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“Orobica Pesca”, tra le principali<br />
realtà in Italia nella commercializzazione<br />
e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> prodotti<br />
ittici, e dalla “Bergel-Vivamar” <strong>di</strong><br />
Zanica, specializzata nella ven<strong>di</strong>ta<br />
all’ingrosso e al dettaglio <strong>di</strong> prodotti<br />
alimentari. Il dato rilevato<br />
dagli specialisti bergamaschi del<br />
settore appare in linea con quello<br />
nazionale: i dati Ismea 2010 relativi<br />
al consumo <strong>di</strong> pesce da parte<br />
delle famiglie italiane rilevano tra<br />
i prodotti ittici meno acquistati<br />
siano quelli secchi, salati e affumicati.<br />
Tra i trasformati, se cresce<br />
il salmone affumicato (+14,1%<br />
rispetto al 2009), il baccalà evidenzia<br />
una <strong>di</strong>minuzione dopo il +4,7%<br />
dell’anno scorso. Eppure stocco e<br />
baccalà, estremamente versatili in<br />
cucina, rappresentano una risorsa<br />
preziosa: garantiscono <strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> pesce tutto l’anno e sono un<br />
alimento ricchissimo dal punto<br />
<strong>di</strong> vista nutrizionale. Da questo<br />
punto <strong>di</strong> vista, lo stoccafi sso è un<br />
alimento unico: un chilo equivale<br />
a circa 5 chili <strong>di</strong> pesce fresco e nessun<br />
altro alimento conosciuto contiene<br />
una simile concentrazione <strong>di</strong><br />
OROBICA PESCA<br />
“Pesano i costi, ma anche<br />
una cultura non del tutto<br />
favorevole al prodotto”<br />
proteine, oltre ai preziosi Omega 3<br />
e a un buon concentrato <strong>di</strong> vitamina<br />
B. Insomma, un prodotto tutto<br />
da scoprire e che in tavola non<br />
annoia mai o quasi: basti pensare<br />
che in Portogallo ogni massaia ha<br />
a <strong>di</strong>sposizione la bellezza <strong>di</strong> 366<br />
ricette per portare in tavola ogni<br />
giorno dell’anno, ivi com-<br />
presi quelli bisestili, il<br />
“bacalhau” .<br />
“A Bergamo lo stocco si chiama baccalà e il baccalà è stato ribattezzato<br />
bertagnì, da Bertagnino, considerata la migliore varietà sul mercato che<br />
arrivava a Bergamo da Genova in grosse botti <strong>di</strong> sale - tiene a precisare<br />
Giovanni Cacciolo Molica, titolare <strong>di</strong> Orobica Pesca, ripercorrendo la<br />
nostra storia e tra<strong>di</strong>zione gastronomica - .Un tempo era il cibo dei poveri,<br />
oggi è un piatto da ricchi, considerato che lo stocco viene venduto a<br />
20/25 euro, che salgono a 30/40 euro al chilo per il “Ragno”, lo stoccafisso<br />
più pregiato, venduto con le sue uova. Dopo esser stato opportunamente<br />
battuto, una volta reidratato, un chilo <strong>di</strong> stoccafisso arriva anche<br />
a pesare 2 chili e mezzo, per cui il prezzo si abbatte notevolmente”. Ma<br />
a negare fama e popolarità a stoccafisso e baccalà non è solo il prezzo:<br />
“Qui non c’è cultura <strong>di</strong> stoccafisso e baccalà, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> Napoli o<br />
della Sicilia, per non parlare del Portogallo, che è il più grande consumatore<br />
<strong>di</strong> “bacalhau” al mondo - continua il titolare <strong>di</strong> Orobica Pesca -. Se<br />
altrove stoccafissi giganti <strong>di</strong> enorme pregio del peso <strong>di</strong> cinque, sei e ad<strong>di</strong>rittura<br />
otto chili hanno fortuna e si prestano a svariate ricette, qui non<br />
vengono impiegati: a Bergamo la ricetta principe del baccalà è im-<br />
IL DIZIONARIO<br />
Stesso pesce,<br />
due tipi <strong>di</strong><br />
conservazione<br />
Nasce merluzzo e poi <strong>di</strong>venta<br />
stoccafisso o baccalà. Si<br />
tratta, infatti, sempre <strong>di</strong> merluzzo<br />
ma a seconda della<br />
conservazione <strong>di</strong>venta stoccafisso<br />
(merluzzo essiccato)<br />
ovvero baccalà (merluzzo<br />
sotto sale). Quello migliore<br />
è a detta degli esperti quello<br />
norvegese pescato nei mari<br />
delle Isole Lofoten. Altra cosa<br />
è il "nasello", vale a <strong>di</strong>re il<br />
merluzzo del Me<strong>di</strong>terraneo,<br />
che si consuma fresco o surgelato<br />
e non si conserva per<br />
salagione od essiccazione.<br />
Nel Triveneto e nelle altre aree<br />
dell'antica Serenissima<br />
Repubblica <strong>di</strong> Venezia il termine<br />
"baccalà" ancor oggi identifica<br />
comunemente lo<br />
stoccafisso.<br />
Stoccafisso o stocco: è il<br />
merluzzo atlantico conservato<br />
me<strong>di</strong>ante l'essiccamento<br />
all'aria. Il nome stoccafisso<br />
proviene dall'olandese antico<br />
"stokvisch", che significa<br />
pesca bastone o seccato sui<br />
bastoni, perché il merluzzo<br />
viene seccato su bastoni posti<br />
al vento <strong>di</strong> mare sui pescherecci<br />
o nelle spiagge.<br />
Baccalà: è il merluzzo decapitato,<br />
aperto e conservato<br />
<strong>di</strong>steso in appositi barilotti<br />
sotto sale. Il nome si è <strong>di</strong>ffuso<br />
grazie ai pescatori baschi, da<br />
"bacalao".<br />
<strong>Affari</strong> ari <strong>di</strong> <strong>Gola</strong> novembre <strong>2011</strong><br />
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