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Giugno<br />
20<strong>13</strong><br />
37<br />
Antonio Giglio<br />
Il 1° maggio 20<strong>13</strong>, per me è una data particolarmente importante,<br />
in quanto il 1° maggio del 1988 venivo ordinato nella<br />
Cattedrale di Albano dal Vescovo Mons. Dante Bernini “Diacono<br />
Permanente“. Nozze d’argento con il mio servizio diaconale, che<br />
ha avuto molteplici espressioni in alcune parrocchie di Roma e di<br />
Tivoli, dopo un triennio di servizio liturgico in Cattedrale di Albano,<br />
quale catechista nei corsi di preparazione dei fidanzati al matrimonio,<br />
quale membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto per il<br />
Sostentamento del Clero della <strong>Diocesi</strong> di Albano, un triennio di attività<br />
di catechesi nella <strong>Diocesi</strong> di Frascati ed infine il servizio quale<br />
catechista con l’Associazione “Volare“ nella Casa Circondariale<br />
di <strong>Velletri</strong>, tuttora in corso.<br />
Contemporaneamente sono ancora impegnato da circa dieci anni<br />
con un piccolo gruppo nella preghiera e studio settimanale della<br />
liturgia domenicale. Mi piace ricordare che Papa Francesco, nei<br />
primi giorni del suo Pontificato, ha pronunciato frasi “veramente rivoluzionarie”,<br />
affermando che il vero potere è il servizio, che non bisogna<br />
avere paura della tenerezza, che bisogna accogliere con affetto<br />
l’intera umanità e specialmente i più deboli, che è importante<br />
lavare i piedi ai ragazzi nelle carceri, ai malati di Aids, agli ex tossicodipendenti.<br />
Se la missione di Papa Francesco è enorme e tutta in salita, per<br />
far tornare la gente a credere; se risponde al vero l’affermazione<br />
di Jacques Sutter del Centro nazionale di ricerche sociali di Parigi<br />
che “ siamo alla deriva delle religioni ed anche chi non nega il cristianesimo<br />
lo accetta come un’eredità senza il testamento“; se è<br />
fondata l’inchiesta del sociologo Marco Marzano secondo cui “i giovani<br />
rinunciano volentieri a giudicarsi a vicenda e che invocano piuttosto<br />
la tolleranza ed esigono il rispetto delle proprie idee e di quelle<br />
altrui e che fanno fatica ad assegnare a qualunque sistema di<br />
norme un primato definitivo“, per me è veramente importante continuare<br />
la mia attività di servizio, specialmente in carcere, facendo<br />
ogni sforzo per fare in modo che i detenuti non si sentano senza<br />
futuro, considerazione e giusto rispetto.<br />
Venticinque anni di diaconato permanente non sono certo pochi,<br />
ma forse nemmeno tanti; non so quale sarà la mia futura possibilità<br />
di incontri e di servizio; sono comunque convinto che con il sostegno<br />
di Maria, Auxilium Christianorum e nello spirito salesiano (sono<br />
cooperatore da oltre trentacinque anni) vorrò perseverare, con umiltà<br />
e fede, a servire coloro che il buon Dio si degnerà di porre sulla<br />
mia strada.<br />
segue da pag. 36<br />
le risorse per la stessa sopravvivenza?<br />
Il nuovo Ministro del M.I.U.R., Maria Chiara<br />
Carrozza, se vuole dar senso alla sua funzione,<br />
dovrà riaprire una prospettiva di speranza.<br />
Non c’è dubbio che è una donna competente,<br />
con un curriculum notevole, sia dal<br />
punto di vista scientifico (per importanti studi<br />
e realizzazioni di robotica) sia come esperta<br />
della gestione, in qualità di Rettore della<br />
prestigiosa Scuola Superiore Sant’Anna di<br />
Pisa.<br />
Dovrà ora dirigere un Ministero che in Italia<br />
è stato sempre “difficile” e lo è ancor più ora,<br />
in una fase di grandi cambiamenti, che si dovranno<br />
concretizzare nella Scuola con la piena<br />
e coerente applicazione della Riforma, avente<br />
senso solo se creerà per le nuove generazioni<br />
prospettive concrete di inserimento<br />
attivo nella vita produttiva.<br />
E ciò in un momento in cui il lavoro diminuisce<br />
per tutti ma soprattutto per i giovani, sfiduciati<br />
e delusi, che, al termine della formazione<br />
scolastica ed anche universitaria, non trovano<br />
occupazioni in Italia e sempre più – anche<br />
i più dotati e preparati – pensano di lasciare<br />
il nostro Paese, per andare a cercare “fortuna”<br />
all’estero, privando l’Italia di preziose<br />
risorse. Cosa potrà fare il nuovo Ministro, per<br />
porre un freno a tale deprimente situazione<br />
e preparare il rilancio?<br />
Innanzitutto dovrà restituire fiducia agli operatori<br />
scolastici, soprattutto a quelli che vivono<br />
da troppo tempo nella precarietà ed hanno<br />
diritto ad una sistemazione stabile, sia nell’ambito<br />
dell’istruzione primaria e secondaria,<br />
sia nell’ambito dell’università, dove la ricerca<br />
merita di essere potenziata e valorizzata.<br />
Senza queste indispensabili misure, la<br />
Riforma è destinata a restare inefficace, cioè<br />
incapace di incidere in profondità.<br />
Le indispensabili risorse finanziarie potranno<br />
essere reperite, non soltanto dall’ulteriore<br />
eliminazione di irrazionalità e disfunzioni<br />
interne, ma soprattutto dalla generale riorganizzazione<br />
della Pubblica Amministrazione,<br />
che nel suo insieme è pletorica ed inefficiente,<br />
e non immune da forme degenerative gravi<br />
e dispendiose, eliminando le quali, si troverebbero<br />
risorse anche per dare lavoro a diplomati<br />
e laureati. In tal modo, visibilmente e<br />
concretamente, verrebbe affermato il primato<br />
della formazione, sicura garanzia di un avvenire<br />
migliore per le giovani generazioni.