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Il Patto per la salute e il ruolo dell'Agenas

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Dalle Regioni | La rete oncologica in Umbria<br />

40<br />

• <strong>il</strong> miglioramento continuo del<strong>la</strong> qualità dell'assistenza<br />

attraverso <strong>il</strong> coinvolgimento dei<br />

professionisti nel<strong>la</strong> valutazione dell'efficacia,<br />

del<strong>la</strong> appropriatezza, del<strong>la</strong> sicurezza e<br />

dell’equità e dell’efficienza dell’attività clinica;<br />

• l’integrazione tra le strutture oncologiche<br />

regionali in un sistema che coinvolgesse anche<br />

i medici di medicina generale;<br />

• <strong>il</strong> coordinamento delle attività di ricerca trans<strong>la</strong>zionale<br />

e clinica in campo oncologico.<br />

Tutto ciò ha portato a sostenere tutte le iniziative<br />

volte al<strong>la</strong> realizzazione e all’organizzazione<br />

di una Rete Oncologica Regionale, avendo<br />

a modello quanto già realizzato nel<strong>la</strong> Regione<br />

Piemonte ed inToscana, e che avesse come obiettivo<br />

sostanziale <strong>la</strong> presa in carico sistematica e<br />

continuativa di ogni paziente del territorio regionale.<br />

In una fase iniziale <strong>il</strong> passo più importante è<br />

stato l’aggregazione dei professionisti nei Gruppi<br />

Multidisciplinari <strong>per</strong> Patologia (GMP), un elemento<br />

che ha determinato un forte cambiamento<br />

culturale verso l’attitudine al confronto e al<strong>la</strong><br />

considerazione del bene comune rappresentato<br />

dal paziente nel<strong>la</strong> sua centralità.<br />

A questo riguardo, si può affermare che <strong>la</strong> necessità<br />

di fare sistema, di riunire le potenzialità e<br />

di incana<strong>la</strong>rle verso un obiettivo ben chiaro,è stata<br />

avvertita dagli stessi o<strong>per</strong>atori come un elemento<br />

positivo e <strong>per</strong>tanto sono stati loro i più<br />

convinti sostenitori del<strong>la</strong> realizzazione dell’attuale<br />

modello di rete.<br />

A questo primo passo sono seguite diverse iniziative<br />

<strong>per</strong> definire <strong>per</strong>corsi diagnostici e terapeutici<br />

comuni, sono state e<strong>la</strong>borate linee guida<br />

ut<strong>il</strong>izzando <strong>la</strong> metodologia raccomandata dal<br />

SNLG dell’ISS, è stato attivato un portale informatico<br />

dedicato, che oltre a costituire una importante<br />

sorgente di informazioni, ha rappresentato<br />

un ut<strong>il</strong>e strumento di <strong>la</strong>voro. Inoltre è<br />

stato attivato un servizio di documentazione<br />

scientifica volto a fornire ai gruppi multidisciplinari,<br />

nel<strong>la</strong> loro area riservata, gli articoli scientifici<br />

più recenti attinenti alle tematiche di loro<br />

competenza.<br />

È da sottolineare come in questo contesto sia<br />

stata fattiva e determinante <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione con<br />

<strong>il</strong> Registro Tumori Umbro di Popo<strong>la</strong>zione<br />

(RTUP), <strong>per</strong>altro uno dei pochi registri a dimensione<br />

regionale.Tale col<strong>la</strong>borazione ha <strong>per</strong>messo<br />

di estendere le attività del Registro verso<br />

le indagini valutative di processo e di outcome,<br />

configurando una potenzialità di sv<strong>il</strong>uppo notevole<br />

e legata ovviamente al progresso tecnologico<br />

nel campo dell’informatica.<br />

Questo esempio organizzativo, si realizza pienamente<br />

nel dicembre 2008 con l’istituzione<br />

del<strong>la</strong> rete oncologica regionale (DGR n. 1662).<br />

A conferma di tale scelta, <strong>il</strong> nuovo Piano sanitario<br />

regionale 2009-2011, fa delle reti cliniche<br />

uno dei cardini del<strong>la</strong> programmazione sanitaria<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio: “Le reti cliniche offrono l’opportunità<br />

di integrare più strettamente l’assistenza<br />

ospedaliera e l’assistenza primaria attraverso <strong>la</strong> condivisione<br />

di <strong>per</strong>corsi assistenziali coordinati e integrati”.<br />

Peraltro le finalità del<strong>la</strong> rete oncologica regionale<br />

dell’Umbria sono <strong>per</strong>fettamente in linea<br />

con quanto recentemente presentato nel piano<br />

oncologico nazionale 2010-2012 del Ministero<br />

del<strong>la</strong> Salute, che vengono integralmente riportate<br />

nel riquadro.<br />

La rete oncologica regionale (ROR) dell’Umbria<br />

è costituita da una aggregazione funzionale<br />

ed integrata di servizi distrettuali ed ospedalieri<br />

delle aziende unità sanitarie locali e delle aziende<br />

ospedaliere,basata su un coordinamento regiona-

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