Terapia_occupazionale_161 - Compagnia di San Paolo
Terapia_occupazionale_161 - Compagnia di San Paolo
Terapia_occupazionale_161 - Compagnia di San Paolo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
12<br />
Da allora, la storia della T.O. a livello internazionale è stata tutta<br />
– come suol <strong>di</strong>rsi – in <strong>di</strong>scesa; la sua applicazione ha conosciuto<br />
una notevole espansione, sono fiorite attività formative e <strong>di</strong> perfezionamento,<br />
si è formato un rispettabile corpo <strong>di</strong> dottrina che trova<br />
la sua espressione in pubblicazioni, libri, attività formative, convegni<br />
a livello locale e congressi nazionali e internazionali.<br />
Ben <strong>di</strong>versa è la situazione in Italia, dove la figura professionale<br />
del terapista <strong>occupazionale</strong> è stata ufficialmente riconosciuta solo<br />
nel gennaio 1997, con un ritardo che neppure le poche, troppo<br />
poche, se pur efficienti e motivate realtà operative frutto <strong>di</strong> singole<br />
e locali iniziative riescono a non rendere abissale.<br />
E nel nostro Paese si verifica oggi il fenomeno rilevato in Gran<br />
Bretagna all’inizio degli anni ’60: sono pochissime le persone, anche<br />
fra quelle professionalmente vicine al campo della T.O., che<br />
non commettano l’errore <strong>di</strong> confonderla con qualsiasi occupazione<br />
in cui possa essere impegnato un in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong>sabile. In effetti,<br />
un’attività <strong>occupazionale</strong> acquisisce il carattere <strong>di</strong> terapia solo se<br />
prescritta dal me<strong>di</strong>co ed attuata da un operatore esperto con il preciso<br />
scopo <strong>di</strong> affrontare la specifica problematica socio-sanitaria<br />
del paziente.<br />
La T.O. ha assunto il ruolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>spensabile partner<br />
della chinesiterapia, alla quale gradualmente subentra man mano<br />
che il trattamento riabilitativo procede: essa deve mettere il paziente<br />
in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> tradurre i guadagni <strong>di</strong> mobilità e motilità acquisiti<br />
con la chinesiterapia in abilità funzionali a livello <strong>di</strong> attività della<br />
vita quoti<strong>di</strong>ana e soprattutto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza. Si può ritenere che<br />
me<strong>di</strong>amente il 70-80% dei pazienti sottoposti a trattamento riabilitativo<br />
necessitino <strong>di</strong> T.O. Per questo motivo, è necessario che i terapisti<br />
occupazionali siano massicciamente presenti negli organici<br />
dei servizi <strong>di</strong> riabilitazione: in alcuni centri britannici essi giungono<br />
a rappresentare circa la metà degli effettivi.<br />
Come avviene per qualsiasi altro approccio riabilitativo, anche<br />
la T.O. deve essere strettamente in<strong>di</strong>vidualizzata, in base alle specifiche<br />
necessità del paziente e alle caratteristiche del suo ambiente<br />
<strong>di</strong> vita. Gli strumenti della T.O. sono gli stessi con il cui impiego<br />
l’in<strong>di</strong>viduo deve stabilire un <strong>di</strong>verso rapporto, data l’attuale <strong>di</strong>versità<br />
della sua situazione funzionale: effetti personali, stoviglie, mobili,<br />
strumenti vari, ausili, eventuali protesi od ortesi, fino a scale, a-<br />
scensori, mezzi <strong>di</strong> trasporto, e via <strong>di</strong>cendo. Il terapista <strong>occupazionale</strong><br />
può e deve inoltre partecipare allo stu<strong>di</strong>o e alla realizzazione <strong>di</strong>