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Novembre 2011 - Affari di Gola

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glia è attestata duemilacinquecento anni fa con il<br />

termine làganon, lenzuolini <strong>di</strong> pasta larghi e piatti,<br />

tagliati a strisce sottili. Vocabolo che troviamo<br />

pari pari (làgane: pasta fresca dalla forma irregolare<br />

da consumare sia in brodo sia con sugo, il più<br />

tra<strong>di</strong>zionale dei quali è a base <strong>di</strong> carne <strong>di</strong> capra)<br />

ancor oggi nelle aree infl uenzate dalla cultura greca<br />

della Calabria e della Puglia. Ma anche Apicio<br />

ed Orazio cantano le lo<strong>di</strong> della pasta: l’uno nel<br />

De Coquinaria prevede che le sfoglie <strong>di</strong> lagane<br />

siano alternate a carne, pesce, uova e con<strong>di</strong>te con<br />

olio d’oliva e pepe (parenti lontane delle lasagne,<br />

quin<strong>di</strong>); l’altro nelle Satire non vede l’ora <strong>di</strong> accomodarsi<br />

accanto alla propria scodella <strong>di</strong> porri,<br />

ceci e lagane. In attesa che la pasta si potesse con<strong>di</strong>re<br />

con il pomodoro, 1800 anni più tar<strong>di</strong>…<br />

Se per la buona riuscita <strong>di</strong> un prosciutto il segreto<br />

risiede nella stagionatura, per la pasta questo<br />

segreto è da cercarsi nei<br />

meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> essiccazione<br />

e nella porosità della<br />

superfi cie. Per questo<br />

ultimo aspetto ci viene<br />

in aiuto il vecchio caro<br />

mattarello: la pasta tirata<br />

a mano assorbe più<br />

acqua una volta nella<br />

pentola, e nel piatto<br />

richiama a sé più con<strong>di</strong>mento,<br />

che si attarda<br />

sulle minuscole rughe e<br />

penetra tra le microscopiche<br />

fessure. Per quanto<br />

riguarda l’essicazione<br />

furono invece gli Arabi a<br />

intuire i benefi ci pratici<br />

della conservazione, in<br />

assenza <strong>di</strong> acqua per preparare alimenti freschi<br />

ogni giorno. Concetto molto ben descritto dal geografo<br />

Al Idrisi nel 1154 nel suo Libro per chi si<br />

<strong>di</strong>letta <strong>di</strong> girare il mondo, scritto per Ruggero<br />

II <strong>di</strong> Sicilia: l’esposizione al sole è necessaria per<br />

la pasta prima <strong>di</strong> affrontare anche viaggi verso<br />

destinazioni lontane senza deteriorarsi. Sfatata<br />

quin<strong>di</strong> la leggenda che vorrebbe Marco Polo, <strong>di</strong><br />

ritorno dalla Cina nel 1295, colui che introdusse<br />

la pasta in Occidente. Tanto che tra le meraviglie<br />

del mondo descritte nel Milione, cita le lasagne<br />

<strong>di</strong>cendole buone quanto quelle che ho mangiato<br />

tante volte in Italia. Dal Me<strong>di</strong>oevo la pasta inizia<br />

ad essere defi nita con il nome <strong>di</strong> maccheroni,<br />

dal siculo maccari, schiacciare, l’energica azione<br />

<strong>di</strong> pressione che richiede la semola <strong>di</strong> grano duro<br />

per essere impastata. Nel XVIII secolo i maccheroni<br />

erano a tal punto simbolo <strong>di</strong> raffi natezza da<br />

dare il nome a uno dei più esclusivi club lon<strong>di</strong>nesi,<br />

il Macaroni Club, i cui appartenenti si <strong>di</strong>stinguevano<br />

nell’alta società del tempo.<br />

22 <strong>Affari</strong> <strong>di</strong> <strong>Gola</strong> novembre <strong>2011</strong><br />

IL TOUR GASTRONOMICO<br />

Tre locali<br />

dove togliersi lo sfizio<br />

Proprio perché in cucina l’estro italiano si esprime al<br />

meglio, le tra<strong>di</strong>zionali ricette per preparare paste ripiene<br />

hanno subito trasformazioni, anche sostanziali. Come<br />

all’Antica Osteria dei Camelì <strong>di</strong> Ambivere (telefono<br />

035908000) dove Camillo Rota racconta con meritata<br />

enfasi la genesi degli sfoglioni <strong>di</strong> scamorza affumicata e<br />

zucchine (nella foto), uno dei piatti simbolo del locale<br />

e da anni presente nel menù. Il ripieno si prepara con<br />

cipolle rosolate nel burro a cui si aggiungono fette sottili<br />

<strong>di</strong> zucchine, opportunamente speziate, che <strong>di</strong>venteranno<br />

croccanti. Su <strong>di</strong> esse si accomoda la scamorza affumicata,<br />

fatta a cubetti e spellata. A seguire, la mortadella a<br />

piccoli cubetti per dare gusto e sapore ai profumi già intensi.<br />

La mattina successiva si prepara la sfoglia, anzi gli<br />

sfoglioni, facendone un cerchio e piegandolo su se stesso.<br />

Poiché si vuole che il gusto della farcia sia protagonista<br />

del piatto, al burro sciolto in un pentolino si aggiungono<br />

sottili strisce <strong>di</strong> bucce <strong>di</strong> zucchine. Giganteschi,<br />

gli sfoglioni vengono serviti due a due, a ricreare quel<br />

cerchio primigenio. Anche a Breno, dove si cucinano i<br />

caicc, il numero <strong>di</strong> questi che entra nel piatto è necessariamente<br />

contenuto, vista la <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> ciascuno.<br />

Alla Trattoria Cà Bianca (telefono 0364320059) Grazia<br />

Ducoli ha rinver<strong>di</strong>to la tra<strong>di</strong>zione tirando una pasta spessa<br />

e riempiendola <strong>di</strong> salame, arrosto <strong>di</strong> maiale, mortadella,<br />

formaggio Silter, noci, biete, pangrattato e amaretti.<br />

Amalgamati tra <strong>di</strong> loro e lasciati riposare per qualche ora<br />

gli ingre<strong>di</strong>enti, se ne fanno sfere che farciscono la pasta,<br />

cucita a mano. Con<strong>di</strong>ti con tanto burro fritto e salvia,<br />

sono serviti con della polenta accanto! In una tra<strong>di</strong>zionale<br />

osteria <strong>di</strong> paese, con vini in mescita e tavoli consunti<br />

dalle giocate a briscola all’ingresso, Dell’Alba, in<br />

località Vho <strong>di</strong> Piadena (telefono 037598539) si possono<br />

assaggiare invece i tortelli <strong>di</strong> zucca al pomodoro, una<br />

fusione <strong>di</strong> profumi e sapori che caratterizzano questa<br />

terra <strong>di</strong> frontiera tra Mantova e Cremona. La farcia, che<br />

va preparata il giorno prima <strong>di</strong> essere utilizzata nella pasta,<br />

oltre alla zucca <strong>di</strong> varietà delica, prevede l’utilizzo <strong>di</strong><br />

uova, mostarda <strong>di</strong> mele campanine, formaggio grattugiato,<br />

amaretti e noce moscata. I tortelli vengono poi serviti<br />

con un sugo <strong>di</strong> pomodoro, dopo che avere soffritto nel<br />

burro della cipolla o dello scalogno.

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