Il Salvagente n° 11 - Modenacinquestelle.it

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In movimento
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SPORT E SPESE,
FACCIAMO UN
PO’ DI CONTI
Francesco Piromallo
questa rubrica si è fatta particolare attenzione ai co-
Insti degli sport: corsi, abbigliamento, attrezzature. Può
essere utile, ora, una sintesi dei concetti chiave sulle spese
per tutto quello che serve alla pratica sportiva.
Una premessa: non sempre le cose più costose
assicurano migliori prestazioni. A chi
inizia a 10-12 anni a giocare a tennis, per esempio,
non serve la racchetta da 250 euro: la
pallina non va più forte se il braccio non sa
guidarla. Il principio guida per genitori e figli,
soprattutto tra i 10 e i 12 anni, è di comprare
materiale comodo, adatto alla disciplina
praticata e tale da offrire sicurezza. E
l’offerta - di scarpe, tute, caschi, racchette,
pattini, pantaloni e stivali da equitazione -
è così varia che si può trovare tutto a cifre
per tutte le tasche.
Ogni città ha i suoi prezzi e ogni sport necessità
diverse, ma si può stilare un listino
minimo considerando che spesso l’abbigliamento
da gara o d’allenamento è fornito dalla
società alla quale i ragazzi sono iscritti.
Per il calcio basta un paio di scarpini da 50
euro, come per le scarpe da pallacanestro
e pallavolo. Una racchetta da tennis e relative
scarpe per principianti possono costare
tra i 100 e i 150 euro; pantaloni, stivaletti
e cap (obbligatorio) per andare a cavallo
si trovano anche a 150-200 euro; infine un buon paio
di scarpe per l’atletica leggera costa sui 60 euro e un costume
più l’accappatoio e gli occhialetti per fare nuoto
non costano, sempre per chi è all’inizio, più di 70 euro.
Naturalmente a queste cifre vanno aggiunte quelle per
i vari corsi, i certificati medici ed eventualmente per l’utilizzo
di strutture sportive per l’allenamento. Una media,
questa sì certificata da diversi studi autorevoli, ha quantificato
la spesa annuale di una famiglia italiana per far
fare sport a un figlio intorno ai 400 euro.
“
Ai bambini
ipertecnologici
di oggi
piacciono
molto i
nostri
progenitori
antichi. E
così si
moltiplicano
in tutto il
paese le
iniziative”archeobaby”
Il Salvagente 17-24 marzo 2011
Ad alta voce
Antenati,
siamo su
Costanza Beltrami
Nessuno di loro da grande
farà l’archelogo, ma intanto
si divertono a pasticciare
con l’argilla, a scovare piccoli
reperti, a ricostruire la storia
dell’uomo prima della storia. Ai
bambini supertecnologici di
oggi piacciono da pazzi gli
Antenati. E così le iniziative “baby
archeo” si moltiplicano.
Nel Savonese, ricchissimo di testimonianze
come tutto il Ponente ligure,
il Museo Archeologico del
Finale oltre al laboratorio ludicodidattico
organizza per bambini (e
adulti) Archeotrekking, camminate
archeologiche nei luoghi dai
quali provengono i reperti esposti
nelle sue sale (da visitare).
Domenica 20 marzo, l’escursione
a Lacremà, Bric Reseghe e
Camporotondo segue le tracce di un
sito protostorico, di un enigmatico
recinto “megalitico” e di più recenti
insediamenti rurali. Il 27 la
passeggiata a San Lorenzino e in Val