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Quella “ciclabile”
cancellata
Gentile Direttore, a metà maggio
passando su quel breve tratto di ciclabile
sul lungomare, che va dallo
stabilimento Riviera fino ad arrivare
perpendicolarmente su via Cattolica,
ho visto che adesso è veramente
e definitivamente scomparso. Nel
corso dei quattro anni da quando è
nato, a parte il secondo anno, queste
strisce sull'asfalto, non sono poi più
state riverniciate, né la pista messa in
sicurezza. Le strisce sono così, per
incuria, scomparse e qualcuno in
questi giorni, ha addirittura spruzzato
con una bomboletta rossa il
simbolo celeste, ormai sbiadito della
bicicletta impresso sull'asfalto.
Come se si volesse cancellare l'idea
che lì sia mai esistita una ciclabile.
Eppure non l'abbiamo sognata! C'era,
abbiamo delle foto e c'è ancora la
segnaletica verticale a testimonianza
(almeno fino ad oggi, c'è). Non ho
potuto fare a meno di notare che,
proprio in questi giorni, le nuove ville
in costruzione stanno ampliando
i loro confini ergendo delle recinzioni
con mattoni che invadono la
carreggiata stradale esistente che sta
diventando sempre più stretta al
transito delle auto, proprio lì dove è
stato cancellato il simbolo della ciclabile.
Forse si vogliono recuperare,
a discapito della ciclabile, alcuni
metri per avere le cubature per le case
edificate e spostare poi sulla ciclabile
la carreggiata per automobili?
Insomma la ciclabile sacrificata al
solito cemento che avanza? Chi può
aver inspiegabilmente avuto un interesse
a cancellare le segnaletiche
orizzontali ciclabili, chi può essere
tanto infastidito dal libero accesso al
mare fino al punto da prendersi la
briga di transennare l'ingresso (leggo
in altro articolo on-line) il canale
delle acque basse vicino alla "Perla"
e addirittura arrivare a sradicare un
bidone per rifiuti, cementato al suolo?
Si vuole forse precludere immotivatamente
al pubblico, uno degli
ultimi accessi al mare rimasti liberi?
E la pista ciclabile dov'è finita? Potrebbe
esserci un legame fra questi
due gesti vandalici di sfregio e di aggressività
verso le iniziative di sostenibilità
ambientale a <strong>Fregene</strong> o sono
solo due generici sintomi di scarso
controllo del territorio e di vandalismo
gratuito?
Silvana Lovera
Comitato petizione piste ciclabili
Se <strong>Fregene</strong> avesse
il suo sindaco
In queste prime giornate di primavera
passeggiando per la nostra amata
<strong>Fregene</strong> non si può fare a meno di
riflettere su quello che è e quello che
sarebbe potuta essere questa bellissima
località. Cosa farebbe un vero
sindaco di <strong>Fregene</strong>, qualora potesse
esserci, innamorato di questo posto
e con un minimo di progettualità e
capacità di amministrazione? Sarebbe
facile fare anche con poco tantissimo
e ridare a <strong>Fregene</strong> il suo volto
e la sua bellezza, liberarla da sfregi e
farla così rinascere? Io credo che la
risposta sia sì (inguaribile ottimista!).
Basterebbe mettere a valore e riconnettere
in rete quei tesori che oggi
sono lasciati all'abbandono o peggio
lasciati in preda di speculatori e
pseudo imprenditori, oppure esperienze
bellissime volgarmente sacrificate.
Punterebbe sul mare si ma
anche sulla pineta, sull'esperienza
del Branco, sul Villaggio dei Pescatori,
sul lungomare, sulla vicinanza a
Roma, sula campagna dintorno, su
Macchiagrande e sulla macchia di
Maccarese.
Facciamo degli esempi pratici: il Vil-
laggio dei Pescatori è preda ogni
week end di orde barbariche di bagnanti
che mettono le macchine in
ogni dove con disagio sia per i residenti
che dei turisti stessi? Soluzione,
facciamo del parcheggio all'ingresso
la zona di scambio, attrezziamola
e reinvestiamone tutti i proventi
nel Villaggio stesso trasformandolo
in una zona ciclo-pedonale
(magari affittiamo le biciclette al
parcheggio stesso). Agevoliamo le ristrutturazioni
delle case nate abusivamente
e senza un progetto d'insieme
ed indirizzandole verso dei canoni
estetici comuni, riqualificandole
energeticamente e creando una
rete di servizi e luoghi d'incontro anche
lungo le vie liberate dalle auto.
<strong>Fregene</strong> vive solo d'estate in particolare
nei week end di turismo mordi
e fuggi? Consentiamo la nascita e
la messa in rete di bed & breakfast,
riqualifichiamo le strutture sul lungomare
che possano diventare piccoli
alberghi charme (senza cubature
aggiuntive!), sviluppiamo l'albergo
diffuso e facciamo in modo che i
turisti della domenica (a basso valore
ed alti costi sociali e ambientali)
siano soppiantati da turisti più consapevoli,
turisti stranieri e che la stagionalità
venga allungata alla primavera
ad all'autunno. Ancora (ma
quanto si potrebbe andare avanti!),
il lungomare deve essere restituito al
mare liberando gli accessi, eliminando
sovrastrutture fatiscenti e ristabilendo
un corretto equilibrio tra
spiagge gestite e spiagge libere.
<strong>Fregene</strong> poi non ha una piazza: facciamo
una piazza trasferendo i benzinai
di viale Castellamare? <strong>Fregene</strong>
è piatta: facciamo una segnaletica
che privilegi le biciclette sulle auto
(preferenziali, dissuasori di velocità,
strade riservate alle bici) e realizziamo
delle zone di scambio auto-bici
per i turisti con bici a noleggio come
accade già ad esempio a Roma con il
bike-sharing. Direttore mi dica
quanti soldi abbiamo speso per fare
tutto ciò? Pochissimi, forse però abbiamo
toccato qualche interesse
particolare, qualche baronato, abbiamo
fatto girare poco cemento. Un
difetto forse imperdonabile. Se ci
fosse un sindaco di <strong>Fregene</strong> forse
queste cose potrebbero vedere la luce
e cambiare volto a questo oramai
asfittico paese di case vuote. Ma c'è
un sindaco di Fiumicino. A.G.
La multa e la Gerit
Caro direttore, voglio raccontare
una storia di mala amministrazione
dei soldi delle multe. Mio padre, Albino
Bortolin, il 14 novembre del
2006 in viale San Giorgio a Maccarese
ha preso una multa per eccesso
di velocità da parte dell'autovelox
mobile dei Vigili Urbani di Fiumicino.
Una multa di euro 375,98 con decurtazione
di 10 punti sulla patente.
La multa è stata pagata perché fino
ad ora le multe sono sempre state pagate
da noi. Il 18 maggio 2011 però
è arrivata una lettera dalla Equitalia
Gerit Spa che sosteneva, non risultando
pagata la multa, il recupero di
euro 1225,45. Immaginate la sorpresa
di mio padre sapendo che la multa
l'aveva pagata. A quel punto abbiamo
rovesciato tutti i cassetti di casa
ma non abbiamo trovato la ricevuta,
sempre più nervosi perché eravamo
certi di averla pagata. Alla fine
sono andato dal direttore della Posta
di <strong>Fregene</strong> e ho fatto la richiesta di
“ricerca titoli” nel periodo in cui ricordavo
di aver pagato la multa. Ho
dovuto fare due richieste, una per la
posta di <strong>Fregene</strong> e una per la posta
di Maccarese: costo complessivo di
20 euro. Dopo circa una settimana
mi telefona il direttore dell’Ufficio
Postale di <strong>Fregene</strong> per dirmi che era
stata trovata la ricevuta del pagamento
della multa! A quel punto vado
all'Ufficio Contravvenzioni di
Fiumicino a portare la ricevuta sperando
che la storia finisca così. Mi
pongo alcune domande: un cittadino
paga una multa e dopo 4 anni e
mezzo arriva da Equitalia Gerit la richiesta
di 1.225,45 euro. Ma come ha
fatto da 375,98 ad arrivare a 1225,45?
Visto che ho pagato e l'Ufficio Contravvenzioni
dice di non aver ricevuto
i soldi dalle Poste e le Poste dicono
di aver mandato la ricevuta dell'avvenuto
pagamento all'Ufficio
Contravvenzioni, vorrei saper chi mi
paga le giornate che ho perso, le arrabbiature
e i 20 euro delle richieste?
Viva l’Italia.
Ettore Bortolin
CenTRALe
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AFFiTTi - VendiTe
00050 <strong>Fregene</strong> - Viale castellammare, 51
tel. 06/66560122 - 66560041
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