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V.Inc.A - Provincia di Padova

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Piano <strong>Provincia</strong>le Valutazione <strong>di</strong> <strong>Inc</strong>idenza Ambientale<br />

per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019<br />

Il processo <strong>di</strong> compostaggio è normato, in ambito regionale, dalla DGRV 568 del<br />

2005, che <strong>di</strong>sciplina:<br />

a) la realizzazione degli impianti <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> trattamento (aerobico o anaerobico)<br />

delle frazioni organiche dei rifiuti, sia in regime semplificato che in regime<br />

autorizzativo;<br />

b) la conduzione operativa dei medesimi impianti;<br />

c) le caratteristiche dei prodotti ottenuti;<br />

d) l’istituzione del marchio <strong>di</strong> qualità denominato “Compost Veneto”;<br />

e) le prescrizioni operative necessarie ad attenuare l’impatto ambientale degli impianti.<br />

La prima fase del processo <strong>di</strong> compostaggio è denominata biossidazione e comporta<br />

la decomposizione delle molecole organiche più facilmente degradabili e la formazione <strong>di</strong><br />

composti interme<strong>di</strong> parzialmente trasformati. L’intensa attività microbica in questa fase<br />

comporta un elevato consumo <strong>di</strong> ossigeno ed un innalzamento della temperatura<br />

consentendo l’igienizzazione del materiale. Al termine <strong>di</strong> questa fase la fermentescibilità<br />

del materiale organico è significativamente ridotta.<br />

La seconda fase del processo <strong>di</strong> compostaggio, che segue la biossidazione, è<br />

denominata maturazione e consiste in una trasformazione della sostanza organica,<br />

caratterizzata da una bassa attività respiratoria, nel corso della quale avviene<br />

l’umificazione.<br />

Gli impianti <strong>di</strong> compostaggio, a seconda della natura merceologica delle matrici<br />

trattate, possono essere <strong>di</strong>stinti in:<br />

- impianti <strong>di</strong> compostaggio del verde (impianti che trattano esclusivamente scarti<br />

ligneo-cellulosici provenienti dalla manutenzione <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>ni pubblici e privati<br />

(potature, sfalci, fogliame) o scarti legnosi non trattati;<br />

- impianti <strong>di</strong> compostaggio delle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> materiali organici quali fanghi<br />

organici, FORSU, scarti dell’industria agroalimentare e scarti della manutenzione<br />

del verde.<br />

Gli impianti <strong>di</strong> compostaggio del verde, proprio per le caratteristiche dei materiali<br />

trattati, presentano impatti modesti. Per questo motivo, la normativa stessa prevede che<br />

possano essere realizzati senza bisogno <strong>di</strong> coperture e, al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> una certa potenzialità<br />

ad<strong>di</strong>rittura senza dover ricorrere a pavimentazioni e reti <strong>di</strong> raccolta dei reflui.<br />

Gli impianti <strong>di</strong> compostaggio delle frazioni organiche necessitano, invece, <strong>di</strong><br />

strutture coperte, <strong>di</strong> pavimentazioni, <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> trattamento delle arie e <strong>di</strong> raccolta dei<br />

Amministrazione <strong>Provincia</strong>le <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> - pag. 30 -

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