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Giugno<br />

20<strong>13</strong><br />

15<br />

I SANTI DELL’ANNO DELLA FEDE / 6<br />

Stanislao Fioramonti<br />

MARIA DEL CARMEN SALLES<br />

Y BARANGUERAS<br />

Èuna santa catalana, nata<br />

a Vic (Barcellona) il 9<br />

agosto 1848.<br />

Studiò a Manresa nel Collegio delle<br />

suore della Compagnia di Maria,<br />

vivendo in pieno l’epoca e il clima<br />

spirituale della proclamazione<br />

del dogma dell’Immacolata<br />

Concezione.<br />

Sognava un istituto di educatrici<br />

che facessero vita monastica,<br />

e provò alcuni istituti – in particolare<br />

le Terziarie Domenicane<br />

dell’Annunziata, con le quali<br />

restò per un ventennio - senza giungere alla professione definitiva,<br />

finché nel 1892 fondò la Congregazione delle Religiose Concezioniste<br />

di S. Domenico, nella città di Burgos e con l’appoggio del vescovo<br />

locale.Le sue suore si chiamarono in seguito Religiose Concezioniste<br />

Missionarie dell’Insegnamento, per la formazione integrale della donna,<br />

e le sue scuole e istituti si diffusero prima in Spagna e poi anche<br />

in Italia, Estremo Oriente, Africa e Americhe.<br />

Suor Maria del Carmen morì a Madrid il 25 luglio 1911; fu beatificata<br />

nel 1998 da Giovanni Paolo II, che la descrisse in questo modo:<br />

“Consacrata all’educazione femminile, superò molte difficoltà, considerandosi<br />

‘uno strumento inutile nelle mani di Maria Immacolata’;<br />

si impegnò in progetti audaci maturati nella preghiera e nel consiglio<br />

di persone ben formate, ripetendo con ferma fiducia: ’Avanti, sempre<br />

avanti, Dio provvederà’. Donna piena di valore, la madre Carmen<br />

fondò la sua vita e la sua opera su una spiritualità cristocentrica e<br />

mariana alimentata da una pietà solida e discreta. Il suo carisma<br />

concezionista, segno dell’amore del Signore per il suo popolo, continua<br />

ad essere vivo oggi nella testimonianza delle sue figlie che,<br />

come missionarie nelle scuole e nei collegi, lavorano con impegno<br />

evangelizzando a partire dall’insegnamento”. Fu proclamata santa<br />

da Benedetto XVI nel 2012, che il giorno della canonizzazione<br />

in Piazza S. Pietro (21 ottobre) l’ha ricordata con queste<br />

parole:“Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo”. Con queste<br />

parole, la liturgia ci invita a fare nostro questo inno a Dio creatore<br />

e provvidente, accettando il suo progetto nella nostra vita. Così fece<br />

santa Maria del Carmelo Sallés y Barangueras, religiosa nata a Vic,<br />

in Spagna, nel 1848. Ella, vedendo realizzata la sua speranza, dopo<br />

molte vicissitudini, contemplando lo sviluppo della Congregazione<br />

delle Religiose Concezioniste Missionarie dell’Insegnamento, che<br />

aveva fondato nel 1892, poté cantare insieme con la Madre di Dio:<br />

“Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli<br />

che lo temono”.<br />

La sua opera educativa, affidata alla Vergine Immacolata, continua<br />

a portare frutti abbondanti in mezzo alla gioventù mediante l’impegno<br />

generoso delle sue figlie, che come lei si pongono nelle mani<br />

del Dio che tutto può”.<br />

Il 25 maggio 20<strong>13</strong> a Palermo è stato<br />

proclamato beato DON PINO PUGLISI,<br />

parroco del popolare quartiere Brancaccio<br />

del capoluogo siciliano, assassinato a<br />

colpi d’arma da fuoco dalla mafia, davanti<br />

alla sua casa, il 15 settembre 1993,<br />

giorno del suo 56° compleanno.<br />

Elementi decisivi per accelerare il<br />

processo canonico sono stati i verbali<br />

del processo penale agli assassini del<br />

sacerdote palermitano, utilizzati dal postulatore mons. Vincenzo Bertolone,<br />

arcivescovo di Catanzaro, come <strong>prova</strong> della sua uccisione in odio<br />

alla fede. Un metodo che servirà anche per la causa di mons. Oscar<br />

Arnulfo Romero, l’arcivescovo di San Salvador colpito sull’altare<br />

mentre celebrava la messa il 24 marzo 1980.<br />

Papa Francesco ha deciso infatti di accelerare la conclusione del<br />

suo processo di beatificazione comunicando tale decisione al postulatore<br />

mons. Vincenzo <strong>Pag</strong>lia, presidente del Pontificio Consiglio<br />

per la Famiglia. Tre grandissime figure di sacerdoti stanno dunque<br />

per ricevere il riconoscimento ufficiale delle loro virtù cristiane; ai<br />

primi due infatti, che hanno testimoniato la fede con il martirio, si<br />

deve aggiungere mons. Tonino Bello, vescovo di Molfetta, che in<br />

questi giorni è stato ricordato un pò ovunque nel ventennale della<br />

sua scomparsa.<br />

segue da pag. 14<br />

Se da una parte si esprime la convinzione che<br />

è lo Spirito a guidare i discepoli «alla verità tutta<br />

intera» (Gv 16,<strong>13</strong>), dall’altra si proclama la prima<br />

e più elementare professione di fede – un soggetto<br />

e un predicato – che tuttavia contiene in<br />

nuce tutta la verità su Cristo. “Signore” – Kyrios<br />

in greco – è termine che i LXX (i traduttori della<br />

Bibbia in greco) riservavano rigorosamente a Dio.<br />

Questo significa che Gesù di Nazareth riceve, con<br />

la sua resurrezione, un titolo che nella tradizione<br />

ebraica apparteneva rigorosamente a Dio; il<br />

fatto poi che al linguaggio sulla resurrezione si<br />

accosti quello sull’ascensione, tipico delle liturgie<br />

di intronizzazione del nuovo re, associato al<br />

padre nell’esercizio del potere, aiuta a capire che<br />

Gesù il Cristo è colui che, per la sua obbedienza<br />

filiale, è glorificato dal Padre e ne compartecipa<br />

il potere.<br />

Il prologo della Lettera ai Romani comprende questo<br />

come adempimento delle promesse relative<br />

«al Figlio suo [di Dio], nato dalla stirpe di Davide<br />

secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza<br />

secondo lo Spirito di santificazione mediante<br />

la resurrezione dai morti, Gesù Cristo nostro<br />

Signore» (Rm 1,3-4).<br />

Questo non significa che Gesù sia un uomo adottato<br />

come Figlio di Dio, ma che è il Figlio che,<br />

avendo assunto la condizione di uomo, oltretutto<br />

umiliato «fino alla morte, e alla morte di croce»<br />

(cfr Fil 2,6-8), non è rimasto in quella condizione,<br />

ma è stato esaltato alla destra del Padre<br />

e «ha ricevuto un Nome – quello di “Signore”,<br />

appunto – che è al di sopra di ogni altro nome»<br />

(Fil 2,9-11). Questo Nome implica anche l’esercizio<br />

dello stesso potere del Padre. In che cosa<br />

consiste tale potere?<br />

Naturalmente, se il potere del Padre è su tutto,<br />

anche quello del Figlio sarà su tutto; ma, più direttamente,<br />

il Nuovo Testamento si riferisce al potere<br />

di donare lo Spirito, che fa nuove tutte le cose.<br />

Tutto il Nuovo Testamento mostra quella che, con<br />

formula felice, possiamo chiamare «dilatazione<br />

cristologica»: dal mistero pasquale di morte<br />

e resurrezione, si afferma anzitutto che egli<br />

è «il giudice dei vivi e dei morti» che viene a<br />

mettere fine a questo ordine di cose e a instaurare<br />

definitivamente il Regno; che è il nuovo<br />

Adamo, il primogenito tra molti fratelli, l’inizio<br />

di una nuova umanità nell’ordine dello Spirto<br />

e non della carne; che è il Verbo eterno del Padre,<br />

che era con lui dall’eternità, Dio lui stesso, che<br />

nella pienezza del tempo si è fatto carne per<br />

la nostra salvezza. Tutte queste affermazioni<br />

sono altrettante tappe di una comprensione sempre<br />

più profonda della persona e della missione<br />

di Gesù di Nazareth.<br />

Non si tratta di addizioni alla verità iniziale, ma<br />

– come ho detto – di una comprensione a un<br />

livello sempre più profondo dell’evento-Cristo,<br />

tesa a salvaguardare i due termini irrinunciabili<br />

della sua identità: il suo essere veramente<br />

Dio e il suo essere veramente uomo; se uno<br />

dei due termini è negato, risulta compromessa<br />

la salvezza dell’uomo. Sarà questo il criterio<br />

che guiderà la Chiesa si fronte alle eresie,<br />

quando dovrà stabilire la regola della fede.<br />

*Teologo, Ordinario alla P.U.G. di Roma

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