LEGGENDOGODENDO copia
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ai suoi occhi il valore delle opere prodotte dai “concorrenti” (si chiamino pure Proust o<br />
Calvino, poco conta), e così facendo non si può certo dire che offra un buon servigio al<br />
mondo della cultura. La pletora dei prodotti cartacei, offerti gratuitamente, contribuisce<br />
a svilire la merce libro.<br />
- Non pochi scrittori sono egocentrici ed hanno la tendenza a non leggere gli altri<br />
scrittori. A loro basta tenerli d’occhio, sorvegliarli. Più libri scrivono, più montano in<br />
superbia, peccato capitale e antisociale.<br />
- La mediocrità degli scritti che giungono alle varie case editrici non funge da<br />
deterrente alla pubblicazione degli stessi, in quanto quasi tutti gli editori vivono<br />
pubblicando a pagamento proprio questo tipo di libri che nuoce al mercato librario (si<br />
ricordi che un libro su due è destinato al macero) e all’immagine dell’editoria in<br />
generale.<br />
Per tanti velleitari esordienti di nessun valore, quanti veri scrittori si celano nel<br />
silenzio della loro modestia e consapevolezza che li spinge a non esporsi? Quello che<br />
manca alla maggior parte degli scrittori in erba è proprio la modestia, il saper accettare<br />
i propri limiti, la volontà di migliorare.<br />
I grandi scrittori ci hanno insegnato che nulla è tanto misterioso quanto l’atto della<br />
creazione artistica, e come a volte siano necessari mesi, anni addirittura, di meditazione<br />
e autocritica, per giungere alla stesura definitiva di un lavoro degno di considerazione.<br />
Pensate ai “Promessi Sposi”: quaranta anni di incubazione e riletture assidue.<br />
Come rispondere quindi a quello scrittore esordiente che in un’altra e-mail affermava di<br />
aver scritto “dodici romanzi, un centinaio di racconti e circa mille poesie”? Forse<br />
ricordandogli la produzione di un Ippolito Nievo o di un Italo Svevo, tanto esigua al suo<br />
confronto?<br />
Un altro drappello, neanche tanto sparuto, sceglie di fare lo scrittore per guadagnare<br />
soldi. Guardatevi da costoro. Sono i più pericolosi. Ad essi rivolgerò le parole di un<br />
genio, Miguel de Cervantes:<br />
“Una delle maggiori tentazioni del demonio consiste nel convincere un uomo a scrivere e<br />
far stampare un libro con l’intento di ottenere denaro”.<br />
Altro che ricchezza e fama! Di sicuro, tanta “fame”.<br />
(f.s.)<br />
Scrittori e libri<br />
L’approvazione di tutti ottenne colui che unì l’utile al<br />
dolce, dilettando e insieme ammaestrando il lettore.<br />
Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci<br />
lectorem delectando pariterque monendo.<br />
Quinto Orazio Flaco, Ars poetica<br />
Gli scrittori per principio si odiano, però non riescono a staccarsi. Li si vede anche<br />
camminare a braccetto come inseparabili amici, invece si odiano.<br />
Ermanno Cavazzoni, Il Messaggero, 1 Novembre 2001<br />
Che Dio ci scampi e liberi dall’essere sposati con gente che scrive libri! Bjornstyerne<br />
Byornson<br />
Non desidero conversare con un uomo che ha scritto più di quanto abbia letto. Samuel<br />
Johnson<br />
Scrivi solo se è necessario. Chiediti: “Potrei resistere se mi fosse proibito di scrivere,<br />
potrei sopravvivere?” J.M.Rilke<br />
Una delle maggiori tentazioni del demonio consiste nel convincere un uomo a scrivere e far<br />
stampare un libro con l’intento di ottenere fama e denaro. Miguel de Cervantes<br />
Gli scrittori: le uniche persone che, anche dopo la morte, possono darti ai nervi.<br />
Bisognerebbe obbligare a leggere dieci libri per ognuno che se ne scrive. G.<br />
Furetti