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Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis

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Il riferimento <strong>al</strong>l‟aggettivo “sen<strong>il</strong>e”, però, credo sia assai in<strong>di</strong>cativo, nella descrizione che ne<br />

ha dato un <strong>al</strong>tro me<strong>di</strong>co è stato ricongiunto ad una percezione <strong>di</strong> norm<strong>al</strong>ità spiegata attraverso<br />

la manifestazione <strong>di</strong> un deterioramento non patologico, che priva l‟etichetta del contenuto<br />

<strong>di</strong>agnostico che le ha riconosciuto <strong>il</strong> collega sopracitato.<br />

50<br />

EP: «Esiste più <strong>il</strong> concetto, sul piano me<strong>di</strong>co, <strong>di</strong> demenza sen<strong>il</strong>e?»<br />

NEUROLOGA: «Noi non lo ut<strong>il</strong>izziamo molto, come etichetta, però in re<strong>al</strong>tà <strong>il</strong> deterioramento co-<br />

gnitivo che noi possiamo vedere in un ottantenne che inizia a sv<strong>il</strong>uppare deterioramento dopo<br />

gli ottant‟anni, che ha magari anche un <strong>di</strong>screto carico lesion<strong>al</strong>e <strong>di</strong> tipo vascolare, che ha <strong>al</strong>tri<br />

fattori […], c‟è ipoacusia concomitante una riduzione dell‟u<strong>di</strong>to anche questa dovuta <strong>al</strong>l‟età,<br />

cioè tutti fattori che possono contribuire <strong>al</strong> deterioramento cognitivo, <strong>al</strong>lora in quel caso po-<br />

tremmo parlare <strong>di</strong> demenza sen<strong>il</strong>e. Ma la demenza sen<strong>il</strong>e è un quadro <strong>di</strong> deterioramento che è<br />

tra virgolette quasi norm<strong>al</strong>e per l‟età del soggetto» (Int. NEU/D05, 06/11/2010).<br />

La demenza sen<strong>il</strong>e si presta ad esprimere <strong>il</strong> <strong>di</strong>stacco, me<strong>di</strong>ato e reso possib<strong>il</strong>e dai progressi<br />

conoscitivi sulla con<strong>di</strong>zione che storicamente denominava, da una visione polisemantica ed<br />

indeterminata ad una più obiettivamente definib<strong>il</strong>e (demenza polifattori<strong>al</strong>e nell‟o<strong>di</strong>erna acce-<br />

zione me<strong>di</strong>ca); ma la demenza sen<strong>il</strong>e è servita anche da appiglio terminologico per una situa-<br />

zione <strong>di</strong> parzi<strong>al</strong>e norm<strong>al</strong>ità denotata d<strong>al</strong>la concomitanza <strong>di</strong> più problemi “natur<strong>al</strong>i” nel proces-<br />

so biologico <strong>di</strong> invecchiamento fisico (l‟ipoacusia, le lesioni vascolari) e cognitivo (deterio-<br />

ramento) risultanti in un declino cognitivo “coerente” con l‟età e quin<strong>di</strong> esonerab<strong>il</strong>i da una pa-<br />

tologizzazione.<br />

Sul simultaneo indebolimento <strong>di</strong> più funzioni fisiche e cognitive, la psicologa ha costruito una<br />

riflessione sulle possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un crin<strong>al</strong>e tra norm<strong>al</strong>ità e patologia nei meccanismi<br />

biologici dell‟invecchiamento, dubitando della trascurab<strong>il</strong>ità dell‟accrescimento delle attese<br />

soci<strong>al</strong>i riversate sulla persona anziana ma anche delle aspettative condensate nelle forme <strong>di</strong><br />

auto-percezione degli in<strong>di</strong>vidui in età avanzata.<br />

PSICOLOGA: «Non saprei <strong>di</strong>re bene qu<strong>al</strong>i sono le <strong>di</strong>scriminanti tra l‟uno e l‟<strong>al</strong>tro [norm<strong>al</strong>ità e pa-<br />

tologia], però <strong>di</strong>ciamo che si potrebbe forse andare a v<strong>al</strong>utare anche <strong>al</strong>tri aspetti <strong>di</strong> declino, nel<br />

senso che data una persona che ha un aspetto degenerativo d<strong>al</strong> punto <strong>di</strong> vista fisiologico ce l‟ha<br />

anche d<strong>al</strong> punto <strong>di</strong> vista della vista, dell‟u<strong>di</strong>to, comunque l‟invecchiamento compromette tutti<br />

gli aspetti <strong>di</strong> contatto con l‟esterno: la vista, l‟u<strong>di</strong>to, la capacità motoria […]. Un paziente <strong>di</strong> ot-<br />

tantasette anni che viene da me con tutte queste problematiche, a maggior ragione m‟aspetto<br />

(forse questo è un po‟ un pregiu<strong>di</strong>zio), che possa avere anche un deterioramento cognitivo. Però<br />

mi è capitata gente che, invece, a ottant‟anni mi ha fatto un test perfetto. Però erano anche per-<br />

sone che non avevano <strong>al</strong>tre problematiche fisiche, perciò non so se ipotizzare <strong>di</strong> andare a v<strong>al</strong>uta-<br />

re anche <strong>al</strong>tri aspetti <strong>di</strong> compromissione rispetto ad una relazione con l‟ambiente: se io non sen-<br />

to o non ci vedo bene non ho la capacità <strong>di</strong> raggiungere stimoli, <strong>di</strong> avere un quadro più ampio<br />

della re<strong>al</strong>tà. Perché se poi non ci vedo non posso leggere, se non ci sento non posso sentire la te-

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