al</strong>l’inizio della Sura in quel che può essere tradotto come: “Alif, Lam, Ra.<br />
Abbiamo fatto scendere su di te un Libro affinché, con il permesso del loro<br />
Signore, tu tragga le genti d<strong>al</strong>le tenebre <strong>al</strong>la luce, sulla via dell'Eccelso, del Degno<br />
di lode” (TSC-Sura XIV, versetto 1): c'è un significato esplicito che spinge l’uomo<br />
a contemplare i favori di Allah e a scegliere tra le tenebre e la luce (che<br />
rispettivamente rappresentano il m<strong>al</strong>e e il bene).<br />
Due volti per un solo giorno<br />
Il quinto versetto insiste sullo stesso significato, nella storia di Mosè (Pace su con lui),<br />
dicendo quel che può essere tradotto come: “Già Mandammo Mosè con i Nostri<br />
segni: ‘Fa uscire la tua gente d<strong>al</strong>le tenebre <strong>al</strong>la luce e ricorda loro i giorni di<br />
Allah’ Ecco dei segni per ogni [uomo] paziente e grato.” (TSC- Sura XIV,<br />
versetto 5). Qu<strong>al</strong> è il rapporto tra i giorni di Allah e la pazienza e la gratitudine? I<br />
giorni di Allah sono quelli in cui, Allah ha fatto scomparire gli iniqui e s<strong>al</strong>vò i virtuosi<br />
nelle precedenti comunità. Questo fu un favore per i credenti e uno sfavore per i<br />
miscredenti. Il credente impara da quei giorni la pazienza e la tolleranza, e in più<br />
ringrazia Allah per il dono della fede. Allah L’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Ecco dei segni per ogni [uomo] paziente e grato.” (TSC, Sura<br />
XIV, versetto 5).<br />
Mosè portò a termine, come gli fu ordinato, il messaggio del Suo Signore, inoltre, egli<br />
ricordò <strong>al</strong>la gente uno dei più importanti favori: Allah l'Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “E quando Mosè disse <strong>al</strong> suo popolo: ‘Ricordati i favori che<br />
Allah vi ha elargito, quando vi s<strong>al</strong>vò d<strong>al</strong>la gente di Faraone che vi infliggeva la<br />
peggiore delle torture. Uccidevano i vostri maschi e lasciavano in vita le femine.’<br />
Era questo una dura prova da parte del vostro Signore.”(TSC- Sura XIV,<br />
versetto 6).<br />
Il sentiero per Allah è dono e gloria, e il contrario non è <strong>al</strong>tro che una perdita e<br />
delusione, e ciò è ben dimostrato nel versetto a proposito di Mosè dove Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se sarete riconoscenti,<br />
accrescerò [la mia grazia]” (TSC- Sura XIV, versetto 7).<br />
153
Dopodiché vi è una regola gener<strong>al</strong>e ed una promessa per coloro che ringraziano Allah<br />
per i suoi favori. Allah l’Altissimo, dice quel che può essere tradotto come: “E<br />
quando il vostro Signore proclamò: “Se sarete riconoscenti, accrescerò [la mia<br />
grazia]. Se sarete ingrati, in verità il Mio castigo è severo!” (TSC- Sura XIV,<br />
versetto 7).<br />
Anche se il versetto può essere applicato su tutti i favori concessi da Allah, il fatto di<br />
menzionare ciò mentre si sta parlando del favore della fede dimostra la grande<br />
importanza che essa veste. Quindi bisogna ringraziare Allah affinché aumenti la<br />
nostra fede. Invero Egli è Colui che è abbondante in ogni cosa. Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: “disse Mosè: ‘Se sarete ingrati, voi e tutti quelli<br />
che sono sulla terra, Allah [Sappiatelo] di nulla abbisogna, è il Degno di lode”<br />
(TSC- Sura XIV, versetto 8).<br />
Il messaggio dei profeti<br />
I seguenti versetti iniziano a parlare del confronto tra i credenti e i miscredenti, e<br />
diversamente d<strong>al</strong>le Sure precedenti, non vi è narrata la vicenda di ogni profeta con il<br />
suo popolo, bensì come ognuno di loro si rapportò con i miscredenti. Allah l'Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: “Dissero loro i profeti: “Come può esservi<br />
dubbio a proposito di Allah, il Creatore dei cieli e della terra, Colui che vi Si<br />
rivolge per perdonarvi parte della vostre colpe..’ ” (TSC- Sura XIV, versetto 10).<br />
Hai mai pensato <strong>al</strong>la grandezza di questo dono? Allah, l'Altissimo con tutta la sua<br />
Onnipotenza ti chiama e ti invita per perdonare i tuoi peccati, pur non avendo <strong>al</strong>cun<br />
bisogno di te?<br />
Ed ecco un <strong>al</strong>tro versetto che insiste sullo stesso precedente concetto. Allah<br />
l’Altissimo, dice quel che può essere tradotto come: “...ma Allah favorisce chi Egli<br />
vuole tra i Suoi servi...” (TSC- Sura XIV, versetto 11).<br />
Doni e disgrazie<br />
Poi si susseguono doni e disgrazie nella Sura: Allah l’Altissimo, dice quel che può<br />
essere tradotto come: “e vi faremmo dimorare sulla terra dopo di loro. Questa [ la<br />
ricompensa] per chi teme la Mia presenza e teme la Mia minaccia.”(TSC- Sura<br />
XIV, versetto 14).<br />
Diversamente da questi <strong>al</strong>tri versetti che ci mettono in guardia dagli sfavori di Allah.<br />
Egli dice quel che può essere tradotto come: “ è destinato <strong>al</strong>l' Inferno e sarà<br />
abbeverato di acqua fetida. che cercherà di inghiottire a piccoli sorsi senza<br />
riuscirvi. La morte lo ass<strong>al</strong>irà da ogni parte, eppure non potrà morire: avrà un<br />
castigo inattenuabile. Questa è la metafora di coloro che rinnegagno il loro<br />
Signore: le loro azionei sarano come cenere sulla qu<strong>al</strong>e infuria il vento in un<br />
giorno di tempesta...” (TSC- Sura XIV, versetti 16-18).<br />
E successivamente si presentano versetti che parlano del discorso di Satana<br />
nell'Inferno, che è appunto il culmine della miscredenza.<br />
Il discorso di Satana<br />
154
Allah l’Altissimo, dice quel che può essere tradotto come: “Quando tutto sarà<br />
concluso, dirà Satana: ‘Allah vi aveva fatto promessa sincera, mentre io vi ho fatto<br />
una promessa che non ho mantenuto. Qu<strong>al</strong> potere avevo mai su di voi, se non quello<br />
di chiamarvi? E voi mi avete risposto" (TSC- Sura XIV, versetto 22).<br />
Immagina un pò la disperazione di colui che sentirà queste parole! Quindi come puoi<br />
obbedire a chi ti rinnegherà poi con queste parole.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non rimproverate me;<br />
rimproverate voi stessi. Io non posso esservi d'auito. Rifiuto l'atto con cui mi<br />
avete associato ad Allah in precedenza’ In verità gli iniqui [avranno] doloroso<br />
castigo.” (TSC, Sura XIV, versetto 22). Vi è una disgrazia peggiore di questa?<br />
La buona parola<br />
Qui arriviamo ad un versetto fondament<strong>al</strong>e dove la fede è considerata il dono più<br />
grande che possa essere concesso, e a proposito Allah ci propone una metafora che<br />
può essere tradotta come: “ Essa [La parola] è come un buon <strong>al</strong>bero” (TSC- Sura<br />
XIV, versetto 24). Allah ci ha fatto questo paragone perché la maggior parte delle<br />
persone pensa che i favori di Allah non sono <strong>al</strong>tro che le cose materi<strong>al</strong>i, mentre Egli<br />
qui ci insegna che una sola parola -un solo favore- è più grande di tutti i doni materi<strong>al</strong>i<br />
che l'essere umano può immaginare. Allah, l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “ Non hai visto a cosa Allah paragona la buona parola\? Essa è<br />
come un buon <strong>al</strong>bero, la cui radice è s<strong>al</strong>da e i cui rami [sono] nel cielo. 25. e<br />
continuamente da frutti, col permesso di Allah. Allah propone metafore agli<br />
uomini affinché riflettano.” (TSC- Sura XIV, 24-25). Così come l'<strong>al</strong>bero che<br />
produce buoni frutti, lo stesso v<strong>al</strong>e per l'<strong>al</strong>bero della parola “Non c’è Dio <strong>al</strong>l'infuori di<br />
Allah”, un <strong>al</strong>bero con solide radici e <strong>al</strong>ti rami, che genera persone credenti, (Come la<br />
gente del Corano, i predicatori, le persone positive e i credenti...) che continuamente<br />
dona raccolti, col permesso di Allah, sottoforma di ricompense e opere di bene che<br />
rappresentano un’elemosina permanente che perdura anche dopo la morte.<br />
Mentre la parola della miscredenza è fragile, cattiva non ha né radici né fondamenta.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “La metafora della<br />
parola cattiva è invece quella di una m<strong>al</strong>a pianta sradicata d<strong>al</strong>la superficie della<br />
terra: non ha stabilità <strong>al</strong>cuna” (TSC- Sura XIV, versetto 26).<br />
Non scambiare il dono di Allah<br />
Proseguono i versetti con lo stesso concetto, ovvero il dono della fede e la disgrazia<br />
della miscredenza. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Non li<br />
hai visti, coloro che scambiano il favore di Allah con la miscredenza e trascinano<br />
il loro popolo nella dimora della perdizione,” (TSC- Sura XIV,versetto 28).<br />
Quindi, cosa meritano? Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“nell'Inferno in cui cadranno? Qu<strong>al</strong> trista dimora!” (TSC, Sura XIV, versetto<br />
29).<br />
155
Stai attento, O fratello musulmano, a non abbandonare il dono della fede, prenditi<br />
cura di esso...e guai a te se diventi come quelli che: “Attribuirono consimili ad<br />
Allah per sviare [la gente] d<strong>al</strong> suo sentiero...”(TSC- Sura XIV, versetto 30).<br />
Come possiamo <strong>al</strong>lora ringraziare Allah per questo dono?<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “ Di' ai Miei servi cedente<br />
che assolvano l'orazione ediano in pubblico e in privato [parte] dei beni che<br />
abbiamo loro concesso...” (TSC- Sura XIV, versetto 31).<br />
Inoltre la Sura elenca <strong>al</strong>tri esempi di doni concessi da Allah:<br />
“ Allah è Colui Che ha creato i cieli e la terra , e che fa scendere l'acqua d<strong>al</strong><br />
cielo...Vi ha messo a disposizione le nave...e vi ha messo a disposizione i fiumi. Vi<br />
ha messo a disposizione il sole e la luna che gravitano con regolarità, e vi ha<br />
messo a disposizione la notte e il giorno.” (TSC- Sura XIV versetti 32-33).<br />
Perchè tutti questi favori sono messi a nostra disposizione? Affinché impariamo a<br />
conoscere Allah, a percepire la sua benevolenza, e a seguire i suoi insegnamenti.<br />
La cosa curiosa è che nel versetto 34 Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “se voleste contare i doni di Allah, non potreste enumerarli."<br />
(TSC- Sura XIV, versetto 34).<br />
E’ anche da dire che il versetto non parla di tutti i favori di Allah, ma se ci<br />
mettessimo a contare le caratteristiche di un solo favore (come il favore del sole) non<br />
potremmo mai definirle, cosa dovremo <strong>al</strong>lora dire del più grande favore? Il favore di<br />
credere in Allah e di conoscere la sua retta via?<br />
Il modello di Abramo<br />
La Sura si conclude paragonando due modelli di persone: un modello di colui che ha<br />
vissuto e goduto del favore di Allah, consapevole del dono della fede: (Abramo, Pace<br />
sia su di lui), e un modello di persone che sono invece vissute lontane da Allah,<br />
rimanendo iniqui verso se stessi e verso le loro società.<br />
Abramo ringraziò Allah per il favore che gli fu concesso dicendo quel che può essere<br />
tradotto come: “Lode ad Allah Che, nonostante la vicchiai, mi ha dato Ismaele ed<br />
Isacco. In verità il mio Signore ascolta l'invocazione.” (TSC- Sura XIV, versetto<br />
39).<br />
Egli inoltre fece una richiesta ad Allah -a parte quella di avere un figlio- chiedendoGli<br />
di preservare la sua religione e quella dei suoi figli tramite la preghiera.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “O Signore, concede a me<br />
e ad una parte della mia progenie di assolvere <strong>al</strong>l'orazione. Esaudisci la mia<br />
preghiera, o Signore nostro! O Signore nostro, perdona a me, ai miei genitori e<br />
ai credenti , nel Giorno in cui si tireranno le somme” (TSC- Sura XIV, versetti<br />
40-41).<br />
156
Percepite l’affetto di Abramo che pregò per noi, per i nostri figli affinché potessero<br />
preservare la preghiera. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“...Avverti le genti [a proposito] del Giorno in cui li colpirà il castigo…” (TSC-<br />
Sura XIV, versetto 44 ).<br />
La Sura termina con uno dei più duri versetti del Corano verso gli iniqui e quelli che<br />
si sono <strong>al</strong>lontanati da Allah. Allah l’Altissimo, dice quel che può essere tradotto<br />
come: “E non credete che Allah sia disattento a quello che fanno gli iniqui.<br />
Concede loro una dilazione fino <strong>al</strong> Giorno in cui i loro sguardi saranno sbarrati..<br />
Verrano umiliati, la testa immobile, gli occhi fissi, il cuore smarrito. Avverti le<br />
genti [a proposito] del Giorno in cui li colpirà il castigo [Allora] coloro che<br />
saranno stati ingiusti diranno: 'O Signore nostro, concedeci una breve dilazione:<br />
risponderemo <strong>al</strong> Tuo appello e seguiremo i messaggeri. 'Non giuravate dianzi ,<br />
che per voi non ci sarebbe stato declino?” (TSC- Sura XIV, versetti 42-44).<br />
Ci può essere sfavore, umiliazione e vergogna più di così?<br />
Il dono più grande di questo mondo è che tu possa s<strong>al</strong>varti da questa situazione (la<br />
resa dei conti di fronte ad Allah), mentre la peggior cosa è essere tra quelli di cui<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Vedrai in quel Giorno i<br />
colpevoli, appaiati nei ceppi : Con vesti di catrame e i volti in fiamme.” (TSC-<br />
Sura XIV, versetti 49-50).<br />
Questa è la Sura di Abramo, che parla del dono della fede e la disgrazia della<br />
miscredenza. É stata chiamata con il suo nome in quanto egli rappresenta il modello<br />
di chi percepisce coscientemente il dono divino che gli è stato concesso mostrando la<br />
dovuta gratitudine. Per favore leggi questa Sura e ringrazia il Nostro Signore per<br />
questo grandissimo favore accordatoci, affinchè Egli possa inn<strong>al</strong>zare il tuo livello di<br />
fede. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se sarete<br />
riconoscenti, accrescerò [la mia grazia]" (TSC- Sura XIV, versetto 7).<br />
Sura XV: “Al-Hijr”<br />
La sura Al-Hijr è meccana 22 ed è stata rivelata dopo la sura Yusuf. Nel sacro Corano<br />
viene dopo la sura di Ibrahim ed è composta di 99 versetti.<br />
Questa sura è stata rivelata durante un periodo in cui il Profeta (pace e benedizione su<br />
di lui) e i musulmani venivano perseguitati con molta insistenza. È stata rivelata<br />
22 rivelata durante la permanenza del Profeta, pace e benedizione su di lui, a Mecca<br />
157
proprio in un periodo molto simile a quello che viviamo oggigiorno, poichè i<br />
musulmani erano soggetti di sospetto, accusa e deriso.<br />
Per una persona, il deridere e la presa in giro sono probabilmente più difficili da<br />
sopportare dell’abuso fisico, speci<strong>al</strong>mente quando coloro che ti abusano sono più forti<br />
di te, di numero maggiore, e quando sai di essere sul giusto. È una situazione molto<br />
difficile per qu<strong>al</strong>unque essere umano. Perciò fu rivelata la sura Al-Hijr per rassicurare<br />
il Profeta (pace e benedizione su di lui) e tutti i suoi seguaci a quei tempi e in tutti i<br />
tempi, e dir loro di non aver paura perchè sono protetti. Infatti, Dio il Glorioso<br />
l'Altissimo, proteggerà la sua religione e ci si deve affidare a Lui e non abbagliarsi<br />
della forza dei nemici ma perseverare nel richiamare la gente a Lui.<br />
Al-Hijr è una sura rivolta ai divulgatori, per coloro che amano e appartengono l’Islam.<br />
È una sura rivelata con un messaggio di protezione Divina a tutti i divulgatori che<br />
vengono derisi d<strong>al</strong>la gente per il loro attaccamento <strong>al</strong>la religione, e a tutte le fanciulle<br />
d<strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i si distanza la gente perchè portano il hijab; e dice loro: Affidatevi a Dio e<br />
non impressionatevi della forza dei vostri nemici, e perseverate nel richiamo a Dio e<br />
<strong>al</strong>l’Islam.<br />
Obbiettivo della Sura:<br />
La rassicurazione che Dio protegge la sua religione e la farà trionfare. Percui non ci si<br />
deve abbagliare d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre civiltà e non bisogna fare attenzione <strong>al</strong>l’abuso e il sospetto<br />
di chi ci è contro. Si deve concentrare l’energie <strong>al</strong> richiamo e <strong>al</strong>la venreazione di Dio.<br />
È inoltre un messaggio per tutti coloro che temono per l’islam in questo periodo<br />
difficile che viviamo.<br />
Questi significati sono chiari nei versetti della Sura d<strong>al</strong>l’inizio <strong>al</strong>la fine. All’inizio:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "lasci<strong>al</strong>i mangiare e<br />
godere per un periodo, lusingati d<strong>al</strong>la speranza, ben presto sapranno" (TSC-<br />
Sura XV, versetto 3). E nella fine: "Ben sappiamo che il tuo petto si affligge per<br />
quello che dicono. Glorifica il tuo Signore lodandoLo e sii tra coloro che si<br />
prosternano"(TSC- Sura XV, versetto 98).<br />
I versetti continuano così a rassicurare il credente e a consigliarli di non perdere<br />
tempo nel impressionarsi della forza degl’<strong>al</strong>tri, ma di concentrarsi sulla sua religione,<br />
nel venerare e glorificare Dio fino <strong>al</strong> termine della propria vita. Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: "E adora il tuo Signore fin che non ti giunga<br />
l’ultima certezza" (TSC- Sura XV, versetto 99).<br />
I versetti che parlano della protezione:<br />
La sura indica la protezione Divina in parecchi argomenti e tra di essi:<br />
1. La protezione del Corano. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: "Noi abbiamo fatto scendere il Monito e Noi ne siamo custodi" (TSC- Sura<br />
XV, versetto 9). Non bisogna dimenticarsi che il Corano è custodito da Allah. E<br />
158
Colui che custodisce il Corano è capace di custodire e proteggere la sua religione e i<br />
suoi divulgatori.<br />
2. La protezione dei cieli. Allah protegge i cieli dai demoni e rende la visione<br />
piacevole a coloro che <strong>al</strong>zano gl’occhi a guardarli. Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: "In verità ponemmo costellazioni nel cielo e lo<br />
abbellimmo per coloro che lo osservano. E lo proteggiamo da ogni demone<br />
lapidato. Se uno di loro cerca di origliare, un folgorante bolide lo insegue" (TSC-<br />
Sura XV, versetto 16-18).<br />
3. La protezione della terra. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
"E la terra, l’Abbiamo distesa e vi Abbiamo infisso le montagne e ogni cosa<br />
Abbiamo fatto crescere con dovuta misura." (TSC- Sura XV, versetto 19). Colui<br />
che protegge così ardentemente i cieli e la terra di sicuro Protegge la Sua religione e il<br />
Suo Corano.<br />
4. Protezione dei sostegni. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
"E la terra, l’Abbiamo distesa e vi Abbiamo infisso le montagne e ogni cosa<br />
Abbiamo fatto crescere con dovuta misura. Alimenti vi ponemmo, per voi e per<br />
tutti coloro che voi non nutrite affatto. Di ogni cosa abbiamo tesori, ma la<br />
facciamo scendere in quantita’ misurata."( TSC- Sura XV, versetto 19-21). Tutto<br />
è protetto da Dio; i cieli, il Corano, i credenti.<br />
5. La protezione dei credenti d<strong>al</strong>le grinfie dei demoni. Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: "Non avrai <strong>al</strong>cun potere sui Miei servi, eccetto i perduti<br />
che ti obbediranno" (TSC- Sura XV, versetto 42).<br />
6. Gli stessi versetti che annunciano il paradiso ai credenti, spiegano inoltre il<br />
significato di questa protezione. Allah l’Altissimo dice quel che puo’ essere tradotto<br />
come: (Sara’ detto loro): Entratevi in pace e sicurezza!...( TSC- Sura XV,<br />
versetto 46) "Non proveranno fatica <strong>al</strong>cuna e mai verranno espulsi" (TSC- Sura<br />
XV, versetto 48). Il credente è protetto come i cieli e il Corano, e ciò perchè Dio<br />
Vuole aiutare e dirigere il cuore del fedele <strong>al</strong>la retta via.<br />
Satana e Adamo (pace su di lui)<br />
Tutte le sure contengono racconti per spiegare il loro obbiettivo princip<strong>al</strong>e. Tra queste<br />
narrazioni, una delle più comuni e più raccontata è quella di Adamo (pace su di lui) e<br />
Satana. Ma nella sura Al-Hijr, non si parla di Adamo (pace su di lui) ma di Satana.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Disse: O Signor mio,<br />
concedimi una dilazione fino <strong>al</strong> Giorno in cui saranno resuscitati. Allah disse:<br />
Che tu sia fra coloro a cui e’ concessa la dilazione. Fino <strong>al</strong> giorno del momento<br />
fissato. Disse: O Signor mio, poiche’ mi hai indotto <strong>al</strong>l’errore, li attirero’ <strong>al</strong> m<strong>al</strong>e<br />
sulla terra, rendendolo attraente, e certamente li faro’ perdere tutti. Eccetto i<br />
Tuoi servi sinceri" (TSC- Sura XV, versetti 36-40). È importante notare come<br />
intende satana tentare i credenti, imbellendo le cose sbagliate e cosi’ abbagliando la<br />
gente d<strong>al</strong>la retta via. Questo tipo di bagliore camuffa il giusto e confonde molti di<br />
coloro che sono deboli di volontà e cuore. Ma coloro che sono credenti sono protetti<br />
da Dio e infatti nella sura viene la risposta Divina <strong>al</strong> nemico di Dio: Allah l’Altissimo<br />
dice quel che può essere tradotto come: "(Allah) disse: Questa sara’ la Retta Via<br />
159
da Me (custodita). Non avrai <strong>al</strong>cun potere sui Miei servi, eccetto i perduti che ti<br />
obbediranno" (TSC- Sura XV, versetto 41-42).<br />
Questa sura parla della protezione Divina dei cieli, della terra, del Corano e dei<br />
credenti e quindi non c’è bisogno di avere paura. È stata rivelata durante un periodo<br />
molto difficile per il Profeta (la pace e la benedizione su di lui) e per i suoi seguaci,<br />
quando i loro nemici li abusavano in tutti i modi. È stata rivelata per rassicurarli che<br />
sono protetti da Dio; e oggigiorno si rivolge ai divulgatori della parola di Dio che<br />
anch’essi sono protetti. Siamo tutti protetti affinche’ abbiamo un di<strong>al</strong>ogo e<br />
attaccamento <strong>al</strong> Signore. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
"Non avrai <strong>al</strong>cun potere sui Miei servi..." (TSC- Sura XV, versetto 42). È<br />
l’Onnipotente che dichiara questo.<br />
È un versetto pieno di compassione e amore che dimostra il Creatore che difende i<br />
credenti d<strong>al</strong> loro nemico; ed e’ con orgoglio che ci s’iscrive ai ’i Miei servi’.<br />
"...Eccetto i perduti che ti obbediranno" (TSC- Sura XV, versetto 42) e qui i<br />
perduti sono coloro che hanno scelto la via del demonio, e perciò non sono sotto la<br />
protezione di Dio. E il demone stesso è consapevole di questo fatto proprio perchè<br />
davanti a Dio disse: "Eccetto i tuoi servitori sinceri" (TSC- Sura XV, versetto 40).<br />
Gli abitanti delle roccie 23 :<br />
La ragione per la qu<strong>al</strong>e questa sura venne chiamata Al-Hijr è perché queste dimore di<br />
roccia erano il posto dove abitava la tribu’ Thamud, il popolo di S<strong>al</strong>eh (pace su di lui),<br />
e c’è un legame tra la protezione e questo popolo.<br />
Il popolo delle roccie rifiutarono il richiamo di Dio <strong>al</strong>la retta via della credenza, e<br />
avendo paura della punizione del Signore, decisero di rifugiarsi tra le roccie per<br />
risparmiarsi d<strong>al</strong>la punizione. E infatti, trovarono e costruirono una bellissima città<br />
dove riuscirono a costruire case sicure sulle montagne rocciose. Allah l’Altissimo dice<br />
quel che può essere tradotto come: "Già gli abitanti di <strong>al</strong>-hijr tacciarono di<br />
menzogna I messaggeri. Demmo loro I Nostri segni, ma rimasero indifferenti.<br />
Scavavano nelle montagne (le lore) case sicure."( TSC- Sura XV, versetti 80-82).<br />
Erano convinti che abitando nelle case dentro le montagne fossero s<strong>al</strong>vi d<strong>al</strong> tormento<br />
e la punizione Divina. Queste dimore scolpite nella roccia avrebbero dovuto<br />
proteggerli da qu<strong>al</strong>unque catastrofe della natura, come diluvi e <strong>al</strong>luvioni. Dice Allah<br />
l’Altissimo quel che può essere tradotto come: "Ma <strong>al</strong> mattino li sorprese il grido"<br />
(TSC- Sura XV, versetto 83). E il grido non risparmia nessuno, ne muri, ne<br />
montagne… e giunse il mattino per simbolizzare il momento della giornata più sicuro<br />
(le notti sono colme di paura). Il significato che viene posto da questi versetti è che<br />
non c’è riparo e protezione se non da Dio l’Altissimo. Non ci si deve impressionare di<br />
ciò che furono capaci di fare (perciò la sura inizia con l’esempio del potere di Dio<br />
sulla terra) e la loro punizione fu singolare tra le civiltà passate: un Grido terribile d<strong>al</strong><br />
qu<strong>al</strong>e nulla si s<strong>al</strong>va, ne muri, ne venti, ne acque ne sassi.<br />
23 le dimore scavate nelle rocce<br />
160
Ed è così che questa sura venne chiamata Hijr (le stanze nelle rocce), simbolo della<br />
forza di una grande civilta’ che non si scampò <strong>al</strong> tormento di Dio dopo la loro<br />
disubbedienza, e ci si deve ricordare che non c’è Protettore se non Dio.<br />
La storia di Lot (pace su di lui):<br />
Per verificare tutti questi significati ci viene narrata la storia di Lot (pace su di lui). Al<br />
popolo di Lot (pace su di lui), la punizione venne mentre erano in uno stato di<br />
passione. Allah l' Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Per la tua vita<br />
(o Muhammad) erano accecati d<strong>al</strong>la loro lussuria" (TSC- Sura XV, versetto 72),<br />
e pure a loro la punizione giunse il mattino: "Questo decidemmo nei suoi confronti:<br />
che in verita’ tutti gli <strong>al</strong>tri <strong>al</strong> mattino (seguente) sarebbero stati annientati…<br />
All’<strong>al</strong>ba li sorprese il Grido" (TSC- Sura XV, versetti 66, 73).<br />
Suggerimenti a tutti i divulgatori in tutti i tempi:<br />
Quando si legge questa sura e si percepisce la potenza della protezione Divina, e<br />
l’inutilità di tutto ciò che ci circonda, si giunge ad <strong>al</strong>cuni importanti consigli verso i<br />
divulgatori della parola di Dio:<br />
1)- Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Ti abbiamo dato dato<br />
i sette ripetuti e il Sublime Corano" (TSC- Sura XV, versetto 87). Equiv<strong>al</strong>ente <strong>al</strong><br />
possesso di forza e ricchezze materi<strong>al</strong>i dei nemici, Dio ci ha dato la Fatiha (I) e il<br />
Santo Corano. Quindi ci si deve aggrappare a ciò che ci è stato dato da Dio ed essere<br />
orgogliosi senza stare a guardare chi ci sta intorno.<br />
2)- E viene il versetto che Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
"Non volgere gli occhi con invidia dell’effimero benessere che abbiamo concesso<br />
ad <strong>al</strong>cuni di loro e (neppure devi) rattristarti per loro, abbassa pero’ la tua <strong>al</strong>a<br />
verso i credenti" (TSC- Sura XV, versetto 88). Non ci si deve impressionare delle<br />
ricchezze di questa vita terrena che si nota nelle civiltà e culture circostanti, ma si<br />
deve essere orgogliosi dell’Islam rimanendo umili verso i nostri fratelli. E non<br />
bisogna farsi imbrogliare d<strong>al</strong>la tecnologia dell’Occidente e le loro impressionanti<br />
costruzioni, perché lo stesso principio Divino che si conforma con i popoli delle<br />
roccie si conforma con gl’equiv<strong>al</strong>enti di questi giorni. Non c'è protettore <strong>al</strong> di la di<br />
Dio.<br />
3)- Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Proclama con forza<br />
quello che ti e’ stato ordinato e rifuggi dagli associatori" (TSC- Sura XV, versetto<br />
94). In questo momento si è annunciato il predicare apertamente nonostante la<br />
reazione che potrebbe procurare d<strong>al</strong>la gente circostante, perché Dio l’Altissimo è il<br />
nostro protettore. Questo periodo era il transito d<strong>al</strong>la predica nascosta a quella aperta<br />
durante la vita del Profeta (pace e benedizione su di lui). I suoi compagni erano<br />
apprensivi per le difficoltà che avrebbero affrontato e quindi venne rivelata questa<br />
sura per rassicurarli e rammentarli che nonostante l’abuso della gente, saranno sempre<br />
protetti da Dio. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Proclama<br />
161
con forza quello che ti e’ stato ordinato e rifuggi dagli associatori. Noi ti<br />
bastiamo contro chi ti schernisce" (TSC- Sura XV, versetti 94-95).<br />
4)- Allah l’Altissimo dice quel che puo’ essere tradotto come: "Ben sappiamo che il<br />
tuo petto si affligge per quello che dicono. Glorifica il tuo Signore lodandoLo e sii<br />
tra coloro che si prosternano. E adora il tuo Signore fin che non ti giunga<br />
l’ultima certezza" (TSC- Sura XV, versetti 97-99). Ma l’abuso è fastidioso e<br />
difficile da sopportare, e nonostante il musulmano sa di essere protetto da Dio, si irrita<br />
d<strong>al</strong>le parole della gente, e giunge quindi il versetto come fosse una cura per questo<br />
problema. Ed è così che si chiude la sura sulla protezione, dando un esercizio per<br />
provare veramente il significato di t<strong>al</strong>e protezione: Glorificare e venerare Dio fino<br />
<strong>al</strong>l’ultima certezza, la morte, perché siamo protetti. Si deve lasciare dire a coloro che<br />
vogliono ferire ed irritare i credenti perché la loro fine è come quella degli abitanti<br />
delle rocce.<br />
Abbi cura della tua religione O musulmano e riformati e richiama la gente <strong>al</strong>la via del<br />
Signore. Verrai così immerso d<strong>al</strong>la protezione di Allah in questa vita, e vincerai il<br />
paradiso nell’Aldilà.<br />
Sura XVI: “An-Nahl” (Le Api)<br />
La Sura delle Api è stata rivelata a Mecca, dopo quella di Al-Kahf "La Caverna”,<br />
mentre nell'ordine coranico viene dopo la Sura “Al-Hijr”. Secondo la maggior parte<br />
degli studiosi viene identificata come la sura dei doni di Allah.<br />
Ricord<strong>al</strong>i e ringrazia Allah<br />
Prendi carta e penna ed elenca i doni che Allah ti ha concesso e successivamente leggi<br />
la Sura delle Api. Troverai tutto ciò che hai scritto. E se segni in un <strong>al</strong>tro foglio tutte<br />
le grazie che incontri nei versetti, noterai che essi includono qu<strong>al</strong>siasi cosa l’essere<br />
umano possa pensare.<br />
Questa Sura dunque, dice <strong>al</strong> suo lettore: -Non ti sei accorto in questo universo di tutti<br />
i doni di Allah?!- sia per quanto riguarda i doni princip<strong>al</strong>i (l’esigenze della vita<br />
quotidiana) che quelli nascosti e occulti che l’uomo non percepisce e nemmeno si<br />
accorge di essi. Si!!! Ebbene la Sura parla di tutti i tipi di doni e grazie divine.<br />
Dopo l'esposizione di ogni gruppo, viene un versetto decisivo che fa da interv<strong>al</strong>lo e<br />
che ci informa che Allah è Colui che dona. Infatti, Allah l'Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Tutto il bene di cui godete appartiene ad Allah” (TSC -<br />
Sura XVI, versetto 53). E poi ancora dice: “Se voleste contare i favori di Allah,<br />
non potreste enumerarli.” (TSC- Sura XVI, versetto 18).<br />
162
All’interno della Sura inoltre, ci sono versetti che fanno da pausa tra gli elenchi dei<br />
vari gruppi dei favori, che prima di tutto mettono in guardia d<strong>al</strong>l’errato utilizzo di<br />
questi beni (ovvero per compiere peccati) e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra parte, per sollecitare l'uomo a<br />
ringraziare sempre Allah.<br />
La sura di Abramo e quella delle Api<br />
Ma qu<strong>al</strong> è la relazione tra la sura di Abramo e quella delle Api?<br />
La sura di Abramo foc<strong>al</strong>izza l'attenzione sulla fede, il dono più grande che Allah ci ha<br />
concesso, mentre nella Sura delle Api, vi è un elenco di tutti i tipi di favori, a partire<br />
dai più semplici a quelli più importanti, come la fede e la rivelazione.<br />
Per questo la Sura è incominciata ricordando lo stesso favore con cui è iniziata quella<br />
di Abramo, cioè la rivelazione. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Alif, Lâm, Râ. Abbiamo fatto scendere su di te un Libro affinché, con il<br />
permesso del loro Signore, tu tragga le genti d<strong>al</strong>le tenebre <strong>al</strong>la luce” (TSC- Sura<br />
XIV, versetto 1). Questo era il primo versetto della Sura di Abramo, leggiamo ora<br />
invece il secondo versetto della Sura delle Api: “Per ordine Suo scendono gli angeli<br />
con la Rivelazione, su chi Egli vuole tra i Suoi servi” ( TSC- Sura XVI, versetto<br />
2).<br />
Un’esposizione continua:<br />
La Sura incomincia elencando le grazie divine:<br />
- il favore della Rivelazione, il primo dei doni elencati. Allah l'Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Per ordine Suo scendono gli angeli con la Rivelazione ,<br />
su chi Egli vuole tra i Suoi servi: «Ammonite [le genti] che non c'è <strong>al</strong>tro dio<br />
<strong>al</strong>l'infuori di Me. TemeteMi dunque” ( TSC- Sura XVI, versetto 2).<br />
- il favore della creazione dei cieli e della terra. Allah l'Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Egli ha creato i cieli e la terra secondo verità. Egli è ben più<br />
<strong>al</strong>to di ciò che Gli associano”( TSC- Sura XVI, versetto 3).<br />
- il favore della creazione umana. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Creò l'uomo da una goccia di sperma, ed eccolo manifesto oppositore”<br />
(TSC- Sura XVI, versetto 4), l’anima che è dentro di te non è un gran favore di<br />
Allah? Egli è Colui che ti ha creato, Colui che ti ha portato d<strong>al</strong> nulla <strong>al</strong>l'esistenza..<br />
- il bestiame per trarne il cibo, per vestirsi e per usarli come mezzi di trasporto, Allah<br />
l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Creò le greggi da cui traete<br />
c<strong>al</strong>ore e <strong>al</strong>tri vantaggi e di cui vi cibate” (TSC- Sura XVI, versetto 5). E poi<br />
ancora: “E [vi ha dato] i cav<strong>al</strong>li, i muli e gli asini, perché li montiate e per<br />
ornamento. E crea cose che voi non conoscete”. (TSC- Sura XVI, versetto 8).<br />
Questo versetto non solo indica i mezzi di trasporto, già conosciuti nell'era del profeta<br />
Muhammad (pace e benedizioni su di lui), ma si riferisce anche a tutti i mezzi<br />
moderni. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “E crea cose che<br />
voi non conoscete” <strong>al</strong>ludendo agli aeroplani, le automobili ...ecc.<br />
163
- il favore di far scendere l'acqua d<strong>al</strong> cielo; Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Egli è Colui che ha fatto scendere l'acqua d<strong>al</strong> cielo bevanda per<br />
voi ed erba per i pascoli.” ( TSC- Sura XVI, versetto 10).<br />
- il favore delle piante; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Per mezzo suo ha fatto germinare i cere<strong>al</strong>i e l'olivo, le p<strong>al</strong>me e le vigne e ogni<br />
<strong>al</strong>tro frutto. In verità in ciò vi è un segno per gente che sa riflettere”. ( TSC- Sura<br />
XVI, versetto 11).<br />
- il favore di aver disposto l’universo <strong>al</strong>l’uomo; Allah l'Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “ Vi ha messo a disposizione la notte e il giorno, il sole e la<br />
luna. Le stelle sono sottomesse <strong>al</strong> Suo ordine. In verità in ciò vi sono segni per<br />
gente che comprende”( TSC- Sura XVI, versetto 12).<br />
Tutto questo grande e meraviglioso universo è a tua disposizione affinché tu, però,<br />
esegua il tuo compito: diventare vicario di Allah sulla terra.<br />
Come sarebbe stata la terra senza ossigeno, sole, c<strong>al</strong>ore o luce? Medita.<br />
- L’aspetto estetico della terra. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “E ha creato per voi sulla terra tutte le cose, di diversi colori. In verità in ciò vi<br />
è un segno per gente che ricorda” ( TSC- Sura XVI, versetto 13).<br />
Sapete dunque qu<strong>al</strong> è il problema? Tutte queste cose le vediamo ogni giorno, ma<br />
siamo sempre così occupati che non contempliamo tutto ciò che ci sta attorno.<br />
La sura viene <strong>al</strong>lora per darci una scossa, per commuovere i nostri cuori e per volgere<br />
la nostra attenzione ai doni divini.<br />
Aiuta il tuo cuore<br />
Ricordare e riconoscere continuamente i favori di Allah è molto importante per i<br />
nostri cuori.<br />
Se ti senti così distratto e cieco da non poter vedere e contemplare i doni di Allah<br />
l'Altissimo attorno a te, segui queste indicazioni:<br />
- Prendi carta e penna e scrivi i favori e doni divini che conosci, contempl<strong>al</strong>i e cerca di<br />
farli percepire d<strong>al</strong> tuo cuore.<br />
- Abituati a ripetere sempre “Alhamdullillah” (lode ad Allah), anche mentre cammini.<br />
- Con l'inizio della preghiera, leggendo la sura Al-Fâtiha (l'Aprente) medita sulle<br />
grazie e i favori di Allah su di te ed in ogni unità operativa cerca di contemplare uno<br />
di questi doni e ringrazia Allah. Ricordare i doni, aiuta il cuore a ringraziare Colui<br />
che ti dona.<br />
Durante il giorno, l'uomo più di una volta ringrazia i suoi colleghi e compagni, ma<br />
quante volte <strong>al</strong> giorno si rivolge ringraziando Allah?!<br />
Altri favori<br />
I versetti, successivamente, parlano di <strong>al</strong>tri favori che Allah ci ha concesso, ad<br />
esempio:<br />
- la disponibiltà del mare; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Egli è Colui che vi ha messo a disposizione il mare affinché possiate mangiare<br />
164
pesce freschissimo e trarne gioielli con i qu<strong>al</strong>i vi adornate.” (TSC- Sura XVI,<br />
versetto 14).<br />
Nessuno ha meditato sul fatto che noi d<strong>al</strong>l'acqua del mare, che è fonte di molte paure,<br />
possiamo trarre del cibo? Il problema è lo stesso, noi siamo così abituati da non<br />
accorgercene più.<br />
La sura delle Api ci apre, dunque, un nuovo orizzonte, ci dà l'occasione di rivedere e<br />
contemplare tutto il mondo con uno sguardo diverso, ringraziando Allah.<br />
- La grazia della creazione delle montagne; Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Ha infisso sulla terra le montagne, affinché non oscilli sotto di<br />
voi” (TSC- Sura XVI, versetto 15).<br />
Allah ha creato le montagne come p<strong>al</strong>i fissi affinchè la terra rimanga sempre stabile<br />
durante le c<strong>al</strong>amità terrestri, come d’<strong>al</strong>tronde viene affermato oggigiorno d<strong>al</strong>le fonti<br />
scientifiche.<br />
- la grazia della creazione delle stelle; Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “{E [ha stabilito] punti di riferimento: le stelle che vi fanno da<br />
guida.” ( TSC- Sura XVI, versetto 16).<br />
Durante i viaggi (speci<strong>al</strong>mente nel passato) le stelle ci orientano nel trovare le<br />
direzioni, sopratutto quella della Qibla 24 .<br />
- la grazia del latte del bestiame; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “E invero dai vostri greggi trarrete un insegnamento: vi dissetiamo con<br />
quello che è nei loro visceri, tra chimo e sangue: un latte puro, delizioso per chi lo<br />
beve” ( TSC- Sura XVI, versetto 66).<br />
Nessuno ha mai riflettuto da dove proviene il latte d<strong>al</strong> buon gusto ed odore? Proviene<br />
d<strong>al</strong>le viscere dei greggi, nonstante ciò è sempre “un latte puro, delizioso per chi lo<br />
beve” senza <strong>al</strong>cuna goccia di sangue!<br />
- le grazie dell'udito, della vista e della scienza; Allah l'Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: “Allah vi fa uscire dai ventri delle vostre madri sprovvisti di<br />
ogni scienza}( TSC- Sura XVI, versetto78).<br />
Poi Allah ci concede, per la Sua misericordia, gli strumenti utili per percepire la<br />
scienza; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “e vi dà udito,<br />
occhi e intelletto. Sarete riconoscenti?” ( TSC- Sura XVI, versetto 78).<br />
- la grazia degli uccelli; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Non hanno visto gli uccelli sottomessi [ad Allah] nello spazio del cielo, dove solo<br />
Allah li sostiene? In ciò sono segni per coloro che credono” (TSC- Sura XVI,<br />
versetto 79).<br />
Chi di noi medita e ringrazia Allah? Chi utilizza questi strumenti per fare opere di<br />
bene e per giungere <strong>al</strong> Suo Compiacimento?<br />
{Se voleste contare i favori di Allah, non potreste enumerarli}<br />
Dopo aver ricordato tutti questi favori, viene il momento di giungere ad un versetto di<br />
estrema importanza; Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Se<br />
voleste contare i favori di Allah,non potreste enumerarli. In verità Allah è<br />
24 Direzione della Mecca<br />
165
perdonatore, misericordioso” ( TSC- Sura XVI, versetto 18). Perché non<br />
possiamo? Riusciamo ad enumerare tutti i doni, sia quelli p<strong>al</strong>esi che quelli nascosti? E<br />
se questo fosse possibile, comunque non riusciremo ad enumerare tutte le varie utilità<br />
contenute in un solo dono!!!<br />
Allah l'Altissimo dice quello che si può essere tradotto come: “Se voleste contare i<br />
favori di Allah,non potreste enumerarli” (TSC- Sura XVI, versetto 18) e poi “In<br />
verita` Allah e` perdonatore,misericordioso” ( TSC- Sura XVI, versetto 18); che<br />
sta ad indicare che l’essere umano così ingrato non ringrazia Allah, e che se non fosse<br />
stato per la Sua misericordia, il Glorioso l’Altissimo lo avrebbe severamente punito.<br />
L’utilizzo delle grazie per lo scopo sbagliato<br />
L'obiettivo della sura non si limita ad enumerare i favori, ma si concentra anche sul<br />
suo corretto utilizzo, e successivamente giungono dei versetti che ci avvertono da un<br />
loro errato utilizzo (19-29).<br />
Ad esempio, nel versetto 24, misconosce tutti coloro che non hanno riconosciuto il<br />
dono della rivelazione, bensì la rinnegano. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come:“Quando è chiesto loro : « Cos'è quel che ha fatto scendere il vostro<br />
Signore?», rispondono: « Favole degli antichi »”( TSC- Sura XVI, versetto 24).<br />
Ed è questo ciò che si meritano: “Nel Giorno della Resurrezione, porteranno tutto<br />
il loro carico e pure una parte di quello di coloro che, per ignoranza, sviarono”<br />
(TSC- Sura XVI, versetto 25).<br />
Il seguente versetto invece ci presenta un’orribile scena di coloro che insistono a non<br />
riconoscere i doni di Allah.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:“Coloro che li precedettero<br />
già avevano tramato. Ma Allah ha sc<strong>al</strong>zato le basi stesse delle loro costruzioni, il<br />
tetto rovinò loro addosso e il castigo venne loro da dove non lo aspettavano”<br />
(TSC- Sura XVI, versetto 26).<br />
Diversamente i seguenti versetti (30-32) portano una lieta novella a coloro che<br />
riconoscono e si approfittano giustamente dei favori: Allah l'Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: “Verrà chiesto a quelli che temevano Allah: « Cos'è quel<br />
che ha atto scendere il vostro Signore?». Risponderanno: « Il bene più grande!»”<br />
(TSC- Sura XVI, versetto 30). È chiarissima la distinzione tra quelli che credono e<br />
riconoscono i Suoi favori e quelli che invece li rinnegano (versetto 24).<br />
Così continua il confronto, come nel caso del versetto 28 “[quelli] che gli angeli<br />
[della morte] coglieranno ancora ingiusti verso sé stessi ». Allora faranno atto di<br />
sottomissione [dicendo]: « Non commettemmo m<strong>al</strong>e <strong>al</strong>cuno»” e nel versetto 32<br />
“[coloro] che gli angeli coglieranno nella purezza dicendo loro: «Pace su di voi!<br />
Entrate nel Paradiso, compenso per quel che avete fatto »”.<br />
Il dono dei profeti e della guida<br />
Un gran favore che si ripete nella sura, è quello dei messaggeri e in gener<strong>al</strong>e della<br />
guida sulla retta via. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ad<br />
ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: « Adorate Allah e fuggite gli<br />
166
idoli !»” (TSC- Sura XVI, versetto 36). Questo è il dono migliore che l’uomo possa<br />
ricevere, in qu<strong>al</strong>siasi epoca egli viva.<br />
“Prima di te non inviammo che uomini da Noi ispirati . Chiedete <strong>al</strong>la gente della<br />
Scrittura , se non lo sapete. }{[Li inviammo] con prove e con S<strong>al</strong>mi! E su di te<br />
abbiamo fatto scendere il Monito , affinché tu spieghi agli uomini ciò che è stato<br />
loro rivelato e affinché possano riflettervi.” (TSC- Sura XVI, versetti 43-44).<br />
Dunque, nella tua lista dei doni, hai già scritto la grazia dell’invio del Profeta<br />
Muhammad (Pace e benedizioni su di lui) a tutti noi? Ed il dono della rivelazione del<br />
Corano, che di giorno in giorno sentiamo e riconosciamo il suo v<strong>al</strong>ore?<br />
Hai pensato un giorno di applicare gli ordini del Corano e della Sunna con<br />
l'intenzione di ringraziare il Signore per questi grandi doni?<br />
{Tutto il bene di cui godete appartiene ad Allah}<br />
Dopo un lungo elenco, giunge il momento di un giudizio fondament<strong>al</strong>e: Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Tutto il bene di cui godete<br />
appartiene ad Allah” (TSC-Sura XVI, versetto 53), questo per puntu<strong>al</strong>izzare che<br />
riconoscere e sentire i favori, è il primo passo verso il ringraziamento del Creatore.<br />
I favori sono strettamente legati <strong>al</strong> ringraziamento, e quest’ultimo a sua volta è una<br />
garanzia della continuazione dei doni. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Se sarete riconoscenti,acrescero` [la Mia grazia]” (TSC- Sura<br />
XIV, versetto 7).<br />
Se l'uomo pensa <strong>al</strong>le sue origini, scoprirà che egli non possiede nulla. Tutto ciò che<br />
possediamo, a partire d<strong>al</strong>le risorse essenzi<strong>al</strong>i (mangiare, vestire, bere) agli strumenti di<br />
tecnologia moderna (navi spazi<strong>al</strong>i, computer, ecc.), sono frutto della creatività<br />
dell’intelletto umano, uno dei più grandiosi doni che Allah l’Altissimo ci ha concesso.<br />
L'uso scorretto dei doni<br />
Mettendoci in guardia un’<strong>al</strong>tra volta da un uso scorretto dei favori, la Sura ci descrive<br />
una categoria di gente, che implora Allah nei momenti della sventura e compie<br />
misfatti nei periodi di benessere. (I versetti 53-55). Qu<strong>al</strong>e sarà il loro destino?<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può esser tradotto come: “disconoscendo quello che<br />
abbiamo dato loro. Godete pure [per un periodo], ché ben presto saprete”. (TSC-<br />
Sura XVI, versetto 55).<br />
In questo caso capiamo che il godimento è solo per un breve periodo: {Godete}.<br />
Bada, caro fratello musulmano, quando ti vengono concessi continuamente i doni e i<br />
favori, nonostante ometti di ringraziare Dio, questo può essere una tentazione da parte<br />
dell’Altissimo.<br />
Un orribile esempio sull’errato utilizzo delle grazie è quello di seppellire vive le<br />
bambine appena nate; Allah l’Altissimo dice quel che può esser tradotto come:<br />
167
“Quando si annuncia ad uno di loro la nascita di una figlia, il suo volto si<br />
adombra e soffoca [in sé la sua ira]. Sfugge <strong>al</strong>la gente, per via della disgrazia che<br />
gli è stata annunciata: deve tenerla nostante la vergogna o seppellirla nella<br />
polvere? Quant'è orribile il loro modo di giudicare.” (TSC- Sura XVI, versetto<br />
58-59).<br />
Come può mai l’uomo, dopo che Allah gli ha concesso un dono, uccidere un’anima<br />
innocente, commettendo dei peccati?<br />
I Favori della misericordia e della protezione:<br />
Tra i Favori citati nella Sura possiamo notare la Clemenza di Allah l’Altissimo, la Sua<br />
misericordia e la Sua protezione verso i suoi servi. Allah l’Altissimo dice quel che<br />
può essere tradotto come: "Se Allah [volesse] punire [tutti] gli uomini delle loro<br />
colpe, non lascerebbe <strong>al</strong>cun essere vivente sulla terra.". (TSC – Sura XVI,<br />
versetto 61).<br />
Prova ad immaginare cosa succederebbe se Allah ti privasse della Sua protezione e<br />
Clemenza, smascherandoti per un solo giorno? Cosa succederebbe se ti svegliassi la<br />
mattina e sulla tua porta di casa trovassi la lista con tutti i peccati che hai commesso?<br />
Oppure se questi appaiono scritti sulla tua fronte? Cosa succederebbe se ogni peccato<br />
che commettiamo avesse un odore specifico?<br />
Tra i magnifici Favori che Allah ci ha concesso è che Egli rivela il meglio e il<br />
lodevole di ciò che facciamo, nascondendo tutti i nostri peccati, ad Allah la Lode e la<br />
Grazia.<br />
I Favori della Rivelazione e della pioggia<br />
Tra i Favori che sono sempre citati insieme nella Sura sono: la Rivelazione e la<br />
pioggia.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Abbiamo fatto scendere<br />
il Libro su di te, affinché tu renda esplicito quello su cui divergono [e affinché<br />
esso sia] guida e misericordia per coloro che credono". (TSC – Sura XVI,<br />
versetto 64). Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Allah fa<br />
scendere l'acqua d<strong>al</strong> cielo e suo tramite rivivifica la terra che già era morta...".<br />
(TSC – Sura XVI, versetto 65).<br />
Qu<strong>al</strong> è lo scopo di citare questi due Favori sempre insieme?<br />
La risposta è che si assomigliano tra loro: la Rivelazione scende portando il bene <strong>al</strong>la<br />
gente, e rianima i cuori morti, lo stesso v<strong>al</strong>e per la pioggia, quando scende rivivifica<br />
la terra morta.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Ed è così che ti abbiamo<br />
rivelato uno spirito [che procede] d<strong>al</strong> Nostro ordine.". (TSC –Sura XLII, versetto<br />
52), e ancora: "...colui che era morto, e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e abbiamo dato la vita...". (TSC –<br />
Sura VI, versetto 122).<br />
Un esempio sull'errato utilizzo dei Favori (il vino)<br />
168
I versetti ricominciano a metterci in guardia d<strong>al</strong>l'errato modo di utilizzare i Favori.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "[Pure] dai frutti dei<br />
p<strong>al</strong>meti e delle vigne ricavate bevanda inebriante e cibo eccellente.". (TSC – Sura<br />
XVI, versetto 67).<br />
Questo versetto fu rivelato prima della proibizione del vino. Questo non affronta la<br />
questione da un punto di vista della giurisprudenza musulmana ma mette in guardia<br />
d<strong>al</strong> vino, visto come una manifestazione del m<strong>al</strong> utilizzo dei Favori.<br />
Il vino <strong>al</strong>l’origine si costituisce da frutti buoni e da favori divini, ma certe persone<br />
l'hanno utilizzati in modo diverso d<strong>al</strong>lo scopo per cui sono stati creati, e si sono serviti<br />
di esso per inebriare i loro cervelli e per umiliarsi... questa è una grave manifestazione<br />
del m<strong>al</strong> utilizzo dei Favori.<br />
I doni soci<strong>al</strong>i<br />
Forse ti starai chiedendo: dove sono i Favori della famiglia e del matrimonio nella<br />
Sura? Ti risponde dunque il seguente versetto:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Allah vi ha dato spose<br />
della vostra specie, e da loro vi ha dato figli e nipoti e vi ha concesso le cose<br />
migliori." (TSC – Sura XVI, versetto 72).<br />
La stabilità <strong>al</strong>l'interno della famiglia è uno dei migliori Favori che Allah ci ha<br />
concesso, e proprio per questo viene questo versetto doloroso per mettere in guardia<br />
d<strong>al</strong>l’ingratitudine. Infatti, Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
"...Crederanno <strong>al</strong> f<strong>al</strong>so e disconosceranno la benevolenza di Allah? Adorano<br />
<strong>al</strong>l'infuori Allah, ciò che non procura loro <strong>al</strong>cun cibo, né d<strong>al</strong>la terra né d<strong>al</strong> cielo e<br />
che non ha <strong>al</strong>cun potere?" (TSC – Sura XVI, versetti 72-73).<br />
Allah ci ha dato persino le case dove abitiamo. Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: "Allah vi ha concesso riparo nelle vostre case" (TSC – Sura<br />
XVI, versetto 80).<br />
...Gli oggetti che usiamo…. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
"Con la loro lana, il loro crine e il loro pelo [fabbricate] suppellettili e oggetti di<br />
cui vi servite per un [certo] tempo". (TSC – Sura XVI, versetto 80).<br />
… i vestiti che indossiamo…Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: "Vi ha concesso vesti che vi proteggono d<strong>al</strong> c<strong>al</strong>ore e <strong>al</strong>tre che vi<br />
proteggono d<strong>al</strong>la vostra stessa violenza ". (TSC – Sura XVI, versetto 81).<br />
Semplicemente l’ombra sotto cui riposiamo; Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: "Con quel che ha creato, Allah vi ha dato l'ombra" (TSC –<br />
Sura XVI, versetti 81).<br />
Per questo viene un versetto centr<strong>al</strong>e dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: "... Ha in t<strong>al</strong> modo completato la Sua benevolenza su di voi,<br />
affinché siate sottomessi." (TSC – Sura XVI, versetto 81).<br />
169
La gravità dell'errato utilizzo dei Favori<br />
Come abbiamo già affermato in precedenza, i versetti seguono tutti lo stesso schema.<br />
All'inizio vi è un’ondata di Favori, in seguito l’incitazione <strong>al</strong> ringraziamento, e infine<br />
l’avvertimento d<strong>al</strong>l'errato utilizzo dei Favori.<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Conoscono la<br />
benevolenza di Allah e poi la rinnegano. La maggior parte di loro sono<br />
miscredenti". (TSC – versetto 83) Vi siete accorti che rinnegare i Favori di Allah<br />
potrebbe condurre <strong>al</strong>la miscredenza (Che Allah ci protegga!!)?<br />
Giungiamo dunque a versetti molto severi che ci mettono in guardia d<strong>al</strong> violare i<br />
giuramenti e i patti presi con Allah dopo che ci ha concesso i Suoi Favori. Allah<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Non fate come colei che<br />
disfaceva il suo filato dopo averlo torto a fatica" (TSC – Sura XVI, versetto 92).<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Non fate dei vostri<br />
giuramenti mezzi di reciproco inganno, ché <strong>al</strong>trimenti scivolerebbero i vostri<br />
piedi dopo che erano stati s<strong>al</strong>di .." (TSC – Sura XVI, versetto 94).<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Non svendete a vil<br />
prezzo il patto con Allah..." (TSC – versetto 95).<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Quello che è presso di voi<br />
si esaurisce, mentre ciò che è presso Allah rimane." (TSC – Sura XVI, versetto<br />
96).<br />
In seguito ci sono <strong>al</strong>tri versetti che ci mettono in guardia d<strong>al</strong>l’ingratitudine verso i<br />
Favori di Allah:<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Allah vi propone la<br />
metafora di una città: viveva in pace e sicurezza, da ogni parte le venivano<br />
approvvigionamenti. Poi rinnegò i favori di Allah e Allah le fece provare la fame<br />
e la paura, [punizione] per quello che avevano fatto" (TSC – Sura XVI, versetto<br />
112).<br />
Questi, in re<strong>al</strong>tà, avrebbero dovuto fare come Allah l’Altissimo dice quel che può<br />
essere tradotto come: "Mangiate le cose buone e lecite che Allah vi ha concesso e<br />
rendeteGli grazie della Sua benevolenza, se è Lui che adorate. (TSC – Sura XVI,<br />
versetto 114).<br />
Abramo (Pace su di lui): era riconoscente ad Allah per i Suoi favori<br />
La Sura si conclude con la storia di una persona che ha ringraziato Allah per i Suoi<br />
Favori, è il caso del profeta Abramo (Pace su di lui). Quello che colpisce la nostra<br />
attenzione è che il profeta Abramo viene citato nella Sura con la sua virtù caratteri<strong>al</strong>e<br />
170
che è in rapporto con lo scopo della Sura. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: "era riconoscente ad Allah per i Suoi favori." (TSC – Sura XVI,<br />
versetto 121).<br />
Solo dopo che Abramo (pace su di lui) abbia riconosciuto i Favori di Allah, Egli<br />
l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Allah lo scelse, lo guidò sulla<br />
retta via." (TSC – Sura XVI, versetto 121).<br />
Il titolo della Sura<br />
Rimane una domanda importante: perché la Sura s'intitola “An-Nahl” (Le Api)?<br />
Perché la Sura non ha preso il nome dei Favori di cui ha parlato ma è stata intolata<br />
con il nome “le Api”?<br />
Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: "Ed il tuo Signore ispirò<br />
<strong>al</strong>le api: «Dimorate nelle montagne, negli <strong>al</strong>beri e negli edifici degli uomini.<br />
Cibatevi di tutti i frutti e vivete nei sentieri che vi ha tracciato il vostro Signore».<br />
Scaturisce dai loro ventri un liquido dai diversi colori, in cui c'è guarigione per<br />
gli uomini". (TSC – Sura XVI, versetti 68-69).<br />
Innanzitutto perché le api, l’organizzazione del loro regno e il modo in cui producono<br />
il miele sono un magnifico Favore di Allah e una delle Sue meraviglie nell’universo.<br />
Secondo, perché i versetti inizi<strong>al</strong>i dicono quel che può essere tradotto come: "Ed il<br />
tuo Signore ispirò <strong>al</strong>le api..." Questo indica che le api hanno seguito la Rivelazione<br />
divina e che hanno ubbidito ad Allah, o meglio ancora hanno utilizzato i precetti della<br />
Rivelazione per eseguire ciò che gli è stato comandato: "Dimorate... Cibatevi...<br />
vivete...".<br />
Le Api sono un esempio dell’utilizzo dei Favori di Allah nella Sua ubbidienza: e<br />
quando hanno ubbidito ad Allah e hanno eseguito i Suoi comandi, Allah ha fatto<br />
scaturire dai loro ventri un miele benefico che guarisce la gente. Osserva la precisione<br />
dell’espressione coranica della parola "... Scaturisce...": il versetto non dice<br />
“scaturite il miele” perché solo quando le api hanno seguito i comandi di Allah che il<br />
miele diventa sostanza utile e benefica. Questo esempio ci fa pensare <strong>al</strong>la Rivelazione<br />
che è scesa per la Umma: seguendo gli ordini di Allah, d<strong>al</strong>la società uscirà il miele e<br />
la luce del Retto Sentiero.<br />
La cosa carina nel regno delle api è che si basa fondament<strong>al</strong>mente sulle femmine,<br />
anche il discorso coranico si rivolge a loro con il femminile "..... Cibatevi... vivete..."<br />
(nella lingua araba vi è una distinzione tra il “voi” femminile e il “voi” maschile)<br />
perché l’unico ruolo dei maschi nel regno delle api è di fecondare la regina, mentre il<br />
ruolo fondament<strong>al</strong>e del lavoro, della costruzione e di far scaturire il miele è riservato<br />
<strong>al</strong>le femmine.<br />
Il Corano e il miele: cura delle anime e dei corpi<br />
171
Dobbiamo notare inoltre un dettaglio particolare: la parola guarigione è citata nel<br />
Corano soltanto due volte; una volta per parlare del miele e una riferendosi <strong>al</strong> Corano.<br />
Il Corano, esattamente come il miele, è una guarigione per la gente. Allah l’Altissimo<br />
Ha enumerato in questa Sura tantissimi doni (il più importante è la Rivelazione) e ci<br />
ha messo in guardia d<strong>al</strong> loro errato utilizzo. Dunque, se sapremo sfruttare il Favore<br />
del miele, i nostri corpi guariranno, e lo stesso v<strong>al</strong>e per il Corano, se sapremo sfruttare<br />
il Favore del Corano guariranno le menti, i cuori e le anime.<br />
Il prezzo del miele<br />
Questa era la Sura “An-Nahl” (le Api), la Sura dei Favori: adesso che hai capito<br />
questo e che ti sei ricordato di tutti i Favori che Allah ti ha donato e se non percepisci<br />
con tutti i tuoi sensi e con ogni piccola particella del tuo corpo che hai bisogno di<br />
ringraziare Allah, <strong>al</strong>lora devi farti un esame di coscienza perché non hai tratto <strong>al</strong>cun<br />
beneficio da questa Sura che è appunto la Sura delle Lodi, la Sura che ti fa conoscere i<br />
Favori di Allah e il Suo ringraziamento.<br />
A questo punto ci dobbiamo chiedere se usiamo i doni di Allah nella Sua ubbidienza o<br />
no. Se c’è qu<strong>al</strong>cuno che usa i Favori di Allah nella Sua disubbidienza deve avere<br />
paura di questo versetto dove Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: "Allah vi propone la metafora di una città: viveva in pace e sicurezza, da<br />
ogni parte le venivano approvvigionamenti. Poi rinnegò i favori di Allah e Allah<br />
le fece provare la fame e la paura, [punizione] per quello che avevano fatto".<br />
(TSC – Sura XVI, versetto 112).<br />
Chi disubbidisce ad Allah l’Altissimo usando in modo sbagliato i suoi favori, avrà una<br />
vita senza sicurezza, i suoi beni diminuiranno e diverrà povero, affamato e pauroso.<br />
Ed è forse per questo che i doni più importanti che Allah l’Altissimo ha concesso a<br />
Quraysh quelli menzionati nel versetto che dice quel che può essere tradotto come:<br />
"Adorino dunque il Signore di questa Casa , Colui che li ha preservati d<strong>al</strong>la fame<br />
e li ha messi <strong>al</strong> riparo da [ogni] timore". (TSC – Sura CVI, versetti 3-4).<br />
Un progetto pratico<br />
Che ne dici di accompagnare la lettura di questa Sura con un progetto pratico che ci<br />
farà cogliere di più i Favori di Allah e ci farà interagire con essa?<br />
Quando leggi la Sura “An-Nahl” (le Api), e ogni volta che troverai la citazione di un<br />
dono, annot<strong>al</strong>o su un foglio, poi cerca di identificarlo nella tua vita person<strong>al</strong>e con<br />
esempi precisi (la sicurezza, la famiglia, il cibo...). dopo, rifletti sul modo in cui potrai<br />
usare questi Favori per ubbidire ad Allah, così re<strong>al</strong>izzerai la volontà di Allah espressa<br />
in questa Sura. (Che Allah ci aiuti!)<br />
Sura XVII : Al-Isrâ' (Il Viaggio Notturno)<br />
172
La sura Al-Isrâ', “Il viaggio notturno” (meccana), e`stata rivelata dopo la sura Al-<br />
Qasas (Il Racconto) , e nel Corano e` situata dopo la sura Al-Nahl (Le Api).<br />
E`composta da 111 versetti, ed e` inoltre conosciuta come la sura dei Figli di Israele.<br />
La più grandiosa congregazione<br />
Per soffermarsi sull`argomento e sull’obiettivo della sura dobbiamo ritornare <strong>al</strong>la<br />
storia stessa di AlIsrâ', che narra di quando il Profeta (pace e benedizioni su di lui)<br />
viaggiò di notte d<strong>al</strong>la Santa Moschea di Mecca <strong>al</strong>la moschea di AAqsa, “la moschea<br />
remota” di Gerus<strong>al</strong>emme, viaggio seguito da Al Mi`raj, ovvero l'ascensione verso i<br />
cieli . Data la grandiosità di questi avvenimenti, perché la sura non venne intitolata<br />
Al-Mi`raj?<br />
Qu<strong>al</strong> è il segreto che potrebbe essere celato dietro <strong>al</strong> nome di questa sura?<br />
Questo grandioso evento ne accompagna un <strong>al</strong>tro della medesima importanza: la più<br />
grandiosa riunione nella storia dell’umanità. La Moschea di Al Aqsa “la moschea<br />
remota”, era in quel momento ricolma di persone eccellenti, i Profeti di Allah<br />
l’Altissimo, da Adamo a Gesù (che la pace sia su di loro), che aspettavano il Profeta<br />
Muhammed (pace e benedizioni su di lui) affinché li guidasse durante la preghiera.<br />
L'imam, la guida dei Messaggeri e dei Profeti<br />
La preghiera del Profeta (pbsl) con gli <strong>al</strong>tri Messaggeri è indice del trasferimento del<br />
Messaggio Divino <strong>al</strong>la comunità musulmana. Indica anche la leadership del Profeta<br />
(pace e benedizioni su di lui) in questo luogo benedetto,la moschea di A Aqsa, “la<br />
moschea remota”. Come se il significato di tutto ciò fosse: “O Muhammad, e voi<br />
Umma (comunità) di Muhammad, siete divenuti responsabili del Libro, del<br />
Messaggio inviato da Allah <strong>al</strong>l’umanità, che è stato trasmesso da Profeta a Profeta, a<br />
partire da Noè che lo ha custodito assieme ad i suoi figli dopo il diluvio univers<strong>al</strong>e,<br />
per poi giungere ad Abramo e, successivamente, a Mosè e a Gesù (pace su di loro) ed<br />
infine a Muhammad (pace e benedizioni su di lui) e <strong>al</strong>la sua Umma.<br />
La responsabilità della Scrittura<br />
Ad ognuno di questi Profeti venne ordinato di custodire il Libro di Allah ed i suoi<br />
ordini e di intimare ai rispettivi popoli di fare lo stesso e di obbedire <strong>al</strong>le regole in<br />
esso contenute. Ma in seguito <strong>al</strong>la morte dei Profeti, i popoli abbandonavano la<br />
scrupolosità nei confronti del Libro: evitavano di adempiere ai doveri indicati ne<br />
distorcevano le regole, modificandone i comandamenti. Così facendo, Allah li<br />
sostituiva con un <strong>al</strong>tro popolo per affidare loro il Libro. L’ultima nazione<br />
responsabile della Scrittura fu quella dei Figli di Israele, che sparsero la corruzione<br />
sulla terra e che non osservarono le regole da essa dettate. Per questo la sura fu<br />
chiamata con il loro nome, perche` tratta appunto del sollevamento d<strong>al</strong>la<br />
responsabilità del Libro da loro comunità a quella di Muhammad (pbsl), e la prova di<br />
cio` sta nel fatto che tutti i Profeti dei Figli di Israele pregarono dietro <strong>al</strong> Profeta pbsl,<br />
che fece loro da imam. Furono quindi sostituiti da Allah con la Umma di Muhammad<br />
(pbsl); questa sura è una dichiarazione dell'avvenuta consegna del Messaggio. Qu<strong>al</strong> è<br />
dunque l’obiettivo della sura?<br />
173
L’obiettivo della sura: la percezione del v<strong>al</strong>ore del Corano<br />
Come può essere questo l’obiettivo? E cosa lega questo con Al Isrâ' ?<br />
La sura Al Isrâ' è quella in cui viene citato il Corano e il Libro in numero maggiore<br />
rispetto <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre, e ciò prova l'importanza di custodire il Corano Al Isrâ' stessa è la<br />
rappresentazione dell’evento del trasferimento del Messaggio <strong>al</strong>la Umma di<br />
Muhammad, ed è come se ci dicesse: “O voi, Umma di Muhammad, siete responsabili<br />
di questo Libro, il Corano. Percepite, dunque la sua importanza, e guai ad<br />
abbandonarlo come fecero le precedenti comunità, perché verrete sostituiti da Allah<br />
come accadde ad esse”.<br />
Rendilo la tua guida<br />
Ali` Ibn Abi T<strong>al</strong>ib trasmesse un detto dell’Inviato di Allah (pbsl) che fissa<br />
l’importanza del Corano nella nostra vita, che è un s<strong>al</strong>vagente per chi lo rende sua<br />
guida. Disse il Profeta (pace e benedizioni su di lui): “Invero sarà per voi una<br />
tentazione” Chiese Ali: - “ Chi è colui che uscirà indenne da questa tentazione, o<br />
Inviato di Allah?” Il Profeta disse:” el Libro di Allah vi è un annuncio di coloro che vi<br />
precedettero e di coloro che vi succederanno, e vi è un giudice tra di voi che vi divide,<br />
il tiranno (oppressore) che lo abbandona (il Corano), Allah lo separa da esso e chi<br />
cerca la guida in qu<strong>al</strong>cosa differente da esso, Allah lo svia. Esso è la corda di Allah<br />
l’Irremovibile. È il Saggio Ricordo ed è la Retta Via , grazie a lui le passioni (brame)<br />
non vengono sviate, con lui non si ingarbugliano le lingue, e non se ne saziano i<br />
sapienti. Non si logora a forza di ripeterlo, e non si possono contrastare i suoi<br />
miracoli. È quello che i jinn (demoni) quando lo ascoltarono non riuscirono a<br />
trattenersi, tanto che dissero: “Invero abbiamo ascoltato una Lettura<br />
meravigliosa”.Chi lo utilizza è veritiero, chi lo usa come mezzo di giustizia, è giusto,<br />
chi pratica ciò che vi è scritto sarà ricompensato e chi lo utilizza per fare appello sarà<br />
guidato sulla Retta Via”-<br />
Vieni con noi o lettore del Corano, siamo pressappoco a metà del nostro viaggio che<br />
lo riguarda, viaggiamo attraverso la sura e proviamo a percepire la sua grandiosità<br />
attraverso i suoi versetti.<br />
Lo spostamento del Libro tra le comunità<br />
Inizia così la Sura, chiaramente con l’ evento di Al Isrâ'; dice Allah l’Altissimo quello<br />
che può essere tradotto come: “Gloria a Colui che di notte trasportò il Suo servo<br />
d<strong>al</strong>la Santa Moschea <strong>al</strong>la Moschea remota di cui benedicemmo i dintorni...”<br />
(TSC- Sura XVII, versetto 1) . E nel secondo versetto Allah l`Altissimo dice quello<br />
che può essere tradotto come: “Demmo a Mosè la Scrittura...” (TSC- Sura XVII,<br />
versetto 2).<br />
174
Questo versetto è stato rivelato dopo l’evento di Al Isrâ' per chiarire ed enfatizzare il<br />
fatto che tutto ciò ha avuto come obiettivo l` annuncio del trasferimento della<br />
Scrittura dagli israeliti <strong>al</strong>la Umma di Muhammad (pace e benedizioni su di lui). Infatti<br />
possiamo vedere che il secondo versetto narra della comunità che era in possesso del<br />
Libro in precedenza. Allah l`Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />
“Demmo a Mosé la Scrittura e ne facemmo la Guida per i figli di Israele [dicendo<br />
loro]: "Non prendete <strong>al</strong>tro protettore che Me!" (TSC- Sura XVII, versetto 2).<br />
Come è giunto a loro il Libro? “[Egli era un] discendente di coloro che portammo<br />
insieme a Noé. In verità era un servo riconoscente.” (TSC- Sura XVII, versetto<br />
3).<br />
I tre versetti sono una concreta rappresentazione del trasferimento del Libro tra le<br />
comunità. Cosa fecero con il Libro? Perché furono sostituiti? Allah l’Altissimo dice<br />
quello che può essere tradotto come: “Decretammo nella Scrittura, contro i figli di<br />
Israele: "Per due volte porterete la corruzione sulla terra e sarete<br />
manifestamente superbi" .” (TSC- Sura XVII, versetto 4).<br />
I versetti d<strong>al</strong> 4 <strong>al</strong> 7 continuano a foc<strong>al</strong>izzarsi sulla mancanza di responsabilità da parte<br />
delle precedenti comunità, fino a giungere <strong>al</strong> versetto numero 9 che annuncia che<br />
questa responsabilità viene data <strong>al</strong>la comunità dell’Islam.<br />
Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “In verità questo<br />
Corano conduce a ciò che è più giusto e annuncia la lieta novella ai credenti, a<br />
coloro che compiono il bene: in verità avranno una grande ricompensa,e in<br />
verità per coloro che non credono nell'<strong>al</strong>tra vita abbiamo preparato un doloroso<br />
castigo” (TSC- Sura XVII, versetti 9-10).<br />
Tenetevi dunque s<strong>al</strong>di a questo Libro, fatene il vostro scudo, affinché guidi voi<br />
musulmani verso ciò che è più giusto…<br />
Il Libro del Giorno del Giudizio<br />
A proposito del Giorno del Giudizio, ecco un versetto che parla del Libro del Giorno<br />
del Giudizio, il Libro delle buone e delle cattive azioni, per chiarire il destino di chi<br />
non si ancora <strong>al</strong> Libro di Allah nella vita terrena.<br />
Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Al collo di ogni uomo<br />
abbiamo attaccato il suo destino e nel Giorno della Resurrezione gli mostreremo<br />
uno scritto che vedrà dispiegato.[Gli sarà detto:] "Leggi il tuo scritto :oggi sarai<br />
il contabile di te stesso".(TSC- Sura XVII, versetti 13-14).<br />
La questione del Libro, del Corano, è fondament<strong>al</strong>e nella vita del musulmano; se non<br />
leggi, o musulmano, il Libro di Allah, se non ne capisci i significati e non li metti in<br />
pratica nella vita terrena, cosa farai con il Libro del Giorno del Giudizio?<br />
175
Gli ordini del Libro<br />
Allo stesso modo del secondo quarto (del Corano), la sura parla della grandiosità di<br />
questo Libro, perché ordina secondo logica tutto ciò che ci è necessario. Colui che<br />
possiede un sano e puro intelletto, non può fare a meno, quando legge o recita questo<br />
Libro, di sottomettersi e riconoscerne la grandiosità…<br />
Tra i suoi comandamenti vi sono:<br />
-L`amore verso i genitori .Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />
“Il tuo Signore ha decretato di non adorare <strong>al</strong>tri che Lui e di trattare bene i vostri<br />
genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro<br />
"uff!" e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto, e inclina con bontà, verso di<br />
loro, l'<strong>al</strong>a della tenerezza; e di': "O Signore, sii misericordioso nei loro confronti,<br />
come essi lo sono stati nei miei,<strong>al</strong>levandomi quando ero piccolo" . (TSC- Sura<br />
XVII, versetti 23-24).<br />
-L`utilizzo del denaro per compiere opere benevole. Allah l`Altissimo dice quello che<br />
può essere tradotto come: “Rendi il loro diritto ai parenti, ai poveri e <strong>al</strong> viandante,<br />
senza [per questo] essere prodigo,ché in verità i prodighi sono fratelli dei diavoli<br />
e Satana è molto ingrato nei confronti del suo Signore.” (TSC- Sura XVII,<br />
versetti 26-27).<br />
L’equilibrio tra l’avarizia e la munificenza. Allah l’Altissimo dice quello che può<br />
essere tradotto come: “Non portare la mano <strong>al</strong> collo e non distenderla neppure con<br />
troppa larghezza, ché ti ritroveresti biasimato e immiserito”. (TSC- Sura XVII,<br />
versetto 29).<br />
L’appello dell’istinto<br />
Sono tutti ordini o divieti che si rivolgono a una mente sana e ad un istinto vivo. Chi<br />
puo` contrastare o ignorare queste parole? Come possiamo abbandonare e non tenerci<br />
s<strong>al</strong>di a questo Libro? Speci<strong>al</strong>mente visto che contiene ciò che è buono e utile<br />
<strong>al</strong>l’umanità.<br />
Allah l’Altissimo dice quello può essere tradotto come: “Non uccidete i vostri figli<br />
per timore della miseria: siamo Noi a provvederli di cibo, come [provvediamo] a<br />
voi stessi. Ucciderli è veramente un peccato gravissimo. ” (TSC- Sura XVII,<br />
versetto 31).<br />
Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Non ti avvicinare <strong>al</strong>la<br />
fornicazione. E' davvero cosa turpe e un tristo sentiero” (TSC- Sura XVII,<br />
versetto 32).<br />
Dato che i versetti si rivolgono <strong>al</strong>l’istinto, descrivono la fornicazione dicendo che è un<br />
“tristo sentiero” dato che questo è un atto di profonda turpitudine, anche se <strong>al</strong>cune<br />
persone d<strong>al</strong>le anime deboli non se ne rendono conto. Tutto ciò non conduce <strong>al</strong>tro che<br />
<strong>al</strong>la rovina, <strong>al</strong>le c<strong>al</strong>amità, <strong>al</strong>la mancanza di sostentamento, oscurità dei volti,<br />
confusione genetica tra le famiglie e ad una vita infelice.<br />
176
Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />
-“E non uccidete, senza v<strong>al</strong>ida ragione, coloro che Allah vi ha proibito di<br />
uccidere” (TSC- Sura XVII, versetto 33).<br />
-“Non toccate i beni dell'orfano se non a suo vantaggio...” (TSC- Sura XVII,<br />
versetto 34).<br />
-“Riempite la misura, quando misurate e pesate con la bilancia più esatta."<br />
(TSC-Sura XVI, versetto 35).<br />
-“Non seguire ciò di cui non hai conoscenza <strong>al</strong>cuna. Di tutto sarà chiesto conto:<br />
dell'udito, della vista e del cuore.” (TSC- Sura XVII, versetto 36).<br />
-“Non incedere sulla terra con <strong>al</strong>terigia, ché non potrai fenderla e giammai<br />
potrai essere <strong>al</strong>to come le montagne !” (TSC- .Sura XVII, versetto 37).<br />
Chi può rifiutare queste parole, e come può il musulmano abbandonare questo Libro,<br />
che gli ordina tutto questo bene e gli vieta ciò che gli nuoce e lo rovina? Allah<br />
l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Tutto ciò è abominio<br />
detestato d<strong>al</strong> tuo Signore” (TSC- Sura XVII, versetto 38).<br />
Per questo possiamo vedere dai versetti successivi un interessante commento; Allah<br />
l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “Ciò è quanto ti è stato<br />
rivelato d<strong>al</strong> tuo Signore a titolo di saggezza.”( TSC- Sura XVI, versetto 39).<br />
I concetti precedentemente citati costituiscono una grande saggezza, e conducono<br />
l'uomo ad una nobile vita nella terra e nell'Altra vita. Allah l`Altissimo dice quello<br />
può essere tradotto come: “Non porre assieme ad Allah un'<strong>al</strong>tra divinità, ché<br />
saresti gettato nell'Inferno, bandito e reietto.” (TSC- Sura XVII, versetto 39).<br />
Abbiamo concepito la grandiosità di questo Corano? Allah Il Glorioso, l’Altissimo ci<br />
informa che in questo Corano è presente tutto il bene di cui possiamo aver bisogno.<br />
Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “In verità abbiamo<br />
esposto [la dottrina ] in questo Corano perché [i miscredenti] dessero ascolto, ma<br />
ciò non fa che aumentare la loro avversione”. (TSC- Sura XVII, versetto 41).<br />
Il v<strong>al</strong>ore del Corano<br />
Questi versetti non hanno solamente mostrato la grandiosità del Corano e il v<strong>al</strong>ore<br />
delle sue regole, ma, tra un versetto e l'<strong>al</strong>tro, hanno anche enumerato le qu<strong>al</strong>ità del<br />
Libro, infatti questa è considerata una fra le sure in cui si fanno riferimenti diretti <strong>al</strong><br />
Corano.<br />
Per esempio, il Corano agisce come scudo per la sua gente. Allah l’Altissimo dice<br />
quello che può essere tradotto come: “Quando leggi il Corano, mettiamo una<br />
spessa cortina tra te e coloro che non credono nell'<strong>al</strong>tra vita. Abbiamo<br />
avviluppato i loro cuori e nelle loro orecchie abbiamo posto un peso, affinché non<br />
possano comprenderlo . Quando menzioni nel Corano il tuo Signore, l'Unico,<br />
voltano le sp<strong>al</strong>le con ripulsa.” (TSC- Sura XVII, versetti 45-46).<br />
177
Il Corano racchiude tutti i segreti della storia e le regole per la costituzione delle<br />
civiltà. Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Non vi è città che non<br />
distruggeremo prima del Giorno della Resurrezione o che non colpiremo con<br />
severo castigo; ciò è scritto nel Libro.” (TSC- Sura XVII, versetto 58).<br />
Il lettore che ha compiuto questo viaggio assieme a noi, giungendo <strong>al</strong>la metà esatta<br />
del Corano ovvero <strong>al</strong>la 15 esima parte, può notare la puntu<strong>al</strong>izzazione della sura Al-<br />
Isrâ' riguardo <strong>al</strong>la grandezza del v<strong>al</strong>ore di questo Sacro Libro. I lettori sono<br />
incoraggiati a percepirne il significato e sono avvisati di non leggere con indifferenza<br />
i suoi versetti; questi versetti infatti possono costituire una grandiosa occasione per<br />
aumentare il proprio status nel Giorno del Giudizio, come si può vedere d<strong>al</strong> detto del<br />
Profeta (pace e benedizioni su di lui): “Verrà detto <strong>al</strong> lettore del Corano, nel Giorno<br />
del Giudizio: “ Recita e s<strong>al</strong>i più in <strong>al</strong>to, e s<strong>al</strong>modia , perché la tua dimora si accorda<br />
<strong>al</strong>l’ultimo versetto che reciterai” 25<br />
Dunque il numero dei livelli del Paradiso, caro fratello e cara sorella musulmani,<br />
equiv<strong>al</strong>e <strong>al</strong> numero dei versetti del Corano. Non vuoi forse il Paradiso? Non lo sogni,<br />
non lo desideri? Non vorresti raggiungere il rango più <strong>al</strong>to, il Firdaws Al a'<strong>al</strong>a?<br />
Allora insisti nella sua lettura, soprattutto durante la preghiera del fajr (<strong>al</strong>ba) e durante<br />
la preghiera notturna. Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come:<br />
“Esegui l'orazione, d<strong>al</strong> declino del sole fino <strong>al</strong>la caduta delle tenebre [e fa']la<br />
Recitazione dell'<strong>al</strong>ba, ché la Recitazione dell'<strong>al</strong>ba è testimoniata” . (TSC- Sura<br />
XVII, versetto 78).<br />
“Veglia [in preghiera] parte della notte, sarà per te un' opera supererogatoria ;<br />
presto il tuo Signore ti risusciterà ad una stazione lodata” . (TSC- Sura XVI,<br />
versetto 79).<br />
Cura e misericordia per i credenti<br />
Ascolta la Parola Divina, in cui Allah l`Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “Facciamo scendere nel Corano ciò che è guarigione e misericordia per i<br />
credenti e ciò che accresce la sconfitta degli oppressori” . (TSC- Sura XVII,<br />
versetto 82).<br />
Come abbiamo già detto nella sura “Al-Nahl” (Le Api), la parola "guarigione" nel<br />
Libro è associata unicamente <strong>al</strong> miele e <strong>al</strong> Corano; questo perché il miele rappresenta<br />
la guarigione dei corpi d<strong>al</strong>le m<strong>al</strong>attie, mentre il Corano rappresenta la guarigione dei<br />
cuori e una cura per le anime dei credenti che riconoscono la sua importanza.<br />
La sfida del Corano<br />
I versetti che parlano della grandiosità del Corano sono numerosi in questa sura.<br />
Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Di': "Se anche si riunissero<br />
25 Hadith buono, narrato da Al Albani<br />
178
gli uomini e démoni per produrre qu<strong>al</strong>cosa di simile di questo Corano, non ci<br />
riuscirebbero, quand'anche si aiutassero gli uni con gli <strong>al</strong>tri".(TSC- Sura XVII,<br />
versetto 88).<br />
Sii orgoglioso di questa sfida, v<strong>al</strong>ida tuttora e fino <strong>al</strong> Giorno del Giudizio. Allah<br />
l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “In questo Corano abbiamo<br />
proposto agli uomini ogni specie di metafora. La maggior parte di loro rifiuta<br />
[tutto quanto], eccetto la miscredenza”. (TSC- Sura XVII, versetto 89). Tutto ciò<br />
di cui si ha bisogno per ottenere benessere è presente in questo Corano, ma la<br />
maggioranza delle persone sceglie la miscredenza.<br />
Il ruolo del Corano<br />
Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Con la verità abbiamo fatto<br />
scendere [il Corano] e con la verità è sceso: non ti inviammo se non come<br />
annunciatore di buona novella e come ammonitore. E' un Corano che abbiamo<br />
suddiviso, affinché tu lo reciti lentamente agli uomini e lo facemmo scendere<br />
gradu<strong>al</strong>mente “.(TSC- Sura XVII, versetto 105-106) .<br />
La sura venne intitolata"Al-Isrâ'" per ricordarci ogniqu<strong>al</strong>volta la leggiamo di quando<br />
il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha ricevuto il Messaggio Divino durante<br />
questo miracoloso viaggio e la successiva consegna a noi.<br />
E dato che abbiamo accettato la responsabilità del Corano, è necessario che ne<br />
aumentiamo la lettura, non solo durante il mese di Ramadan, ma anche nel resto<br />
dell'anno. E' necessario tenerlo in considerazione, insegnarlo a chi ci sta attorno,<br />
divulgarlo e utilizzarlo come guida.<br />
Coloro che amano il Corano<br />
Al termine della sura, vengono ricordate persone che amano moltissimo il Corano,<br />
che ne hanno capito l’obiettivo e si sono fatti sinceramente sommergere d<strong>al</strong>le sue<br />
parole. Allah l’Altissimo dice quel può essere tradotto come: “Di': "Crediate in esso<br />
oppure no, coloro ai qu<strong>al</strong>i in precedenza fu data la Scienza si gettano prosternati, i<br />
volti contro la terra, quando viene loro recitato e dicono: "Gloria <strong>al</strong> nostro Signore!<br />
La promessa del nostro Signore si re<strong>al</strong>izza". Cadono prosternati sui loro volti,<br />
piangendo, e la loro umiltà si accresce. (TSC- Sura XVII, versetti 107-109).<br />
E' una benedizione da parte di Allah il fatto che possiamo vedere <strong>al</strong>cuni giovani che si<br />
comportano come queste persone, speci<strong>al</strong>mente durante il mese di Ramadan. Li<br />
osservi e li vedi: “Cadere prosternati sui loro volti, piangendo” e ogni qu<strong>al</strong>volta<br />
vengono loro recitati i suoi versetti "la loro umiltà si accresce ". Tutto ciò è<br />
rassicurante; quando i giovani raggiungono un rapporto simile nei confronti del Libro<br />
, si intuisce un promettente futuro per questa comunità.<br />
Eleva <strong>al</strong>cuni popoli e ne ne distrugge <strong>al</strong>tri<br />
179
Se non siamo tra gli amanti del Corano citati nei precedenti versetti, <strong>al</strong>lora gli stessi ci<br />
mettono in guardia d<strong>al</strong>l’essere sostituiti. Allah l’Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Crediate in esso oppure no” (TSC- Sura XVII, versetto 107).<br />
Le precedenti comunità trascurarono il Libro e il suo annuncio, quindi fu loro tolto e<br />
consegnato <strong>al</strong>la comunità successiva e poi a quella dopo, fino a giungere a noi. Quindi<br />
cosa succederebbe a questa comunità se trascurasse questo “Patto”?<br />
Invero il rendiconto nel Giorno del Giudizio sarà arduo, perché siamo l’ultima<br />
comunità che ha assunto questa responsabilità. Quindi non dobbiamo trascurarla, ma<br />
sforzarci di sostenerla e applicare il detto del Profeta (pbsl): “Ho lasciato tra di voi ciò<br />
che se manterrete con cura non vi farà smarrire mai, dopo di me: il Libro di Allah e la<br />
mia Sunna (detti e fatti del Profeta, pbsl)”. Non vi è dunque rinascita per la nostra<br />
comunità, progresso, dignità e abbandono delle tenebre per la luce se non per mezzo<br />
di questo Libro. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Abbiamo<br />
fatto scendere su di te un Libro affinché, con il permesso del loro Signore, tu<br />
tragga le genti d<strong>al</strong>le tenebre <strong>al</strong>la luce,”(TSC- Sura XIV, versetto 1).<br />
Tesori delle ricompense<br />
Prova a percepire, mentre leggi il Corano, oltre <strong>al</strong>la sua grandiosità e <strong>al</strong>la sua<br />
importanza, il numero di ricompense che lo accompagna.<br />
Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: "Chi legge una lettera del Corano<br />
acquisisce una ricompensa , ed una equiv<strong>al</strong>e a 10. E non dico che “<strong>al</strong>if lam mim“<br />
siano una lettera, ma <strong>al</strong>if è una lettera, lam è un’<strong>al</strong>tra e mim un’<strong>al</strong>tra”… 26<br />
Se leggi “Bismi Allah Ar-rahman Ar-rahim” ovvero "Nel nome di Allah il Clemente,<br />
il Misericordioso", per esempio, che è composto da diciannove lettere in lingua araba<br />
acquisisci 190 ricompense... In un juz, unità di misura che consta di circa settemila<br />
lettere il musulmano acquisisce settanta mila ricompense, per non parlare dei periodi<br />
particolarmente favorevoli come quello della preghiera dell’<strong>al</strong>ba, il “Fajr”, di quella<br />
notturna, e nel corso del mese di Ramadan, durante i qu<strong>al</strong>i la ricompensa è maggiore.<br />
Migliaia di ricompense nella lettura di un Juz, che non ci prende più di tre quarti<br />
d’ora; pensiamo invece a coloro che lo memorizzano o a chi ascolta i versetti con<br />
l’intenzione di seguirli e di applicarli. Pensa invece a chi capisce il Corano e conosce<br />
il volere di Allah in ogni sura. Quindi qu<strong>al</strong>'è la condizione di chi sente che il Corano è<br />
un patto a cui è legato, tanto da invogliare coloro che gli stanno attorno <strong>al</strong>la sua lettura<br />
spiegandone <strong>al</strong>cuni meravigliosi concetti?<br />
È necessario che il giovane musulmano che legge la sura Al-Isrâ' e capisce la volontà<br />
del nostro Signore, si rapporti con il Libro d’ora in avanti con la massima serietà e<br />
che progetti la sua vita per essere tra la gente che lo ama, i preferiti di Allah.<br />
26 Hadith classificato come autentico da Al Albani.<br />
180
Da Al-Isrâ' (il viaggio notturno ) ad Al- Kahf (La Caverna)<br />
E' interessante notare che il significato del Corano prosegue fino <strong>al</strong>la conclusione<br />
della sura Al-Isrâ' , fino ad arrivare <strong>al</strong>la sura Al-Kahf ( la Caverna). Dopo che la sura<br />
si conclude con una prosternazione, che permette di percepire in essa la bellezza del<br />
Corano e di piangere per umilità verso Allah, e dopo averLo lodato per la grazia del<br />
Sacro Libro, la sura del Kahf (La Caverna) inizia con il ringraziamento verso Allah.<br />
Allah l’Altissimo dice quello che può essere tradotto come: “La lode [appartiene] ad<br />
Allah, Che ha fatto scendere il Libro sul Suo schiavo senza porvi <strong>al</strong>cuna<br />
tortuosità” (TSC- Sura XVIII, versetto 1 ).<br />
Sura XVIII : Al-Kahf “La Caverna”<br />
Al-Kahf (La Caverna) è una sura Meccana di 110 versetti. Essa fu rivelata dopo Al-<br />
Ghâshiya (L’Avvolgente), mentre nell’ordine del Corano si colloca dopo Al Isrâ’ (Il<br />
Viaggio Notturno).<br />
Diversi fili per un unico tessuto<br />
La sura della Caverna contiene quattro racconti: la gente della Caverna, il padrone dei<br />
due giardini, l’incontro di Mosè con Al-Khidr e la vicenda di Dhul Qarnain (il<br />
Bicorne), oltre a qu<strong>al</strong>che versetto dopo ogni racconto per commentarlo. Qu<strong>al</strong> è il<br />
rapporto tra i quattro racconti? Perché si chiama la Caverna e perché è raccomandata<br />
la sua lettura ogni Venerdì?<br />
La ricompensa di chi recita Al-Kahf“La Caverna”<br />
Il profeta dice: “Chi legge la sura della Caverna il venerdì, Allah gli accenderà una<br />
luce che da sotto i suoi piedi giungerà <strong>al</strong> firmamento”. Dice anche: “Chi recita gli<br />
ultimi dieci versetti della Caverna, si preserva d<strong>al</strong>l’aberrazione del Daggi<strong>al</strong><br />
(Anticristo)”. In un <strong>al</strong>tro detto: “Chi dovesse incontrare Addaggi<strong>al</strong>, gli reciti in faccia<br />
i primi versetti della Caverna”, lo ha tramandato Muslim. Quindi, qu<strong>al</strong> è il rapporto<br />
tra la Sura della Caverna e l’Anticristo? E qu<strong>al</strong>e legame unisce i quattro racconti della<br />
sura?<br />
La caverna della misericordia<br />
La prima storia racconta di un gruppo di giovani che crederono in Allah l’Altissimo,<br />
ed invitarono gli <strong>al</strong>tri ad adorarlo benché il proprio villaggio fosse governato da un<br />
tiranno infedele. Quando essi presentarono la loro religione <strong>al</strong>la gente, nessuno<br />
accettò di abbracciarla. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“fortificammo i loro cuori quando si levarono a dire: «Il nostro Signore è il<br />
Signore dei cieli e della terra: mai invocheremo dio <strong>al</strong>l'infuori di Lui, ché <strong>al</strong>lora<br />
pronunceremmo un'aberrazione. Ecco che la nostra gente si è presa degli dei<br />
181
<strong>al</strong>l'infuori di Lui. Perchè non adducono una prova evidente su di loro? Qu<strong>al</strong><br />
peggior iniquo di chi inventa menzogne contro Allah?” (TSC – Sura XVIII,<br />
versetto 14-15).<br />
Inoltre a non essere creduti, i giovani furono anche perseguitati. Allah, perciò gli<br />
ispirò di rifugiarsi in una caverna. Allah l’Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “rifugiatevi nella caverna: il vostro Signore spargerà su di voi la Sua<br />
misericordia e deciderà del vostro caso nel migliore dei modi»” (TSC – Sura<br />
XVIII, versetto 16).<br />
Allah li sostenne con dei gran miracoli e: “Rimasero trecento anni nella loro<br />
caverna, e ne aggiungono <strong>al</strong>tri nove” (TSC – Sura XVIII, versetto 25)…“Avresti<br />
visto il sole, <strong>al</strong> levarsi sfiorare a destra la loro caverna, e scostarsi a sinistra, <strong>al</strong><br />
c<strong>al</strong>are mentre loro erano in un ampio spazio. Questi sono i segni di Allah. Colui<br />
che Allah guida è ben guidato, ma per colui che Egli svia non troverai patrono<br />
<strong>al</strong>cuno che lo diriga.” (TSC – Sura XVIII, versetto 17). Lo scopo di questi miracoli<br />
era di proteggere i giovani ragazzi fino <strong>al</strong> loro risveglio. Avvenuto 309 anni dopo, essi<br />
scoprirono che tutti i cittadini erano diventati credenti e che nella società regnava la<br />
fede.<br />
L’arroganza sfida la fede<br />
Il secondo racconto tratta di un uomo a cui Allah donò tanta fortuna, però nel godersi<br />
tutti i suoi beni, egli si scordò del Donatore, anzi osò mettere in questione i principi<br />
della fede: “Proponi loro la metafora dei due uomini: ad uno di loro demmo due<br />
giardini di vigna circondati da p<strong>al</strong>me da datteri, separati da un campo<br />
coltivato.”(TSC- Sura XVIII, versetto 32).<br />
“non credo che l'Ora sia imminente, e se mi si condurrà <strong>al</strong> mio Signore,<br />
certamente troverò qu<strong>al</strong>cosa di meglio che questo giardino!».” XVIII, 36.<br />
“Fu distrutto il suo raccolto, ed egli si torceva le mani per quello che aveva speso:<br />
i pergolati erano distrutti. Diceva: « Ah! Se non avessi associato nessuno <strong>al</strong> mio<br />
Signore! ».” (TSC- Sura XVIII, versetto 42)<br />
Come comportarsi con il destino di Allah?<br />
La terza storia racconta del profeta Mosè, pace su di lui, e del suo incontro con Al<br />
Khidr. Un giorno qu<strong>al</strong>cuno chiese a Mosè chi era la persona più sapiente della terra.<br />
Sapendo che egli era uno dei profeti preferiti di Allah, egli rispose che era lui. Fu<br />
convinto che una t<strong>al</strong>e qu<strong>al</strong>ità nessuno tranne lui poteva averla. Allah, tuttavia, gli<br />
rivelò che esisteva chi era più sapiente di lui. Per incontrarlo Allah gli chiese di<br />
andare <strong>al</strong>la confluenza dei due mari. Dopo aver percorso una lunghissima distanza<br />
Mosè si fermò e disse <strong>al</strong> suo giovane servo: “…ci siamo affaticati in questo nostro<br />
viaggio!».”(TSC- Sura XVIII, versetto 62).<br />
182
Mosè fece un grande sforzo per incontrare l’uomo pio che possedeva un sapere raro,<br />
v<strong>al</strong>e a dire la confidenza nel destino di Allah, nel Suo potere e nella Sua perfetta<br />
gestione di questa vita. In poche parole, è la scienza di saper conoscere bene Allah.<br />
Prima di permettere a Mosè di accompagnarlo, Al Khidr gli impose delle condizioni:<br />
“«Se vuoi seguirmi, non dovrai interrogarmi su <strong>al</strong>cunché prima che io te ne<br />
parli»” (TSC- Sura XVIII, versetto 70). Mosè accettò dicendo quel che può essere<br />
tradotto come: “…« Se Allah vuole sarò paziente e non disobbedirò ai tuoi<br />
ordini»” (TSC- Sura XVIII, versetto 69).<br />
Durante il loro cammino insieme accaddero tre incidenti che in apparenza<br />
sembravano negativi o ingiusti:<br />
La nave che Al Khidr perforò perché ci fu un re tiranno che s’impossessava con la<br />
forza di qu<strong>al</strong>siasi nave adatta <strong>al</strong>la navigazione.<br />
Il ragazzo che Al Khidr uccise per evitare che estenuasse i suoi genitori credenti con<br />
la ribellione e la miscredenza.<br />
Il muro che Al Khidr ristrutturò senza retribuzione in una città dove la sua presenza<br />
non fu nemmeno gradita e da dove fu cacciato via. Egli lo fece per tenere <strong>al</strong> sicuro il<br />
tesoro, sepolto sotto il muro, di due ragazzini orfani.<br />
L’elemento comune fra queste vicende è la saggezza invisibile di Allah che esse<br />
comprendono. Difatti, è questa impercettibilità che rende in apparenza le azioni del<br />
khidr ingiustificabili. Questo c’insegna che Allah l’Altissimo ci predestina a fare delle<br />
azioni senza che ci accorgiamo, a volte, della saggezza e del bene che includono.<br />
Questa è la scienza che non si trova nei libri e che Allah ha insegnato a Mosè e che ha<br />
voluto trasmettere anche a noi.<br />
Gli abbiamo dato ampi mezzi sulla terra<br />
L’ultimo racconto è del Bicorne, il re giusto che diffondeva il vero, il bene e la<br />
giustizia nella terra e che possedeva tutti i mezzi materi<strong>al</strong>i (d<strong>al</strong>la scienza <strong>al</strong>la<br />
tecnologia) per avere potere e successo nella vita. Allah l’Altissimo dice ciò che può<br />
essere tradotto come: “gli abbiamo dato ampi mezzi sulla terra e modo di riuscire<br />
in ogni impresa.”, (TSC- Sura XVIII, versetto 84)<br />
Il Bicorne spaziava tra gli estremi orizzonti della terra per spargere la giustizia e la<br />
benevolenza fino <strong>al</strong> suo incontro con un popolo che quasi non comprendeva nessun<br />
linguaggio, che gli disse quel che può essere tradotto come: «O Bicorne, invero Gog<br />
e Magog portano grande disordine sulla terra! Ti pagheremo un tributo se<br />
erigerai una barriera tra noi e loro.” (TSC- Sura XVIII, versetto 94).<br />
Il Bicorne poteva costruire la barriera da solo, tuttavia ha chiesto l’aiuto di quel<br />
popolo per insegnargli la positività: “Voi aiutatemi con energia e porrò una diga<br />
tra voi e loro.” (TSC- Sura XVIII, versetto 95). E’ riuscito a costruire la barriera<br />
183
che regge fino ad oggi e che terrà Gog Magog lontani e sconosciuti a tutti fino <strong>al</strong> loro<br />
straripamento verso la fine del mondo.<br />
Il nesso fra i quattro racconti:<br />
È importante sapere che il Corano non ci narra racconti separati, bensì legati fra loro<br />
per costruire e servire un significato specifico. Difatti, il racconto di Mosè non è<br />
connesso <strong>al</strong> Faraone oppure <strong>al</strong> miracolo del bastone perché l’argomento e la lezione<br />
da imparare sono diversi in questo luogo. Qu<strong>al</strong> è il filo conduttore fra i quattro<br />
racconti?<br />
Tutti i quattro parlano delle prove e delle tentazioni maggiori nella vita degli esseri<br />
umani:<br />
La prova della religione: come nel caso delle persone che sotto il tormento, la sevizia<br />
o la minaccia possono <strong>al</strong>lontanarsi o rinunciare <strong>al</strong>la religione. È a questo tipo di prova<br />
che la gente della caverna fu sottoposta e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e riuscì a scampare.<br />
La prova dei soldi: fu quella del padrone dei due giardini, che fu t<strong>al</strong>mente accecato dai<br />
suoi beni che rinnegò l’<strong>al</strong>dilà: “non credo che l'Ora sia imminente, e se mi si<br />
condurrà <strong>al</strong> mio Signore, certamente troverò qu<strong>al</strong>cosa di meglio che questo<br />
giardino!».” (TSC- Sura XVIII, versetto 36)<br />
La prova del sapere: in questo caso l’uomo diventa eccessivamente orgoglioso. Di<br />
conseguenza, egli si scorda della modestia o impara una scienza inutile <strong>al</strong>la società o<br />
che la danneggia. Il racconto di Mosè con Al Khidr illustra la prova della scienza.<br />
Difatti, Mosè in un momento di distrazione pensa di essere la persona la più sapiente<br />
di tutti, ma quando viene a sapere che c’è chi detiene più sapere di lui, egli percorre<br />
lunghissime distanze per incontrarlo e imparare in tutta umiltà da lui. Allah<br />
l’Altissimo dice ciò che può essere tradotto come: “Chiese [Mosè]: «posso seguirti<br />
per imparare quello che ti è stato insegnato [a proposito] della retta via? » (<br />
TSC- Sura XVIII, versetto 66).<br />
4- La prova del potere: come nel caso di chi gli sono stati dati mezzi materi<strong>al</strong>i e<br />
tecnologici, potere ed influenza ma invece di adoperarli per il bene di tutti, egli li<br />
utilizza per opprimere la gente scordandosi della presenza del Potente. La storia del<br />
Bicorne insegna il comportamento giusto in un caso del genere. Egli, m<strong>al</strong>grado i suoi<br />
mezzi, fu un re giusto che attribuiva i suoi meriti e il suo potere ad Allah e a Lui solo:<br />
“Disse: « Puniremo chi avrà agito ingiustamente e poi sarà ricondotto <strong>al</strong> suo<br />
Signore che gli infliggerà un terribile castigo. E chi crede e compie il bene avrà la<br />
migliore delle ricompense e gli daremo ordini facili»” (TSC- Sura XVIII, versetti<br />
87-88)…“Disse: « Ecco una misericordia che proviene d<strong>al</strong> mio Signore” (TSC-<br />
Sura XVIII, versetto 98).<br />
Il manipolatore dei fili della tentazione<br />
184
Queste quattro prove rappresentano il punto comune fra i quattro racconti. Verso la<br />
metà della sura, il versetto 50 ci informa del vero manipolatore dei fili della<br />
seduzione, in <strong>al</strong>tre parole di Satana, il nemico di Allah. L’Altissimo dice ciò che può<br />
essere tradotto come: “Prenderete lui e la sua progenie come <strong>al</strong>leati in luogo di<br />
Me, nonostante siano i vostri nemici? Un pessimo scambio per gli ingiusti.”<br />
(TSC- Sura XVIII, versetto 50).<br />
La protezione contro le tentazioni<br />
L’idea princip<strong>al</strong>e della sura, quindi, è l’immunità davanti <strong>al</strong>le prove. Com’è già stato<br />
menzionato nel detto del profeta, La Caverna protegge d<strong>al</strong>la più difficile prova nella<br />
storia dell’umanità v<strong>al</strong>e a dire quella del Daggi<strong>al</strong> (l’Anticristo). Il nostro profeta dice:<br />
“Tra la creazione di Adamo e l’arrivo dell’Ultima Ora non vi è fatto più grave<br />
dell’apparizione del Daggi<strong>al</strong>”, tramandato da Al Hakem. Perciò ci viene da chiedere<br />
del rapporto che esiste fra le quattro prove e quella del Daggi<strong>al</strong>?<br />
Il Daggi<strong>al</strong> apparirà prima del giorno della resurrezione per tentare la gente con i<br />
quattro elementi già citati. Cercherà di <strong>al</strong>lontanare la gente d<strong>al</strong>la loro fede chiedendo<br />
loro di adorare lui anziché Allah tentandogli con atti miracolosi come il far rinascere<br />
un genitore defunto. A parte coloro che Allah s<strong>al</strong>verà, tanti cederanno <strong>al</strong>le sue<br />
tentazioni. La ricchezza è un <strong>al</strong>tro mezzo con cui riuscirà a sedurre tantissimi.<br />
Ordinerà il cielo per esempio di piovere in un certo luogo che si coprirà di<br />
vegetazione oppure trasformerà i deserti aridi in paradisi verdeggianti. Con la sua<br />
scienza, sedurrà la gente che lo crederà e lo seguirà. Fin<strong>al</strong>mente con il suo potere e la<br />
sua autorità riuscirà a sottomettere la gente e a dominare la maggior parte di questa<br />
terra tranne La Mecca e La Medina. Queste sono tentazioni gravi <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i tutte le<br />
persone in tutti i tempi devono stare attenti e dai qu<strong>al</strong>i devono proteggersi leggendo la<br />
sura della Caverna e riflettendo sui suoi significati soprattutto quelli inclusi nei<br />
quattro racconti e nel commento con il qu<strong>al</strong>e Allah li conclude.<br />
Lo scopo della sura è di proteggere contro le tentazioni<br />
Dopo di ciascuno dei quattro racconto accomunati d<strong>al</strong>l’elemento della prova, segue un<br />
commento che contiene la mor<strong>al</strong>e della storia e che ci insegna come possiamo<br />
proteggerci d<strong>al</strong>le tentazioni. Nel Corano non si narrano mai i racconti senza scopo, il<br />
che rappresenta una delle meraviglie del Libro. Difatti, l’obiettivo princip<strong>al</strong>e di questa<br />
sura è di insegnarci come passare con successo le diverse prove. Com’è possibile<br />
farlo?<br />
Le barche della s<strong>al</strong>vezza<br />
1- La buona compagnia:<br />
Come prima prova citata nella Sura vi è quella della religione, presente nella storia<br />
della gente della Caverna. Affinché ci sia perseveranza nella religione e protezione da<br />
queste prove, la Sura della Caverna ti consiglia dunque:<br />
185
a- La buona compagnia: Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “E persevera insieme con coloro che invocano il loro Signore <strong>al</strong><br />
mattino e <strong>al</strong>la sera, desiderando il Suo Volto. Non vadano oltre loro i tuoi<br />
occhi, in cerca degli agi di questa vita”. (TSC- Sura XVIII, versetto 28).<br />
Avere della buona compagnia è il miglior ausilio <strong>al</strong>l’uomo affinché<br />
possa mantenere il suo impegno…<br />
b- Rimembranza del Giorno del Giudizio: il ricordo continuo del destino dei<br />
fedeli e degli infedeli è il rimedio più utile per s<strong>al</strong>vaguardare il credente d<strong>al</strong>le<br />
tentazioni che può incontrare. Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “In verità abbiamo preparato per gli ingiusti un fuoco le<br />
cui fiamme li circonderanno, e quando imploreranno da bere, saranno<br />
abbeverati da un'acqua simile a met<strong>al</strong>lo fuso che ustionerà i loro volti.<br />
Che terribile bevanda, che atroce dimora!”. (TSC- Sura XVIII, versetto<br />
29).<br />
2- Non legarti <strong>al</strong>la vita:<br />
Per evitare l'attrattiva del denaro, in cui il proprietario dei due giardini è caduto, ci<br />
sono due questioni che giungono direttamente dopo l’episodio:<br />
a- La verità della vita: questo è chiaramente noto nel primo versetto, subito dopo<br />
la fine della storia. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Proponi loro la metafora di questa vita”, vi prego di guardare questa vita a<br />
cui siete strettamente legati “è simile ad un'acqua che facciamo scendere<br />
d<strong>al</strong> cielo”, che cosa è avvenuto? “la vegetazione della terra si mescola ad<br />
essa”, cosi velocemente e poi: “..ma poi diventa secca stoppia che i venti<br />
disperdono. Allah ha potenza su tutte le cose”. (TSC- Sura XVIII, versetto<br />
45). Il versetto c'illustra <strong>al</strong>cuni istanti molto rapidi a partire d<strong>al</strong>l'origine della<br />
vita, seguita d<strong>al</strong>la parte centr<strong>al</strong>e e infine giunge <strong>al</strong> termine. Dei veloci attimi,<br />
appunto, legati tutti <strong>al</strong>la particella “fa” (è una preposizione con v<strong>al</strong>ore<br />
coordinativo, aggiuntivo e congiuntivo) che anticipa i seguenti verbi: “..si<br />
mescola.... diventa..". (Nella versione origin<strong>al</strong>e araba questa particella ha la<br />
funzione di rendere una successione rapida di eventi nel tempo) Questa vita è<br />
evanescente, finisce velocemente, dunque, O Credente, se vuoi s<strong>al</strong>varti d<strong>al</strong>le<br />
tentazioni non attaccarti troppo ad essa.<br />
b- Ricordare il giorno del giudizio: è necessario commemorare questo Giorno,<br />
soprattutto nel momento in cui si è davanti ad Allah, il Potente, che ti<br />
protegge, di conseguenza, d<strong>al</strong>le tentazioni (tentazione della religione e<br />
attrattiva del denaro). Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come:<br />
- “Nel Giorno in cui faremo muovere le montagne vedrai la terra<br />
spianata e tutti li riuniremo senza eccezione...” (TSC- Sura XVIII,<br />
186
3- L’umiltà:<br />
versetto 47).<br />
- “Compariranno in file schierate davanti <strong>al</strong> tuo Signore: «Eccovi<br />
ritornati a Noi come vi creammo la prima volta”. (TSC- Sura<br />
XVIII, versetto 48).<br />
- “E vi si consegnerà il Registro. Allora vedrai gli empi, sconvolti da<br />
quel che contiene. Diranno: «Guai a noi! Cos'è questo Registro che<br />
non lascia passare azione piccola o grande senza computarla!». E<br />
vi troveranno segnato tutto quello che avranno fatto. Il tuo Signore<br />
non farà torto ad <strong>al</strong>cuno”. (TSC- Sura XVIII, versetto 49).<br />
Per evitare l'arroganza e l'incanto eccessivo verso le proprie conoscenze, è necessario<br />
prima di tutto essere umili verso Allah, e poi <strong>al</strong>l’insegnante (l’esempio del rapporto di<br />
Mosè verso Al Khidr). E’ questo che Allah l'Altissimo dice, per mezzo di Mosé nel<br />
versetto (69), con quel che può essere tradotto come: “Disse [Mosè]: «Se Allah vuole<br />
sarò paziente e non disobbedirò ai tuoi ordini»”. Disse così pur essendo un profeta,<br />
un Messaggero risoluto, che ha parlato direttamente con Allah l’Altissimo. Dunque,<br />
non essere superbo del tuo diploma universitario o della tua larga conoscenza e<br />
neppure di ciò che hai memorizzato del Santo Corano. Queste cose ti distraggono<br />
d<strong>al</strong>l’avere umiltà verso Allah L’Altissimo.<br />
4- Fedeltà:<br />
Il rimedio per il fascino del potere è la fedeltà e la completa umiltà verso Allah<br />
l’Altissimo, riconoscendo tutto il Suo merito per la forza e l’abilità che possiedi.<br />
Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto come: “Ecco una misericordia<br />
che proviene d<strong>al</strong> mio Signore....”. Perciò il versetto avverte coloro che associano ad<br />
Allah <strong>al</strong>tri soci e coloro che non hanno sincera intenzione verso Allah nelle proprie<br />
azioni.“Di': «Volete che vi citiamo coloro le cui opere sono più inutili, coloro il cui<br />
sforzo in questa vita li ha sviati, mentre credevano di fare il bene? Sono coloro<br />
che negarono i segni del loro Signore e l'Incontro con Lui. Le loro azioni<br />
f<strong>al</strong>liscono e non avranno <strong>al</strong>cun peso nel Giorno della Resurrezione”. (TSC- Sura<br />
XVIII, versetti 103-105).<br />
Da una parte questo versetto si rivolge in modo specifico agli associatori mettendoli<br />
in guardia e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra la Sura conclude imponendo ai credenti la fedeltà nell’adorare<br />
unicamente Allah l’Altissimo. Egli dice quel che può essere tradotto come: “...Chi<br />
spera di incontrare il suo Signore compia il bene e nell'adorazione non associ<br />
<strong>al</strong>cuno <strong>al</strong> suo Signore”. (TSC- Sura XVIII, versetto 110).<br />
Quindi, se si desidera essere ricevuti da Allah con un completo consenso e<br />
compiacimento nell’<strong>al</strong>tra vita, è necessario re<strong>al</strong>izzare due parametri: innanzitutto le<br />
proprie azioni devono essere corrette (cioè conformi <strong>al</strong>la Tradizione del Profeta), e in<br />
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secondo luogo si deve avere intenzioni pure solo per l’amore di Allah l’Altissimo;<br />
questi due punti sono stati menzionati nell’ultimo versetto di questa Sura.<br />
Le meraviglie di questa Sura<br />
Dai versetti di questa Sura possiamo notare parecchie considerazioni e accenni<br />
meravigliosi che non fanno <strong>al</strong>tro che aumentare il nostro amore e attaccamento verso<br />
il Corano e verso questa Sura; questi versetti convergono interamente <strong>al</strong> servizio<br />
dell’obiettivo e del significato essenzi<strong>al</strong>e della Sura stessa.<br />
Intenso movimento e positività<br />
Possiamo vedere nella Sura, in maniera notevole, l'intenso movimento. Tutta la Sura<br />
contiene episodi di persone che si muovono con positività, a partire d<strong>al</strong>la gente della<br />
caverna che hanno abbandonato i loro famigliari e le loro case e si sono poi rifugiati<br />
nella caverna: “rifugiatevi nella caverna”, fino a Mosé (pace su di Lui) che è andato<br />
oltre <strong>al</strong>la confluenza dei due mari fino ad affaticarsi: “ché ci siamo affaticati in<br />
questo nostro viaggio!”. Notiamo anche qui un continuo movimento mentre era in<br />
compagnia di Al Khidr (pace su di Lui): “Partirono entrambi e, dopo essere s<strong>al</strong>iti<br />
su una nave, quello vi produsse una f<strong>al</strong>la... Continuarono insieme e incontrarono<br />
un giovanetto che [quello] uccise... Continuarono insieme e giunsero nei pressi di<br />
un abitato. Chiesero da mangiare agli abitanti...”. (TSC- Sura XVIII, versetti 71-<br />
77).<br />
Così anche nella storia del Bicorne. Allah l'Altissimo dice quel che può essere<br />
tradotto come: “Egli seguì una via” (TSC- Sura XVIII, versetto 85); non solo questo,<br />
lui aveva girato tutto il mondo da est a ovest: “Quando giunse dove sorge il sole…”<br />
(TSC- Sura XVIII, versetto 90), “Quando giunse <strong>al</strong>le due barriere…” (TSC- Sura<br />
XVIII, versetto 93).<br />
E tra le istruzioni che dava <strong>al</strong> suo popolo c’era quella di porgergli aiuto: “Voi<br />
aiutatemi con energia”, non a guardarlo mentre costruiva la barriera, ma era<br />
indispensabile che loro si muovessero e partecipassero.<br />
Tutto questo indica che il movimento e la positività possono proteggerci d<strong>al</strong>le<br />
tentazioni e quindi non l’immobilità, l’arrendevolezza e la negatività. Se qu<strong>al</strong>cuno<br />
viene oppresso in una zona o regione del mondo, egli si deve spostare in un <strong>al</strong>tro<br />
luogo in modo che gli è consentito di svolgere e di proteggere le pratiche della sua<br />
religione; perciò l’Islam ha leg<strong>al</strong>izzato l’emigrazione per la causa della religione e<br />
ciò viene puntu<strong>al</strong>izzato in questa Sura tramite il racconto dei compagni della Caverna.<br />
Per coincidenza, questa Sura viene letta nel giorno di venerdì, il giorno festivo per i<br />
musulmani; affinché non ci sia inattività e indolenza in questo giorno, occorre che<br />
tutti i musulmani leggano la Sura della Caverna e imitino ciò che è dinamico e<br />
positivo per s<strong>al</strong>varsi d<strong>al</strong>le tentazioni, perché per colui che è inattivo, è facile cadere<br />
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nell’ozio.<br />
Il Corano e la prevenzione d<strong>al</strong>le tentazioni<br />
È interessante notare che la Sura inizia e finisce menzionando il Corano, perché il<br />
Corano è il protettore princip<strong>al</strong>e contro le tentazioni. Dobbiamo leggerlo e capire gli<br />
intenti e gli obiettivi della Sura. Allah l'Altissimo dice quel che può essere tradotto<br />
come: “La lode [appartiene] ad Allah, Che ha fatto scendere il Libro sul Suo<br />
schiavo senza porvi <strong>al</strong>cuna tortuosità”. (TSC- Sura XVIII, versetto 1).<br />
“Di': «Se il mare fosse inchiostro per scrivere le Parole del mio Signore, di certo<br />
si esaurirebbe prima che fossero esaurite le Parole del mio Signore...»”. (TSC-<br />
Sura XVIII, versetto 109). Cioè che la volontà e la saggezza di Allah non si ferma di<br />
fronte a nulla e che questo Libro è il primo aiuto per la s<strong>al</strong>vezza e per la prevenzione,<br />
essendo stato menzionato sia prima che dopo le quattro prove e tentazioni.<br />
Il proselitismo ad Allah e la prevenzione d<strong>al</strong>le tentazioni<br />
Osserviamo, curiosamente, nella Sura che i quattro episodi riassumono il proselitismo<br />
ad Allah l’Altissimo su tutti i livelli:<br />
1- Giovani che chiedono <strong>al</strong> Re di convertirsi (Gente della Caverna).<br />
2- Uomo che invita il suo compagno (Il proprietario dei due giardini).<br />
3- L’insegnante che invita il suo <strong>al</strong>lievo (Al Khidr con Mosé che sia la pace su di<br />
loro).<br />
4- Il comandante che chiama la sua gente (Il Bicorne).<br />
Questo indica un significato importantissimo: il proselitismo ad Allah è, oltre<br />
<strong>al</strong>l’attaccamento <strong>al</strong> Corano, uno dei fattori essenzi<strong>al</strong>i per la prevenzione d<strong>al</strong>le<br />
tentazioni.<br />
Credere nell’invisibile<br />
Notiamo che nella Sura tutto ciò che concerne l’Invisibile è menzionato in molte parti<br />
delle quattro storie. La storia della “Gente della Caverna” è piena di punti oscuri…<br />
(Quanto tempo sono rimasti, dove si trova la loro caverna e in quanti erano…). C’è un<br />
versetto (22) che parla interamente della controversia sul loro numero. Perché?<br />
C’è una certa oscurità anche sul luogo dove Il Bicorne ha costruito la barriera, dove si<br />
trovano Gog e Magog? e ci sono anche tanti misteri nelle azioni di Al Khidr (pace su<br />
di lui) <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e Mosé aveva fatto delle domande. Quindi, qu<strong>al</strong> è il significato?<br />
È come se la Sura ci dicesse: “Dovete capire che l’invisibile è unicamente di Allah,<br />
perché t<strong>al</strong>volta la vita ci appare differente da quella che è in re<strong>al</strong>tà. Perciò arrendetevi<br />
ad Allah e abbiate fiducia in Lui affinché possiate garantirvi la protezione d<strong>al</strong>le<br />
tentazioni (se Egli Vuole)”.<br />
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La Caverna del Proselitismo<br />
Resta l’ultimo quesito: perché questa Sura è stata nominata “la Caverna”?<br />
Quando un uomo sente la parola “Caverna” prova un sensazione di paura, di oscurità<br />
e di orrore; e quando sente la frase “rifugiatevi nella caverna” teme l’ignoto e le<br />
tenebre che la accerchiano; però Allah l’Altissimo ha trasformato la caverna in un<br />
luogo di sicurezza e clemenza. Egli dice quel che può essere tradotto come:<br />
“Rifugiatevi nella caverna: il vostro Signore spargerà su di voi la Sua<br />
misericordia”. (TSC- Sura XVIII, versetto 16).<br />
Allah l’Altissimo destina d<strong>al</strong>l’Invisibile cose che l’uomo ignora e teme (esattamente<br />
come la sconosciuta caverna nella qu<strong>al</strong>e sono entrati quei giovani). Questa Sura è<br />
stata nominata la Caverna per far percepire <strong>al</strong>l’uomo la sua ignoranza su questioni<br />
dell’Invisibile e per dire <strong>al</strong> credente: “Cedi l’Invisibilità ad Allah e confida in Lui;<br />
così come quei giovani si sono rifugiati nella caverna, Allah ha sparso su di loro la<br />
Sua misericordia, rifugiati nella caverna del proselitismo e cedi tutto ad Allah che ti<br />
spargerà la Sua misericordia e deciderà del tuo caso nel migliore dei modi...<br />
(continua….)<br />
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