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Tradizioni<br />
del primo Novecento sui quotidiani locali,<br />
che reclamizzano, rigorosamente in<br />
rima, “arantzada”, “pompia” (altro agrume<br />
che si presta perfettamente ad essere<br />
trasformato in dolce) e lo scomparso<br />
“Elisir Grazia Deledda”, liquore tonico<br />
digestivo, ma soprattutto geniale intuizione<br />
di marketing che sfruttava la notorietà<br />
della scrittrice premio Nobel per<br />
la letteratura.<br />
Tanti imprenditori, oggi, avrebbero<br />
di che imparare dal precursore Guiso.<br />
«Molte pasticcerie - commenta Pala -,<br />
ancora oggi sostengono di saper fare una<br />
buona “arantzada”, ma nessuno può vantare<br />
il brevetto di un sistema particolare<br />
di produzione, che consente di lavorare<br />
l’arancia fresca, visto che io non la lascio<br />
mai essiccare, e di produrla in una certa<br />
quantità». La materia prima è rigorosamente<br />
locale: arance - «quelle di qualità<br />
Washington sono le più adatte» - e miele<br />
di Sardegna. Le mandorle sarde, purtroppo,<br />
non hanno una produzione tale da<br />
consentire la loro reperibilità sul mercato.<br />
La produzione è stagionale, e si concentra,<br />
dunque, nei quattro mesi invernali<br />
in cui le arance sono disponibili. «Con<br />
me - spiega il titolare - lavora mia sorella<br />
Rosa, e nei periodi di maggior produzione,<br />
come questi, assumiamo altri quattro<br />
aiutanti». D’altronde tutto, nell’Antica<br />
Fabbrica del Dolce di Nuoro, è fatto manualmente:<br />
dalla cottura al confezionamento<br />
dei singoli pezzi all’interno delle<br />
graziose scatole. Il risultato è sempre inimitabile:<br />
il retrogusto dell’amarognolo<br />
dei fili d’arancia non viene mai sopraffatto<br />
dall’esuberanza del miele, e anche la<br />
consistenza morbida non viene intaccata<br />
dalla supremazia della mandorla, come<br />
accade, invece, in altre varianti meno nobili.<br />
«A parte le pasticcerie e i clienti nuoresi<br />
e sardi – continua Gian Nicola Pala<br />
– soddisfo richieste di “arantzada” da<br />
Roma in su, ma ho clienti anche all’estero,<br />
come il noto “Carluccio’s” di Londra.<br />
Senza contare la caterva di clienti che,<br />
per le feste comandate e per le grandi<br />
occasioni, prenotano ordinazioni da ogni<br />
parte». L’azienda di Gian Nicola Pala ha<br />
anche un sito internet, www.aranzada.it ,<br />
in cui è possibile ammirare le produzioni:<br />
non solo “arantzada” ma, su richiesta,<br />
anche i classici “coricheddos” nuoresi.<br />
Gian Nicola Pala prende sul serio l’eredità,<br />
anche spirituale, del grande precursore<br />
Battista Guiso, e raccoglie la sfida per<br />
gli anni a venire: continuare ad associare<br />
il nome di Nuoro al dolce degno delle<br />
mense reali, che il poeta nuorese Congiu<br />
Pes (il Conzu Mandrone di sattiana<br />
memoria) decantava nei versi “Oh quale<br />
d’aroma gentile tesor/contengono quei<br />
tenui trucioli d’or”.<br />
Cellule staminali: venti atenei ne parlano a Cagliari<br />
Venerdì 9 marzo, nell’aula cagna della Cittadella universitaria di<br />
Monserrato, si è tenuto l’incontro “Venti regioni d’Italia unite dalla<br />
scienza”. L’iniziativa – promossa da UniStem, Università Milano –<br />
ha coinvolto venti atenei italiani, in rappresentanza di ciascuna Regione,<br />
in collegamento audio, e circa diecimila studenti dei licei e<br />
degli istituti tecnici. La giornata è stata aperta dal rettore Giovanni<br />
Melis, con un messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio<br />
Napolitano.<br />
L’appeal della ricerca scientifica. Il tema dell’iniziativa aveva per<br />
cornice “Il lungo e affascinante viaggio della ricerca sulle cellule staminali”.<br />
Ne hanno discusso – coordinati dalla professoressa Micaela<br />
Morelli (dipartimento di tossicologia dell’ateneo di Cagliari)<br />
– gli specialisti Chiara Carrozza, Valeria Sogos, Fabio Marongiu,<br />
Carlo Carcassi e Maria Del Zompo. Tra gli argomenti che hanno<br />
suscitato interesse negli studenti delle superiori, “Il meraviglioso<br />
mondo della ricerca scientifica”, “Cellule staminali: in una cellula<br />
un intero organismo”, “Le cellule staminali, nuova frontiera della<br />
ricerca biomedica”, “Cellule staminali: utilizzo attuale, futuro e<br />
futuribile” e “Le frontiere del futuro: il valore dell’etica”. Ai lavori<br />
hanno preso parte anche Alessandra Pani, Iole Tomassini Barbarossa,<br />
Aide Esu, Roberta Vanni, Maria Elena Marongiu.<br />
Scienza, sport e cultura. La professoressa Morelli - con la collaborazione<br />
di Andrea Ardu, direzione reti e servizi informatici,<br />
università Cagliari - ha curato la partecipazione ai lavori della squadra<br />
di rugby di Amatori Capoterra (serie A) e della formazione<br />
di basket del Cus Cagliari (A1). “Questa edizione è caratterizzata<br />
dall’essere tutti assieme su scala nazionale con il contemporaneo coinvolgimento<br />
di venti atenei in rappresentanza di tutte le regioni. In più,<br />
gli studenti dovranno compilare un questionario che ci permetterà di<br />
individuare la percezione che hanno della ricerca scientifica” spiega la<br />
docente, responsabile regionale del progetto organizzato da Uni-<br />
Stem. (r.c.)<br />
Info: blog http://people.unica.it/unistem/author/unistem/ - unistem@unimi.it<br />
marzo 2012<br />
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