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Quelli che fanno<br />
La creatività di un gruppo di giovani e della loro cooperativa di viale Portotorres<br />
Abracadabra con sei “capitani” di Sassari<br />
Riciclo di carta e ponti per imbarcazioni<br />
Nella Sardegna della crisi, esiste ancora<br />
chi scommette su se stesso e le proprie<br />
forze proponendo un modo di fare<br />
impresa sostenibile e solidale. È il caso di<br />
Abracadabra Onlus, una cooperativa sociale<br />
nata da appena un anno a Sassari dalla<br />
volontà di un gruppo di sei giovani: Gabriele<br />
Dipasquale (31 anni), Silvia Pazzola<br />
(26), Salvatore Nurra (37), Fabio Pisanu<br />
(37), Riccardo Sotgia (30), Ileana Ioccola<br />
(33). L’ambizioso proposito del gruppo è<br />
quello di sostenere il cambiamento individuale<br />
e collettivo attraverso pratiche di sostenibilità<br />
ambientale e di cooperazione sociale.<br />
Il primo obiettivo, infatti, è di favorire<br />
il miglioramento della qualità della vita<br />
di chi ne fa parte (ma non solo) attraverso<br />
l’inserimento lavorativo. L’idea di fondo è<br />
che si possano innescare, tramite il lavoro<br />
cooperativo e non competitivo, percorsi di<br />
crescita che abbiano ricadute positive sul<br />
tessuto sociale circostante. Come? Tramite<br />
il ritorno a una idea di economia, abbandonata<br />
dall’uomo moderno e post moderno,<br />
che pone al centro la relazione. Non<br />
quella strumentale derivante dello scambio<br />
economico, ma quella di reciprocità.<br />
La formula usata dalla cooperativa si fonda<br />
su una delicata alchimia tra il pensare, il<br />
creare e l’ innovare. Abracadabra è un laboratorio<br />
aperto e in continua evoluzione,<br />
uno spazio dentro il quale si incontrano<br />
anime ed esperienze diverse. E l’innovazione<br />
non ha a che fare semplicemente con le<br />
tecniche produttive ma piuttosto con l’idea<br />
di società di cui la cooperativa si fa portatrice:<br />
una società che ponga gli individui, e il<br />
loro potenziale, al centro di un mondo che<br />
deve progredire grazie alla collaborazione<br />
reciproca, e che valorizzi in modo produttivo<br />
le capacità di ciascuno. A fare da volano<br />
alle attività di Abracadabra ci sono il riciclo<br />
della carta, recuperata dallo sgombero di<br />
archivi pubblici e privati e la progettazione<br />
e realizzazione di ponti per imbarcazioni<br />
vendute ai boat builder su tutto il territorio<br />
nazionale. La carta riciclata, viene trasformata<br />
in risme da stampa e in colorati e<br />
fantasiosi oggetti di cartotecnica (quaderni,<br />
album fotografici, agende ecc…) nati dalla<br />
creatività del gruppo e da variopinti materiali<br />
di scarto, da cui sono ricavate splendide<br />
copertine. Il teak utilizzato per i ponti<br />
delle imbarcazioni (ma anche per i bordi<br />
Marcella Sechi<br />
piscina e le terrazze) è, seppur sintetico,<br />
una valida alternativa ai materiali ai quali<br />
il mercato di settore normalmente fa riferimento.<br />
I legni tradizionalmente utilizzati<br />
per questo tipo di lavori provengono per lo<br />
più dalla Birmania, spesso in maniera illegale.<br />
Ciò contribuisce non solo alla deforestazione<br />
di uno dei più ricchi ecosistemi<br />
del pianeta ma anche all’innescarsi di sanguinose<br />
violenze per il controllo dei traffici<br />
internazionali delle pregiate essenze. Una<br />
ragione in più per puntare su una valida e<br />
più ‘’sana’’ alternativa.<br />
Accanto alle attività che fanno da traino<br />
economico, si sviluppano poi quelle educative<br />
e culturali, volte alla sensibilizzazione<br />
dei giovani su tematiche quali l’integrazione<br />
sociale, l’ambiente e, in generale, la<br />
relazione tra gli atti individuali e gli effetti<br />
provocati a livello collettivo. La prima di<br />
queste attività risale all’estate del 2008<br />
quando un gruppo di studenti universitari<br />
decide di dare vita ad un iniziativa incentrata<br />
sul rapporto uomo-natura e sull’idea<br />
di condivisione tra persone e ambiente.<br />
L’iniziativa, che si è ripetuta con successo<br />
anche un anno dopo, ha dato la possibilità<br />
ad un centinaio di ragazzi di trovare<br />
nell’espressione artistica e nel rapporto con<br />
il mare inusitate forme di espressione e di<br />
relazione. Parte di questi giovani, infatti,<br />
hanno prodotto disegni e sculture esposte<br />
alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’università<br />
di Sassari e partecipato attivamente<br />
a convegni e seminari. Altri hanno avuto<br />
modo di scoprire la propria isola su una<br />
barca a vela, navigando solo con l’ausilio<br />
del vento e delle vele, nelle acque cristalline<br />
dei parchi isolani. L’esito di questo<br />
progetto, nato dal fortunato incontro tra<br />
persone provenienti dal carcere e dall’Università,<br />
è oggi Abracadabra. Non una formula<br />
magica né una soluzione ai “mali del<br />
mondo”, ma un idea, una possibilità, una<br />
dimostrazione del cambiamento possibile<br />
nonostante il vento contrario. Le attività<br />
oggi sono ancora vive e attive.<br />
Ad Abracadabra si lavora, si produce e si<br />
riflette. È ancora in corso l’ultima iniziativa:<br />
una rassegna dal titolo “Immigrazione.<br />
L’altra faccia della sicurezza”. Il primo<br />
appuntamento, lo scorso 9 marzo, è stato<br />
dedicato alla visione di un documentario<br />
prodotto dai giovani della cooperativa sul<br />
tema dei Centri di identificazione ed espulsione<br />
(Cie). Il video mostra, anche grazie<br />
ai filmati girati dagli “ospiti” di queste<br />
strutture, come l’Italia si macchi, all’insaputa<br />
dei più, di orrendi crimini contro gli<br />
stranieri, che sono sottoposti a trattamenti<br />
inumani e degradanti. Grazie ad Abracadabra<br />
e alle associazioni che si sono volute<br />
unire al suo lavoro, si è posto l’accento su<br />
un aspetto della gestione dei flussi migratori<br />
troppo poco esplorata e sulla quale urge<br />
l’apertura di un serio ed attento dibattito.<br />
Gli incontri proseguiranno per tutto il<br />
mese di marzo. La cooperativa, che ha sede<br />
in Viale Porto Torres a Sassari, sarà presente,<br />
a breve, anche presso il centro polifunzionale<br />
della cooperazione sociale, Coopera,<br />
che inaugurerà a maggio in Corso Trinità a<br />
Sassari. Auguri alla giovane “impresa”. Che<br />
sia l’inizio di uno splendido percorso.<br />
marzo 2012<br />
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