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Novembre 2011 - Affari di Gola

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loro: perché non riusciamo mai a fare gioco <strong>di</strong> squadra?<br />

“Gli italiani sono in<strong>di</strong>vidualisti, più propensi a <strong>di</strong>fferenziarsi<br />

che a trovare ragioni per lo stare insieme e fare squadra. Forse<br />

un antropologo ci potrà aiutare, personalmente mi limito a<br />

prendere atto dei campanili, del palio delle contrade, delle<br />

mille caciotte tutte <strong>di</strong>verse l’una dall’altra…”.<br />

Per molti la Dop è la panacea <strong>di</strong> tutti i mali, per altri è<br />

solo fumo negli occhi: cosa ne pensa?<br />

“Agli inizi il sistema delle In<strong>di</strong>cazioni Geografi che dell’Unione<br />

Europea dalle quali parte la Dop tutelavano le produzioni, ora<br />

tutelano il consumatore dalle imitazioni. Sarebbe auspicabile<br />

che il sistema europeo venisse ratifi cato a livello mon<strong>di</strong>ale”.<br />

Lei è l’ideatore <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> degustazione sensoriale<br />

per i formaggi a livello soprattutto olfattivo, che<br />

comincia ben prima dell’assaggio: ce ne spiega in due<br />

parole la fi losofi a?<br />

“Il metodo <strong>di</strong> degustazione che suggerisco si basa su quattor<strong>di</strong>ci<br />

descrittori sensoriali tramite i quali si descrivono i<br />

formaggi, prima ancora <strong>di</strong> “giu<strong>di</strong>carli”. In due parole suggerisco<br />

<strong>di</strong> “ascoltare il formaggio”, capirlo e poi apprezzarne le<br />

sue doti. Sparare giu<strong>di</strong>zi dogmatici regala visibilità, non certo<br />

equilibrio”.<br />

Lei va ai concorsi caseari in tutto il mondo: c’è qualche<br />

nazione che sta crescendo nel settore?<br />

“Nei prodotti caseari Brasile, Argentina e Stati Uniti stanno<br />

facendo enormi progressi sul piano qualitativo. Se invece inclu<strong>di</strong>amo<br />

il latte alimentare ed i prodotti freschi, In<strong>di</strong>a e Cina<br />

crescono costantemente”.<br />

Ci regali le sue classifi che: i primi tre formaggi italiani<br />

e il top in Bergamasca…<br />

“Non resisto ad un formaggio stravecchio da me<strong>di</strong>tazione<br />

con un bicchiere <strong>di</strong> vino da uve passite. Non rifi uto una<br />

buona Mozzarella aversana <strong>di</strong> latte <strong>di</strong> bufala con un buon<br />

spumante italiano, come accetto volentieri un bicchiere <strong>di</strong><br />

vermentino con un pecorino sardo sui due mesi <strong>di</strong> stagionatura.<br />

A Bergamo, potrei cenare con tre formaggi nel piatto: il<br />

Taleggio <strong>di</strong> Vedeseta, al quale affi ancherei lo Strachìtunt e un<br />

Branzi stravecchio”.<br />

Bergamo ha il primato nazionale delle Dop nei formaggi<br />

(8) eppure non riesce ad emergere come una<br />

delle capitali casearie italiane: non sarebbe il caso <strong>di</strong><br />

pensare a una fi era, un premio ad hoc?<br />

“Bergamo è sicuramente l’alfi ere caseario nazionale, ma la<br />

sua vicinanza a Milano l’avvantaggia e la penalizza. Oggi, per<br />

immaginare un evento come quello <strong>di</strong> “Cheese” a Bra bisogna<br />

mettere a bilancio un preventivo <strong>di</strong> 2 milioni <strong>di</strong> euro. Il Trofeo<br />

San Lucio <strong>di</strong> Pan<strong>di</strong>no costa 20.000 euro. In mezzo ci può<br />

stare <strong>di</strong> tutto, se ci sono gli interessi e le volontà: per esempio<br />

portare i formaggi <strong>di</strong> Bergamo a Milano”.<br />

C’è una priorità che il settore caseario italiano deve<br />

affrontare assolutamente?<br />

“Il settore lattiero caseario italiano dovrebbe ritrovare il<br />

senso etico del proprio operare. I problemi legati alle quote<br />

latte, al latte in nero, al grattugiato tarocco, le microstrutture<br />

autoreferenziali, hanno abbassato la soglia <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>bilità del<br />

sistema latte Italia. Dovremmo ritrovare <strong>di</strong>gnità dal basso:<br />

dall’alto non arriva nulla <strong>di</strong> buono”.<br />

IL LIBRO<br />

La sua ultima<br />

fatica e<strong>di</strong>toriale<br />

è il “Manuale<br />

Lattiero Caseario”<br />

Il Manuale Lattiero Caseario, e<strong>di</strong>to da Tecniche<br />

Nuove, è stato presentato lo scorso<br />

21 ottobre a una platea <strong>di</strong> esperti al salone<br />

Cibus Tec <strong>di</strong> Parma. L’autore Vincenzo Bozzetti<br />

si è avvalso <strong>di</strong> una schiera <strong>di</strong> esperti in<br />

ogni singolo passaggio della filiera. Il libro<br />

si rivolge a tutti gli operatori<br />

del settore,<br />

offrendo loro uno<br />

strumento pratico,<br />

<strong>di</strong> elevato profilo<br />

tecnico-scientifico<br />

e <strong>di</strong> facile consultazione.<br />

Il testo è <strong>di</strong>viso<br />

in cinque sezioni:<br />

• la prima, <strong>di</strong><br />

carattere generale,<br />

dopo alcune<br />

note <strong>di</strong><br />

storia ed economia<br />

lattiero<br />

casearia tratta<br />

la produzione<br />

del latte, i suoi<br />

componenti, il latte alimentare, l’igiene<br />

e la <strong>di</strong>sinfezione, l’aria e l’acqua in uso<br />

nei processi <strong>di</strong> lavorazione;<br />

• la seconda, altamente specializzata, è<br />

de<strong>di</strong>cata alle principali tecnologie <strong>di</strong> caseificazione<br />

<strong>di</strong> formaggi italiani e mon<strong>di</strong>ali;<br />

• la terza descrive altri prodotti derivati<br />

del latte, quali il burro, la ricotta, il mascarpone,<br />

il gelato e il siero;<br />

• la quarta approfon<strong>di</strong>sce gli aspetti legati<br />

al packaging e alla <strong>di</strong>stribuzione, al controllo<br />

<strong>di</strong> gestione dei costi delle trasformazioni<br />

lattiero casearie e alle modalità <strong>di</strong> certificazione;<br />

• la quinta e ultima sezione, corredata da<br />

un ricco apparato iconografico, rende il<br />

Manuale unico nel suo genere offrendo una<br />

trattazione vasta e approfon<strong>di</strong>ta, de<strong>di</strong>cata<br />

all’impiantistica, che descrive le tecnologie<br />

<strong>di</strong> base ed esamina le infrastrutture <strong>di</strong><br />

processo, generali e specifiche.<br />

<strong>Affari</strong> <strong>di</strong> <strong>Gola</strong> novembre <strong>2011</strong><br />

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