PDF Babel 010 - Parliamo di Videogiochi
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xbox360<br />
GEARS OF WAR 2<br />
“ ...abbiamo una sola scelta. Attaccare.”<br />
console 360 sviluppatore epic games produttore microsoft games stu<strong>di</strong>os versione pal provenienza usa<br />
a cura <strong>di</strong> Alvise “Kintor” Salice<br />
REVIEW<br />
016<br />
P<br />
unta <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante della<br />
line-up Xbox 360, affiancata<br />
a quella storica<br />
<strong>di</strong> Halo, la saga <strong>di</strong><br />
Gears of War riesce, in termini <strong>di</strong><br />
immagine, lì dove invece l’epopea<br />
Bugie - corifeo inattaccabile del<br />
primo Xbox - ha incespicato con il<br />
passaggio alla generazione corrente.<br />
Due sono le cartine <strong>di</strong> tornasole<br />
che raccontano la consegna del<br />
testimone. Anzitutto, la capacità<br />
<strong>di</strong> tirare a lucido e incorniciare<br />
negli schermi <strong>di</strong> mezzo mondo i<br />
possenti bicipiti della macchina<br />
Microsoft: se nell’Emergence Day<br />
2006 Epic aveva fragorosamente<br />
spe<strong>di</strong>to all’ospizio i parametri tecnici<br />
in precedenza conosciuti,<br />
adesso sposta l’asticella ancor più<br />
in alto, riconfermando il sistema<br />
a stelle e strisce quale mister universo<br />
delle console o<strong>di</strong>erne. Il<br />
balzo squisitamente qualitativo<br />
non è certo epocale: textures un<br />
po’ più definite, qualche effetto<br />
meglio raffinato e poco altro. È<br />
sul piano quantitativo che Gears<br />
of War 2 fa il vuoto. Sequenze<br />
apocalittiche inondano la scena<br />
con cinematografiche esplosioni,<br />
formidabili veicoli, mostri gargantueschi,<br />
fiumane <strong>di</strong> creature del<br />
sottosuolo. Lo sposalizio fra l’incommensurabile<br />
potenza realtime<br />
dell’Unreal Engine 3 e quegli<br />
eventi appositamente scriptati<br />
per ostentarla, permette a questi<br />
ultimi d’incastrarsi magistralmente<br />
nella <strong>di</strong>namica del gioco,<br />
regalando picchi <strong>di</strong> spettacolarità<br />
e <strong>di</strong> abbondanza au<strong>di</strong>ovisiva<br />
pressoché irrintracciabili altrove.<br />
È uno tsunami <strong>di</strong> poligoni in movimento,<br />
il do <strong>di</strong> petto della possanza<br />
next-gen.<br />
L’altro pregio <strong>di</strong> un confezionamento<br />
in virtù del quale Marcus<br />
Fenix guadagna le sacre insegne<br />
che deteneva Master Chief, risiede<br />
nella cura narrativa legittimamente<br />
preten<strong>di</strong>bile in un<br />
kolossal <strong>di</strong> siffatta statura: l’ultima<br />
sortita del Capo era raccontata<br />
globalmente meglio delle<br />
altre due, per l’amor del cielo, ma<br />
l’upgrade registico che il mondo<br />
agognava era senz’altro ben più<br />
integrale e massiccio. Cliffy B non<br />
ha lesinato in manuali del provetto<br />
sceneggiatore, invece,<br />
provvedendo inoltre a fornire i<br />
suoi cameramen da scrivania <strong>di</strong><br />
alcuni doverosi insegnamenti.<br />
Sotto l’aspetto dei tempi narrativi,<br />
delle pause cinematografiche,<br />
delle inquadrature, il nuovo<br />
Gears denuncia ancora la sua<br />
estraneità al Sol Levante, sì, ma<br />
sa raccontare la propria storia, e<br />
coinvolgere all’interno <strong>di</strong> essa,<br />
come pochi altri titoli americani.<br />
Vi sono momenti che stampano<br />
un assai pago sorriso, da quanto<br />
profumano <strong>di</strong> blockbuster hollywoo<strong>di</strong>ano;<br />
momenti che,<br />
ahimé, solo un rabdomantico affezionato<br />
potrebbe scovare in<br />
Halo 3.<br />
Il nuovo para<strong>di</strong>gma degli shooter<br />
in terza persona è anche un<br />
bignami sulla realizzazione dei<br />
sequel. Cassare i <strong>di</strong>fetti del predecessore,<br />
riproporne con barocca<br />
generosità i pregi,<br />
incrementare esponenzialmente<br />
le situazioni attraverso cui farli<br />
fruttare, innestare elementi nuovi<br />
con chirurgica maestria affinché<br />
l’esperienza risulti <strong>di</strong>versificata al<br />
punto giusto, così da elevare la<br />
bontà <strong>di</strong> gioco in modo fluido ed<br />
omogeneo, senza rapso<strong>di</strong>ci corpi<br />
estranei: Epic ha sapientemente<br />
sbloccato tutti gli achievements.<br />
Andrebbe poi considerato come le<br />
fatiche <strong>di</strong> Blezinski e soci non<br />
siano sicuramente state esacerbate<br />
dal favorevole retroterra<br />
prodotto col primo Gears, tanto<br />
abile a presentare un universo lu<strong>di</strong>co<br />
ricco <strong>di</strong> potenzialità quanto<br />
restio a sfruttarle con vigore;<br />
sarà il terzo ed ultimo - seee…. -<br />
capitolo della saga a rappresentare<br />
l’autentica prova del nove,<br />
ma nel frattempo è bene non indugiare<br />
troppo su scervellamenti<br />
simili. Qui c’è un ben<strong>di</strong>d<strong>di</strong>o che<br />
merita soltanto avide abbuffate.<br />
Il meccanismo alla base <strong>di</strong><br />
Gears of War 2 è il semplicissimo<br />
‘take cover and shoot’ che due<br />
anni fa era stato implementato<br />
con notevole ingegno, ma non<br />
senza te<strong>di</strong>osi risvolti collaterali.<br />
Oggi invece la monotonia è storia<br />
antica, grazie anzitutto a un <strong>di</strong>segno<br />
delle scenografie <strong>di</strong> gioco che<br />
non propone mai e poi mai coperture<br />
eccessivamente ridondanti,<br />
ma piuttosto si sbizzarrisce invi-<br />
Facciamo una bella orda<br />
Terminata l’esperienza in singolo<br />
in tutti i livelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />
possibili e immaginabili - ma<br />
anche no - verrà il tempo <strong>di</strong> cimentarsi<br />
in multiplayer. Naturalmente<br />
mantenute la<br />
splen<strong>di</strong>da co-op e le varie modalità<br />
versus, c’è oggi una<br />
grande novità: l’Orda. In compagnia<br />
<strong>di</strong> quattro compagni<br />
d’avventura - ma perché no,<br />
anche da soli è un’esperienza…<br />
- all’interno <strong>di</strong> una mappa multigiocatore,<br />
si affrontano <strong>di</strong>eci<br />
ondate <strong>di</strong> Locuste progressivamente<br />
più forti e nutrite. Terminata<br />
la prima decina si<br />
ricomincia daccapo, però a<br />
fronte <strong>di</strong> un upgrade delle doti<br />
avversarie (vuoi resistenza ai<br />
colpi, vuoi precisione, vuoi<br />
danno procurato). E così via<br />
fino alla fati<strong>di</strong>ca, cinquantesima<br />
ondata. Spesso risultano<br />
meno <strong>di</strong> quanti uno se ne immagini<br />
i turni necessari per<br />
mutare il sorrisino beffardo<br />
delle prime ondate in imprecazione<br />
forsennata<br />
Dopo le car<br />
chettata…<br />
...ci sta tutta.<br />
un eccellente<br />
game design,<br />
sul più stupid<br />
Dopo aver int<br />
opera <strong>di</strong> un fi<br />
sempre prege<br />
<strong>di</strong> far tesoro d<br />
<strong>di</strong> Bungie e de<br />
prequel, e ci s<br />
uno striminzit<br />
è affatto degn<br />
aspetti del su<br />
ria brava a te<br />
nato sci-fi inc<br />
a far emozion<br />
cone con la so<br />
cata a Domin<br />
Maria, a sbigo<br />
poco impressi<br />
doveva far <strong>di</strong><br />
più, prima de<br />
Quel che fa d<br />
benissimo...