Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis

More documents

Recommendations

Info

che mostrava da circa sei mesi segni di demenza: Johann Feigl. Egli sarebbe deceduto, probabilmente di polmonite, dopo tre anni di ospedalizzazione il 3 ottobre del 1910. L‟anno successivo Alois Alzheimer dedicò al caso una dettagliata pubblicazione (ALZHEIMER A. 1991 [1911], cfr. FÖRSTL H. – LEVY R. 1991: 71-73). Johann F., vedovo da due anni al momento dell‟ammissione in clinica, fu registrato con una diagnosi probabile di demenza vascolare (MÖLLER H.-J. – GRAEBNER M. B. 2000: 32). Dal rapporto del ricovero si evince che mostrava disturbi di memoria, disorientamento, difficoltà nell‟esecuzione di semplici compiti, aprassia, paragrafia, che non curava la propria igiene per- sonale, non rilevava le contraddizioni nei discorsi ma sapeva leggere, copiare scritti e disegni. La diagnosi clinica iniziale indicava una “organiche Hirnerkrankung (Arteriosklerose?)” (malattia cerebrale organica, arteriosclerosi?) ma nel rapporto autoptico si parla specificamente di Alzheimersche Krankheit”, cioè malattia di Alzheimer, ed è ritenuto plausibile che la calligra- fia sia quella di Alois (ibidem). Qualche giorno dopo l‟ammissione in clinica, il 20 settembre, Alois Alzheimer si avvicina al letto di Johann F. ed hanno questo scambio di battute: 36 «“Che colore ha il sangue?” “Rosso” “La neve?” “Bianca” “Il latte?” “Buono” “La fuliggine?” - Nessuna risposta» (MAURER K. - MAURER U. 1999 [1998]: 219). Johann F. era ancora in grado di contare fino a dieci, citare i giorni della settimana, leggere l‟orologio, abbottonare la giacca, accendere un sigaro con un fiammifero e fumarlo. Alois Al- zheimer gli domanda: «“Quante gambe ha un vitello?” “Quattro” “Un uomo?” “Due” “Dove vive un pesce?” “Nel bosco, sugli alberi”» (ivi: 220). L‟8 ottobre del 1907, invitato a scrivere, Johann F. afferrò una scatola di fiammiferi, anziché la matita, pretendendo di scrivere con quella; il 12 giugno dell‟anno successivo, in giardino, iniziò a camminare a grande velocità descrivendo un percorso circolare ininterrotto, nonostan- te fosse un bagno di sudore; era inoltre solito avvolgere intorno alla mano, stringendole poi con estrema forza, sia le falde della giacca sia le coperte del letto; non reagì, almeno inizial-
mente né al solletico né alla puntura di un ago sotto i piedi, ma alla fine picchiò il medico (i- bidem). Morì il 3 ottobre del 1910 all‟età di cinquantanove anni. La vicenda di Johann F. ha svolto un ruolo cruciale nel processo di concettualizzazione della malattia di Alzheimer perché, come pare oggi appurato, fu probabilmente il quadro sintomato- logico di questo paziente a spingere Emil Kraepelin a nominare la “nuova” entità patologica e, inoltre, dai documenti relativi al suo caso si può desumere che la diagnosi clinica ipotizzata da Alois Alzheimer fosse proprio malattia di Alzheimer. I dati biografici, clinici e neuropatologici tramandati da Alois Alzheimer su Johann F. sono stati un fondamentale patrimonio di informazioni che ha permesso di identificare con esattez- za, negli archivi dell‟ospedale psichiatrico dell‟Università di Monaco, le relazioni originali stese su questo paziente e di risalire, grazie ad esse, al rapporto autoptico poi ritrovato nei se- minterrati dell‟Istituto di Neuropatologia dello stesso ateneo: infatti, la registrazione 784 di questo documento faceva riferimento ad un individuo maschio che portava il cognome Feigl e che era deceduto il 3 ottobre del 1910, perciò fu possibile associarlo senza dubbi alle sezioni istologiche etichettate con lo stesso cognome ed abbinate al numero corrispondente riportato nel libro dell‟autopsia (GRAEBNER M. B. et al. 1997). Fra i documenti rinvenuti e alcune delle informazioni tramandate da Alois Alzheimer nel suo articolo sono state riscontrate delle diva- ricazioni che non hanno però impedito di identificare correttamente il suo secondo paziente: in primo luogo, il medico riporta come data del ricovero di Johann F. il 12 novembre del 1907, mentre l‟ammissione era avvenuta due mesi prima (ivi: 77); in secondo luogo, nel cognome del paziente sulla documentazione del ricovero, c‟è una “e” aggiuntiva (Feigel, anzi- ché Feigl). La conferma della coincidenza fra il caso descritto da Alois Alzheimer (1911 [1991]) e quello indicato dai documenti originali è provenuta dal confronto tra la storia clinica leggibile in questi ultimi e quella raccontata da Alois Alzheimer, anche alla luce del fatto che il cognome “Feigl”, assai diffuso all‟epoca in Baviera, aveva varie scritture ma pronunce indi- stinte (ibidem). Il rinvenimento di questi documenti si deve alla sollecitazione di Kohshiro Fujisawa, del To- kyo Metropolitan Institute of Neuroscience, che contattò l‟istituto di Monaco (dal 1998, Istitu- to di Neurobiologia Max Planck) esternando la speranza di visionare i materiali originali relativi ai due “primi” casi di Alois Alzheimer; era una speranza fragile, come si intuisce da una lettera dell‟11 dicembre 1992 riportata dal destinatario: «Siccome è passato molto tempo da quando Alzheimer ha lavorato su questi due cervelli a Mo- naco e ci sono state due devastanti guerre mondiali da allora, concordo abbastanza con te che rimane solo la minima speranza di ritrovare questi due cervelli da qualche parte a Monaco. Tut- tavia, credo in un miracolo. Credo perché […] questi cervelli devono essere stati conservati con grande cura […] e questi due originali casi di malattia di Alzheimer potrebbero essere una inso- stituibile fonte di ispirazione» (cit. in GRAEBER M. B. 1999: 239). 37
Page 1: Dottorato di Ricerca in Etnologia e
Page 4 and 5: 4 Capitolo 3 Disturbi di memoria ed
Page 7 and 8: Introduzione Per un approccio antro
Page 9 and 10: Alcune delle questioni di interesse
Page 11 and 12: so la chiave interpretativa della b
Page 13 and 14: l‟associazione all‟istituzione
Page 15 and 16: Un neurologo, invece, mi rimprover
Page 17: lizzazione dell‟invecchiamento (c
Page 21 and 22: Capitolo 1 La malattia di Alzheimer
Page 23 and 24: sizione per la comprensione della c
Page 25 and 26: nologico: per esempio, demenza seni
Page 27 and 28: fisico. Sharon Kaufman (2006), per
Page 29 and 30: sorgere stereotipi positivi sull‟
Page 31 and 32: «Numero di accettazione: 7139 Cogn
Page 33 and 34: «Cosa ho qui in mano?» «Un sigar
Page 35: sentarono tre. La prima, è la donn
Page 39 and 40: malattia di Alzheimer, com‟è con
Page 41 and 42: to lento o apparentemente senza cam
Page 43 and 44: il quale le malattie neurologiche a
Page 45 and 46: cende, si rinfocola anche l‟annos
Page 47 and 48: fidata al ritardo dell‟insorgenza
Page 49 and 50: EP: «Secondo te esiste una relazio
Page 51 and 52: levisione: questi sono stimoli che
Page 53 and 54: Insieme a demenza senile, demenza p
Page 55 and 56: niente, con quelli che si rimbecill
Page 57 and 58: Capitolo 2 Verso il Mild Cognitive
Page 59 and 60: 2.1. Il profilo neuropatologico del
Page 61 and 62: vuto alcuna diagnosi di disfunzioni
Page 63 and 64: Uno dei neurologi a cui ho chiesto
Page 65 and 66: criteri (l‟età ed un determinato
Page 67 and 68: Poi aggiunge che la signora dovrebb
Page 69 and 70: Alzheimer. I risultati di queste ri
Page 71 and 72: gie dietetiche e cognitive, all‟e
Page 73 and 74: 2.3. Esclusioni e probabilità: la
Page 75 and 76: malattia di Alzheimer, siano essi m
Page 77 and 78: guire una prassi terapeutica effica
Page 79 and 80: un‟insistente ricerca da parte de
Page 81 and 82: NEUROLOGA A (rivolta alla collega):
Page 83 and 84: sono neurologi 11 . In generale, le
Page 85 and 86: Invece, la pratica discorsiva verso
Page 87 and 88:
fine degli anni Ottanta del Novecen
Page 89 and 90:
se come esso sia virtualmente esten
Page 91 and 92:
Alcuni esponenti della biomedicina
Page 93 and 94:
gica” e quanto appartiene alla bi
Page 95:
che il neurologo che ha parlato del
Page 98 and 99:
Come dimostrano le voci critiche ve
Page 100 and 101:
suoi vari stadi - precoce, moderato
Page 102 and 103:
procrastinare l‟invecchiamento, b
Page 104 and 105:
senza invecchiare”(ibidem): la bi
Page 106 and 107:
La questione della longevità fino
Page 108 and 109:
3.3. La versione giapponese della s
Page 110 and 111:
certo grado di agentività rispetto
Page 112 and 113:
La relazione tra ikigai e boke è c
Page 114 and 115:
del fatto che la normalità pondera
Page 116 and 117:
Un altro segnale d‟allarme è cos
Page 118 and 119:
NEUROLOGA: «Le è preso un colpo!
Page 120 and 121:
svolgevano, isolandosi in uno stato
Page 122 and 123:
stere per un altro po‟ di tempo,
Page 124 and 125:
avrebbe potuto essere vista» (ivi:
Page 126 and 127:
sone che hanno avuto un parente pro
Page 128 and 129:
primo affetto da disturbi bipolari,
Page 130 and 131:
Il raffronto con il livello delle c
Page 132 and 133:
l‟amnesia, va a completare la pro
Page 134 and 135:
134 PAZIENTE : «Certo, un po‟ la
Page 136 and 137:
136 PAZIENTE : «Si. A volte mi sco
Page 139:
Seconda Parte Il processo di approf
Page 142 and 143:
Harry R. Moody riportano ad esempio
Page 144 and 145:
dere nel corso della ricerca presso
Page 146 and 147:
146 MMG: «Non mi azzarderei mai a
Page 148 and 149:
148 MMG: «In genere, a meno che no
Page 150 and 151:
sua famiglia e, espressamente, ai m
Page 152 and 153:
dotti nel campo delle scienze socia
Page 154 and 155:
quindi bisogna darla»): la rassegn
Page 156 and 157:
te dello spettro del normale invecc
Page 158 and 159:
158 una persona più giovane. Quind
Page 160 and 161:
160 «La distinzione tra l‟invecc
Page 162 and 163:
162 impattano con lo svolgimento de
Page 164 and 165:
164 fatto che è stato un invecchia
Page 166 and 167:
166 la prende sempre molto alla lar
Page 168 and 169:
Prima di inviare l‟assistito dall
Page 170 and 171:
quanti viene esclusa una demenza op
Page 172 and 173:
per la valutazione cognitiva adotta
Page 174 and 175:
Nel momento iniziale della prima vi
Page 176 and 177:
176 sportato e nessun altro interve
Page 178 and 179:
Figura 3. Copia del test scala HDS
Page 180 and 181:
180 PAZIENTE : «L‟Ascensione?»
Page 182 and 183:
182 PAZIENTE : «Eh, che ne so! Dom
Page 184 and 185:
fra va annotata mentre ogni parola
Page 186 and 187:
medici seguivano questa linea, anch
Page 188 and 189:
Alcuni pazienti, dopo aver concepit
Page 190 and 191:
190 PAZIENTE : «Io coi disegni…
Page 192 and 193:
Di persone che hanno fallito questa
Page 194 and 195:
ge al riguardo è stata cambiata. N
Page 196 and 197:
5.2. “Nella norma per età e scol
Page 198 and 199:
198 la richiesta, avanzata dai fami
Page 200 and 201:
200 NEUROLOGA: «Con lei e basta?»
Page 202 and 203:
to di farla concentrare sul motivo
Page 204 and 205:
204 un test che non avevo mai visto
Page 206 and 207:
206 PAZIENTE : «Io adesso se c‟a
Page 208 and 209:
208 NEUROLOGA: «Al massimo ci sono
Page 210 and 211:
210 certa tendenza ad illuminarsi i
Page 212 and 213:
212 NEUROLOGA: «Uno solo? Via! Li
Page 214 and 215:
214 NEUROLOGA: «Ripeta questa fras
Page 216 and 217:
ma visita neurologica a sottoporre
Page 218 and 219:
Mi è capitato di assistere ad una
Page 220 and 221:
pazienti in controllo e gli “asse
Page 223 and 224:
Capitolo 6 La valutazione neuropsic
Page 225 and 226:
Figura 6: Pagina riassuntiva degli
Page 227 and 228:
Figura 7. Protocollo delle prove de
Page 229 and 230:
Infine le chiede di ipotizzare un o
Page 231 and 232:
cialistico” di fronte a preoccupa
Page 233 and 234:
PAZIENTE : «Persone» (ddc, 06/10/
Page 235 and 236:
viene riferito l‟evento principal
Page 237 and 238:
Analogamente, ma in modo meno proli
Page 239 and 240:
PSICOLOGA: «Sì, me lo aveva detto
Page 241 and 242:
Il test dei gettoni, che segue il t
Page 243 and 244:
tamburo, caffè, cintura, sole, gia
Page 245 and 246:
site cartelle plastificate, sono in
Page 247 and 248:
non sono più discriminanti suffici
Page 249 and 250:
detto poi che li riteneva dei mecca
Page 251 and 252:
alla paziente di dirmele in frances
Page 253 and 254:
sporto; responsabilità nell‟uso
Page 255 and 256:
La signora T. non dimostrava affatt
Page 257 and 258:
NEUROLOGA: «Qualcosina a carico di
Page 259 and 260:
Così la dottoressa aveva introdott
Page 261 and 262:
lità e finalità probabilmente per
Page 263 and 264:
abbia depurato, decodificandoli, gl
Page 265:
un opportuno adeguamento della prat
Page 269 and 270:
Capitolo 7 “Malati” La memoria
Page 271 and 272:
medico. La rassegna, sicuramente no
Page 273 and 274:
Generalmente, si distinguono due ap
Page 275 and 276:
Molte ricerche, condotte a stretto
Page 277 and 278:
La riduzione dei diritti ha una tri
Page 279 and 280:
Comincia dunque a raccontare a ques
Page 281 and 282:
Questa signora, che a quanto a pare
Page 283 and 284:
scaturiva dall‟immaginare le cons
Page 285 and 286:
problemi di memoria nonché le espe
Page 287 and 288:
MOGLIE: «A piedi, a piedi… no, v
Page 289 and 290:
NEUROLOGA A: «Questo quadro ha var
Page 291:
tonomia sulla gestione di sé e del
Page 294 and 295:
8.1. La consapevolezza del disturbo
Page 296 and 297:
incidente), tratti ereditari, o la
Page 298 and 299:
Sulla minimizzazione delle difficol
Page 300 and 301:
300 NEUROLOGA: «Ma lui i farmaci l
Page 302 and 303:
presenti alla visita, non è infreq
Page 304 and 305:
304 MMG: «E io non potendo far alt
Page 306 and 307:
306 dedica ancora - perché qui la
Page 308 and 309:
308 «Il paziente difficilmente chi
Page 310 and 311:
dopo il termine della visita, io us
Page 312 and 313:
312 La dottoressa ha continuato ad
Page 314 and 315:
314 MMG: «Da figlio. Lo dico da fi
Page 316 and 317:
ci. I comportamenti materni, pur ri
Page 318 and 319:
za attiva e perpetuamente rianima,
Page 320 and 321:
mente in quel passato: questa etich
Page 322 and 323:
matura in ambito domestico intrafam
Page 324 and 325:
temente dalle abilità che è effet
Page 327 and 328:
Bibliografia AL-JANABI Hareth - COA
Page 329 and 330:
BURNS Alistair - BYRNE Jane E. - MA
Page 331 and 332:
ELVIN Mark (1996 [1985]), Fra cielo
Page 333 and 334:
GOODWIN James S. (1991), Geriatric
Page 335 and 336:
KAUFMAN Sharon R. - SHIM Janet K. -
Page 337 and 338:
MAUSS Marcel (1991 [1950]), Una cat
Page 339 and 340:
POLLEN Daniel A. (2000), The Histor
Page 341 and 342:
paesi europei, Donzelli Editore, Ro
Page 343 and 344:
Sitografia http://memory.ucsf.edu/E
Page 345 and 346:
Indice Analitico A abilità; 108; 1
Page 347 and 348:
chirurgia estetica; 116; 118; 120 C
Page 349 and 350:
habitus; 302 Hachinski Vladimir C.;
Page 351 and 352:
neurologia; 7; 23; 60; 63; 74; 90;
Page 353:
U Umbria; 7; 203; 204; 233; 333 Uni
show all

Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?