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Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis

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1.1. Sen<strong>il</strong>ità, demenza, <strong>m<strong>al</strong>attia</strong> <strong>di</strong> <strong>Alzheimer</strong><br />

Sen<strong>il</strong>ità e demenza non sono sinonimi ma con<strong>di</strong>vidono un sostrato semantico prodotto, tra <strong>il</strong><br />

XX e <strong>il</strong> XXI secolo, d<strong>al</strong> <strong>di</strong>scorso biome<strong>di</strong>co che si appropria del corpo sen<strong>il</strong>e e ridefinisce la<br />

prima come problema me<strong>di</strong>co scindendola tra la con<strong>di</strong>zione esistenzi<strong>al</strong>e del norm<strong>al</strong>e invec-<br />

chiamento e la purificata patologia della demenza (cfr. COHEN L. 2006: 3-7), ma intorno <strong>al</strong>la<br />

sen<strong>il</strong>ità ed <strong>al</strong>la demenza si sono strutturate storicamente visioni, percezioni ed atteggiamenti<br />

che precedono questo processo quanto la nascita dell‟etichetta <strong>m<strong>al</strong>attia</strong> <strong>di</strong> <strong>Alzheimer</strong>. Attu<strong>al</strong>-<br />

mente, la storia della sen<strong>il</strong>ità è in essenza una storia me<strong>di</strong>ca scritta attraverso l‟interpretazione<br />

clinico-patologica dell‟invecchiamento e dell‟invecchiamento cerebr<strong>al</strong>e in particolare, ma <strong>il</strong><br />

lessico attraverso <strong>il</strong> qu<strong>al</strong>e si tramanda questa storia è ricco <strong>di</strong> metamorfosi che riflettono i pas-<br />

saggi concettu<strong>al</strong>i attraversati d<strong>al</strong>la nozione.<br />

In una panoramica sulla storia della demenza ricostruita attraverso l‟an<strong>al</strong>isi <strong>di</strong> scritti me<strong>di</strong>ci,<br />

documenti storici, fonti letterarie ed artistiche, François Boller e Margaret M. Forbes (1998)<br />

osservano che già nell‟Egitto del 2000 a. C. vi era la consapevolezza che in età avanzata si po-<br />

tevano riscontrare dei problemi <strong>di</strong> memoria più acuti che nelle età precedenti, e che Solone<br />

(630-560) annoverava l‟anzianità fra le plausib<strong>il</strong>i cause della compromissione del giu<strong>di</strong>zio<br />

(BOLLER F. – FORBES M. M. 1998: 125). Cicerone, con le opinioni espresse nel De Senectute,<br />

appare voce <strong>di</strong>ssonante rispetto a quelle che imputavano <strong>al</strong>la sen<strong>il</strong>ità inc<strong>al</strong>zanti problemi co-<br />

gnitivi, poiché vi afferma che «l‟invecchiamento non è necessariamente accompagnato da si-<br />

gnificativi cambiamenti ment<strong>al</strong>i» (ivi: 125-126). È stato Areteo <strong>di</strong> Cappadocia, vissuto <strong>al</strong>la fi-<br />

ne del II secolo a. C., a concepire per la prima volta una <strong>di</strong>stinzione tra i <strong>di</strong>sturbi neurologici e<br />

psichiatrici <strong>di</strong> natura acuta e cronica, ascrivendo ai primi, che definì come delirio, un carattere<br />

<strong>di</strong> reversib<strong>il</strong>ità ed ai secon<strong>di</strong>, in<strong>di</strong>viduati come demenza, invece, la natura irreversib<strong>il</strong>e del de-<br />

ca<strong>di</strong>mento delle funzioni cognitive.<br />

In età me<strong>di</strong>ev<strong>al</strong>e, la demenza non viene <strong>di</strong>stinta d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre figure <strong>di</strong> declino ment<strong>al</strong>e ricono-<br />

sciute in Europa e probab<strong>il</strong>mente, anche a causa dell‟incidenza <strong>di</strong> epidemie mort<strong>al</strong>i e deva-<br />

stanti come la peste, non riceve particolare attenzione. Follia, melanconia, sen<strong>il</strong>ità, riconfigu-<br />

rate come <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, anomia, possessione, attraggono un‟ermeneutica plasmata sul modello<br />

teologico <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssidenti, devianti ed anche donne anziane come streghe e, pa-<br />

r<strong>al</strong>lelamente, si attiva un processo <strong>di</strong> femmin<strong>il</strong>izzazione della voce sen<strong>il</strong>e che consente <strong>al</strong>le i-<br />

deologie dei membri dell‟Inquisizione <strong>di</strong> appoggiarsi <strong>al</strong> contenuto <strong>di</strong> <strong>di</strong>abolicità del richiamo<br />

ai <strong>di</strong>scorsi delle donne (cfr. COHEN L. 2006).<br />

Se si guarda ai mo<strong>di</strong> in cui, nel corso dei secoli, è stata denominata la demenza si nota uno<br />

stringente suo rapporto con la sen<strong>il</strong>ità che, logicamente, non si esaurisce <strong>al</strong> solo piano termi-<br />

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