Bilancio di Sostenibilità 2011 - Indesit
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<strong>Bilancio</strong> <strong>di</strong> Sostenibilità <strong>2011</strong> – La performance sociale<br />
Le relazioni sindacali<br />
<strong>Indesit</strong> Company ha strutturato un sistema<br />
<strong>di</strong> relazioni industriali volto a mantenere<br />
rapporti corretti e trasparenti con i <strong>di</strong>pendenti,<br />
tutti coperti da accor<strong>di</strong> collettivi <strong>di</strong> Gruppo o<br />
aziendali, e con gli organismi sindacali.<br />
In ogni caso, il Gruppo opera nel rispetto<br />
delle normative locali e degli accor<strong>di</strong> sindacali<br />
nazionali e internazionali sottoscritti. Nel caso<br />
particolare <strong>di</strong> trasferimenti <strong>di</strong> azienda, oltre al<br />
termine minimo <strong>di</strong> preavviso previsto dalla<br />
legge italiana (da inviare tramite comunicazione<br />
scritta alle rappresentanze sindacali almeno<br />
25 giorni prima e contenente i motivi del<br />
trasferimento, le conseguenze giuri<strong>di</strong>che,<br />
economiche e sociali per i lavoratori), il Gruppo<br />
avvia con ampio anticipo il confronto con le<br />
organizzazioni sindacali al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la<br />
migliore soluzione possibile.<br />
Sul tema dei cambiamenti organizzativi,<br />
è rilevante anche il ruolo del Comitato<br />
Aziendale Europeo (CAE). In anticipo rispetto<br />
al recepimento della Direttiva 45/94/CE da<br />
parte della legge italiana, <strong>Indesit</strong> Company<br />
ha costituito tale Comitato prevedendo la<br />
partecipazione anche <strong>di</strong> rappresentanti dei<br />
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE<br />
NELLE RIORGANIZZAZIONI<br />
I cambiamenti organizzativi avvenuti nel corso degli ultimi<br />
anni hanno coinvolto il personale <strong>di</strong> stabilimenti europei e<br />
italiani. <strong>Indesit</strong> Company ha gestito le <strong>di</strong>smissioni previste<br />
degli stabilimenti con l’obiettivo <strong>di</strong> garantire la massima<br />
tutela dell’occupazione e, dunque, il ricollocamento dei<br />
lavoratori. In particolare, dopo la decisione <strong>di</strong> <strong>di</strong>smettere<br />
i siti italiani <strong>di</strong> Brembate e Refrontolo, <strong>Indesit</strong> ha concluso<br />
nel <strong>di</strong>cembre 2010 un accordo con il Ministero dello<br />
Sviluppo Economico, enti locali, unioni degli industriali<br />
e sigle sindacali per l’avvio della prima esperienza<br />
in Italia <strong>di</strong> politica attiva su grande scala. L’accordo,<br />
oltre a prevedere investimenti per 120 milioni <strong>di</strong> euro<br />
destinati ai progetti <strong>di</strong> innovazione e sviluppo in Italia, è<br />
incentrato sulla costituzione <strong>di</strong> comitati tecnici regionali<br />
istituiti per la reindustrializzazione e ricollocazione del<br />
personale nell’ottica della tutela dell’occupazione e della<br />
professionalità dei lavoratori dei siti produttivi chiusi.<br />
Tra le con<strong>di</strong>zioni concordate con i sindacati ci sono, tra<br />
l’altro, la vicinanza del sito dove viene offerto il posto <strong>di</strong><br />
lavoro e un inquadramento che sia in linea con il percorso<br />
professionale del lavoratore. A marzo 2012, risultano usciti<br />
il 71% dei 510 lavoratori occupati al 31 <strong>di</strong>cembre 2010 nei<br />
due stabilimenti <strong>di</strong> Brembate e Refrontolo. Dei <strong>di</strong>pendenti<br />
usciti, 71 sono stati ricollocati in altre aziende, 220 sono<br />
usciti tramite <strong>di</strong>missione incentivata, 62 sono usciti per<br />
pensionamento e 11 sono stati trasferiti in altra sede del<br />
Gruppo.<br />
lavoratori <strong>di</strong> Paesi non facenti parte della Comunità Europea (Russia e Turchia). Il regolamento del<br />
CAE prevede, tra le materie oggetto <strong>di</strong> informazione e consultazione sindacale, anche i cambiamenti<br />
fondamentali riguardanti l’organizzazione, l’introduzione <strong>di</strong> nuovi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro e nuovi processi<br />
produttivi che incidono significativamente sul Gruppo nel suo complesso, nonché la riduzione delle<br />
<strong>di</strong>mensioni o chiusura, trasferimenti <strong>di</strong> produzione, fusione <strong>di</strong> aziende o unità produttive che abbiano<br />
rilevante impatto occupazionale con ripercussioni transnazionali.<br />
È importante segnalare che è in corso una negoziazione con i membri del CAE finalizzata a esplorare<br />
le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fattibilità <strong>di</strong> trasformare il “Comitato Aziendale Europeo” in “Comitato Aziendale<br />
Internazionale”: ciò significherebbe andare oltre la normativa europea e italiana e sarebbe il primo<br />
accordo del genere in Italia.<br />
A completare gli strumenti <strong>di</strong> gestione dei cambiamenti organizzativi, il modello <strong>di</strong> Redundancy<br />
Management che il Gruppo attiva in caso <strong>di</strong> chiusura <strong>di</strong> stabilimenti comprende una serie <strong>di</strong> iniziative<br />
a favore dei <strong>di</strong>pendenti che ne sono coinvolti, che vanno dalle attività <strong>di</strong> job training (formazione e<br />
consulenza finalizzata all’outplacement), all’incentivazione <strong>di</strong>retta, alla corresponsione <strong>di</strong> contributi alle<br />
aziende che assumono <strong>di</strong>pendenti del Gruppo.<br />
Un esempio <strong>di</strong> come sia applicata tale filosofia <strong>di</strong> gestione dei rapporti con i sindacati e i lavoratori è<br />
rappresentato dalla complessa gestione dell’accorpamento degli stabilimenti produttivi in Italia iniziato<br />
alla fine del 2010.<br />
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