17.08.2013 Views

Analisi degli effetti indotti dalla funzionalità stradale sulla sicurezza ...

Analisi degli effetti indotti dalla funzionalità stradale sulla sicurezza ...

Analisi degli effetti indotti dalla funzionalità stradale sulla sicurezza ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

L’ordine di successione <strong>degli</strong> eventi, quale descritto dall’architettura<br />

dell’albero, consente di valutare l’efficacia delle scelte progettuali ai fini<br />

della <strong>sicurezza</strong> d’esercizio, tenendo conto del livello gerarchico delle<br />

probabilità elementari su cui producono i loro <strong>effetti</strong>.<br />

Un ulteriore elemento che distingue la procedura per la previsione<br />

incidentale basata sull’albero <strong>degli</strong> eventi rispetto alle metodologie<br />

proprie dell’hazard analysis è la mancata considerazione della gravità<br />

<strong>degli</strong> eventi. Questo tuttavia non è un limite imputabile al metodo in<br />

quanto nel caso specifico dell’incidentalità <strong>stradale</strong>, come si è già detto, le<br />

conseguenze dei sinistri non dipendono di norma dalle cause che li hanno<br />

prodotti. Il vero problema è un altro e riguarda la stima delle probabilità<br />

elementari.<br />

Le probabilità intercettate dai percorsi critici possono essere classificate<br />

in tre distinte categorie che pongono problemi molto diversi per la loro<br />

determinazione. In particolare è possibile distinguere:<br />

a) le probabilità funzione delle condizioni ambientali o di situazioni<br />

ricorrenti di cui sia comunque noto il calendario di massima,<br />

l’entità della manifestazione e la loro frequenza temporale. La<br />

determinazione di tali probabilità non presenta significative<br />

difficoltà se si escludono i limiti derivanti da un’eventuale carenza<br />

delle banche dati, molte delle quali sono consultabili in internet;<br />

b) le probabilità legate alle diverse condizioni di traffico, che<br />

possono essere stimate ricorrendo a modelli ormai consolidati<br />

della teoria della circolazione veicolare, quali sono ad esempio i<br />

metodi proposti dall’H.C.M. [88] per il calcolo della capacità,<br />

<strong>degli</strong> equivalenti dei veicoli pesanti in autovetture, della riduzione<br />

delle velocità al crescere della densità veicolare;<br />

c) le probabilità dipendenti dal comportamento <strong>degli</strong> utenti in<br />

relazione alle esigenze di guida, agli stimoli esterni e alle<br />

sollecitazioni indotte <strong>dalla</strong> strada, posto particolare riferimento<br />

all’effettuazione delle manovre in debito di <strong>sicurezza</strong>.<br />

Sono evidentemente queste ultime probabilità a costituire la chiave di<br />

volta dell’intera procedura, in quanto la loro determinazione è di difficile<br />

valutazione, poiché sono molto complesse le relazioni che intercorrono tra<br />

l’infrastruttura e il comportamento di guida <strong>degli</strong> utenti, come è stato già<br />

discusso alla fine del primo capitolo.<br />

Di conseguenza, nel momento in cui le analisi incidentali dimostrano che<br />

la progettazione “sicura” della strada deve necessariamente tener conto<br />

del comportamento dell’utente, ne consegue la necessità di accertare<br />

29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!