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NUOVO CONSUMODirettore responsabileAldo BassoniRedazioneR<strong>it</strong>a NannelliBeatrice RamazzottiLuca RossiBarbara SordiniCristina VaianiHanno collaboratoBarbara AutuoriFrancesca BaldereschiBarbara BernardiniSalvatore CalleriT<strong>it</strong>o CorteseEleonora CozzellaBenedetta D’AlessandroEugenio Del TomaDaniele FabrisStefano GeneraliMaria Carla GiuglianoDario GuidiSilvia InghiramiGiovanni ManettiSimona MarchiniRaffaele MarianoChiara MilanesiRoberto Minn<strong>it</strong>iGiorgio NebbiaAlessia QuiriconiPaola RamagliAnna SomenziPaolo VolpiniProgetto graficoCinzia Cap<strong>it</strong>anioper Jack Blutharsky - BolognaImpaginazioneMarco Formaioniper Studiografico M - PiombinoCopertinaArchivio CoopImpianti e stampaCoptip - ModenaDirezione e redazioneSS1 Aurelia Km 237Frazione Riotorto57025 Piombino (LI)Tel. 0565/24720 - Fax 0565/24210nuovoconsumo@unicooptirreno.coop.<strong>it</strong>Ed<strong>it</strong>oreVignale Comunicazioni srlPubblic<strong>it</strong>àGiemme Pubblic<strong>it</strong>àdi Graziella Malfantivia Pacinotti, 12 - 57025 Piombino (LI)tel. 0565 49156 - 226433fax 0565 39003graziella.malfanti@tiscali.<strong>it</strong>Responsabile pubblic<strong>it</strong>àRoberta CorridoriRegistrazione del Tribunale di Livornon° 695 del 24/07/2001Iscrizione ROC 1557del 4/09/2001Tiratura prevista: 202.695 copieChiuso in tipografia il 21/10/2008Prodotto con carta premiata dallaEuropean Union Eco-label n. reg. FI/11/1,forn<strong>it</strong>a da UPM.www.flickr.comil punto di Aldo Bassonigli ultimi della classeChe futuro può avere un paese chetaglia i fondi alla scuola e alla ricerca?Un movimento intergenerazionale e trasversale coinvolge quasi tutte le scuole,dalle elementari alle univers<strong>it</strong>à. Figli e gen<strong>it</strong>ori, studenti e professori, docenti“garant<strong>it</strong>i” e insegnanti precari protestano ormai da settimane contro quelloche ha tutta l’aria di essere l’atto finale di quel processo di demolizione dellascuola pubblica e promozione della scuola privata, descr<strong>it</strong>to (e temuto) moltolucidamente da Piero Calamandrei – uno dei padri della nostra Cost<strong>it</strong>uzione –quasi sessant’anni fa con parole che sembrano scr<strong>it</strong>te oggi: “Facciamo l’ipotesi,così astrattamente, che ci sia un part<strong>it</strong>o al potere, un part<strong>it</strong>o dominante, il qualeperò formalmente vuole rispettare la Cost<strong>it</strong>uzione, non la vuole violare in sostanza.Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamentoper i manipoli; ma vuol ist<strong>it</strong>uire, senza parere, una larvata d<strong>it</strong>tatura. Allora, checosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Statoin scuole di part<strong>it</strong>o? […] L’operazione si fa in tre modi: rovinare le scuole diStato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i lorobisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private […] Darealle scuole private denaro pubblico”.Non è a caso che la cosiddetta “riforma” sia accompagnata da una martellantecampagna denigratoria della scuola. Ma le cose stanno davvero così?Le elementari sono apprezzate in tutto il mondo progred<strong>it</strong>o. L’operazione“Maestro unico” non ha niente di culturalmente e didatticamente valido,serve solo a risparmiare sulla pelle dei bambini, uccidere il tempo pieno,costringere le mamme a casa o, in alternativa, a pagare una baby s<strong>it</strong>ter pernon lasciare i propri figli incustod<strong>it</strong>i davanti ad un altro maestro unico: laTv. La scuola media superiore soffre di tante riforme (sbagliate) e di pocosostegno materiale: avrebbe bisogno di più soldi e non di tagli. L’Univers<strong>it</strong>ànon funziona? È probabile che ci siano da rivedere i cr<strong>it</strong>eri di reclutamentoe selezione dei docenti, ma è altrettanto vero che i nostri ricercatori sonoi più precari, i più sfruttati e i meno pagati d’Europa. La proliferazione dicorsi, spesso dai nomi fantasiosi e dalle sedi improbabili, non va bene, maè pur vero che dalle nostre Facoltà escono tra i migliori talenti del mondo,purtroppo poco apprezzati in Italia, ma molto all’estero. Se c’è una scuola dariformare è la media inferiore, ma guarda caso non ne parla nessuno. Quelloche è certo è che ridurre drasticamente i fondi destinati alla scuola pubblicaporterà a un es<strong>it</strong>o disastroso non solo per la scuola ma per l’intera società,aprirà la strada alla scuola privata e quindi ad una scuola classista dove chiha alle spalle famiglie benestanti potrà avere un’istruzione di eccellenzamentre i figli della gente comune dovranno adeguarsi a una scuola pubblicadeliberatamente dequalificata. Infine, poiché un paese che non si accontentadi vivere nel presente dovrebbe considerare l’istruzione più un investimentoche un costo, c’è una domanda che tutti farebbero bene a porsi: che futuroha un paese che non investe nell’istruzione e quindi sui giovani?

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