20.06.2013 Views

LEGGENDOGODENDO copia

LEGGENDOGODENDO copia

LEGGENDOGODENDO copia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ibliografie e decifrare schede, a sorbirsi approfondimenti e analisi logico-strutturali,<br />

a comporre quadri sinottici, a profondersi in riassunti, traduzioni, comparazioni, e via<br />

dicendo, per scoprire alla fine di tutto questo che non gli è rimasta neppure la forza per<br />

continuare a leggere, per scoprire come finirà il romanzo o la poesia che ha davanti agli<br />

occhi?<br />

La scuola dovrebbe creare amanti della vita, e non suoi spregiatori.<br />

Eppure a cadenza mensile le cronache ci ricordano i nomi di ragazzi che arrivano ad<br />

uccidersi per un’interrogazione andata a male, per nascondere un fallimento scolastico,<br />

per il tormento di non essere fra “quelli bravi”, tra quelli che avranno successo nella<br />

vita, oppure, al contrario, per essere stati emarginati da tutti in quanto “secchioni”,<br />

inutili larve che preferiscono Foscolo alle discoteche.<br />

Se le premesse sono queste, sarà mai possibile raggiungere la “felicità”, quella beata e<br />

fruttuosa atarassia vagheggiata da Epicuro?<br />

Non illudetevi tuttavia di trovarla facilmente in un libro.<br />

Chi legge - si potrebbe infatti obiettare - spesso lo fa per compensare una mancanza, per<br />

lenire un dolore, per sfuggire al pensiero della morte.<br />

Infatti se la lettura è piacere, è anche tormento.<br />

La conoscenza non va a braccetto con la serenità: è fonte di dubbi, distrugge certezze,<br />

lacera coscienze. Ed è un bene che sia così.<br />

La grandezza dell’uomo risiede proprio nella volontà di apprendere, ovunque e comunque, al<br />

di là di ogni tormento e di ogni paura.<br />

Ci è stato dato il dono dell’intelletto, e non è un peso da poco. Ci vuole coraggio per<br />

apprendere, e molti non se la sentono di affrontare un cammino che potrebbe privarli delle<br />

certezze sulle quali hanno edificato la propria vita. Per loro è meglio essere come le<br />

pecore, tutte rivolte verso la stessa direzione, a testa china e a pancia piena!<br />

Leggere per il gusto di leggere, senza scopi materiali, senza finalismi di sorta, ci<br />

renderebbe tutti dei novelli Prometeo: è la lettura che ci permette di rubare il fuoco<br />

della conoscenza e il piacere da esso derivato, ma nello stesso tempo può condannarci ad<br />

avere le viscere rose da un perenne e doloroso bisogno di andar oltre, di avventurarsi su<br />

strade sempre nuove e rischiose.<br />

La lettura ci matura, ma è una maturità che non si può apprendere sui banchi di scuola:<br />

nasce da desideri inappagati, da coraggiosi balzi nel vuoto. Se un insegnante non è in<br />

grado di creare innamorati del sapere, e della vita, allora sarebbe meglio che cambiasse<br />

mestiere: potrebbe trovare un lavoro più appagante finanziariamente e non avrebbe sulla<br />

coscienza il peso di aver ucciso il bambino-lettore.<br />

La lettura può essere cosa ardua, ma ciò che offre è sempre incomparabilmente superiore a<br />

ciò che chiede.<br />

Essa ci insegna che non vi è spina senza rosa, e che in realtà tutto ciò che arricchisce<br />

il nostro intelletto è sempre foriero di inesprimibile gioia.<br />

(f. s.)<br />

Gli scrittori esordienti: una piaga sociale?<br />

Il maggior desiderio dell’uomo?<br />

Per Freud fu l’eros e per Adler il potere.<br />

Un attento osservatore dei nostri giorni invece sostiene che in fondo al cuore di ogni<br />

essere umano campeggia impellente e prioritario il bisogno di essere “riconosciuto”, di<br />

essere notato e tramandato.<br />

Ma non pensate al Foscolo, alle “grandi opre” eseguite in vita e meritevoli di perpetuare<br />

la nostra memoria ai posteri. Più modestamente l’uomo contemporaneo italiano,<br />

dall’insegnante all’industriale, dall’impiegato al fattorino, sogna un libro da pubblicare<br />

con un editore.<br />

Anche se in cuor suo pensa di arricchirsi, l’aspirante scrittore è disposto a pagare in<br />

banconote il parto della propria mente. (E questo spiega perché in Italia ci siano oltre<br />

cinquemila editori).<br />

Pur sapendo che i libri non si vendono e non si leggono, una folta schiera di esordienti,<br />

ogni giorno - almeno quaranta - dà alle stampe, in proprio o con un editore a pagamento,<br />

il distillato di sogni accarezzati e vezzeggiati: poesie, racconti, romanzi,<br />

autobiografie….<br />

Azzardatevi a insospettire questi “geni” ipotizzando che i loro libri, una volta stampati,<br />

potrebbero finire tra le rotative di qualche cartiera: vi farete dei nemici a vita.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!