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LEGGENDOGODENDO copia

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quello di lui, e si estingue quella natural divergenza per cui da un’infinità di<br />

combinazioni nascono le poche felici e vere.<br />

Idem<br />

Ricordo i tempi in cui il rapporto tra il mondo della cultura e il mondo della scuola era<br />

vivo, appassionato, vigoroso. Penso alla pedagogia risorgimentale che animava la cultura<br />

politica italiana tra Settecento e Ottocento, oppure al “fervore educativo” che si diffuse<br />

tra “gli uomini di pensiero e di azione” a cavallo tra Ottocento e Novecento.<br />

Letizia Moratti, 10 Maggio 2002<br />

Sapere che non si scrive per l’altro, sapere che le cose che sto per scrivere non mi fanno<br />

mai amare da chi io amo, sapere che la scrittura non compensa niente, non sublima niente,<br />

che è precisamente là dove tu non sei: è l’inizio della scrittura. Roland Barthes<br />

Viviamo un tempo divorato dagli impegni. Il mondo è ipnotico: ci riempie di tutto e ci<br />

svuota di tutto. La lettura è viaggiare e aiuta a vivere più serenamente l’esistenza:<br />

migliora la vita. Filippo Poletti, Il Nuovo, 25 Giugno 2002<br />

Anche i libri di scarso valore sono pur sempre libri e quindi cosa sacra. Günter Grass<br />

Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere ho la certezza di essere<br />

ancora felice.<br />

Jules Renard<br />

Una volta il grande editore Valentino Bompiani aveva detto: “Un uomo che legge ne vale<br />

due”.<br />

Si può intendere questo detto nel senso che chi legge è più colto, e sapendo più cose può<br />

accadergli di avere più successo nella vita. Ma sappiamo benissimo che talora ha successo<br />

anche chi, di uomini, ne vale mezzo, e non ha mai letto niente. No, non è per il successo<br />

che bisogna leggere. È per vivere di più. Non fatevi incantare da chi dice che bisogna<br />

leggere solo libri importanti. Ho ricordi intensi e bellissimi di libri forse scipiti, ma<br />

che mi hanno donato lunghi pomeriggi di eccitazione.<br />

G. Pontiggia, Corriere della Sera, 22 Aprile 2001<br />

Non si nasce con l’istinto della lettura, come si nasce con quello di mangiare e bere. Si<br />

tratta di un bisogno culturale che può essere innescato nella personalità infantile.<br />

Operazione quanto mai delicata, perché il solo paragone che sopporta è quello con<br />

l’innesto di un nuovo senso: il senso del libro, la capacità di usare anche del libro come<br />

di uno strumento per conoscere il mondo, per conquistare la realtà, per crescere. Gianni<br />

Rodari, Il cane di Magonza<br />

Lettura è sinonimo di cultura? Certo no. Colto non è chi legge: ci si può rivestire di<br />

idee come fa il pavone con le sue piume. Colto è colui che, planando sopra le pagine e<br />

camminando sopra le righe, si mette in gioco e si espone al faticoso e gioioso rinvio a<br />

una persona, presente anche se nascosta, affascinante e capace di accendere un rapporto di<br />

amicizia.<br />

Giuseppe Mignani, Giornale del Popolo, 28 Novembre 2000<br />

Ho cercato la pace ovunque e l’ho trovata soltanto in un angolo con un libro.<br />

In omnibus rebus requiem quaesivi et numquam inveni nisi in angulo cum libro.<br />

I libri hanno valore solo se guidano alla vita, se sanno seguirla e giovarle, ed è<br />

sprecata ogni ora di lettura dalla quale non scaturisca per il lettore una scintilla di<br />

energia, un senso di ringiovanimento, un alito di nuova freschezza.<br />

Hermann Hesse, Una biblioteca della letteratura universale<br />

Attraverso i libri e dai libri ho appreso che i cieli non sono affatto umani e che un uomo<br />

che sa pensare, anche lui non è umano, non che non voglia, ma ciò contrasta col giusto<br />

modo di pensare. Sotto le mie mani e nella mia pressa meccanica periscono libri preziosi e<br />

io non posso impedire questo flusso. Non sono nulla di più di un tenero macellaio. I libri<br />

mi hanno insegnato il gusto e la gioia della devastazione. Bohumil Harabal, Una solitudine

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