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Marzo - Sardinews

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Ma i miopi da vecchi<br />

diventano anche presbiti<br />

Della pazzia bovina e della miopia umana [Seconda parte]<br />

Episodi a cura di Pierluigi Cocco (oudèis)<br />

“How’re you doing Jiji.”<br />

“I’m doing fine Joe, thanks. How about yourself?”.<br />

Finiti i convenevoli, veniamo al sodo. Come mai ho pensato a studiare<br />

quella malattia e non altre? Gli rispondo che la grande opportunità<br />

offerta dalla banca dati dei 24 Stati Americani è proprio<br />

quella di consentire lo studio di malattie rare. Certamente, le informazioni<br />

disponibili sono scarne, trattandosi di semplici certificati<br />

di morte dove è riportata la sola occupazione principale nella storia<br />

lavorativa del defunto, e gli studi che ne possono scaturire sono,<br />

quindi, solo esplorativi. Credo, tuttavia, che sia importante dal<br />

punto di vista della Sanità Pubblica che questi studi esplorativi siano<br />

fatti, perché aiutano ad indirizzare ricerche più dettagliate che<br />

individuino le cause di queste malattie cosi’ rare, e di conseguenza<br />

così poco studiate. Inoltre, la new variant CJD è divenuta un problema<br />

urgente, che sta creando grave panico in tutto il mondo; la<br />

ricerca scientifica non può restare inerte; attivandosi possono essere<br />

elaborate delle ipotesi, che chiariscano le condizioni che favoriscono<br />

la comparsa della CJD, di tutte le sue forme, non solo di quella<br />

sporadica.<br />

“Bada, Joe, che io sto lavorando sulla forma sporadica di CJD e,<br />

anche se non vedo grandi differenze tra le due forme, a parte l’eta’<br />

dei pazienti, non sono certo sicuro che si tratti della stessa malattia<br />

e che i nostri risultati si applichino anche alla new variant CJD.”<br />

“Il tipo di informazioni utilizzate, però è troppo carente perché il<br />

National Cancer Institute appaia come il produttore di uno studio<br />

su un argomento che ha tutte queste implicazioni sociali ed<br />

economiche. Noi di solito usiamo la banda dati dei 24 Stati Americani<br />

per condurre delle analisi del rischio di varie malattie, principalmente<br />

neoplastiche, in relazione all’attivita’ lavorativa. I nostri<br />

studi sono spesso paragonabili alle fishing expeditions: vai al largo,<br />

butti la rete, quello che peschi peschi, e tu non devi fare altro che<br />

descrivere i risultati e tenerti lontano dalle interpretazioni.”<br />

“Joe, io sono un medico, e non un medico qualsiasi, ma un Medico<br />

del Lavoro. Non posso fare il notaio, l’impiegato del National<br />

Bureau of Stastics, o il pescatore: a me non interessano le fishing<br />

expeditions. Voglio capire le cause delle malattie dei lavoratori e<br />

prevenirle. Il fatto di trovare un rischio elevato di una neoplasia in<br />

dieci attivita’ lavorative, dopo averlo calcolato per duecento attivita’<br />

lavorative diverse, può essere un effetto del caso; dieci avranno un<br />

rischio significativamente alto ed altre dieci lo avranno significativamente<br />

basso, distribuendosi i valori intorno alla media, ossia alla<br />

mancanza di qualsiasi associazione tra attività lavorativa e malattia.<br />

In questo lavoro, io sono partito da un’ipotesi precisa e la mia ipotesi<br />

è stata confermata dai risultati, che mi sembrano importanti.”<br />

Sai Jiji, l’NCI è un ente federale. Fa parte del National Institute<br />

of Health, ed ha una grande responsabilità. Non può sollevare<br />

nuove ipotesi, ancora meno su materie così controverse e fondate<br />

su banche dati cosi’ poco dettagliate con risultati così criticabili.<br />

Pensa agli allevatori del Mid West, alle conseguenze per l’economia<br />

di quegli Stati. La credibilita’ della FDA che certifica la qualità di<br />

quelle carni ne sarebbe completamente devastata. Pensa alle cause<br />

legali che sarebbero sollevate dai familiari dei deceduti, al loro<br />

costo per gli allevatori, per l’FDA e per il nostro budget. Ti do un<br />

consiglio: parlane con i colleghi della Center for Disease Control<br />

di Atlanta, che si stanno occupando specificamente di questa storia.<br />

Se loro collaborasseroo ed approvassero il tuo lavoro, ed accettassero<br />

di corresponsabilizzarsi diventandone coautori, non ci sarebbero<br />

problemi ad avvallarne la pubblicazione.<br />

Un anno di lavoro con i colleghi della CDC fu del tutto infruttuoso:<br />

ad ogni nuova versione sorgevano nuovi dubbi, e le correzioni<br />

non ottenevano alcun risultato. Dopo un anno ritirarono la loro<br />

collaborazione. No CDC, no CJD paper: Joe, mi chiese di non<br />

pubblicare il lavoro, o almeno di escludere qualsiasi coinvolgimento<br />

del NCI. In pratica dovevo escludere dalla lista degli autori i<br />

colleghi della Occupational Epidemiology Section che avevano collaborato<br />

con me ed assumermi, da solo, la responsabilità di quei risultati.<br />

Due anni dopo, alcuni autori Inglesi pubblicarono sul British<br />

Medical Journal un lavoro nel quale sostenevano che i macellai<br />

erano a rischio di CJD, e poco dopo fu dimostrata l’introduzione<br />

dei prioni nell’organismo umano anche per via inalatoria. A quel<br />

punto, con quattro anni di ritardo, non ero più solo e l’ipotesi era<br />

corroborata anche dalla dimostrazione che l’inalazione delle goccioline<br />

di sangue e di materia cerebrale sospese nell’aria durante la<br />

macellazione delle carcasse dei bovini poteva produrre la malattia.<br />

Pubblicai anche i miei risultati, con il mio nome e quello di due<br />

colleghi Italiani, su una rivista Italiana, in Inglese, ringraziando i<br />

miei colleghi della OSS del NCI per la loro collaborazione nelle<br />

note di acknowledgments alla fine del testo. Fu un’esperienza interessante:<br />

ero stato miope a non vedere le implicazioni che avrebbero<br />

potuto conseguire al mio lavoro, ma anche chi dirigeva la ricerca<br />

epidemiologica negli Usapreferì non avvallare dei risultati scomodi,<br />

anziché prenderli seriamente e promuovere più approfondite indagini,<br />

pur senza necessariamente pubblicare quei risultati che ne<br />

erano alla base. Per poter prendere queste decisioni, bisogna vedere<br />

lontano: ma i miopi, da vecchi, diventano anche presbiti.<br />

marzo 2012<br />

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