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3.4. Fase D: Analisi dell’evoluzione<br />
L’analisi dei flussi <strong>di</strong> energia e <strong>di</strong> materia ha <strong>di</strong>mostrato come un geosistema<br />
carsico sia un sistema aperto, in continua evoluzione. Il sistema<br />
scambia materia ed energia con i sistemi contigui sia in corrispondenza<br />
delle interfacce, sia all’interno delle <strong>di</strong>verse fasi della materia.<br />
Possiamo considerarne l’evoluzione nell’ambito <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni<br />
spaziali e temporali. Così possiamo stu<strong>di</strong>are l’evoluzione <strong>di</strong> una piccola<br />
forma carsica, come un karren del tipo scannellatura, che è nel contempo<br />
un elemento e un sottosistema elementare nell’ambito del geosistema,<br />
o possiamo stu<strong>di</strong>are la <strong>di</strong>namica e l’evoluzione del sistema nell’ambito<br />
<strong>di</strong> un semplice evento meteorico, come può essere un temporale<br />
con precipitazioni molto concentrate, oppure possiamo anche impegnarci<br />
a ricostruire la storia geologica e geomorfologica del sistema della durata<br />
<strong>di</strong> molti milioni <strong>di</strong> anni.<br />
La storia geologica <strong>di</strong> un geosistema carsico complesso può essere<br />
schematizzata nelle seguenti fasi principali che si sovrappongono, per<br />
alcuni aspetti, fra <strong>di</strong> loro:<br />
• fase pre-orogenetica con formazione delle rocce che oggi costituiscono<br />
l’ossatura del geosistema,<br />
• fase orogenetica con sollevamento e strutturazione del rilievo,<br />
• fase morfogenetica con modellamento delle forme del rilievo,<br />
• fase pedogenetica e climacica recente con sviluppo <strong>degli</strong> ambienti<br />
biologici che noi conosciamo,<br />
• fase antropica, con mo<strong>di</strong>ficazione, ad opera dell’uomo, <strong>degli</strong> e<strong>qui</strong>libri<br />
naturali ed introduzione nell’ambiente e nel paesaggio <strong>di</strong><br />
nuovi elementi, estranei agli ambienti precedenti.<br />
In quest’ultima fase la scala temporale si mo<strong>di</strong>fica ra<strong>di</strong>calmente,<br />
con una notevolissima accelerazione dei cambiamenti avvenuti nel sistema;<br />
gli ultimi decenni in particolare rappresentano un periodo in cui le<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni si sono susseguite con ancora maggiore velocità, a causa<br />
delle trasformazioni delle tra<strong>di</strong>zionali forme dell’uso del suolo (agricoltura,<br />
allevamento e silvicoltura) e della introduzione <strong>di</strong> forme nuove (in particolare<br />
il turismo) che hanno provocato <strong>di</strong>minuzione della presenza<br />
antropica in alcune aree ed aumento in altre.<br />
te che circa 3/4 del deflusso totale avviene attraverso queste sorgenti. L’acqua delle principali sorgenti<br />
contiene in me<strong>di</strong>a una quantità <strong>di</strong> carbonati (soprattutto <strong>di</strong> calcio e <strong>di</strong> magnesio) e<strong>qui</strong>valente<br />
a circa 170 mg/l <strong>di</strong> CaCO3. Tenendo conto che ogni secondo dalle tre sorgenti fuoriescono in<br />
me<strong>di</strong>a 15 mc <strong>di</strong> acqua e ogni giorno circa 1,296 milioni <strong>di</strong> mc, in un giorno vengono allontanati<br />
qualcosa come 220 tonnellate <strong>di</strong> roccia (circa 300 se si considerano anche le altre sorgenti e corsi<br />
d’acqua dell’altopiano). È come se dall’Altopiano si allontanassero ogni giorno 6000 operai, ciascuno<br />
con una carriola contenente un blocco da mezzo <strong>qui</strong>ntale<br />
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