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cine <strong>di</strong> livello<br />
e nicchie <strong>di</strong> mercato<br />
ancora poco note.<br />
I dati sulla spumantistica italiana<br />
fotografano, dunque, piuttosto genericamente,<br />
un comparto economico<br />
dal ragguardevole valore<br />
<strong>di</strong> 2,9 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro, con circa<br />
300 denominazioni, Doc e Docg,<br />
e 2.110 etichette tra metodo classico,<br />
metodo italiano e spumanti<br />
dolci.<br />
Andando nello specifico, nel 2010,<br />
il valore sul mercato nazionale del<br />
metodo classico è stato <strong>di</strong> circa<br />
280 milioni <strong>di</strong> euro, per una me<strong>di</strong>a<br />
al consumo <strong>di</strong> 13,10 euro a bottiglia<br />
(contro i 5,80 euro delle bollicine<br />
metodo italiano che hanno<br />
raggiunto complessivamente i 750<br />
milioni <strong>di</strong> euro).<br />
A spartirsi la fetta più consistente<br />
delle bollicine da rifermentazione<br />
in bottiglia sono due leader <strong>di</strong> mercato,<br />
Ferrari e Guido Berlucchi, che<br />
rappresentano congiuntamente il<br />
40% del mercato nazionale e il 50%<br />
dell’export. Si parla <strong>di</strong> Trento Doc e<br />
Franciacorta Docg, dunque.<br />
Il Trento Doc, che comprende<br />
trentaquattro produttori con 80<br />
etichette <strong>di</strong>fferenti immesse sul<br />
mercato, ha registrato un giro d’affari<br />
<strong>di</strong> 100 milioni <strong>di</strong> euro, contro<br />
i 120 milioni della Franciacorta.<br />
Il Consorzio trentino, tuttavia, in<br />
quella che può sembrare una battaglia<br />
delle cifre, <strong>di</strong>chiara che il<br />
loro posizionamento nella grande<br />
<strong>di</strong>stribuzione li fa attestare come il<br />
metodo classico “più bevuto in Italia”<br />
con un netto 8%, contro il 6,3%<br />
del Franciacorta Docg.<br />
Dati alla mano, dunque, i Trento<br />
Doc, grazie ad una<br />
presenza capillare<br />
nella Gdo, raggiungono<br />
più facilmente<br />
il grande pubblico con<br />
prodotti <strong>di</strong> livello me<strong>di</strong>o,<br />
mentre quelli della<br />
Franciacorta, me<strong>di</strong>amente<br />
<strong>di</strong> costo più elevato, sono<br />
venduti in canali settoriali<br />
legati prevalentemente alle<br />
enoteche e ai ristoranti.<br />
La Franciacorta comprende,<br />
nei suoi 2.500 ettari destinati<br />
alla produzione del metodo<br />
classico, 104 cantine che rappresentano<br />
ben il 97% dei produttori<br />
sul territorio. Come a chiarire,<br />
semmai ce ne fosse bisogno, che la<br />
rinascita <strong>di</strong> questa zona, per qualità<br />
e successo iniziata negli anni Sessanta,<br />
ha letteralmente cambiato<br />
la faccia <strong>di</strong> questo territorio che,<br />
da terra <strong>di</strong> rossi, si è trasformata in<br />
terra <strong>di</strong> spumanti metodo classico<br />
L’INTERVISTA ALL’ESPERTO<br />
grazie all'impianto <strong>di</strong> Chardonnay,<br />
Pinot bianco e Pinot nero.<br />
Le bottiglie <strong>di</strong> Franciacorta Docg<br />
commercializzate l’anno scorso<br />
sono state 10,4 milioni contro gli<br />
8,8 del Trento Doc, ma parlare<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te, fosse anche solo per il<br />
2010, non ci dà la portata <strong>di</strong> chi<br />
vinca il mercato, soprattutto qualitativamente.<br />
Esistono numerose<br />
tipologie nelle due produzioni, con<br />
affinamenti più o meno lunghi g sui<br />
lieviti. Nel caso trentirentino il <strong>di</strong>sciplinare e <strong>di</strong><br />
produzione prevede vede<br />
un affinamento minimo<br />
sui lieviti inferioeriore (15 mesi) rispetto etto<br />
al Franciacorta (18<br />
mesi) che ha anche che<br />
rese per ettaro più<br />
basse. Quello che, he,<br />
semmai, sembra ra<br />
interessante analizzare,<br />
nel pri-<br />
Invernizzi: “Ma in tutta<br />
la Penisola spuntano nicchie<br />
<strong>di</strong> sorprendente qualità”<br />
Il Metodo Classico in Italia, trainato dalle gran<strong>di</strong> produzioni <strong>di</strong> Franciacorta,<br />
Trento e Oltrepò Pavese, ha migliorato enormemente la<br />
qualità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> produzione su tutto il territorio. Ne è convinto un<br />
esperto del settore, il novarese Guido Invernizzi, tra i più attivi relatori<br />
dell'Associazione Italiana Sommelier (Ais), fine conoscitore delle<br />
produzioni vitivinicole italiane ed estere. L'esposizione al sole, la<br />
brezza talvolta incuneata in dolci colline o in pendenze più decise, le<br />
caratteristiche geologiche e morfologiche del terreno, oltre ai <strong>di</strong>fferenti<br />
vitigni utilizzati, fanno esprimere gli spumanti metodo classico<br />
in maniera sostanzialmente <strong>di</strong>fferente, per caratteristiche organolettiche<br />
e piacevolezza gustativa. Ogni zona vocata ha proprie peculiarità,<br />
ogni vitigno ha inclinazioni <strong>di</strong>fferenti per finezza, potenza o pre<strong>di</strong>sposizione<br />
all'invecchiamento. “Le bollicine dell'Oltrepò Pavese<br />
hanno maggiore struttura - spiega Invernizzi - a causa del Pinot Nero<br />
utilizzato, nella cuvée, in percentuale maggiore rispetto agli spumanti<br />
della Franciacorta e del Trentino, che hanno caratteristiche più<br />
simili, per l'utilizzo dello Chardonnay e del Pinot Bianco che conferiscono<br />
maggiore eleganza e finezza gusto-olfattiva". Prodotti versatili,<br />
declinati in maniera <strong>di</strong>fferente grazie alla componente del Pinot<br />
Nero che dà potenza allo spumante, pre<strong>di</strong>sponendolo ad un maggior<br />
invecchiamento sui lieviti, in rapporto alla quantità utilizzata rispetto<br />
<strong>Affari</strong> <strong>di</strong> <strong>Gola</strong> novembre <strong>2011</strong><br />
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