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Dalla malattia di Alzheimer al Mild Cognitive Impairment: il ... - Padis

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MMG: «L‟invecchiamento della popolazione cosa comporta? L‟invecchiamento della popolazio-<br />

ne comporta tutta una problematica inerente una patologia dell‟anziano. Potrebbe essere: più<br />

problematiche degenerative, reumatologiche o più problematiche anche neoplastiche per esem-<br />

pio, oltreché, ovviamente, deterioramenti cerebr<strong>al</strong>i. Però, è fat<strong>al</strong>e che crescendo l‟età me<strong>di</strong>a e<br />

l‟invecchiamento della popolazione, le patologie siano sempre maggiori relativamente a questa<br />

età. Alzheime incluso, ovviamente. Parliamoci chiaramente: ci sarà stato anche <strong>al</strong>l‟età dei Ro-<br />

mani, però l‟età me<strong>di</strong>a a quell‟epoca era trent‟anni o giù <strong>di</strong> lì per cui se qu<strong>al</strong>cuno aveva la de-<br />

menza <strong>di</strong> <strong>Alzheimer</strong> era qu<strong>al</strong>che vecchio senatore… perché l‟età me<strong>di</strong>a, fra le guerre, le m<strong>al</strong>at-<br />

tie, le carestie mi sembra che <strong>al</strong>l‟incirca andava sui trenta-trentacinque anni. Non vorrei sbaglia-<br />

re. L‟età me<strong>di</strong>a, a mano a mano, col miglioramento cultur<strong>al</strong>e - si mangia meglio, non ci sono ca-<br />

restie, non c‟è la peste - è chiaro che si <strong>al</strong>lunga la vita me<strong>di</strong>a, si è andata <strong>al</strong>lungando nel corso<br />

dei m<strong>il</strong>lenni» (Int. MMG/U08, 01/06/2010).<br />

Nessuno dei neurologi ha espresso dubbi sulla natura prettamente patologica della <strong>m<strong>al</strong>attia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Alzheimer</strong> o tra<strong>di</strong>to la conoscenza del <strong>di</strong>battito esistente intorno <strong>al</strong>la sua connotazione contro-<br />

versa. Questo potrebbe apparire come frutto della concentrazione, incontestab<strong>il</strong>e in un giova-<br />

ne me<strong>di</strong>co, sugli aspetti scientifici e tecnici più funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l‟attività clinica e potrebbe anche<br />

essere ricondotta <strong>al</strong>la fase del percorso formativo in cui si trovano: essendo studenti speci<strong>al</strong>iz-<br />

zan<strong>di</strong>, con una ridotta esperienza concreta dello svolgimento della professione che mette co-<br />

stantemente <strong>al</strong>la prova <strong>il</strong> proprio sapere e <strong>il</strong> proprio modo d‟agire <strong>di</strong> fronte <strong>al</strong>la sofferenza rea-<br />

le <strong>di</strong> persone in carne ed ossa, non è improbab<strong>il</strong>e che non abbiano avuto ancora occasione <strong>di</strong><br />

sperimentare una sorta <strong>di</strong> critica autoriflessiva sui presupposti della loro <strong>di</strong>sciplina. D‟<strong>al</strong>tro<br />

canto, l‟intera storia della biome<strong>di</strong>cina è caratterizzata d<strong>al</strong>l‟abbandono <strong>di</strong> certi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pensa-<br />

re e <strong>di</strong> fare e «gener<strong>al</strong>mente <strong>il</strong> superamento <strong>di</strong> queste pratiche è giustificato nei termini<br />

dell‟avanzamento scientifico» (PIZZA G. 2005: 128), che poi è un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssimulare <strong>il</strong> ra<strong>di</strong>-<br />

camento storico-cultur<strong>al</strong>e ed <strong>il</strong> carattere f<strong>il</strong>osofico ed ideologico dello stesso sapere biome<strong>di</strong>co<br />

appellandosi, ancora una volta, <strong>al</strong> requisito della “scientificità” che gli restituisce una parven-<br />

za <strong>di</strong> dettato “razion<strong>al</strong>e” e “univers<strong>al</strong>e”, immune <strong>al</strong>le influenze storico-cultur<strong>al</strong>i. La riflessione<br />

antropologica sulla biome<strong>di</strong>cina ha smascherato i sottintesi <strong>di</strong> queste retoriche, <strong>di</strong>mostrando<br />

che quest‟istituzione invece è attraversata da una profonda <strong>di</strong>fferenziazione interna e da una<br />

variab<strong>il</strong>ità, riverberata d<strong>al</strong>le pratiche, che stride con le forme della sua auto-rappresentazione<br />

come entità uniforme ed omogenea fondata su un sapere assoluto, in quanto scientificamente<br />

prodotto 19 . Nelle narrazioni dei neurologi, proprio gli avanzamenti scientifici compiuti nel<br />

corso dei decenni giustificano <strong>il</strong> passaggio storico da, ed attraverso, <strong>di</strong>verse concezioni della<br />

patologia <strong>Alzheimer</strong> e delle definizioni che l‟hanno preceduta, le qu<strong>al</strong>i svaporano nel passato<br />

e perdono <strong>di</strong> significato.<br />

19 Per un inquadramento gener<strong>al</strong>e degli stu<strong>di</strong> antropologici sulla biome<strong>di</strong>cina, cfr. HAHN R. A. - GAINES A. D.<br />

(1985), LOCK M. - GORDON D. (1988), RHODES L. A. (1990), PFEIDERER B. - BIBEAU G. (curatori) (1991: 121-<br />

181), LINDEMBAUM S. - LOCK M. (1993), DEL VECCHIO-GOOD M. J. (1995), SEPPILLI T. (1996a), HADOLT B.<br />

(1998), QUARANTA I. (2001), PIZZA G. (2005: 125-154).

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