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Il Salvagente n° 11 - Modenacinquestelle.it

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<strong>Il</strong> <strong>Salvagente</strong> 17-24 marzo 20<strong>11</strong><br />

PERMESSI RETRIBUITI<br />

Secondo i contratti collettivi nazionali<br />

di lavoro i permessi retribu<strong>it</strong>i possono<br />

essere concessi al dipendente in presenza<br />

di s<strong>it</strong>uazioni particolari. Lo sono: in<br />

caso di lutto, per la morte del coniuge,<br />

di un parente entro il secondo grado o<br />

di persona comunque componente la famiglia<br />

anagrafica del dipendente; per concorsi<br />

o esami, sino a un massimo di 8 giorni;<br />

per matrimonio (15 giorni); per la nasc<strong>it</strong>a<br />

di figli (3 giorni); per gravi motivi<br />

familiari e/o personali; per documentata<br />

grave inferm<strong>it</strong>à del coniuge, di un parente<br />

entro il secondo grado anche non<br />

convivente o di altro componente del nucleo<br />

familiare del richiedente.<br />

LA SUPPLEMENTARE<br />

Può succedere che periodi di contribuzione<br />

da lavoro autonomo si “sovrappongano”<br />

a quelli da lavoro dipendente.<br />

È facoltà dell’interessato, se sia già<br />

pensionato, di chiedere la riliquidazione<br />

del trattamento per ottenere il calcolo<br />

più favorevole. Se i contributi sono<br />

successivi al pensionamento, il pensionato<br />

deve chiedere espressamente<br />

all’ente previdenziale la liquidazione<br />

di un supplemento di pensione. La pensione<br />

supplementare è concessa solo<br />

a favore di chi risulta già t<strong>it</strong>olare di trattamento<br />

pensionistico a carico dello<br />

Stato o di altro Fondo sost<strong>it</strong>utivo dell’Inps<br />

o di una pensione a carico della<br />

Gestione separata dei lavoratori parasubordinati.<br />

ProntoPensioni<br />

I contributi basterebbero,<br />

ma per l’età non è così<br />

Paolo Onesti<br />

✱Caro <strong>Salvagente</strong>, ho 57 anni<br />

e per oltre 25 ho lavorato per<br />

una grande azienda telefonica.<br />

Poi sono stato assunto da<br />

un’azienda metalmeccanica privata<br />

e ho versato contributi per altri 10<br />

anni. Ora la s<strong>it</strong>uazione in azienda è<br />

diventata insostenibile e comincio<br />

a pensare seriamente alla pensione.<br />

Al patronato mi dicono che già nel<br />

2012 potrei raggiungere il dir<strong>it</strong>to, ma<br />

secondo dei colleghi dovrò aspettare<br />

almeno un altro anno. E se l’azienda<br />

dovesse chiudere?<br />

MASSIMO SERENI, GENZANO (ROMA)<br />

Caro signor Sereni, probabilmente<br />

chi le ha assicurato che poteva<br />

andare in pensione già dal 2012<br />

non è stato sufficientemente attento<br />

ai ripetuti e recenti cambiamenti<br />

in materia di pensionamento<br />

di anzian<strong>it</strong>à sia la decorrenza<br />

del trattamento che per le cosiddette<br />

“finestre”di usc<strong>it</strong>a che condannano<br />

l’assicurato, a dir<strong>it</strong>to<br />

acquis<strong>it</strong>o, ad attendere altri 12 (o<br />

18) mesi prima di iniziare a riscuotere<br />

la “sua” pensione.<br />

In attuazione della legge 122/10,<br />

sono stati “rimodulati”i cr<strong>it</strong>eri preesistenti.<br />

È stato chiar<strong>it</strong>o che, se nel<br />

biennio 20<strong>11</strong>-12, sommando età<br />

anagrafica e anni di contribuzione,<br />

bastava raggiungere quota 96<br />

e nel 2013 quota 97, con esclusione<br />

di chi avesse raggiunto il requi-<br />

48<br />

s<strong>it</strong>o nel 2010, per effetto della legge<br />

122 le cose sono cambiate in<br />

peggio: per andare in pensione nel<br />

biennio 20<strong>11</strong>-12 bisognerà avere<br />

almeno 36 anni di contributi e<br />

non meno di 60 anni di età. Nel<br />

2013, basteranno 36 anni di contributi<br />

ma con almeno 61 anni.<br />

Insomma, nel suo caso ci sono i contributi<br />

ma è troppo giovane per<br />

la pensione. A nostro avviso, con<br />

36 anni di contributi e 57 anni di<br />

età, andrà in pensione “indipendentemente<br />

dall’età, non appena<br />

avrà maturato i 40 anni di contributi,<br />

ovvero a 61 anni compiuti,<br />

nell’aprile 2014. <strong>Il</strong> pagamento della<br />

pensione scatterà un anno dopo,<br />

da maggio 2015.<br />

I lavoratori prossimi alla pensione<br />

sono confusi e preoccupati, proprio<br />

come lei. Né ci si può affidare al calcolo<br />

di pensione “orientativo”rilasciato<br />

dall’Inps on line, troppo spesso<br />

fuori servizio e di inesistente valore<br />

documentale. Ci permettiamo<br />

allora di suggerire all’Inps, come<br />

pos<strong>it</strong>ivamente è stato previsto<br />

per alcune particolari categorie di<br />

lavoratori, di considerare la possibil<strong>it</strong>à<br />

per l’assicurato di reintrodurre<br />

la domanda di anzian<strong>it</strong>à esplorativa<br />

con l’obbligo di inviare successivamente<br />

la lettera di licenziamento<br />

(o di dimissioni) al riconoscimento<br />

del dir<strong>it</strong>to contributivo<br />

a pensione. Ciò ev<strong>it</strong>erebbe quantomeno<br />

il rischio di restare senza<br />

pensione… e senza lavoro.

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