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Analisi degli effetti indotti dalla funzionalità stradale sulla sicurezza ...

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2.3 La stima dell’incidentalità attesa: le nuove tecnologie<br />

Nella prima parte di questo capitolo si è discussa una procedura<br />

progettuale fondata su un approccio prestazionale dell’infrastruttura in cui<br />

la verifica costituisce un passo imprescindibile.<br />

Come si è visto la procedura progettuale prevede che dopo aver analizzato<br />

i principali standard geometrici tenendo conto del comportamento <strong>degli</strong><br />

utenti in relazione alle diverse condizioni di esercizio, sia possibile<br />

disegnare una prima soluzione progettuale che, pur tenendo conto della<br />

<strong>funzionalità</strong> sistemica dell’infrastruttura, deve essere verificata sotto il<br />

profilo prestazionale valutandone l’incidentalità attesa di breve e medio<br />

periodo.<br />

Questo passo è certamente il più importante di tutto il procedimento in<br />

quanto, indipendentemente dalle capacità del progettista di interpretare<br />

uno scenario che è sempre di rilevante complessità, sarà possibile valutare<br />

positivamente le sue scelte se la verifica consentisse di prevedere un<br />

livello d’incidentalità imputabile alla strada compatibile con gli obiettivi<br />

che s’intendono perseguire sia nel caso di nuove realizzazioni, sia per gli<br />

interventi sul patrimonio.<br />

Questa ultima parte del capitolo si propone di discutere il complesso e<br />

articolato percorso di ricerca che ha portato alla proposta e<br />

all’applicazione di alcune metodologie per la stima dell’incidentalità<br />

attesa (reti neurali ed hazard analysis), per poi pervenire alla soluzione<br />

ottimale basandosi su numerose verifiche sperimentali avvalendosi in<br />

modo determinante del contributo della simulazione dell’esercizio viario<br />

in realtà virtuale di cui si parlerà più nel dettaglio nei capitoli successivi,<br />

in cui verranno presentati i risultati più significativi che sono stati ottenuti<br />

nel corso di questo dottorato di ricerca.<br />

Ritengo opportuno nel seguito riportare il percorso di ricerca iniziato<br />

diversi anni fa dal Prof. Carlo Benedetto, <strong>dalla</strong> Prof.ssa Maria Rosaria De<br />

Blasiis e da tutto il gruppo di ricerca del CRISS nell’ambito della<br />

<strong>sicurezza</strong> dell’esercizio viario.<br />

In questo modo sarà più chiaro comprendere le motivazioni, basate sulle<br />

risultanze delle varie attività sperimentali, per cui si è arrivati alla<br />

conclusione che la simulazione di guida in realtà virtuale sia il più potente<br />

strumento per poter raggiungere o quantomeno avvicinare l’ambizioso<br />

obbiettivo di verificare la qualità di un progetto, attraverso la stima<br />

dell’incidentalità attesa in quanto, come si vedrà, consente di interpretare<br />

qualitativamente e, soprattutto quantitativamente, le relazioni che<br />

intercorrono tra l’utente, la strada e l’ambiente.<br />

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