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la macchina perfettaAi piani alti della finanza avevano inventatola macchina perfetta per realizzare il sognomillenario dell’homo sapiens: i soldi chegenerano soldi ovvero la fabbrica dellafelic<strong>it</strong>à formato banconota. Nel 2006 iprof<strong>it</strong>ti delle principali aziende quotate aWall Street derivavano per oltre il 33 percento da attiv<strong>it</strong>à finanziarie. Lo stesso èaccaduto in Italia. Senza contare l’intreccioperverso e pervasivo tra banche e industriee tra tutti i principali attori di questo ballettoglobale che il ministro Tremonti haribattezzato “mercatismo”. Ma qualcosanon ha funzionato. E così, l’estate scorsa,quando i bagliori del temporale che si stavaper abbattere sulle borse cominciavano ailluminare le notti afose delle c<strong>it</strong>y, nellatesta dei manager del disastro si fece largoun pensiero fisso: come scendere dallamontagna di carta straccia accumulata inalmeno dieci anni di finanza supercreativasenza farsi troppo male. Questi supermanagerhanno legato l’economia alle sorti diprodotti finanziari che, da strumenti nati perfar funzionare il mercato, si sono trasformatiin alimenti avariati da dare in pasto alsistema economico che si è poi preso unagrave intossicazione. Tutti ne hanno fattouso per arricchirsi, piazzandoli anche inItalia ad inconsapevoli invest<strong>it</strong>ori, piccoli egrandi industriali, perfino comuni, provincee regioni. Incentivati da generose stockoption (premi in azioni) questi padronidella finanza globale hanno impacchettatoe venduto sul mercato deb<strong>it</strong>i d’ogni generepur di conseguire utili. E sono riusc<strong>it</strong>i atrascinare nella loro catena di sant’Antoniosciami di consumatori incoraggiati aindeb<strong>it</strong>arsi fino al collo per comprare casesempre più belle e costose, mastodonticisuv e merci d’ogni genere all’euforicogrido di “comprate sub<strong>it</strong>o i vostri desideri”come se nessuno, alla fine, dovesse maipagarli davvero quei sogni prodotti dalconsumismo esasperato che, nello spaziodi pochi giorni, sono diventati l’incubo delmondo. Quando le loro fabbriche di salsicceavariate guadagnavano si sono riemp<strong>it</strong>i letasche. Appena hanno cominciato a perderese ne sono andati con le tasche piene diliquidazioni milionarie lasciando sul lastricoi dipendenti delle loro corporation e gliingenui risparmiatori che si sono fidati deiloro illusionismi.soldi a palateCosì, per salvare questa gente e le lorobanche d’affari, le autor<strong>it</strong>à monetarie e i41AFFARI NOSTRIIl mio conto corrente in banca è garant<strong>it</strong>o?Lo è fino a 103mila euro dal Fondo interbancario e fino a 50mila eurodallo Stato. La tutela si estende anche ai conti on line, agli assegni e ailibretti di risparmio nominativi.Il fondo interbancario copre anche obbligazioni, t<strong>it</strong>oli di stato,fondi di investimento e polizze?No, il fondo copre solo i depos<strong>it</strong>i e non gli investimenti.Se il mio investimento non va bene la banca è tenuta a informarmi?Sì, nel caso si registri una perd<strong>it</strong>a pari o superiore al 30% del cap<strong>it</strong>aleinvest<strong>it</strong>o, la banca ha l’obbligo di informare il cliente.Se la mia banca fallisce come recupero i miei soldi?Dopo tre mesi si avrà un rimborso di 20mila euro. Il resto viene rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>oin base ai tempi stabil<strong>it</strong>i dal liquidatore.Ho dei Bot in banca, corro rischi?No, perché il dossier t<strong>it</strong>oli è di proprietà del cliente e rimane separatorispetto alle attiv<strong>it</strong>à della banca. I t<strong>it</strong>oli di stato sono garant<strong>it</strong>i dallo Statoche si impegna a rest<strong>it</strong>uire a chi li sottoscrive, a scadenze prestabil<strong>it</strong>e, lasomma invest<strong>it</strong>a oltre a un interesse.I libretti postali sono garant<strong>it</strong>i?Sì, dalla Cassa Depos<strong>it</strong>i e Prest<strong>it</strong>i, una società per azioni controllataper il 70% dallo Stato attraverso il Tesoro e per la restante parte dafondazioni, soprattutto bancarie. Il loro livello di garanzia è dunque deltutto assimilabile a quello offerto dai t<strong>it</strong>oli di stato <strong>it</strong>aliani.Come faccio a scoprire se tra i t<strong>it</strong>oli che possiedo ci sono prodottidi banche fall<strong>it</strong>e o in crisi?È necessario rivolgersi allo sportello, ma se il consulente finanziario nonvi soddisfa, potete inviare una lettera di richiesta alla quale la bancadeve rispondere fornendo tutti i dettagli dell’investimento. Sul s<strong>it</strong>o diFederconsumatori (www.federconsumatori.<strong>it</strong>) ci sono i moduli giàpredisposti per inoltrare la richiesta di delucidazioni alla banca.governi “iniettano” quasi ogni giorno quant<strong>it</strong>à spropos<strong>it</strong>ate di denaro,cost<strong>it</strong>uiscono fondi, stanziano centinaia di miliardi di dollari e di euro.Soldi a palate che non si trovano mai quando c’è da finanziare la scuola,la san<strong>it</strong>à e le pensioni, ma che saltano fuori come niente quando c’è dimezzo la sorte dei potenti e il destino del “sistema”. Qualcuno ci dovràpur spiegare perché in tutti questi anni le banche centrali hanno costrettogli stati nazionali a tagliare i servizi e i salari, ma mettono sub<strong>it</strong>o manoal portafoglio quando le banche piangono. «Mettiamola così – affermaBrancaccio, docente di macroeconomia all’Univers<strong>it</strong>à del Sannio – le lobbiesfinanziarie contano molto di più di quelle pol<strong>it</strong>iche e sindacali».In realtà questo andazzo stava bene a tutti. Stava bene agli americaniche così potevano consumare ben al di sopra delle loro possibil<strong>it</strong>à, stavabene al resto del mondo, Italia compresa, che così potevano esportaremerci nel più grande mercato mondiale. Stava bene a chi comprava e achi vendeva. Stava bene alle banche, stava bene a Bush che così potevadestinare risorse alle armi da mandare sui teatri di guerra iracheni eafgani: 700 miliardi di dollari in cinque anni, l’equivalente più o menodel fondo stanziato da Paulson per acquistare dalle banche i t<strong>it</strong>oli spazzatura.L’economia rateale, il deb<strong>it</strong>o infin<strong>it</strong>o figlio della guerra infin<strong>it</strong>a, siè attorcigliato su se stesso come un serpente. E alla fine si è mangiatola coda. In realtà le banche non volevano che i deb<strong>it</strong>ori pagassero i lorodeb<strong>it</strong>i altrimenti non avrebbero potuto riciclarli come fonte primaria diprof<strong>it</strong>to costante assicurato, certificato con la tripla A dalle società dirating e piazzato sui mercati finanziari ombra, quelli sponsorizzati dallebanche ma che non risultano nei loro bilanci. Dice Zigmunt Bauman, ilteorico della società liquida: «L’odierna crisi finanziaria non è il risultato

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