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Personaggi Luana Ravegnini in TV con un programma che valorizza le più belle località turistiche italiane: “Per me <strong>Fregene</strong> è unica” di Andrea Corona 62 Luana Ravegnini è tornata in TV. Dal 5 giugno conduce su Raidue “Due passi in Italia”. Otto puntate alla scoperta delle più belle località della Penisola, una trasmissione in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e della sua “Struttura di missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia”. Luana è la conduttrice che gioca nelle piazze dei centri storici ogni volta con due coppie di concorrenti. Un quiz itinerante sui tesori artistici, paesaggistici ed enogastronomici del nostro Paese che si basa su una domanda: “Gli italiani conoscono l’Italia?”. Un ritorno in scena gradito dalla Ravegnini che, dopo la pausa dovuta alla maternità, ha ripreso il suo lavoro. La mia Forte dei Marmi “Piano piano mi riaffaccio - commenta lei - ma senza nessuna forzatura. Ho fatto la mia scelta, solo trasmissioni di un certo tipo, i programmi di basso profilo non mi interessano”. Come giudica il livello generale della televisione italiana? Purtroppo, come vediamo tutti, il livello medio è piuttosto basso. Non è un bel momento da questo punto di vista. Dopo la pausa per la maternità, Luana Ravegnini è definitivamente tornata il TV? Solo a piccole dosi, non ho mai abbandonato del tutto questo lavoro, prima con la società di produzione, poi direttamente in video. Ma la mia priorità resta la famiglia, mia figlia Adele e mio marito Renato, sono loro il centro di tutto. L’anno scorso conduceva, sempre su Raidue, Storie di Salute. E’ stata una bella esperienza, gratificante da un punto di vista professionale. Come vive questo ritorno nel piccolo schermo? Con senso di responsabilità. La televisione ha un ruolo importante nella nostra società, per questo non va mai sottovalutata. I messaggi che le trasmissioni danno sono importanti, la tv spazzatura, le volgarità, fanno male a tutti. La TV di servizio, invece, si riappropria del suo ruolo. Sono molto soddisfatta nel poter partecipare a questo tipo di progetti. E a <strong>Fregene</strong> viene sempre? <strong>Fregene</strong> me la bevo. Sono sempre sorpresa, ogni volta che vengo, della sua bellezza. Trovo sia sottovalutata da molti, esistono poche località così piacevoli e comode. Cosa ci trova di tanto entusiasmante? Tutto, bisogna vederla con gli occhi di un bambino per capirlo. Prendiamo mia figlia Adele, la possibilità di andare in bicicletta al mare, la spiaggia comoda con tutti servizi. Poi la pineta, il verde, i giardini, l’aria buona. E tutto questo a 30 minuti da Roma, ci rendiamo conto del potenziale che ha questa località? Come vive il problema sicurezza? All’inizio, quando siamo venuti la situazione era allarmante. Oggi, grazie al Consorzio <strong>Fregene</strong> Sicura e ai suoi soci che tutte le notti permettono a tre auto di fare prevenzione e vigilanza, i furti sono sensibilmente ridotti. Forse si potrà fare ancora meglio ma un bel passo avanti è stato fatto. Del resto se la famiglie la notte non possono dormire tranquille, si incrina il loro rapporto di fiducia nei confronti della località, è una questione essenziale. Suo marito, Renato Della Valle, è stato uno dei fondatori del Consorzio <strong>Fregene</strong> Sicura. Ora è entrato anche nel consiglio della Pro Loco, un impegno forte per <strong>Fregene</strong>? Trovo bello che intorno alla Pro Loco si sia creato un gruppo molto motivato che vuole cercare di valorizzare al massimo questa località. <strong>Fregene</strong> ha tutte le carte in regola, con un po’ più di attenzione potrebbe diventare la Forte dei Marmi del Lazio. Da quale problema partirebbe se fosse un pubblico amministratore? Dall’inquinamento marino. Se il mare fosse pulito, e gli esperti dicono che sarebbe possibile, <strong>Fregene</strong> potrebbe fare un enorme passo avanti. E’ difficile anche da spiegare ad un bambino che in una località balneare molto spesso non si può entrare in mare. Un altro problema? La sicurezza, ma non solo quella personale. Parlo delle auto che sfrecciano ad alta velocità accanto ai bambini sulle loro biciclettine. A quelli che guidano contromano non rispettando i sensi unici. Insomma ci vorrebbe un po’ di controllo e vigilanza considerato il numero delle auto che circolano per le strade.
Fiction A <strong>Fregene</strong> iniziate le riprese del film sulla vita di Walter Chiari di Francesco Zucchi 64 Il caso porta a singolari coincidenze. Proprio nei giorni successivi all’uscita del numero di maggio, con la copertina dedicata a Walter Chiari, una troupe cinematografica è arrivata al Kiosco al Villaggio dei Pescatori. Sulla porta dei camerini, due nomi che non lasciavano dubbi sul soggetto delle riprese: Walter Chiari e Alida Chelli. Una breve indagine ha subito appagato la nostra curiosità. Erano proprio i primi ciack del film per la tv dedicato al celebre attore, di cui quest’anno ricorre il ventennale della morte. Prodotto per Rai Fiction dalla Casanova Multimedia di Luca Barbareschi, con la regia di Enzo Napoleone, la sua messa in onda in due puntate è prevista per il prossimo au- tunno. Per il ruolo principale è stato scelto Alessio Boni, Dajana Roncione per quello di Alida Chelli, che dell’attore è stata la compagna per anni e madre del suo unico figlio Simone; mentre Bianca Guaccero vestirà i panni di Valeria Fabrizi, che di Walter Chiari fu grande amica. Tra gli altri interpreti anche due altre giovani attrici chiamate interpretare due grandi amori dell’attore, Anna Trijvel nelle vesti di Ava Gardner e Caterina Misasi in quelli di Lucia Bosè. Vista l’occasione, l’intenzione era quella di conoscere qualcosa di più sulla fiction direttamente dai protagonisti, ma il poco tempo a disposizione (le riprese al Villaggio sono durate solo due giorni) e la necessità dell’autorizzazione della produzione per qualsiasi dichiarazione ci hanno fatto desistere dall’intento, anche se, attraverso una intervista a Grazia dello scorso febbraio, siamo riusciti a conoscere lo stesso lo stato d’animo con cui Alessio Boni si è avvicinato al ruolo di Walter Chiari: “E’ una bella sfida, qui non si tratta di interpre- Il nostro amico Walter tare Puccini o Caravaggio, a cui ho prestato il volto sempre in tv: la gente conosceva Walter Chiari, si ricorda di come parlava, camminava, gesticolava. Mi tremano i polsi a pensarci…”. E dire che a <strong>Fregene</strong> ci sarebbero state diverse persone in grado di consigliarlo per entrare nel personaggio, vista la sua lunga frequentazione dei luoghi, e tra questi sicuramente Salvatore De Angelis che con Chiari ebbe una lunga amicizia. “Una persona imprevedibile, spontanea, piena di vita. Ricordo quando lo portavo a fare sci d’acqua con il motoscafo, eravamo entrati così in confidenza che gli chiesi di fare da padrino a mio figlio. Mi disse subito di sì ma quando arrivò la data lui era fuori dall’Italia per lavoro. Ma seppe comunque mantenere la parola, a modo suo: al suo posto mandò la sua controfigura! Ma da buon padrino, non fece mancare in seguito la sua presenza inviando a mio figlio tanti bei regali per i suoi compleanni. Davvero una persona fuori dal comune”. Brando Pacitto interpreta il figlio ’è un’altra coincidenza che è emersa C dalla fiction su Walter Chiari: la partecipazione nel cast di Brando Pacitto, un ragazzo di casa a <strong>Fregene</strong>, visto che è figlio di Pietro, titolare con i fratelli del Point Break, dove trascorre tutte le estati in compagnia degli amici e del nonno Domenico. Brando nel film interpreta la parte di Simone, il figlio dell’attore: “Siamo tre a recitare la parte – racconta – c’è il Simone bambino, quello di 15 anni interpretato da me, e quello adulto. Abbiamo girato una giornata a Sabaudia, mentre io e lui giochiamo a basket e andiamo a pesca insieme, è stata una piccola parte ma è sempre una bella esperienza in più”. Con la piacevole sorpresa di incontrare un ragazzo con i piedi ben piantati per terra, studente senza problemi al primo anno di liceo classico e bravo sportivo come tradizione di famiglia – sesto al campionato europeo juniores di surf dello scorso anno e in procinto di partecipare al prossimo campionato italiano – nonostante alla sua età abbia già maturato una notevole esperienza con ruoli anche di primo piano. “Ho iniziato a recitare a scuola, ma la mia prima vera esperienza sul set è stata “La sacra famiglia” con Alessandro Gassman e Ana Caterina Morariu nel 2006, dove interpretavo il giovane Gesù”, ricorda. Sempre seguito con attenzione dalla mamma Mia, Brando ha poi preso parte a ai film per la tv “Liberi di giocare”, con Pierfrancesco Savino e Isabella Ferrari, “I Cesaroni III”, al film “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” con Kasia Smutniak e Daniele Liotti, al programma “Ballando con le stelle” del 2009, alla serie “Al di là del lago” Kaspar Capparoni e Gioia Spaziani, e ha da poco finito di recitare in un’altra fiction, “Dov’è mia figlia”, con Claudio Amendola e Serena Autieri. Mentre ora si appresta partire per Torino e la Romania per partecipare alla sua prima produzione internazionale, il film su Marco D’Aviano, il beato che svolse un ruolo fondamentale per la difesa di Vienna nel1683, colossal diretto da Renzo Martinelli interpretato tra gli altri da Harvey Keitel. “La parte più impegnativa – spiega – sinora è stata quella in “Al di là del lago”, dove ho interpretato un ragazzo con gravi problemi familiari e con diversi momenti drammatici”. Una piccola star di casa nostra, insomma, anche se si definisce “felicemente single” e non ossessionato da Facebook, altro titolo a suo merito, senza però nascondere l’ambizione di continuare la sua carriera da attore: “E’ un mestiere che mi piace molto, il mio sogno è studiare recitazione negli Usa come all’Accademia Nazionale d'Arte drammatica Silvio D’Amico a Roma, ma è presto per dirlo”. Intanto si è messo da parte un suo piccolo gruzzoletto. Bravo Brando!
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