20.06.2013 Views

LEGGENDOGODENDO copia

LEGGENDOGODENDO copia

LEGGENDOGODENDO copia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Oggi le patrie letture producono libri roboanti, verbosi e inutili. Imperterrito resto un<br />

“librivendolo libridinoso” che tenta di porsi come servizio, Sauro Sagradini<br />

Il libraio è un Don Chisciotte.<br />

Stefano Bucci, Corriere della Sera, 16 Febbraio 2001<br />

Smitizzare i libri<br />

Finchè ci diranno che i libri servono ad elevare lo spirito, a promuovere la conoscenza,<br />

ad ampliare la cultura, c’è poca speranza di sortire un effetto positivo. Elevare lo<br />

spirito? Ma non ci si riesce meglio con una bella cena? Promuovere la nostra cultura? Beh!<br />

Ci arrivo prima con un bel viaggio organizzato a Hong Kong o a Singapore. Niente da fare.<br />

A paragone con le diverse, concorrenti forme di affermazione-distrazione, il libro non<br />

tiene, nel regge al confronto. Solo se diciamo se il libro è una medicina possiamo averla<br />

vinta.<br />

Alessandro Baricco, La Repubblica, 17 Maggio 1994<br />

Se si ama la vita, non si legge. L’accesso all’universo artistico è riservato quasi<br />

esclusivamente a chi ne abbia un po’ le palle piene. Michel Houllebecq<br />

A tutti verrà insegnato a leggere affinché nessuno possa dire “io non conosco la legge”.<br />

Claude Lévi-Strauss<br />

Tra i piccoli fastidi della notorietà ne evoco due riguardanti i libri. Il primo concerne<br />

la richiesta di giudizio che gli autori ti chiedono: come evitare la menzogna o l’offesa?<br />

L’altro fastidio riguarda le presentazioni e le recensioni. Ogni autore è convinto di<br />

essere un genio e ogni sua opera un capolavoro. A questi signori rispondo con Marcel<br />

Proust: “I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchiere ma<br />

dell’oscurità e il silenzio.”<br />

Gianfranco Ravasi<br />

Dubito che Dostoevskij avesse ragione quando diceva che la letteratura salverà il mondo.<br />

Norman Manea, Corriere della Sera, 29 Dicembre 2003<br />

I giochi della mente, lo sviluppo dell’intelligenza, sono un bene soltanto quando non<br />

abbiamo la possibilità di soddisfare le nostre esigenze concrete. Hai fame? Puoi saziarti<br />

con un libro! Vuoi viaggiare ma sei senza soldi? C’è Conrad, “Robinson Crusoe”... Ti piace<br />

far l’amore? Non è possibile? Non preoccuparti: c’è l’”Estetica” di Kant, di Hegel...<br />

Capita spesso, ogni qualvolta non ci sia possibile soddisfare i nostri bisogni fisici, che<br />

da più parti si tiri in ballo il libro come panacea. www.altnet.it<br />

Niente è intellettualmente più inelegante, perfino rozzo, di una sviscerata e bigotta<br />

devozione per la cultura.<br />

Giuliano Ferrara, Il Foglio, 30 Dicembre 2002<br />

Tot è il dio che ha inventato la scrittura. Quando il re d’Egitto lo venne a sapere se ne<br />

rattristò perché - pensava- la scrittura avrebbe ucciso la riflessione e la memoria<br />

sarebbe scomparsa dalla terra. Così dice Platone nel “Fedro”: “La lettura procura agli<br />

uomini l’apparenza della Sapienza e non la Verità”.<br />

Il libro è un po’ come il cibo; molto di esso vien assaporato, masticato, inghiottito, ma<br />

soltanto quella parte che fu trasformata, ed è diventata sangue uguale al tuo, può essere<br />

vero nutrimento. Il resto è soltanto escremento.<br />

G. Prezzolini<br />

Ogni libro è, in qualche senso, un nemico, un invasore (vuol sostituire altri pensieri ai<br />

tuoi, condurti a sentire a modo suo, ecc). Bisogna, per conseguenza, difendersi. Leggere a<br />

mano armata. L’arma più adatta (di quelle materiali) è un lapis di colore. Uno di quei<br />

lapis massicci dal tronco esagonale, con una punta rossa e una turchina. E con quello<br />

ferire nei margini (zona più vulnerabile) il libro che si sta leggendo, con lunghi tratti<br />

violenti, con esclamativi senza pietà, con interrogativi insidiosi, con frecce di aperta<br />

disapprovazione. Giovanni Papini, Mostra Personale, 1941

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!