PDF Babel 010 - Parliamo di Videogiochi
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playstation2<br />
COLD WINTER<br />
E’ meglio <strong>di</strong> Killzone!<br />
console ps2 sviluppatore swordfish stu<strong>di</strong>os produttore viven<strong>di</strong> universal versione pal provenienza uk anno 2005<br />
a cura <strong>di</strong> Giovanni “Giocattolamer” Donda<br />
L<br />
a strada per l’inferno è<br />
lastricata <strong>di</strong> buone intenzioni.<br />
La strada per<br />
portare Halo su Play-<br />
Station 2 no, è un ingorgo autostradale<br />
sulla A1 a poche ore da<br />
Ferragosto, dove la migliore delle<br />
intenzioni è stata una partenza<br />
intelligente. Sono tutti venuti,<br />
hanno tutti visto e sono tutti finiti<br />
in coda. Qualcuno, però, si<br />
dev’essere fermato la sera prima,<br />
con la macchina ancora da riempire,<br />
e deve aver ragionato un attimo<br />
sulla situazione. Forse l’A1<br />
non è poi una grande idea, si devono<br />
essere detti, forse Halo non<br />
è affatto il miglior first person<br />
shooter che ci sia. E allora, se copiare<br />
dobbiamo, che sia dal migliore,<br />
no? Questo qualcuno sono<br />
quelli <strong>di</strong> Swordfish Stu<strong>di</strong>os, che<br />
oggi si sono ridotti a sviluppare<br />
50 centesimi <strong>di</strong> concime perché,<br />
nel 2005, nessuno aveva capito<br />
che la via non era Halo. Era Goldeneye.<br />
Ma Cold Winter non verrà ricordato,<br />
del resto è dal 2002 che al<br />
cinema nessuno chiede un Martini<br />
e manca ancora un anno a Casino<br />
Royale. Le spie non se le fila nessuno<br />
nel 2005 e per la maggior<br />
parte dei videogiocatori là fuori,<br />
Andrew Sterling può benissimo rimanere<br />
a marcire dentro una prigione<br />
cinese. Basterebbe fargli<br />
riaprire gli occhi una sola volta,<br />
invece, per capire quanto sia davvero<br />
inutile che il Martini sia agitato<br />
o mescolato. Qui fare la spia<br />
non vuol <strong>di</strong>re essere suave, immobilizzando<br />
le guar<strong>di</strong>e nemiche<br />
dopo avere magari ascoltato delle<br />
storie <strong>di</strong> loro vita vissuta. In Cold<br />
Winter trascini prima e ribalti un<br />
tavolo poi, ti ci piazzi <strong>di</strong>etro e in<br />
una fontana <strong>di</strong> sangue – con reazioni<br />
muscolari degli sventurati<br />
corpi che per un attimo ti fanno<br />
controllare <strong>di</strong> non avere in mano<br />
un sixaxis - inizi a trivellare <strong>di</strong><br />
colpi le guar<strong>di</strong>e. Decapitandole,<br />
azzoppandole, facendole saltare<br />
in due o tre pezzi con un esplosivo<br />
da voi stesso assemblato.<br />
Oppure potete sempre tirargli lo<br />
stesso tavolo.<br />
Peccato che quando deciderete<br />
<strong>di</strong> lasciarvi <strong>di</strong>etro il lettino o qualsiasi<br />
sia l’ultimo riparo che vi<br />
siate portati appresso fino a lì,<br />
arrivi anche il primo schiaffo. Non<br />
da un nemico, però, ed è proprio<br />
questo lo schiaffo. Sparano tutti<br />
peggio <strong>di</strong> un idrante sotto crack.<br />
Tanto che viene il dubbio se, alla<br />
fine, a questo livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />
‘normale’ non mancasse una ‘a’.<br />
È troppo tar<strong>di</strong>, però, quando a<br />
metà gioco un evento del tutto<br />
inaspettato ti apre definitivamente<br />
gli occhi. Sei morto e no,<br />
quello era il bottone per sganciare<br />
le granate. Non ti resta allora<br />
che annotarlo fra le cose<br />
negative – d’altronde la più<br />
scialba fra le <strong>di</strong>rezioni artistiche<br />
iniziava a sentirsi un po’ sola - e<br />
guardare oltre. Dovrete farci presto<br />
l’abitu<strong>di</strong>ne, a guardare oltre,<br />
ed è proprio quello che farà<br />
anche il vostro avatar, a seguito<br />
del secondo <strong>di</strong> schiaffo: una fra le<br />
più perfide e inaspettate evoluzioni<br />
<strong>di</strong> trama che questa industria<br />
ricor<strong>di</strong>. Grazie, Warren Ellis.<br />
Ma è tutta la trama ad avere la<br />
marcia in più, a partire da un<br />
doppiaggio originale da pelle<br />
d’oca, con quel patrimonio nazionale<br />
britannico <strong>di</strong> Tom Baker alla<br />
narrazione e un Nathaniel Parker<br />
che re-inventa Bond con un anno<br />
<strong>di</strong> anticipo. Passando poi per uno<br />
sviluppo narrativo atipico, con la<br />
sempre benvenuta storia parallela<br />
apparentemente <strong>di</strong>sconnessa<br />
dalla corsa contro il tempo del<br />
nostro Sterling. Quando infine<br />
tutti i tasselli del puzzle saranno<br />
al loro posto, le giuste note composte<br />
da Mark Willot accompagneranno<br />
un’ultima <strong>di</strong>ssolvenza in<br />
nero che vi libererà dalla se<strong>di</strong>a e<br />
vi farà portare le mani alle<br />
guance. Quei due schiaffi fanno<br />
ancora male.<br />
Cold Winter è meglio <strong>di</strong> Killzone,<br />
strillavo con ricercato gergo<br />
‘fanboyesco’ in apertura. Così è,<br />
d’altronde. Ma si consolino in quel<br />
<strong>di</strong> Guerrilla, Cold Winter è anche<br />
il miglior first person shooter che<br />
PlayStation 2 si sia mai voluta<br />
concedere. Punto. Su PlayStation<br />
2. Appunto.<br />
Se crei una nuova<br />
Intellectual Property,<br />
<strong>di</strong> solito<br />
speri pure possa<br />
avere un seguito.<br />
Chiamare il primo<br />
episo<strong>di</strong>o “Cold<br />
Winter” è un po’<br />
un autogol. A<br />
meno che “Hot<br />
Summer” non ti<br />
sembri un titolo<br />
ancora più accattivante<br />
UNDERRATED<br />
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