LEGGENDOGODENDO copia
LEGGENDOGODENDO copia
LEGGENDOGODENDO copia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Alcuni libri li ho aspettati anni e mesi e settimane, ho spiato nelle vetrine dei librai<br />
il loro giunger tra noi, impaziente come un innamorato, e immalinconito dai continui<br />
ritardi, dai giornalieri disappunti.<br />
E, quando l’ho avuto finalmente con me, via di corsa a casa, a impugnare il coltello<br />
d’avorio, per stuprare i sedicesimi e cogliere a volo le prime parole. Quel giorno non<br />
s’ha voglia di veder nessuno. Anche la chiamata ai pasti suona come un castigo. S’aspetta<br />
la sera e la casta protezione della lampada, che illumina soltanto quelle pagine e il<br />
nostro raccoglimento commosso.<br />
Tutta la notte è dinanzi a noi, per la nostra gioia e le nostre scoperte. A momenti si<br />
sorride, a momenti verrebbe voglia di gridare e saltare.<br />
E il sole non si leva finché la nostra curiosità non sia placata seppur non sazia.<br />
Giovanni Papini, Mostra Personale, 1941<br />
Leggere è un’arte. Perciò non si finisce mai d’impararla, come lo scrivere.<br />
La scuola ci insegna a leggere ogni libro dal principio alla fine, una volta che lo si sia<br />
cominciato: che sarebbe come imporre a un commensale di finire un piatto, anche se scopre<br />
che non gli piace. Sembra che l’ingestione totale sia indispensabile per esprimere un<br />
giudizio, mentre si sa che, ad esempio per il vino, può bastare un assaggio per indurci a<br />
desistere o a continuare. La scuola ci insegna inoltre… che, prima di leggere un genio, è<br />
necessaria qualche mediocrità che ce lo spieghi. Infine la scuola ci insegna un ideale<br />
irraggiungibile, la completezza, e così ci fornisce l’alibi più rigoroso e insieme più<br />
diffuso per non cominciare neanche a leggere. Ricordo che da ragazzo, suggestionato da<br />
questa educazione demenziale, avevo affrontato la letteratura russa cominciando dai canti<br />
popolari. Quando arrivai a Krjlov, dopo otto mesi, desistetti. “Anticipai”, evadendo dalla<br />
mia prigione, Dostoevskij e Cechov. Io credo che a quest’ora sarei ancora a Lermontov.<br />
… Riacquistare il senso della lettura come felicità, non come costrizione: ecco il gradino<br />
dell’infanzia che bisogna desiderare da adulti. Cercare i libri come piaceri, non solo<br />
come strumenti. Piaceri golosi, furtivi, inesauribili.<br />
… Amare la voracità, non la continenza. Altrimenti si leggono - fino in fondo - pochi<br />
libri all’anno e non sempre i migliori. Acquistare più libri in una volta per leggerli<br />
parallelamente, scoprire la poligamia. Certo la monogamia riserva gioie inenarrabili, ma<br />
quelle della poligamia si raccontano. Procedere per assaggi, per segmenti, per sondaggi. A<br />
volte un contatto fugace è preferibile alla convivenza. Un libro può offrire il meglio<br />
solo in certe parti: tentare di trovarle e indugiare su quelle.<br />
… Non voglio suggerire la parzialità, ma la mobilità. Non sono tanti i libri che meritano<br />
di essere letti fino in fondo, vincendo la concorrenza degli altri e l’ossessione del<br />
tempo. Ebbene, quei pochi, leggiamoli. Per gli altri accontentiamoci di quello che<br />
possiamo catturare. Diremo forse che non conosciamo Atene solo perché ci siamo stati un<br />
giorno? O che non conosciamo Milano solo perché non abbiamo visitato i suoi musei?<br />
Quello che conta di un libro è che diventi un’esperienza e l’esperienza non si misura<br />
secondo la quantità ma l’intensità.<br />
Giuseppe Pontiggia, Maggio 1992<br />
Una delle gioie più pure, più colme di divino appagamento è pur quella dell’amatore di<br />
libri che scovato dopo lunghe ricerche un vecchio “in-quarto” se lo va sfogliando<br />
beatamente seduto in una poltrona di casa sua, accanto al fuoco, sotto la lampada, fumando<br />
la sua pipa. Credo che nessun contatto umano, anche il più erotico, varrebbe a supplire in<br />
lui la deliziosa vibrazione che egli prova… Lo contempla, se lo rigira voluttuosamente fra<br />
le mani, osserva con la lente i caratteri, la carta, le vecchie postille di qualche ignoto<br />
pedante, guarda l’anno, la tipografia, le piccole incisioni: poi legge, e a poco a poco<br />
s’immerge e sprofonda nella fidata, immota esistenza dei secoli… Abolito il tempo, l’uomo<br />
è felice. Carlo Linati, Decadenza del vizio e altri pretesti, 1941<br />
Quando ti viene la voglia non aspettare che passi: leggere è un vizio che puoi<br />
permetterti. M. G. Carbone<br />
Noi abbiano un giocattolo meraviglioso che è il nostro cervello: dobbiamo imparare a<br />
divertirci con quello.<br />
Valeria Moriconi, da un’intervista televisiva<br />
La passione per i libri è davvero una passione lodevole. I bibliofili sono stati presi un<br />
po’ in giro e forse, dopo tutto, essi si prestano alla beffa; è il caso di tutti gli