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Giugno<br />
20<strong>13</strong><br />
33<br />
Centro S. Maria dell’Acero<br />
– La festa del 1°<br />
maggio all’Acero è<br />
ormai per molte persone della<br />
nostra diocesi un appuntamento<br />
fisso. È l’occasione<br />
per trascorrere insieme una<br />
bella giornata e per incontrare<br />
nuovi amici; e anche quest’anno<br />
abbiamo vissuto davvero<br />
un bel momento di comunione<br />
e di fraternità! Un gruppo di<br />
amici e volontari ci ha aiutato<br />
a organizzare le diverse<br />
attività e alla preparazione degli<br />
ambienti.<br />
Nella prima parte della mattinata<br />
l’ACR ha curato l’animazione<br />
dei bambini e ragazzi; c’è chi ha pensato<br />
alla pesca, chi ha preparato i pasti per il pranzo,<br />
chi ha servito al bar, chi ha gestito il parcheggio<br />
e tutti insieme abbiamo curato l’accoglienza.<br />
Da due anni questa festa è dedicata alle famiglie,<br />
quindi nella tarda mattinata c’è stato un incontro<br />
dal titolo “La famiglia custode dell’esperienza<br />
della fede”, tenuto da una coppia di sposi che<br />
collabora nella pastorale famigliare di Roma. Nel<br />
pomeriggio: musica e balli; quindi il coro dei giovani,<br />
provenienti da diverse parrocchie della nostra<br />
diocesi, ci ha intrattenuto con un bel concerto e<br />
ha animato anche i canti della<br />
messa.<br />
Nella celebrazione eucaristica,<br />
presieduta dal nostro<br />
vescovo Vincenzo, c’è stata<br />
l’ammissione tra i candidati all’ordine<br />
del diaconato permanente<br />
di Gaetano Di Laura e Luciano<br />
Taddei.<br />
Al termine della festa c’è stata<br />
la consueta estrazione dei<br />
premi della lotteria.<br />
In estrema sintesi è questa<br />
la cronaca di una giornata “speciale”<br />
e sono tanti i motivi per<br />
ringraziare il Signore e tutti coloro<br />
che hanno reso possibile<br />
questa festa! È bello che sempre<br />
più persone prendano a cuore l’Acero e lo<br />
sentano “casa di tutti” e ci auguriamo che questo<br />
appuntamento annuale sia un momento in<br />
cui la comunità ecclesiale si ritrova per riscoprirsi<br />
“famiglia di famiglie”.<br />
Vi aspettiamo all’ “Acero in festa 2014”!<br />
segue da pag. 32<br />
E veniamo così alle catechesi. Al fervore degli inizi pian piano è subentrata<br />
una calma abitudine. Si era cominciato con la visita del sacerdote<br />
nelle famiglie, una serata passata nelle case, spesso con la cena<br />
consumata insieme. Poi anche la novità che poteva risultare di una potenza<br />
straordinaria, è caduta nella burocrazia. Questa la troviamo pronta<br />
dopo ogni tentativo serio a mandare all’aria anche le intuizioni più brillanti.<br />
Comunque se qualcuno potesse davvero dedicarci del tempo, magari<br />
preparare una persona ad hoc, potrebbe rivelarsi in senso positivo il<br />
rientro nelle famiglie.<br />
Oggi, penso che se il parroco proponesse di andare di persona a casa<br />
a fare la catechesi, non troverebbe molti ostacoli, adattandosi ovviamente<br />
agli orari dei genitori. Se si proponesse l’invio di una terza persona sarebbe<br />
più difficile accettarla, e quindi ci vorrebbe una riserva plausibile. Ma<br />
poi sono convinto che verrebbe accolta. Ecco dunque la proposta che<br />
si potrebbe fare in diocesi.<br />
Ogni parrocchia prepara due coppie per la catechesi battesimale. Ci vogliono<br />
persone disponibili, forse già in pensione, dato che è raro trovare lavoratori,<br />
o liberi professionisti che dispongano di tempo sufficiente per adeguarsi<br />
alle richieste della gente. Naturalmente tutto dipende dal numero<br />
degli abitanti e dei battesimi. Una media di 50 battesimi significherebbe<br />
un impegno settimanale. Non è poco, ma è gestibile.<br />
Se i catechisti sono credibili<br />
potrebbe essere<br />
un rilancio della fede<br />
di notevole portata e<br />
fatto senza grandi proclami. I temi delle catechesi non voglio trattarli qui,<br />
primo perché credo sia giusto attendere lo svolgimento del convegno di<br />
Assisi, e poi perché ognuno ha elaborato una sequenza che dovrebbe<br />
essere incisiva.<br />
Se no, bisogna farsi le domande opportune. Ma vogliamo porcele queste<br />
domande? Forse la capacità di verifica è un po’ spenta.<br />
Credo anche che le cose che i preti fanno siano davvero troppe per avere<br />
spazi per farne bene qualcuna. Ci vuole coraggio per lasciare morire<br />
le cose inutili o quelle fatte male. Anche riguardo alla celebrazione<br />
stessa del battesimo, preferisco non parlarne o magari tornarci dopo.<br />
Solo una osservazione sul divario di tempo dedicato a preparare un matrimonio<br />
e quello dedicato a un battesimo. E la solennità? E la comunità?<br />
Mi capitava, tempo fa, di avvertire il malumore delle donne che non potevano<br />
pregare il Rosario, prima della messa, perché c’era il battesimo.<br />
Naturale che non fossero minimamente interessate a questo sacramento.<br />
Esso, si pensa, riguarda solo gli invitati…<br />
Quando comincerà il rinnovamento?