20.06.2013 Views

Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis

Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis

Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

processo patologico sconosciuto avrebbe accresciuto <strong>il</strong> prestigio dell‟istituto <strong>di</strong> Monaco con-<br />

ferendogli un dominio assoluto sopra un nuovo terreno <strong>di</strong>agnostico. Con Arnold Pick, a Pra-<br />

ga, collaborava inoltre Oskar Fischer <strong>il</strong> qu<strong>al</strong>e aveva pubblicato nel 1907 delle importanti sco-<br />

perte sulle stesse placche neuritiche 15 che Alois <strong>Alzheimer</strong> aveva notato in Auguste D., ed a-<br />

veva affermato che fossero caratteristiche della demenza sen<strong>il</strong>e; egli aveva poi usato <strong>il</strong> concet-<br />

to <strong>di</strong> demenza presbiofrenica per in<strong>di</strong>care la situazione delle persone anziane che mostravano<br />

per<strong>di</strong>ta della memoria, <strong>di</strong>sorientamento e <strong>di</strong>sfunzioni del linguaggio. Proprio perché Oskar Fi-<br />

scher non aveva supportato l‟idea <strong>di</strong> una nuova <strong>di</strong>agnosi, la definizione <strong>di</strong> Em<strong>il</strong> Kraepelin si<br />

appropriava <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong>agnostico nel qu<strong>al</strong>e <strong>il</strong> laboratorio <strong>di</strong> Monaco avrebbe primeggiato<br />

in modo assoluto. Significativamente, però, da quel momento in avanti, «<strong>al</strong>cuni autori inizia-<br />

rono ad usare <strong>il</strong> termine “presbiofrenia <strong>di</strong> Fischer” laddove avrebbero ben potuto usare <strong>al</strong>lo<br />

stesso modo <strong>m<strong>al</strong>attia</strong> <strong>di</strong> <strong>Alzheimer</strong>» (BEACH T. G. 1987: 338) 16 . Al tempo delle osservazioni<br />

effettuate da Alois <strong>Alzheimer</strong>, <strong>al</strong>cuni aspetti su cui avrebbe soffermato la propria attenzione<br />

Em<strong>il</strong> Kraepelin erano già stati evidenziati da <strong>al</strong>tri ricercatori, perciò <strong>al</strong>cuni stu<strong>di</strong>osi si sono<br />

chiesti ad<strong>di</strong>rittura perché l‟eminente tassonomista abbia scelto <strong>di</strong> designare quel quadro come<br />

“<strong>di</strong> <strong>Alzheimer</strong>” e non piuttosto: “<strong>di</strong> Fischer”, “<strong>di</strong> Perusini” o “<strong>di</strong> Fuller” (BERRIOS G. E. 1990:<br />

356): nel 1907, lo psichiatra americano Solomon Carter Fuller (1872-1953) aveva riportato la<br />

presenza dei neurofibr<strong>il</strong>li in un certo numero <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni, inclusi tre casi <strong>di</strong> demenza sen<strong>il</strong>e;<br />

sembra comunque accertato che sia stato Alois <strong>Alzheimer</strong> a fornire la prima descrizione dei<br />

grovigli, come lo stesso Fuller in seguito riconobbe (GOEDERT M. – GHETTI B. 2007: 59). Co-<br />

me detto, Oskar Fischer aveva descritto le placche neuritiche, osservate prima ancora, nel<br />

1898, in due casi <strong>di</strong> demenza sen<strong>il</strong>e, da Em<strong>il</strong> Redlich (1866-1930), dell‟Osped<strong>al</strong>e Neuropsi-<br />

chiatrico dell‟Università <strong>di</strong> Vienna. Per<strong>al</strong>tro, le placche neuritiche erano state descritte per la<br />

prima volta già nel 1892, da Paul Blocq e Georges Marinesco che lavoravano <strong>al</strong>l‟osped<strong>al</strong>e<br />

S<strong>al</strong>pêtrière <strong>di</strong> Parigi sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Jean-Martin Charcot, dopo averle riscontrate in pa-<br />

zienti anziani con ep<strong>il</strong>essia 17 .<br />

Altri storici, invece, rintracciano le motivazioni <strong>di</strong> Em<strong>il</strong> Kraepelin nell‟antagonismo teorico<br />

che lo contrapponeva <strong>al</strong>la scuola freu<strong>di</strong>ana, le cui elaborazioni ricollocavano i sintomi delle<br />

m<strong>al</strong>attie psichiatriche nell‟inconscio e ne affidavano la risolvib<strong>il</strong>ità <strong>al</strong>la riemersione <strong>al</strong> livello<br />

conscio <strong>di</strong> desideri e ricor<strong>di</strong> repressi, processo che la psican<strong>al</strong>isi doveva sollecitare. Era questa<br />

una visione del tutto incompatib<strong>il</strong>e con la concezione della psichiatria <strong>di</strong> Em<strong>il</strong> Kraepelin, per<br />

15 Sul ruolo, pressoché misconosciuto, degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Oskar Fischer nel campo della demenza, e per un suo inqua-<br />

dramento bio-bibliografico, cfr. GOEDERT M. (2009).<br />

16 Ancora nel 1916, Bleuler E., che pure aveva recepito <strong>al</strong>cuni aspetti della visione <strong>di</strong> Em<strong>il</strong> Kraepelin, nella pri-<br />

ma e<strong>di</strong>zione del suo manu<strong>al</strong>e <strong>di</strong> psichiatria poteva affermare: «La <strong>m<strong>al</strong>attia</strong> <strong>di</strong> <strong>Alzheimer</strong>, che oggi non può essere<br />

<strong>di</strong>stinta d<strong>al</strong>la presbiofrenia <strong>di</strong> Fischer, è una demenza con un esor<strong>di</strong>o precoce ed un quadro clinico <strong>di</strong> una pre-<br />

sbiofrenia con confusione, che porta ad una demenza particolarmente grave, con afasia, sintomi agnostici ed a-<br />

prassici, e morte. Può occasion<strong>al</strong>mente insorgere sui quarant‟anni» (cit. in FÖRSTL H. 2000: 75).<br />

17 Su questi contributi, cfr. BERRIOS G. E. (1990), FÖRSTL H. (2000), GOEDERT M. – GHETTI B. (2007), GOEDERT<br />

M. (2009) e relative bibliografie.<br />

42

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!