Terapia_occupazionale_161 - Compagnia di San Paolo
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nella chirurgia plastica e ricostruttiva, in ortope<strong>di</strong>a e reumatologia,<br />
in geriatria, in me<strong>di</strong>cina e chirurgia generale.<br />
La modalità operativa è quella multi<strong>di</strong>sciplinare. I terapisti occupazionali<br />
sono inseriti in équipe multi<strong>di</strong>sciplinari che comprendono<br />
fisioterapisti, infermieri, assistenti sociali e me<strong>di</strong>ci; in alcuni<br />
casi vengono inserirti nell’équipe anche logope<strong>di</strong>sti e <strong>di</strong>etologi.<br />
Il me<strong>di</strong>co è tra<strong>di</strong>zionalmente colui che guida e <strong>di</strong>rige il team inter<strong>di</strong>sciplinare,<br />
ed ha la responsabilità della salute del paziente. Le<br />
decisioni riguardanti il tipo <strong>di</strong> prestazioni da erogare vengono prese<br />
dal me<strong>di</strong>co che ha in carico il paziente, in accordo con le valutazioni<br />
espresse dalle <strong>di</strong>verse professionalità coinvolte. L’infermiere è la<br />
figura professionale responsabile dell’esecuzione delle terapie e cure<br />
sanitarie decise dal me<strong>di</strong>co; l’assistente sociale è la figura professionale<br />
che segue più <strong>di</strong>rettamente i rapporti con i familiari del<br />
malato, sostenendo la famiglia nei compiti da svolgere per la cura<br />
del paziente e soprattutto attivando e mobilitando risorse sia umane<br />
sia finanziarie che si rendono necessarie per realizzare il programma<br />
<strong>di</strong> cura stabilito. Il fisioterapista lavora a stretto contatto con il<br />
terapista <strong>occupazionale</strong>, focalizzando però la sua attenzione sulle<br />
principali funzioni motorie del paziente, come la deambulazione, la<br />
mobilità, l’equilibrio e così via. In alcuni casi vengono inseriti<br />
nell’équipe anche logope<strong>di</strong>sti, che si occupano in particolare delle<br />
problematiche connesse alla comunicazione sia verbale sia non<br />
verbale, e <strong>di</strong>etologi, che si occupano dei particolari bisogni nutrizionali<br />
dell’ammalato.<br />
L’équipe multi<strong>di</strong>sciplinare tiene riunioni settimanali in cui<br />
vengono <strong>di</strong>scussi i <strong>di</strong>versi casi in carico e su questa base programmati<br />
gli interventi. Ciascuno in base alla sua professionalità dà il<br />
suo parere circa i miglioramenti conseguiti: su questa base il me<strong>di</strong>co<br />
consulente per il caso decide se il paziente può essere <strong>di</strong>messo o<br />
se necessità <strong>di</strong> ulteriori prestazioni riabilitative; grazie a questa<br />
modalità operativa la presa in carico ed il trattamento dei pazienti<br />
avviene in una logica integrata, finalizzata ad una valutazione globale<br />
dei bisogni.<br />
Per quanto si tratti <strong>di</strong> una struttura ospedaliera, il modello operativo<br />
del Charing Cross è lontano da una logica <strong>di</strong> me<strong>di</strong>calizzazione<br />
e parcellizzazione della cura; è proprio alla luce <strong>di</strong> una simile filosofia<br />
<strong>di</strong> intervento che si spiega e che assume significato la scelta<br />
della piena integrazione della figura del terapista <strong>occupazionale</strong> –