Il Rapporto di sostenibilità 2010 - 2011 in formato .pdf

a p p o r t o d i s o s t e n i b i l i t à 2 0 1 0 - 2 0 1 1
zione di trattamenti fiscali disincentivanti per i proprietari
di cavalli, si sono perse le tracce e il settore
è ripiombato nell’immobilismo pressoché totale.
Il governo del settore
I continui cambiamenti che si sono susseguiti sia
al Ministero delle Politiche Agricole che all’UNIRE
non hanno consentito di dare continuità e di perseguire
quel rilancio del settore da più parti auspicato.
Nella primavera del 2010, infatti, alla guida del Mi-
PAAF a Luca Zaia è succeduto Giancarlo Galan, già
governatore del Veneto, al quale il 23 marzo 2011
è succeduto Francesco Saverio Romano.
Anche all’UNIRE si sono avuti successivi avvicendamenti:
il 13 marzo 2010 il CdA è stato sostituito dal
Commissario straordinario Tiziano Baggio il quale
si è dimesso poco dopo l’arrivo del nuovo Ministro
Galan, che ha nominato come Commissario Claudio
Zucchelli, che non si è mai insediato, finché il 2
novembre 2010 non si è insediato l’attuale commissario
straordinario Claudio Varrone. Anche ai
vertici amministrativi dell’UNIRE bisogna registrare
l’ennesimo cambio: il Segretario Generale Riccardo
Acciai si è dimesso il 15 aprile 2011 ed è
stato sostituito da Francesco Ruffo che nell’Ente
rivestiva la carica di sub commissario.
Questi continui avvicendamenti ai vertici di
MiPAAF e UNIRE hanno impedito sino ad oggi
l’adozione dei provvedimenti necessari all’avvio
delle azioni previste per la ristrutturazione e il
rilancio del nostro settore.
Proprio in chiusura di questa edizione del rapporto
di Sostenibilità arriva una inattesa novità con la
trasformazione dell’UNIRE in ASSI, Agenzia per
lo Sviluppo del Settore Ippico. Con la speranza
che la riforma annunciata porti un reale e concreto
giovamento al nostro settore, si riporta la dichiarazione
del Ministro Romano del 30 giugno 2011: «la
perdurante crisi dell'ippica ha imposto una riforma
forte dei meccanismi relativi al finanziamento del
settore e del suo finanziamento. L'Unire cambia
nome ma soprattutto la propria filosofia e l'azione
di sviluppo per tutto il settore. Si tratta di un risultato
molto importante per il settore che passa per la
revisione della struttura amministrativa in funzione
della devoluzione dei compiti connessi alla organizzazione
delle scommesse ippiche all'AAMS. La
riforma prevede altresì la revisione dei meccanismi
delle corse, delle manifestazioni e di piani e programmi,
all'insegna dei principi di semplicità e immediatezza
amministrativa, di flessibilità nella amministrazione
e di capacità dei singoli ippodromi
di sostenere economicamente la programmazione
stessa».
Nelle intenzioni è inoltre prevista la rideterminazione
delle strutture consultive dell'Ente, attraverso
l'istituzione di un'unica Consulta permanente
dell'Ippica, avente esclusivamente compiti consultivi
e che permetta la partecipazione alle principali
componenti del mondo ippico e di esperti del settore.
Nell’immediato futuro potremo apprezzare
l’impatto che questa riforma potrà avere.
L’impegno di Alfea
L’impegno di Alfea è da sempre nel perseguire
tre obiettivi fondamentali:
✓ aumentare il numero di appassionati, negli ippodromi,
nei punti vendita, ovunque;
✓ aumentare il numero degli scommettitori;
✓ aumentare il numero dei proprietari amatoriali.
Per quanto riguarda Alfea, le linee guida della
strategia futura sono quelle efficacemente delineate
dal Presidente Meli in uno dei suoi ultimi interventi
in qualità di Presidente di Federippodromi e
prima della sua prematura scomparsa.
Tra le azioni da intraprendere vi è indubbiamente
un cambio di atteggiamento da parte di alcuni
operatori del settore che, indifferenti ai cambiamenti
di scenario, hanno pensato di poter vivere di
rendita, mentre l’ippica diveniva col tempo marginale
nel mercato del gioco e delle scommesse fino
a rischiare oggi di scomparire. Un ulteriore elemento
da migliorare è anche la capacità dell’ippica
di comunicare. L’insufficienza sul piano della
comunicazione ha portato in passato a una visibilità
mediatica limitata ai soli episodi negativi, spesso
addirittura estranei al settore.
Il lavoro da compiere per il rilancio dell’ippica sarà
duro e impegnativo: recuperare terreno sul pia-
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