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Giugno<br />
12 20<strong>13</strong><br />
Elisa Simonetti<br />
Abbiamo bisogno<br />
Del cielo e della terra<br />
Del fiore e della luna<br />
Degli amici e degli alberi<br />
Abbiamo bisogno dei sogni<br />
Abbiamo bisogno di segni<br />
<strong>Segni</strong> eloquenti, <strong>Segni</strong> silenziosi<br />
<strong>Segni</strong> evidenti e solari<br />
<strong>Segni</strong> che non parlano<br />
<strong>Segni</strong> che ci raggiungono<br />
All’improvviso<br />
Quando nulla è programmato<br />
Abbiamo bisogno<br />
Della grazia di un incontro<br />
Che ci dischiuda<br />
Alla Grazia, all’ Eterno<br />
All’ Amore, alla vita che non muore<br />
Abbiamo bisogno di una luce<br />
Di un volto, di un faro<br />
Nelle tempeste quotidiane.<br />
Nicola Maroscia<br />
Due anni di servizio in Caritas (a Roma<br />
e nella nostra diocesi) mi hanno cambiato<br />
la vita, hanno rivoluzionato il mio<br />
modo di pensare, di approcciarmi all’altro e di<br />
comprenderlo. Ho scoperto i miei limiti, le mie<br />
insicurezze, le mie paure, inoltre ho compreso<br />
che ognuno è diverso, che ognuno ha la sua<br />
storia e che non va giudicato per essa. Ho capito<br />
che una semplice attenzione, un guardare negli<br />
occhi, un ascolto sono molto importanti per chi<br />
non ha niente e nessuno e per chi spera nell’incontro<br />
con l’altro.<br />
L’autore di questa poesia è un ospite della mensa<br />
romana “Giovanni Paolo II”, è un uomo che,<br />
come tanti, si è ritrovato a fare i conti con la vita,<br />
un uomo che spera e nello stesso tempo esprime<br />
la sua necessità.<br />
Quanti volti, quante storie simili a quella di Nicola<br />
si intrecciano in una struttura come la mensa!<br />
Basta poco per entrare in contatto con loro: un<br />
giorno di servizio e già ti chiedono quando tornerai<br />
la prossima volta, perché hanno piacere<br />
di incontrarti e di raccontarsi. A me è stata data<br />
l’opportunità di far conoscere questo mondo ai<br />
ragazzi delle scuole superiori e di far diventare<br />
questa, un’esperienza condivisa anche da giovani<br />
e docenti.<br />
Il progetto Giovani e Volontariato, Quando<br />
l’Impegno Si Fa Solidarietà nasce dall’esigenza<br />
della nostra Caritas Diocesana di allargare i propri<br />
confini, di entrare nelle scuole per far conoscere<br />
il mondo del Volontariato ai giovani. E’ un<br />
progetto estrapolato dal modello della Caritas<br />
di Roma, e realizzato grazie al supporto tecnico<br />
e morale di Gianni Pizzuti, responsabile del<br />
Settore Volontariato. Con questo progetto i ragazzi<br />
delle scuole superiori sono chiamati a prendere<br />
coscienza delle situazioni di disagio e di<br />
emarginazione, a comprenderne le cause, a ragionare<br />
sulla complessità della nostra società, scoprendo<br />
quali sono i valori e le spinte di cambiamento<br />
verso la solidarietà.<br />
Alla base vi è la fiducia nei giovani e negli adolescenti:<br />
essi possono diventare protagonisti del<br />
loro itinerario educativo sviluppando una maggiore<br />
conoscenza di se stessi e del mondo circostante.<br />
I ragazzi sono invitati a rendersi conto<br />
con i loro occhi di quanti e quali sono gli utenti<br />
che si rivolgono alla Caritas e presto si accorgono<br />
che le persone che vivono in una situazione<br />
di disagio sono molto vicine a loro, ma spesso<br />
la collettività li rende invisibili. Il percorso è<br />
strutturato in 4 incontri teorici in classe e<br />
due di servizio; infatti il progetto non prevede<br />
solo uno sguardo attento alla realtà<br />
ma anche un’azione concreta, lo<br />
“sporcarsi le mani” presso due strutture:<br />
la mensa della Caritas Roma (diurna o serale)<br />
e la nostra Casa Nazareth.<br />
Nei primi due incontri teorici si affronta il<br />
panorama della Caritas di Roma e i servizi<br />
che mette a disposizione, inoltre si ascoltano<br />
le testimonianze di una volontaria e<br />
di un ospite della mensa che si raccontano<br />
ai ragazzi. Negli altri due incontri in<br />
classe si mettono in evidenza le strutture<br />
e i servizi di cui dispone la nostra Caritas<br />
diocesana attraverso la visione di un video,<br />
soffermandoci in particolare sulla struttura<br />
di casa Nazareth.<br />
Le scuole che hanno aderito al progetto<br />
sono tre, il Liceo Scientifico “A. Landi” di<br />
<strong>Velletri</strong>, il Liceo “Mancinelli-Falconi” di <strong>Velletri</strong><br />
e l’ Istituto “P. L. Nervi” di Valmontone; sono<br />
state coinvolte 21 classi in tutto (circa 450<br />
ragazzi). Ad ogni classe è stato consegnato<br />
un “Diario di bordo”, un semplice<br />
quadernino dove appuntare dubbi, curiosità,<br />
ma anche sensazioni e emozioni vissute<br />
durante le ore di servizio.<br />
Dagli incontri compiuti emerge nei ragazzi<br />
un’idea sbagliata di Caritas, un’idea settoriale<br />
che la fa vedere agli occhi di molti come un’associazione<br />
che distribuisce pacchi viveri o vestiti,<br />
senza contare che la maggior parte dei giovani<br />
non sapevano, prima dei nostri incontri, dell’esistenza<br />
della Caritas nella nostra diocesi, né<br />
tanto meno delle strutture e dei servizi presenti.<br />
Per cui siamo fieri come Equipe di aver lanciato<br />
questo semino nel cuore di questi ragazzi,<br />
un semino che ha fatto toccare “il senso del<br />
vero e dell’umano”, che ha smantellato il pregiudizio,<br />
che ha suscitato meraviglia e ha fatto<br />
sì che questi ragazzi potessero diventare per<br />
alcune ore la famiglia dei nostri poveri.<br />
Vorrei concludere quest’articolo con le parole<br />
dei giovani che hanno aderito al progetto. Diamo<br />
voce ai nostri giovani, hanno bisogno di essere<br />
ascoltati e incoraggiati.<br />
Anche Papa Francesco spesso si rivolge a loro:<br />
«Cari giovani, non sotterrate i talenti, i doni che<br />
Dio vi ha dato! Non abbiate paura di sognare<br />
cose grandi! {…} Dio ci dà il coraggio di andare<br />
controcorrente. Non ci sono difficoltà tribolazioni,<br />
incomprensioni che ci devono far paura».<br />
Impegniamoci tutti a dare voce, spazio e<br />
continua a pag.<strong>13</strong>