Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis
Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis
Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
gresso della conoscenza su <strong>al</strong>tre con<strong>di</strong>zioni come la demenza vascolare, la <strong>m<strong>al</strong>attia</strong> <strong>di</strong> Huntin-<br />
gton, la degenerazione <strong>di</strong> W<strong>il</strong>son (o epatolenticolare). Fino <strong>al</strong> 1904 si concentrò soprattutto<br />
sullo stu<strong>di</strong>o delle par<strong>al</strong>isi progressive, per le qu<strong>al</strong>i aveva ipotizzato una relazione, che in se-<br />
guito sarebbe stata <strong>di</strong>mostrata scientificamente, con la sif<strong>il</strong>ide: infatti, <strong>al</strong> suo tempo non si sa-<br />
peva ancora che molte forme <strong>di</strong> demenza erano una conseguenza tar<strong>di</strong>va della lue, ma Alois<br />
<strong>Alzheimer</strong> si può annoverare fra i ricercatori che, invece, pensavano in primo luogo a questa<br />
<strong>m<strong>al</strong>attia</strong> nell‟indagine caus<strong>al</strong>e 13 .<br />
Il pensiero <strong>di</strong> Em<strong>il</strong> Kraepelin è contrassegnato da una concezione organica dell‟origine delle<br />
m<strong>al</strong>attie ment<strong>al</strong>i, dunque ricollocata nel cervello e nelle funzioni cerebr<strong>al</strong>i come venivano in-<br />
tese d<strong>al</strong>la neuropatologia e d<strong>al</strong>la fisiologia, e d<strong>al</strong>la convinzione che solo attraverso<br />
l‟osservazione clinica e la ricerca fosse possib<strong>il</strong>e capire, spiegare, prevenire e trattare certe pa-<br />
tologie. Egli fu impegnato in un‟opera <strong>di</strong> sistematizzazione e cat<strong>al</strong>ogazione tassonomica dei<br />
<strong>di</strong>sturbi e, come nota Allan Young (1991), elaborò a questo scopo uno schema classificatorio<br />
incar<strong>di</strong>nato su tre principi: primo, siccome ogni <strong>di</strong>sturbo ment<strong>al</strong>e ha un‟eziologia <strong>di</strong>stintiva è<br />
scorretto supporre che un unico processo patofisiologico possa svolgere una funzione esplica-<br />
tiva in tutte le m<strong>al</strong>attie; secondo, la classificazione dei <strong>di</strong>sturbi ment<strong>al</strong>i deve poggiare su una<br />
solida ed attenta osservazione empirica e bisogna comparare sistematicamente i singoli casi<br />
clinici per in<strong>di</strong>viduare classi <strong>di</strong> sintomi che, <strong>di</strong> volta in volta, si presentano insieme e seguono<br />
un decorso <strong>di</strong>scernib<strong>il</strong>e che sfocia in un risultato preve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e; terzo, la ricerca <strong>di</strong>mostra che <strong>di</strong>-<br />
sor<strong>di</strong>ni ment<strong>al</strong>i gravi hanno origini organiche o biochimiche (YOUNG A. 1991: 176).<br />
Alois <strong>Alzheimer</strong> con<strong>di</strong>videva <strong>il</strong> pensiero <strong>di</strong> Em<strong>il</strong> Kraepelin e fu a sua volta un sostenitore del-<br />
la necessità <strong>di</strong> affidare <strong>al</strong>la ricerca empirica gli avanzamenti conoscitivi nel campo della psi-<br />
chiatria.<br />
Em<strong>il</strong> Kraepelin, dunque, nel 1910 conia l‟eponimo parlando nel suo manu<strong>al</strong>e <strong>di</strong> <strong>m<strong>al</strong>attia</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Alzheimer</strong> in riferimento ad un gruppo <strong>di</strong> caratteristiche patologiche inclusive <strong>di</strong>: grave de-<br />
menza, profonda afasia, spasticità, colpi apoplettici:<br />
40<br />
«<strong>Alzheimer</strong> ha descritto un singolare gruppo <strong>di</strong> casi con gravissime <strong>al</strong>terazioni delle cellule<br />
[…]. Nel corso <strong>di</strong> <strong>al</strong>cuni anni i m<strong>al</strong>ati regre<strong>di</strong>scono ment<strong>al</strong>mente, hanno la memoria debole, so-<br />
no poveri <strong>di</strong> idee, confusi, vaghi, non si orientano, non riconoscono le persone, reg<strong>al</strong>ano le loro<br />
cose. Più tar<strong>di</strong> si sv<strong>il</strong>uppa una certa agitazione: i m<strong>al</strong>ati chiacchierano molto, mormorano tra sé<br />
e sé, cantano e ridono, gironzolano, armeggiano, stropicciano, spizzicano, si sporcano. Sono<br />
frequenti <strong>di</strong>sturbi dell‟attività simbolica e pratica; i m<strong>al</strong>ati non comprendono or<strong>di</strong>ni, gesti, non<br />
riconoscono oggetti e immagini, non compiono azioni or<strong>di</strong>nate […]. Molto profonde sono so-<br />
prattutto le logopatie […]. Alla fine i m<strong>al</strong>ati […] non sono in grado <strong>di</strong> mangiare da soli o <strong>di</strong><br />
prendersi cura <strong>di</strong> sé […]. Lo stato fin<strong>al</strong>e […] può durare molti anni, con un deterioramento mol-<br />
13 Cfr. MAURER K. - MAURER U. (1999 [1998]: 150-152). L‟agente patogeno della sif<strong>il</strong>ide, <strong>il</strong> treponema p<strong>al</strong>li-<br />
dum, fu in<strong>di</strong>viduato nel 1905 da Fritz Schau<strong>di</strong>nn ed Erich Hoffmann e l‟anno dopo Albert Neisser creò un meto-<br />
do per <strong>di</strong>agnosticare con sicurezza questa <strong>m<strong>al</strong>attia</strong>: a questo punto, la sif<strong>il</strong>ide e le sue forme tar<strong>di</strong>ve potevano es-<br />
sere <strong>di</strong>agnosticate senza un esame autoptico e microscopico (ivi: 156).