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tivo rilevante che invece, rispetto all’ultima e<strong>di</strong>zione IGMI, si <strong>di</strong>mostra<br />
ad<strong>di</strong>rittura stazionario, <strong>di</strong>luito e perciò approssimativo (Fig. 2) 13 .<br />
Fig. 2. – Presenza dei toponimi nelle varie e<strong>di</strong>zioni cartografiche IGMI e CTR. Dall’andamento<br />
decrescente dell’istogramma è evidente il depauperamento delle informazioni toponomastiche;<br />
anche considerando la quantità dei nomi <strong>di</strong> luogo riscontrata nella CTR del 1982, dove presumibilmente,<br />
data la variazione <strong>di</strong> scala, dovrebbe comparirne un maggior numero, non vi è affatto un<br />
incremento considerevole.<br />
Per quanto riguarda il patrimonio materiale montano, analogamente<br />
l’ultima e<strong>di</strong>zione IGMI del 1968, che dovrebbe comprendere le costruzioni<br />
rurali più antiche come pure i più recenti e<strong>di</strong>fici del secondo dopoguerra,<br />
manca <strong>di</strong> circa il 23% dell’e<strong>di</strong>ficato, mentre la CTR ad<strong>di</strong>rittura del<br />
60% (Fig. 3). Dall’indagine sul campo si è comunque rilevato che quasi<br />
il 10% <strong>degli</strong> e<strong>di</strong>fici non è mai stato inserito in nessuna e<strong>di</strong>zione.<br />
Di fronte alla parallela tendenza <strong>di</strong> depauperamento dei dati cartografici<br />
riguardanti i toponimi e l’e<strong>di</strong>ficato <strong>di</strong> quest’area montana abbandonata,<br />
si può prevedere che ad un’indagine sul campo si ottengano anche<br />
13<br />
L’approssimazione è una carenza grave sia dell’e<strong>di</strong>zione IGMI del 1968 che<br />
della CTR, dove spesso le in<strong>di</strong>cazioni puntuali si generalizzano in nomi territoriali <strong>di</strong><br />
attribuzione imprecisa (quando le lettere da minuscole si fanno maiuscole, talvolta <strong>di</strong>stanziate).<br />
Ad esempio, nella tavoletta “Cavaso del Tomba” il ben localizzato toponimo Fossa<br />
Tre Talponi del 1902 <strong>di</strong>venta TRE TALPONI nel 1968, in riferimento all’intera testata <strong>di</strong> un<br />
versante vallivo; così accade pure per C. Costa Curta o ad<strong>di</strong>rittura per l’agionimo S.<br />
Sebastiano che <strong>di</strong>ventano rispettivamente C.STA CURTA per una zona prativa <strong>di</strong> dorsale e<br />
S. SEBASTIANO per un’area boschiva <strong>di</strong> pedemonte. Ma questo fenomeno si generalizza<br />
soprattutto nella CTR, dove all’esasperata approssimazione geografica della maggior<br />
parte dei toponimi (GUIZZA, PECOLA, S. MARGHERITA, CASON DELLA RABBIA, CANDARCA, TRE<br />
TALPONI, ecc.) si contrappone un apporto quasi nullo <strong>di</strong> nuovi nomi locali.<br />
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